Work Text:
Zona segreta dell’inferno, conosciuta solo da satana.
Si stava svolgendo in una zona segreta dell'inferno una riunione tra il consiglio oscuro, satana e Lucifer. Una zona della quale solo satana conosceva l’ubicazione, concedendo solo lui l’entrata e l’uscita ad altri.
Seduti intorno un enorme tavolo ovale di marmo nero stava un irritabile satana, un preoccupato Lucifer e un impaurito consiglio oscuro. Erano intenti nell'ascoltare Shax che leggeva un lungo rapporto. Shax che dopo la defezioni di Belzebù per scappare con Gabriele era diventata duchessa infernale e demone supremo. Finì il rapporto con le parole
“...l'angelo Aziraphale, come riferito da nostre spie, disse no alla possibilità di diventare arcangelo supremo per restare sulla Terra ma soprattutto con il demone Crowley. Tuttora convivono nella libreria come sposati”
Shax si sedette, attendendo con anche soprattutto timore le parole di Satana che era di una dimensione meno enorme ma sempre incombente su di loro.
Stupendo tutti i presenti, satana parlò con voce roca ma normale
“Quindi…”
Sembrò a tutti che avesse riso
“...ad oggi ben più di tremila demoni sono fuggiti dall'inferno per intraprendere relazioni con angeli o altre specie…”
Tutti i presenti alla riunione furono sicuri che satana il loro re avesse nuovamente riso
“...trovando rifugio in quasi tutta la galassia e altre realtà. Io vengo a sapere della cosa…”
Paura nei presenti quando le mani di Satana, poggiate dul tavolo di marmo nero, si chiusero a pugno faccendo scintille
“...da chiacchiere di corridoio, dove si parla di un certo Aziraphale che sembra abbia scelto l'amore di un demone invece che il paradiso…”
Satana sbattè i pugni sul tavolo di marmo nero, muovendosi tutto il luogo della riunione, faccendo cadere gli altri dalle sedie, tuonando a Lucifer
“...Lucifer! Tu come mio vice re dovevi vegliare e riferirmi!”
Lucifer sempre in piedi, balbettò mentre teneva lo sguardo basso tremando
“Mio re, ammetto la mia colpa. Purtroppo mi sono lasciato andare fin troppo alle libertà che non avevo in paradiso. Vi prego abbiate pietà"
Satana scosse la testa, ordinando al suo vice
“Siediti buono a nulla!”
Ci furono alcuni minuti di pesante silenzio che satana interruppe, dicendo con voce meno tonante ai presenti alla riunione
“Non servirebbe a nulla uccidere o tenere prigionieri questi demoni traditori. Serve qualcosa che faccia capire agli altri demoni che nessuno rischierebbe qualcosa per loro…”
Satans guardò i presenti alla riunione, spiegando
“...riporteremo con le buone o le cattive i demoni all’inferno. Li metterete tutti in un unica enorme cella. Poi invierete ai loro…”
Faccia disgustata di Satana
“...amori…una lettera dove gli chiederete entrò una data di fare un sacrificio all’inferno, in una fiammata infernale. Dovrà essere lo stesso giorno per tutti. Perché chiamerete ogni demone di fronte gli altri, domandando se qualcuno lo voglia liberare in cambio di un sacrificio. Vedrete che nessuno farà sacrifici per loro o pochissimi. Di certo la maggioranza morirà, dimostrando agli altri demoni che questa via dell'amore non esiste”
Quasi tutti applaudirono all’idea di Satana, tranne Shax che disse con tono riverente al suo re
“Mio signore, come demone supremo devo ricordarvi qualcosa…”
Satana la ascoltava
“...dopo la scommessa con Dio, sulla fedeltà di Giobbe, l’inferno non può richiedere in qualunque luogo, soprattutto all’inferno, sacrifici di vite o parti di corpi”
Satana batté nuovamente i pugni sul tavolo di marmo, stavolta tutti gli altri tenendosi alle sedie. Quasi all’isteria, satana disse
“Va bene! Sacrifici di oggetti cari ai partner dei demoni!”
Lasciando la riunione ribollendo di rabbia.
Qualche mese dopo la riunione all’inferno. Londra. Libreria di Aziraphale. Pomeriggio.
Muriel era seduta sul divano vicino alla scrivania di Aziraphale, intenta a bere un tè con Maggie. La proprietaria del negozio di dischi le stava raccontando di
“...un enorme impennata nelle vendite. Non ringrazierò mai abbastanza Crowley per avermi indicato nelle vendite on line una svolta…"
L'angelo ascoltava con interesse l'umana, adorava tutto di quel nuovo mondo così meno solitario di quello in paradiso
“...proprio non pensavo potessero esserci così tante persone appassionati di dischi. Alcuni vengono direttamente in negozio, trovando dischi che cercavano da anni. Sono anche riuscita nel far appassionare Nina ai dischi…”
Maggie notò la preoccupazione comparire sul volto dell'angelo, domandandogli
"...Muriel che succede?”
L'angelo le disse sottovoce, dopo aver posato la tazza di tè sul tavolino di fronte a loro due
“So…sono alla porta della libreria dei demoni dell'inferno…"
L'angelo tranquillizzò Maggie
“...nessun attacco alla libreria…sembra che portino un decreto dell'inferno”
Prima che Muriel potesse dire oppure fare qualcosa, dalla scala del piano superiore scese Crowley. Il demone indossava i suoi soliti pantaloni attillati ma era scalzo, con la camicia grigia mezza sbottonata e i capelli arruffati. Si diresse direttamente alla porta della libreria. Aperta la porta, il demone si trovò di fronte a due soldati dell'inferno e Shax.
Crowley si appoggiò allo stipite della porta, dicendo con calma ai tre dell'inferno
“Spero sia importante. Ero intento in pratiche piacevoli con il mio angelo”
Proprio Aziraphale si avvicinò alla porta. L'angelo era anch'esso scalzo, camicia mezza sbottonata e capelli scompigliati. Vedendolo, sul viso della demone suprema Shax comparve una smorfia di disgusto. Un disgusto che lasciò sul volto di Shax un finto sorriso, dicendo a Crowley
“Sono qui per attuare un decreto del nostro signore Satana. Ogni demone che si trova in una relazione con altri, deve tornare subito all'inferno. I loro partner sapranno come riscattarli andando alla sede più vicina del carcere infernale. In caso contrario, verranno bruciati nella fiamma infernale…”
Shax diede a Crowley, meno sicuro, un foglio arrotolato
“...ti concedo un quarto d'ora prima di dover attaccare la libreria”
Rientrando Crowley.
Crowley rientrò nella libreria, leggendo più volte il decreto con Aziraphale e anche Muriel e Maggie. Aziraphale finì con abbracciare il suo amato demone che gli disse mentre gli dava piccoli baci sul viso
“Ei non dobbiamo abbatterci. Abbiamo passato di peggio…”
Crowley incorniciava il viso del suo angelo tra le sue mani
“...soprattutto dopo che tu mi hai preferito al paradiso, sono più che certo che nulla può dividerci"
Crowley attirò Aziraphale in un bacio. L’angelo avvolse le braccia intorno alle spalle del suo demone. Una scena che inevitabilmente commosse Maggie e Muriel. Una scena interrotta da Shax che batté al vetro della porta della libreria. Crowley appoggiò la fronte a quella di Aziraphale, ritornando perfettamente vestito. Il demone disse al suo angelo mentre si incamminava alla porta
“Aziraphale, ti amo”
Scomparendo con Shax e i due soldati infernali appena fuori. Uscito, Aziraphale trovò un foglio attaccato con un pugnale alla porta. L'angelo rientrò, dicendo a Muriel
“Muriel occupati della libreria…”
L’angelo annuì convinta. Aziraphale poi si rivolse a Maggie
“...ti prego, resta vicina a Muriel. Avverti anche Nina”
Proprio Maggie ricordò a Aziraphale mentre l’angelo con un miracolo era completamente vestito, pronto a uscire
“Aziraphale, contatta Anatema. Si tratta di una strega avvocato”
Aziraphale ringraziò con lo sguardo l’amica, uscendo dalla libreria. Con l’animo in subbuglio, Aziraphale salì sulla Bentley, dicendo all’auto
“Stavolta corri più che puoi. Abitazione di Anatema. Dobbiamo riportare da noi Crowley”
L’auto partì a razzo, mentre Aziraphale leggeva per l’ennesima volta il foglio lasciato dall’inferno.
Nello stesso tempo, inferno.
Crowley si trovò in un enorme hangar senza nulla oltre moltissimi demoni di varie razze. Tra questi, Crowley trovò anche Belzebù. L’ex diavolo supremo dell’inferno gli disse, visibilmente spaventata
“Io ero certa che prima o poi l’inferno si sarebbe vendicato”
Crowley notò con sorpresa un abbigliamento molto diverso nel suo ex capo. Sempre pantaloni, però con un abbigliamento nell’insieme molto più femminile seppure nei toni grigi. Belzebù gli spiego
“Gabriel può dirsi uno dei sarti più rinomati di Alpha Centauri. Abbiamo un negozio di sartoria con ben dieci dipendenti. Io gestisco il lato economico…”
La tristezza tornò in Belzebù
“...spero tanto che l’inferno non voglia qualcosa di impossibile per Gabriel, così possa riscattarmi da questo posto”
Una voce metallica disse
“Demoni, tra otto ore da questo momento, ognuno di voi sarà chiamato uno alla volta. Se i vostri partner non si presenteranno con il dovuto per riscattarvi, bruciandoli in questa fiamma infernale…”
Comparve vicino l’entrata all’hangar una piccola fiamma infernale
“...se invece nessuno si presenterà…”
nel centro dell’hangar comparve un'alta fiamma infernale
“...una forza invisibile vi trascinerà nella fiamma, morendo. Sappiate che siete in diretta su ogni schermo infernale”
Finita la voce, nessun demone ebbe il coraggio di dire nulla. Nelle loro mani comparve un foglio. C’era scritto cosa chiedeva l’inferno a ognuno dei loro partner. Belzebù disse irritata
“Tremila vestiti! Tutto il nostro magazzino…”
Notando che però Crowley sorrideva, domandandogli
"...cosa chiedono a Aziraphale?”
Crowley gli mostrò il foglio. C’era scritto
“Diecimila libri che al ritorno di Crowley all’inferno erano nella libreria”
Belzebù era piuttosto preoccupato per Crowley, lei conosceva bene quanto Aziraphale tenesse a quei libri. La cosa non piacque a Crowley che disse accigliato
“Sono certo che Aziraphale non mi farebbe morire per tenersi dei libri, seppure antichi e introvabili”
Dirigendosi sul fondo dell'hangar, sedendosi sul pavimento per niente pulito. Era certo, voleva esserlo che Aziraphale non l'avrebbe fatto morire.
Periferia Londra.
La Bentley si fermò in una zona erbosa. Scesero dall'auto Aziraphale e Anatema. La strega si avvicinò ad Aziraphale che leggeva il foglio lasciatogli dall'inferno. Gli disse con calma, vedendo l'angelo piuttosto agitato
“Aziraphale se entri in un luogo infernale così turbato, andrebbe solo contro i tuoi interessi. Calmati”
Aziraphale respirò profondamente, dicendo con voce rotta alla strega
“Sono solo furioso non tanto con l'inferno. Solo con questo destino che non permette a me e Crowley di essere felici"
Anatema appoggiò la mano destra sull'avambraccio di Aziraphale, rivelandogli per aiutarlo ad essere più calmo
“Un elfo che conosciamo io e Crowley, l'altro giorno mi ha detto che non fa altro che parlare di te. Dicendo che grazie a te, insieme a te può affrontare di tutto. Perché sei la sua forza”
Aziraphale annuì positivamente alla sua amica. Doveva essere forte per il suo demone. Pronto a tutto si diresse convinto dove indicato dal foglio. Tracciò con un ramo un cerchio tra l'erba. Dette alcune parole, si alzò dalla terra una fiammata da cui comparve un enorme porta nera. Sulla porta migliaia di bocche dentate e facce mostruose. Avvicinatosi alla porta questa si aprì. Ci entrarono Aziraphale e Anatema.
L’angelo è la strega si ritrovarono in quello che sembrava una posta decadente, sporca e con luci al neon fiocche. Da uno degli sportelli fu tolto il cartello chiuso. Un essere che sembrava un unione tra un demone e troll, quasi grugni a Aziraphale e Anatema
“Cosa vi porta in una delle sale d’attesa della prigione infernale?”
Aziraphale si avvicinò allo sportello, mostrandogli il foglio. L'essere prese da qualche parte alla sua destra un fascicolo. Lesse dal fascicolo
“Quindi tu vuoi riscattare il demone Crowley. Se sei deciso nel liberare questo demone, entra dalla porta qui alla destra…”
Comparve una porta alla destra di Aziraphale
“...ma prima ancora devi inserire in questo medaglione…”
L’essere passò a Aziraphale un medaglione nero e rotondo con un contatore su un lato, con il numero zero in quel momento
“...diecimila libri della tua libreria. Non provare a fare il furbo, comprando in queste ore altri libri. Devono venire dalla tua libreria fino al momento del ritorno del demone all'inferno. Ora vai, fuori. Se lo rivuoi torna con il medaglione pieno”
Silenziosamente Aziraphale uscì dalla sala d’aspetto del carcere infernale, seguito da Anatema.
A qualche metro dalla porta.
Aziraphale aveva creato un portale che posizionò sopra il medaglione. Poco prima aveva detto a Muriel che era con Nina e Maggie
“Muriel usa il portale che ti ho fatto vedere per spostare i libri nella libreria. Mettilo in verticale su questo portale. Devono entrare quanti libri servono per riempire un medaglione…servono diecimila libri”
Muriel si appoggiò a Nina, dicendo in un sussurro
“Quasi tutti i libri dal magazzino alla libreria”
Però esegui.
Durante il trasbordo dei libri, Anatema disse a Aziraphale che fissava il mare dei suoi libri entrare nel ciondolo
“Un grande gesto d'amore verso Crowley”
Aziraphale respirò profondamente, dicendole con un ampio sorriso
“Pensavo avrei sofferto. Invece penso solo al mio demone. Mi manca infinitamente”
La strega sperava in un sentimento così profondo per lei e Newton.
Nel frattempo, nell'hangar della prigione infernale.
C'era un greve silenzio nell'hangar. Tutti quei demoni, ognuno a suo modo, erano certi che sarebbero venuti per salvarli. Però un piccolo “ma” alloggiata nell'animo di tutti. Uno dei pochi, certi che il suo amico, il suo amore non l'avrebbe abbandonato era Crowley. Si tolse gli occhiali neri, specchiandosi in essi. Era certo che se Aziraphale non si fosse presentato, non avrebbero dovuto trascinarlo nella fiamma infernale mortale per lui. Si sarebbe buttato non trovando più nulla per cui andare avanti. Scosse la testa, non avrebbe perso la fede nel suo angelo.
Una stanza vicino l'hangar.
Aziraphale entrò nella stanza tenendo ben saldo nella mano destra il medaglione. Sulla parete dall'altra parte della stanza vide attraverso un enorme vetrata l'hangar dove erano i demoni in attesa. Avvicinatosi vide seduto sul pavimento vicino a un muro Crowley. Tentò di farsi vedere dal suo demone muovendo la mano sinistra. Una voce che non credeva più di sentire gli disse
“Inutile fare qualcosa. Non ci vedono o sentono”
Voltatosi, Aziraphale trovò Gabriel. L'ex arcangelo supremo, vestito sempre in modo elegante,continuò a Aziraphale
“Dobbiamo solo attendere qui la chiamata per dire che vogliamo il nostro demone”
Aziraphale si guardò intorno, sussurrando a Gabriel
“Ci sono pochi qui, visto quanti demoni li dentro”
Gabriel annuì tristemente, dicendogli sempre sottovoce
“Ci sono trecento e più demoni lì dentro. In questa stanza otto”
L'attenzione di Aziraphale tornò a Crowley che vide alzarsi per stiracchiarsi.
Dopo l'inizio della chiamata dei partner.
Visti i tanti demoni finiti nella fiamma infernale, altri demoni si erano seduti sul pavimento, chiudendo le orecchie con le mani e guardando altrove. Perche erano così strazianti le grida e i tentativi di scappare dei demoni increduli che i partner non fossero andati per salvarli. Crowley invece restava in piedi, agli occhi gli occhiali neri. Era certo che Aziraphale si sarebbe presentato. Conosceva la passione dell’angelo per i libri ma quanto amasse più lui.
Prima di Crowley fu chiamata Belzebù. Come ogni demone, si avvicinò al demone che chiamava. Un demone soldato gli legò insieme i polsi con manette di ferro e sulla bocca un bavaglio anch'esso di ferro. Fu domandato
“Per il demone Belzebù c'è qualcuno?"
Dalla porta uscì Gabriel. Come i pochi altri venuti per prendere i loro demoni, Gabriel lanciò il medaglione nella piccola fiamma infernale lì accanto. Una voce disse
“Può portare via il demone”
Quello che chiamava ogni demone, ricordò a Gabriel
“Puoi togliere le manette e il bavaglio solo fuori dall'inferno”
Belzebù e Gabriele si affrettarono ad entrare in un'altra porta.
Crowley fu chiamato dopo altri venti demoni. Si avvicinò al luogo tentando di non mostrare il minimo dubbio. Era certo, voleva esserlo che Aziraphale si sarebbe presentato. In quel momento un ricordo lo rese ancora più convinto
// ricordo di Crowley //
Inizio del diluvio universale.
Crowley sapeva di doverlo aspettare dall'inferno. Nella sede dell'inferno, vicino dove era in costruzione l'arca di Noè, solo i demoni di alto grado erano stati portati all'inferno. Gli altri come lui, un demone di medio grado, cosa che voleva lo stesso Crowley per non essere costretto ad andare spesso all'inferno, dovevano cavarsela da soli. Però era difficile quando sulla Terra in quel momento i demoni non potevano usare le ali o cambiare forma. Ancor più essendo l'acqua che cadeva dal cielo mortale per i demoni. In quell'ambito non piacevole, Crowley era tra i rami di un altissimo ulivo, coperto da una tela da sacco. Guardandosi intorno, vedeva altri demoni scomparire nell'acqua tra atroci dolori. Il demone pensò che gli sarebbe dispiaciuto soprattutto non vedere quell'angelo, Aziraphale. Quell'angelo verso il quale nutriva sentimenti che andavano oltre l'amicizia e molto strani per un demone. Quando arrivò alla cima dell'ulivo, cercò di rassegnarsi che era la fine. Però una voce lo sorprese.
Crowley vide Aziraphale avvicinarsi dov'era lui, seduto comodamente in un enorme barca a remi. Soprattutto lo chiamava
“Crowley! Crowley!”
Il demone vide nel centro dell'imbarcazione una tenda blu scura. In quel momento molto pericoloso per Crowley, si accigliò notando che Aziraphale non si bagnava minimamente sotto la pioggia. Scosse la testa quasi sorridendo ma anche gridando a Aziraphale
“Sono qui angelo”
Vide Aziraphale illuminarsi e avvicinarsi dove era.
L'angelo gli disse
“Quando mi hanno detto che i demoni non possono usare le ali o trasformarsi, l'acqua vi fa morire…”
A Crowley sembrò che Aziraphale arrossì
“...pensavo che forse potevi volere un aiuto. Se ti metti sotto questa tenda la pioggia non ti colpirà"
Crowley percepì che la tela di sacco che lo copriva era umida. Allungò le braccia verso Aziraphale che facilmente lo prese di peso, portandolo nella tenda.
Cercando di non perdere la dignità di un demone, Crowley gli disse
“Grazie…però io non cercavo aiuto…ricordalo”
Crowley fu quasi felice che Aziraphale non si fosse offeso, ridacchiando.
Tolta la tela di sacco, Crowley notò qualcosa che lo stupì, scoprendo che la tenda era più grande dentro di quanto fuori. In fondo la tenda, Crowley contò una decina di bambini e bambine al massimo di sei o sette anni. I piccoli umani stavano mangiando della frutta. Una bambina bruna offrì a Crowley dell'uva, lui accettò.
Prima che il demone potesse domandare all’angelo dei piccoli umani, lui gli spiegò da fuori la tenda
“Nel tragitto per venire da te, prima trovata quella frutta e anche degli otri di vino. Poi quei bambini aggrappati a resti di abitazioni. Non potevo lasciarli in quel modo”
Crowley era certo di non aver mai provato una sensazione di quel genere. Se guardava Aziraphale o solo lo pensava, provava una sorta di piacevole tepore nel petto, come se avesse qualcosa nello stomaco. Si trovò nel pensare come sarebbe baciare Aziraphale. Scosse la testa, cercando di capire perché i bambini si stavano appoggiando a lui. Scoprì che un bordo della veste di Aziraphale era allungato nella tenda. Proprio Crowley era seduto sopra. Il demone capì perché si sentiva bene. In pochi secondi, anche lui si addormentò.
Quando le acque si ritirarono, nascosto nella tenda, Crowley vide Aziraphale affidare i piccoli umani sopravvissuti a Noè. Tornato dal demone, Aziraphale gli propose
“Sono rimasti due otri di vino. Io non bevo ma se vuoi farlo tu”
Crowley stava per proporgli di iniziare, di bere con lui quel vino umano. Dovette cambiare idea, percependo che l'inferno chiamava a raccolta tutti i demoni. Lo disse a Aziraphale che seppure triste gli disse
“Portati via i due otri di vino. Un mio ricordo fino al prossimo incontro”
Crowley voleva dirgli tante cose, soprattutto come si sentiva in sua presenza. Invece lo ringraziò, scomparendo con i due otri di vino.
All'inferno Crowley utilizzò i due otri di vino per corrompere un burocrate, per essere assegnato a compiti sempre sulla Terra. Sperava così tanto di rivedere l'angelo.
// fine ricordo di Crowley //
La domanda
“Per il demone Crowley ce qualcuno?”
Svegliò Crowley dai suoi ricordi. Quando vide entrare Aziraphale, avrebbe desiderato corrergli incontro per abbracciarlo e baciarlo ma i polsi legati e la bocca tappata lo rendevano impossibile. Decise di aspettare con calma, Aziraphale lo aveva scelto. Già lo aveva scelto al posto del paradiso ma anche al posto dei libri. Un qualcosa che il demone era certo che nessuno aveva fatto per lui, neanche Dio.
Aziraphale lanciò nel fuoco vicino il medaglione. Appena la voce disse
“Può portare via il demone”
Respirò nuovamente. Con calma posizionò la mano destra dietro la schiena di Crowley, entrando in una porta, ricordando di togliergli le legature fuori dall'inferno. Dalla porta si trovarono subito oltre quella della sala d'aspetto del carcere infernale. A qualche metro la Bentley di Crowley da cui uscì Anatema.
La strega Anatema fu felice di vedere Crowley tornare dall'inferno. Ancora di più vedendo Aziraphale togliere le legature al demone, finendo i due in un appassionato bacio.
Crowley staccò appena le labbra da quelle di Aziraphale per dirgli
“Mi dispiace per i tuoi libri”
L'angelo gli disse con sicurezza
“Renditi conto, i libri erano per me molto importanti quando credevo volessi essere solo mio amico. Un qualcosa secondario da quando ci amiamo”
Crowley era certo gli sarebbe scoppiato il cuore, così tanto amore sentiva per quell'angelo. Per quella luce tra le sue braccia.
Un anno dopo. Libreria. Mattina d'estate.
In poco tempo Aziraphale aveva riempito sia il magazzino che la libreria di libri nuovi e vecchi. Quella mattina stava finendo dei conti alla sua scrivania, fermandosi quando sentì nella strada il suono inconfondibile del clacson di un auto. Vide la Bentley dall'altra parte della strada. Sorridendo, disse a Muriel mentre si dirigeva fuori la libreria
“Muriel come dettoti ieri, per oggi io e Crowley siamo fuori. Ha detto di avere una sorpresa per me”
Muriel lo salutò con un gesto della mano destra, così era presa dalla lettura di un libro.
Salito nella Bentley, Aziraphale notò l'enorme cesto da picnic dietro. Dopo un intenso bacio con il suo demone, Crowley gli rivelò
"Faremo un picnic in un luogo particolare”
Aziraphale era entusiasta.
Poco dopo la Bentley si fermò in un luogo alquanto strano per Aziraphale. Erano di fronte un piccolo parco pubblico vicino alla libreria di Aziraphale. Un luogo che da tempo, senza risultati, Aziraphale tentava con altri di salvare dalla distribuzione per fare un parcheggio.
L'angelo notò che gli addetti ai lavori stavano togliendo le strutture che chiudevano il parco pubblico. Con sorpresa ancora più grande di Aziraphale, trovò tutti quelli del quartiere e contro la distruzione del parco, intorno un enorme tavola con ogni ben di Dio.
Il demone Crowley spiegò a Aziraphale mentre si svolgeva una festa perché il parco era salvo
“Al comune di Londra mi dovevano parecchi favori. Visto che ci tenevi così tanto”
Aziraphale baciò il suo demone. L'angelo baciò l'altra metà del suo cuore che lo rendeva completo. Mano nella mano parteciparono alla festa.
FINE
