Chapter 1: Capitolo 1
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Una “Speranza” attraverso il tempo
Riepilogo
Dopo aver tuffata nella Fossa di Malivore, aspettandosi di morire e di riunirsi ai suoi genitori, Hope finisce per viaggiare nel tempo e nello spazio, finendo nell'universo di Harry Potter. Hope stringerà nuove amicizie, alleanze e forse troverà anche l'amore e una famiglia lungo il cammino.
Questa storia seguirà la trama di Harry Potter in modo abbastanza decente fino al quarto anno. Ci saranno alcuni riferimenti a The Originals e Legacies.
Capitolo 1
Dopo la frettolosa spiegazione di Hope sul fatto di essere la scappatoia per porre fine a Malivore e la sua emozionante e straziante conversazione con il dottor Saltzman, in cui gli racconta cosa pensa di sé stessa: "un errore cosmico", "qualcuno che non sarebbe mai dovuto nascere". Con le lacrime agli occhi Hope gli raccontò del sacrificio dei suoi genitori per arrivare a questo momento.
Hope fece un respiro tremante mentre i suoi occhi iniziavano a lacrimare. «Prendi i miei documenti, tutti quegli appunti che so che tieni su di me e bruciali. Insieme al diario di Landon«, chiese Hope al telefono al suo mentore e figura paterna.
«Ascolta. Se vuoi cancellarti, è affar tuo, okay? Ma non puoi chiederlo anche a me»
Alaric la implora con voce tremante dal suo ufficio alla Salvatore Boarding School.
«Mi dispiace, dottor Saltzman» risponda tristemente Hope con un sospiro mentre accettava il suo destino imminente
«Ma mi fido di te, più di chiunque altro. Anch'io avrei voluto capirlo prima»
Hope sentì Alaric sospirare di rammarico al telefono. La sua attenzione fu catturata dalla pozza di Malivore, mentre un volto emergeva e ringhiava forte, a indicare che Malivore stava per svegliarsi.
Hope abbassò lo sguardo, sconvolta e terrorizzata.
«Devo andare» disse preoccupata, con gli occhi spalancati che fissavano la fossa di catrame, mentre teneva il telefono di Landon all'orecchio.
«Hope! Ascoltami. Aspetta!» gridò Alaric preoccupato.
«Non è un'opzione. Mhm. Ehm... Promettimi che farai quello che ho detto» Hope intervenne rapidamente, implorando il suo Preside con frettolosa determinazione mentre teneva d'occhio con circospezione la pozza ribollente.
Alaric rimase in silenzio dall'altra parte della chiamata, con le lacrime che iniziavano a spuntargli dagli occhi.
Sentì Hope implorarlo di nuovo: «Promettimelo» ripeté, sperando di risvegliarlo dal suo torpore.
Alaric sembrava aver deluso ancora una volta i suoi studenti quando risponse: «Va bene. Lo prometto»
Le ultime due parole uscirono quasi come un sussurro.
Hope sospirò di sollievo, si tolse il telefono dall'orecchio e riattaccò. Aprì la cronologia delle chiamate e cancellò la chiamata che aveva avuto con Alaric, poi appoggiò delicatamente il telefono accanto al cadavere di Landon, sussurrando a bassa voce: «Mi dispiace, Landon»
Mentre si dirigeva verso la ringhiera che dava sulla pozza, avrebbe voluto avere più tempo per conoscere meglio le sue amiche, invece di ignorare tutti a scuola. Si chiese come sarebbe stato il suo rapporto con Lizzie e Josie Saltzman, ora che si parlavano e che erano amiche, dopo 12 anni in cui le gemelle cercavano di esserlo.
Si chiese se questo fosse sempre stato il suo destino, che i suoi genitori si sacrificassero e che ora anche lei avrebbe fatto lo stesso. Nella sua mente, è quasi poetico.
Un suono alla sua sinistra la distolse dai suoi pensieri quando vide Ryan Clarke alzarsi in piedi dopo che il collo gli è stato spezzato dall'impressionante abilità di Landon con la frusta d'ossa del Cavaliere Senza Testa. L'uomo si portò le mani alla testa, afferra la sommità del capo con una mano e il mento con l'altra, e con un grugnito riportò la testa al suo posto.
«Scusa. Stavo origliando. Cosa stai aspettando?» chiese Clarke con nonchalance.
Hope pensava che sarebbe stata più sorpresa nel vederlo risorgere, ma con la sua famiglia, farsi rompere il collo e tornare in vita dopo pochi minuti era praticamente normale.
«Ho pensato che avresti cercato di fermarmi»
«Assolutamente no. Stavo solo cercando di far rinascere mio padre perché sono terrorizzato da lui. Sapevo che un giorno avrebbe trovato un modo per scappare» rispose Clarke mentre tornava verso la porta di sicurezza, l'unica uscita nella stanza.
«Ma se hai ragione su questa scappatoia e uccidi davvero quel bastardo, una volta per tutte... accomodati pure» continuò Clarke mentre Hope camminava sulla stessa passerella dell'uomo.
«E se ti sbagli, beh, nessun danno, perché sarai morto. Quindi vai avanti, tiferò per te» Concluse con un sorrisetto.
«Non è tutto quello che farai» Disse Hope con un sorriso distante.
«Imitantor Pupulus» Hope cantò mentre muove le mani nei movimenti corretti per l'incantesimo.
Clarke la guardò in modo strano. «Qualunque cosa tu creda di aver appena fatto, non ha funzionato..»
Clarke si interrompe mentre Hope si portava la mano alla bocca e Clarke imitava i suoi movimenti. Hope si toglie lentamente la mano dal viso e ancora una volta Clarke la imita.
«Come hai fatto? Perché l'ho fatto?» chiese preoccupato.
«È un incantesimo di mimica di base», rispose Hope «L'ho imparato durante la seconda elementare»
Hope iniziò a camminare verso Clarke e, grazie all'incantesimo di mimica, Clarke iniziò a camminare verso Hope.
«Ancora durante la seconda elementare... Segui il capo» disse con un sorrisetto triste mentre ora si trovano faccia a faccia.
«Non hai bisogno di farlo» disse Clarke con cautela.
«Lo so. Ma è l'unica parte che mi piace davvero» Hope sorrise, ma si asciugò rapidamente il sorriso dal viso mentre faceva un passo sulla ringhiera; si udì un'eco quando anche la scarpa di Clarke atterrò sulla ringhiera. Hope allungò la mano destra e afferrò la gola di Clarke con una presa debole. Deglutì leggermente quando sentì la mano di Clarke sul collo.
«Peccato che tu sia così goffo» Hope spinse se stessa e Clarke oltre la ringhiera, gettandosi nella pozza di melma nera. Ci fu uno schianto quando atterrarono e lei poté vagamente sentire un gemito di dolore provenire da ogni lato.
Hope perse la presa su Clarke, incerta su dove sarebbe finito. Tuttavia, si sentì felice sapendo di aver salvato amici e familiari. Abbandonò i suoi legami con il mondo e accettò il suo destino, credendo che quelli fossero i suoi ultimi istanti prima di morire.
Ci fu un lampo di luce accecante e un ultimo grido di Malivore mentre moriva con un profondo gemito.
Chapter 2: Capitolo 2
Notes:
Questi personaggi appartengono a J.K. Rowling e L.J. Smith.
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Capitolo 2
Hope non si sentiva in pace, diavolo, non pensava nemmeno di essere nell'aldilà. Aspettava che sua madre o suo padre la venissero a prendere come era successo quando era quasi morta per mano del Vuoto.
Ma non accadde nulla.
Decisa a prendere l'iniziativa e di aprire gli occhi. Hope vide che era tutto luminoso. Davvero luminoso. Dovette alzare una mano davanti al viso per evitare che la luce la accecasse, gemendo di dolore.
Una dolce risata femminile provenne da sopra di lei. Hope voltò la testa verso la donna e iniziò a lanciarle un'occhiata fulminante attraverso le dita che le oscuravano il sole.
«Non c'è bisogno dare quell’occhiataccia, bambina»
Rispose la donna con noncuranza.
Hope sbatté le palpebre un paio di volte finché la sua vista non fu più infastidita dalla luce. Notò prima ciò che la circondava, il bosco. Questa era una buona notizia per lei, poteva sempre trasformarsi e cercare un posto sicuro dove andare. La cosa successiva che notò furono le due persone vicino a lei, ma che per fortuna mantenevano una distanza di sicurezza.
La donna, che immaginava avrebbe avuto tra i 30 e i 40 anni, aveva lunghi capelli castani e ondulati, simili a quelli di sua madre. Sembrava avere occhi anziani ma gentili, un po' come quelli della sua famiglia quando parlavano con Hope stessa, facendole dubitare di quanti anni avesse davvero. L'uomo che era con lei sembrava leggermente più vecchio e la guardava come se fosse una specie di miracolo. Oh, quanto odiava quando la gente la guardava in quel modo.
«Forse..»
Si interruppe prima di decidersi a essere sarcastica con loro. Non sarebbe stata la migliore prima impressione, lo ammetterà.
Così ci riprovò dopo un respiro profondo.
«Chi siete?» Hope parlò con un tono sospettoso nelle sue parole, mentre alzava un sopracciglio dalla sua posizione sdraiata da terra.
La donna guardò l'uomo, lui ancora completamente assorto in Hope portò lo sguardo sulla compagna e le fece segno di assenso con la testa.
«Mi chiamo Perenelle»
La donna strinse le labbra e guardò il marito con un'espressione infastidita, che continuava a fissare la bambina senza dire nulla.
Perenelle si sporse e gli diede un piccolo colpo di rovescio sulla spalla.
«E questo è mio marito Nicolas»
Suo marito sussultò e guardò la moglie con aria imbarazzata.
Hope guardò Nicolas con circospezione per un attimo o due, poi tornò a guardare Perenelle mentre pronunciava il suo nome.
«Sono Hope»
In quel momento Hope non si sentiva a suo agio a dare alla coppia più dello stretto indispensabile come risposta.
Perenelle ricambiò il sorriso alla ragazza.
«Posso chiederti cosa ci fai tutta sola nella foresta di Kielder, Hope?»
La mente di Hope si bloccò al nome della foresta. Tuttavia, prima di rispondere, vide che Nicolas teneva in mano un bastone di legno, da cui sentiva emanare magia. Osservò il pezzo di legno con sospetto e questo attirò l'attenzione della coppia su ciò che la ragazza stava guardando.
Invece di rispondere a Perenelle, Hope aggrottò la fronte.
«Cosa sei?» Esclamò ad occhi socchiusi la ragazza.
Perenelle sospirò, rivolgendosi al marito, che ripose la bacchetta nella fondina.
«È una lunga storia, piccolina. Ma prima di dirti cosa siamo e se siamo qualcosa di diverso da degli umani, dovremmo fidarci di te almeno un po' di più»
Hope si perse di nuovo.
«Piccola? Non sono così piccola» Borbottò infastidita.
Nicolas rise, come se stesse raccontando una barzelletta bizzarra. Hope lo fulminò di nuovo con lo sguardo e finalmente si alzò, per la prima volta da quando era saltata dentro Malivore. Stava quasi per discutere con lui, quando si rese conto che arrivava solo alla vita della coppia. Rimase in silenzio, sbalordita. Hope si avvicinò a Perenelle con fare robotico e misurò la sommità della sua testa alla sua altezza.
La donna stava quasi per prendere la sua bacchetta quando la ragazza le si avvicinò, persino Nicolas pensò di estrarre di nuovo la sua ma Perenelle inclinò leggermente la testa, confusa, verso la ragazza al suo gesto.
Hope, tuttavia, stava impazzendo interiormente, la sua magia rispose in modo naturale ed evocò uno specchio nella sua mano destra, che lei sollevò per poter vedere il suo riflesso.
«MA CHE CAZZO» esclamò Hope, sconcertata, osservando la sua immagine riflessa.
Perenelle e Nicolas erano stupiti dall'uso sfacciato della magia davanti a loro e senza una bacchetta?! Quando Hope imprecò, la coppia, quasi inconsciamente, rimproverò la ragazza, ma si trattenne, considerando che non erano i suoi genitori e che volevano anche saperne di più su quella ragazza, cosa che sarebbe stata più facile se lei non fosse stata così nervosa e diffidente nei loro confronti.
Il riflesso che fissava Hope era la sua se stessa dodicenne. Fu in quel momento che la ragazza cominciò a prendere coscienza di se stessa. I suoi vestiti erano troppo larghi, aveva ancora le lentiggini su tutte le braccia e cosa più evidente, era più bassa di prima. La cosa che la turbava di più erano le sue collane, i suoi cimeli di famiglia, che portava sempre con sé, che non erano più al suo collo.
Hope gemette e si avvicinò all'albero più vicino, sbattendo delicatamente la testa contro di esso, ripetutamente.
«Perché io» Mormorò affranta.
Questo fece aggrottare la fronte alla coppia.
«Stai bene ragazzina» Chiese Nicolas preoccupato.
Un altro gemito gli rispose, lei tirò indietro la testa e guardò di nuovo la coppia.
«Non proprio»
La coppia stava per dire qualcosa, ma Hope scelse di smetterla di girarci intorno. Aveva bisogno di risposte come ieri. Così si fece coraggio mentre affrontava i due adulti.
«Mi dispiace essere schietto, ma ho bisogno di risposte subito. Quindi vi farò un breve riassunto della mia vita. Poi ho bisogno che uno di voi faccia lo stesso e per amor della mia sanità mentale, fate tutte le domande che desiderate solo dopo che avrò finito di parlare. Altrimenti ignorerò le domande. Quando racconterete la vostra storia, cercherò di aspettare che anche voi abbiate finito»
Nicolas e Perenelle si guardarono e comunicarono con gli occhi che volevano lasciarle raccontare la sua storia e, a seconda della storia, avrebbero raccontato la loro, se necessario. Fecero un cenno di assenso alla ragazza.
«Okay, allora. Per iniziare. Vengo dall'anno 2030, sono nato nel 2012 da Klaus Mikaelson, uno dei primi Vampiri Originali al mondo, ma che non era solo un Vampiro, era anche un Lupo Mannaro.
Quindi mio padre è il primo ibrido vampiro-licantropo. E mia madre era Hayley Marshall, una licantropo alfa trasformata in ibrido e discendente diretta dei primi umani maledetti con la licantropia, rendendola praticamente una regina e di conseguenza rendendomi anch'io una regina per i lupi»
Sia Nicolas che Perenelle rimasero a bocca aperta per l'incredulità mentre Hope continuava a parlare.
«Sono quello che definiresti un Tri-ibrido. Un mix di tre creature: Lupo Mannaro, Strega e Vampiro. Ora puoi immaginare da dove ho ereditato i geni del Vampiro e del Lupo Mannaro. Il mio lato Stregone deriva principalmente da mio padre. Mia nonna era una Strega molto potente. In effetti, è stata lei a creare i Vampiri Originali, semplicemente perché non voleva che i suoi figli morissero per mano dei lupi mannari che infestavano la città in cui vivevano»
Hope fece una breve pausa mentre osservava la coppia che pendeva dalle sue labbra.
«Ora, anche il mio lato da strega è molto potente, dato che un'antenata da parte di mia madre è la strega che ha creato la Maledizione del Lupo Mannaro e da parte di mio padre sono una strega Mikaelson primogenita e dato che i miei zii e zie sono vampiri immortali non possono procreare e avere figli, sono anche conosciuta come la 'bambina miracolosa'.
Adesso facciamo un salto in avanti a prima del mio risveglio. Ero una tosta Tri-ibrida di 18 anni, che combatteva contro questo mostro noto come Malivore. Una creatura fatta di fango e melma creata da un lupo mannaro, un vampiro e una strega. Qualsiasi essere gettato o assorbito nella melma nera di Malivore veniva cancellato dalla memoria di tutti, come se non fosse mai esistito. Malivore stava per risvegliarsi, ma poiché il sangue di una strega, di un vampiro e di un lupo mannaro era stato usato per crearlo, era anche l'unica cosa che poteva distruggerlo. Essendo un Tri-ibrido delle tre creature che lo avevano creato, mi ero resa conto di essere la scappatoia per impedire a Malivore di risorgere e dare inizio all'apocalisse. Così mi tuffai a capofitto nella pozza prima che si ribellasse, così l’ho ucciso»
Nicolas stava per dire qualcosa, ma Hope alzò una mano in suo direzione in segno di fermarsi.
«Ho quasi finito, Nicolas. Circa 5 minuti dopo il tuffo, ho aperto gli occhi e ho visto voi due e ciliegina sulla torta, 3 minuti fa ho capitò che dovrò attraversare di nuovo la pubertà«
Conclude con un piccolo gemito finale.
Perenelle si limitò a fissare la ragazza, sconvolta, mentre Nicolas era affascinato.
«Che storia incredibile! Però, prima di iniziare, posso chiederti perché ti sei fidata di noi per raccontare la storia della tua vita»
Hope schernì con umorismo nella voce.
«Credimi, ci vorrebbero molto più di 3 minuti per raccontarti la storia della mia vita e non ho ancora voglia di raccontartela come si vede, sopratutto la storia della mia famiglia. So che non sono ancora pronta ad aprire quel vaso di Pandora»
Chiuse gli occhi per un attimo per trattenere le lacrime pensando ai sacrifici che la sua famiglia aveva fatto per lei.
«Per rispondere alla tua domanda, Nicolas, sapevo di poterti parlare di questo, del soprannaturale, perché percepisco la magia che proviene sia da te che da Perenelle. Tuttavia, quando prima hai tenuto il bastone, sembrava che stessi incanalando la tua magia nel bastoncino. Ecco perché ero preoccupato che lo usassi e perché ti ho chiesto: 'Cosa sei?'«
La coppia sapeva che questa ragazza era già molto potente se fosse stata in grado di percepire la magia e persino di usarla senza l'uso di una bacchetta.
Perenelle rispose per prima, cercando di iniziare da qualche parte dall'inizio della storia di Hope e decise di iniziare dalla sua famiglia. Chi significava chiaramente molto per la ragazza, Tri-ibrido?
«Beh, non devi dirci nulla che non desideri. Anche se voglio porgerti le mie condoglianze. Non so chi tu abbia perso, ma siamo in circolazione da abbastanza tempo per notare i segnali. Continuavi a menzionare i tuoi genitori al passato. Eppure, dalla tua espressione capisco che se ne sono andati di recente. Quindi mi dispiace”
Nicolas guardò la ragazza mentre ascoltava le condoglianze della moglie; Hope sembrava quasi scioccata nel ricevere le condoglianze di Perenelle.
«Mi dispiace anche per la tua perdita, Hope»
Rispose con la stessa gentilezza di sua moglie.
Hope sbatté le palpebre un paio di volte. A parte la sua famiglia, questi sconosciuti sono le uniche persone che le hanno offerto sincere condoglianze.
«Grazie»
Hope tirando su piano con il naso trattenendo le lacrime per la loro gentilezza.
Nicolas guardò sua moglie e vide come desiderava avvicinarsi e stringere la ragazza triste in un abbraccio, ma lei non si mosse, perché la magia di Hope sembrava quasi proiettare un'aura che le diceva “stai lontana«.
Così Nicolas si spostò dietro la moglie e le abbracciò affettuosamente la vita, aspettando che Hope riuscisse a riprendere il controllo delle sue emozioni.
Nicolas sentì Perenelle abbandonarsi al suo abbraccio ed emise un sospiro sconfortato.
Nicolas sussurrò all'orecchio della moglie:
«Va tutto bene, amore mio. Una volta che le avremo raccontato la nostra storia, le offriremo un posto dove stare se non ne ha uno e ci prenderemo cura della piccola. Forse potremo aiutarla»
Nicolas sapeva quanto sua moglie volesse dei figli, ma non riuscirono mai a concepirli. Una conseguenza imprevista dell'uso dell'Elisir di Lunga Vita.
La ragazza si schiarì la voce, riportando l'attenzione della coppia su di sé.
«Scusate, ma ho bisogno di sapere dove mi trovo. Avevi detto che eravamo nella foresta, ma non avevo mai sentito parlare di una foresta con quel nome e sono anche ringiovanita, quindi sono ancora un po' in ansia»
Hope si era fermata un attimo e un'espressione accigliata le si era formata sulla fronte e temeva che a questo punto potesse diventare permanente.
«A proposito di foresta. Perché siete qui voi due? Nel profondo di una foresta, senza attrezzatura da campeggio... persino i vestiti che indossate entrambi non sono adatti per viaggiare nei boschi»
Perenelle quasi sobbalzò per lo spavento quando Hope si schiarì la voce. Ma mentre ascoltava, percepì il sospetto mentre chiedeva loro se si trovassero nella foresta.
«È vero. Di solito non andiamo a passeggiare nella foresta, ma una nostra cara amica, Pandora Lovegood, che è una veggente, ci disse tempo fa che oggi sarebbe successo qualcosa e che questo avrebbe cambiato il nostro mondo come lo conosciamo. Quindi non siamo rimasti eccessivamente sorpresi quando un lampo di luce è spuntato dal nulla. Ciò che ci ha sorpreso sei stata che tu, una ragazzina, sei comparsa a terra dopo che il lampo di luce è scomparso e sembravi in attesa di qualcosa»
Hope represse l'impulso di alzare gli occhi al cielo e chiese con tutta la calma possibile:
«Quindi questo significa che c'è una profezia su di me»
«No» La rassicurò subito Nicolas.
«Mi dispiace. Ho la sensazione che tu detesti l'idea che una profezia ti riguardi»
Hope emise un sospiro di sollievo alla notizia.
«Hai ragione. Ho già subito diversi attentati alla mia vita prima ancora di nascere. Una strega ha fatto una predizione, affermando che avrei alterato l'equilibrio tra streghe, lupi mannari e vampiri»
Perenelle e Nicolas erano sconvolti sapendo che qualcuno aveva cercato di uccidere un bambino. Ma nessuno dei due riuscì a trattenere lo sghignazzo quando udirono la previsione.
«Wow. È simile al Ministero della Magia. Accettano solo una possibile variante e deve essere il peggior risultato possibile»
Sbottò Nicolas facendo vari cenni al cielo con le mani.
Perenelle seguì i pensieri del marito. Con un sarcasmo che trasudava da alcune delle sue parole.
«Non sarebbero mai potuti giungere a questa conclusione. Se le tre specie fossero state in guerra tra loro e poi nascesse un bambino, che è una combinazione di tutte e tre le specie, questo non potrebbe mai unire le tre specie, portandole vivere insieme in armonia»
Hope sorrise alla coppia, nessuno a parte la sua famiglia aveva mai detto una cosa del genere.
«Sì. Beh, secondo la mia esperienza, le persone sono pecore e seguiranno il pastore più rumoroso senza protestare o
domanda»
«Cretins sanglants. (maledetti idioti)» imprecò Perenelle in francese.
Hope si limitò a ridere. La coppia sembrava felice di aver fatto ridere la ragazza, una vera risata mentre abbassava la guardia.
«Penso che "connards stupides" (stronzi senza cervello) sia una descrizione migliore di 'imbecilli sanguinari', ma funziona anche così»replicò Hope sarcasticamente.
Perenelle voltò la testa verso il marito ed entrambi risero. Si capiva che quella ragazza aveva una mente acuta e un malizioso senso dell'umorismo.
«'Stronzi senza cervello' forse gli dà troppo credito»rispose Nicolas impassibile.
Questo fece di nuovo infuriare tutti e tre, che scoppiarono a ridere.
Dopo un paio di minuti, si calmarono. Nicolas decise di dare qualche risposta a Hope.
«Okay. Chiarito questo, credo che inizierò io. Io sono Nicolas Flamel e sono nato nel 1313, Perenelle nel 1318. Siamo entrambi nati in Francia. Siamo maghi e questi bastoncini, come ti piace chiamarli.”
Disse fermandosi ed estraendo la bacchetta per mostrargliela di nuovo.
«Sono delle bacchette magica. Ci aiutano a incanalare la nostra magia, come avrai intuito»
Hope si fece avanti e guardò la bacchetta da lontano. Hope mantenne un'espressione neutra, come se ricordasse un ricordo di libri e film che parlavano di bacchette. Annuì lentamente, chiedendogli di continuare.
«Ci sono diversi tipi di professioni che un mago può intraprendere. Per esempio, mia moglie è una guaritrice e io sono un alchimista»
Si fermò quando vide Hope rimanere a bocca aperta per lo shock.
«Cosa? Cosa c'è che non va»
Hope sputò un paio di volte prima di riuscire a sputare.
«Credo di venire anche da un altro universo»
Sia Nicolas che Perenelle spalancarono gli occhi.
«Cosa te lo fa pensare»
Chiede Perenelle a Hope con curiosità.
Hope camminò avanti e indietro per un po'.
«Non fraintendetemi, ma ho sentito parlare di Nicolas e Perenelle Flamel nel mio universo. Sono personaggi di una serie di libri chiamata 'Harry Potter'. Da questi sono stati poi tratti dei film e il titolo del primo libro è 'Harry Potter e la pietra filosofale'»
La coppia sbatté le palpebre un paio di volte.
«Pensavo non sapessi chi siamo»
Perenelle quasi sospirò, non voleva che qualcuno le chiedesse della Pietra o dell'Elisir.
«Non proprio. Voglio dire, nei film voi due venivate menzionati solo una o due volte e di solito quelle frasi includevano 'Silente apprendista di Nicolas Flamel' e Silente che menzionava che la Pietra era stata distrutta e che voi due non eravate in grado di produrre altro Elisir, quindi sareste morti presto»
Rispose Hope con sincerità al che Nicolas sbatté le palpebre.
«La mia Pietra non è distrutta, te lo posso assicurare»
Hope ridacchiò leggermente.
«I miei amici sono fanatici di Harry Potter e la loro teoria era: 'perché mai dovresti creare una sola Gemma?'«
Nicolas cominciò a sudare e tornò sui suoi passi.
«Non intendevo questo. La Pietra non è mai stata distrutta»
Hope lo guardò con scetticismo, ma poi si ricordò che quei film erano stati girati in passato, circa 10 anni prima della sua nascita. Si coprì la faccia con una mano quando se ne rese conto. Nicolas emise un sospiro, sentendosi al sicuro, e anche Perenelle si rilassò di nuovo.
«Perché la mia vita non può essere normale»
Chiese Hope retoricamente.
«Ignora quello che ho detto. Mi sono appena resa conto di aver detto che venivo dal 2030, ma questi libri sono ambientati negli anni '90. Il che significa che ho anche probabilmente viaggiato nel tempo…..Che anno è»
Nicolas gemette e appoggiò la testa sulla spalla di Perenelle, perché si era dimenticato che Hope aveva detto di essere del 2030. Perenelle inarcò le sopracciglia per la sorpresa, ma rispose comunque:
«È il 14 maggio 1991»
«Accidenti... Quasi 40 anni»
Hope inizia a farsi prendere dal panico, quindi si inoltra nella foresta, allontanandosi dalla coppia.
«Potreste restare qui un attimo? Ho bisogno di sfogarmi»
Gridò Hope mentre si allontanava. Nicolas liberò Perenelle dal suo abbraccio e si avvicinò a un albero a cui potersi appoggiare.
«Che ne pensi, cara? Dovremmo andarcene prima che torni o vorresti comunque offrirle una casa»
Chiese Nicolas alla moglie con un sorriso sfacciato.
Perenelle sospirò sonoramente e si spostò verso un altro albero per appoggiarsi e guardare in faccia il marito.
Alzò lo sguardo verso il cielo, riflettendo.
«Nic, hai qualche problema con il fatto che offriamo ancora una casa a Hope»
Nicolas scosse la testa e rispose: «No, Nelle, sono comunque felice di offrirle un posto dove stare»
Perenelle sorrise e guardò il marito.
«Bene. Avevo capito che qui non sarebbe nemmeno ancora nata, il che significa che potrebbe non avere nemmeno un posto dove andare. Poi aggiungi che viene da un altro universo e probabilmente non ha ancora capito di aver bisogno di un posto dove stare»
«Ci avevo pensato. A metà strada tra 'Santo cielo, sa che abbiamo più di una Pietra' e 'Oh, ora ha detto casualmente che viene dal futuro'»
Commentò Nicolas con tono esagerato.
Perenelle emise una risata sbuffante, ma si interruppe di colpo quando sentì un urlo provenire dalla direzione in cui Hope si stava allontanando. Stava per chiamare il nome della ragazza, ma sentì le potenti ondate di magia attraversarla. Sapeva che quel potere proveniva da Hope e si voltò verso il marito con uno sguardo stupito. Nicolas la guardava con la stessa espressione. Le onde magiche non stavano danneggiando nulla, anzi, sembravano essere assorbite dagli alberi, come se la natura stesse accettando quella magia per aiutare la foresta a prosperare. Persino gli animali si stavano immergendo nella magia.
«Mon Dieu! È più potente di quanto pensassi!»
Esclamò Nicolas. Perenelle non poté far altro che annuire incredula. I Flamel rimasero in silenzio per un attimo prima che Perenelle parlasse.
«Avrà bisogno di aiuto, che si tratti di nascondere la sua magia, di essere aiutata durante la luna piena o di bere del sangue. Non credo che molti le concederebbero il beneficio del dubbio. Penserebbero semplicemente che sia un abominio e che non se lo meriti. È una bambina per l’amor di Merlino!»
Nicolas annuisce rivolgendo poi dolci parole alla moglie.
«Sono d'accordo, amore mio. Le offriremo un posto dove stare»
Lui è d'accordo con Perenelle, ma sa che sua moglie è più convinta di lui. Dato che ha sempre desiderato dei figli e la sua professione di guaritrice le impone di usare l'amore nei suoi incantesimi, per ottenere i risultati migliori ed efficaci.
«Grazie, Nic»
Rispose Perenelle avvicinandosi al marito per dargli un bacio affettuoso. A questo punto Hope stava tornando e vedendo la coppia che si bacia decise di non interromperli, avendo sentito tutta la conversazione grazie al suo udito da lupo mannaro. Sorrise compiaciuta quando Nicolas menzionò l'esistenza di almeno un'altra Gemma.
Tuttavia, non aveva pensato a dove sarebbe andata. Dubitava fortemente di poter trovare un'altra fossa Malivore, saltarci dentro e aspettarsi di essere rispedita nel suo universo e nel suo tempo. Avrebbe dovuto trovare un incantesimo che potesse trasportarla attraverso il tempo, lo spazio e le dimensioni. Era un compito arduo. Ma l'avrebbe cercato. Finché i Flamel non le avessero impedito di indagare, non avrebbe avuto problemi a vivere con loro.
«Oh, Hope. Da quanto tempo sei lì ferma?»
La voce di Perenelle fece uscire Hope dalla sua mente.
«Forse 10 secondi, non ne sono sicuro. Mi sono perso nei miei pensieri»
Rispose Hope con sincerità. Poi le tornò in mente il sorriso compiaciuto di Mikaelson.
«Ma se preferisci che torni più tardi?»
Chiese Hope con voce allusiva, a cui Nicolas rise mentre Perenelle impallidiva.
«No, va bene. Magari più tardi, però?»
Nicolas rispose con un sopracciglio alzato, ricevendo di conseguenza una pacca sul braccio da parte della moglie.
«Giusto. Però, se hai ancora intenzione di invitarmi a vivere con te, per favore avvisami prima di fare sesso, così posso mettere un incantesimo sulla privacy della stanza»
Rispose Hope, senza che il sorriso le abbandonasse il volto per un istante. Entrambi i Flamel rimasero sbalorditi per un attimo, prima che Perenelle gemesse.
«Puoi sentire con l’udito del lupo o del vampiro?»
Hope inarcò entrambe le sopracciglia per una frazione di secondo, poi sorrise. Perenelle si coprì il viso arrossato con le mani.
«Questo potrebbe essere una seccatura.”
Disse Perenelle attutita tra le mani mentre Nicolas rise bonariamente dell'imbarazzo della moglie.
«Allora Hope. Vuoi venire a casa con noi?»
Chiese Nicolas, mettendo un braccio sulle spalle di Perenelle. Perenelle abbassò le mani per guardare Hope, il cui sorrisetto era scomparso.
«Mi piacerebbe. Ma prima di dare una risposta definitiva, vorrei fare alcune richieste?»
Chiese Hope con cautela.
«Le ascolteremo e se saranno richieste irragionevoli inadatte ad una dodicenne vedremo di raggiungere un compromesso?»
Rispose diplomaticamente Nicolas. Hope sussultò per un attimo, ma poi si rese conto che aveva di nuovo 12 anni, quindi meno libertà e questo la fece parecchio sbuffare.
«Bene. Voglio riuscire a trovare un modo per tornare a casa. Non voglio dirlo come se fosse una cosa negativa, ma questa non è casa mia e vorrei rivedere la mia famiglia e i miei amici. Anche se si sono dimenticati di me a causa di Malivore.”
«Va bene, cara. Non mi aspetto che tu rimanga qui per sempre e ti aiuteremo a trovare i libri di cui potresti aver bisogno, ma devo avvertirti che il nostro mondo è probabilmente inferiore al tuo in termini di magia. Non ho mai sentito di nessuno che salti tra le dimensioni»
Disse dolcemente Perenelle.
«Ne sono consapevole. È una cosa inaudita anche nel mio mondo. Ma voglio comunque provarci»
Rispose Hope con determinazione.
«Inoltre, non devi preoccuparti del mio lato da lupo mannaro. Essere un Tribrido ha i suoi vantaggi. Posso trasformarmi quando voglio e non sono obbligato a farlo con la luna, ma è meglio se lo faccio, divento irrequieto durante la luna piena. Detto questo, mi chiedevo se la tua casa fosse isolata così potrei andare a correre nei dintorni. È un buon modo per me per liberarmi dallo stress e un po' di magia»
I Flamel si guardarono l'un l'altro e Nicolas le rispose.
«Beh, viviamo in un cottage piuttosto isolato dagli altri e la nostra proprietà è vicino a una foresta, ma i lupi mannari del nostro mondo non riescono a controllarsi mentre sono trasformati. Quindi saresti disposto ad aspettare che arriviamo alla nostra proprietà e a diventare lupo lì, se hai il controllo che dici? Saremo d'accordo anche su questo».
Hope sapeva che anche nel suo mondo questo era un buon risultato.
«Okay, va bene.»
Entrambi i Flamel la guardarono sorpresi.
«Nemmeno sulla mia terra i licantropi sono noti per il loro controllo. Dato che ho accettato il mio lupo come parte di me e mi trasformo frequentemente, il mio lupo è... un'estensione di me stesso. Posso anche tornare allo stato originale molto velocemente se il mio lupo decide di attaccare. L'unico problema è che sarò nudo dopo essermi trasformato di nuovo.»
«È normale anche per i nostri lupi mannari. Hai bisogno che ti portiamo dei vestiti dopo che hai finito di correre?»
Chiese Perenelle guardandola comprensiva.
«Non proprio. Posso portare i vestiti con me e nasconderli nel bosco vicino a casa.»
Hope si fermò un attimo e abbassò lo sguardo.
«A proposito di vestiti, ne ho bisogno di nuovi. Questi mi stanno troppo grandi.»
Hope sospirò mentre Perenelle estrasse lentamente la bacchetta.
«È una soluzione facile. Se vuoi, posso cambiare la taglia dei vestiti che indossi?»
Agitando la bacchetta con noncuranza, la puntò verso il cielo mentre guardava Hope, che abbassò di nuovo lo sguardo sui suoi vestiti, poi tornò a guardare Perenelle.
«Hai bisogno che mi tolga i vestiti per cambiarli?»
«No. Non c’è n’è bisogno ma vorrei eseguire un incantesimo diagnostico su di te non appena decideremo di tornare a casa con noi. Voglio solo assicurarmi che tu stia bene e che non abbia preso nulla di pericoloso tramite... melma nera??»
Perenelle parlo quasi con timore verso la fine, al che un sospiro divertito uscì dalla bocca di Hope.
«Qualcosa del genere.»
Hope sollevò una mano e se la passò tra i capelli.
«Immagino che farmi fare un controllo medico non sarebbe poi così male. Ma vorrei sapere quali incantesimi eseguirai su di me. Mi piace imparare cose nuove e la magia curativa non è molto usata nel mio mondo. In genere le streghe che hanno la capacità di eseguire magie curative sono incredibilmente potenti e non hanno bisogno di usare incantesimi per guarire se stesse. Ma guarire gli altri può essere difficile.»
Perenelle annuì in segno di assenso mentre lanciava l'incantesimo per restringere i vestiti di Hope. Che intanto pensava ad aggiungere altro al suo libretto delle istruzioni personale.
“Oh, dovrei dire che il mio lato vampirico non è stato attivato. Quindi non bevo sangue ma come per un vampiro, il mio sangue che può curare gli altri compreso il morso di lupo mannaro del mio mondo, che di solito è velenoso per i vampiri. Ho anche i sensi vampirici: tatto, vista, udito, gusto ed emozioni sono attivi, ma sono sostanzialmente al minimo.
Da quello che la mia famiglia è riuscita a mettere insieme, dovrei morire per attivare completamente il mio lato vampirico, ma non sappiamo se perderei la mia magia o meno. La chiamiamo la mia 'vita extra', ma non preoccuparti. Non ho fretta di usarla. Mi piace essere almeno in parte umana. Non voglio ancora essere una vampira»
Nicolas e Perenelle sospirarono tutti insieme.
«Grazie al cielo. Anche se ti avremmo procurato del sangue se ne avessi avuto bisogno, non era una cosa che avrei voluto fare con ansia.”
Disse Nicolas con sollievo mentre Perenelle prendeva la parola guardando un po’ di sbieco il marito.
“Ci sono altre condizioni che vorresti chiedere a Hope? Se non ti vengono in mente ora, puoi chiederle più tardi a casa.»
Hope stava pensando se ci fosse qualcos'altro di importante da chiedere o dire, ma un forte fremito di un canto sibilante echeggiò nella foresta. Si coprì le orecchie e fece una smorfia prima di alzare lo sguardo. C'era un uccello completamente nero che volteggiava davanti al viso di Hope, sbattendo le ali con una spinta fluida ma potente. Hope si spaventò, indietreggiando di qualche passo, ma mantenne l'equilibrio.
«Che diavolo sei?»
Chiese Hope all'uccello, sconcertata.
Nicolas rimase a bocca aperta alla scena che aveva davanti. Osservò l'uccello emettere un fremito più sommesso e volare verso Hope, che non si mosse e l'uccello le si aggrappò alla spalla, poi le accarezzò la guancia con la testa su e giù.
Hope guardò l'uccello sulla sua spalla cautamente, ma vide le risposte dei Flamel e decise di chiedere a loro.
«Cosa sta succedendo?»
Nicolas era ancora sotto shock nel vedere un'altra Fenice oltre a quella di Silente, ma Perenelle riuscì a rispondere.
«Quella, mia cara, è una Fenice.»
Hope spalancò gli occhi e riporto lo sguardo sul pennuto esterrefatta.
«Perché la mia vita sembra essere un sacco da box per il karma... Quindi, immagino che questo significhi che le fenici su questa terra siano molto più simili a uccelli rispetto a quelle del mio mondo?»
Borbottò qualcosa tra sé e sé, mentre si rendeva conto che la Feniche la stava fulminando con lo sguardo solo per aver tentato di paragonarla a un'altra Fenice.
«Cosa? È vero! Conoscevo una Fenice umana e lui è... Era il mio ragazzo! Quindi smettila di fissarmi!»
Hope si lamentò con l'uccello sulla difensiva, incrociando le braccia sul piccolo petto. Abbassò lo sguardo e aggrottò la fronte quando le sue braccia non si posarono più sul seno come una volta. Stupido ringiovanimento. La Fenice sbuffò e si voltò a guardare Flamel.
Il cervello di Nicolas si riavviò quando Hope rimproverò la Fenice.
«Quindi riesci a sentire cosa sta cercando di comunicare la Fenice?»
Chiese l’uomo guardando l'uccello nero e Hope scrollò le spalle.
«Beh, credo di sì. Il mio lato lupo fa si che rispetti la maggior parte degli animali e mi aiuta a comprenderli. Perché?»
«Perché penso che la Fenice abbia stretto un legame con te»
Rispose Nic completamente stupido dallo svolgersi degli eventi di fronte a lui.
Hope gemette infastidita e sconsolata.
«È stata già una giornata lunga. Domani ti chiederò cosa significa avere un pennuto legato a me….. Forse dovremmo andare a casa tua adesso?»
Perenelle annuì, così come Nicolas.
«Certo. Ti sei materializzata prima?»
Hope guardò Perenelle confusa e scosse la testa.
«Ehm... no??»
«Beh, questo potrebbe essere piuttosto spiacevole oppure una passeggiata con la tua magia, non saprei dirlo. Lascia che la magia faccia il suo corso e non contrastarla»
Nicolas si avvicinò mentre parlava, appoggiando infine la mano sulla spalla di Hope opposta a quella che la Fenice usava come appoggio.
Hope sentì uno strattone all'ombelico, a cui aggiunse un po' della sua magia. Un forte schiocco riempì l'aria e Hope si sentì come se fosse stata infilata in un piccolo tubo e tutto ciò che riusciva a vedere erano immagini sfocate che credeva fossero alberi. Per poi ritrovarsi davanti a un cottage con un fitto bosco che si vedeva dietro di essa.
Hope barcollò leggermente, ma riuscì a riprendere l’equilibrio rapidamente, con grande stupore dei Flamel. Alzò lo sguardo da terra e osservò la vista dell'accogliente cottage, assomigliava in qualche modo alla casa in cui aveva vissuto con sua madre da bambina, ma questa non aveva un secondo piano
“È adorabile.»
Lo disse con un'espressione genuina ma con un velo di tristezza. La Fenice sulla sua spalla emise un grido sommesso, in risposta alla nostalgia e rimorso del suo compagno legato.
«Grazie, ti faccio fare un giro della casa.»
Rispose Nicolas con orgoglio al cui Hope annuì con un piccolo sbadiglio.
«Scusa»
Disse Hope con aria imbarazzata subito dopo aver sbadigliato.
I Flamel le sorrisero.
“Va bene. Con quello che hai passato, ci aspettavamo che fossi stanca. Comunque, vorremmo portarti nel magico mercato di Diagon Alley domani o dopodomani.»
«Sembra divertente»
Disse Hope con voce impassibile, senza avere ancora voglia di andare a fare shopping.
«Tuttavia, se hai intenzione di procurarmi una bacchetta, non ne avrò bisogno... Hmm... In realtà non so nemmeno se una qualsiasi bacchetta di questo universo sarebbe compatibile con me.»
Hope cominciò a pensare a come differiva la sua magia con quella che ricordava essere la magia di quel mondo.
«Probabilmente no, ma dovremmo comunque procurarti una bacchetta, anche se vuota, così potrai mimetizzarti.”
Aggiunse Nicolas mentre salivano i gradini verso la porta d'ingresso. Perenelle aprì la porta e si fece di lato, lasciando entrare Hope per prima.
La ragazza fischiettò leggermente mentre entrava nel cottage e vide l'ingresso con tavoli, scrivanie e pariti ricoperte con foto, piante e ricordi di varie epoche. Le ricordò la sua casa a New Orleans, considerando che era la stessa cosa che faceva la sua famiglia, esporre antichità che dovrebbero essere nei musei. Hope ridacchiò tra sé e sé per le somiglianze. Hope notò che c'erano cinque porte che conducevano ad altre parti della casa: una a destra, che immaginò essere un soggiorno, tre porte a sinistra, camere da letto forse inventate dalla sua mente, e quella in fondo all'ingresso, la stanza dell'Alchimia di Nicolas, che poteva intuire dagli odori.
Riportò l'attenzione sull'atrio e notò che una delle piante sui tavoli era verbena. Inclinò la testa di lato e decise di toccarla. Ritrasse la mano per il dolore e lo shock.
“Ahiahaiai”
La Fenice emise un grido di disperazione e saltò giù dal braccio di Hope per poter dare un'occhiata alla bruciatura.
Sia Perenelle che Nicolas si precipitarono in avanti e presero la mano di Hope tra le loro.
«Cos'è successo?»
Chiese Perenelle preoccupata e forse un po' spaventata, mentre estraeva la bacchetta per eseguire un incantesimo di guarigione, ma si fermò quando vide la mano di Hope guarire davanti ai suoi occhi.
Sbatté le palpebre un paio di volte e guardò suo marito, che aveva la stessa espressione affascinata. Notò anche che la Fenice di mezzanotte aveva un'espressione perplessa e quasi rise per l'espressione che la Fenice stava incarnando.
«Beh... questo è diverso»
Disse Hope staccando delicatamente la mano dalla presa di Perenelle e osservandola con curiosità.
«Forse ho attivato il mio lato vampirico, dopotutto?»
Pensò Hope ad alta voce. Alzò lo sguardo verso Flamel.
«Potreste indossare entrambi un gioiello con un po' di verbena infusa?»
Chiese indicando la pianta, al che Perenelle la guardò sbigottita.
«Perché diavolo vuoi che indossiamo qualcosa che ti fa male?»
Hope guardò Perenelle e rispose.
«È per proteggere la tua mente. I vampiri del mio mondo hanno il potere di costringere le persone fissandole negli occhi e ordinando loro di fare praticamente qualsiasi cosa. Se posso scottarmi con la verbena, allora c'è la possibilità che io possa
soggiogare qualcuno e non voglio costringere nessuno di voi due. Siete stati entrambi gentilissimi con me e non voglio costringere accidentalmente nessuna di voi due a causa della mia natura.”
Nicolas rise bonariamente.
«Non mi preoccuperei. I maghi adulti in questo mondo hanno l'Occlumanzia per proteggere le loro menti dagli attacchi mentali. Anche alcuni bambini hanno scudi di Occlumanzia grazie alle loro famiglie.»
Ma questo non sembra calmare Hope, anzi, sembra preoccupata.
Perenelle nota l'espressione incredula sul volto di Hope.
«Forse dovresti provare questa compulsione una volta e vedere se riusciamo a bloccarla e, se non ci riusciamo, indosseremo i gioielli infusi, se necessario.»
Hope sembrava a disagio, ma la sua Fenice le risalì sul braccio e le strofinò la testa contro la guancia per cercare di calmarla, cantando una canzone.
«Okay. Possiamo provare questo. Ma proverò solo per costringere uno di voi e deve essere la persona con gli scudi più forti.»
Hope acconsentì con riluttanza mentre faceva passare lo sguardo tra la coppia più volte e fu Perenelle ad avvicinarsi ad Hope senza alcuna paura, inginocchiandosi affinché Hope possa guardarla dritta negli occhi.
Hope geme, ma si avvicina a Perenelle e solleva con riluttanza le mani sul suo viso, accarezzandole le guance morbide. Hope sospira, poi guarda direttamente negli occhi nocciola di Perenelle.
La ragazzina sente le sue pupille espandersi e contrarsi mentre attira l'attenzione di Perenelle e comanda.
«Usa l'incantesimo più sicuro ma anche più distruttivo che conosci e lancialo sul ritratto di te e Nicolas in fondo all'atrio.»
Hope libera Perenelle e lancia un discreto incantesimo di protezione sottovoce.
«Projectium deflecto»
Nel mentre Perenelle si gira verso il ritratto e alza la bacchetta e lancia il suo incantesimo.
«Bombarda Maxima.»
Nicolas osserva scioccato mentre l'incantesimo di Perenelle si schianta contro una barriera.
Hope si sposta rapidamente davanti a Perenelle e le afferra il viso per intimarle di nuovo.
«Non vuoi più distruggere il ritratto. Fermati.»
Perenelle sussulta, lascia cadere la bacchetta a terra e si copre il viso con entrambe le mani.
«Doux Merlin. Cosa ho fatto?»
Perenelle è inorridita, mentre fissa Nicolas sotto shock.
«Mi dispiace.»
Hope ha gli occhi bassi per la paura e la sua voce è sommessa e quasi difficile da sentire, tanto che la Fenice inizia a cantare, nel tentativo di risollevare lo spirito della sua compagna dalla disperazione opprimente che stava cercando di trascinarla nel vuoto.
Nicolas si avvicina alla moglie e la stringe forte al petto, accarezzandole la schiena e mormorandole parole rassicuranti all'orecchio. Guarda la bambina spaventata che fissa il pavimento.
«Hope… Non aver paura. Non hai fatto niente di male.»
Allungò un braccio e fece cenno a Hope di farsi avanti.
Hope rimase dov'era finché Perenelle non si voltò con le lacrime agli occhi, ma non urlò contro Hope come la ragazzina si aspettava. Invece, Perenelle la prese delicatamente tra le braccia e la abbracciò. Anche Nicolas strinse entrambe le ragazze in un abbraccio.
«Sei la benvenuta qui, Hope. Sempre. Non dimenticarlo mai»,
Hope emette un singhiozzo e inizia a piangere tra le loro braccia e stringendo forte Perenelle, ma facendo attenzione ad afferrarla solo per la maglietta, perché non è sicura di quanto sia forte in quel momento.
Nicolas le culla la testa e le dà un bacio sulla sommità dei capelli.
«Sappiamo di non essere i tuoi genitori e non proveremmo mai a sostituirli, ma sappi che puoi fidarti di noi e che faremo sempre del nostro meglio per aiutarti.
Ti conosciamo solo da pochi istanti e possiamo già dire che sei probabilmente la persona più incredibile e straordinaria che abbiamo mai incontrato nella nostra lunga vita. Possiamo dirti che sei un miracolo e non vediamo l'ora di scoprire chi sei e chi diventerai. Tuttavia, vedo che tu, Hope Mikaelson, sarai altro assolutamente straordinaria.»
Conclude Nicolas appoggiando la testa su quella di Hope, sentendo la ragazza tremare mentre i suoi singhiozzi si fanno più forti.
«Grazie.»
Hope tirò su col naso contro la spalla di Perenelle.
Passò qualche minuto prima che la ragazzina riuscisse a controllare il respiro e a smettere di piangere, iniziando a liberarsi dall’abbraccio dei Flamel e guardandoli entrambi con i suoi occhi azzurri come il mare.
«Sono felice di avervi incontrati entrambi e non vedo l'ora di sentire parlare delle vostre vite.»
Aggiungendo però con un sorriso arrogante che non dovrebbe trovare posto sul volto di un dodicenne.
«Scommetto che almeno 10 di quelle storie che condividerai con me, ne potrò dare di simili sulla persona o sull'evento con storie che la mia famiglia mi ha raccontato nel corso degli anni e immagino che la mia famiglia avrà i racconti più stravaganti»
Nicolas permette a Hope di cambiare argomento, quindi sussulta per lo shock e si porta una mano sul cuore in modo teatrale.
«Ritiralo! Abbiamo noi le storie più strampalate! Accetto la scommessa!»
Perenelle si limita a sbattersi il palmo sulla faccia per la reazione del marito, ma lo lascia fare, sapendo che quando qualcuno mette in discussione le sue esperienze di vita, si mette sulla difensiva.
«Nel XVII secolo, in Francia, eravamo lì quando le ragazze delle casquette furono costrette a lasciare il paese per non sposare uomini che non erano altro che criminali. Così abbiamo dato fuoco alle loro risorse perché gli uomini lasciassero l'accampamento. Mentre cercavano di spegnere l'incendio, abbiamo salvato le ragazze da sotto il loro naso e le abbiamo scortate fino alla città più vicina»
Anche Perenelle sorrise, ricordando quel giorno come se fosse accaduto solo una settimana prima invece che più di 250 anni prima. Guardò Hope e vide che anche lei stava sorridendo.
«Sono contenta che tu sia riuscita ad aiutarli.»
Hope sorrise ai due e Perenelle prese la mano di Nicolas e lui gli diede un bacio sul dorso. Il sorriso di Hope si spense leggermente, sentendo la mancanza dell'intimità della sua famiglia e persino dei suoi amici.
Hope scosse la testa e tornò alla conversazione con il sorriso compiaciuto di suo padre sul volto.
«Comunque è una buona cosa che tu abbia scelto una storia a cui posso dare il mio contributo.»
Nicolas e Perenelle guardarono Hope e ascoltarono la storia.
«Mia zia Rebekah, in realtà, era una delle prime ragazze casquette originale. Era in una bara e si svegliò durante il viaggio in Louisiana. Quando si svegliò, dissanguò tutti gli uomini e andò in fondo alla carrozza per parlare con le circa 6 ragazze e chiese con nonchalance: 'Allora, dove diavolo siamo?'. Una delle ragazze riuscì a rispondere e loro chiesero a mia zia se i loro rapitori fossero morti. A queste parole mia zia aggrottò la fronte, avendo un debole per le donne che subivano abusi, e disse: 'Sono morti e non ti daranno mai più fastidio'. Le ragazze apparentemente si guardarono l'un l'altra ed esultarono. Mia zia Rebekah disse alle ragazze di prendere la carrozza e venderla alla città successiva. Dividendo il ricavato tra tutte, disse: 'Noi ragazze dobbiamo restare unite'.»
Nicolas aprì e chiuse la bocca un paio di volte e gemette guardando il volto perplesso della moglie.
«Ho appena perso una scommessa con una dodicenne, vero?»
«Sì. Avresti dovuto iniziare con una storia un po' più esagerata, caro.»
Convenne Perenelle, ridendo del marito.
Nicolas brontolò e Hope rise con Perenelle.
«Comunque… credo che stessimo facendo un giro turistico»
Nic parlò mentre allungava la mano per raccogliere due talee di verbena.
«Ne infonderò l'essenza in un medaglione. Così potremo indossare un gioiello che non ti brucerà se lo tocchi.»
Hope sorrise alla sua premura.
«Grazie, Nicolas.»
«Per favore, chiamami semplicemente Nic»
Perenelle con un sorriso da orecchio a orecchio si portò di fronte al marito guardando Hope con entusiasmo.
«Se inizi a usare 'Nic' allora devi chiamarmi Nelle»,
«In tal caso, grazie Nic e Nelle per avermi invitato a casa vostra e nelle vostre vite. Non molte persone accetterebbero nella loro vita una bambina trovata in una foresta, figuriamoci una persona appartenente a tre specie diverse di creature soprannaturali»
Hope era grata alle persone che l’avevano trovata e questo traspariva facilmente dalla sua voce.
«Penso che questi saranno gli anni più interessanti e straordinari che avremo mai vissuto e non vedo l'ora di vedere come andrà a finire»
Nicolas aveva un enorme sorriso stampato in faccia e si sfregava le mani per l'eccitazione mente parlava. Poi come se una lampadine gli si accendesse in testa esclamò ad alta voce.
«Oh, e ti insegno l'alchimia»
Hope alza un sopracciglio e guarda Perenelle.
«Credo che intenda dire che vorrebbe insegnarti l'Alchimia, a tua scelta. Anch'io vorrei insegnarti la Guarigione, anche se a quanto pare non ne hai bisogno.»
Perenelle si fermò un attimo, mentre un pensiero le attraversava la mente.
«Quindi, se hai un lato Vampirico attivato... significa che hai bisogno di sangue, dopotutto?»
Hope spalancò gli occhi. Si prese qualche istante per pensarci. Non aveva la brama di sangue né la sensazione di bruciore alla gola che le avevano descritto i suoi familiari.
«Al momento. Non credo. Ma potrebbe essere saggio avere delle sacche di sangue a portata di mano, per ogni evenienza. Voglio dire, non ho voglia di bere sangue, ma la sete di sangue può richiedere ore per formarsi in un nuovo vampiro.
Anche se i vampiri appena trasformati hanno più difficoltà a controllarla... Secondo alcuni dei miei amici vampiri e i racconti della mia famiglia, la gola di un vampiro brucia e ha una voglia costante di sangue. Io non sento nessuna delle due... D'altronde sono un Tribrido, quindi tecnicamente tutte le regole per me sono buttate dalla finestra.”
Hope diventa pensierosa dicendo queste parole. Questa incertezza le mette una po’ di ansia.
«Come ho detto. Sarà spettacolare e non vedo l'ora.»
Ripeté Nicolas mentre si dirigeva verso la prima stanza a destra nell'ingresso, che in realtà era il soggiorno, come Hope aveva pensato che fosse, tuttavia la prima cosa che notò fu che non c'era la TV e lo avrebbe fatto notare ma si rese conto che tutti i programmi che avrebbe guardato nel tempo libero non esistevano ancora e non riusciva a capire i riferimenti alle serie TV degli anni '90, quindi lo ignorò. Tuttavia, c'erano libri su libri allineati lungo le pareti e sugli scaffali. Passò la mano sulla cornice di legno della libreria e un indice olografico spuntò fuori, illuminandosi di una luce blu che la fece trasalire leggermente. Tuttavia, fece scorrere l'indice e si rese conto che c'erano molti libri in quell'indice. Hope fece 9 ampi movimenti di scorrimento e è arrivato solo ad 'Aut' nell'ordine alfabetico dei titoli, sebbene ciò includesse titoli in più lingue.
«Santo cielo.»
Mormorò Hope a bassa voce ma non abbastanza perché sia Nicolas che Perenelle risero.
«Ti aspettavi che avessimo così pochi libri?»
Chiese Perenelle ridacchiando e Hope scosse la testa.
«No. Ma come fanno a comparire tutti questi libri se non sono effettivamente sugli scaffali?»
«Tutte le libreria che possediamo in tutto il mondo sono collegate, quindi da ognuna di esse possiamo accedere a tutte le altre.
Tuttavia la maggior parte dei nostri libri e dei nostri beni sono conservati nelle banche Gringott.»
Alle parole di Perenelle Hope sbatté le palpebre, guardò di nuovo la libreria e mormorò: «A dopo».
Perenelle chiese a Hope se poteva eseguire subito i suoi incantesimi diagnostici. Hope annuì e Perenelle le spiegò l'effetto di ogni incantesimo e anche i movimenti della bacchetta. Hope prestò la massima attenzione e imparò a memoria alcuni degli incantesimi. Tutti i test di Perenelle diedero esito positivo, ma Hope rifiutò l'incantesimo per mettere alla prova il suo nucleo magico e vedere quanto fosse potente e Perenelle rispettò il bisogno di discrezione di Hope.
Dopo che gli esami medici di Hope furono fatti, si voltò per guardare il resto del soggiorno e vide che la cucina e la sala da pranzo si trovavano dietro due lotti di divani a due posti.
Erano in pelle nera e sembravano incredibilmente comodi.
«Ho la strana sensazione che mi addormenterò su quei divani molto spesso.”
«Già Fatto. Fidati, è molto comodo. Anche se preferiremmo di gran lunga che tu vedessi il letto in cui dormirai prima di usare il divano.»
Rispose Nicolas, mentre Hope arrossiva leggermente.
“Quando vedrai il mio lupo e la mia trasformazione, anch'io vedrò il mio lupo che dorme su quel divano».
Un sorrisetto impertinente le apparve sul volto mentre guardava verso i Flamel. Perenelle alzò gli occhi al cielo.
«Vedremo. E se il tuo lupo mi graffia i divani, ti scaglierò addosso delle maledizioni pungenti.»
Hope rise di gusto alle minacce, anche se non sicura che mosse una battuta.
«Che ne dici se dormo su una coperta sul divano o, meglio ancora, sulle gambe di qualcuno?»
«Davvero?»
Nicolas sembrava davvero emozionato.
«Mi si gelano le gambe qui dentro.»
Hope dovette guardare Perenelle per capire se Nicolas facesse sul serio, ma dalla sua espressione esasperata immagina che lo faccia davvero. Ritornò a guardare il suo viso felice e sospirò.
«Vedremo, Nic.»
Hope non fa promesse pensa di non poter mantenere, perché non sa come reagirà il suo lupo a questo nuovo universo e ai Flamel. Crede che andrà tutto bene, ma è meglio aspettare e vedere.
Perenelle decise quindi di portare tutti in cucina.
«Serviti pure quello che c'è in casa. La colazione è alle 7:30, il pranzo alle 12:30 e la cena alle 19:30. I piatti e il lavandino sono progettati per lavare tutto ciò che è stato usato e posizionato su questo piano»,
Perenelle informò Hope prima di toccare il piano a destra del lavandino.
«Piatti e ciotole si trovano sotto lo stesso piano, come detto, le tazze sono sopra i piatti e le posate sono nel cassetto scorrevole superiore vicino al frigorifero. Se hai bisogno di qualcosa di specifico, chiedi pure, oppure apri tutti gli armadi finché non trovi quello che cerchi.»
La coppia lasciò la cucina e riattraversò il soggiorno con Hope al seguito mentre aprivano la prima porta a sinistra. Si scoprì che era uno studio, con altri libri e una scrivania a destra della porta con quella che sembrava una mappa e un sacco di fogli sparsi ovunque. C'era anche un camino proprio di fronte alla porta.
«Perché un camino in questa stanza se è il soggiorno a diventare freddo?»
Chiese Hope aggrottando la fronte, guardando in dietro verso la stanza precedente e poi di nuovo il camino con occhio interrogativo.
«Perché non è tanto un camino quanto un mezzo di trasporto e di comunicazione. Preferiamo limitare queste opzioni a questa stanza, perché il soggiorno è quasi un santuario per noi»
«Ah. Giusto... viaggiare attraverso la Metropolvere? Ho detto bene?»
Chiese Hope con un'espressione pensierosa mentre cercava di ricordare i dettagli dei film.
Nicolas annuì. «È corretto.»
Hope guardò quindi l'ultima parete: era una finestra che mostrava cosa stava succedendo sulla strada.
I Flamel avevano ragione, non c'era molta gente in giro. Né in auto né a piedi, in realtà era molto tranquillo, cosa di cui Hope era grata.
Hope ha appena notato che, nonostante l'apparizione, qualcuno avrebbe dovuto sentire il «crack« del loro arrivo, ma sapeva che non erano stupidi.
«Quindi presumo che ci sia qualcosa di simile a una barriera che ci nasconde, così gli umani non sospettano nulla?»
Nicolas annuì, ma era un po' confuso dalle parole usate da Hope.
«Usiamo le protezioni. C’è l’incanto Notice-me-Not per non farsi notare e anche dei confundus per far si che le persone non pensino a questo posto o ci si avvicinino per sbaglio» spiegò Nicolas.
Ora Hope sembrava confusa.
«Perché usare così tante protezioni diverse? Questo lascia dei punti deboli. Se usassi l'incantesimo barriera 'Clostrum', proteggerebbe l'edificio dagli attacchi e ci nasconderebbe alla vista dei non-maghi»
Perenelle e Nicolas si guardarono di nuovo, ma non erano sicuri dell'incantesimo a cui Hope stava accennando.
«Non abbiamo un incantesimo del genere, o se esiste, è classificato come magia di famiglia e può essere usato solo da quella specifica famiglia.»
Perenelle parlò a Hope, si passò una mano tra i capelli e guardò di nuovo fuori.
«Posso lanciare un incantesimo barriera all'interno delle tue protezioni e ti mostrerò cosa fare? Magari puoi insegnarmi qualcosa sulle protezioni?»
Non che Hope non credesse alle parole dei Flamel sulle loro protezioni, ma si sarebbe sentita meglio se ci fossero state anche le sue.
«Sembra un piano... Si può fare la stessa cosa con un camino?»
Nicolas aveva un sorriso furbo da orecchio ad orecchio mentre osservava la ragazza.
Hope guardò il camino e tese la mano per sentire la magia, poi chiuse gli occhi per un paio di secondi. Quando li riaprì, sorrise compiaciuta alla coppia.
«Sì. Posso.»
«Grazie Merlino.»
Perenelle sospirò di sollievo prima di parlare con un tono esasperato.
«Sono stufa di traslocare ogni volta che qualcuno riesce a trovare il nostro indirizzo via Metropolvere. Potresti per favore impedire a chiunque tranne noi di passare?»
«Non dovrebbe essere un problema. Devo solo tenervi le mani mentre lancio l'incantesimo, così la mia magia vi riconoscerà e vi accetterà entrambi attraverso l'incantesimo barriera.»
E dopo che Hope ha lanciato gli incantesimi barriera sia sul camino che all'interno delle barriere della proprietà.
I Flamel hanno fatto una rapida panoramica delle protezioni utilizzate nella proprietà.
Una volta terminato il loro esame delle protezioni esterne, la coppia immortale mostrò a Hope le altre due stanze sulla sinistra del soggiorno, entrambe camere da letto. La stanza al centro era la stanza degli ospiti, che Hope si guardò intorno e chiese se poteva usare un po' di magia per decorarla.
La coppia acconsentì e osservò Hope evocare oggetti a destra e a manca, posizionandoli telecineticamente su scrivanie e cassettiere con l'incantesimo “Dimiterre”.
Evocò anche un cavalletto vicino alla porta che conduceva al retro della proprietà, insieme a diversi colori, matite, penne e carboncini. Disse loro semplicemente che l'arte la calmava e la aiutava a sentirsi più vicina a suo padre. Sorrisero e le chiesero se un giorno avrebbe mostrato loro le sue opere. Hope acconsentì, forse un giorno, quando si sarebbe sentita più a suo agio a mostrarle, poi sentì un forte gracchiare vicino all'orecchio e rabbrividì, sentendo letteralmente la regale Fenice di mezzanotte nella sua mente chiederle cosa ne fosse di lui. Non aveva assolutamente idea di cosa dare a un uccello e guardò i Flamel.
«Ehm... Cosa mi serve per una fenice? Perché non mi sono mai presa cura di un uccello prima d'ora» chiese la ragazza, imbarazzata.
«Oh, ti servirà solo un trespolo, sembra un po' un albero»
Risponde Nic ridacchiano guardano la Fenice e Hope, la quale evoca un trespolo a forma di ramo spoglio grande quanto un piccolo albero di frangipani e aggiunge delle ciotole che ha modellato incastrato in dei rami modellati appositamente in modo che non si possano rovesciare. Hope poi ne riempie magicamente una d'acqua e la Fenice, grata, vola sul trespolo e ne beve un po'.
«Proprio così», conclude Nicolas con voce fiacca.
«Scusa?» chiede Hope in tono un po' di scuse.
Nicolas alza solo una mano per ignorare le scuse. «Non preoccuparti. Stai solo usando la tua magia e ovviamente ti viene molto facile. Non c'è motivo di scusarsi.»
Poi guarda l'altra ciotola e le chiede: «Perché non hai evocato del cibo?»
Hope si gratta la testa per un secondo prima di sistemarsi i capelli con le dita.
«Ehm... non so cosa mangino gli uccelli, a parte il mangime per loro che si compra nei negozi per animali, e sono abbastanza certa che se evocassi i semi per uccelli la Fenice mi darebbe fuoco per averlo insultato o qualcosa del genere.»
Perenelle e Nicolas ridono.
«Sì. Non dare mai semi a una fenice. Sarebbe visto come un insulto. Le fenici mangiano frutta e bacche. Tuttavia, la fenice di Silente era particolarmente ghiotta dei semi di un cespuglio di semi di fuoco.»
La testa della fenice si sollevò e guardò Hope con aria fiduciosa.
Hope sospirò guardando lo sguardo speranzoso della Fenice.
«Aspetta un attimo, cervello d'uccello, ti prendo i semi.»
Si gira e guarda Nicolas. «Ho la strana sensazione che tu abbia già visto questa pianta, vero?» gli chiese Hope.
Nicolas annuisce lentamente. «Sì. Perché?»
«Per evocare qualcosa, devo sapere che aspetto ha. Non ho mai visto questa pianta prima. Ma tu sì. Se mi fornisci tutte le informazioni su questa pianta, potrei farne una copia esatta secondo quelle specifiche», rispose Hope.
«Mi leggerai nel pensiero? Come con la capacità di compulsione?» chiese Nicolas con calma.
«Nessuna costrizione. Ti leggo nel pensiero, più o meno. Ma solo quello che mi permetti di vedere. Non mi imporrei di entrare nella tua mente. So per certo che fa male.» rispose Hope con cautela.
Nicolas acconsentì e aveva ragione. Non c'era alcun dolore, era semplicemente Hope che copiava delle informazioni che Nicolas si era offerto di fornire. Hope evocò la pianta all'esterno e la mise sotto l’incanto Notice-me-Not che le hanno mostrato i Flamel. La pianta fu piazzata ad una distanza ragionevole dalla casa e in punto in cui non c’era troppa vegetazione infiammabile, in quanto la pianta andava letteralmente a fuoco.
«Mangerà i semi mentre sono infuocati o devo spegnerli?»
Hope non avrebbe mai pensato di pronunciare una frase del genere, e che suonasse così del tutto normale.
«In fiamme.» rispose Nicolas con un sorrisetto.
Hope alzò gli occhi al cielo mentre lanciava un altro incantesimo sulla ciotola del cibo affinché non fosse influenzata dalla temperatura e anche al trespolo insieme al pavimento e tutto quello che stava nelle immediate vicinanza per renderli ignifughi, si sa mai che il pennuto giocasse con il cibo. Dopodiché, con la telecinesi, raccolse cinque semi dalla pianta e li mise nella ciotola. Decise di creare una terza ciotola da riempire con frutta e bacche e applicò un incantesimo di conservazione al cibo affinché rimanesse fresco più a lungo, prima di lanciare un altro incantesimo per cambiare automaticamente cibo e acqua nelle ciotole ogni tre giorni.
Hope guardò la Fenice e le raccontò degli incantesimi che usava e della frequenza con cui cibo e acqua sarebbero cambiati.
«Per quanto riguarda i semi di fuoco, ne sposterò cinque nella ciotola ogni due giorni, perché sono considerati un ricompensa. Non guardarmi male. Sono in parte Vampiro, quindi sono in parte vulnerabile al fuoco e la pelliccia del mio lupo non è ignifuga quindi non voglio mettere continuamente alla prova la mia fortuna.»
La Fenice sembrò quasi sospirare, ma annuì in segno di assenso.
«Grazie per avermi mostrato tutto e per avermi permesso di avere il mio spazio.» Hope li ringraziò di nuovo.
«Non c'è bisogno che ci ringrazi. Saremo più che felici di prenderci cura di te» rispose Nicolas con un sorriso.
Il trio tornò in sala da pranzo e mentre Perenelle preparava la cena, Nicolas decise di spiegare le protezioni più dettagliatamente a Hope. Come le protezioni per tenere alla larga chi ha cattive intenzioni, le protezioni con limiti di età e le barriere protettive. Perenelle aggiunse il suo consiglio e disse che le protezioni funzionano meglio se incise su una Pietra di Guardia.
Dopo aver mostrato a Hope come questi reparti possono collaborare, Perenelle servì la cena: salsicce, purè di patate e alcune verdure.
Perenelle stava per dire che era tardi, ma quando guardò fuori vide la luna piena e spalancò gli occhi. Lanciò un'occhiata di scatto a Hope, che stava ancora scherzando con Nicolas.
«Ehm, Hope?» chiamò Perenelle, attirando l'attenzione sia di Hope che di Nicolas.
«Sì?»
«Stasera c'è la luna piena.» Concluse Perenelle guardando Hope con curiosità.
Hope annuì. «Sì. Lo sento. Possiamo uscire così posso trasformarmi?» chiese con una luce di speranza negli occhi.
Perenelle sospirò e disse: «Sì».
Hope emise un piccolo applauso mentre correva in camera sua, aprendo la porta della veranda sul retro della proprietà. Nicolas e Perenelle la seguivano lentamente con sguardi divertiti.
«Okay, allora mi cambio dietro quegli alberi e poi torno qui»
Hope era al limite degli alberi quando si ricordò di dire qualcos'altro.
«Dato che non mi sono mai trasformata in questo mondo, non so quanto tempo ci vorrà. Ma se senti ossa che si spezzano e grugniti di dolore, non preoccuparti. È del tutto normale.» Concluse mentre si spostava dietro un albero e si toglieva i vestiti.
«Aspetta... Cosa?» chiede Perenelle a Nicolas e lui si limita ad alzare le spalle.
Circa 10 secondi dopo, un lupo bianco-grigio trotterellò fuori dal limite degli alberi, con gli occhi che brillavano di un giallo brillante. Era un lupo agile, fatto per la velocità e i Flamel rimase a bocca aperta quando il lupo gli girò intorno, annusando la zona.
«Hope?» Chiese Perenelle con stupore.
Il lupo si ferma e fissa la coppia prima di annuire, lasciando uscire la lingua dalla bocca e iniziando a scodinzolare felicemente. Si siede davanti a loro ed emette un guaito.
Perenelle decise di farsi coraggio e di avvicinarsi a Hope. Quando fu a circa trenta centimetri di distanza, Perenelle si inginocchiò davanti al lupo. Mentre guardava negli occhi luminosi del lupo mannaro, sollevò lentamente la mano destra in avanti, ma si fermò a circa un centimetro di distanza. Non volendo oltrepassare limiti di cui non era consapevole. Invece Hope emise un piccolo gemito e mosse la testa di un centimetro in avanti, appoggiando la guancia pelosa sulla mano di Perenelle.
Perenelle emise un brusco respiro mentre sentiva la pelliccia sotto la mano. Né la donna né il lupo si mossero per almeno 10 secondi. Poi la mano di Perenelle si spostò sulla morbida pelliccia che copriva le orecchie di Hope, accarezzandole delicatamente. Hope ci provò, davvero, ma non era mai stata accarezzata da nessuno nella sua forma di lupo prima e iniziò a emettere flebili gemiti e ad avvicinare la testa alla mano di Perenelle.
Nicolas si era fatto avanti quando aveva sentito i lamenti del lupo.
«Sei bellissima Hope» Disse Nic, inginocchiandosi accanto alla moglie.
Hope aveva alzato la testa dalle carezze per annusare Nicolas ed emise uno starnuto.
Nicolas sembrava abbattuto mentre Perenelle rideva dolcemente e appoggiava la testa sulla sua spalla.
Hope si avvicinò a loro e si appoggiò anche lei a Nicolas. Lui alzò la mano e le passò le dita tra il pelo lungo la spina dorsale e lei sbadigliò mentre si arricciava il pelo.
Perenelle ricominciò a strofinarsi le orecchie e Hope emise un guaito mentre la sua zampa posteriore sinistra cominciava a scalciare.
«Oh, è solo un grosso cucciolo. Possiamo tenerla, giusto? E può dormire sul divano?»
Nicolas chiese alla moglie con un sorriso da bambino elettrizzato.
Hope sbuffò, ma alzò la testa per guardare Perenelle.
Perenelle guardò il lupo, poi il volto estasiato del marito. Non poté fare a meno di sorridergli e lo baciò.
Hope si lamentò.
Perenelle interruppe il bacio e rise al lupo.
«Bene. Può dormire sul divano, ma sono seria sul fatto di non distruggerlo.» Concluse con voce severa.
Hope saltò in piedi e si mise a girare su se stessa abbaiando forte, fece diversi giri intorno alla coppia e si fermò di nuovo davanti a loro, ma questa volta a circa un metro di distanza. La lingua le penzolava di nuovo dalla bocca.
Perenelle geme, guarda il marito e dice: «Fantastico. Ora sono stata fregata da una dodicenne. Scommetto che se fosse umana in questo momento ci farebbe quel sorrisetto malizioso come se ci stesse prendendo in giro.»
Nicolas guardò il lupo e pensò a ciò che aveva imparato finora su Hope.
«Probabilmente.»
Poi l’uomo si alza in piedi e porge una mano alla moglie. Lei accetta e lui la aiuta ad alzarsi.
«Fammi indovinare, è ora di correre?» chiede Perenelle al lupo.
Hope annuisce vigorosamente e abbaia.
«Va bene, puoi andare. Torna prima di mezzanotte. Dobbiamo fare delle cose a Diagon Alley domani, ricordi?» afferma Perenelle.
Hope abbaia e annuisce una volta prima di correre a velocità disumana nel bosco, lasciandosi alle spalle una coppia senza parole.
Hope trascorse le due ore successive a familiarizzare con questi boschi, poi l'ora successiva a giocare a rincorrersi con le creature
Chapter 3: Capitolo 3
Notes:
Questi personaggi appartengono a J.K. Rowling e L.J. Smith.
Chapter Text
Capitolo 3
Le mattine non erano facili per Hope nel suo vecchio mondo e non lo erano nemmeno qui, quando si svegliò urlando, chiamando la mamma e il papà con le lacrime agli occhi.
Qualcuno si sedette sul bordo del suo letto, infilò una mano nel morbido materasso e la prese tra le braccia.
Cullando il giovane Tribrido e sussurrando dolci rassicurazioni alle orecchie sensibili di Hope.
«Va tutto bene, Hope. Andrà tutto bene. Calmati.»
Disse una voce femminile.
Il cervello di Hope le suggerì il nome Perenelle e lei si aggrappò alla Guaritrice, terrorizzata.
«Per favore, non lasciarmi» Hope gemeva con voce rotta nella camicia di Perenelle, mentre versava le sue lacrime sul morbido cotone della canottiera della donna.
Il cuore di Perenelle si spezzò per la bambina mentre emetteva silenziosi suoni di silenzio, stringendola in un abbraccio più forte.
«Non me ne andrò piccola. Ci prenderemo cura di te. So che non sostituiremo mai la tua famiglia, ma finché sarai qui al mondo, ti considereremo felicemente come parte della nostra Hope»
Le parole di Perenelle erano una promessa solenne per la piccola che le piangeva tra le braccia.
Fu così che Nicolas li trovò. Perenelle abbracciava Hope come la bambina che aveva sempre desiderato. Nicolas aveva seguito Perenelle dopo un paio di minuti, perché si era svegliato presto per poter finire il lavoro della sera prima, su richiesta della ragazza dai capelli castani.
Stava lavorando nell'ultima stanza in fondo al corridoio, la sua stanza di Alchimia, quando sentì il pianto di una ragazza. Aveva raccolto i tre medaglioni appesi al lato di una bilancia, osservandola oscillare per un attimo dopo aver rimosso il peso, prima di uscire dalla stanza di Alchimia per controllare la sua pupilla.
Le collane che scelse di infondere con l'essenza di verbena erano tutte semplici medaglioni d'argento che si aprivano per mostrare un'immagine o un ritratto. L'Alchimista immortale aveva inserito le talee di verbena in due dei medaglioni prima di inserire un'immagine di un paesaggio boschivo in tutti e tre, nascondendo l'erba alla vista.
Nicolas rimase in piedi sulla soglia della stanza di Hope, perché non voleva oltrepassare i limiti imprecisati che lei avrebbe potuto avere. Nicolas avrebbe aspettato di ottenere il permesso di Hope prima di entrare nella sua stanza. Quindi aspettò pazientemente che le ragazze lo notassero prima di mostrare tre medaglioni identici.
«Come richiesto. Medaglioni alla verbena.» Nicolas la salutò con un sorriso triste, osservando il volto addolorato della ragazza.
«Grazie caro» disse Perenelle, stringendo Hope un'ultima volta prima di saltare giù dal letto.
La donna si diresse verso il marito, passandosi le dita delicate tra i lunghi capelli, raccogliendoli in una mano prima di girarsi e porre il collo nudo a Nicolas.
Il creatore dell'Elisir di Lunga Vita guardava affascinato la moglie mentre inconsciamente slacciò una delle collane che profumavano di erbe. Sollevò la sottile catena sopra la testa della moglie e la abbassò in modo che poggiasse comodamente sulla sua clavicola, prima di agganciargliela dietro il collo.
Perenelle prese la collana offerta dal marito. Questa era leggermente diversa dalle altre due, più voluminosa delle altre, perché era un gioiello pensato per una clientela più maschile. Perenelle mise il medaglione al collo del marito con un sorriso affettuoso.
Hope sorrise confusa quando notò il medaglione rimasto nella mano di Nicolas.
«Per chi è l'ultimo medaglione?» chiese con la voce ancora roca per il pianto.
«È per te. Non mi sembrava giusto non prendertene uno. Quindi non c'è verbena in questo e pensavamo che, se volessi, potresti metterci un ritratto dei tuoi genitori. Così potrai portarli sempre con te.» Nicolas rispose con un leggero sorriso che Perenelle gli rivolse a sua volta, desiderosa di mettere a suo agio la ragazza con loro.
Hope sbatté le palpebre sorpresa prima di lasciare uscire un singhiozzo di gioia mentre si alzava e abbracciava la coppia immortale.
«Grazie. È davvero adorabile.» Disse con un sorriso triste ma genuino che avrebbe potuto sciogliere persino il cuore di ghiaccio di Voldemort.
Nicolas agganciò l'ultima collana a Hope mentre la ragazzina si raccoglieva i capelli in uno chignon in modo che la collana potesse essere allacciata senza che altri capelli le intralciassero. Dopo aver lasciato la collana, Nicolas le posò una mano sulla spalla, desiderando offrirle un po' di conforto.
Quando i Flamel e Hope uscirono in sala da pranzo per la colazione e sedendosi al tavolo Hope chiese con curiosità:
«Da dove vengono tutti quei vestiti che sono nei cassetti?»
«Oh, giusto, li abbiamo comprati ieri sera mentre eri a correre» Rispose Perenelle.
«Se c'è qualcosa che non ti piace, faccelo sapere e te ne compreremo un altro.»
Hope era a un passo dal discutere con loro sul fatto di non sprecare soldi per lei, ma chiuse la mascella con un sonoro schiocco.
Il ricordo dei libri di Harry Potter le attraversò la mente mentre questa frase le affiorava alla mente: »"La pietra filosofale può trasformare il metallo in oro".
Quel pensiero fece gemere Hope sommessamente mentre abbassava la testa sul tavolo per un secondo, attirando l'attenzione dei Flamel su di sé.
«Scusa. Stavo per rimproverarti per aver sprecato i tuoi soldi con me, ma ho dimenticato che puoi praticamente creare oro e sei immortale. Quindi presumo solo che tu abbia più soldi di quanti tu ne sappia gestire.»
Nicolas rispose con una risata gioviale. «È vero. Abbiamo più soldi di quanti ne avremmo mai bisogno. Quindi non sorprenderti troppo se ti viziamo»
Hope gemette di nuovo. «Però puoi non esagerare con i regali?» implorò Hope. «Ho già mia zia Rebekah che mi manda dei gioielli che normalmente costerebbero più dello stipendio annuo di una persona media.»
«D'accordo... Possiamo sostituire i tuoi materiali artistici che hai evocato con materiali veri?» chiese Nicolas mentre si sedeva al tavolo con una colazione inglese completa davanti a sé.
Piatti pieni di uova, salsicce, toast, bacon, patate fritte e pancake erano sparsi ovunque.
Hope avrebbe giurato di aver sentito la voce di Nicolas incrinarsi un po' quando le chiese e si voltò a guardare verso la sua stanza. Quando si voltò di nuovo a guardare Nicolas, gli lanciò un'occhiataccia, ma non riuscì a trattenerla mentre gli sorrideva.
«Li hai già comprati e sostituiti, vero?»
Nicolas sembrava un po' imbarazzato. «Sì. Scusa se ho esagerato.»
Hope emise una risatina sommessa. «Non l'hai fatto. I materiali artistici evocati non sono il massimo. Ma se vuoi cambiare qualcosa, potresti chiederlo la prossima volta?»
«Certo.» rispose Nicolas, tirando un sospiro di sollievo.
Hope fece colazione ed entrò in camera sua per cambiarsi, prese della biancheria intima e cercò un reggiseno. Non trovandone, chiamò attraverso la porta chiusa. «Ehi! Mi chiedevo solo. Ma dove sono i reggiseni?» Hope sentì Nicolas sputare un po' di tè e tossire rumorosamente, mentre Perenelle rideva.
«Hope, tesoro, ti stai dimenticato della tua attuale età» rispose Perenelle con una risata. Che fosse per il balbettio di Nicolas o per la domanda di Hope, la Guaritrice non sarebbe stata in grado di dare una risposta definitiva.
Hope sbatté le palpebre confusa e guardò la Fenice sul suo trespolo, chiedendo a bassa voce: «Che diavolo significa?».
La Fenice alzò gli occhi al cielo e la giudicò in silenzio.
«Cosa? Non è colpa mia se a quanto pare mi sto dimenticando...» interrompe Hope a metà frase con un gemito. «La mia età.»
La Fenice ebbe addirittura l'audacia di ridere di lei.
«Maledetto uccello» borbotta Hope amaramente.
Non appena finisce di vestirsi con una semplice camicia bianca e dei jeans alti fino alla vita, esce dalla sua stanza ed entra in soggiorno con Nicolas e Perenelle.
«Mi dispiace davvero dover rivivere i miei periodi di crescita. Il lato positivo è che so cosa aspettarmi dopo la pubertà» afferma Hope esasperata.
Hope guardò Nicolas mentre sorseggiava il tè, prima di aggiungere un commento provocatorio all'Alchimista.
«E per tua informazione, Nic, tra un paio d'anni avrò bisogno di reggiseni. Fidati.» Hope proferisce le ultime due parole con un sorrisetto tanto che Nicolas, scioccato, sputa ancora una volta il suo drink, sporcando la tovaglia.
«Dolce Merlino! Smettila di dire cose del genere mentre bevo il tè!» si lamenta Nicolas cercando di riprendere fiato.
Nicolas estrae la sua bacchetta da una tasca situata all'interno della sua veste da mattina,
«Scourgify.» Lancia distrattamente il suo incantesimo, pulendo la vestaglia, i pantaloni lunghi del pigiama, la vecchia maglietta che ha trovato in fondo ai cassetti e il tavolino.
Perenelle ride al pianto frustrato del marito, ma risponde a Hope con un sorriso. «Non preoccuparti. Dimmi solo che taglia ti serve e quando, così posso procurarteli quando ti servono.»
Guarda Nicolas e aggiunge: «Ma lasciamo Nic fuori da questa conversazione. Credo che si senta a disagio».
Nicolas annuisce e si mette a leggere un libro, sorseggiando con cautela il suo tè e lanciando un'occhiata fulminante alla ragazza.
«Okay, proteggeremo le sue orecchie innocenti» dice Hope con un sorrisetto prima di cambiare leggermente argomento.
«Comunque mi chiedevo dov'era la giacca di mia madre? Non era nell'angolo della mia stanza dove l'ho lasciata». Hope chiede ad entrambi Nic e Nelle.
«Probabilmente è stato pulito ed è appeso nell'armadio» rispose Nicolas con noncuranza.
Prima di ricordare che Hope non avrebbe saputo degli Elfi Domestici perché proveniva da un altro mondo.
«Oh, giusto. Mixy?» chiamò Nicolas ad alta voce senza esitazione.
Uno schiocco dietro di lei la fece trasalire e Hope vide una piccola creatura in piedi di fronte al tavolino. Hope inclinò la testa verso la creatura, osservandola con sospetto.
«Il Maestro Flame chiama Mixy?» strillò la creatura con voce acuta.
«Sì, Mixy. Voglio presentarti Hope. Vivrà con noi per un po'. Se ha qualche richiesta, puoi fare del tuo meglio per aiutarla?» chiede gentilmente Nicolas all'Elfo Domestico.
L'elfo domestico guarda Hope con grandi occhi pieni di lacrime.
«Il Maestro e la Maestra Flame hanno un bambino di cui prendersi cura?» dice Mixy singhiozzando mentre corre dai Flamel per abbracciare le loro gambe, dato che era il punto più alto che riusciva a raggiungere sui corpi dei due maghi.
Hope cerca di parlare, ma tutto ciò che riesce a fare è sbattere le palpebre come un gufo, mentre perde tutta la tensione accumulata per la comparsa dell'elfo domestico.
«Hope, questa è Mixy. Un'elfa domestica. Si lega a una famiglia magica per vivere e svolgere alcune faccende domestiche. Trattiamo la nostra elfa domestica con rispetto, perché fa parte della nostra famiglia. Crediamo anche che dimostri il carattere di una persona.»
Hope annuisce e interrompe Nicolas. «Ora me li ricordo. Nel secondo libro di Harry Potter c'è un elfo domestico di nome Dobby che viene maltrattato dalla famiglia Malfoy e sembra uno schiavo. Questa piccoletta è felice e non ha paura. Questo non fa che rafforzare la mia opinione che siate entrambi delle persone fantastiche» dice Hope con un sorriso orgoglioso.
«Grazie, Hope.» risponde Nicolas con un sorriso.
«La signora Hope dice cose così belle sulla sua nuova famiglia», dice Mixy con gioia mentre sorride alla ragazzina con uno sguardo pieno di stupore nei suoi grandi occhi.
Hope sorride leggermente alla piccola creatura: «Mixy, questa è Hope Mikaelson. Viene da un altro mondo e anche da un'altra epoca. Per favore, non dire a nessuno questa informazione, perché non vogliamo che le venga fatto del male o che venga sfruttata per le sue capacità e le informazioni che ha» chiede Nicolas al suo elfo domestico.
Mixy annuisce vigorosamente. «Certo, Maestro Flame. Mixy manterrà il segreto della Leggenda di Hope.» Risponde l'elfa con gran determinazione, prima di schioccare le dita per evocare la giacca di Hope e porgergliela in confidenza prima di sparire.
Hope indossa la giacca oversize e sente l'odore di foresta sulla giacca di pelle di sua madre, facendola sorridere.
«Che piccoletto interessante. Ricordami di comprargli un pensiero per aver cercato di mantenere l'odore sulla giacca il più vicino possibile all'originale.»
Perenelle ride sommessamente. «Non mi preoccuperei. Con la quantità di magia che usi senza una bacchetta e senza doverla incanalare, lasci un eccesso di magia che gli Elfi Domestici assorbiranno, rendendolo più forte. Probabilmente preferirà farti lei dei regali invece di accettarli» spiega Perenelle.
«Sei pronto per andare a Diagon Alley?» chiede Nicolas.
«Certo» risponde lentamente Hope.
«Aspetta! Prima di andare. Ieri avevi detto che non credevi che ci sarebbe stata una bacchetta adatta a te e noi eravamo d'accordo.»
Hope annuì pensierosa alle parole di Perenelle.
«Beh, c'è un posto in Notturn Alley che si chiama "Fabbricanti di Bacchette di Efesto". Se portiamo loro gli ingredienti, ti creeranno una bacchetta. A patto che un fabbricante di bacchette autorizzato dal Ministero ti informi che non sono riusciti a trovare la bacchetta giusta per te» spiegò Nelle alzandosi e spostando i piatti nel lavandino.
Hope annui ma non sembrava interessata.
«Non per sembrare una stronza, ma perché mai dovrei aver bisogno di una bacchetta? Posso fare magie anche senza» obiettò Hope.
«Beh, speravamo che andassi a Hogwarts. Da quello che hai detto ieri sui libri di Harry Potter. Immagino che gli eventi di questi libri si svolgeranno principalmente lì» rispose Perenelle.
«Sì...» Rispose lentamente Hope «Vuoi che cambi l'esito che sarebbe nei libri?»
«I libri hanno conseguenze negative che potrebbero essere evitate con il tuo aiuto?» chiede Perenelle quasi consapevolmente.
Hope geme ma risponde «Sì»
«Allora ti servirà una bacchetta per andare a Hogwarts, è un requisito obbligatorio» afferma Perenelle felice.
«Come vuoi» borbotta Hope infastidita mentre osserva Perenelle dirigersi verso la sua stanza per cambiarsi e indossare qualcosa di più appropriato per lo shopping, anziché il pigiama.
«Bene» intervenne Nicolas non appena Nelle girò l'angolo.
«Ci serviranno degli oggetti, come un nucleo magico. Stavo pensando a una piuma di fenice del tuo famiglio e magari anche un po' di pelliccia della coda del tuo lupo»
«Eh?» chiede Hope confusa, voltandosi verso Nicolas con un'espressione sbalordita.
«Più gli oggetti sono esplicitamente tuoi, più la tua bacchetta sarà in sintonia con te. Sapendo la vera natura della tua magia. Il potere che eserciti senza sforzo e quanto siano specifici i nuclei. Posso immaginare che la tua bacchetta molto probabilmente non funzionerà per nessun altro tranne te, grazie al tuo status di Tri-ibrido» Nicolas spiegò mentre Hope annuiva lentamente, assimilando le informazioni fornite.
«Tuttavia avremo comunque bisogno di un tipo di legno che abbia una storia con la tua famiglia da usare come base per la tua bacchetta.» Nicolas continuò a guardare la Tribrida, cercando di convincerla a partecipare alla conversazione.
Hope ci pensa un attimo e dice: «Direi la Quercia Bianca. Perché è l'albero che mia nonna usava per rappresentare l'immortalità nel suo incantesimo per creare i Vampiri Originali nel mio mondo. Ma tutte le Querce Bianche sono state distrutte»
«Nel tuo universo, sì. Nel nostro, beh, ho dei campioni di legno diversi nella mia stanza di Alchimia. Vado a dare un'occhiata. Vediamo se ne abbiamo» disse Nicolas mentre si allontanava nell'atrio.
«Potresti anche dover aggiungere un legante alla bacchetta»
dice Perenelle dal corridoio.
Questo spingendo Hope a spostare la sua attenzione sulla donna, ora vestita con lunghi pantaloni neri e una maglietta verde oliva con scollo a V.
«Che tipo di legante?» chiede Hope.
Perenelle si strofina il mento con la mano mentre riflette per un attimo.
«Direi che il tuo sangue potrebbe essere un buon legante» risponde Perenelle pensierosa.
Si udì un trionfante «Ah-Ha» e Nicolas tornò nella stanza con un po' di Quercia Bianca in mano.
Hope fece un respiro profondo e fece un passo indietro, attirando l'attenzione della coppia.
«Cosa c'è che non va?» chiese Nicolas, con la preoccupazione che permeava le sue parole mentre abbassava lo sguardo sulla legna che stava trasportando.
Hope serrò la mascella più volte. «Quello che sto per dire non può essere ripetuto a nessuno, per favore?» li implorò.
Nicolas e Perenelle si scambiarono uno sguardo preoccupato e sentirono Hope supplicarli con voce impaurita.
I due Flamel estrassero le bacchette e Nicolas chiese a Hope: «Sai cos'è un Voto Magico?»
Hope scosse la testa, ma tenne lo sguardo fisso sulla Quercia Bianca per tutto il tempo, come se potesse saltarle addosso e attaccarla se solo per un secondo avesse distolto lo sguardo.
«Quando teniamo le bacchette al cuore e facciamo un giuramento. Se dovessimo infrangerlo, la nostra stessa magia ci costerebbe la vita» spiegò Perenelle con diligenza.
Hope spalancò gli occhi e urlò: «No!»
Facendo sussultare leggermente Flamel per la ferocia della sua voce.
«No» ripeté Hope quindi con un tono più basso.
«Non fare un voto. Non voglio essere responsabile di altre morti causate da persone che cercano di proteggermi» disse con una lacrima che le rigava la guancia.
Il cuore dei Flamel si spezzò un po' per la tristezza e il senso di colpa di Hope.
«C'è un altro metodo che possiamo usare per farti fidare di più di noi?» chiese dolcemente Perenelle.
Hope rimase in silenzio per un po' e camminò avanti e indietro, mantenendo una certa distanza tra sé e loro. Si fermò di colpo e si voltò verso Nicolas.
«Nic? Per caso hai una sfera di cristallo?»
Nicolas sbatté le palpebre. «Sì?»
Mentre Perenelle chiese: «Vuoi usare la Divinazione per vedere cosa succede?»
Gli occhi di Hope guardarono curiosi ma anche confusi verso Perenelle.
«Non ho idea di cosa sia la Divinazione. A meno che non sia un'abilità simile a quella di un veggente?» chiese Hope, e Perenelle annuì.
«Allora no. Conosco un incantesimo che infonde una sfera di cristallo e la usa come rilevatore di bugie. Il blu è la verità e il rosso è la bugia.»
Nicolas rimase a bocca aperta, ma si riprese subito.
«Oh, dobbiamo provarci!», esclamò eccitato alla moglie, appoggiando la Quercia Bianca sul tavolino e correndo di nuovo nella sua stanza di Alchimia.
Hope fissa la Quercia Bianca con scetticismo prima che Perenelle se ne accorga e quindi Hope rivolga la sua attenzione alla donna.
«Sai. Quando la maggior parte delle persone nel mio universo dice di voler usare la macchina della verità su di loro, gli altri si indignano. Perché voi no?»
Perenelle guarda Hope senza malizia e risponde: «Beh, non siamo come la maggior parte delle persone e sappiamo che hai segreti che non saresti disposta a condividere. Soprattutto così presto. Il fatto che tu voglia rivelarceli ma non sia sicura del risultato la dice lunga sulla fiducia che stai cercando di darci».
Si udì un botto nella stanza dell'Alchimia: qualcosa di pesante venne posato su una scrivania e Hope udì un tintinnio di oggetti di ceramica e di vetro.
Perenelle continuava a parlare nonostante il trambusto che suo marito stava creando. «Tuttavia, Nic è più eccitata dal fatto che tu conosca un modo non invasivo per capire se qualcuno sta mentendo o no. Tutto ciò che abbiamo qui è una pozione chiamata Veritaserum che costringe una persona a rispondere con la verità, a prescindere dalla domanda. L'unica cosa positiva è che la pozione è illegale e può essere usata nei processi per criminali solo da un Auror del DMLE.»
Hope aggrottò la fronte alla lettura dell'acronimo e Perenelle chiarisci subito con leggero divertimento.
«Sta per Dipartimento per l'Applicazione della Legge Magica».
«Oh» risponde debolmente Hope.
Per fortuna Nicolas riappare dalla porta, questa volta con in mano una sfera di cristallo.
«Ecco qua» dice Nicolas avvicinandosi alla ragazza dai capelli castani e porgendole la palla.
Hope prende la sfera di cristallo da Nicolas e se la porta alla bocca per sussurrarle un incantesimo. Quando l'incantesimo è completato, la sfera lampeggia rapidamente prima di assumere un effetto nebuloso all'interno della sfera trasparente.
Hope posa la Sfera della Verità sul tavolino e dice con noncuranza.
«In realtà conosco un altro metodo per confermare la verità con un incantesimo. L'incantesimo è "Verita tempus". L'incantesimo dura circa 10 minuti, ma in quel lasso di tempo, se ti viene posta una domanda, sei costretto a rispondere con la verità».
La sfera sul tavolo iniziò a formare nuvole di fumo al suo interno, finché non fu completamente riempita. Una volta che il fumo ebbe avvolto l'interno della Sfera, cambiò colore, diventando di un blu intenso.
I Flamel guardarono la palla con stupore e Nicolas alzò la testa di scatto.
«Aspetta, conosci un incantesimo della verità? Perché il tuo universo ha tutti quegli incantesimi fantastici?» Nicolas mormorò l'ultima parte tra sé e sé e la palla rimase blu.
Hope non rispose perché riteneva che la domanda fosse retorica, ma continuò: «Lo svantaggio dell'uso della Sfera della Verità è che puoi girare intorno alla verità senza rispondere alla domanda. Ma poiché stai dicendo la verità e potresti aver risposto parzialmente alla domanda, la palla rimarrà blu. Tuttavia, si può dire anche il contrario. Se dici una sola bugia nella risposta che fornisci e il resto è vero, la palla diventerà rossa», spiegò Hope alla coppia.
«Per esempio, mi chiamo Hope Mikaelson. Ho i capelli castano ramato, gli occhi azzurro mare e la pelle color cioccolato.»
Alle ultime parole di Hope la Sfera della Verità assumeva un colore rosa rossastro. La coppia guardò la pelle chiara di Hope e ridacchiò.
«Bella bugia», disse Nicolas ridendo.
Hope guardò la Sfera e vide che era ancora rossa, quindi la indicò: «Davvero?» chiese con aria impassibile.
Nicolas rise di nuovo. «Scusa. No, è stato terribile.» Rispose sinceramente e la palla tornò blu.
Hope aspettò un paio di istanti affinché Nicolas si calmasse prima di assumere un'espressione seria e chiedere loro: «Avreste davvero pronunciato un Voto Magico per proteggere i miei segreti?»
Perenelle rispose immediatamente. «Sì».
Non ci fu alcun cambiamento nella sfera di cristallo. Hope guardò Nicolas con curiosità prima che anche lui rispondesse con un «Sì».
Di nuovo, non ci fu alcun cambiamento.
Hope lasciò uscire il fiato e decise di raccontare loro cosa la turbava del legno che aveva suggerito per la base della sua bacchetta.
«Scusa se mi sono tirato indietro prima. È solo che la Quercia Bianca è stata usata per dare l'immortalità alla mia famiglia, ma può anche essere usata per uccidere un Vampiro Originale. È così che mio padre e mio zio Elijah sono stati uccisi.»
Hope pronunciò l'ultima frase a fatica, tra le lacrime, ma continuò prima che Nicolas o Perenelle potessero consolarla.
«La Quercia Bianca è probabilmente il modo più sicuro per uccidermi. Quindi ora capisci perché non voglio condividere questa conoscenza con nessuno.»
Perenelle fece del suo meglio per ignorare la sfera blu luminosa, si avvicinò a Hope e la tirò delicatamente sul divano, unendosi a Nicolas che si lasciò cadere dopo l'ammissione di Hope.
Perenelle si accovacciò davanti a lei mentre Nicolas le metteva un braccio sulle spalle.
«Mi dispiace tantissimo per la perdita che hai già subito nella tua vita. Non dovresti dover affrontare tutto questo. Ma prometto di non dire a nessuno cosa la Quercia Bianca può farti.»
Mentre Nelle le parlava con tutta la dolcezza possibile, le mise una mano sul ginocchio, stringendolo leggermente in segno di affetto.
Hope sbirciò oltre la spalla di Perenelle e vide che il cristallo era ancora blu.
Nicolas scelse proprio quel momento per parlare, attirando l'attenzione del Tribrido su di sé. «Prometto di non dire a nessuno cosa può farti la Quercia Bianca.»
La Sfera della Verità si illuminò di blu.
Hope si sporse oltre Perenelle per prendere la Sfera e stringerla in mano.
«Non ne ho più bisogno. Anche se apprezzo il fatto che abbiate entrambe scelto di accettare questo per placare la mia paranoia.»
Hope disse passandosi le dita tra i capelli.
Il viaggiatore del tempo porse la Sfera della Verità a Nicolas perché la prendesse. «Tienila»
«Ne sei sicuro?» chiese con incredulità e stupore.
«Sì. Sembra che ti piaccia.» rispose Hope con un sorriso triste.
«Ora mi trasformo e torno qui fuori così puoi prendermi un po' di pelo di coda.» disse Hope mentre correva nella sua stanza per nascondersi dalla sincerità delle parole di Flamel.
«Povera ragazza», disse Nicolas guardando verso il corridoio in cui Hope era scomparsa.
Perenelle sospirò di tristezza mentre si spostava sul divano accanto al marito che le mise un braccio intorno alla spalla, stringendo forte la strega bruna al suo fianco.
Non era passato più di un minuto quando un lupo bianco-grigio entrò furtivamente in soggiorno e fissò il pezzo di legno sul tavolo. Il lupo sbuffò verso il legno mentre si dirigeva verso Nicolas e Perenelle.
Hope fu seguita dalla Fenice di mezzanotte che le volò dietro e atterrò sulla Quercia Bianca. La Fenice sembrò quasi che stesse pensando di prendere fuoco, portando con sé il pezzo di legno e riducendolo in cenere, ma si trattenne. Il lupo sbatté la testa contro il braccio di Perenelle, chiedendo attenzione.
Perenelle sbuffò e grattò la lupa dietro le orecchie mentre Nicolas le accarezzava il pelo lungo la schiena. Quando Nic arrivò alla punta della coda, si avvicinò il più possibile all'osso per non ferire inutilmente la ragazzina, prima di pizzicarsi le dita e strapparle qualche ciuffo di pelo.
Il lupo lo ignorò mentre le tirava un po' di pelliccia. Ma osservò l'uomo che odorava di metallo fuso posare la pelliccia accanto alla Fenice, ancora in piedi sulla Quercia Bianca.
Nicolas le diede una pacca sulla schiena e disse: «Ora puoi ritrasformarti piccolina».
Hope si lamentò, ma si alzò e uscì di nuovo dal soggiorno, lasciandosi dietro la Fenice.
Hope emerse dopo circa 5 minuti. «Allora, siamo pronti per partire?» chiese Hope con un tono annoiato.
«Quasi.» rispose Nicolas con un sorriso sfacciato.
«Prima dovrai procurarti una Piuma di Fenice dal tuo famiglio, poi potremo andare.» rispose Nicolas alzandosi e dirigendosi verso l'atrio con la Sfera della Verità al seguito.
Hope guardò Perenelle prima di chiedere: «Perché dovrei prendere una piuma dalla Fenice? Nessuno di voi due avrebbe potuto farlo?»
«In realtà no, non possiamo. Perché una Piuma di Fenice funzioni come nucleo magico, la Piuma deve essere data spontaneamente e, dato che è il tuo famiglio, ti permetterà di prenderne una solo se acconsente.» Rispose Perenelle.
Hope sbatté le palpebre prima di mormorare: «Troppe regole».
La Tri-ibrida si voltò verso l'uccello nero e si accovacciò davanti a lui, per fissarlo negli occhi mentre avevano una silenziosa conversazione mentale.
Dopo qualche minuto, Nicolas rientra nel soggiorno con alcuni sacchetti di plastica che usa per conservare le sue scorte di alchimia. Nic ridacchia divertito mentre osserva la scena che si svolge davanti a lui.
«Da quanto tempo sono così?» chiese alla moglie che sorrideva compiaciuta.
«Da quasi quando te ne sei andato. È uno spettacolo incredibile. Penso che la Fenice stia vincendo.»
Perenelle dice con una risata musicale.
Hope grugnisce al commento, ma la Fenice sembra davvero compiaciuto dell'osservazione.
Dopo altri 30 secondi circa, la Fenice si agita una volta prima di girare il corpo verso Hope affinché possa arrivare alla sua coda e toglierne delicatamente una piuma.
«Grazie», dice Hope all'uccello. «E sì, ti darò un nome quando saremo tornati da Diagon Alley.»
La Fenice sussulta prima di sollevarsi dal tavolo e di scomparire in fiamme da qualche parte. Hope scuote la testa con finta irritazione, voltandosi verso Perenelle e Nicolas.
«Perché ho la sensazione di avere la Fenice più presuntuosa dell'universo e lui lo sa?»
I Flamel ridono e Nicolas risponde: «A quanto pare perché non riusciamo a stare al passo con il tuo sarcasmo. Ti ritrovi con una Fenice che ti dà più sarcasmo di quanto tu possa mai esprimere»
Hope gemette «Mi sembra giusto. Avere una Fenice con un ego più o meno delle stesse dimensioni di quello di mio zio Kol. Il Karma che lavora secondo i suoi desideri intorno a me.»
Hope alzò gli occhi al cielo mentre porgeva la Piuma di Fenice nera all'Alchimista immortale.
Perenelle ride del fastidio di Hope mentre la accompagna nello studio, mentre Nicolas insacchetta gli ingredienti per la bacchetta.
«I libri di Harry Potter menzionano come viaggiare con la Metropolvere?» chiede Perenelle mentre è in piedi davanti al camino.
«Allora, dovresti entrare nel camino con una manciata di Polvere Volante. Dire chiaramente il luogo in cui vuoi andare e poi lanciare a terra la Polvere Volante?» risponde Hope, cercando di ricordare.
Perenelle annuisce. «Esatto.»
La Guaritrice risponde allegramente alla conoscenza che Hope ha del loro mondo. In quel momento entra Nicolas, vestito con degli abiti da mago casual.
«Tutto pronto per partire?»
Hope prende la parola. «In realtà, ho due domande prima di andare. Potrei conoscere la teoria del Viaggio Metropolvere, ma si aspetta che il fuoco si spenga prima di uscire dal Metropolvere nel posto corrispondente?» Hope pone la sua prima domanda.
«Quando lanci giù la polvere, inizia semplicemente a camminare dritto e mantieni la mente lucida. Altrimenti cadrai sul sedere» consigliò Nicolas alla ragazza.
«Preso nota. Seconda domanda, visto che siete famosi e tutto il resto. Perché non nascondete la vostra identità?» chiese Hope accigliata.
Perenelle si lascia sfuggire una bella risata, mentre Nicolas ridacchia una volta prima di rispondere: «Lascia che ti chieda. Nei libri di 'Harry Potter' veniamo mai descritti, come persone della nostra effettiva età o con il nostro reale aspetto?»
«Vengono menzionate le vostre età biologiche, ma credo che i libri vi descrivano entrambi come anziani e fragili...»
Hope si interrompe e riflette un po', mentre Nicolas e Perenelle aspettano che Hope faccia il collegamento.
Hope alzò lo sguardo verso la coppia sorridente e scosse leggermente la testa divertita, una volta capito cosa la coppia immortale stava cercando di dirle.
«Ma non lo siete, siete entrambi giovani. Nessuno lo sa, vero?»
«Nessuno in Inghilterra, comunque. La Francia è tutta un'altra storia. Abbiamo persino dei debiti di vita che ci costringono a farci visita ogni tanto e a dire "no, non abbiamo un erede, non puoi sposarti con un membro della nostra famiglia» Nicolas rispose con voce agitata alla sola menzione di questi debiti.
«A proposito di questo» disse rapidamente Perenelle prima che l'argomento potesse cambiare.
Nelle guardò Hope prima di informare la ragazza dai capelli ramati della loro opzione di sicurezza.
«Io e Nic abbiamo parlato ieri sera e ci chiedevamo se potessimo nominarti nostra erede... beh, ereditiera?»
«Eh?» rispose Hope senza capire, prima di scuotere la testa e porre altre domande a sua volta. «E cosa significa questo in relazione a questi Debiti di Vita che hai appena menzionato 5 secondi fa?» chiese Hope, confusa, prima di aggiungere: «In realtà, cosa significa tutto questo? Perché farmi diventare un'Erede... un'Ereditiera?»
Nic schioccò la lingua contro il palato prima di spiegare.
«In pratica, dato che ogni bambino sotto i 17 anni deve avere un Tutore Magico. I familiari hanno priorità sulla tua tutela, altrimenti sarebbe il tuo Capo Casa a Hogwarts se non ne avessi uno. Per evitare che qualcuno come, Dio non voglia, Severus Piton, diventi il tuo Tutore Magico, visto che il tuo Tutore Magico può firmare una serie di documenti a tuo nome».
«Diventare la nostra Erede ti proteggerà. Come se dovessi indossare un anello dell'Erede per dimostrare la tua parentela con la nostra famiglia. L'anello dell'Erede può rilevare veleni e incantesimi usati per colpirti. Agisce anche come avvertimento quando un incantesimo viene lanciato alle tue spalle e c'è un amuleto che avvisa il tuo Capo Casa se sei in pericolo»
«Okay... L'allarme precoce non sarà necessario, visto che percepisco facilmente gli incantesimi lanciati dalle bacchette e per quanto riguarda l'avviso di pericolo... Sai che ho subito diversi tentativi di assassinio in passato? A volte anche prima di nascere? La mia vita è sempre in pericolo, ma starò bene... Probabilmente.» commenta la ragazza con un disprezzo per il suo passato, che letteralmente le si riversa addosso a ondate.
«Continua, che ne è dei Debiti di Vita?» aggiunse rapidamente Hope, vedendo l'espressione angosciata sui volti di Flamel per i tentativi di assassinio.
«Non sarà un problema» rispose Nelle meccanicamente, guardando il marito con gli occhi pieni di preoccupazione.
Nic scosse leggermente la testa prima di elencare le informazioni che aveva appreso negli ultimi secoli «I debiti di vita, quando dovuti, restano solo all'interno della famiglia di sangue. Lo abbiamo scoperto quando abbiamo avuto un bambino che viveva con noi centinaia di anni fa. Eravamo conosciuti come i suoi tutori e lui era il nostro protetto. Nessun cambio di nome o adozione di sangue. Solo semplici tutori. Quindi, dato che non verrai adottato dalla famiglia, i Debiti di Vita non funzioneranno su di te», disse Nicolas con un sorriso.
Hope si avvicinò alla sedia nello studio e si sedette, mentre la gamba destra tremava su e giù mentre rifletteva.
Alza lo sguardo verso Nicolas e chiede: «E diventando il tuo Erede, avresti il controllo su ciò che posso e non posso fare?»
Con un'espressione quasi letale negli occhi «Perché non permetterò a nessuno di avere un controllo totale su di me in quel modo».
«No!» affermò Perenelle con forza prima di estrarre la bacchetta e puntarla al cuore «Io, Perenelle Flamel, giuro sulla mia magia, sulla mia vita e persino sulla mia anima. Che né mio marito, Nicolas Flamel, né io desideriamo controllare Hope Mikaelson in alcun modo, forma o aspetto, e desideriamo solo proteggerla offrendo di farla nostra erede. Così giuro, così sia»
Un forte lampo di luce uscì dalla bacchetta di Perenelle mentre pronunciava il suo Voto Magico.
Sia Nicolas che Hope rimasero a bocca aperta. Ormai sapeva cosa fosse un voto o un giuramento magico e quindi sapeva che se avesse mentito, ora però lo aveva anche sentito, aveva sentito la magia di Perenelle e quello che le avrebbe fatto se la donna non fosse stata sincera.
Hope si alzò e allontanò la bacchetta di Perenelle dal suo cuore.
«Per favore, non farlo mai più. Ho sentito cosa avrebbe fatto la tua magia se avessi mentito e non augurerei quegli effetti nemmeno al mio peggior nemico. Apprezzo che tu l'abbia fatto per me, ma per favore, non farlo mai più», disse Hope, stringendo la donna in un abbraccio.
Quando Hope si tira indietro, dice: «La prossima volta usa la Sfera della Verità se andrò in paranoia. Ma grazie Nelle»
Nicolas strinse Nelle in un forte abbraccio e parlò in un francese veloce e fluente, cosa che Hope scelse di ignorare, sapendo che la conversazione che i coniugi Flamel avevano in un francese veloce doveva rimanere privata. Quando Nicolas smise di preoccuparsi freneticamente per la moglie, le baciò la testa e strinse forte la donna, leggermente più bassa di statura.
«Diventerò la tua erede», affermò Hope con decisione.
Alzandosi poi e dirigendosi verso il camino, incrociando gli occhi nocciola della Guaritrice bruna e gli occhi color cioccolato dell'Alchimista immortale.
«Probabilmente dovremmo andare», disse Hope, prendendo un po' di Polvere Volante e fermandosi davanti al camino. «Ti aspetto dall'altra parte.»
Hope aspettò circa 5 secondi prima di annunciare: «Il Paiolo Magico, Diagon Alley».
La Tribrida gettò la Polvere Magica e all'istante fu avvolta da fiamme verdi.
Chapter 4: Capitolo 4
Notes:
Note del capitolo
Questi personaggi appartengono a J.K. Rowling e L.J. Smith.
Chapter Text
Capitolo 4
Hope uscì dal camino a passo svelto con gli occhi socchiusi, mentre le fiamme verdi della Metropolvere si spegnevano alle sue spalle. Quando sentì il chiacchiericcio indistinto intorno a sé, aprì gli occhi per osservare l'ambiente che era il Paiolo Magico e si avvicinò al tavolo libero più vicino per appoggiarsi in attesa che comparisse il Flamel.
«Non è stato così difficile come dicevano i libri» borbottò Hope tra sé e sé.
Dopo un paio di istanti, il camino divampa di fuoco verde e Nicolas uscì con un'espressione leggermente in preda al panico, prima che si plachi alla vista di Hope. Nic si avvicinò alla giovane Tribrida e imita i suoi gesti, appoggiandosi al tavolo insieme a lei.
Si chinò all'orecchio di Hope e sussurrò: «Mentre siamo qui, ricordati di chiamarci solo Nic e Nelle. Nessuno ci riconoscerà, ma è meglio non dare indizi.»
«Certo, Nic.» risponde Hope con voce normale mentre Perenelle esce dal camino.
«Ehi, Nelle. Viaggiare con la Metropolvere non è così difficile come pensavo», gridò Hope a voce alta sopra la folla chiassosa, con un sorriso, mentre Nelle si dirigeva verso la coppia dispettosa.
Nelle rise con un sorriso orgoglioso, attirando l'attenzione del barista Tom, che chiamò da sopra il bancone mentre puliva un bicchiere. «Ehi Fell's. Vuoi che ti tenga un tavolo?»
«No, grazie Tom. Dobbiamo solo fare shopping per la nostra pupilla e non sappiamo quanto tempo ci vorrà. Ma grazie per l'offerta» Nic rispose con un sorriso mentre si dirigeva verso il vicolo sul retro del pub, seguito da sua moglie e Hope.
Nicolas estrasse la bacchetta e picchiettò sui mattoni corrispondenti per aprire il portale magico di Diagon Alley.
Hope si avvicinò a Perenelle, le diede un colpetto sul braccio e fece cenno alla strega più anziana di chinarsi in modo che Hope potesse sussurrare all'orecchio della Guaritrice. «Fell's?»
«Avevamo bisogno di un cognome con cui la gente potesse chiamarci. Tanto valeva abbreviare i nostri nomi e usare un cognome allitterato per vedere se la gente riusciva a capire chi eravamo. Per noi è un po' come un gioco. Per vedere se qualcuno riesce a fare il collegamento. Lasciamo qualche indizio ovvio così che gli altri possano indovinare, altrimenti non è per niente divertente» Perenelle rispose altrettanto tranquillamente con un sorrisetto scherzoso.
Hope sorrise e scosse la testa alle bizzarrie di Perenelle. «Non credi che la Comunità Magica possa fare 2 più 2?»
Nic sentì la parte finale della spiegazione di Nelle e borbottò a Hope e alzando gli occhi al cielo: «Non è ancora successo».
«Beh, divertitevi. Non ti rovinerò il gioco» Hope ridacchiò tra sé e sé mentre i Flamel guidavano la ragazzina dai capelli ramati verso l'edificio storto che ospita la Banca Gringott.
Quando il trio entrò nell'edificio incredibilmente grande e acustico, fatto praticamente solo di marmo, Nicolas e Perenelle si avvicinarono a uno dei Goblin in piedi dietro una grande scrivania di legno.
Nelle posò una mano sulla spalla di Hope mentre Nic si spostava silenziosamente indietro, posizionandosi dietro l'altra spalla della ragazzina. Tenendo Hope tra loro, aspettarono in silenzio e pazientemente che il Goblin li notasse.
Quando uno degli occhi del Goblin si sollevò e vide alcuni dei loro clienti più di vecchia data, la piccola creatura si alzò prima di fare il giro della scrivania, così da trovarsi di fronte al trio e osservare la giovane ragazza con curiosità.
Il Goblin parlò con voce profonda e ringhiosa «Da questa parte, per favore» per poi si allontanò lungo un corridoio dietro di lui, aspettandosi che il gruppo lo seguisse.
Il gruppo seguì il Goblin, ma Hope aggrottò leggermente la fronte infastidita dalla creatura apparentemente amareggiata che li ignorava mentre faceva loro da guida, ma invece di commentare, Hope decise di rimanere in silenzio, perché non voleva far incazzare una Creatura Magica senza motivo.
In particolare, un'intera comunità che lei sapeva occuparsi del denaro nel mondo magico. Sarebbe un'idea piuttosto stupida se non riuscisse a trovare la strada di casa prima di quanto vorrebbe.
Non appena il gruppo arrivò a quelle che a quanto pare era la loro destinazione, il Goblin aprì la porta di un ufficio e fece cenno al di entrare.
Il Goblin chiuse la porta alle loro spalle e si inoltrò nella stanza prima di salutarli con una mano sul cuore e un piccolo cenno del capo. «Saluti, signor e signora Flamel. Che il vostro oro cresca e prosperi sempre.»
«Saluti, Guerriero Dente-truce. Che il sangue dei tuoi nemici bagni sempre la tua lama.» Sia Nicolas che Perenelle risposero ripetendo lo stesso rispettoso saluto, mentre Hope osservava la scena con occhi curiosi.
Il Goblin guardò Hope mentre Nicolas parlava: «Guerriero Dente-truce. Desideriamo annunciare la nostra nuova Ereditiera e permetterle di accedere alle nostre camere blindate, oltre a svolgere il lavoro necessario per diventare i suoi Tutori Magici».
«Hai scelto un altro erede dopo 300 anni? Deve essere una bambina interessante» commentò Dente-truce con stupore, guardando Hope.
«Come ti chiami, giovinetta?» Il Goblin interrogò la ragazza con curiosità stridula, chiedendosi se avrebbe risposto con rispetto o con la palese indifferenza che la maggior parte dei maghi sembra mostrare.
«Saluti, Guerriero Dente-truce», disse Hope annuendo e portandosi una mano al cuore, imitando il saluto di Flamel.
Gli occhi del Goblin si spalancarono per la sorpresa quando la ragazza parlò chiaramente e mantenne il contatto visivo con lui mentre pronunciava il suo nome.
«Mi chiamo Hope Mikaelson.»
«Mikaelson... Non è un nome che riconosco. Nato Babbano, immagino?» disse Dente-truce riflettendo ad alta voce.
«In realtà non ne sono del tutto sicura. La mia discendenza è complicata.» Hope rispose con incertezza, mentre i suoi pensieri andavano all'albero genealogico dei Mikaelson e a Inadu, il Vuoto, (Quella piccola stronza) che è anche una sua antenata, anche se lei vorrebbe tanto non esserlo.
Il Goblin schioccò le dita, distogliendo l'ira di Hope dai suoi ricordi del Vuoto e lei vide due pergamene apparire sulla scrivania insieme a un coltello.
«Faremo un test di eredità dopo aver chiarito la parte con la casata dei Flamel.»
Il piccolo Goblin si avvicinò alla scrivania e prese uno dei pezzi di pergamena, poi lo passò a Nicolas e gli disse: «So che l'hai già fatto prima, ma sono tenuto a darti le istruzioni su come nominare un nuovo Erede. Quindi dovrai solo infondere la tua magia nella pergamena, insieme al tuo intento e a quello di tua moglie e poi chiedere alla tua Erede di infondere la sua magia nella pergamena. Questo darà inizio al processo di assegnazione di un nuovo Erede all'Antichissima e Nobilissima Casata Flamel».
Hope socchiuse gli occhi alla vista del titolo che Dente-truce diede ai Flamel, chiedendosi in cosa si stesse cacciando mentre osservava Nicolas chiudere gli occhi e concentrare la sua magia sulla pergamena prima di consegnarla a Perenelle. Anche Nelle dovette chiudere gli occhi mentre concentrava la sua magia sulla pergamena prima di consegnarla a Hope.
Quando Hope toccò la pergamena, questa lampeggiò e sulla scrivania apparve una scatola con un anello.
Dente-truce raccolse la scatola con una sorpresa appena velata.
«La maggior parte dei maghi nati babbani ha difficoltà ad accedere alla propria magia, mentre per te, bambina, sembra naturale» osservò Dente-truce con sguardo cauto.
Hope scrolla leggermente le spalle verso il Goblin mentre Dente-truce porse la scatola dell'anello a Nicolas, che la aprì e tirò fuori un ingombrante anello d'argento con vari simboli geometrici come triangoli, quadrati, cerchi e persino pentagoni incisi su una superficie di onice.
Nic si avvicinò a Hope chiedendole la mano destra, che lei porse senza timore e lui le infilò l'anello al quarto dito. Questo lampeggiò e si ridimensionò alla misura del piccolo dito di Hope.
«Congratulazioni, Hope Mikaelson. Erede dell'antichissima e nobilissima Casata di Flamel. L'anello ti ha accettato e crescerà con te. Potrai alla vista degli altri, se lo desideri» spiegò Dente-truce con un piccolo inchino.
«Grazie, Guerriero Dente-truce... Intendi un amuleto dell'invisibilità?» chiede Hope con curiosità mentre esamina il simbolo sull'anello. Le ricordava il vecchio simbolo alchemico nel Grimorio di sua nonna.
«Più o meno» disse misteriosamente il Goblin.
Hope alzò un sopracciglio verso il Goblin, ma provò a desiderare che l'anello fosse invisibile e questo scomparve dal suo dito. Hope passò le dita sul punto in cui si aspettava di trovare l'anello e lo toccò.
«Fantastico.» Hope sorrise compiaciuta, pensando alla facilità con cui riusciva a nascondere qualcosa. Poi guardò i Flamel e chiese con curiosità: «Vuoi che lo nasconda?»
«Per ora e in pubblico. Ma quando saremo a casa non preoccuparti», rispose Nicolas dopo averci pensato un po'.
«Nessun problema» rispose Hope con comprensione.
La ragazzina guardò il Goblin e lo interrogò senza timore, ma anche senza pretese. «Guerriero Dente-truce. Avevi parlato di un test di eredità? Cosa mi chiedi di fare?»
Il Goblin si avvicinò alla scrivania e chiese a Hope: «Venga avanti, per favore?»
Hope si avvicinò alla scrivania, ma si fermò di fronte ad essa e attese ulteriori istruzioni dal Goblin.
Dente-truce raccolse il coltello e lo porse a Hope, che lo fece con un sopracciglio alzato mentre il Goblin parlava. «Ora pungiti il dito con il coltello e raccogli un po' di sangue sulla lama. Poi appoggia delicatamente la punta del coltello sulla pergamena davanti a te.»
Hope esaminò silenziosamente la lama con la sua magia, chiedendosi se ci fossero magie dannose sul coltello, ma non ne trovò. Quindi seguì le istruzioni del Goblin e si punse il dito, ruotando leggermente il coltello nella ferita, in modo che la sua pelle non guarisse troppo in fretta e che il suo sangue ricoprisse la lama. Non emise alcun suono né sussultò per il dolore provocato dal taglio, dopotutto nel corso degli anni aveva provato un dolore ben peggiore di un semplice taglio, come il dolore della sua prima trasformazione in lupo mannaro. Anche Inadu che la possedeva e la uccideva lentamente nel corso di settimane era praticamente insopportabile.
Gli occhi del Goblin si allargarono stupiti e incuriositi per la resistenza della ragazza al dolore con rispetto, come la maggior parte dei maghi che rifuggono il dolore e il sangue.
Quando Hope sentì che c'era abbastanza sangue sul coltello, lo tolse dal dito e chiuse il pugno con forza, nascondendo la sua capacità di guarigione al Goblin mentre teneva il coltello sopra la pergamena. Abbassò lentamente il coltello finché la punta non toccò la pergamena e lo tenne lì con mano ferma.
Hope guardò il sangue del coltello spargersi sulla pergamena, formando parole con il suo sangue.
«Ora puoi togliere il coltello, ereditiera Flamel», disse all'improvviso Dente-truce, spaventando Hope che sollevò il coltello dalla pergamena e lo posò sulla scrivania accanto alla pergamena insanguinata.
Il Goblin si fece avanti e raccolse la pergamena per leggerla. Hope andò a mettersi vicino ai Flamel mentre il Goblin leggeva i risultati del test di eredità.
Gli occhi del Goblin si spalancarono e guardò Hope incredulo, prima di emettere una serie di suoni impronunciabili e dire: «Resta qui, per favore». Mentre correva fuori dall'ufficio, con ancora in mano i risultati del test sull'ereditarietà.
Hope guardò il Goblin che se ne va in fretta e inclinò la testa di lato prima di voltarsi verso i Flamel con la preoccupazione dipinta sul volto. «Perché non mi dà sicurezza quando un Goblin corre fuori dopo aver letto il mio test di ereditarietà? Pensi che dirà che vengo da un altro universo?»
I Flamel si guardarono con preoccupazione prima che Nelle cercasse di trovare una risposta per Hope. «Immagino sia possibile? Basta non mentire ai Goblin.»
Nic annuì prima di riprendere da dove aveva lasciato sua moglie. «Manterranno i tuoi segreti finché li rispetterai. E tra l'altro, stai facendo un ottimo lavoro», commentò Nicolas con aria orgogliosa.
Hope sospirò piano mentre cominciava a camminare avanti e indietro nella piccola stanza simile a un ufficio, aspettando che il Goblin tornasse per poter calmare i nervi.
Erano passati quasi 5 minuti quando la porta dell'ufficio si aprì di nuovo, con Dente-truce e un altro Goblin. Quest'ultimo emanava un'aura naturale intorno a sé e Hope lo sentiva molto importante all'interno della comunità dei Goblin.
Il suo Lupo riconobbe immediatamente questo particolare Goblin come il Re dei Goblin.
Nicolas e Perenelle si inchinarono profondamente al nuovo arrivato, mentre Nicolas, con rispetto preoccupato, rivolgeva lo sguardo a Hope: «Re Ragnok? A cosa dobbiamo l'onore della tua presenza?»
Bene, questo ha risposto alla domanda che Hope aveva in mente.
Re Ragnok fissava Hope con uno sguardo severo, affascinato e allo stesso tempo sbalordito, mentre teneva tra le mani il test di eredità della ragazza.
Hope storse il naso prima di chinare leggermente la testa e salutare il Re dei Goblin, come avrebbe fatto con qualsiasi altro membro della famiglia reale del suo universo.
«Re Ragnok. Mi dispiace di aver invaso le vostre terre, ma volevo solo completare la documentazione necessaria e poi andarmene senza problemi», disse Hope con cautela e calma, mostrandogli i suoi occhi dorati da lupo.
Il potere derivante dal semplice cambiare il colore degli occhi dimostrava il controllo e la forza della ragazza. Questo aveva anche l'effetto aggiuntivo di dimostrare la sua eredità come Regina.
«Non c'è bisogno di scuse, giovane Regina dei Lupi Mannari, Principessa dei Vampiri e discendente del Grande Mago Merlino della Leggendaria Casa Emrys», rispose Re Ragnok, chinando il capo tanto quanto Hope.
Nicolas e Perenelle erano sotto shock e guardavano Hope sbalorditi.
Hope, tuttavia, aggrottò la fronte prima di chiedere: «Aspetta. Cos'era quel terzo? Un discendente di Merlino?» si chiese Hope incredula. «Quello non lo sapevo» disse Hope confusa, mentre guardava di nuovo Flamel, ancora sotto shock.
Il Re dei Goblin si schiarì la voce e attirò di nuovo su di sé l'attenzione dell'intrigante ragazza.
«Tuttavia, ciò che ci confonde sono i tuoi risultati. Niente di tutto ciò ha senso. Vuoi spiegarcelo?»
Re Ragnok chiede con aspettativa e alza un sopracciglio, o quello che potrebbe essere considerato un sopracciglio alzato sul Goblin più alto e corpulento, che come i suoi fratelli, in realtà non aveva sopracciglia o ciglia.
Hope risponde con la massima semplicità possibile, alzando le braccia in segno di confusione. «Beh, io vengo da un altro universo. Sono tornata indietro nel tempo e sono anche ringiovanita.»
I Goblin rimasero di nuovo sbigottiti per la sorpresa, ma continuarono ad ascoltare mentre Hope continuava con la sua improvvisa spiegazione.
«Mia nonna era una Strega. Mia madre era un Lupo Mannaro Alfa e mio padre era uno dei Vampiri Originali del mio universo, ma nacque come Lupo Mannaro maledetto. Il suo lato da Lupo Mannaro non si attivò fino a quando non prese la sua prima vita umana, quando fu trasformato per la prima volta in Vampiro. Il che lo rende un Ibrido. Dato che ho tutte e tre queste specie nella mia linea di sangue immediata, sono tutte e tre. Un Tri.-ibrido.»
I Goblin sbatterono le palpebre e Re Ragnok tornò a guardare la pergamena dell'Eredità, esaminando i fatti che Hope aveva fornito.
«Beh, merda», disse Re Ragnok esasperato, grattandosi la testa calva. «Questo sarà un vero casino. Lo sento.»
Hope non poté trattenersi e scoppiò in una risata impassibile. «Scusa. So che probabilmente è molto complicato. Ma perché ho la sensazione che finirà con me che sono una specie di messia? Che dovrò salvare questo mondo da Voldemort e molto probabilmente liberare le Creature Magiche dando loro voce o qualcosa del genere, grazie al mio status di Tri-ibrido o qualcosa del genere?»
I Goblin guardarono i Flamel ancora sconvolti per lo sfogo di Hope, prima di voltarsi di nuovo verso Hope e dire: «In effetti sì. È esattamente quello che vogliamo che tu faccia». Ragnok rispose onestamente e senza mezzi termini, scioccando ulteriormente i Flamel.
Hope alzò gli occhi al cielo esasperata «Fanculo la mia vita» Borbottò tra sé e sé, così piano che pensò che nessuno l'avrebbe sentita, ma Ragnok sbuffò divertito mentre fissava la ragazza.
«Con il tuo status di Tri-ibrida e il fatto che sei un membro della leggendaria Casata degli Emrys, dovrebbe essere facile per te riuscirci» aggiunse Re Ragnok con un sorriso ferino che fece scuotere la testa infastidita alla ragazzina.
Hope gemette ricordando qualcosa del quinto film di Harry Potter. «Perché ho questa strana sensazione che tutto questo abbia a che fare con la politica?»
Vide gli altri occupanti della stanza annuire, facendo imprecare Hope. «Cazzo! Odio la politica... C'è un libro sul galateo di questo universo che devo seguire?» Implorò verso il gruppo che la guardava.
«Di solito il Ministero della Magia non ha un regolamento. Ma per fortuna, visto che sei un membro della Leggendaria Casata degli Emrys, una delle più antiche famiglie del Wizengamot. Dovresti avere la copia originale delle regole nella tua cassaforte» rispose felicemente il Re Goblin.
«Fantastico» disse Hope con un'espressione del tutto indifferente, tanto che Ragnok scoppiò a ridere in faccia alla piccola Regina.
Re Ragnok tirò fuori un altro astuccio porta-anelli prima di porgerlo a Hope. «Devi infilare questo anello all'indice destro.»
Hope accettò la scatola dal Re e la aprì con un sospiro.
L'anello di Emrys aveva uno sfondo blu mare, lo stesso colore dei suoi occhi e su di esso era inciso un triskele d'argento e Hope non poté fare a meno di ammirare il design semplice ma elegante del nuovo anello.
«Qual è la differenza tra questo anello e l'altro che ho indossato prima?»
«Questo anello è del Capo della Casata e quando lo indosserai sarai conosciuta come Lady Emrys. Questo ti emancipa. Il che significa che non hai più bisogno di un Tutore Magico. Questo anello leggendario protegge da veleni, incantesimi di alterazione lieve e pozioni, oltre a salvaguardare la tua anima dalla Maledizione Imperiosa e persino dalla Maledizione Mortale. Rendendoti la persona più sicura al mondo»
«Bene» La voce biascicata di Hope non sembrava molto convinta.
«Puoi tenere nascosta la mia identità alla comunità magica finché non avrò finito la scuola? Non ho proprio bisogno di tutti quegli sguardi critici e di finte amicizie solo perché ho questo anello al dito» chiese, frustrata, Hope al Goblin mentre si massaggiava l'emicrania che sentiva martellarle la fronte.
Re Ragnok sospirò, ma acconsentì. «Benissimo. Ma dobbiamo segnalare al Ministero della Magia che è stata attivata una Casa Leggendaria. Purtroppo è inevitabile.»
Nicolas aggiunse, con la sua conoscenza: «La buona notizia è che non devi dichiarare quanti anni hai, né il tuo nome. Puoi farti conoscere con il titolo di Lady Emrys per evitare che chiunque sappia chi sei. Tuttavia, dovrai dichiarare la fazione che sosterrai nel Ministero.»
«Quale mi suggerisci, Nic?» chiese Hope incuriosita e speranzosa che il mago più anziano l'aiutasse a prendere una decisione più facile.
Perenelle scosse la testa prima di rispondere per Hope.
«Nic non si interessa di politica. Suggerirei la fazione neutrale. Le fazioni della Luce e dell'Oscurità di solito si scontrano. La Luce cerca di integrare meglio i Nati Babbani nella società. L'Oscurità vuole assicurarsi che il mondo magico non esca mai dal Medioevo e vuole più privilegi per i Purosangue. Mentre la Neutralità cerca di portare il mondo magico all'era attuale, oltre a garantire diritti alle Creature Magiche», spiegò Perenelle, mettendo una mano sulla spalla di Hope.
Hope torna a guardare il Re dei Goblin.
«Fazione neutrale.» Risponde rapidamente al Re dei Goblin dopo aver ascoltato il breve riassunto delle fazioni.
Il Re le sorrise. «Ottima scelta, giovane Regina.»
Hope rigirò l'anello nella mano e se lo infilò nell'indice, sentendo che calzava a pennello, assicurando il suo destino di salvatrice dell'universo, senza chiedere a nessuno in particolare.
«Presumo anche che, essendo minorenne, possa assegnare un delegato o qualcosa del genere finché non avrò imparato le regole e acquisito un po' di esperienza, giusto?»
Chapter 5: Capitolo 5
Notes:
Note del capitolo
Questi personaggi appartengono a J.K. Rowling e L.J. Smith.
Chapter Text
Capitolo 5
Dopo un viaggio attraverso le grotte sotto la banca fino al caveau della casata Emrys, Hope ha raccolto il libro di politica, un indice noto come Codice Emrys, che può replicare qualsiasi libro presente nel caveau della famiglia e ha anche scoperto tutte le proprietà degli Emrys nel mondo.
C'erano 4 proprietà che ora erano a suo nome, ma al momento Hope non era affatto interessata a visitare queste proprietà situate in Galles, Irlanda e Francia, né la proprietà più recente in Canada, a Winnipeg.
Hope ha anche preso un paio di cristalli di ametista, alcuni mazzi di salvia che si dice non finiscano mai e circa 100 galeoni per uso personale, dopo che le è stato detto che 100 galeoni sarebbero bastati facilmente per un intero anno scolastico. Nicolas ha anche sottolineato che avrebbe potuto pagare gli oggetti usando uno degli anelli della sua Casata invece di portare con sé le monete vere.
Hope nominò anche il Re dei Goblin come suo Delegato, informandolo di scatenare un po' di inferno durante le sessioni del Wizengamot, ma di non abusare del potere che aveva dalla carica di Delegato, poiché Hope aveva appreso da una rapida occhiata a uno dei libri di politica, che un Delegato poteva essere espulso dalla carica in qualsiasi momento dal Capo della Casata e sostituito da qualcun altro di sua scelta.
Hope nascose l'anello Emrys all'indice destro e chiese ai Goblin di informare il Ministero a mezzanotte dello ritorno allo stato attivo della casata leggendaria. Così avrebbe potuto fare la spesa in pace e sparire finché non fosse stata pronta a fare la sua vera apparizione come Lady Emrys.
I Goblin annuirono allegramente poiché potevano aspettare fino a mezzanotte per informare il Ministero dell'attivazione della Casata Leggendaria senza infrangere alcuna legge.
Mentre il gruppo stava per lasciare la banca, a Hope balenò un pensiero fugace. Si morse il labbro e decise di gettare al vento ogni cautela, informando il Re dei Goblin che c'era un Horcrux nascosto nella cassaforte di Bellatrix Lestrange.
Il Re era furioso per le pericolose accuse mosse dalla giovane Regina dei Lupi Mannari riguardo al fatto di aver nascosto una magia così oscura e infestata tra le loro mura e chiese alla ragazza delle prove. Hope non poté fornire alcuna prova valida, se non che proveniva dal futuro ed era a conoscenza dei sette Horcrux di Voldemort.
Questa informazione sconvolse i Flamel e i Goblin. Hope aveva chiesto ai Goblin di indagare sulla questione, in nome del loro orgoglioso onore di Guerrieri. Aveva detto che sapeva che i Goblin non avrebbero mai nascosto qualcosa di così pericoloso consapevolmente e che se si fosse sbagliata, avrebbero potuto infliggergli qualsiasi punizione ritenessero necessaria per aver mentito, inclusa la morte.
Il Re aveva brontolato nella sua lingua madre e due Guerrieri Goblin che stavano alle sue spalle si precipitarono a eseguire gli ordini.
Dopo 10 minuti di silenzio teso, i due Goblin tornarono tenendo in mano la Coppa di Tassorosso, facendo movimenti irregolari con le mani e strillando nella loro lingua madre, che Hope apprese essere conosciuta come Gobbledegook.
Il Re imprecò a gran voce e disse a Hope che, grazie alla commissione di ritrovamento, avrebbe potuto prendere il 5% dei beni della camera blindata. Hope contrattava con la fiera razza dicendo di non aver bisogno di nulla e che avrebbe offerto la sua commissione di ritrovamento ai Goblin per migliorare i rapporti tra loro.
Ciò fece molto piacere al Re degli Goblin, poiché apprese che la giovane Regina non nutriva alcun rancore verso di lui o il suo popolo per averla minacciata in precedenza.
Hope alzò le spalle con nonchalance prima di commentare: «Avrei fatto lo stesso al tuo posto».
Hope proseguì chiedendo a Ragnok cosa ne sarà della Coppa. Ragnok informa la ragazza che la purificheranno, distruggendo l'Horcrux prima di restituirlo a un discendente.
Hope annuì per ringraziare i Goblin prima di lasciare la banca, dopo quasi due ore in cui i rapporti con loro erano rimasti buoni.
I Flamel rimasero colpiti dall'integrità di Hope e dalla sua volontà di includere i Goblin nella sua missione per uccidere Voi-Sapete-Chi e di cambiare la posizione del Wizengamot sulle creature magiche, nominando il Re Goblin come suo rappresentante.
Hope alzò gli occhi al cielo con discrezione, frustrata dal fatto che nessuno pensasse che avesse la capacità di essere astuta come il resto della sua famiglia, ma scelse di non rispondere.
I "Fell's" e Hope girarono per Diagon Alley in un allegro scambio di battute prima di dirigersi dalla pozionista per fare scorta di pozioni e per comprare un calderone a Hope per la scuola, ma la coppia immortale decise di prenderne due.
Uno per lezioni di pozioni avanzate a casa, da far fare a Nic e Nelle, perché erano a conoscenza dei pessimi metodi di insegnamento di Piton e pensavano che sarebbe stato meglio se lei avesse imparato da loro. Preso anche quello in peltro che era richiesto come requisito per la scuola.
Poi andarono da Flourish and Blotts per ritirare i libri scolastici di tutti gli anni scolastici. Quando Hope chiese come sapessero quali libri fossero sulla lista della scuola, i Flamel risero prima di rispondere che a Silente piace tenerli aggiornati sulla scuola. Quindi, se si fossero sentiti generosi quell'anno, avrebbero donato dei soldi alla scuola.
A questo punto Hope alzò gli occhi al cielo e tornò a controllare quali libri avessero preso, ma niente le colpì l'attenzione. Erano tutti libri praticamente per principianti e niente che parlasse di galateo sociale per aiutare i Nati Babbani ad integrarsi nel mondo magico, cosa che Hope trovava assolutamente bizzarra, ma per il momento tenne per sé le sue opinioni.
Il piccolo gruppo si è concesso una breve pausa alla gelateria Florean Fortescue, per riposare un attimo. Nicolas ha preso biscotti e panna, mentre Perenelle un triplo cioccolato. Hope ha sentito dire che il venditore preparava qualsiasi tipo di gelato, quindi ha ordinato un gelato al burro di arachidi simile al suo milkshake del Mystic Grill. Secondo la sincera opinione di Hope, hanno fatto un buon lavoro nel cercare di replicare il suo ordine di milkshake a Mystic Falls, ma lei continua a preferire il milkshake al gelato.
Poi Nelle spinge praticamente Nicolas e Hope in un negozio di guaritori, così da poter fare scorta di alcuni prodotti che aveva usato di recente per curare le ustioni di Nicolas.
Hope guardò Nicolas con occhi curiosi mentre osservava l'uomo arrossire per l'imbarazzo finché non disse alla ragazza più giovane che si era dimenticato di raffreddare i carboni di drago prima di maneggiarli.
Hope sbuffò e Perenelle disse che sembrava una mummia per quasi tre giorni mentre usciva dal negozio e vedendo l'espressione abbattuta di Nicolas, rise sonoramente, seguendo Perenelle che stava anche lei sogghignando leggermente per l'imbarazzo del marito.
Il passo successivo all'ordine del giorno erano i vestiti, dato che si recarono da Madama Malkins per prendere le semplici divise scolastiche di Hope. Cinque set in Seta Acromantula, incantati per crescere con la studentessa. Hope voleva anche un mantello da viaggio, che Nic e Nelle le comprarono volentieri, prendendone due, uno nero e l'altro di un marrone intenso.
Hanno saltato i negozi di animali perché Hope ha già creato tutto ciò di cui il suo famiglio aveva bisogno, cibo compreso.
Hope ignorava completamente qualsiasi cosa riguardasse il Quidditch, perché non le interessava lo sport e molto probabilmente non lo avrebbe mai fatto dato che la annoiava a morte. Guardare gli sport era noioso per lei e giocare era sopportabile, ma lei non era una che amava giocare in squadra, quindi lo sport non le è mai piaciuto.
Il gruppo passò davanti alla cartoleria magica mentre Nicolas e Perenelle raccontavano di avere un sacco di penne e pergamene a casa perché si divertivano a creare nuovi incantesimi, pozioni e tecniche di guarigione.
I "Fell's" dissero la stessa cosa mentre passavano davanti al negozio di equipaggiamento magico di Wiseacre e vedevano delle valigie a forma di baule dietro le vetrine. Informando Hope che per lei avevano un baule con sette scomparti da portarle a scuola.
La ragazza sembrava semplicemente stupefatto quando sentiva parlare di un baule con 7 scomparti, chiedendosi come diavolo poteva essere.
Finalmente il gruppo raggiunse l'ultima tappa della giornata o la penultima, a seconda che Olivander riuscisse a trovare una bacchetta magica per Hope.
Appena entrati, furono accolti dall'uomo eccentrico.
«Ah, benvenuti. Di solito non ricevo bambini a prendere le bacchette prima di luglio. Non importa. Venite. Venite.» Il signor Olivander li fa entrare.
La piccola famiglia si avvicinò al tavolo e aspettò che l'uomo scendesse dalla scala su cui stava facendo l'inventario, così da poter parlare loro come si deve, senza doversi fermare in un angolo del negozio.
Il signor Olivander scende rumorosamente la scala e lancia un'occhiata a Hope.
«Qual è la tua mano dominante?» chiede senza nemmeno una presentazione.
Hope emise un sospiro sommesso, alzò la mano destra e rispose il più educatamente possibile, senza che il suo temperamento da lupo mannaro prendesse il sopravvento.
«La mia mano destra.»
«Aspetta qui e vediamo cosa possiamo fare per te. Ho la strana sensazione che sarai un cliente particolare» dice il signor Olivander mentre cammina tra le file di bacchette, tirandone fuori un paio di scatole.
Hope increspa le labbra e risponde in modo che solo Nicolas e Perenelle possano sentire. «Sì. Davvero particolare»
Nicolas e Perenelle dovettero trattenere le risate per l'imitazione della voce del signor Olivander da parte di Hope, aggiungendo persino un gesto esageratamente sarcastico, perché non era rimasta impressionata dal comportamento insensibile dell'uomo.
«Hope, sii gentile» le ricordò Perenelle e Hope alzò gli occhi al cielo, ma annuì con un altro sospiro.
Si udì un forte botto nel negozio mentre una scala veniva spostata in una nuova posizione più in basso tra gli scaffali delle bacchette, permettendo al signor Olivander di prendere un quarto astuccio prima di tornare al tavolo e ripose le quattro bacchette.
«Bene, iniziamo con questa.» Disse, tirando fuori una bacchetta marrone scuro con un crine di coda di unicorno come nucleo magico.
Hope fissò la bacchetta, ricordando l'unicorno della sua vecchia scuola e il suo stato di lumaca.
Allungò la mano destra e non appena il suo dito sfiorò il legno, questo si ridusse in cenere.
Hope sembrò scioccata e alzò le mani in segno di innocenza prima di dichiarare rapidamente: «Non sono stata io!»
«Sicuramente non una bacchetta con i capelli di unicorno, per te», dice il signor Olivander con voce inorridita mentre una delle sue bacchette veniva distrutta.
«Forse un nucleo di Cuore di Drago?» pensa ad alta voce mentre apre la seconda scatola e gliela porge.
Anche Hope fissa fulminante la bacchetta, ripensando al drago che ha aiutato a uccidere con un incantesimo di magia nera.
«Non credo che questa bacchetta funzionerà nemmeno per me» disse Hope fissando la bacchetta con scetticismo.
Perenelle e Nicolas notano il secondo sguardo mentre passano in rassegna i nomi dei nuclei magici e si scambiano un'occhiata, scegliendo silenziosamente di chiederle del suo disprezzo verso i nuclei più tardi, una volta tornati a casa.
«Provaci e basta. Senza timore» dice il venditore di bacchette con un piccolo sorriso.
Hope sospirò di nuovo prima di allungare lentamente la mano con la punta di un dito e ritrarla rapidamente non appena toccò la bacchetta.
«No! Assolutamente no!» esclamò stringendo la mano e soffiandoci sopra.
«Hmm, interessante che la Corda di Cuore di Drago ti bruci? Non è una reazione che ho mai avuto prima. Ma hai ragione, non è la bacchetta giusta per te» commenta Olivander con interesse e stupore.
Provarono i peli della coda di Thestral, ma Hope osservò che poteva usarlo, ma che avrebbe preferito non sentirsi come la morte quando provava a lanciare un incantesimo, perché la faceva sentire fredda. Fredda come se la morte la stesse cogliendo di sorpresa. Si chiese se la Bacchetta di Sambuco avrebbe dato la stessa sensazione, prima di respingere il pensiero con una scrollata di spalle. Non aveva bisogno di una bacchetta.
Quando Olivander le offrì una bacchetta di Piuma di Fenice, Hope cercò di prenderla, ma la vide schizzare via verso il lato opposto del negozio, schiantandosi contro alcune scatole di bacchette che cadevano rumorosamente a terra prima ancora che lei potesse toccarla.
Hope serrò le labbra mentre tratteneva le risate alla vista della bacchetta che distruggeva il suo negozio, prima di riuscire a nascondere il suo umorismo all'uomo anziano che ergeva un muro bianco di emozioni mentre si girava e la guardava con curiosità.
«Sembra che tu respinga la bacchetta con Piuma di Fenice... Temo di aver esaminato tutti i tipi di nucleo di bacchetta e di non poterti aiutare. Mi dispiace» afferma tristemente il signor Olivander.
Nicolas sospira prima di chiedere con curiosità: «Avevamo la sensazione che abbinare Hope a una bacchetta sarebbe stato difficile. Se dovessimo procurarci gli oggetti per crearne una, saresti in grado di crearla?»
«Mi dispiace. Ma no. Posso creare bacchette solo con i materiali autorizzati dal Ministero» rispose il signor Olivander.
Nicolas guarda la moglie e dice: «Immagino che dovremo viaggiare all'estero per trovare una bacchetta magica. Grazie per il suo tempo, signor Olivander».
Nicolas apre la porta, facendo suonare il campanello in tutto il negozio e il gruppo esce dal negozio.
Hope geme mentre si allontana di un negozio. «Ecco un'ora della mia vita sprecata. Perché dovevamo andare lì?» chiede nella strada quasi deserta, mentre fuori è il crepuscolo.
«Poiché la fabbricazione di bacchette è illegale, se vengono scoperti, il fabbricante e la persona che ne richiede una già realizzata vengono arrestati e mandati ad Azkaban.»
Nicolas rispose alla domanda esasperata della ragazza, rendendosi conto che Hope era molto probabilmente stanca di dover fare shopping dopo i momenti passati con i Goblin.
Nic diede una rapida spiegazione mentre si dirigevano verso Notturn Alley. «Tuttavia, se vai in un negozio di bacchette e non ne trovi nemmeno una compatibile, puoi comunque fartene fabbricare una. Quindi abbiamo chiesto al signor Olivander di dichiarare espressamente di non poterci aiutare in modo di mostrare la prova a un forgiatore di bacchette.»
Nic sollevò un cristallo color crema.
«Questo cristallo ha registrato la sua ammissione di non essere in grado di aiutare.»
Nicolas conclude con un sorriso selvaggio, ripensando alla sua preparazione tempestiva per questo preciso scenario.
Hope si grattò la testa e mormorò in segno di approvazione.
«Eri un Serpeverde in una vita passata? Perché è stato decisamente subdolo» ha detto Hope con il suo caratteristico sorriso mentre si sistemava i capelli con le dita.
Il gruppo si ritrovò a Notturn Alley pochi minuti dopo ed entrò nel negozio che Perenelle aveva menzionato a casa: i Fabbricanti di Bacchette di Efesto. Hope vide un uomo di mezza età che leggeva un libro al suo bancone, annoiato.
L'uomo alzò lo sguardo al suono del campanello e piegò l'angolo della pagina prima di chiudere il libro. «Buonasera, gente. Come posso aiutarvi?»
Nicolas si fece avanti e chiese: «Siamo qui per chiedervi di realizzare una bacchetta per la nostra protetta. Siamo stati da Olivander ma non è stato in grado di aiutarci.»
Nic tirò fuori il cristallo di registrazione. «Questo dimostra la mia affermazione. Per favore, prenditi il tuo tempo per confermarne l'autenticità» disse Nicolas, porgendo il cristallo all'uomo che alzò un sopracciglio scettico verso Nic prima di voltarsi a guardare la ragazza che lo guardava con sospetto con i suoi espressivi occhi blu mare.
Per qualche strana ragione l'uomo deglutì per la paura alla vista dello sguardo della ragazza, prima di girarsi e dirigersi verso il retro con il cristallo di registrazione.
Hope sbuffò e un sorriso le si disegnò sul viso, rendendosi conto di poter essere ancora molto intimidatoria, anche a 12 anni. Nic e Nelle scossero leggermente la testa per l'interazione tra Hope e il negoziante.
Hope si annoiò di nuovo ad aspettare, così curiosando nel negozio, la sua attenzione fu attratta da una specie di fondina. Probabilmente per una bacchetta, pensò la sua mente veloce mentre faceva scorrere le dita sulla pelle liscia e Hope chiese alla coppia immortale: «Cos'è questo?»
Dato che Perenelle aveva osservato Hope, rispose prontamente.
«È una fondina per bacchetta. È molto più sicuro mettere la bacchetta in una fondina che in una tasca della tunica. Ed è anche meno probabile romperla accidentalmente» disse scuotendo la testa, conoscendo troppe persone che hanno rotto la propria bacchetta semplicemente sedendocisi sopra.
«Abbiamo anche noi delle fondine a casa. Ne vuoi una?» offrì Nelle a Hope, che annuì leggermente dopo che un attimo di considerazione.
Il negoziante tornò dal retro e parlò «Questo è a posto. Sono Jamie. Purché non usiate oggetti illegali, sarò più che felice di aiutarvi a creare una bacchetta» disse Jamie restituendo il cristallo a Nic.
«Fantastico.» dice Nicolas con un sorriso e tira fuori le tre bustine porgendole al forgiatore di bacchette.
«Ecco gli oggetti. Il legno è di quercia bianca, la piuma è di una fenice donata spontaneamente e la pelliccia è di un lupo mannaro»
Nic informò il forgiatore di bacchette dei materiali utilizzati.
Gli occhi del forgiatore di bacchette si alzarono di scatto.
«La pelliccia di un lupo mannaro potrebbe non essere illegale, ma è sicuramente rara» commenta scioccato mentre accetta gli oggetti e li sfiora con la bacchetta, confermandone le proprietà magiche.
«Bisogna aggiungere qualcosa affinché i Nuclei Magici non si distruggano a vicenda» afferma Jamie con aria preoccupata.
«Nelle aveva detto che sarebbe stato necessario aggiungere un agente legante. Crediamo che il mio sangue sarà in grado di legare i due Nuclei Magici» disse Hope con orgoglio e un sorrisetto malizioso, mentre per qualche strana ragione si divertiva a mettere quell'uomo a disagio.
«Se sei sicuro... Se non funziona non puoi farmi causa per aver distrutto questi oggetti e dovrai pagare in anticipo. 80 galeoni.» Jamie contrattò con scetticismo mentre teneva d'occhio la ragazza che apparentemente stava facendo pressione sul suo istinto si sopravvivenza.
«Cosa ne dici?» chiede Jamie mentre la madre mette una mano sulla spalla della bambina e le sussurra qualcosa, facendo sì che l'energia pulsante della piccola si ritiri e che il corpo del negoziante si rilassi.
Nic osservava con curiosità l'interazione tra Hope e sua moglie, sentendo il potere che Hope irradiava per spaventare l'uomo di fronte a loro. Quando Nelle dice alla ragazza di calmarsi, Nic ritira una manciata di galeoni, poi un altro e un altro ancora. Per la comunità magica, una manciata di galeoni equivale a circa 30 galeoni a manciata.
«Ecco qua e tieni il resto», dice Nicolas sorridendo.
«Benissimo. Seguitemi nel retro» dice Jamie portando i sacchetti e appoggiandoli su un tavolino.
I Flamel e Hope seguono l'uomo e si mettono intorno al tavolo.
Jamie tira fuori per prima la Quercia Bianca e la mette al centro del tavolo. Poi tira fuori la Piuma di Fenice nera e la posiziona a sinistra del legno. La Pelliccia, di un bianco leggermente sbiadito, viene posizionata a destra. Alza lo sguardo verso la bambina prima di chiederle, con calma ma rispettosamente, di farsi avanti e di tenere la mano sul legno per prima.
Hope fa come le è stato chiesto, tenendo la mano destra sul legno mentre nasconde la paura di essere così vicina alla Quercia Bianca. La sua debolezza. Perché nessuno sospetterebbe mai che qualcuno brandisca una bacchetta che ha il potenziale di uccidere il suo mago o la sua strega.
Le passa cautamente un coltellino tascabile e Hope glielo prende. Ma prima di usarlo, percepisce il coltello con la sua magia perché è così stufa che gli Oggetti Oscuri la colpiscano di sorpresa.
Meglio prevenire che curare... Wow! La sua paranoia sta prendendo il sopravvento da quando è a Notturn Alley, pensò tra sé e sé.
«Ora cosa vuoi che faccia? A parte sanguinare ovviamente?» chiede Hope con curiosità.
Jamie aggrotta leggermente la fronte. «Non hai paura del sangue?»
«No» Rispose con indifferenza dopo aver avuto la conferma che il coltello non era un Oggetto Oscuro.
Jamie guardò i tutori della bambina e non sembravano sorpresi, anzi, scuotevano la testa divertiti dall'atteggiamento della ragazza.
Chi è questa bambina? Il pensiero si poteva leggere fin troppo facilmente sul viso dell'uomo.
«Okay. Tagliati il palmo e sanguina sul legno per circa 3 secondi. Poi sposta la mano sulla Piuma di Fenice. Dovrai sanguinare su questa per circa 5 secondi e infine tieni la mano sulla Pelliccia di Coda di Lupo Mannaro per 2 secondi» la informò Jamie.
«Inoltre, non lasciare che il tuo sangue tocchi il tavolo perché potrebbe interferire con il processo» avvertì Jamie a scopo precauzionale.
«Capito. Inizio subito?» chiese Hope al forgiatore di bacchette.
Jamie scosse leggermente la testa per liberarsi dal pensiero che quella ragazza lo stesse mettendo nei guai.
«Quando sei pronta»
Quasi subito dopo che Jamie ebbe finito di parlare, la ragazza si tagliò la mano destra, ma afferrò la lama e la strinse, mantenendo la ferita aperta. Seguì le istruzioni di Jamie alla lettera e riuscì persino a non sporcare il tavolo con il sangue.
Chiuse gli occhi, cominciò a cantare e a far rotolare la Quercia Bianca sul tavolo; mentre faceva rotolare il pezzo di legno sulla Piuma, la Piuma di Fenice veniva assorbita dalla Quercia Bianca, rendendola più scura di prima.
Quando il legno venne fatto rotolare sulla pelliccia, si verificò un lampo di luce e si udì il suono di un lupo che ululava insieme al canto di una fenice.
Hope sorrise compiaciuta quando sentì gli animali cantare, perché sapeva che aveva funzionato. Si guardò la mano, osservando la ferita chiudersi davanti ai suoi occhi, ma osservò attentamente il sangue rimasto.
Hope si chinò verso Nelle e sussurrò all'orecchio del Guaritore: «Puoi pulirmi il sangue dalla mano, per favore? E se te lo chiede, mi hai guarito tu, ok?»
Perenelle annuì, estrasse la bacchetta dalla fondina ed eseguì un silenzioso incantesimo di purificazione del sangue prima di riporla nella fondina.
Dopo altri tre giri, la bacchetta assunse una forma cilindrica standard, simile a quella di una bacchetta per mescolare i composti chimici. Nessuna curva, protuberanza o spigolo, semplicemente perfettamente cilindrica. Non c'era nemmeno alcuna differenza tra l'impugnatura della bacchetta e il resto del legno. Sembra ingannevole. Quindi Hope non poteva essere più orgogliosa di questa caratteristica e rivolse un sorrisetto predatorio alla Mikaelson.
Jamie finì di cantare e aprì gli occhi per vedere la bacchetta.
Questa è probabilmente la bacchetta più potente mai creata, la sentiva eppure sembrava una bacchetta normale. Alzò lo sguardo e vide la ragazza sorridere e deglutì leggermente alla vista della sua espressione.
Invece di guardare la ragazza, si concentrò di nuovo sulla bacchetta e andò a raccoglierla. Ma ritrasse rapidamente la mano.
Provando una profonda sensazione di pericolo semplicemente toccando la bacchetta, e con voce piena di timore reverenziale, osservò: «Hai una bacchetta potentissima. Immagino che solo tu possa maneggiarla senza sentirne l'enorme pericolo»
Quando Hope prese la bacchetta, l'aria intorno a lei si illuminò e i suoi capelli iniziarono a svolazzarle selvaggiamente intorno al viso. Hope tenne gli occhi chiusi perché poteva sentire che brillavano d'oro.
Dopo 10 secondi smisero di brillare visibilmente, ma non aprì gli occhi ancora per un attimo. Così Hope poté riprendere il controllo del suo orgoglio di lupo e delle sue tendenze Alpha, desiderosa di sfidare tutti intorno a lei per dimostrare di essere più potente di loro.
Questo era qualcosa che Hope aveva notato mentre si trovava in questo universo. I suoi poteri sono molto più facili da controllare come strega. Anche se è stata messa a dura prova, perdendo la sua famiglia, i suoi amici, la sua vita, Hope non ha mai perso il controllo della sua magia da quando è in questo universo, né ha mai incendiato qualcosa.
Tuttavia, il suo lupo era leggermente più complicato. Non aveva problemi a trasformarsi in lupo o a controllarsi mentre lo era. Anzi, probabilmente aveva più controllo lì che a casa, considerando che poteva permettersi che i Flamel la accarezzassero mentre era trasformata.
Ma il suo lupo sembra essere diventato più dominante, irrequieto e agitato. Come se le mancasse qualcosa, essendo il suo lupo, da tantissimo tempo, ma non riuscisse a capire cosa.
Forse perché non era un'Alpha nel suo universo, visto che aveva scelto di non combattere per il controllo del branco scolastico e che non aveva mai preso il controllo del branco di sua madre a New Orleans.
In questo universo, però, Hope si sentiva come un'Alfa e niente la fermava più, forse è per questo che non ha cercato di impedire al Re dei Goblin di proclamarla Regina. Il suo Lupo interiore si è rianimato al pensiero di essere la Regina dei Lupi Mannari, perché era un suo diritto di nascita. Hope, dentro di sé, ha alzato gli occhi al cielo al pensiero dominante.
Un'altra cosa che ha notato è che i suoi sensi sono diventati più acuti e sembra essere in grado di cogliere segnali sociali riguardanti altre creature magiche di questo universo, se i Goblin fossero un esempio.
Hope scosse la testa mentre si risvegliava dai suoi pensieri rumorosi.
«È una sensazione fantastica!» Hope disse con un sorriso e guardò il forgiatore di bacchette.
«Grazie. È un lavoro fantastico. Lo adoro» disse Hope con gratitudine all'uomo.
«Sono contento che ti piaccia», rispose Jamie con sincerità.
Jamie si schiarì leggermente la voce. «Allora, la tradizione vuole che ti spieghi la natura della bacchetta: è lunga 30 cm, liscia e molto rigida. Il legno è di quercia bianca, il che dimostra un temperamento irascibile da parte di chi la impugna. Tuttavia, dimostra anche lealtà, coraggio e fedeltà al proprietario. Ottima per i duelli. Ha un duplice nucleo magico, una piuma di fenice e una coda di lupo mannaro, che richiede iniziativa per essere usata correttamente e raffigura un leader e un protettore pronto a tutto. Grazie a questa duplice natura, questa bacchetta è un tuttofare con un'affinità per il combattimento. Accetterà qualsiasi magia lanciata attraverso di essa e non ha debolezze» spiegò Jamie con orgoglio per questa creazione.
Hope sorride di nuovo. «Meraviglioso. Grazie.» per poi avvicinarsi ai Flamel e sorride loro.
«Grazie Jamie. È stato di grande aiuto», dice Nicolas con un sorriso.
Anche Perenelle lo ringrazia e lo informa: «Temo che dobbiamo andare. Dobbiamo mettere a letto questa piccoletta».
Hope gemette e si lamentò. «Nelle!»
I Flamel risero e salutarono Jamie prima di tornare a casa dopo una lunga giornata.
Chapter 6: Capitolo 6
Notes:
Note del capitolo
Questi personaggi appartengono a J.K. Rowling e L.J. Smith.
Chapter Text
Capitolo 6
Dopo esser usciti dalla Metropolvere, il gruppo si diressero subito verso il soggiorno dove Mixy li accolse e schioccando le dita fece apparire il cibo sul tavolo per la cena.
Hope si sedette al tavolo, cominciando a riempire il piatto di cibo mentre osservava Mixy con curiosità.
«Ehi Mixy?» L'elfo domestico rivolse lo sguardo verso di lei.
«Sì, signorina Erede Flamel?» squittì l'Elfo Domestico con un piccolo inchino alla testa mentre le sue grandi orecchie si rizzavano per ascoltare le richieste dei suoi Padroni.
Hope alzò gli occhi al cielo sentendo quel titolo. «Per favore, chiamami pure Hope» chiese all'elfa con un tono quasi implorante.
«Volevo chiederti come facevi a sapere che ero una discendente di Myrddin Emrys della Casa Leggendaria?» chiese con un piccolo sorriso, appoggiandosi al tavolo con un'espressione da saputella sul viso e portandosi una mano a sorreggere il mento al mento sulla mano.
L'elfo domestico gemette un po', mentre Perenelle sembrava esasperata dall'atteggiamento allegro di Hope.
Nicolas sorrise compiaciuto mentre si sedeva di fronte a Hope e mormorò: «Adoro questa bambina. È così intuitiva.»
Mixy si strofina nervosamente le mani e chiede preoccupata: «La Leggendaria Lady Emrys è arrabbiata con Mixy per non aver usato il titolo appropriato?»
Hope appoggiò l'altro gomito sul tavolo, si prese la testa tra le mani e gemette silenziosamente, contando mentalmente fino a 3 prima di rispondere: «No, Mixy. Vorrei solo essere chiamata semplicemente Hope».
Mixy emise un suono inorridito che fece alzare lo sguardo a Hope.
«No! Mixy non può farlo. È vergognoso per un Elfo Domestico chiamare così qualcuno di una Casa Leggendaria» esclamò Mixy con determinazione ed estrema angoscia.
Hope non ce la faceva a sopportare tutto questo stasera e ha sbattuto la testa sul tavolo con forza, facendo tintinnare pericolosamente tutti i piatti e le tazze. Ha emesso un lungo gemito e ha sollevato la testa per sbatterla un altro paio di volte, anche se più piano di prima, in modo che le ceramiche tintinnassero solo leggermente.
Hope sentì una profonda risata prima di esclamare senza alzare lo sguardo: «Non è divertente, Nic.»
Nelle sospirò con voce stanca «Nic, smettila di ridere di Hope. Hope, smettila di sbattere la testa sul tavolo e Mixy, smettila di agitarti così tanto. Per ora chiama Hope, Lady Hope. Potresti anche usare un po' di Magia Elfica su Hope per nascondere il suo status di Leggendaria finché non sarà più grande e pronta ad accettare il suo posto nel Ministero, per favore?» Perenelle li rimproverò tutti con leggerezza mentre faceva il giro del tavolo prima di sedersi tra Nic e Hope.
Hope alzò la testa per guardare Perenelle. «Gli elfi domestici possono percepire la mia eredità magica?» chiese Hope.
«Più o meno. Riescono a percepire la magia della famiglia che scorre attraverso tutti i maghi. Aiuta gli Elfi Domestici a sapere chi rispettare in base alla loro gerarchia. Quindi sanno istintivamente quali famiglie non far incazzare per non rendere la vita più difficile ai loro padroni» rispose Perenelle mentre si serviva da mangiare.
Mixy annuisce con entusiasmo prima di congedarsi con un inchino, dopo aver recitato un rapido incantesimo elfico su Hope.
Una volta finita la cena, Hope tirò fuori le piccole scatole dalle tasche e posò gli acquisti fatti quel giorno sul letto. Estrasse la bacchetta e le passò lentamente in rassegna prima di ingrandirli toccando i pacchi con la bacchetta, come aveva visto fare a Nicolas prima e sussurrò: «Finite»
Ci fu un forte schiocco mentre i pacchi tornavano immediatamente alle loro dimensioni originali e Hope sentì che il potere nascosto dietro quell'incantesimo era persino più potente della sua magia normale, forse di una potenza e mezza. Hope sbatté le palpebre incredula quando il suo famiglio emise un forte grido stridulo mentre volava dal suo trespolo sul suo letto per poterla fulminare con lo sguardo per averle disturbato il pisolino.
Hope rimase in silenzio per un attimo e qualcuno bussò alla porta. «Hope? Stai bene?» Perenelle chiamò attraverso la porta, e ogni parola traspariva preoccupazione.
«Sì, sto bene. Potete entrare entrambi se volete» rispose Hope prima di voltarsi verso la Fenice e mormorasse: «Mi dispiace. Non volevo spaventarti». La ragazza dai capelli castani allungò la mano per accarezzare la testa dell'uccello in segno di scuse e questo gli cantò una dolce canzone.
La porta si aprì lentamente mentre Perenelle e Nicolas entravano cautamente, scrutando la stanza alla ricerca di qualsiasi segno di pericolo.
«Cosa è successo?» chiese Nicolas inclinando la testa.
«Ho provato a usare la mia bacchetta per usare l'incantesimo "finite" ma ho sentito un forte schiocco. Non so esattamente cosa sia successo» rispose Hope confusa.
«Ho come sentito che la mia magia si fosse amplificata» cercò di spiegare passandosi una mano tra i capelli.
«Forse perché lo è?» rispose Nicolas grattandosi il mento.
«Voglio dire, sappiamo già che non hai bisogno di una bacchetta e che una bacchetta aiuta un mago o una strega a canalizzare la loro magia. Quindi forse una bacchetta agisce come una lente d'ingrandimento per la tua magia e ne aumenta la portata o la potenza grezza?» ipotizza Nicolas.
Perenelle ci pensa e si morde il labbro pensierosa. «È sicuramente possibile. Se è così, allora dovrai imparare a usare parte della tua magia attraverso la bacchetta, così da poterti spacciare per uno studente di Hogwarts»
Hope grugnì, ma accettò «Abbiamo un sacco di tempo per lavorarci prima che inizi la scuola»
Continua ad accarezzare la Fenice quasi distrattamente. «Penso che sia ora di dare un nome a questo tizio» disse Hope grattandolo sotto il mento.
La Fenice di mezzanotte emoziona allegramente.
«Ti chiamerò come il mio antenato della mia apparente Casa in questo universo. Spero che tu sia contenta del nome Myrddin. Perché a parte questo, tutto ciò che ho è Ombra e non si addice a una Fenice» disse Hope alla regale Fenice con una scrollata di spalle poco convinta.
Nicolas guardò Hope leggermente preoccupato.
«Pensi che sia saggio? Dare alla tua Fenice il nome del tuo antenato appena sei diventata Lady Emrys. È rischioso.» La avvertì.
Hope sorrise compiaciuta «Per favore, se il mondo magico non riesce a capire il vostro segreto, non capirà nemmeno il mio, dopotutto abbiamo nascosto tutte le prove. Il mio anello non può essere visto a meno che non lo voglia io. Sono oltremodo paranoica. Quindi dubito fortemente che lascerei che qualcuno si avvicinasse abbastanza da toccare il mio anello invisibile e l'unica cosa che la gente saprebbe è che esiste una "Lady Emrys" Ma non sapranno nulla di lei, quindi di me. Sono praticamente un talento naturale nel rimanere nell'ombra, visto che ho dovuto fare una cosa simile nella mia vecchia scuola e nessuno l'ha capito finché non l'ho voluto io. Quindi, rilassati. So stare attenta» disse Hope divertita e con forte determinazione.
I Flamel sospirarono «Benissimo, il lato positivo è che la maggior parte dei maghi non sente il nome Emrys molto spesso e non riesce ad associarlo a Merlino. Credono che siano due linee separate» Concordo Nelle con voce rassegnata dalla stupidità dei maghi.
Hope socchiuse gli occhi e rispose incredula. «Quindi non sanno che sono imparentata con Merlino perché non sanno che Myrddin Emrys è il nome di nascita di Merlino??»
Perenelle rispose con un'alzata di spalle. «In pratica sì. Voglio dire, alcuni potrebbero saperlo, ma non molti».
Il neo nominato Myrddin volò sulla spalla di Hope e cinguettò, in accordo con l'indignazione mentale di Hope per la stupidità del popolo magico «No. Non ho nemmeno intenzione di onorare questa cosa con una risposta».
Invece tirò fuori dalle tasche dei jeans tre mazzetti di salvia e se li portò alle labbra per sussurrare un incantesimo.
Hope passa quindi uno dei mazzi di erbe ai Flamel, che accettano i mazzi di salvia con un'espressione confusa sul volto.
«Ecco. Se ne accendi una nella tua stanza, creerai una barriera di privacy, così i licantropi e i vampiri non potranno ascoltare le conversazioni all'interno della stanza finché la salvia è accesa.
Dato che questi mazzetti di salvia sono eterni, mi daranno sollievo dall'udire cose che non dovrei sentire, quindi non devi preoccuparti. Metterò i due rimanenti in soggiorno e uno in camera mia. Dovrebbe garantire la privacy in tutta la casa, ma funzionerà sicuramente nelle tre stanze in cui brucia la salvia»
«Funziona?» chiede Nicolas sorpreso.
«Nel mio mondo sì. Mia nonna ha creato questo incantesimo. Per quanto odi mia nonna, non posso negare che se la cavi bene con la magia e gli incantesimi» Hope rispose con una certa rabbia nei confronti della nonna.
«Grazie» dice Perenelle, prendendo la salvia con un sorriso cortese.
«Nessun problema» risponde Hope con un sorriso «E grazie per avermi aiutata a Diagon Alley, ma sono esausta. Più tardi scopriremo come bilanciare la quantità di magia che uso, così da sfruttarne solo il minimo necessario per fare un incantesimo di livello scolastico».
Prima di girarsi di malumore verso il letto e mormorare a bassa voce «Invece di rischiare di far saltare in aria la scuola.» Myrddin guarda Hope con occhi scintillanti, quasi come se cercasse di non scoppiare a ridere per la ragazza sopraffatta mentre annuisce in segno di assenso alle parole amare.
«Non c'è di ché, cara» risponde Perenelle con un sorriso gentile, non avendo sentito quello che Hope borbottava tra sé e sé. «Ti lasceremo riposare un po'. Buonanotte.»
«Buonanotte Hope» dice Nicolas con un sorriso, mentre esce dalla porta prendendo un secondo mazzo di salvia. «Se vuoi, posso metterlo in cucina?»
«Bene. Grazie ragazzi per essere venuti a controllare. Buonanotte» Hope risponde con un sorriso mentre la coppia esce dalla sua stanza.
Quando la porta si chiuse, Hope appoggiò la bacchetta sul comodino e si gira verso la Fenice che ha sbattuto le ali ed è volata sulla sua spalla «Hmm... Ora come faccio a portare una Fenice a scuola con me? Al corpo docente non piacerà. I ragazzi mi assillerebbero dicendomi che uno del primo anno non avrebbe potuto avere una Fenice e Silente si preoccuperebbe che qualcun altro, oltre a lui, avesse la capacità di viaggiare con le fiamme al di fuori delle barriere scolastiche» chiese pensierosa a Myrddin mentre sedeva sul bordo del letto.
Myrddin le sbatté la testa contro e lei sentì una voce regale e onorevole che le ricordò suo zio Elijah: «Non c'è bisogno di preoccuparsi. Le fenici possono andare e venire a loro piacimento, quindi se mi presentassi nella Sala Grande ma non mi fermassi accanto a te, Nessuno se ne preoccuperebbero»
Hope pensava che sarebbe rimasta più scioccata se un uccello avesse comunicato con lei telepaticamente, ma non fu così.
«Buono a sapersi», disse Hope a bassa voce all'uccello nero.
«Cercherò di prendermi un dormitorio tutto per me. Così avrò un posto dove tu possa appollaiarti e un posto dove farti assorbire la mia magia in eccesso» disse Hope a Myrddin per cercare di metterlo più a suo agio, pur sapendo che non si sarebbe fatta amicizie a scuola a causa della sua natura sfacciata.
«Non isolarti. Sento il dolore che provi quando pensi alle amicizie che hai perso e alla famiglia che ti manca e che ami. Mi dispiace che le mie canzoni non possano aiutarti» dice sconsolato Myrddin per lei, prima di scusarsi solennemente con la ragazza.
«Le tue canzoni mi aiutano. Ma quando vedo l'effetto che hanno su Nic e Nelle, mi rendo conto che non funzionano del tutto su di me» Hope parla debolmente più a se stessa che alla Fenice.
Hope sospira mentre evoca magicamente un libro d'arte vuoto insieme ad alcune matite.
«Cercherò di non isolarmi. Ma penso che sarà difficile. Mentalmente sarò più vecchio di tutti gli altri studenti. Diventerò facilmente più potente, nemmeno tu puoi negarlo» La Fenice nera alzò un sopracciglio alle parole della ragazzina e scosse la piccola testa, consapevole che Hope era probabilmente più potente dell'intero corpo di insegnanti. Soprattutto se brandiva la sua bacchetta.
Hope continuò con un gemito frustrato «Inoltre, credo già che gli studenti della scuola siano degli idioti grazie ai film di "Harry Potter", so che sono molto diversi dai libri, sopratutto determinati personaggi, ma non so ancora a quale versione sia più simile questo universo. Tante cose potrebbero essere facilmente risolte con la magia e loro non la applicano mai a se stessi. Non è un gran inizio, lo ammetto. Ma ci proverò. Lo prometto, Myrddin»
* * * * * * * * *
Durante i mesi di maggio e giugno, Hope aveva imparato ad affinare il controllo del suo potere attraverso la sua bacchetta. Anche se il suo primo tentativo sarà sempre memorabile per Hope, quando Nicolas e Perenelle le misero davanti una piccola roccia e le dissero di farla levitare usando l'incantesimo "wingardium leviosa".
Sapendo che usare tutto il suo potere con la bacchetta non avrebbe ottenuto altro che far levitare la pietra nello spazio, Hope decise di usare solo circa metà del suo potere per iniziare ed eseguì l'incantesimo di levitazione sulla pietra.
La pietra reagì immediatamente, schizzando in cielo come un razzo, facendo digrignare i denti a Hope.
«Non mi piacerà usare la bacchetta al livello di uno studente di Hogwarts. Ora ho usato solo metà del potere che potrei rilasciare» borbottò Hope.
I Flamel rimasero scioccati dalla rivelazione che la roccia sarebbe molto probabilmente finita nello spazio con solo la metà della potenza di Hope. Questo è assolutamente inconcepibile nel loro mondo.
Nicolas fece qualche rapido calcolo a mente e suggerì che Hope avrebbe dovuto provare a usare il un ventesimo del suo potere, facendo aggrottare la fronte di Hope, ma lei fece come richiesto lanciando "wingardium leviosa" una seconda volta.
Questa volta la roccia si sollevò ancora velocemente, ma fu più come guardare Myrddin decollare quindi molto più lentamente del decollo del razzo di prima. Con quel quantitativo di potenza la roccia fluttuò fino alla cima della linea degli alberi e rimase lì sospesa, con grande stupore di Flamel e dispiacere di Hope.
Hope sembrò infastidita e annullò l'incantesimo con un semplice pensiero prima di afferrare la pietra che cadeva con la mano. Hope brontolò frustrata mentre la rimetteva a terra e lanciava l'incantesimo un'altra volta con metà della potenza che aveva appena usato.
Il gruppo la guardò mentre si sollevava con la velocità di una pallina da tennis lanciata con leggerezza. Ignorando la pietra e Hope si voltò verso Nicolas con un'espressione scazzata perché non le piaceva usare una quantità così piccola della sua magia.
«Possiamo dire che questo è circa il 2,5% della mia potenza, un quarantesimo quindi! Riuscirò a farla franca usando questa quantità di magia, perché non credo di poter scendere di più?»
Nicolas annuisce estasiato, senza notare quanto la ragazzina sembri frustrata. «Probabilmente puoi cavartela usando l'handicap del 2,5% per i primi due anni di scuola. Dovresti riuscire ad aumentarlo tra il 3 e il 5% dal terzo anno in poi dato che la maggior parte dei maghi raggiunge una crescita magica tra i 13 e i 14 anni»
«Semplicemente meraviglioso» Hope alzò gli occhi al cielo incredula.
«Userò un quarantesimo del mio potere almeno per i primi due anni a Hogwarts. Mi annoierò tantissimo» si lamentò Hope alzando gli occhi al cielo.
«Smettila di essere così negativa, cara. Sono sicura che ci sono molte cose che puoi fare. Magari potresti pianificare possibili scenari per ogni anno scolastico e modificarli in modo che siano migliori rispetto alla cronologia originale» le consiglia Perenelle dando persino qualche suggerimento. «Potresti continuare a studiare i viaggi nel tempo e quelli dimensionale? Potresti dipingere? Fare amicizia?»
Hope emette un sospiro di sofferenza mentre perde la speranza di tornare a casa «Sì... potrei farlo....»
Nic e Nelle si scambiarono un'occhiata pietosa alle spalle della ragazza, mentre lei si inoltrava nella foresta per trasformarsi in lupo e correre libera, senza che nessuno dei suoi fardelli la trattenesse.
* * * * * * * * *
Verso la fine di giugno, Hope ha praticamente il controllo sui suoi livelli di potere, dato che non aveva niente di meglio da fare diverso dall'esercitarsi. Considerando che si può leggere solo un po' di fisica metaforica e scienze teoriche prima che la testa esploda per la pressione di teorie non dimostrate.
Hope ha usato solo gli incantesimi comuni di questo mondo con la sua bacchetta finché non le è diventato naturale usarli con il minimo di magia possibile. Infatti, non ha usato altro che incantesimi di levitazione, illuminazione, evocazione, esilio e neutralizzazione.
Hope era terrorizzata all'idea di usare tutto il suo potere con la bacchetta. Per esperienza, l'incantesimo Lumos l'aveva accecata per quasi un'ora ed era solo al 10%! Gli incantesimi di evocazione e di esilio, rispettivamente Accio e Depulso, erano piuttosto pericolosi se superava il 10%.
Soprattutto quando Nicolas e Perenelle avevano detto che non era possibile sradicare un cipresso completamente cresciuto e lanciarlo nella foresta. Eppure era esattamente ciò che Hope era riuscita a fare usando solo un decimo della sua magia.
Hope stava raccogliendo dei Semi di Fuoco per Myrddin quando un barbagianni si presentò sul suo balcone bussando impazientemente alla porta a vetri, facendo sussultare leggermente la ragazza al rumore. Il gufo aveva una lettera nell'artiglio e cercò di passargliela, ma Myrddin gli lanciò un grido stridulo mentre le braci gli svolazzavano tra le piume come se stesse minacciando di prendere fuoco.
Il gufo si raddrizzò per la paura quando vide la Fenice che lo fissava, emise un suono gracchiante prima di allontanarsi dalla porta con un salto, lasciò cadere la lettera e volò via terrorizzato.
Hope guardò divertita il suo familiare «Era necessario, Myrddin?» chiese Hope ridendo.
La Fenice di mezzanotte gracchio verso di lei prima che le sue fiamme si spegnessero, così da poter gonfiare orgogliosamente le sue piume e tornare al suo pasto con un'aria molto compiaciuta.
Hope ridacchiò tra sé e sé mentre raccoglieva la lettera sul trespolo, notando il sigillo di ceralacca di Hogwarts sul retro della busta. La girò e lesse "Hope Mikaelson, Residenza Sconosciuta"
Hope socchiuse gli occhi alla vista dell'indirizzo e si chiese se il suo incantesimo di protezione la nascondesse dalla posta indesiderata. Canticchiò tra sé e sé, estrasse la lettera e uscì in soggiorno per raggiungere Nic e Nelle.
«Ehi ragazzi. La mia lettera da Hogwarts è finalmente arrivata.» Disse agitandola in aria, raggiungendo Nicolas e guadagnandosi l'attenzione di Perenelle.
Myrddin emise un forte fremito dalla stanza di Hope, tanto che la ragazza si bloccò completamente mentre guardava lontano per un attimo, ascoltando i pensieri scontenti della Fenice.
Hope annuì tra sé e sé prima di concentrarsi sui Flamel e scrollare le spalle. «A quanto pare vi insegnerò l'incantesimo per scambiarsi messaggi del mio mondo. Dato che Myrddin non era contento quando un altro uccello consegni le lettere ma comunque non vuole essere usato come piccione viaggiatore.»
«Potrebbe tornare utile», risponde Nic con entusiasmo e un sorriso.
Hope lesse la sua lettera dalla Scuola di Magia e Stregoneria di Hogwarts:
Cara signorina Mikaelson,
Siamo lieti di informarti che hai un posto alla Scuola di Magia e Stregoneria di Hogwarts. In allegato troverai l'elenco di tutti i libri e le attrezzature necessarie.
Il semestre inizia il 1° settembre. Aspettiamo il tuo gufo entro e non oltre il 31 luglio.
Cordiali saluti,
Minerva McGranitt
Vicepreside
Hope trovò la lista menzionata e la controllò. Perenelle e Nicolas avevano ragione: avevano raccolto tutti gli oggetti durante la loro visita a Diagon Alley.
Hope prese una pergamena dalla sua stanza e con suo grande disappunto, creò una piuma autoinchiostrante.
Mentre si chiedeva: "Perché non possono usare matite e penne?" roteò gli occhi e scrisse una risposta alla lettera di Hogwarts.
Cara Vicepreside,
Accetto il tuo invito alla Scuola di Magia e Stregoneria di Hogwarts.
Grazie e saluti,
Hope Andrea Mikaelson
Firmò e piegò la pergamena a metà. «Nic? Nelle? Potreste venire qui entrambe, per favore, e vi mostrerò come fare l'incantesimo del messaggio».
Prima di borbottare tra sé e sé: «Almeno finché non riesco a capire come incantare i miei cristalli di ametista affinché funzionino come cristalli di proiezione astrale».
«Cos'ha detto tesoro?» chiese Perenelle, avvicinandosi a Hope e sporgendosi sul divano dietro di lei.
«Niente di importante» Rispose a Nelle, forse un po' troppo in fretta, ma lei lo ignorò e cambiò argomento.
Oltre alla fisica teorica e al controllo della sua magia, Hope aveva anche capito come utilizzare alcuni degli incantesimi del suo mondo con la bacchetta, quindi si voltò verso Nic, che era seduto al suo fianco mentre iniziava a spiegare.
«Quindi, per questo incantesimo basta toccare leggermente con la bacchetta la pergamena che si desidera inviare, tenendo a mente la destinazione o la persona a cui è destinato il messaggio e recitando: "Touve mon se kavo. Touve mon se kavo"» Hope canta mentre esegue l'incantesimo seguendo le sue istruzioni, come aveva spiegato mentre la lettera prendeva fuoco e scompariva.
«E sì, la lettera doveva prendere fuoco» Hope lo disse con un gesto di diniego della mano.
Perenelle sfruttò per prima l'incentivo e scrisse rapidamente un biglietto con la pergamena e la penna che Hope aveva lasciato sul tavolo, prima di ripetere l'incantesimo che la ragazza aveva appena mostrato. Quando Nelle toccò il biglietto con la bacchetta, questo si infiammò lasciando un leggero residuo di bruciacchiato.
Hope aspettò che il biglietto riapparisse accanto a Nicolas e, quando non accadde, guardò Perenelle confusa. «Dove l'hai mandato?»
Perenelle sorrise e disse: «Se funziona... lo scoprirai presto.»
Hope sbatté le palpebre di fronte a quelle minacciose parole.
«Perché ho la sensazione che non mi divertirò?» chiede Hope preoccupata e guardando Nicolas.
Nicolas scrollò le spalle con noncuranza, ma vennero interrotti da un rintocco proveniente dal camino della Metropolvere che segnalava l'arrivo di una chiamata di fuoco. Perenelle entra nello studio a passo lento e con un ampio sorriso sul volto. Nicolas e Hope si scambiano un'occhiata preoccupata prima di alzarsi dal divano per seguire la Guaritrice nello studio.
Perenelle accettò la chiamata e un volto perfettamente distinguibile apparve nel fuoco. Hope era al tempo stesso impressionata dai dettagli che la Metropolvere era in grado di replicare e allo stesso tempo, profondamente invidiosa del fatto che al mondo ci fosse una donna che assomigliasse a una modella.
Una voce melodiosa provenne dal volto infuocato nel camino «Nelle? Come hai fatto, per amor di Merlino, a consegnare quel biglietto?»
Perenelle rise di gioia per esser riuscita a sorprendere l'amica. «Sto solo provando qualche nuova idea. Sai quanto la mia famiglia ami creare nuove pozioni e incantesimi, Anna.»
Perenelle fa cenno a Hope di farsi avanti e, seppur a malincuore, lei si avvicina a Nelle mentre l'immortale Guaritrice le presenta all'immagine di fuoco. «Volevo anche presentarti la nostra protetta, Hope».
Hope saluta con la mano e sorride nervosamente: «Ciao».
«Ciao tesoro. È bello finalmente dare un volto al nome di cui Nelle non smette di parlare, anche se è attraverso la Metropolvere» dice Anna a Hope con tono scherzoso.
La leggera frecciatina a Perenelle fece sorridere Hope, che la guardò: «Aww, Nelle si entusiasma così tanto per me? Che dolcezza!» Sul viso di Hope un sorrisetto si disegnò sulle sue labbra mentre le sue palpebre si animavano in un battito scherzoso verso Perenelle.
Perenelle alza gli occhi al cielo. «Capisci ora cosa intendevo? Vivo con due idioti troppo intelligenti per il loro bene».
Anna ride alla battuta scontenta di Perenelle «Poverina. Mi piacerebbe molto incontrare di persona la tua pupilla, se per voi va bene?» chiede Anna con un sorriso cortese.
Perenelle e Nicolas sentono Hope sprigionare la sua magia inconsciamente al pensiero di interagire con qualcuno di nuovo e scambiano un'occhiata discreta prima che Nelle risponda alla richiesta dell'amica: «Non oggi, temo. Abbiamo in programma una giornata in famiglia. Mi dispiace».
«Scusa, Anna» Hope si scusa brevemente. «Ma stavo per imparare un po' di pozioni con Nic. È stato un piacere conoscerti, comunque» Hope risponde a bassa voce con un piccolo cenno del capo mentre afferra la mano di Nic e lo trascina fuori dallo studio.
«Pozioni?» chiese Nicolas scettico.
Hope lo guardò con un sopracciglio alzato. «Beh, volevo dire alchimia, ma ho pensato che avrebbe rivelato un po' troppo della tua identità» Nicolas canticchia in segno di accettazione, mentre segue la ragazza forte.
«Inoltre, imparare Pozioni qui sarebbe più intelligente che impararle sotto la guida di Piton.» Hope aggiunse con un'occhiata di disprezzo al pensiero del Maestro di Pozioni di Hogwarts mentre lasciava la mano di Nicolas e si dirigeva in fondo all'atrio verso la stanza di Alchimia di Nicolas per studiare.
«Vieni?» rispose Hope con sfacciataggine, facendo roteare gli occhi all'uomo immortale mentre seguiva volentieri la ragazzina.
Quella sera a cena Hope chiese a Perenelle perché avesse mandato quel biglietto alla sua amica invece che a Nic.
«Senti, Hope. Sei di nuovo una ragazzina di 12 anni e speravo che potessimo fare una prova su come ti comporti con i bambini della tua età, soprattutto ora che sei ringiovanita» disse Perenelle con un sospiro.
Nelle tracciò alcuni movimenti sul dorso della mano di Hope, perché ricordava che la ragazza aveva accennato ai Flamel che le mancava poter parlare con altre persone della sua età da quando era lì e che il contatto fisico la calmava un po'.
«Anna ha una figlia della tua età e un'altra figlia di circa due anni più giovane di te» Perenelle disse alla bambina cercando di convincere Hope ad accettare di interagire con i bambini della sua età.
Hope gemette, sapendo che Perenelle aveva ragione. «Cavolo, quanto odio quando hai ragione. Ma non adesso. Puoi darmi almeno una settimana per entrare nella mentalità giusta? Poi ci proverò» Hope promise con riluttanza.
Nella settimana prima che Hope avesse la sua prima interazione con un bambino della sua età, o meglio, della sua età fisica, Hope rimuginava con se stessa mentre cercava di schiarirsi le idee correndo attraverso i boschi in forma umana. Lo faceva quasi ogni mattina per circa un'ora, sia come forma di esercizio fisico, sia come inizio di una routine salutare, visto che non aveva più Alaric che la costringeva ad allenarsi con lui.
Hope osserva l'ambiente circostante e si gode la libertà che le offriva. Ogni tanto aggiungeva un po' di velocità da lupo, giusto per mettere alla prova i suoi limiti, ma solitamente correva normalmente perché la trovava più rilassante. Quando poi rientrava a casa, faceva una doccia per lavare via lo sporco e il sudore prima di accarezzare la sua Fenice e chiedergli se avesse bisogno di qualcosa e infine, faceva colazioni. Alcune mattine Myrddin e Hope chiacchieravano semplicemente, sfiorandosi leggermente la testa, in modo da poter comunicare telepaticamente, mentre Hope, in piedi davanti al suo cavalletto, dipingeva ritratti della sua famiglia per poter rivedere i loro volti.
Usò anche il tempo durante le sue corse per pensare a come si sarebbe dovuta comportare a scuola. Se essere estroversa o seguire ciò che aveva fatto alla scuola Salvatore e nascondere la sua identità, tornando a essere la ragazza sola ed emarginata. A questo pensiero Hope si accigliò. Lei questa volta vuole degli amici. Non troppi, ovviamente. Ma qualche amico veramente leale e si accontenterebbe di questo.
Forse questa ragazza che Perenelle vuole farle conoscere sarà una buona occasione per fare amicizia. Hope sospira mentre rientra in casa.
«Ehi, Nelle. Stiamo per andare a casa della tua amica?» chiese Hope con un'espressione riluttante.
«Sì. Sei pronta?» chiede Perenelle a bassa voce, consapevole che Hope non è ancora del tutto d'accordo con la sua idea, ma è determinata a portarla a termine.
Hope si grattò la nuca mentre rispondeva nervosamente. «Sì, credo. Come si chiamano i tuoi amici? Non me l'hai mai detto e voglio partire col piede giusto.»
Perenelle sbuffò divertita: «Tesoro, per come hai mediato con i Goblin non dubito che avrai problemi a rimanere nelle loro grazie. Ma la mia amica è Annabeth Greengrass, nata Selwyn. Si è sposata con un membro della famiglia Greengrass tramite Marcus Greengrass e hanno due figlie. Quella che ha la tua età è Daphne e la più piccola è Astoria. La loro famiglia è il principale portavoce della Fazione Neutrale.» Nelle diede una rapida spiegazione per la giovane ragazza.
Hope annuì pensieroso. «I Greengrass si arrabbierebbero se prendessi posto sul Wizengamot?»
Perenelle si morse il labbro e aggrottò la fronte.
«Non ne sono sicura, in realtà. Ad Anna probabilmente non dispiacerebbe, ma Marcus potrebbe andare su tutte le furie se pensasse che "Lady Emrys" non sia adatta a gestire la fazione neutrale» Nelle alzò le spalle mentre rispondeva al meglio delle sue capacità.
Hope emise un grugnito in segno di accettazione. «Eh. Troverò una soluzione. Magari gli chiederò consiglio, se necessario», risponde Hope, mentre entra nello studio e aspetta che Perenelle la raggiunga.
Nelle prese un po' di Polvere Volante dall'urna accanto al camino e si volta verso Hope. «Ci vediamo dall'altra parte»
Hope saluta Perenelle facendo il saluto militare mentre la donna entra nel camino sbeffeggiando alle buffonate di Hope e grida: «Greengrass Farm».
Hope guardò Perenelle scomparire tra le fiamme verdi e Nic entrò nello studio dopo che sua moglie se ne era andata con alcuni oggetti in mano per poi passarli a Hope, sono uno dei suoi blocchi da disegno e alcune matite.
Hope aggrotta leggermente la fronte mentre solleva il blocco da disegno in questione prima di chiedere a Nic con un'espressione appena velata di confusione: «A cosa serve questo?»
Nic rispose con un piccolo sorriso. «Daphne. L'arte è uno dei suoi hobby. Magari potresti disegnare con lei?»
Nicolas diede un rapido abbraccio a Hope. «Divertiti e non prendere sul personale la freddezza esteriore della famiglia. Sono scudi di Occlumanzia che proteggono le loro menti».
«Grazie per l'avvertimento, Nic» disse Hope sorridendo e ricambiando l'abbraccio di Nic.
Hope raccolse un po' di Polvere Volante prima di entrare nel camino.
«Stai attenta Nic. Non far saltare in aria la casa mentre siamo via» disse Hope con un sorrisetto, mentre Nic la guardava a bocca aperta.
Proprio mentre Nicolas riusciva a rimettersi in sesto per rispondere alla provocazione del Tribrido, Hope gridò: «Greengrass Farm».
Hope vide Nic balbettare indignata mentre spariva e sorrise tra sé e sé. Poi uscì dal camino ed entrò in una stanza spaziosa con un grande tavolo al centro, circondato da tre divani a due posti disposti lungo ogni lato del tavolo, tranne quello rivolto verso di lei dove c'era seduta una coppia. Hope subito pensò fossero i due adulti Greengrass di cui le aveva parlato Nelle.
L'uomo, Marcus, doveva aver poco più di quarant'anni, i suoi capelli erano castani corti, gli occhi azzurri come il ghiaccio e con un'espressione severa indossava un abito elegante che le ricorda suo zio Elijah. Il suo portamento lasciava trasparire che fosse un uomo di potere e che sapeva esattamente come sfruttarlo a proprio vantaggio. Anna, invece, sembrava in qualche modo ancora più carina di persona, con un viso ovale e simmetrico, lunghi capelli biondo platino, un sorriso gentile e occhi color cioccolato.
C'erano due ragazze sedute sul divano alla destra del camino, vicino all'unica porta che dava sullo studio. La più giovane aveva i capelli castani lunghi fino alle spalle, occhi color cioccolato e un fisico minuto, quasi eccessivamente magro, Hope immaginò che quella fosse Astoria. Il che avrebbe reso la ragazza bionda con gli occhi azzurro ghiaccio e l'espressione stoica Daphne.
Hope fece un lieve inchino alla famiglia prima di fare un breve saluto. «Grazie per avermi fatto entrare in casa vostra. È squisita», disse Hope educatamente, alzandosi dall'inchino.
Annabeth alzò un sopracciglio per un secondo «Grazie Hope»
Subito dopo si alzò e raggiunse Hope, quindi indicò il divano con suo marito per cominciare le presentazioni.
Marcus le rivolse un leggero cenno di saluto con la testa. Hope era leggermente agitata dall'espressione stoica, ma per il momento la ignorò. Quando Annabeth presentò Daphne, la ragazza bionda più giovane lanciò a Hope uno sguardo vuoto, ma Hope capì che la ragazza era diffidente e guardinga, perché i suoi occhi erano attenti e coglievano ogni sua mossa.
Hope piegò la testa verso destra mentre osservava la ragazza da capo a piedi, con un sorrisetto che le si formava sulle labbra.
«Ehi» disse Hope con voce sussurrata, facendo socchiudere gli occhi di Daphne e arrossendole leggermente le sue guance.
Astoria sorrise mentre si alzava dal divano e correva ad abbracciare Hope. «Ciao Hope, sono Astoria. Ma puoi chiamarmi "Stori"».
Hope ricambiò l'abbraccio con cautela e si avvicinò quando la ragazza più piccola le tirò il collo, avvicinando l'orecchio alla bocca di Astoria «Non preoccuparti per Daph. Si lascerà andare dopo un po'», sussurrò Astoria e la liberò dall'abbraccio.
La Tri-ibrida rivolse alla ragazza più giovane un sorriso genuino e lei notò che i due Greengrass adulti sorrisero leggermente all'interazione tra le due ragazze. Hope scelse di sedersi con Nelle sul divano rimasto e ascoltò la conversazione intorno a lei.
Dopo un po' Annabeth notò il blocco da disegno in grembo a Hope, che la ragazzina tamburellava di tanto in tanto, forse per noia, mentre ascoltava gli adulti parlare «Disegni, Hope?» chiese Anna alla ragazza dai capelli castani, incuriosita.
A quella domanda, Hope distolse lo sguardo dalle mensole con tutti quei soprammobili mentre faceva l'inventario della stanza per guardare Anna con aria timida.
Hope si grattò la nuca, un tic nervoso che stava iniziando a odiare perché lo faceva con troppa frequenza «Sì, mi aiuta a rilassarmi» rispose la ragazzina a bassa voce, con un mezzo sorriso.
Anna guardò la figlia con un lampo malizioso negli occhi. «Daphne? Perché non mostri a Hope alcuni dei tuoi disegni?»
Daphne quasi lanciò un'occhiata fulminante alla madre, ma invece si alzò e guardò Hope facendole segno di seguirla.
Hope represse un gemito per la freddezza di Daphne, ma si alzò e si diresse verso la ragazza bionda a passi silenziosi, seguendola mentre usciva dalla stanza. Daphne si aggirò per la sua casa sfarzosa senza la minima preoccupazione, scegliendo anche di non farle fare un giro. Percorsero alcuni corridoi fino a un ampio ingresso e salirono le scale fino al secondo piano, svoltarono a sinistra ed entrarono nell'ultima porta a destra.
Daphne si sedette sul letto con le gambe piegate sul bordo, nella stessa postura signorile che aveva assunto in salotto e Hope stava per aggrottare la fronte ma riuscì a fermarsi prima che la ragazza bionda se ne accorgesse.
«Siediti su quella sedia e non parlare. Non voglio parlare con te e non ti mostrerò i miei disegni» la freddezza di Daphne fece si che Hope si morse il labbro a sangue ma fece come le era stato detto, quindi si sedette sulla sedia che le era stata offerta, con un piede appoggiato sul bordo, aprì il suo blocco da disegno, lo appoggiò sul ginocchio piegato e tirò fuori una matita.
Hope picchiettò silenziosamente la punta della matita sulla pagina mentre cominciava a guardarsi intorno nella stanza dell'altra ragazza in cerca di qualcosa da disegnare.
Daphne prese della pergamena e del carboncino dalla scrivania accanto al letto, prima di ignorare la bella rossa... O era bruna?pensò Daphne aggrottando la fronte prima di scuotere la testa, cercando di scacciare il pensiero dell'altra ragazza prima di iniziare a disegnare la sua amica Tracey Davis.
Gli occhi di Hope continuavano a cercare qualcosa da disegnare... Finché la sua attenzione non fu attratta dalla stessa Daphne che era seduta con una posa e un portamento regale sul bordo del letto. Hope notò che tutti i bordi duri di Daphne, dovuti al fatto di aver tenuto alzati gli scudi di Occlumanzia, erano spariti dopo che la ragazza aveva iniziato a disegnare. Non che prima non lo fosse, ma ora Daphne appariva bellissima e Hope la guardò incantata. La sua lupa fece le fusa di piacere a quella vista e Hope non poté fare a meno di concordare lei.
Hope posò la matita sul foglio bianco e iniziò a schizzare la ragazza sul letto, quasi come se fosse in uno stato di trance pacifica. Iniziò con un leggero contorno del corpo di Daphne, poi aggiunse il letto su cui era seduta, in modo da poter iniziare con la sfumatura della sua ombra.
Una volta completate le ombre e le sfumature sul letto, poteva finalmente iniziare a dipingere la ragazza bionda. Hope ripassò il contorno e premette la matita un po' più forte in modo che il tratto risultasse più scura in alcune zone.
Mentre Hope terminava il contorno del corpo di Daphne, disegnò una copia degli abiti indossati dall'altra ragazza e aggiunse l'ombreggiatura, dato che non aveva colori a portata di mano il disegno sarebbe stato in bianco e nero. Hope usò l'ombreggiatura per attirare l'attenzione sulla luce naturale che entrava dalla finestra.
Poi arrivò la parte più difficile, secondo Hope, disegnare i tratti del viso. Hope iniziò dagli occhi con une bella forma a mandorla, ma dato che Daphne guardava il suo blocco da disegno, assorta nel suo disegno, Hope poté disegnare solo il lato destro del viso rilassato dell'altra ragazza che era voltata verso un altro lato della stanza rispetto ad Hope.
Studiava i lineamenti del viso di Daphne in silenzio, sperando di non disturbare l'altra ragazza e una volta che Hope fu sicura di aver memorizzato l'espressione vulnerabile di Daphne dove l'angolo delle labbra di Daphne si piegò in un piccolo sorriso, mentre tutte le sue preoccupazioni si dissolvevano. Hope conosceva bene questa sensazione, era uno degli altri motivi per cui amava disegnare, oltre a ricordare suo padre.
Hope dovette anche disegnare un orecchio, dato che la
ragazza bionda aveva i capelli portati dietro di esso per non intralciarla mentre disegnava. Capelli che Hope disegnò una ciocca alla volta, partendo dal cuoio capelluto fino alla punta, perché era il modo più semplice per rappresentarli mantenendo il disegno il più autentico possibile.
Poiché Hope stava solo disegnando delle linee leggere per i capelli di Daphne, cercando di riprodurne il colore in modo uniforme, ogni volta che la sua matita passava su una ciocca di capelli già disegnata, questa diventava più scura e ciò causava delle ombreggiature naturali.
Hope aveva terminato il suo schizzo di Dafne dopo quasi un'ora, prima di guardare la ragazza di fronte a lei e confrontarla con il disegno con un sorriso. Era compiaciuta di sé stessa perché lo schizzo sembrava quasi un ritratto in stile "natura morta".
Hope strinse le labbra e inclinò la testa quando sentì dei passi avvicinarsi, probabilmente gli adulti. Abbassò di nuovo lo sguardo sul suo disegno e pensò al suo voto di fare amicizia. Prendendo una decisione rapida, Hope usò l'incantesimo di copia "geminio" a bassa voce e prese il disegno sdoppiato che aveva fatto e lo posò capovolto sul suo blocco da disegno, nascondendo entrambi alla vista per il momento.
Proprio mentre Hope nascondeva il suo disegno, Anna aprì la porta della camera della figlia con un'espressione dispiaciuta sul viso, mentre lei e Nelle venivano a controllare come stavano, dopo un'ora in cui non si erano più avute notizie delle due ragazze.
«Ragazze, cosa ci fate qui?» chiese Anna con fastidio nella voce e
Daphne si bloccò alla voce della madre e la sua espressione assunse una maschera di freddo a causa dell'interruzione.
«Mi scusi signora Greengrass. È colpa mia. Ho distratto Daphne chiedendole se potevamo disegnare insieme, ma il tempo mi è sfuggito mentre disegnavo» Hope che copriva Daphne e il suo comportamento non esattamente accogliente, portò la ragazzina bionda ad aggrottare le sopracciglia confusa, perché non si aspettava che l'altra ragazza la aiutasse.
Annabeth guardò Hope con scetticismo, mentre Perenelle sembrava quasi compiaciuta della risposta protettiva di Hope.
«Cosa stavi disegnando, Hope?» chiese Nelle alla sua pupilla notando le dita di Hope che tamburellavano su un foglio di carta apparentemente bianco.
Hope si alzò dalla poltrona prima di mettere il disegno nella mano tesa di Perenelle.
Non appena Nelle rigirò la pergamena nella mano, la Guaritrice sorrise e si portò la mano al cuore «È assolutamente incredibile, Hope! Cosa dovrei offrirti per corromperti e farti disegnare me e Nic?» Nelle lodò la ragazza in francese prima di contrattare con lei con un enorme sorriso.
Hope alzò un sopracciglio. «Chi dice che non l'ho già fatto?» replicò Hope con un sorriso compiaciuto.
Perenelle rise allegramente mentre le scompigliava leggermente i capelli, non volendo rovinare il suo aspetto. «Allora immagino che non vedo l'ora di vederlo!»
Hope ebbe un breve scambio di sguardi con Nelle, sperando che la Guaritrice capisse che Hope voleva che Nelle mostrasse il disegno a Daphne.
Per fortuna Nelle capì il suggerimento di Hope e si avvicinò a Daphne porgendole il disegno fatto da Hope. «Credo che Hope abbia disegnato questo per te Daphne».
Hope trattenne il fiato per l'attesa mentre l'altra ragazze prendeva automaticamente il foglio offerta da Nelle e lo guardava. Daphne deglutì profondamente mentre la sua maschera inespressiva si incrinava davanti alle altre tre ragazze nella stanza.
L'ereditiera di Greengrass guardò il disegno con stupore negli occhi mentre si portava una mano alla bocca per coprirla, scioccata.
Daphne alzò lo sguardo verso Hope e le rivolse un piccolo sorriso, che Hope ricambiò. «Grazie Hope»
Daphne scese dal letto e abbracciò impulsivamente Hope.
L'abbraccio colse Hope di sorpresa, ma lei ricambiò e il suo naso finì nel collo di Daphne. Il naso sensibile di Hope percepì il profumo naturale di pergamena, neve fresca e arance.
Il lupo di Hope accettò l'odore, godendoselo immensamente mentre la ragazza cercava di affondare il naso ancora più a fondo nel collo dell'altra. Hope fece le fusa leggermente contro Daphne, che rabbrividì alle vibrazioni rimbombanti che Hope emetteva. Daphne lasciò lentamente Hope e la guardò in modo strano, perché ora si sentiva improvvisamente completamente al sicuro con Hope, cosa che la confuse profondamente.
«Non c'è di ché Daphne», rispose Hope con un sorriso sincero.
Hope guardò Annabeth e le chiese: «Pensi che potrei venire da te ancora un paio di volte prima di andare a scuola signora Greengrass?»
Nelle sembrò momentaneamente scioccata dalla domanda di Hope perché sapeva che Hope era a disagio con tutta la sua situazione in questo mondo, ma il fatto che la sua protetta avesse richiesto ciò di sua spontanea volontà lasciò la Guaritrice senza parole.
Annabeth riuscì a dare un'occhiata al disegno che Hope aveva fatto per sua figlia e i suoi occhi si spalancarono per la sorpresa quando la figlia abbracciò di buon grado la pupilla di Nelle.
Annabeth vide Hope ricambiare l'abbraccio, e Daphne si sciolse felicemente nell'abbraccio.
Ciò sorprese Anna, poiché era a conoscenza delle preferenze sessuali della figlia da quando aveva circa 8 anni. Daphne non aveva alcun interesse per gli uomini e un giorno lo disse perfino alla madre. Tuttavia, Anna sapeva anche quanto sua figlia fosse brava a nascondere i suoi sentimenti per le ragazze da cui provava attrazione. Tracey Davis ne era un buon esempio insieme a Susan Bones.
Annabeth si morse il labbro mentre guardava l'espressione speranzosa della figlia. Contro ogni suo buon senso, Anna cedette alla silenziosa supplica della figlia di permettere a Hope di farle visita, a condizione che Hope le informi delle sue visite con almeno un giorno di preavviso, in modo che possano verificare se sono disponibili ad accogliere ospiti.
Hope acconsente immediatamente, sorprendendo ulteriormente Perenelle, ma la Guaritrice riuscì a tenere per sé i suoi pensieri e le sue opinioni finché non potrà chiederlo a Hope in seguito.
Non molto tempo dopo che Anna e Nelle erano arrivate per controllare le bambine, Hope e Perenelle avevano salutato i Greengrass mentre la ragazzina aveva guardato Daphne con desiderio per tutto il tempo.
Dopo che le Fell's se ne sono andate, Annabeth prende da parte Daphne e le ricorda di non avvicinarsi troppo a Hope, altrimenti suo padre avrebbe stilato un Contratto di Fidanzamento per garantire la sua purezza in caso di future alleanze.
Dafne promise alla madre che avrebbe nascosto la relazione al padre, ma pianse tra le sue braccia e maledisse il suo status di erede di una casata antichissima e nobile.
Ad Annabeth si spezzò il cuore per la figlia maggiore sapendo che Daphne non avrebbe mai avuto una relazione in cui sarebbe stata felice, perché un'ereditiera di un'Antichissima e Nobile Casata non avrebbe mai potuto stare con un'altra ragazza, sarebbe stato uno scandalo nel mondo magico.
La priorità principale di un'erede o di un'ereditiera nelle Antichissime e Nobili Casate è perpetuare la discendenza per le generazioni future. Cosa che le coppie dello stesso sesso non erano in grado di fare.
Tornate al Flame Cottage, Perenelle e Hope lasciarono il camino e incapace di aspettare oltre Nelle chiese: «Allora, cos'era quello che è successa nella stanza di Daphne quando ti ha ringraziato per il disegno?»
Hope distolse lo sguardo imbarazzata e borbottò «Lupo»
Oltre ad altre parole che Perenelle non riuscì a decifrare.
Nicolas entrò e abbracciò Perenelle, che ricambiò ma chiese a Hope: «Cos'era questa storia del tuo lupo, cara?»
Hope brontolò, ma si voltò «Al mio lupo piace l'odore di Dafne. È la prima volta che il mio lupo ha una reazione immediata all'odore di qualcuno»
I Flamel erano incuriositi dall'ammissione di Hope. «Davvero? Significa qualcosa di importante? L'odore di qualcuno?» chiede Nicolas curioso.
«Per la mia lupa, sì. Tendo ad ascoltarla perché di solito non mi porta fuori strada. Per esempio, per me, Nelle hai l'odore delle mele, del lino fresco e del rosmarino. Non so perché, ma associo questi odori a attributi materni. Mentre Nic, hai l'odore di metallo, di fuoco e di sandalo»
Hope ridacchiò per un attimo tra sé e sé mentre raccontava la sua prima interazione con Nic da lupo: «È stato l'odore di sandalo a far starnutire il mio lupo. Per me è travolgente, non è cattivo, solo forte»
Perenelle rise. «Sandalo? È uno dei tuoi punti deboli? Oh, è fantastico, mi dispiace, tesoro, non ci posso fare niente» disse Perenelle tra le risate, indicando il marito che sembrava scoraggiato e cercava di non scoppiare a ridere, mentre Hope fissava davanti a sé con un leggero rossore sul viso.
«Davvero? Che cattiveria. Non dovrei dirvi più niente se tutto quello che fate è prendermi in giro» dice Hope incrociando le braccia al petto in finta rabbia e alzando gli occhi al cielo.
Guardarono Hope e scoppiarono a ridere fragorosamente.
«Vecchie spine nel fianco, maledetta.» Hope borbottò abbastanza forte da farsi sentire dai due «Sarò nella mia stanza» disse Hope con amarezza, mentre si allontanava a grandi passi.
Nicolas riuscì a smettere di ridere abbastanza a lungo da chiedere: «Aspetta! Prima di andare a rimuginare. Che odore ha la figlia dei Greengrass che fa fare al tuo lupo....» Nicolas guardò Perenelle per chiederle di aiutarlo a finire la frase. «Che fa fare le fusa al tuo lupo come un cucciolo felice a cui grattano le orecchie.» Perenelle concluse con un sorriso sfacciato.
Hope gemette a quella descrizione, rendendosi conto di quanto poco minacciosa suonasse e rifletté in silenzio tra sé e sé.
«Ha un profumo di pergamena, neve fresca e arance.» Rispose mentre si dirigeva verso la sua stanza e chiudeva la porta alle sue spalle.
La testa di Myrddin balzò in piedi, sollevò le ali e volò verso la spalla di Hope, appoggiando la testa contro la sua.
«Bene, bene, bene. Guarda chi ha trovato la sua compagna. Congratulazioni, giovincello.» dice Myrddin nella sua mente.
«Sai che non posso dirglielo, vero? Distruggerebbe qualsiasi rapporto che lei possa avere. Dopotutto sono un intruso proveniente da un altro universo, le mie interferenze potrebbero causare enormi ripercussioni.» Hope rispose tristemente alla Fenice di mezzanotte.
Myrddin sbuffa «Hai già creato un'ondata di scompiglio con la tua presenza qui. Includendo i Flamel nella linea temporale, andando a Hogwarts, stringendo relazioni positive con i Goblin, distruggendo l'Horcrux nella Coppa di Tassorosso, diventando Lady Emrys e assegnando a un Delegato il tuo posto nel Wizengamot.»
Hope scosse la testa in segno di diniego. «Non posso occuparmene al momento. Ne parleremo più tardi. Mi dispiace, Myrddin.» mormorò Hope tristemente, mentre crollava sul letto con un gemito.
Myrddin aggrottò la fronte e tubò sconsolato mentre osservava preoccupato il corpo depresso della ragazza.
Chapter 7: Capitolo 7
Notes:
Note del capitolo
Questi personaggi appartengono a J.K. Rowling e L.J. Smith.
Chapter Text
Capitolo 7
Hope era un po' turbata quando finalmente arrivò il 1° settembre, poteva concentrarsi principalmente sui suoi studi per il ritorno a casa, ma era anche emozionata di ricominciare da capo in una nuova scuola dove nessuno sapeva chi fosse o cosa avesse fatto la sua famiglia in passato. Aveva riposto tutta la sua attrezzatura scolastica nel baule dalla sera prima, rimpicciolita e infilata nella giacca di pelle oversize di sua madre. Un piccolo conforto per la giovane Mikaelson.
Durante il periodo trascorso in questo universo, Hope aveva imparato alcuni incantesimi di guarigione avanzati da Perenelle, un po' di Alchimia da Nicolas e Pozioni da entrambi, quando questi avevano tempo di insegnargliele. Hope riusciva anche a usare il suo tempo libero per ripassare altre regole e approfondimenti politici attraverso il suo Codice Emrys, anche se la annoiava a morte.
Hope visitò la fattoria Greengrass diverse volte e parlò con Annabeth un paio di volte di sfuggita prima di andare a trascorrere la giornata con Daphne, ma qualcosa la turbava quando parlava con la signora Greengrass, come se la donna anziana le nascondesse dei segreto.
Diventò subito amica della squisita Astoria, tanto che, dopo che la più piccola dei Greengrass sentì parlare del disegno che Hope aveva fatto della sorella, ne chiese uno anche a lei.
Hope ridacchiò prima di scrollare le spalle in finta resa alla richiesta bambina di 9 anni e dipinse un ritratto della piccola bruna che rese Astoria immensamente felice.
Quando Hope trascorreva del tempo con Daphne, era indecisa su come comportarsi con l'altra ragazza.
Desiderava evitare di avvicinarsi troppo, perché il suo Lupo non si eccitasse per la presenza della sua compagna e pretendesse che consolidassero il legame di coppia. Ma c'era qualcosa di magnetico tra le due ragazze che continuava ad avvicinarle nell'ultimo mese, mentre parlavano e creavano insieme qualche opera d'arte.
Hope e Daphne diventarono amiche molto intime. Hope pensava che questa amicizia sarebbe stata la sua relazione più spontanea e significativa insieme a quella con la sua famiglia.
Daphne aveva spiegato a Hope, circa tre giorni prima, che avrebbe ricominciato a comportarsi in modo freddo nei suoi confronti una volta arrivate a scuola e che non le avrebbe più rivolto la parola, poiché Daphne avrebbe dovuto comportarsi come un'ereditiera purosangue e anche lei non ne era per nulla contenta.
Hope nascose la sua rabbia per questa informazione finché non tornò a casa e andò a correre per un giorno intero in forma di lupo, sentendo il bisogno di sfogare tutta la sua rabbia per come Daphne deve comportarsi per il bene della sua posizione sociale e politica. Il suo lupo avrebbe voluto attaccare il Wizengamot e forse i genitori di Daphne per aver imposto quella regola alla propria figlia, ma il pensiero di "Far del male ai Greengrass" fece gemere tristemente il suo Lupo, consapevole che le sue azioni avrebbero potuto ferire la sua compagna.
Quando Hope tornò al Flamel Cottage, fu accolta da due volti preoccupati e si sentì in colpa per averli fatti preoccupare ma non voleva nemmeno parlarne con loro, quindi si limitò a dire che era una cosa da lupi mannari, prima di andare in camera sua per una doccia calda.
Hope parlò a Myrddin di Daphne e della presenza della sua stessa presenza in questo universo. Ancora una volta si chiese se si trattasse di un errore cosmico. La Fenice Nera sospirò prima di volare sulla spalla di Hope, cantando una canzone per cercare di risollevare il morale della piccola Mikaelson depressa e in preda all'odio per se stessa.
Hope aveva deciso di informare i Flamel degli eventi che sarebbero accaduti durante il suo primo anno a Hogwarts. L'avvertimento sul corridoio del terzo piano durante la Festa di Benvenuto, lo spettro di Voldemort che possedeva il Professor Raptor, l'incidente del Troll ad Halloween, Harry che riceveva il Mantello della Morte per Natale, lo Specchio delle Brame e le prove che i Professori avevano creato per proteggere la Pietra Filosofale. Insieme hanno poi elaborato un piano per questi eventi. Hope ignorerà il corridoio del terzo piano, Raptor e lo Specchio finché Harry, Ron e Hermione non affronteranno le prove a maggio e non interferirà nemmeno con l'incidente del Troll.
Ovviamente non c'è nulla da fare riguardo al Mantello, ma quando Hope ha detto che il Golden Trio avrebbe cercato informazioni su Nicolas Flamel, le hanno suggerito di includersi nel gruppo così che il trio di Grifondoro le chieda aiuto.
Hope si limitò a sorridere e a scuotere la testa divertita. «Cosa dovrei dirgli? Oh, Nicolas Flamel è un immortale che sembra avere poco più di 40 anni, non il vecchio fragile che viene sempre descritto nei libri di storia, e cosa abbastanza interessante, è anche il mio tutore, insieme a sua moglie Perenelle, che tra l'altro è viva e vegeta» Hope scherzò sfacciatamente mentre Nic la guardava di sbieco.
«Ah ah», disse Nicolas con voce monotona e impassibile «Ma sul serio, non farlo» L'uomo guardava Hope con una sguardo che era una via di mezzo tra la stanchezza e un occhiataccia.
«Tranquillo. È troppo divertente non dirlo a nessuno» rispose Hope con un sorriso da volpe e poi un pensiero attraverso la mente della ragazza «Perché hai dato a Silente la tua Pietra Filosofale?»
Nic sospirò leggermente, rendendosi conto della serie di eventi che aveva inconsapevolmente e involontariamente messo in moto prestando la sua Pietra al suo ex studente. «Onestamente? Pensavo che Albus avrebbe studiato la Pietra e forse scoperto un metodo diverso per estrarre l'Elisir di Lunga Vita»
Hope guardò l'uomo immortale confusa. «Perché ti serviva un altro metodo? Il metodo che state usando entrambi ora è difettoso?»
Hope sentì Nelle tirare su col naso mentre si voltava e camminava nel corridoio prima di chiudere la porta della sua camera da letto.
Hope sembrava estremamente imbarazzata e colpevole mentre si voltava verso un triste Nicolas «Ho detto qualcosa di sbagliato? Mi dispiace»
Nic fece un respiro profondo, quasi tremante, mentre cercava di ricomporre la sua compostezza prima di rispondere «Non è colpa tua, Hope. Eri semplicemente curiosa, come la maggior parte delle persone...... Ma sì. L'Elisir è imperfetto, come avrai intuito. Nelle ed io possiamo anche essere immortali, ma abbiamo pagato un prezzo molto alto. Non possiamo avere figli nostri»
«L'Elisir vi ha resi sterili entrambi» Concluse Hope con un'espressione accigliata, mentre alcuni commenti che aveva sentito al suo arrivo in questo universo finalmente acquistavano senso «Mi dispiace Nic» rispose mentre si alza con le lacrime agli occhi e si dirigeva verso sua stanza per un po' di privacy, ripensando a tutti gli incantesimi del suo universo per vedere se poteva aiutarli.
Sfortunatamente, avendo visto solo due Grimori nella sua vita, quello di sua zia Freya e quello di sua nonna, nessuno dei due possedeva gli incantesimi o i rituali necessari per aiutare i Flamel, il che la fece urlare di fastidio e rabbia mentre usciva a grandi passi evocando coltelli nelle sue mani e lanciandoli contro gli alberi. Conficcando le lame fino all'elsa, e continuò a farlo finché non fu finalmente in grado di calmare se stessa e il suo Lupo dopo forse 30 minuti.
* * * * * * * * *
Nello studio, Hope era pronta a partire per la stazione ferroviaria con la Metropolvere, ed entrambi i Flamel la abbracciavano ricordandole di stare attenta e di non perdere la calma a scuola.
La ragazza annuì con un sorriso sul volto mentre si abbandonava all'abbraccio di Nic e Nelle, prima di raggiungere la stazione di King's Cross attraverso le fiamme verdi del camino e salire a bordo della grande locomotiva a vapore rossa nota come Espresso per Hogwarts.
Hope andò a cercare Harry, desiderosa solo di presentarsi in un ambiente neutrale, senza l'intralcio delle scuole e una volta trovato il piccolo ragazzino, bussò alla porta e chiese: «Ciao, posso sedermi qui?»
Harry sollevò la testa dal libro che stava leggendo e la guardò intensamente. «Sì, credo di sì. Sono Harry. Harry Potter» disse con cautela, porgendole la mano a Hope. Lei gli rivolse un sorriso educato e gli strinse la mano lentamente, ma senza esitazione, prima di presentarsi «Ciao Harry. Sono Hope Mikaelson. In quale casa speri di finire?» Hope cercò di fare due chiacchiere, cosa che in realtà non è il suo forte.
Harry scrollò le spalle senza impegnarsi mentre rispondeva alla ragazzina dai capelli ramati di fronte a lui. «Non ne sono del tutto sicuro. Semplicemente non Serpeverde. Ho incontrato qualcuno che mi ha ricordato mio cugino. Non voglio nemmeno avvicinarmi a quel ragazzo, soprattutto perché è molto sicuro che finirà a Serpeverde» Un'espressione corrucciata apparve sul volto di Harry alla menzione di suo cugino.
«Giusto. Io non ho idea di dove andrò a finire. Anche se immagino che sia proprio questo a renderlo emozionante.» Hope rispose con un mormorio prima di esprimere in modo neutrale la propria opinione su se stessa.
«Scusa se ti interrompo. Ma vieni da un altro paese? Hai un accento strano» chiese Harry con un sopracciglio corrucciato e pensieroso.
Hope rise divertita e Harry sembrò irritato per essere stato deriso e rendendosi conto del suo errore lei si scusò. «Scusa. Non sto ridendo di te. È solo che mi sono trasferita dall'America, beh, da New Orleans in realtà. Quindi per me tutti in Inghilterra sembrano avere un accento strano..... Anche se devo ammettere che mi sto abituando, la mia famiglia biologica ha tutta un accento britannico e lo trovo piuttosto sexy» disse Hope con un sorrisetto malizioso che fece spalancare gli occhi di Harry e spalancare la bocca per lo stupore.
«Cosa?» strillò Harry.
Hope ridacchiò ancora più forte e indicò l'espressione sbalordita di Harry «Scusa. Ora mi fermo. Ma la tua reazione è stata impagabile».
Fu allora che Ron entrò nello scompartimento senza nemmeno bussare, con Hope che rideva di Harry. «Caspita! Tu sei Harry Potter! Mi chiamo Ron Weasley!» urlò il ragazzo nel piccolo scompartimento.
Hope alzò gli occhi al cielo con discrezione, mentre Harry annuiva confuso al ragazzo dai capelli rossi, chiedendosi come facessero questi maghi a sapere chi fosse. La ragazza di fronte a lui non lo salutò come una celebrità, il che fu un sollievo dato che nella sua vecchia a scuola veniva accusato di cose che non aveva fatto ed era escluso ed isolato per questo.
La voce di Ron si riduce a un sussurro e si avvicina a Harry «Allora, posso vederlo?»
Harry guardò Ron confuso, tanto che il ragazzo dai capelli rossi indicò la propria testa e sussurrò un po' più piano «La cicatrice?»
Harry emise un suono di riconoscimento e si scostò i capelli dalla fronte con una mano, scoprendo la famosa cicatrice a forma di saetta.
«Fighissimo!» esclamò Ron.
Harry sorrise e si distrasse di nuovo quando la signora con il carrello dei dolci bussò alla porta «Qualcosa dal carrello, cari?»
Ron sollevò il suo panino schiacciato, avvolto nella pellicola trasparente, con un'espressione sconsolata sul viso leggermente sporco «No grazie. Sono apposto».
Hope scosse educatamente la testa in direzione dell'anziana donna. Harry guardò Ron con pietà e tirò fuori una manciata di galeoni prima di annunciare: «Prendo un po' di tutto».
«Caspita!» esclamò ad alta voce il rosso.
Hope ascoltò la conversazione sui dolci e su cosa fossero. Rifiutò completamente le "Caramelle Tutti i Gusti più Uno" perché sentiva l'odore di combinazioni disgustose provenire dalla scatola.
Harry, da persona educata qual è, provò più volte a coinvolgere Hope nella conversazione con Ron, ma lui sembrava sempre esagerare, così la ragazza scelse di restare in silenzio e di guardare con rabbia con Ron, cosa che l'altro ragazzo non notò.
Quando Ron ha menzionato l'incantesimo per far diventare giallo il suo ratto, Hope si è limitata a fissarlo con odio l'animale e pur sapendo chi fosse veramente, questa era una delle cose che Hope doveva ignorare perché sapeva che Peter Minus avrebbe avuto un ruolo importante in futuro.
Mentre Ron si schiariva la voce per l'incantesimo fasullo che gli aveva dato suo fratello, Hermione aprì la porta, anche lei senza bussare e presentandosi rapidamente e chiedere del rospo di Neville, ma quando vide la bacchetta di Ron volle fermarsi a vedere l'incantesimo il giovane dai capelli rossi avrebbe usato.
Dopo che l'incantesimo non ebbe funzionato, Hermione tirò fuori la sua bacchetta e lanciò Reparo sugli occhiali di Harry prima di capire chi fosse dalla cicatrice a forma di saetta sulla sua fronte e chiese i nomi degli altri occupanti dello scompartimento.
«Ron Weasley» farfugliò il ragazzo con la bocca piena di qualche dolciume, il che fece sì che le due ragazze fossero disgustate dai modi di Ron.
«Che schifo» gemette Hope, scuotendo la testa.
Mentre Hermione riuscì a rispondere: «Incantata» con un espressione di disgusto e un tono che intendeva il contrario.
«Io sono Hope-» «Senti, il rospo non è qui, quindi perché non lo cerchi altrove?» Ron interruppe Hope, che digrignò i denti per la rabbia.
Dopo altre ore di treno, Hope decise che non avrebbe mai più dovuto trovarsi in uno spazio così angusto con Ronald Weasley.
«Quel maleducato, odioso stronzo dai capelli rossi» pensò Hope tra sé e sé, mentre il suo Lupo gli ringhiava contro con i denti aguzzi.
Quando gli studenti arrivarono a Hogsmeade, agli studenti del primo anno fu detto di salire su una barca a remi per raggiungere Hogwarts attraversando il Lago Nero. Hope aspettò fino alla fine e salì con un'altra ragazza dai capelli rossi, una ragazza di nome Susan Bones e la sua amica Hannah Abbot. Le tre ragazze andarono d'accordo molto facilmente e mentre la loro barca attraversava i reparti che proteggevano Hogwarts, Hope dovette voltare la testa verso Hogsmeade, nascondendo il viso e soprattutto i suoi occhi dorati da lupo alle altre due ragazze, mentre la potente magia di reparti scolastici sopraffaceva momentaneamente la Tri-ibrida.
Le due ragazze le chiesero se stesse bene e Hope rispose di sì, inventandosi una rapida bugia sul perché si fosse voltata nella direzione da cui erano venute, dicendo che pensava di aver visto qualcosa dietro di loro. Questo diede a Hope il tempo di rimettere a posto il suo lupo e di riportare gli occhi al loro naturale colore blu mare e una volta ripreso il controllo, si disse mentalmente di non toccare questi reparti perché sono molto potenti e molto pericolose, soprattutto se possono attivare le sue abilità da lupo mannaro passandoci attraverso anche con il loro "benestare".
Hope diede la prima occhiata al castello, trovandolo assolutamente magico e notò che tutti gli altri studenti erano incantati dalla bellezza e dall'eleganza del castello. Poi dei capelli biondi, lisci e setosi avevano attirato l'attenzione di Hope, che sospirò profondamente alla nuca di Daphne, seduta in una barca davanti a lei, il suo Lupo desiderava stare con la sua Compagna. Le altre due ragazze sulla barca diedero per scontato che il sospiro della ragazza dai capelli ramati fosse dovuto all'aspetto della scuola.
Mentre le barche si avvicinavano al castello abbastanza da poter attraccare, Hagrid, il mezzo-gigante alto più di 3 metri e custode del giardino di Hogwarts, accompagnò i ragazzi del primo anno nella Sala Grande per il loro smistamento. Poi li lasciò lì per un attimo finché la professoressa McGranitt non arrivò pochi istanti dopo, informandoli delle case di Hogwarts e di come queste sarebbero state la loro famiglia.
Il gracidio forte di una rana interruppe la spiegazione della professoressa McGranitt e Neville corse a prendere il suo rospo, Trevor, prima di sgattaiolare di nuovo tra la folla dei ragazzi del primo anno, imbarazzato.
Draco ha ripetuto a Harry di fare amicizia con le persone giuste, mentre allo stesso tempo ha umiliato tutti quelli che stavano intorno al ragazzo-che-è-sopravvisuto.
Se Hope non fosse stata così arrabbiata per per quello che Malfoy aveva detto, (L'avrebbe attaccato fisicamente sul posto, accusandolo di essere un piccolo stronzo arrogante) sarebbe rimasta colpita da come aveva elaborato il suo insulto ma molto delusa dal fatto che non si fosse nemmeno avvicinata a uno degli insulti di Lizzie Saltzman; quelli erano un'opera d'arte anche se erano diretti a Hope stessa.
Fortunatamente Hope riuscì a trattenersi dall'attaccare il piccolo purosangue bastardo e dall'aspetto elegante mentre la professoressa McGranitt li accompagnava nella Sala Grande e li fece sistemare tra i due tavoli centrali, proprio di fronte al tavolo degli insegnanti.
Hope era stata distratta per la maggior parte degli smistamenti, chiedendosi dove l'avrebbe collocata il Cappello Parlante. La giovane Mikaelson fu distolta dai suoi pensieri mentre le sue orecchie riportavano Hope alla realtà al suono del nome di Daphne. Il Cappello Parlante impiegò circa 20 secondi prima di smistarla in Serpeverde.
Hope ancora una volta ignorò tutto finché non sentì chiamare il suo nome. Si avvicinò allo sgabello con fare meccanico e si sedette elegantemente, senza pensarci, mentre la professoressa McGranitt le posava il Cappello Parlante sulla testa.
Era tranquillo, molto tranquillo.
Hope non disse nulla ad alta voce o nella sua testa per 30 secondi prima di annoiarsi e iniziare a lamentarsi, quando una vecchia ma saggia voce le risuonò nella testa con un gemito scontento
«Beh, merda... Che cazzo dovrei fare con te?»
Hope alzò gli occhi al cielo mentre rispondeva al Cappello Parlante nella sua mente in modo che nessuno potesse sentirli,
«Cosa intendi? Scegli una casa in cui io possa entrare e poi vai dal prossimo ragazzo»
Il Cappello Parlante sembrò capire che si trattava di una conversazione privata e continuò a rispondere nella sua testa.
«Sei una maledetta viaggiatrice del tempo, proveniente da un altro universo, sei ringiovanita, sei la maledetta Lady Emrys e per giunta una Tri-ibride di Strega, Lupo Mannaro e Vampiro. Dammi un minuto per ripassare i tuoi ricordi del tuo vecchio mondo, poi forse potrò sistemarti» Il Cappello si rivolse a lei con tono infastidito, come se questa non fosse una cosa che capitava tutti i giorni, il che, a dire il vero, era proprio così.
Hope chinò la testa in modo che la tesa del cappello le coprisse il viso fino alla bocca, che stava sogghignando cercando di trattenere la risata per la frustrazione del Cappello. Hope si offrì di aspettare che il Cappello le passasse in rassegna i ricordi, così che potesse dirle in quale Casa sarebbe stata smistata.
Sapendo che il Cappello non potevano rivelare i suoi segreti a nessuno, grazie a una storia che Nelle raccontò a Hope su Priscilla Corvonero che aveva messo un incantesimo di silenzio sul Cappello perché si divertiva a spifferare i segreti di tutti. Nemmeno Godric Grifondoro riuscì a rompere l'incantesimo e i due Fondatori giunsero a un compromesso. Il Cappello può ancora leggere nel pensiero, ma non può più rivelare i segreti di chi lo indossa. A quanto pare, Godric Grifondoro era il burlone dei Quattro Fondatori.
Erano passati quasi 3 minuti da quando le hanno messo il Cappello in testa e lei è in totale confusione.
«Onestamente non ho idea di dove metterti, visto che ti adatti letteralmente a ogni Casa. Tassorosso un po' meno delle altre, ma potresti comunque andarci se volessi» Il Cappello Parlante sbuffò per il fastidio, ma anche per il piacere del ricordo del passato «Mi dispiace un po' che tu conosca quella storia. Nicolas e Perenelle Flamel. Altri due nomi che non sento da tanto tempo. Stranamente, anche se fossi in grado di rivelare i tuoi segreti, non credo che nessuno ci crederebbe comunque».
Hope strinse i denti per l'irritazione e per la sensazione di non riuscire a essere sistemata, prima di chiedersi se qualcosa che aveva letto nei libri di Harry Potter fosse giusto. «Se non riesci a decidere dove mettermi e a me non me ne frega niente. Che ne dici di chiedere ai Fondatori della scuola di sistemarmi in una casa. Qualunque casa abbia bisogno di qualcuno come me?»
Hope sentì le orbite del Cappello spalancarsi per lo stupore di fronte alla conoscenza che la ragazza aveva del Cappello Parlante e delle sue proprietà, prima di rispondere solennemente «Va bene.»
Hope sentì altre quattro presenze entrare nella sua mente e chiamò mentalmente Tosca Tassorosso e una voce materna rispose: «Prima di tutto. Vorrei ringraziarti per aver purificato la mia tazza dall'Horcrux. Quindi grazie, signorina Mikaelson.»
Hope si comportò con cortesia, ma fece un movimento quasi invisibile con la testa per annuire, prima che Helga continuasse: «Per quanto mi piacerebbe averti nella mia Casa, non ho problemi in casa mia che tu debba risolvere».
Hope mormorò in segno di accettazione del consiglio di Tassorosso.
Hope spostò lo sguardo da destra a sinistra, verso il tavolo accanto a quello dei tassi, la casa del rosso e dell'oro, Grifondoro. La voce di Godric Grifondoro risuonò forte e chiara. La voce del mago signore della guerra, autoritaria, forte e con un'eco profonda. «Ho visto il tuo piano di restituire la Spada di Grifondoro ai Goblin, e lo rispetto. Sarebbe dovuto accadere alla mia morte, ma i miei discendenti l'hanno rubata, quindi hai anche la mia gratitudine.»
Hope annuì leggermente con il capo.
Grifondoro deve essersi strofinato la proverbiale barba mentre concludeva pensieroso: «Comunque, proprio come Helga. Anche io ti vorrei nella mia Casa, ma sono abbastanza certo che un'altra Casa potrebbe aver bisogno di qualcuno come te per far pendere la bilancia nella maniera corretta».
Prima ancora che Hope potesse voltarsi verso il tavolo di Corvonero, la voce calma ma chiaramente intelligente di Rowena le risuonò nella testa. «Mi vergogno a sapere che i membri della mia Casa faranno i prepotenti con una delle mie dirette discendenti quando arriverà l'anno prossimo. Ma ahimè, i prepotenti si possono affrontare indipendentemente dalla Casa a cui si appartiene».
Rowena sospira mentre Hope guarda verso l'estrema sinistra della Sala Grande gli studenti in verde e argento con pietà e lacrime agli occhi. «Ti suggerirei di entrare nella Casa di Serpeverde perché hanno più bisogno di te della mia Casa, anche se preferirei che tu fossi nella mia».
Hope aggrottò la fronte quando sentì la richiesta di Corvonero.
Hope raccolse tutte le informazioni che aveva appreso di recente e chiese a Salazar: «Che diavolo sta succedendo nella tua Casa di così grave! Che gli altri Fondatori mi suggeriscono di entrare in Serpeverde?»
Hope sentì un sospiro profondamente turbato provenire da una voce inespressiva che le ricordava quella dei Greengrass. «La mia Casa ha bisogno di molto aiuto, non si può negare. I più grandi irrompono nelle stanze dei più piccoli e li terrorizzano smantellando le loro difese e lanciando loro incantesimi. Se le difese non sono abbastanza forti dal terzo anno in su, i bambini vengono solitamente violentati, anche se le ragazze subiscono questo... abuso più dei ragazzi, ma entrambi i sessi subiscono questo trauma».
Gli occhi di Hope brillavano pericolosamente sotto l'ombra del Cappello e lei ringhiò in modo impercettibile.
Salazar concordò con Hope e gli altri Fondatori e continuò, con il dolore impresso nella voce mentre la sua maschera di Occlumanzia si rompeva. «Lo so, è orribile. Ma poiché la nostra coscienza è intrappolata in questo Cappello, non siamo in grado di aiutare gli studenti sotto la protezione delle nostre Case. Ho bisogno che tu fermi tutto questo! Posso darti accesso alla Pietra di Guardia di Serpeverde, ma puoi modificarla solo quando non c'è nessun altro nella Tana dei Serpenti. La colazione è di solito un buon momento per farlo. La pietra si trova all'interno della porta della Sala Comune. Basta gridare: "Nel nome di Salazar Serpeverde, io Hope Mikaelson sono stato scelto come protettore di questa Casa"».
«Capito», confermò Hope con un grugnito.
«Cappello? Ti dispiacerebbe smistarmi in Serpeverde? Ci sono dei serpenti che devo castrare» Hope lo disse al Cappello con un sorrisetto malvagio stampato sulle labbra.
Dopo un totale di 10 minuti e 48 secondi il Cappello Parlante gridò: «SERPEVERDE!».
La tunica di Hope era foderata con fodera verde smeraldo e argento mentre si toglieva il Cappello e lo porgeva a McGranitt prima di dirigersi al tavolo all'estrema sinistra e sedersi all'estremità del tavolo più vicina ai Professori.
Ci furono alcuni applausi educati, ma a Hope non importava; era immersa nei suoi pensieri mentre pianificava cosa fare quella sera e il giorno dopo.
Ci furono forti applausi da parte di Grifondoro quando Harry fu smistato, ma il resto dello smistamento fu piuttosto tranquillo. Hope fu lasciata isolata malamente in fondo al tavolo perché non era Purosangue e forse nemmeno Mezzosangue. Nessuno riconosceva il suo nome e quindi a nessuno importava di lei.
Hope spiluccava disinteressatamente un po' di cibo sul tavolo, perché non aveva molta voglia di mangiare dopo quello che aveva scoperto sulla casa di Serpeverde. Aveva ascoltato gli annunci accigliata e scuotendo la testa quando Silente aveva detto che il corridoio del terzo piano era off-limits. Informare uno studente adolescente che se si va a cercare guai nel corridoio del terzo piano, una morte dolorosa lo attende è come spalmare di miele un fiore e aspettarsi che le api non ci si avventino sopra.
Hope era troppo impegnata a rimuginare sui suoi piani per notare l'espressione preoccupata della sua amica bionda più là al tavolo di Serpeverde. Mentre a due tavoli di distanza, al tavolo di Grifondoro, Harry guardava Hope con tristezza, perché gli piaceva il carattere della ragazza da quando si erano conosciuti in treno e sarebbe voluto essere nella sua stessa casa.
Tuttavia quella non fu l'unica cosa a notare Harry sul treno, vide anche l'espressione sul volto di Hope, un'espressione di solitudine che gli ricordava il suo riflesso nello specchio quando pensava ai suoi genitori.
Harry notava anche la profonda rabbia dipinta sul volto della ragazza mentre era seduta al suo tavolo. Si chiese a cosa stesse pensando prima di cogliere un movimento con la coda dell'occhio: uno degli insegnanti, quello dal lungo naso adunco sembrava gemere di dolore mentre guardava Hope con rabbia, facendo corrugare la fronte a Harry.
Una volta terminata la Festa dello Smistamento, Hope seguì meccanicamente i prefetti di Serpeverde nei sotterranei dove si trovava la sala comune di Serpeverde.
Dopo che il prefetto pronunciò la parola d'ordine «Purezza», Hope guardò accigliata il retro del gruppo e digrignò nuovamente i denti per la rabbia.
Quando tutti gli studenti del primo anno erano nella sala comune, il prefetto del quinto anno, Marcus Flint, abbaiò le regole da seguire: «Prima regola: non viaggiare da solo. Le altre Case cercheranno molto probabilmente di lanciarti un incantesimo alle spalle. Seconda regola: non contraddire mai gli altri membri della Casa in pubblico. Se hai problemi con un altro Serpeverde, fallo in questa sala comune o nell'arena dei duelli al piano di sotto.
Terzo: non arrivare tardi a lezione. Uno dei prefetti vi accompagnerà a lezione per la prima settimana, poi sarete da soli» Un sorrisetto malvagio attraversò il volto del ragazzo e Hope lo guardò con gli occhi socchiusi.
«Quarto: non fare amicizia con i Grifondoro. Sono il nemico. Quando sei a Pozioni, interrompi la lezione e dai la colpa a un Grifondoro, o aggiungi ingredienti al loro calderone per fargli fallire il test. Il nostro Capo Casa, il Professor Piton, toglierà punti ai Grifondoro. Quinto: ascolta tutto ciò che un anziano Serpeverde ti dice di fare» Il prefetto Serpeverde concluse con un sorriso compiaciuto mentre i suoi occhi scrutavano la carne fresca.
Hope quasi ringhiò quando il suo Lupo le chiese di uscire per poter fare a pezzi il ragazzo che aveva guardato la sua Compagna in quel modo. L'autocontrollo di Hope era davvero messo a dura prova quella sera, ma non parlò mentre ascoltava la lista con disgusto.
Hope avrebbe ignorato completamente le ultime due regole, e avrebbe persino potuto fare l'esatto opposto solo per farli incazzare. La terza regola a Hope andava bene, perché non le piaceva essere in ritardo, ma la prima e la seconda le sarebbero state solo parzialmente rispettate.
Aveva anche già iniziato a guardarsi le spalle, perché non si fidava di nessuno degli altri Serpeverde, tranne Dafne. Tuttavia, con l'altra ragazza in modalità "Regina di Ghiaccio" non riusciva nemmeno a stare in sua compagnia, cosa che fece aggrottare la fronte di Hope per la delusione.
Ripensando alla seconda regole, invece, poteva usarla a suo vantaggio, se necessario. Dopotutto anche se l'intera sala comune l'avesse attaccata, avrebbe comunque potuto vincere o resistere abbastanza a lungo da causare un sacco di danni. O se si fosse annoiata, c'era sempre il suo incantesimo del sonno. L'opzione nucleare sarebbe stata l'incantesimo spezza-collo che tutte le streghe del suo mondo usavano sui vampiri che non collaboravano.
Hope si risvegliò dai suoi violenti pensieri quando Flint rivolse alle ragazze del primo anno un sorriso sadico e disse con gioia mentre i suoi occhi percorrevano tutti i giovani corpi delle ragazze. «Ragazze, i dormitori hanno solo 2 letti per stanza e, poiché siete in 5, uno di voi sarà da solo».
Le altre quattro ragazze riuscirono a malapena a trattenere l'espressione terrorizzata sui loro volti, ma Hope non reagì alla provocazione perché riusciva a percepire la paura in ognuna delle ragazze del primo anno.
Ancora una volta, questo tizio è riuscito a far infuriare il suo Lupo. Sapere che quell'uomo stava spaventando la sua compagna e non poteva semplicemente ucciderlo la mandava in bestia. A volte Hope avrebbe tanto voluto comportarsi come suo padre e staccargli la testa mandando al diavolo le conseguenze, ma voleva mantenere fede alla sua parola di fare la cosa giusta e rendere orgogliosa la sua famiglia.
Le quattro ragazze Serpeverde si sono accoppiate mentre Hope meditava sull'omicidio. Daphne ha scelto una mora con gli occhiali che Hope riconosce essere Tracey Davis grazie ai disegni che la bionda aveva fatto della sua amica. Mentre una ragazza molto grande e corpulenta, soprattutto per la sua età, si è accoppiata con una mora con una faccia schiacciata che le ricordava un carlino. Hope si sentì un attimo in colpa per aver paragonato la ragazza ad un cane, ma questa svanì quando vide la ragazza ridere di lei.
«Immagino che questo ti lasci solo Mikaelson.» osservò Flint con crudeltà mentre Hope sbatteva lentamente le palpebre quando si rese conto che aveva ragione e dentro di sé scrollò le spalle mentre il suo Lupo guaiva in modo petulante verso Daphne.
La maggior parte della casa di Serpeverde ora la stava apertamente deridendo e Hope si chiese il perché, prima che il suo cervello la aiutasse "Pensano che io sia un bersaglio facile visto che sono nata babbana, quindi mi hanno reso il paria di Serpeverde in meno di 10 minuti" Hope alzò semplicemente un sopracciglio verso Flint, in risposta al fatto di essere sola.
I prefetti accompagnarono le ragazze nelle loro stanze e Hope sentì un incantesimo attraversarle la testa quando aprirono la porta. Qualcuno la spinse dentro la stanza e Hope non riuscì a contenere la rabbia quando artigli affilati e letali si formarono sulla sua mano destra.
Mentre si girava per colpirli con i pericolosi artigli da lupo mannaro e con la sua rabbia pulsante, gli studenti più grandi di Serpeverde le sbattono la porta in faccia dalle risate, ma prima che la porta si chiudesse e la sua mano la colpisse, Hope riuscì a intravedere la paura sul volto di Daphne.
Ma la paura di Dafne non era per sé stessa. Era per Hope, che sorrise felice alla porta chiusa con 4 graffi lunghissimi e profondissimi sul pesante battente di legno.
Hope sbatté le palpebre un paio di volte e fece un respiro profondo per schiarirsi le idee prima di girarsi e spalancare gli occhi per lo shock. Sembrava che fosse esplosa una bomba qui dentro. Non c'era un solo oggetto che non fosse già sparso per terra.
«Ops» mormorò tra sé Hope, stringendo le labbra per l'imbarazzo, rendendosi conto che la sua magia era esplosa dentro di lei quando aveva graffiato la porta.
Dopo qualche istante di silenzio meditabondo, Hope estrasse la bacchetta di Quercia Bianca dalla fondina che teneva sull'avambraccio destro e scrutò la stanza alla ricerca di incantesimi o trappole pericolose, considerando che qualcuno aveva lanciato un incantesimo nella sua stanza mentre lei entrava.
Lady Emrys trovò diversi incantesimi di intercettazione, incantesimi di maledizione ritardata e una maledizione dall'aspetto sgradevole che a quanto pare provoca la crescita e lo scoppio di dolorosi foruncoli. Dopo che Hope ebbe localizzato tutti questi incantesimi nella stanza, stava per estrarre il suo baule dalla tasca e riporre tutti i suoi vestiti nei cassetti. Ma quando aprì i cassetti, sentì altri incantesimi trappola, tra cui incantesimi di prurito, incantesimi di eruzione cutanea e il suo preferito, l'incantesimo dei vestiti in fiamme.
Hope sospirò infastidita quando si rese conto che praticamente tutto era stato incantato. Non aveva senso iniziare a disfare le valigie finché non avesse rimosso tutti quegli incantesimi. Hope evocò un fascio di salvia e lo accese. Sapendo che la salvia avrebbe funzionato anche sugli incantesimi di ascolto, dato che Hope, Nic e Nelle avevano sperimentato durante le vacanze.
Una volta accesa la salvia, Hope non riuscì più a contenere la sua frustrazione ed emise un feroce ringhio di rabbia mentre i suoi occhi diventavano dorati. Hope si voltò verso la porta graffiata e si mise davanti ad essa, appoggiando una mano sulla porta e l'altra sullo stipite prima di ringhiare con un profondo brontolio, il suo lupo estremamente vicino alla superficie: «CLOSTRUM!».
Una barriera opaca visibile si eresse rapidamente e tremò mentre la magia si solidificava sulla porta, impedendo a chiunque di entrare nella sua stanza. L'incantesimo di Hope ora le permette solo a lei di entrare e uscire senza problemi, aveva anche applicato un effetto di rimbalzo protettivo alla barriera, in modo che nessuno potesse lanciare un incantesimo nella sua stanza e che l'incantesimo rimbalzi, colpendo chi lo ha lanciato.
«Sai cosa? Fanculo!» imprecò Hope, stringendosi i capelli con frustrazione «Myrddin! Mi servirebbe il tuo aiuto... Per favore?» Hope ribollì a denti stretti e si tolse le mani dalla testa.
Ci fu un lampo di fuoco e un forte stridio quando Myrddin irruppe nella nuova stanza del dormitorio di Hope. La sensazione degli artigli che le perforavano la spalla quando la Fenice le atterrò addosso la riportò alla realtà.
«Scusa se ti disturbo così presto amico mio ma ho bisogno del tuo aiuto. Riesci a rimuovere tutti questi incantesimi che gli altri studenti hanno piazzato in questa stanza? Mi dispiace, ma non ne il tempo ne la voglia per... rimuoverli tutti uno alla volta» chiese Hope mentre cercava di contenere la rabbia, poiché la Fenice non meritava la sua ira «Puoi guardare i miei ricordi e vedere cosa è successo da quando sono arrivato? E se fossi arrabbiato quanto me, potresti incendiarti e portare via tutto ciò che c'è in questa stanza?» Hope ribolliva di rabbia e Myrddin inclinò la testa di lato in preda alla confusione, ma fece come gli aveva chiesto Lady Emrys.
Dopo un minuto, Myrddin emise un grido rabbioso mentre il fuoco gli avvolgeva il corpo. A un certo punto la Fenice sembrò un pezzo di carbone ardente che brillava di blu e viola scuri, insieme al rosso, all'arancione e al giallo del suo fuoco.
Senza alcun preavviso, Myrddin esplose con un boato che fece vibrare il castello mentre spalancava le ali e strideva, attingendo alla magia in eccesso di Hope per alimentare il fuoco travolgente e distruttivo.
Hope osservava affascinata attraverso tornado infuocato che riduceva tutto il contenuto della stanza in cenere; alla fine, persino le ceneri scomparvero sotto l'intensità delle fiamme di Myrddin. Rimase solo la struttura originale in pietra della stanza.
Hope non aveva paura di quel fuoco, perché poteva letteralmente percepire il potere che Myrddin stava usando dalle sue stesse riserve e aveva anche imparato dai Flamel che un famiglio non può ferire il proprio compagno con cui aveva un legame. Sapeva anche che, poiché Myrddin stava usando la sua magia per alimentare l'inferno che stava distruggendo la stanza e il suo contenuto, la sua magia non le avrebbe fatto del male. A meno che, per qualche strana ragione, Hope non volesse che la sua magia le facesse del male.
Dopo dieci brevi secondi, il fuoco finalmente cessò. Myrddin abbassò le ali prima di emettere un sospiro di fastidio.
«Che idioti! Come se non ti potessi rendere conto degli incantesimi. Spero davvero che tu abbia in programma una punizione per gli studenti che tollerano lo stupro. È semplicemente deplorevole!» Myrddin imprecò con assoluto disgusto.
«Sono d'accordo con te. Fidati. È oltremodo atroce. Per quanto riguarda le punizioni, non ho ancora deciso, ma ho intenzione di elaborare un piano a più parti. Erigere un reparto per i malintenzionati, uno per il bullismo medio. Uno che punisce in maniera minore, magari un incantesimo di silenzio per sigillare le loro bocche e un incantesimo di bollitura del sangue finché il bullismo non sarà più nei loro pensieri...» Hope progetta ad alta voce alla sua Fenice mentre inizia lentamente a camminare avanti e indietro «Sebbene conoscendomi, probabilmente attiverei quella protezione più di una volta. Quindi aggiungerò a quella prima protezione per cattive intenzioni una protezione basata sull'intento. Quindi, se qualcuno decide di agire secondo i propri desideri per infliggere dolore, sofferenza o ferite a qualcuno, la protezione si attiverà» spiegò Hope diabolicamente alla Fenice.
«Tuttavia, non ho una punizione appropriata per lo stupro... Cosa pensi che dovrei fare loro? Perché qualsiasi cosa mi venga in mente include il loro dolore fino a implorare la morte, poi li ucciderei lentamente, ma mi sembra un po' cupo... considerando che sono ancora dei bambini» Hope chiese con curiosità all'uccello nero.
Myrddin sbuffa e frammenti di brace gli escono dalle narici. Hope estrae di nuovo la bacchetta prima di lanciare un singolo «Scourgify» sull'intera stanza. Rimuove tutta la fuliggine dalle pareti e dal soffitto, così come tutta la fuliggine dal pavimento, lasciando una stanza completamente nuda in pietra.
Ristrutturare «Chiunque commetta uno stupro dovrebbe essere ucciso, ma come hai detto è un po' esagerato per ora, soprattutto se si tratta di studenti che non hanno ancora raggiunto l'età adulta» Myrddin emette un fischio triste che Hope traduce in un sospiro.
«Forse un assaggio della loro stessa medicina?» suggerisce la Fenice con un tono malizioso.
Hope ci pensa mentre inizia a sistemare ai mobili da mettere nella sua nuova stanza per l'anno scolastico. Iniziando con un letto che ha posizionato nell'angolo di fronte alla porta.
Notando però la presenza di una seconda porta che era abbastanza sicura non ci fosse prima.
Hope socchiude gli occhi, prima di dirigersi verso quella appena scoperta, aprendola con cautela e dando un'occhiata dentro. Hope osservò le piastrelle e la pietra all'interno della stanza prima di aprire ulteriormente la porta.
Era proprio un bagno. Un bagno privato.
Hope alzò le spalle e chiuse la porta silenziosamente. Decise di tornare in quella stanza un po' più tardi, dopo aver finito di aggiungere mobili alla sua stanza del dormitorio. Evocò una cassettiera, così da poterla posizionare nell'altro angolo, accanto al letto e alla porta della sala comune e poi una libreria e una scrivania per studiare.
Creò anche una sedia con le ruote da infilare sotto il tavolo, così da avere un posto dove sedersi mentre faceva i compiti o studiava da sola.
Tra le due porte, Hope evocò un cavalletto.
Si avvicinò quindi al letto, tirò fuori il suo baule, agitò la mano e mormorò «Dimiterre». Osservò gli oggetti del suo baule uscire con grazia e sistemarsi nei mobili nuovi, compresi alcuni materiali artistici che Nic e Nelle avevano fornito a Hope per la scuola.
Una volta sistemata la stanza Hope tornò a parlare ad alta voce alla Fenice: «Vuoi dire che dovrei fargli provare cosa si prova a essere violentati?»
«Certo. Non dovrebbe essere troppo difficile con il potere della Pietra di Guardia di Serpeverde. Dovresti riuscire a fargli provare mentalmente cosa si prova a essere violentati, senza violentare fisicamente gli studenti.» Myrddin rispose con un cinguettio.
Hope canticchiò mentre alzava un sopracciglio ed evocava un trespolo ai piedi del letto su cui Myrddin potesse riposare e evocò persino un Cespuglio di Semi di Fuoco a pochi metri dal trespolo, mentre lo circondava con un reparto antincendio e uno di limitazione. Così la pianta non avrebbe dato fuoco alla camera e la Fenice non avrebbe potuto abbuffarsi di semi per tutto il giorno.
Hope ha anche dotato questo trespolo della stessa configurazione di quello del Flamel, con l'essenziale di acqua e cibo, oltre ai cicli di rifornimento.
«Forse un blocco a tempo di un'ora? Costringere lo studente o gli studenti ad andare nei loro dormitori e chiudersi dentro. La Pietra di Protezione può attivare un blocco "Notice-me-Not" sul dormitorio, in modo che nessuno cerchi di interferire» Hope propone l'idea alla Fenice mentre si dirige verso la porta del bagno e la riapre.
«Ma chi useremmo come stupratore mentale?» chiese Hope.
«Piton? Dopotutto, invade già le menti degli studenti. Ho sentito la sonda nella tua testa quando ho rivisto il tuo ricordo dello smistamento. Credo che anche Silente abbia cercato di sbirciare nella tua testa» Myrddin osservò Hope che scrutava la stanza in cerca di altri incantesimi.
Quando ebbe finito di perlustrare la stanza, spostò la testa di lato, confusa e borbottò tra sé e sé: «Huh. Non ci sono incantesimi qui dentro» Quando Hope uscì dal bagno e controllò l'ora sull'orologio, vide che erano le 21:53.
Hope sorrise tra sé e sé mentre chiedeva alla Fenice di restare nella stanza per un momento, mentre lei erigeva un'altra barriera all'esterno.
Hope provò a girare la maniglia della porta, ma questa non si mosse. Sospirò infastidita e lanciò un incantesimo sulla porta per rompere l'incantesimo sigillante e una volta fatto, Hope sbirciò fuori nel corridoio per vedere se c'era qualcuno in giro.
Non vedendo nessuno, Hope lanciò su se stessa il suo incantesimo dell'invisibilità e scomparendo nell'oscurità prima di iniziare a muoversi.
Dato che non c'era nessuno in sala comune a quell'ora, Hope si diresse per prima verso la sezione maschile e lanciò un incantesimo barriera a tempo sulle scale che si sarebbe dissipato all'alba, in modo che nessuno potesse passare e poi fece lo stesso su quello femminile.
Mentre Hope tornava nella sua stanza, annullò l'incantesimo di invisibilità, rivelando un piccolo sorriso, sapendo che questo avrebbe fermato lo stupro e le aggressioni, almeno per quella prima notte. Hope non poteva fare molto di più finché non avesse avuto accesso alla Pietra di Guardia di Serpeverde.
«Ehi Myrddin?» chiese Hope, distogliendo l'attenzione della Fenice dal suo pavoneggiarsi.
«Puoi infondere nella Pietra di Guardia le capacità di rigenerazione di una Fenice? In questo modo nessuno potrà distruggere la Pietra di Guardia?» chiese Hope pensierosa, mentre la Fenice di mezzanotte annuiva regale.
«Fantastico! Scriverò solo un paio di lettere e poi andrò a dormire. Buonanotte, Myrddin» Myrddin emise un fremito e tornò a pulirsi le piume sul trespolo mentre Hope si sedette alla sua scrivania per scrivere la sua prima lettera ai Flamel, spiegando in quale Casa era finita e perché l'aveva scelta. Hope menzionò anche il suo piano con la Pietra di Guardia e le due varianti di punizione.
Sapeva che i Flamel sarebbero rimasti sconvolti nello scoprire che la Casa di Serpeverde è praticamente un nido in cui creare altri Mangia-morte e che sarebbero stati oltremodo incazzati per lo stupro, soprattutto Nelle.
La giovane Mikaelson racconta anche un paio di battute sull'essere una Tri-ibrida in una Casa che ha come massima priorità la purezza, per poi esprimere il suo divertimento per la parola d'ordine della Casa di Serpeverde, che è "purezza".
Hope lanciò il suo incantesimo di messaggio
per inviare la lettera ai Flamel, prima di scrivere un altro biglietto da inviare a Re Ragnok dei Goblin. Informandolo della richiesta dei Fondatori di Hogwarts di cambiare la Casa di Serpeverde in qualcosa di migliore, e riportando la frase che Salazar Serpeverde le aveva detto di dare alla Pietra di Protezione. Hope chiese anche che se fossero stati chiamati a controllare le protezioni, di non interferire con esse se possibile, poiché sono state create per proteggere i giovani e gli innocenti.
Hope ha anche incluso la richiesta di Godric riguardo alla Spada di Grifondoro e le sue scuse per il fatto che i suoi discendenti abbiano rubato la Spada prima che potesse essere restituita ai legittimi proprietari. Ha detto che Godric era orgoglioso del fatto che Hope fosse riuscita a restituire la Spada ai Goblin dopo tutto questo tempo.
Alla fine della nota chiede che se il Re Goblin dovesse avere qualche problema con il Wizengamot, di farglielo sapere e che farà del suo meglio per aiutarlo, anche ostentando il suo stato di Casata Leggendaria al meglio delle sue capacità, pur continuando a nascondersi nell'ombra.
Dopo aver spedito anche questa lettera, Hope saltò a letto e borbottò: «Nemmeno un giorno intero a scuola e mi sono quasi trasformata in un lupo tre volte. Questa scuola metterà davvero alla prova il controllo che ho sulla mia rabbia e sulla mia compostezza a causa della mancanza di provvedimenti contro il bullismo palese». Hope grugnì stancamente prima di addormentarsi.
Chapter 8: Capitolo 8
Notes:
Note del capitolo
Questi personaggi appartengono a J.K. Rowling e L.J. Smith.
Chapter Text
Capitolo 8
Un forte fischio stridulo svegliò Hope, che scattò seduta e spaventata, evocando istintivamente una palla di fuoco nel palmo della mano, ma quando riuscì a concentrarsi su ciò che la circondava, vide la stanza di pietra e la sua mente le suggerì che quella era la stanza del dormitorio di Serpeverde.
Hope si guardò intorno confusa, chiedendosi cosa l'avesse svegliata così bruscamente e vide Myrddin, il quale era scoppiato in una risata sibilante. Hope gemette mentre spegneva la palla di fuoco prima di ricadere pesantemente sul letto con un tonfo «Maledetto uccello».
Controllando l'orologio, Hope vide e notò che erano le 8:14. Questo la fece saltare giù dal letto e prepararsi per la giornata scolastica e una volta vestita e presentabile, lei prese una cartellina con della pergamena, una penna autoinchiostrante e un coltello che aveva evocato e legato alla caviglia. Hope aveva sempre con sé almeno una lama, così da sentirsi al sicuro e protetta quando si muoveva in un ambiente nuovo.
Aveva anche infilato il Codice della famiglia Emrys in una tasca della veste, avvolto e rimpicciolito per poterlo leggere in futuro o nel caso si fosse annoiata.
«Dai Myrddin. Abbiamo una Pietra di Guardia di Serpeverde da modificare» disse Hope allegramente, sollevando il braccio destro per far si che l'uccello ci si posasse.
Myrddin volò verso il braccio offertogli in pochi aggraziati battiti delle sue grandi ali e non appena la Fenice si aggrappò al corpo di Hope, la potente ragazza lanciò l'incantesimo dell'invisibilità "invisibile" nascondendo se stessa e Myrddin alla vista.
Hope rimase sospesa sullo stipite della porta per qualche secondo, così da poter magicamente cercare qualcuno nella sala comune e sorrise ampiamente quando scoprì che non c'era nessun altro oltre a lei.
«Deve essere ora di colazione» sussurrò Hope a bassa voce al suo invisibile compagno piumato. Al che la Fenice ricambiò silenziosamente il suo entusiasmo.
Mentre Hope usciva dalla sala comune ed entrava nella prigione, diede un'altra occhiata precauzionale all'area perché non sapeva se ci fosse qualcuno nei corridoi, ma è sempre meglio prevenire che curare.
La scansione mostrò gli stessi risultati del test precedente: non c'era nessuno nei paraggi, quindi posò la mano sul serpente di pietra che sorvegliava la sala comune e ripeté le parole che le aveva detto Salazar.
«Nel nome di Salazar Serpeverde, io Hope Mikaelson sono stata scelto come protettore di questa Casa.» Hope afferma chiaramente e con autorità.
Si sente un gemito mentre la pietra scricchiola contro l'altra, mentre altri serpenti emergono dal muro. La bocca del serpente di pietra si spalancò e lasciò uscire una lunga lingua arrotolata attorno a una grande pietra color rubino grande quanto il pugno di un adulto.
Hope allungò la mano per afferrare la Pietra di Protezione e la lingua gliela lasciò cadere spontaneamente.
Per prima cosa eseguì rapidamente un incantesimo sulla pietra prima di imprecare indignata.
«Stronzi. Gli studenti degli anni precedenti hanno profanato la Pietra di Guardia e hanno fatto in modo che se uno studente di Serpeverde non fa qualcosa di orribile a un altro, la Pietra di Guardia maledica lo studente» Hope ringhiò furiosa e più si concentrava sulla pietra, più si arrabbiava, perché notava che anche Piton e Silente avevano aggiunto delle protezioni alla pietra, ma niente che potesse aiutare gli studenti di cui si prendevano cura.
«Putain de cretins! (Idioti fottuti!)» imprecò di nuovo Hope mentre il suo Lupo graffiava i confini della sua mente, desideroso di fare a pezzi i due insegnanti, riducendoli in minuscoli e sanguinolenti pezzi.
Dopo aver calmato il suo Lupo incredibilmente assetato di sangue, la prima cosa che Hope fece fu purificare completamente la Pietra di Protezione. Lavando via ogni protezione presente sulla pietra in precedenza e annullando gli incantesimi lanciati dall'insegnante e dal preside.
Una volta fatto questo, la Pietra di Guardia era stata riportata alle impostazioni di fabbrica. Il suo colore era cambiato. Invece del rosso sangue intenso, ora era di un ambra chiaro.
Hope estrasse il coltello che aveva evocato in precedenza e iniziò a incidere simboli runici per creare i nuovi reparti per la Casa di Serpeverde. Quando Hope pensò di aver finito, rigirò la pietra più volte tra le mani. Studiando i simboli e assicurandosi che ogni carattere fosse stato eseguito correttamente poi ripose il coltello nel suo nascondiglio sotto le vesti. Myrddin emise un fremito di canto allegro, che fece capire a Hope che anche la Fenice non riusciva a trovare difetti.
Hope tenne la pietra il più lontano possibile da sé e aprì la mano, con il palmo rivolto verso l'alto, prima di sussultare leggermente. Sentì Myrddin spostarsi dalla sua spalla lungo il braccio, fino alla mano aperta che stringeva la Pietra di Protezione.
Hope non riusciva a vedere Myrddin a causa del suo incantesimo di invisibilità, ma poteva sentire che lui stava estraendo un po' di magia da lei prima di rilasciare l'energia a ondate, completamente concentrata sulla Pietra di Guardia. Dopo circa un minuto Hope sentì che la corrente veniva interrotta e Myrddin saltò di nuovo sulla sua spalla.
«Questo è tutto» annuncia Hope felice, rimettendo la Pietra di Guardia nella bocca del serpente guardiano e osservando la sua lingua avvolgersi saldamente attorno alla essa.
Hope lancia quindi un incantesimo di contenimento sulla lingua, in modo che il guardiano non ceda la Pietra di Protezione a nessuno. Il castello trema leggermente quando le proprietà della Pietra di Protezione aggiornata entrano in azione attorno all'imponente castello di pietra.
Hope annullò l'incantesimo di invisibilità su sé stessa e Myrddin prima di salutare la Fenice Nera mentre usciva dalle stanze di Hogwarts. Hope quasi saltellò verso la Sala Grande per la gioia, ma si trattenne perché sapeva che gli studenti di Serpeverde avrebbero probabilmente trovato scioccante il fatto che fosse riuscita a uscire dalla sua stanza, considerando che avevano cercato di chiuderla dentro.
Quando Hope entrò nella sala si mosse con calma verso il tavolo verde e argento e si sedette all'estremità del tavolo, dove non c'era nessuno seduto prima di posare la sua cartella accanto a lei.
Hope riuscì a mangiare due fette di pane tostato e una manciata di pancetta prima che il cibo sparisse automaticamente. Il che fece aggrottare la fronte a Hope, dato che aveva usato molta magia da quando si era alzata e aveva bisogno di cibo per reintegrare le sue energie.
Un'ombra minacciosa apparve dietro di lei e Hope quasi colpì la figura per istinto naturale, ma si trattenne quando vide che era Piton.
L'insegnante dal naso adunco sembrava completamente disinteressato mentre diceva con voce strascicata: «Forse la prossima volta dovrebbe arrivare prima per evitare problemi di fame, signorina Mikaelson. Le conviene impostare una sveglia in modo che questo non accada di nuovo» Mentre le posava un foglio di carta accanto.
Hope si libera da ogni emozione e risponde stoicamente: «Sì, professore. Mi scusi». Mentre raccoglie il foglio che a quanto pare era il suo orario.
«Grazie», disse Hope gentilmente indicando l'orario.
Piton socchiuse gli occhi in un ghigno prima di grugnire e andarsene. Sperava di ottenere una reazione più decisa dalla ragazzina o magari qualche scusa per il suo ritardo a colazione. Ma la ragazza nata Babbana non si preoccupò nemmeno e reagì come si aspettava che si comportasse un vero Serpeverde, il che lo preoccupò un po'.
Hope rivolse la sua attenzione al suo programma e lesse le lezioni del giorno.
7:30-8:30: colazione.
9:00-9:50: Incantesimi con i Tassi.
10:00-10:50: Erbologia con i Tassi.
11:00-11:50: Studio.
12:00-13:00: Pranzo.
13:00-14:50: Pozioni con i Leoni.
15:00-15:50: Storia della magia con i Corvi.
16:00-16:50: Studio.
17:00-18:50: Trasfigurazione con i Corvi.
19:00-20:30: Cena.
20:30-21:20: Astronomia.
Hope alzò le sopracciglia mentre leggeva, pensando che sarebbe stata una giornata lunga. La Tribrida quasi sbatté la testa sul banco quando vide Astronomia in fondo all'orario e controllò la frequenza con cui aveva Astronomia, che per fortuna era solo due volte a settimana. Una il lunedì e l'altra il giovedì. Passò circa 20 minuti prima dell'inizio delle lezioni a studiare l'orario e a notare gli schemi.
Materie fondamentali come Pozioni, Incantesimi, Trasfigurazione, Difesa contro le Arti Oscure ed Erbologia avevano tutte circa 5 ore totali durante la settimana. Mentre Storia della Magia, Volo e Astronomia ne avevano solo 2.
Hope notò che tutte le lezioni terminavano 10 minuti prima dell'inizio della lezione successiva, chiedendosi perché il personale facesse così, prima di guardare in fondo alla Sala Grande e rendersi conto che le ci voleva circa un minuto intero per arrivare da un'estremità all'altra. Quei 10 minuti probabilmente servivano per andare da un aula all'altra del castello.
C'era una nota in fondo all'orario che la informava che era in vigore il coprifuoco dalle 23:30 alle 6 del mattino. Hope non si preoccupò, perché nessuno la avrebbe mai scoperta se non fosse stata a letto, poiché nessuno avrebbe dovuto riuscire a vedere attraverso il suo incantesimo di invisibilità o a superare il suo incantesimo barriera nella sua stanza del dormitorio.
Anche se Hope dubitava che sarebbe uscita spesso dopo il coprifuoco, l'avrebbe fato solo quando avrebbe avuto bisogno di cambiare aria o trasformarsi. Ma d'altronde, visto come era iniziato il primo giorno, forse avrebbe dovuto trasformarsi più spesso del previsto per calmare il suo Lupo. La buona notizia è che poteva iniziare le sue corse mattutine alle sei del mattino, prima ancora che tutti gli altri si alzassero per iniziare la giornata, considerando che la colazione iniziava alle 7:30.
Hope riportò la sua attenzione alla realtà quando sentì gli studenti muoversi e dopo aver memorizzato il suo programma, lo infilò in una tasca prima di prendere la sua cartellina e seguire i suoi compagni di classe verdi e argento alla lezione di Incantesimi.
Tutti gli studenti di Serpeverde ignoravano Hope con veemenza, senza nemmeno degnarla di uno sguardo, come se fosse solo terra sotto i loro piedi e Hope si grattò la fronte per la frustrazione perché voleva fare amicizia come aveva promesso a Myrddin, Nic e Nelle. Così si diresse verso le due ragazze Tassorosso appena arruolate che aveva incontrato durante il giro in barca, Susan e Hannah e chiacchierò con loro finché non arrivò l'insegnante.
Una voce acuta ma autorevole proveniva da dietro di loro: «Ah, bene. Siete già tutti qui. Entrate, per favore.»
Il proprietario della voce era ovviamente un Goblin, ma Hope percepì un'energia simile a quella dei maghi che lo circondavano.
Dopo qualche istante, Hope si ricordò che si trattava del Professor Vitious. Un ibrido mezzo Goblin e mezzo Mago, nonché Professore di Incantesimi, Capo dei Corvonero ed ex Campione di Duelli.
Quando Hope entrò in classe notò lo spazio vuoto al centro dell'aula e le lunghe panche che lo circondavano. Tutti i Serpeverde sedevano sul lato opposto dell'aula, in modo da avere una visuale libera sull'uscita e impedire a chiunque di avvicinarsi alle loro spalle. Onestamente anche Hope si sarebbe seduta lì, dato che preferiva poter tenere tutto sott'occhio.
Mentre era ancora in piedi vicino alla porta, vide i sogghigni dei ragazzi Serpeverde e gli sguardi di disgusto di Milliecent e Pansy, le altre due ragazze Serpeverde. Hope alzò gli occhi al cielo con discrezione prima che si posassero su Daphne, che la fissò con sguardo assente prima di tirare fuori gli oggetti necessari per la lezione.
Hope strinse i denti mentre dentro di sé brontolava per l'ostilità dei suoi compagni di classe "Queste case saranno considerate la vostra famiglia" le parole di McGranitt le risuonarono nella testa, e lei sbuffò ad alta voce prima di spostarsi verso un banco vuoto vicino alla cattedra dell'insegnante.
Lasciò cadere la sua cartella senza tante cerimonie davanti a sé prima di accasciarsi sulla sedia con un'occhiata fulminante in attesa che il professore si facesse strada verso l'alta scrivania.
Con Hope che ignorava ogni Serpeverde perché l'avevano già etichettata come un'emarginata, i Tassorosso la guardavano con curiosità, poi si voltavano verso gli altri Serpeverde, cercando di capire cosa stesse succedendo.
Tuttavia, quando Hope guardò i Tassorosso mentre il Professor Vitious stava spiegando il programma alla classe, vide un'espressione di pietà sul volto di Susan, che le fece capire che sapeva cosa le stava succedendo. Hope storse il naso al pensiero prima di decidere di riportare la sua attenzione sul Professore e quando cominciò, prese qualche appunto, cercando di ignorare lo sguardo persistente di Susan su di lei.
La prima lezione stava per finire, ma Vitious aveva chiesto a tutti gli studenti di eseguire un incantesimo, l'incantesimo della luce "Lumos".
Hope estrasse con discrezione la bacchetta dalla fondina prima che Vitious si dirigesse verso di lei che stava facendo roteare la bacchetta tra le dita quando Vitious le si parò davanti e le chiese di provare l'incantesimo.
Hope concentrò la sua magia e la quantità che avrebbe rilasciato, assicurandosi che sarebbe stata solo il minimo necessario che aveva promesso di usare nel primo, secondo anno e anche in parte nel terzo anno.
Hope tiene delicatamente la bacchetta tra le dita, con la punta rivolta verso l'aria e dice semplicemente: «Lumos».
Una piccola luce apparve sulla punta della sua bacchetta, ma lei non la stava guardando mentre lanciava l'incantesimo.
Hope osservava con trepidazione l'espressione del Professore, sperando che nulla gli sembrasse fuori dall'ordinario. Perché questa sarebbe stata un'ottima prova per capire se stava usando la giusta quantità di potere.
A quanto pare, Vitious era leggermente incuriosito, visto che inarcò le sopracciglia, ma diede a Hope il contro-incantesimo, "Nox", così che potesse annullare l'incantesimo di luce senza aggiungere altro. Hope non sapeva cosa pensare della risposta, sentendosi leggermente ansiosa e paranoica.
Quando la classe fu congedata con il compito di ricomporre gli amuleti Lumos e Nox per imparare la loro magia e le sensazioni che si provano usandola, Hope raccolse i suoi oggetti e se ne andò a passo svelto, senza voltarsi indietro.
Hope era in piena attività mentre valutava la lezione. Pensò che se tutti i professori insegnavano così, molto probabilmente si sarebbe divertita a scuola quando avrebbe iniziato a imparare nuovi incantesimi, quindi sorrise leggermente.
«Ehi Hope?» chiama una voce familiare e Hope si gira e individua la fonte: Susan.
«Sì?» risponde Hope confusa mentre aspetta che la ragazza la raggiungeva, mentre Hannah è accanto a lei e sembra quasi altrettanto confusa quanto Hope.
«Ti piacerebbe lavorare con me e Hannah a Erbologia?» chiede Susan con sincerità.
Hope sbatté le palpebre un paio di volte e vide il volto di Daphne sopra la spalla di Susan, che le faceva un cenno impercettibile verso di lei.
Questo confuse ulteriormente Hope, dato che era la prima interazione che Daphne era riuscita a mandarle. Prima di rispondere, Hope si rivolse per prima ad Hannah con un sorriso educato. «Se lavoreremo in gruppi da tre sarei felice di unirmi a voi due. Tuttavia, se siamo solo in due, troverò qualcun altro con cui unirmi».
Entrambe le ragazze con le uniforme gialle sorrisero alla premurosa Serpeverde mentre entravano nella Serra. Hope quasi inciampò quando entrò nella stanza sentendo solo l'odore del fertilizzante a base di ammoniaca e starnutì improvvisamente.
La Professoressa Sprite stava osservando l'ingresso dei suoi nuovi studenti del primo anno e rimase sorpresa quando due dei suoi Tassi entrarono con una Serpeverde. Sprite notò che la Serpeverde barcollava prima di starnutire.
La professoressa aggrottò leggermente la fronte mentre si avvicinava alle tre ragazze con un sorriso gentile sul volto.
«Ciao miei piccoli Tassi. C'è qualcosa che non va con la vostra amica?» chiese la Direttrice di Tassorosso ai suoi studenti, ed entrambi guardarono preoccupati la ragazza di Serpeverde.
Hope notò l'attenzione che l'intera classe le stava riservando e sentì le guance arrossire leggermente per l'imbarazzo.
Hope rispose a bassa voce, in modo che solo il Professore e i suoi due conoscenti potessero sentirla. «Mi scusi, Professore. Non c'è niente che non va. Ho solo un naso molto sensibile. L'unica cosa che riuscivo a sentire entrando era il fertilizzante. L'odore di ammoniaca era leggermente troppo forte. Mi scusi.»
«Va bene, cara. Minerva, intendo la professoressa McGranitt, ha lo stesso problema. Dice di concentrarsi su un odore particolare nella serra. Ha detto che l'odore dell'edera è piuttosto piacevole» La gentile insegnante offrì alla ragazza più piccola una soluzione per il suo naso sensibile.
Hope inclina la testa di lato per riflettere, ma poi segue il consiglio perché è una buona idea e concentra il naso per annusare l'edera che ricopre la serra.
Dopo un paio di secondi, riesce di nuovo a pensare lucidamente e annuisce grata al Professore. «Grazie, Professoressa Sprite» Hope sorrise al Professore prima di incoraggiare i due Tassorosso a sedersi su un tavolo da lavoro in fondo alla Serra, vicino a dove la Professoressa Sprite avrebbe tenuto la lezione.
Alla fine di Erbologia, Hope era davvero grata di poter essere affiancata sia da Susan che da Hannah. Hannah aveva un pollice verde naturale, sapendo esattamente di cosa avevano bisogno le piante. Mentre Susan e Hope potevano sicuramente svolgere il lavoro senza troppi drammi, era più facile sapendo che Hannah poteva monitorare la pianta istintivamente.
Se Hope non avesse lavorato con i due Tassorosso, immaginava che la materia sarebbe stata piuttosto difficile per lei. Soprattutto se la Professoressa Sprite non le avesse offerto la soluzione alla maledizione del lupo mannaro che la stregava.
Dato che Serpeverde e Tassorosso avevano tutti un orario di studio prima di pranzo, l'improbabile trio di ragazze è finalmente riuscito a trovare la biblioteca dopo 20 minuti di ricerca e ha iniziato subito i compiti di Erbologia.
Imparare le caratteristiche della pianta su cui stanno lavorando attualmente, ovvero i rametti di valeriana. Per cosa può essere utilizzata e qual è la sua storia? C'erano punti extra facoltativi se riuscivano a individuare chi aveva originariamente trovato la pianta e se la pianta era stata creata o se esisteva in natura.
Le ragazze parlavano a bassa voce dopo che la bibliotecaria, la signora Pince, le aveva zittire la prima volta.
Dato che i compiti di Erbologia scadevano la settimana successiva e che avrebbero dedicato circa una settimana a ogni pianta prima di passare alla successiva, a meno che non dovessero ripassarla in seguito, le ragazze hanno fatto i bagagli e si sono dirette in Sala Grande per pranzo.
Hope era leggermente infastidita dal fatto di non potersi sedere vicino alle ragazze di Tassorosso, dato che ognuno era seduto nella propria casa. Tuttavia, l'intero tavolo dei Serpeverde attirò la sua attenzione, con tutti coloro che la guardavano con odio.
Hope sbatté le palpebre una volta, incredula di fronte all'enorme livello di odio proveniente dalla sua casa, prima di spostarsi di nuovo all'estremità del tavolo per sedersi in silenzio e ignorare gli sguardi assassini provenienti dalla sua casa.
Oh, come non vedeva l'ora che provassero qualcosa nella sala comune e si girò verso il basso in modo che i capelli le coprissero il viso, poi sorrise quasi sadicamente, prima di riempirsi il piatto di cibo.
Hope passava il tempo ad ascoltare le conversazioni che si svolgevano intorno a lei, dato che non aveva niente di meglio da fare. I Serpeverde facevano commenti su di lei e sui suoi modi da Mezzosangue e lei alzò gli occhi al cielo sentendo che la maggior parte di queste critiche provenivano da Draco e dagli altri del primo anno.
Mentre spiegavano di come volesse essere la cocca dei prof sedendosi vicino a loro e di come avesse fatto amicizia con i perdenti di Tassorosso.
Hope lasciò trasparire il suo sguardo fulminante prima di rivolgere le sue orecchie da lupo verso un altro tavolo.
I Corvonero parlavano delle lezioni e di come avrebbero affrontato i compiti, in gruppo o da soli.
I Grifondoro stavano parlando di Quidditch. Hope individuò Harry che la stava già guardando, poi il resto del tavolo con sospetto. Hope sorrise a Harry. Qualcuno di una Casa rivale era disposto a prendersi cura di lei, anche se apparteneva a Serpeverde, il che in realtà le alleggerì l'umore. Harry ricambiò il sorriso prima che Ron distogliesse la sua attenzione.
C'era troppo rumore tra lei e il tavolo di Tassorosso, quindi rivolse l'attenzione al tavolo dei Professori e piombò in un silenzio assoluto. Hope lanciò un'occhiata discreta al tavolo dell'insegnante, dato che era praticamente il tavolo più vicino a lei e non riusciva a sentire nulla.
Hope guardò il tavolo con curiosità, notando che i Professori parlavano normalmente tra loro. Dovevano aver piazzato un incantesimo anti-rumore sul tavolo. Intelligente, pensò Hope tra sé e sé mentre continuava a mangiare il suo pranzo per recuperare le energie spese quella mattina.
Quando gli studenti Serpeverde si alzarono, Hope fece lo stesso, ma li seguì a distanza per non cadere in trappole che i ragazzi davanti a lei avrebbero potuto tenderle, dato che riusciva a percepire quando qualcuno davanti a lei usava la magia.
Oltrepassarono la sala comune e aspettarono fuori da una stanza dall'odore ammuffito, che Hope pensava fosse priva di ventilazione. Hope fece una smorfia tra sé e sé, sapendo che l'odore della vecchia stanza l'avrebbe fatta starnutire di nuovo. Così si prese del tempo prima della lezione per cercare un odore diverso su cui concentrarsi nella stanza di Pozioni.
Hope non riuscì a trovarne uno nella stanza, ma fu attratta inconsciamente alla sua sinistra, dove i Serpeverde erano in piedi, a fissarla. Riconobbe l'odore: neve fresca, arance e agrumi, che fece pavoneggiarsi allegramente il suo Lupo.
Daphne.
Ovviamente.
La giovane Mikaelson poteva usare il profumo naturale di Daphne per attutire qualsiasi odore insopportabile e dato che lei avrebbe sempre frequentato le lezioni di Hope, essendo entrambe erano Serpeverde, questa consapevolezza fece sì che Hope si rilassasse contro il muro di pietra con un sorriso compiaciuto sul volto, mentre inspirava felicemente il profumo rilassante della sua Compagna.
Fortunatamente per Hope, nessuno ebbe il tempo di chiederle perché improvvisamente sorridesse come una pazza, mentre veniva sbeffeggiata all'arrivo dei Grifondoro. La tensione nel corridoio divenne così forte che nemmeno una spada sarebbe riuscita a tagliarla, anche se la lama fosse stata affilata alla perfezione, tanto che Hope inarcò un sopracciglio per la strana sensazione di essere ignorata a causa della rivalità tra le Case e scrollò le spalle tra sé e sé.
Prima che le due case potessero scambiarsi commenti sarcastici, si udì il sibilo di un mantello. Piton appare da dietro l'angolo, catturando l'attenzione di Hope, che si chiede come diavolo riesca a muoversi in modo tale che il mantello gli sibili così violentemente intorno a lui.
Piton entra furtivamente nella sua classe. «State aspettando un invito scritto?» chiede il professor Piton con voce strascicata, costringendo gli studenti a entrare con movimenti frettolosi.
Hope si rende conto, una volta entrata, che se si accoppia con un Grifondoro, i Serpeverde molto probabilmente cercheranno di sabotarla, come indicato nella regola 4 delle linee guida di Serpeverde. Tuttavia, dato che i Serpeverde l'hanno già ostracizzata, unirsi a un Serpeverde sarebbe un suicidio.
Così Hope scelse una via di mezzo, sedendosi da sola a un banco in fondo alla classe, così da poter osservare tutti, visto che i Serpeverde sceglievano principalmente i banchi più vicini in questa classe. Che assurdo.
Le pareti erano ricoperte da tonnellate di ingredienti magici e la sua attenzione fu catturata da un oggetto di fronte a lei, il calderone che le apparve davanti con un lampo di magia.
Hope percepì dei residui di magia elfica sul calderone e giunse alla conclusione che aveva senso che gli elfi domestici di Hogwarts evocassero il calderone di ogni studente ogni volta che iniziava una lezione, invece di dover portare con sé quell'ingombrante oggetto per tutto il giorno.
Hope invece avrebbe tirato fuori il calderone dal suo baule che ancora porta con sé, ma si è resa conto che avrebbe attirato molta attenzione su di sé, quindi è contenta dell'interferenza degli elfi domestici.
Piton attira l'attenzione di tutti quando fa l'appello nel totale silenzio dell'aula fino a che non arriva al nome Potter.
«Signor Potter, la nostra nuova celebrità», annuncia Piton con disprezzo prima di concludere l'appello.
Piton inizia la sua lezione con un monologo. «Non ci saranno sventolii di bacchetta o sciocchi incantesimi durante questa lezione. Pertanto.... non mi aspetto che molti di voi apprezzino la sottile arte della preparazione delle pozioni. Tuttavia, per quelli di voi che possiedono la predisposizione, posso insegnarvi come ammaliare la mente e intrappolare i sensi. Posso dirvi come creare gloria, imbottigliare la fama e persino mettere un fermo..... alla morte. D'altro canto.... forse alcuni di voi sono arrivati a Hogwarts in possesso di abilità così formidabili da sentirsi abbastanza a proprio agio da non....prestare.... attenzione...». Si interrompe con voce monotona, incrociando lo sguardo di Harry.
«Potter!» chiama all'improvviso Piton, sorprendendo gli studenti che sussultano per il forte rumore.
«Cosa otterrei se aggiungessi della radice di asfodelo in polvere a un infuso di assenzio?»
Piton attaccò subito il Grifondoro del primo anno e Hope spalancò gli occhi alla domanda da quinto anno che il professore fece a Harry, che si rimpicciolì mentre la mano di Hermione scattava verso l'alto.
«Non lo so, signore», rispose Harry imbronciato.
«No?» chiede Piton con palese ironia.
Il professore dai capelli unti continuò con le sue domande a raffica. «Che ne dici di dirmi dove potresti cercare un bezoario per me?»
«Non lo so, signore», ripeté Harry a bassa voce.
Hope cominciò ad accigliarsi più apertamente a questa domanda, poiché ne era a conoscenza solo perché Nicolas e Perenelle gliene avevano parlato e ne avevano scoperto le proprietà curative per la maggior parte dei veleni.
Piton ignora tutti gli altri nella stanza e fa un'altra domanda a Harry: «Qual è la differenza tra l'aconito e il napello?»
Hope rimase completamente inespressiva a quella domanda, ma dentro di sé il suo Lupo ringhiava e si aggirava nella sua mente, desideroso di fare a pezzi quell'uomo. Solo i Lupi Mannari, i Maestri di Pozioni e di Erbologia qualificati avrebbero saputo la risposta.
Harry rispose di nuovo negativamente, continuando a mantenere il contatto visivo con il Professore.
Piton sogghignò semplicemente mentre rispondeva con un tono strascicato e dispiaciuto. «Chiaramente la fama non è tutto. Per tua informazione,Potter. Asfodelo e assenzio creano una pozione soporifera così potente da essere conosciuta come la Pozione della Morte Vivente. Il bezoario è una pietra estratta dallo stomaco di una capra e ti salverà dalla maggior parte dei veleni. Quanto all'aconito e il napello, sono la stessa pianta, conosciuta anche con il nome di strozza-lupo.
«Bene? Perché non lo scrivete tutti?» sbotta Piton con rabbia verso la classe, costringendo tutti a iniziare a scrivere in fretta.
Hope sa già che odierà questa lezione con tutto il cuore ed è molto grata di avere Nic e Nelle che le insegnano Pozioni in un ambiente più tranquillo.
Piton toccò la lavagna con la bacchetta, rivelando la scritta nascosta sulla lavagna e annunciando con voce strascicata: «Le istruzioni sono sulla lavagna. Avete un'ora».
Il professore tornò alla sua scrivania e si sedette. Senza nemmeno preoccuparsi di tenere d'occhio la classe per la prima lezione di Pozioni. Una delle poche lezioni in cui, se commetti un errore, potresti letteralmente far saltare in aria qualcosa.
«Fottuto stronzo», borbottò Hope tra sé e sé, in preda alla rabbia.
Hope lesse gli appunti sulla lavagna e socchiuse gli occhi con sospetto, sapendo che Nelle le aveva già insegnato quella Pozione una volta e che la procedura non corrispondeva a quella che le era stata insegnata. Hope aprì il suo libro di Pozioni e lesse anche le istruzioni prima di stringere i denti.
Hope percepisce l'incantesimo lanciato sul suo libro di Pozioni e percepisce che praticamente tutti i libri della classe sono stati alterati. Tuttavia, se gli studenti erano di Serpeverde e dei Purosangue, non c'era alcun incantesimo lanciato sui loro libri.
Un piccolo grugnito uscì dalla gola di Hope, perché non voleva iniziare una rissa il suo primo giorno, ma tenne d'occhio tutte le Pozioni dei Grifondoro, consapevole che se ci fossero state delle esplosioni, sarebbero arrivate dagli studenti vestiti di rosso e oro.
Hope ignorò le istruzioni del libro perché erano completamente sbagliate e avrebbero potuto ucciderla. Fortunatamente ricordava la procedura per preparare questa pozione da Nelle.
Seguì le istruzioni alla lavagna perché erano più precise di quelle del libro e aggiunse i suoi passaggi quando trovò una sezione mancante. Cercando di farlo nel modo più discreto possibile.
Hope all'improvviso allungò la mano e afferrò una radice di mandragola che cercava di infilarsi nel suo calderone. La ragazza dai capelli castani la osservò stancamente prima di guardare nella direzione da cui proveniva e vide l'espressione stupefatta di Draco.
Ovviamente Draco non si aspettava che prendesse la radice, ma sfortunatamente per Hope, Piton la vide nella sua mano e giunse alla conclusione più ovvia. «Signorina Mikaelson, dimmi solo cosa intendevi fare con quella radice?»
Hope guardò con sguardo assente la radice di mandragola prima di appoggiarla sul bordo del tavolo.
«Ho trovato questo e lo rimetterò al suo posto dopo la lezione. Tuttavia, non so dove signore.....» rispose Hope stoicamente, sforzandosi di non incolpare nessuno, perché per uno non le avrebbe creduto ed era la via più sicura.
Piton le rispose con tono incredulo. «Si trova sullo scaffale dietro il signor Malfoy.»
Hope annuì leggermente mentre imbottigliava la sua pozione Cura per i Foruncoli, la etichettava e la porgeva al Professore prima di rimettere la radice di mandragola sullo scaffale, ignorando Malfoy. «Grazie signore»
Hope fu oltremodo sollevata quando la sua doppia ora di Pozioni finì. Tuttavia, Hope non poté fare a meno di divertirsi alla vista della sorpresa di Piton quando consegnò una pozione perfetta che le avrebbe fatto ottenere il massimo dei voti. Hope pensa che in questo universo si chiami Eccezionale + o semplicemente Eccezionale. In ogni caso, la giovane Mikaelson era più che grata per le lezioni apprese da Nicolas e Perenelle.
La ragazza dai capelli castani-ramati seguì di nuovo a distanza i suoi compagni di classe fino al secondo piano, dove si teneva la lezione di Storia della Magia. Hope non vedeva l'ora di imparare la storia di questo universo.
Hope trovava la storia affascinante ed era grata che l'intera storia della magia non ruotasse attorno a lei o alla sua famiglia. Era sempre stata sopraffatta da tutte le espressioni di timore o paura reverenziale che le si rivolgeva quando nessuno pensava che lei stesse guardando. La faceva sentire un oggetto piuttosto che una persona. Hope ricordava una conversazione che aveva sentito dalla stanza condivisa con i gemelli, mentre il Dottor Saltzman cercava di placare le sue figlie, dicendo loro che le amava e che non avrebbero dovuto cercare di cambiare ciò che erano.
Le parole "Hope non è l'obiettivo!" risuonano nella sua mente ogni tanto, quando sente tutto il peso delle sue perdite e pensa alla sua famiglia, chiedendosi se loro pensassero che fosse vero.
Di solito Hope piangeva tra sé e sé, nascondendosi nella sua camera da letto, quando il senso di colpa la sopraffaceva.
I Serpeverde si fermarono fuori da un'aula dall'aspetto semplice dove il Prefetto sospirò esasperato e disse: «Entrate pure. Il Professore è un fantasma, quindi non gli importa davvero cosa fate». Poi lasciò i ragazzi del primo anno da soli a cavarsela da soli.
Draco cominciò a lamentarsi del fatto che una sporca Mezzosangue come Hope non avrebbe dovuto essere ammessa in un'aula di Pozioni, figuriamoci in una scuola di magia, visto che avrebbe fatto saltare in aria qualcuno gettando la radice di mandragola nel calderone.
La maggior parte degli altri studenti di Serpeverde ha espresso il proprio consenso, tranne un ragazzo dalla pelle olivastra scura, Blaise? Hope pensa che il suo nome fosse proprio quello anche Tracey e Daphne hanno scelto di rimanere in silenzio. La cosa triste dello sfogo di Malfoy è che Draco ha ragione sugli effetti che la radice avrebbe avuto se fosse stata lanciata nel suo calderone. Il che ha contribuito a consolidare la sua affermazione.
Hope ha lanciato solo un'occhiata di sfuggita agli altri studenti prima di alzare gli occhi al cielo mentre superava i compagni ed entrava in aula. L'aula era allestita con una semplice disposizione a banchi, che Hope apprezzava molto e si sedette nell'angolo in fondo a destra.
Dopo circa 5 minuti, tutti gli altri studenti, sia di Serpeverde che di Corvonero, entrarono in aula e si sedettero, chiacchierando mentre aspettavano. Gli studenti non dovettero aspettare a lungo, perché un fantasma entrò nella stanza dove si trovava la lavagna, spaventando i ragazzi. Hope scosse la testa, delusa dalla presentazione del Professore e dalla reazione degli studenti. Il fantasma non era nemmeno così spaventoso.
Il Professor Binns fece l'appello proprio come avevano fatto tutti gli altri Professori e poi in qualche modo riuscì a divagare fino a parlare della Rivolta dei Goblin. Per qualche strana ragione, la voce del fantasma sembrava cullare Hope nel sonno. Quel pensiero la fece tornare alla realtà, guardandosi intorno con cautela, guardando gli altri occupanti della stanza.
Hope notò che la maggior parte della classe dormiva già. Solo lei, una Corvonero che ricordava dall'appello come Su Li e Daphne erano sveglie.
Hope osservava Daphne dare ogni tanto dei colpetti a Tracey per svegliarla, cosa che la faceva ridacchiare, attirando l'attenzione della ragazza bionda su di lei.
Daphne mandò un rapido sorriso a Hope mentre nessuno la guardava. Il cuore di Hope sussultò al pensiero della piccola interazione e ricambiò il sorriso alla sua Compagna con un'espressione serena. Hope si rilassò completamente di fronte al piccolo gesto di sfida di Daphne alle sue stesse regole, ignorandola potenzialmente durante la scuola.
Hope emise un suono sommesso, come se stesse facendo le fusa, mentre il suo Lupo era compiaciuto per l'attenzione che aveva ricevuto.
Mentre il professor Binns stava ancora parlando, Hope concluse che la lezione era praticamente inutile, poiché la voce del professore cullava letteralmente gli studenti nel sonno.
Il lato positivo. Nessuno dei Serpeverde la infastidiva in questa classe, il che le dava una meritata pausa dalle loro stronzate. D'altra parte, non stava imparando nulla da questa classe e Hope voleva imparare la Storia del Mondo Magico, persino la Ribellione dei Goblin, ma non può farlo da questo insegnante, così rifletté per un po' su come risolvere il problema che aveva davanti. Mentre era distratta, Hope notò un pezzo di pergamena piegato sulla sua scrivania e aggrottò leggermente la fronte guardando il biglietto, chiedendosi come qualcuno avesse potuto metterlo lì. Così lo scansionò con la sua magia prima di raccoglierlo e aprirlo quando sentì la magia di Nelle avvolgerlo.
La scrittura ordinata di Perenelle davanti a lei la fece sorridere con desiderio mentre leggeva la lettera dei Flamel.
Hope aveva ragione.
Nicolas e Perenelle erano senza dubbio furiosi quando vennero a sapere degli stupri avvenuti nella Casa di Serpeverde e chiesero con insistenza a Hope di fare tutto il necessario per impedire che ciò continuasse.
Nessuno dei due era turbato dal fatto che Hope fosse finita tra i Serpeverde.
In realtà, era la loro prima scelta in base alla personalità di Hope, che scosse le spalle, accettandolo, sapendo che se avesse dovuto scegliere la sua casa in base alla sua personalità, sfacciata e astuta, sarebbe finita o in Grifondoro o in Serpeverde, quindi non poteva lamentarsi.
Hope ripiegò il biglietto e lo infilò nella sua veste prima di ricordarsi mentalmente di dire ai Flamel di inviarglieli la mattina dopo durante la colazione, in questo modo avrebbe potuto dire che erano arrivati tramite gufo.
Hope si costrinse a rimanere sveglia per il resto della lezione disegnando sul retro del programma che apparve sulla loro scrivania a metà lezione. Decise di prendere in prestito i libri di storia dalla biblioteca e di studiare da sola. Pensò di creare un ambiente silenzioso intorno a sé, in modo da non dover sentire la voce soporifera di Binns e limitarsi a leggere i libri di storia menzionati nel programma.
Quando finalmente l'ora fu finita, Hope corse fuori dall'aula per andare in biblioteca a prendere i libri di storia prima che qualcun altro si rendesse conto dell'alternativa. Tuttavia, la signora Pince disse che tutti i libri di storia erano già stati presi in prestito e non erano rimasti sugli scaffali per più di un giorno.
La bibliotecaria ha perfino detto a Hope che secondo lei i Corvonero ne accumulano una scorta di nascosto.
La ragazzina si passò una mano tra i capelli, frustrata, prima di trovare un tavolo dove sedersi mentre rifletteva su un'altra alternativa prima di arrendersi.
Hope si alzò e iniziò a vagare per la scuola in silenzio, lanciando i suoi Lumos e Nox più deboli. Sembrava che stesse facendo i compiti di Incantesimi, beh, tecnicamente li stava facendo, ma voleva solo fare qualcosa per occupare il tempo durante l'ora di studio. Finché non udì la voce anziana ma severa della professoressa McGranitt e la seguì poiché aveva Trasfigurazione come prossima lezione e arrivare in anticipo le avrebbe risparmiato di camminare con i Serpeverde.
Hope scelse di appoggiarsi al muro di fronte alla porta, in attesa che iniziasse la lezione successiva.
Lanciò un rapido incantesimo tempus attraverso la bacchetta, dato che l'aveva ancora in mano e vide che mancava ancora mezz'ora prima di rimetterla nella fondina. Sospirando annoiata, Hope scivolò lungo il muro e si sedette sul pavimento, continuando ad appoggiare la schiena al muro.
Hope tirò fuori il suo Codice della famiglia Emrys e, mentre iniziava a leggere alcuni capitoli sulle pozioni e sulla preparazione delle pozioni, recitò un incantesimo oscurante sul suo libro per cambiarne la copertina in qualcosa di meno appariscente.
Lesse circa 3 capitoli prima di darsi una pacca sulla fronte.
«Sono proprio un'idiota» borbottò Hope mentre cancellava il libro di pozioni.
Hope sfogliò l'indice e aprì un libro di storia menzionato nel suo programma.
«Grazie a Dio ho portato questo libro con me» Hope sospirò con silenzioso sollievo.
La classe della professoressa McGranitt lasciò l'aula e fissarono la Serpeverde del primo anno con espressioni di confusione e sorpresa in egual misura. Hope alzò lo sguardo dal libro e inarcò un sopracciglio in segno di sfida. Sorprendentemente, nessuno dei Tassorosso o dei Grifondoro del quinto anno accettò la sua sfida e se ne andarono invece per dirigersi alla classe successiva.
Quando McGranitt fece capolino dall'aula e vide una Serpeverde del primo anno che leggeva un libro fuori dalla sua classe.
«Spero che tu non stia saltando una lezione», osserva severamente il professore.
«No, professore. Ho un periodo di studio libero. Ho pensato che trovare la mia prossima lezione sarebbe stata una buona idea, così non sarei stata in ritardo.» La ragazza con i capelli verdi e argentati rispose con nonchalance.
McGranitt alzò un sopracciglio, così la ragazza sospirò, tirò fuori un pezzo di pergamena e lo aprì.
«Questo è il mio programma se vuole controllare» La ragazza passò la pergamena alla vicepreside.
La professoressa McGranitt lesse il nome sull'orario come Hope Mikaelson e quasi sospirò forte, sapendo quali atti di bullismo avrebbero atteso la povera ragazza in futuro.
L'anziano professore ebbe pietà della ragazza «Benissimo, signorina Mikaelson» McGranitt restituì il foglio alla matricola «Tra 5 minuti dite alla classe di entrare e sedersi a un banco. Sarò da voi subito dopo.»
Hope sorrise «Certo professoressa McGranitt.»
Dopo che il professore tornò nella sua stanza, Hope rimise il suo il Codice Emrys nella toga e si alzò per appoggiarsi di nuovo al muro, realizzando che se l'ultima lezione era appena finita, la successiva sarebbe iniziata presto.
Hope allungò i muscoli e sentì degli scricchiolii mentre riallineava le ossa, poi incrociò le braccia al petto e aspettò l'arrivo dei Serpeverde, che sentiva da dietro l'angolo. Hope sentì molti dei ragazzi del primo anno sbadigliare, perché si stavano ancora svegliando dalla lezione di storia.
Quando il Prefetto vide Hope, esitò un attimo prima di rimproverarla. «Quale parte di "restare uniti" non capisci, Mezzosangue?» Hope decise di fregarlo «Pensavo che le regole ci dicessero di non arrivare in ritardo. La professoressa McGranitt mi ha detto di far entrare la classe in aula tra un minuto e mezzo.» Rispose quasi innocentemente, senza riuscire a trattenere un sorrisetto.
Il Prefetto grugnì e le disse di recarsi subito nella sala comune dopo cena.
Hope lo guardò confusa. «Ma abbiamo Astronomia subito dopo cena?»
Il ragazzo più grande gemette «Bene. Subito dopo Astronomia. Non fare tardi», affermò con rabbia prima di andarsene.
Prima che gli altri Serpeverde del primo anno potessero commentare la cosa, arrivarono i Corvonero, che esaminarono le dinamiche tra la studentessa nata Babbana e gli altri Serpeverde.
Hope ignorò entrambe la case e comunicò a tutti che potevano entrare in classe. Oltrepassò tutti entrando nell'aula con i tavoli allineati su due file, ognuno con 6 tavoli da due persone.
Hope stava per sedersi in fondo all'aula quando notò un gatto soriano grigio e nero sulla cattedra. Hope inclinò la testa di lato, confusa, prima di dirigersi verso la parte anteriore dell'aula e fissare il gatto. Stranamente, il gatto ricambiò lo sguardo con curiosità quasi pari a quella di Hope.
Hope sbatté le palpebre un paio di volte prima di mormorare: «Non sei un gatto normale. Non c'è modo».
Gli occhi del gatto si spalancarono per lo stupore mentre Hope scosse la testa per distogliere lo sguardo interrogativo, prima di voltarsi di nuovo verso i banchi e sedersi in fondo, dietro i Corvonero.
«Che succede, Mikaelson? Ti sei accorta di assomigliare al quel brutto gatto spelacchiato»
Draco la schernì prima di scoppiare a ridere, facendo sì che anche gli altri studenti del primo anno si unissero a lui.
Hope alzò gli occhi al cielo per quel banale insulto.
Dopo 10 secondi, il gatto miagola forte, attirando l'attenzione della classe verso la prima fila, mentre il gatto soriano si lancia giù dal tavolo, trasformandosi nella professoressa McGranitt nel giro di 2-3 secondi. Una volta completata la sua trasformazione da Animagus, McGranitt aveva un'espressione estremamente indifferente stampata sul viso mentre affrontava Malfoy.
La classe la fissava scioccata, mentre Draco sembrava aver succhiato un limone. «Basta, signor Malfoy. A meno che non vogliate vedere quanto spaventoso può essere questo gatto spelacchiato e 5 punti in meno a Serpeverde. Mentre per la signorina Mikaelson, che è stata l'unica ad accorgersi che non ero un vero gatto, ma piuttosto un Animagus.10 punti a Serpeverde»
Hope sbatté le palpebre guardando la Professoressa, chiedendosi perché fosse così gentile con lei.
Il resto della lezione è stata normale, oltre al tentativo di trasformare un fiammifero in uno spillo. Hope ci sarebbe riuscita facilmente al primo tentativo, ma notò che nessun altro ci riusciva, quindi scelse di fare la finta tonta. Così lanciò un incantesimo "Finite", con la sua bacchetta mentre recitava l'incantesimo che il Professore aveva insegnato loro.
Alla fine della lezione la classe era leggermente preoccupata perché nessuno era riuscito a eseguire l'incantesimo, ma McGranitt li informò che alla maggior parte degli studenti servono due mesi per riuscire a eseguire questa trasfigurazione.
Gli occhi di Hope quasi uscirono dalle orbite per tutto il tempo che avrebbe dovuto passare a fare la finta tonta
perché, «Fanculo la mia vita»,pensò tra sé e sé Hope, senza nemmeno cercare di nascondere il suo disprezzo mentre sbatteva la testa sul tavolo con un gemito.
Hope seguì i Corvonero fino alla Sala Grande per cena, mentre lanciava silenziosamente l'incantesimo che avevano imparato a Trasfigurazione. Quindi, se tutto andasse a rotoli come si aspettava, dopo Astronomia, Hope avrebbe avuto tutti gli incantesimi necessari sulla bacchetta.
Giunta nella Sala Grande, Hope si sedette di nuovo da sola e decise di ascoltare i vecchi Serpeverde per vedere cosa intendevano farle e alzò gli occhi al cielo quando sentì il loro piano.
L'avrebbero attaccata tutti nella sala comune con semplici malefici che avrebbe potuto bloccare con il suo incantesimo di protezione più basico. Hope era un po' delusa da loro. Pensava che quella dovesse essere la casa degli astuti e degli ambiziosi.
Hope sospirò mentre continuava a mangiare la sua cena senza alcuna preoccupazione, sapendo che i miglioramenti apportati da Hope e Myrddin alla Pietra di Guardia avrebbero fermato qualsiasi scontro prima ancora che avesse inizio.
Una volta terminata la festa, notò che ogni casa teneva lezione di Astronomia contemporaneamente.
Grazie al fatto che semplicemente non c'erano abbastanza ore prima del coprifuoco per insegnare questa materia a due classi distinte, è stata fatta una lezione congiunta.
Hope aspettò che i Tassorosso lasciassero il tavolo prima di alzarsi anche lei, così da avere il momento giusto per raggiungere le sue amiche Tassorosso dirette ad Astronomia.
Susan allontanò leggermente Hope dal resto del gruppo prima di sussurrare: «Sai che non puoi evitare i tuoi coinquilini per sempre. Ti prenderanno prima o poi».
Hope lanciò un'occhiata alla ragazza dai capelli rossi mentre la esaminava e ne valutava le intenzioni. Quell'esame sospettoso fece sì che Susan si bloccasse leggermente sotto lo sguardo intenso.
Hope fece una piccola risatina mentre cercava di allentare la tensione nel corpo della rossa.
«Tranquilla, Susan. Mi chiedevo solo perché me lo dici. Ho notato che i professori non fanno nulla al riguardo, quindi ho dato per scontato che per gli studenti sarebbe stato lo stesso», rispose Hope con sincerità.
Susan ringhiò tra sé e sé.
«Beh, non sono stata cresciuta così. Essendo nipote e pupilla del Capo del DMLE, significa che conosco la maggior parte delle Famiglie Oscure. Che hanno figli in Serpeverde e che tutto quello che questi ragazzi imparano è come rendere la vita degli altri un inferno» Susan sbraitò a bassa voce.
Hope serrò le labbra in segno di comprensione, mentre si rendeva conto del motivo per cui si sentiva attratta da Susan.
Hope si fece avanti prima che l'altra ragazza potesse rientrare nel gruppo «Una di queste Famiglie Oscure ha distrutto la tua famiglia. Non è vero?» mormorò Hope dolcemente, con compassione nella voce.
Susan guardò Hope quasi spaventata, prima di annuire solennemente. «Sì. Come lo sapevi?»
«Conosco la sensazione. Mia madre è stata assassinata da un gruppo di persone che non riusciva ad accettare ciò che era e ciò che poteva fare. Mio padre si è sacrificato per me. Hai la stessa espressione che ho io quando penso a chi ha fatto del male alla mia famiglia», rivelò Hope all'altra ragazza con un sorriso triste.
Susan rimase a bocca aperta per lo shock. «Mi dispiace. Sono stata maleducata» Susan si scusò subito.
Hope la salutò con un cenno.
«Va bene. Sono contento di averlo detto a qualcuno... È molto scortese da parte mia e molto diretto, ma non sei obbligato a rispondere se non vuoi. Sai chi ha ucciso i tuoi genitori? Hai detto di essere una pupilla. So cosa significa, visto che anch'io sono classificata come pupilla» Hope interrogò l'altra ragazza con curiosità.
Susan sembrò arrabbiata per un attimo, come se volesse urlare contro Hope. Ma invece si trattenne prima di rispondere con amarezza. «Sì. Avery Senior. Ma lui ha affermato che la Maledizione Imperius è stata usata su di lui, il che significa che se l'è cavata senza conseguenze.»
Hope ha aggiunto il nome di Avery alla lista di persone che avrebbe ucciso; questa lista ora include Voldemort, Crouch Jr., Pettigrew, i Lestrange, i Carrow e ora Avery.
«La politica fa schifo», borbottò Hope con disprezzo.
Susan scoppiò in una rapida risata, concordando con la valutazione. «Certo che sì. Spero di poter cambiare le cose quando diventerò il capo della mia Casata, ma non credo che succederà, visto che nessuno ascolta una donna. Però, ora che c'è una casata Leggendaria attiva che le cose migliorino. Lady Emrys potrebbe cambiare alcune cose».
Per un attimo, mentre Susan non la guardava, Hope sembrò preoccupata, prima di indossare una maschera di confusione e rispondere stupidamente: «Eh?»
Susan la guardò confusa prima di ricordare che la ragazza era una nata babbana.
«Scusa. Divago un po' quando sono frustrata. Quella era fondamentalmente Politica Magica. Lascia perdere.»
Disse mentre continuava a salire le scale seguita da Hope, che sospirò mentre nascondeva il suo segreto all'altra ragazza. Si sentiva un po' in colpa per aver mentito alla sua nuova amica, ma le sarebbe piaciuto aiutare Susan a cambiare il mondo, proprio come l'altra ragazza empatica desiderava fare. Finché si trattava di un miglioramento per il mondo, la neo-nominata Lady Emrys non aveva problemi ad aiutare Susan a raggiungere i suoi obiettivi.
«A meno che non abbia trovato un modo per uscire da questo universo entro allora...» si ricordò inconsciamente Hope, mentre il suo Lupo ribolliva silenziosamente a quel pensiero.
La professoressa Sinistra, una donna di mezza età dalla pelle lucente pelle bruna, salutò gli studenti del primo anno in cima alle scale, prima di iniziare subito la lezione. Gli studenti non ebbero nemmeno il tempo di prendere una pergamena o una penna.
Hope si rese presto conto che non si sarebbe divertita a lezione, perché le costellazioni del suo mondo e di questo sono completamente confuse. Quando guardò il cielo notturno durante il suo soggiorno con i Flamel, notò che riusciva effettivamente a vedere il Sagittario nell'emisfero settentrionale.
Hope era solitamente molto informata sulle costellazioni del suo universo, dato che la sua famiglia amava insegnarle tutto ciò che sapeva. Hope ne dedusse chiaramente che avrebbe fallito l'esame.
«Fanculo.» borbottò tra sé Hope.
Hope aveva ragione. Entro i primi 5 minuti di lezione, l'insegnante informò la classe che avrebbero studiato la cometa di Halley, dato che sarebbe passata sopra di loro più tardi quella settimana. Hope gemette tra sé e sé mentre ignorava il professore. Nel suo universo, era un fatto noto a chiunque vivesse a Mystic Falls che la cometa di Halley passasse sopra Mystic Falls una volta ogni 145 anni. La cometa sarebbe dovuta apparire nel 2009, non in Scozia nel 1991.
Hope cominciò a scarabocchiare sulla sua pergamena ignorando la lezione, convinta che non avrebbe imparato nulla in quella classe e che solo per dimostrare a tutti gli studenti quanto fosse strana se avesse iniziato a dire loro che conosceva la maggior parte delle costellazioni ma non riusciva più a trovarle su una mappa stellare.
Tuttavia Hope pensò a un modo per evitare di mettersi nei guai. Scelse di scarabocchiare una costellazione e tracciando una linea leggera per unire i punti prima di disegnare la creatura rappresentativa che ritraeva.
Durante la lezione disegnò Aquila, ma riuscì a rispondere correttamente alle domande che le poneva il professore, perché le costellazioni erano sempre le stesse, solo in posizioni diverse da quelle che lei conosceva.
Dopo la lezione, la professoressa Sinistra prese Hope da parte per un attimo e le chiese di vedere cosa stesse disegnando durante la lezione. Era leggermente infastidita dal fatto che la ragazza di Serpeverde apparentemente non prestasse attenzione in classe, pur essendo in grado di rispondere alle sue domande con relativa facilità.
Hope consegnò la pergamena senza fare storie, sorprendendo l'insegnante che si aspettava che la ragazza nascondesse il disegno.
La donna guardò il disegno e i suoi occhi si spalancarono per lo stupore di fronte ai dettagli, e capì subito che si trattava di una costellazione.
«Perché hai disegnato l'Aquila?» chiede la professoressa scioccata mentre studia i dettagli del disegno. Era proprio come la professoressa si sarebbe immaginata l'Aquila se fosse stata un'entità corporea.
Hope scrollò leggermente le spalle mentre esalava il suo respiro ansioso. Hope non era abituata a mostrare a nessuno i suoi disegni e ora che l'ha fatto due volte, si sente ancora in imbarazzo a mostrare la sua arte.
«Non lo so. È stata la prima costellazione che mi è venuta in mente», rispose Hope con dolcezza, porgendogli la mano per prendere la pergamena.
Il professore le restituì il foglio con un sospiro, ma la ammonì. «Assicuratevi di prendere appunti durante la prossima lezione. Ma finché disegnerai le costellazioni prima di disegnare le tue rappresentazioni di esse, ti lascerò fare disegni in classe. Purché mi procuri una copi di ognuno» Hope spalancò gli occhi per la sorpresa, pensando che l'avrebbero sgridata per aver disegnato durante la lezione. Rifletté sulle sue scelte prima di decidere che avrebbe davvero potuto usare quel mezzo per disegnare, anche se la professoressa Sinistra avesse ricevuto una copia dei suoi disegni.
«Per me va bene. Mi scuso però per non aver preso appunti per questa lezione.» Hope si scusò con gli occhi bassi.
«È la prima lezione di astronomia e la prima settimana di scuola. Credo di potermi permettere un po' di indulgenza, visto che sei al primo anno.» Il professore fece un piccolo sorriso.
«Ricordati solo di prendere appunti durante la lezione», rispose Sinistra prima di congedarla dopo aver preso una copia del suo disegno.
Mentre Hope usciva dall'aula, passò davanti agli studenti del quarto anno che avevano lezione di Astronomia.
Hope ricevette alcune espressioni sadiche dai Serpeverde prima che uno di loro gridasse con un sorriso nauseato: «Ricordateti di andare subito in sala comune. La Casa desidera parlarti.»
Hope se ne andò alzando gli occhi al cielo perché non potevano vederla.
«Certo» Replicò Hope fingendo preoccupazione e scosse la testa, delusa dal gioco di potere che i Serpeverde stavano cercando di mettere in atto mentre girava l'angolo.
Un sorriso sfacciato le apparve sul viso non appena fu fuori dalla portata d'orecchio, prima di borbottare tra sé e sé:
«Peccato che non potrai vedere lo spettacolo»
Hope si diresse verso la prigione sotterranea, ma fu fermata da un ragazzo che le stringeva forte il braccio. Hope sussultò leggermente al tocco, ma seguì la persona che la trascinava in un'aula vuota, curiosa di sapere come sarebbe andata a finire.
Quando entrarono nella stanza, l'altro studente lasciò andare il suo braccio, permettendo a Hope di girarsi e di affrontare il suo rapitore di cui aveva notato la tunica bordata di rosso.
«Mi dispiace», disse timidamente una familiare voce infantile.
«Harry?» chiese Hope confusa e sorpresa «Di cosa si tratta?» chiede la ragazza indicando la stanza vuota in cui lui l'ha trascinata.
Harry cammina avanti e indietro per la stanza per un po', cercando di trovare le parole giuste. «Senti. So che tu sei un Serpeverde e io un Grifondoro, ma speravo che potessimo rimanere amici. Sei l'unica persona che mi ha trattato normalmente da quando sono entrato nel mondo magico ed è bello avere qualcuno che non mi tratta come un salvatore.»
Hope girò la testa di lato e pensò tra sé e sé: «Fidati di me. Conosco la sensazione di chi ti disprezza o dipende da te». Hope soppesò mentalmente anche le sue opzioni e decise che diventare amica di Harry sarebbe andata bene, a patto che non interferisse troppo, quindi ricambiò il sorriso. «Certo. Non mi faccio amicizie a Serpeverde e le loro regole di non fare amicizia con i Grifondoro probabilmente non si estendono a me, visto che mi hanno praticamente emarginato.»
Harry afferrò improvvisamente le spalle di Hope con la preoccupazione negli occhi e le chiese con espressione seria: «Non ti hanno fatto male, vero?»
Hope era un po' sorpresa dalla premura protettiva di Harry «No» rispose lei con chiarezza e fermezza, per dimostrare che non aveva paura o preoccupazione «Starò bene. Fidati di me Harry» La voce di Hope suonava sincera e Harry guardò per un attimo negli occhi azzurro mare delle ragazze dai capelli ramati, cogliendone la sincerità, prima di lasciarle le spalle «Scusa per averti afferrata in quel modo.»
Hope posò delicatamente la mano sulla spalla di Harry e gliela strinse leggermente. «Va tutto bene e grazie per esserti preoccupato per me. Purtroppo devo tornare in sala comune.
Ci vediamo a lezione di Volo, Astronomia, Pozioni e Difesa contro le Arti Oscure» Hope lasciò andare la spalla di Harry e stava per uscire quando decise di dirgli qualcosa «Oh, a proposito di Pozioni. Mi dispiace per quello che ti ha fatto Piton all'inizio della lezione. Tutte le domande erano avanzate e non le avremmo imparate prima del quinto anno o più tardi».
Questo fa sì che gli occhi di Harry si socchiudano per la rabbia.
«Inoltre, se copi dalla lavagna spera che la tua pozione venga approvata. Non copiare dal tuo libro. Ho notato che il mio è stato modificato dopo averlo comprato. Un incantesimo finite dovrebbe riportare il libro alla normalità. Quindi studia la procedura prima della lezione, così potrai ottenere voti più alti»
Hope informò Harry in modo che non corresse grossi pericoli se avesse seguito il suo consiglio.
Harry inclinò leggermente la testa, confuso e sospettoso. «Come lo sai?»
«I miei genitori adottivi sono piuttosto esperti di Pozioni e ho visto che le informazioni sulla lavagna erano incomplete, ma relativamente disastrose se si fosse usato il libro. Per fortuna ricordavo la ricetta della pozione che mi era stata insegnata» Hope rispose sinceramente.
Harry annuì con un sorriso. «Grazie»
Gli occhi di Harry si illuminarono al ricordo di qualcosa, poi si oscurarono. «Pensi che sia per questo che Malfoy ha cercato di mettere una radice di mandragola nella tua pozione?»
Hope annuì al ragazzo dai capelli corvini. «Sì. Avrebbe sicuramente fatto esplodere il calderone e molto probabilmente anche me».
«Bella presa allora» Il ragazzo di Grifondoro rispose accigliato al pensiero che Malfoy cercasse di uccidere Hope sabotando la sua pozione «Ci vediamo domani Hope» disse Harry mentre se ne andava con un'espressione pensierosa, ripassando tutte le informazioni che aveva appreso dalla gentile ragazza incontrata sul treno.
Dopo che l'improbabile coppia lasciò l'aula, la giovane Mikaelson rimase in piedi davanti alla porta della sua sala comune con un sorrisetto malizioso mentre pronunciava la parola d'ordine davanti al serpente di pietra. Il guardiano di pietra di Serpeverde sibilò in segno di apprezzamento e riconoscimento prima di farla entrare.
Hope si strofinò quasi le mani per l'eccitazione incontrollata, ma riuscì a nascondere il suo istinto vendicativo dietro una maschera fredda e inespressiva, simile a quella di Daphne.
Hope si trovò faccia a faccia con tutti i Serpeverde, tranne gli studenti del quarto anno che erano ad Astronomia. Individuò Daphne, i cui occhi non riuscivano a nascondere il terrore per ciò che credeva sarebbe accaduto di lì a poco alla sua amica.
«Cosa c'è che non va?» chiese Hope con aria artificiosamente preoccupata.
Invece di dare una risposta, praticamente tutti gli studenti dal terzo anno in su estrassero la bacchetta magica, puntandola contro Hope. Quasi all'istante, tutti gli studenti che la puntavano contro caddero a terra per il dolore.
A parte i rumori di stupore della folla, l'unico altro rumore che riuscivano a sentire erano i rumori di dolore provenienti dal terreno. Le bocche degli studenti che avrebbero attaccato si erano fuse insieme come se non ci fosse mai stata la bocca.
Gli studenti rimasti erano lì in piedi, sotto shock. Persino Hope aveva la stessa espressione di stupore mentre osservava la Pietra di Guardia attivarsi per la prima volta. Era dannatamente efficiente, per non parlare della rapidità.
Alla fine, uno degli studenti del settimo anno che aveva scelto di non attaccare all'inizio sollevò la bacchetta verso Hope, credendo che fosse lei la causa di questa maledizione sui suoi compagni di classe. Ma cadde a terra come un sacco di patate, sopraffatto anche lui dal dolore.
«Idiota» pensò Hope tra sé e sé, scuotendo la testa.
Hope assunse un'espressione fintamente preoccupata mentre fingeva di essere sotto shock e chiedeva: «Cosa sta succedendo loro? Qualcuno dovrebbe chiamare un professore?»
Hope pensò che avrebbe dovuto intraprendere la carriera di attrice se il ruolo di salvatrice dei mondi magici non avesse funzionato per lei.
Sorprendentemente, fu Draco a lasciare la sala comune per andare a chiamare un professore, molto probabilmente Piton.
Dopo alcuni minuti di attesa carichi di tensione, il Capo della Casa entrò nella stanza con il mantello che gli svolazzava dietro, osservando ciò che lo circondava.
«Qualcuno porti questi studenti in infermeria», disse con tono inespressivo.
Draco, da quel bastardo odioso che è, inizia a gridare: «È stata Mikaelson a fare questo professore. Li ha aggrediti.»
Attirando l'attenzione di Piton sulla Serpeverde nata babbana, Hope riuscì a ostentare un'espressione di totale incredulità e un po' di rabbia.
«Non mi sono nemmeno mossa. Come avrei potuto fare questo?» chiese con un'espressione appena velata di fastidio al biondo ragazzo Serpeverde.
Piton si avvicina a lei con un'espressione di sospetto negli occhi.
«La sua bacchetta, signorina Mikaelson» ordina Piton porgendogli la mano.
Hope estrae lentamente la bacchetta dalla fondina e la porge a Piton, che sussulta leggermente per la sensazione minacciosa che questa emana.
«Il Preside controllerà questa bacchetta domattina per vedere se ci sono incantesimi. Se dovesse essere così» dice indicando gli studenti feriti intorno a lui, «e questo è stata opera tua. Ti farò espellere e te ne andrai da questa scuola in men che non si dica.» Conclude con una minaccia.
Hope strinse i denti ma rimase in silenzio mentre Piton gridava: «Ora tutti a letto».
Gli studenti fissavano Hope con lo sguardo fulminante, tranne Daphne che sembrava come se la felicità avesse preso il sopravvento sui suoi occhi. Hope era rimasta scioccata dal modo in cui era riuscita a mantenere un'espressione impassibile durante l'intero incontro.
«Ho balbettato? SUBITO!» urlò Piton e gli studenti corsero via, compresa Hope.
Non appena Hope entrò nella sua stanza chiudendosi rumorosamente la porta alle spalle, iniziò a sorridere stupidamente e si lasciò cadere sul letto ridendo a crepapelle. Ringraziò il suo fagottino di salvia per aver mantenuto la stanza avvolta nella privacy da chiunque altro al di fuori della sua stanza.
«Oh, fantastico! Non vedo l'ora di vedere l'espressione di Piton quando scoprirà che non ho lanciato incantesimi da Trasfigurazione. E non vedo l'ora che Silente e Piton capiscano che è stata la Pietra di Guardia di Serpeverde a punire gli studenti» Hope rise tra sé e sé.
Una risata sibilante si unì a quella di Hope, ricordandole che non era sola. «Ciao Myrddin.»
La Fenice incrociò un'ala davanti a sé e l'altra si piegò dietro di lui, facendo sembrare che l'uccello stesse facendo un inchino mentre riusciva a spaventare leggermente Hope.
Hope rise, troppo emozionata per il giorno dopo. «Grazie Myrddin per avermi aiutato con la Pietra di Guardia. Te ne sono davvero grata».
Myrddin emise un fremito e volò verso Hope per attirare l'attenzione «Sai, mi piacerebbe essere una mosca sul muro durante la tempesta di merda che si abbatterà domani mattina?»
«Non dovrebbe essere un problema. Ti lancerò l'incantesimo dell'invisibilità prima di uscire da questa stanza, così potrai guardare da qualsiasi punto. So che ogni volta che viaggi con le fiamme rimuoverai qualsiasi incantesimo precedente su di te, ma metterò anche un incantesimo a tempo sull'invisibilità, perché non voglio cercare di trovarti per lanciare il contro-incantesimo in seguito o riapplicare l'incantesimo dell'invisibilità», disse Hope alzandosi.
Hope si avvicinò al trespolo della Fenice, sporgendosi leggermente in modo che Myrddin potesse salirci senza molto sforzo mentre Hope si cambiava per andare a letto.
Hope ha impostato la sveglia sull'orologio per le 7:00. «La imposterò per le 6 domani, così potrò ricominciare a correre. A patto che non succeda altro nelle prossime mattine».
Chapter 9: Capitolo 9
Notes:
Note del capitolo
Questi personaggi appartengono a J.K. Rowling e L.J. Smith.
Chapter Text
Capitolo 9
Dei forti colpi alla porta fecero svegliare Hope con un'espressione intontita e arrabbiata mentre controllava l'orologio, che le mostrava le 6:30. Hope gemette, ma si alzò dal letto per aprire leggermente la porta in modo che il trespolo della Fenice non potesse essere visto dal suo Capo Casa, il quale se ne stava in piedi scontento davanti alla porta. Hope sbatté le palpebre una volta, sotto shock, mentre il suo cervello stanco cercava di comprendere l'immagine che aveva davanti.
Piton le spinse prontamente la bacchetta nel petto prima di andarsene. Hope sembrava sbalordita, fissando confusa il vuoto davanti a sé per l'aggressività con cui Piton le aveva restituito la bacchetta e riuscendola ad afferrarla prima che cadesse a terra, dopo che Piton la fece cadere spingendo la sua ancora esile corporatura mentre Myrddin lasciava uscire un piccolo cinguettio di rabbia.
Hope fu strappata dal suo torpore quando sentì la voce di Silente nella sala comune.
«Allora Bathsheda, c'è qualcosa che possiamo fare per proteggere questi studenti dalle protezioni?»
Hope sorrise mentre correva di nuovo nella sua stanza per indossare rapidamente la divisa di Hogwarts in tempo record. Myrddin si appollaiò rapidamente sulla spalla di Hope mentre la strega Mikaelson nascondeva la Fenice con un incantesimo di invisibilità prima di dirigersi verso la sala comune. Hope riuscì a farlo in meno di un minuto, perché voleva davvero vedere come avrebbe reagito Silente e con Myrddin sulla spalla, entrò con nonchalance nella sala comune, prima di sedersi su uno dei divanetti fuori mano e iniziare a disegnare su un pezzo di pergamena che ha evocato con discrezione.
Ora Hope ha un motivo per uscire dalla sua stanza senza attirare l'attenzione su di sé e può comunque ascoltare la conversazione senza sembrare come se stesse origliando.
C'era una giovane donna che si guardava intorno stupita, osservando i reparti che riusciva a percepire nella stanza.
La donna parlava con un accento americano che sorprese leggermente Hope, che pensava di essere l'unica americana in quella scuola. «In tutta onestà, questa è la stanza più sicura, probabilmente di tutto il castello» Riducendo Silente e Piton al silenzio più assoluto, mentre la professoressa continua, senza notare gli sguardi preoccupati scambiati dagli altri due membri della facoltà. «Questi reparti si basano sulle cattive intenzioni»
Il volto della giovane professoressa si fa tempestoso quando apprende qualcosa di estremamente inquietante attraverso le barriere erette e affronta Piton con rabbia che trasuda visibilmente da lei. «C'è anche una barriera qui per fermare il sesso senza consenso» Osserva cupamente, mentre un'espressione turbata le segna il volto «Stupro. È questo il genere di cose...»
«Basta! Mia cara Bathsheda. Severus non aveva idea che cose del genere accadessero nella sua Casa. Come puoi vedere, c'è una protezione che impedisce che accadano cose del genere» Silente interrompe e cerca di placare l'insegnante di Rune Antiche.
«Queste protezioni sono state create nello stesso momento» rispose Babbling, confutando immediatamente e con disgusto le parole del Preside.
«No. Non c'è niente che io possa fare per abbattere le protezioni. Per due motivi: uno, queste protezioni proteggono i bambini e la protezione contro le cattive intenzioni ha un limite di tempo di un'ora. Dura di più solo se chi le ha attivate desidera fare del male a qualcuno e due, le protezioni sono letteralmente alimentate dal castello, che come sai non posso influenzare» Spiegò Babbling con un sorriso compiaciuto.
Silente apparentemente ignora tutto ciò che ha detto il Professore di Rune prima di strofinarsi il mento pensieroso. «Il castello dici.....»
Il Preside canticchiò mentre estraeva la Bacchetta di Sambuco, lanciando un potente incantesimo "finite" sull'intera stanza, facendola tremare leggermente.
«Dovrebbe bastare» dice Silente con voce orgogliosa da nonno, sapendo che, in quanto Preside, ha il potere di modificare le protezioni all'interno del castello.
Bathsheda aggrotta la fronte, confusa per la reazione di Silente e per come ha gestito la situazione, prima di lanciare un altro incantesimo con la fronte aggrottata.
Babbling sospirò di sollievo quando sentì che le protezioni erano ancora al loro posto. «Grazie Merlino»
Hope si portò una mano al viso per nascondere il suo sorrisetto per l'osservazione ironica, considerando che era stata Lady Emrys a mettere le protezioni sulla casa.
«Il tuo "finite" non ha funzionato» annunciò il Professore di Rune Antiche con un sospiro soddisfatto.
Sia Silente che Piton rimasero a bocca aperta per l'incredulità, perché entrambi sapevano che Silente impugnava la Bacchetta di Sambuco, la bacchetta più potente del mondo e che Silente era anche il Preside. Il suo contro-incantesimo avrebbe dovuto funzionare.
«Cosa?» I due uomini parlarono tra loro sotto shock, prima di agitare le proprie bacchette per confermare le conclusioni dell'altro professore poiché non le credevano.
Hope era così distratta dallo spettacolo che Silente e Piton stavano mettendo in scena, che non si accorse nemmeno di nessun altro nella stanza con lei, finché non sentì una mano sulla spalla. Hope si rilassò istintivamente al tocco, invece di aggredire chiunque fosse, il che significava che poteva trattarsi solo di Daphne.
«Cosa sta succedendo?» chiese la compagna di Hope con curiosità, guardando con lo sguardo i tre insegnanti.
Hope si voltò leggermente per guardare Daphne prima di rispondere a bassa voce. «A quanto pare ci sono uno o più reparti in questa sala comune. Di cui uno che ferma gli stupratori»
Gli occhi di Dafne si spalancarono in segno di completo sollievo mentre un sospiro sommesso le usciva dalle labbra.
«E ce n'è anche un altro che si basa su un reparto contro le cattive intenzioni. Credo sia quello che è successo ieri sera», informò Hope all'amica con un sorriso allegro.
Daphne strinse la spalla di Hope «Probabilmente. Sono contenta che tu stia bene», sussurrò la bella bionda prima di spostarsi nel salotto, il più lontano possibile da Hope.
Un rumore di passi frettolosi all'ingresso del dormitorio di Serpeverde riportò l'attenzione di Hope sul Preside, mentre questi cercava di estrarre la Pietra di Guardia di Serpeverde dal serpente di pietra ma questa non si mosse a causa del potente e premeditato incantesimo di Contenimento di Hope.
Silente si frustrò per il suo fallimento e optò per la soluzione più semplice, puntò la sua bacchetta in direzione del guardiano di pietra prima di colpire il serpente con una bombarda maxima, distruggendo così la Pietra di Guardia e il serpente di pietra «Sembra che dovremo procurarci una nuova Pietra di Guardia per Serpeverde» dice il Preside a Piton con un'espressione cupa, rendendosi conto che il pubblico lo stava fissando sbalordito.
«Volentieri» rispose Piton con tutta la sua gioia. Hope dovette ammettere che non c'era molta differenza tra le sue espressioni.
Le tre donne che si trovavano nella sala comune di Serpeverde rimasero scioccate mentre il professore e il preside si allontanavano.
«In nome di Merlino, cos'era quello?!» esclamò la donna anziana con rabbia, perdendo il suo accento americano. Un accento irlandese più naturale si rivelò mentre Babbling agitava le mani in aria, esasperata dal comportamento dei suoi due colleghi e dal disprezzo per la sicurezza degli studenti di Serpeverde.
I due studenti del primo anno rimasero in silenzio di fronte al fastidio della donna e si scambiarono occhiate discrete.
Senza alcun preavviso, ci fu uno scoppio di fuoco alla porta dei Serpeverde che attirò l'attenzione delle tre ragazze sul rumore della piccola esplosione, facendole sobbalzare per la sorpresa.
Guardarono sconvolti i detriti sul terreno sollevarsi verso la palla di fuoco che li sovrastava, con un lampo luminoso.
Il serpente di pietra tornò al suo antico splendore. Il guardiano sibilò minaccioso nella direzione in cui il Preside scomparve, prima di scivolare a terra. La lingua biforcuta si avvolse attorno alla Pietra di Guardia color ambra prima di ritrarla in bocca con un rumore di pietra.
I due studenti e il professore guardarono con stupore il guardiano dei serpenti, ora ricreato.
Babbling si rivolse alle due ragazze sbalordite nella sala comune e le rivolse un rapido avvertimento, con un tono serio che permeava le sue parole.
«Voi due non avete visto niente. Non dite a nessuno dei reparti e non dite che la pietra si è ricostruita da sola. Okay?» disse il professore guardando seria le due ragazze.
Entrambe le ragazze guardarono il serpente e poi la professoressa prima di annuire con determinazione. Dopo aver confermato che avrebbe mantenuto segrete le informazioni apprese quella mattina, Daphne si diresse verso il suo dormitorio, forse per prepararsi per la giornata.
La curiosità di Hope ebbe la meglio e decise di seguire la giovane insegnante di Rune.
Hope appoggiò la testa alla spalla e chiese mentalmente alla sua invisibile Fenice: «È così che rinasci? Sembra doloroso»
«In pratica. Ma il tuo viso era impagabile.» La Fenice rise tra sé e sé e Hope alzò gli occhi al cielo per la presa in giro di Myrddin.
«Resterò qui a vedere se qualcun altro fa scattare le barriere e spero di vedere Silente e il pipistrello irascibile scoprire che il loro piano per distruggere la Pietra è fallito. È stata una scelta intelligente quella di infondere le mie capacità rigenerative nella Pietra di Protezione. Ben fatto, Piccola Lupa» La Fenice di mezzanotte la lodò prima di volare via per raggiungere un punto di osservazione migliore.
Hope seguiva l'affascinante Professoressa, studiandone il profilo e il potere magico, perché qualcosa in lei le sembrava... strano? Non malvagio. Forse un po' familiare, ma Hope non riusciva a capire cosa. Fisicamente la donna è molto attraente, con la sua pelle bianca come il latte, i capelli corvini lisci che le scendono oltre le scapole, un viso simmetrico e profondi occhi color giada.
Hope apprezzò sinceramente la personalità della donna, che tenne testa a Silente quando cercò di nascondere le infrazioni della Casa di Serpeverde sotto il tappeto. La ragazza notò anche, osservandola nella sala comune, che la Professoressa Babbling era molto intelligente e attenta. Era anche molto dedita al suo lavoro.
«Allora, mi chiedevo solo: che materia insegni? Non pensavo che la scuola avesse un professore che insegnasse reparti e barriere?» chiese Hope alla donna mentre le si avvicinava.
Bathsheda si rivolse alla curiosa matricola, ricordando che questa ragazza, Hope Mikealson, aveva subito lo smistamento più lungo degli ultimi cinquant'anni. Babbling credeva che questa ragazza fosse una strega nata Babbana a causa di tutte le reazioni negative che i Serpeverde le avevano riservato dopo essere stata smistata nella loro casa. Babbling poteva ammettere di essersi preoccupata quando la ragazza dai capelli castani ci era finita.
«Insegno Rune Antiche qui a scuola. Tuttavia, ho studiato i reparti e le protezioni come corso congiunto al Ministero. Di solito queste due materie vanno di pari passo», rispose la ragazza curiosa, balbettando.
«A proposito, mi chiamo Bathsheda Babbling», disse la professoressa con aria sorpresa e sconcertata, non sapendo perché avesse dato il suo nome a una studentessa.
«Fantastico. Ho intenzione di seguire il corso di Rune Antiche al terzo anno. Vorrei poter iniziare prima, ma sarò felice di averti come insegnante Professor Babbling», disse Hope con un sorriso sincero.
Hope stava quasi dimenticando le buone maniere finché non si presentò. «Oh e io sono Hope Mikaelson».
«È un piacere conoscerla signorina Mikaelson. Anche se ho alcune domande da farle» disse la professoressa fermandosi per poter guardare la ragazza più giovane con sospetto.
Hope guardò la donna dai capelli corvini con occhi curiosi, mentre esortava il Professore a continuare. «Stai nascondendo qualcosa. Ma, data la casa in cui sei stata smistata, mi sembra quasi che tu abbia chiesto di entrare in Serpeverde.»
Hope guardò il Professore con un sorriso carico di secondi fini, ma rimase in silenzio finché Babbling non ebbe finito di esprimere il suo sospetto schiacciante su di lei. «Allora, nemmeno un giorno dopo. Una potente barriera protettiva ora sovrasta la sala comune di Serpeverde. Mentre tu, senza offesa, non sei ancora stato attaccata da nessuno di loro. Il che è molto insolito per un Nato Babbano. Soprattutto per uno che è stato assegnato a Serpeverde.»
Hope aveva un sorriso storto ma consapevole sul volto.
«Sì. È molto strano, o almeno così mi hanno detto.» Hope rispose vagamente.
«Mi piaci, professoressa. Ci tieni. Gli altri docenti con cui sono entrato in contatto mi guardano con pietà, ma tu hai raccolto tutte le prove e mi hai affrontato al riguardo», osserva Hope con un sorriso compiaciuto.
Bathsheda alzò un sopracciglio e aspettò che la ragazza dai capelli castani continuasse «Ma hai ragione. Ti sto nascondendo qualcosa. Tuttavia, non ti conosco ancora abbastanza bene per condividere i miei segreti. Mi dispiace» La giovane Serpeverde ammise all'insegnante con un'espressione accigliata perché sentiva un forte legame con questa donna, ma non sapevo cosa fosse.
Bathsheda si morse il labbro con un'espressione pensierosa, sentendosi a suo agio con questa studentessa di Serpeverde che le stava accanto, e le fece un'offerta. «Anche a me piaci ragazzina.
Forse posso guadagnarmi la tua fiducia. Che ne dici di fare un salto nella mia classe durante le tue ore di studio o anche dopo cena, qualche volta?».
Il sorriso di Hope si fece più intenso «Sembra divertente. Verrò la prossima settimana per la prima volta. Non vogliamo dare ai Serpeverde idee, vero?», rispose Hope con un sorrisetto malizioso e sfacciato all'insegnante «È bello vedere qualcun altro che non sia un Serpeverde essere astuto e furtivo. Ci vediamo la prossima settimana, Professor Babbling» concluse Hope prima di dirigersi verso la Sala Grande a passo lento, lasciandosi alle spalle un Professore sconcertato.
«Perché ho la strana sensazione che questa ragazza avrà un impatto maggiore sul Mondo Magico di quanto ne avrà Harry Potter?» mormorò tra sé e sé Babbling, prima che la sua espressione si oscurasse d guardò indietro verso il dormitorio di Serpeverde mentre mormorava con rabbia:
«Che diavolo sta facendo Silente?»
Quando Hope entrò nella Sala Grande, non c'era molta gente, quindi decise di scrivere un altro biglietto ai Flamel chiedendo loro di inviarle degli appunti durante le sue ore di studio, prima di colazione o dopo cena. Così non avrebbe dovuto inventare scuse se altri studenti avessero visto un pezzo di pergamena apparire improvvisamente davanti a lei.
Hope ha anche raccontato come Silente ha reagito al cambiamento della Pietra di Protezione di Serpeverde e come l'ha fatta esplodere per fermarne gli effetti, ma Hope ha aggiunto allegramente che sospettava che ciò potesse accadere, quindi ha chiesto a Myrddin di infondere nella Pietra di Protezione i suoi poteri di reincarnazione.
La giovane Erede di Flamel li informò anche della Professoressa di Rune Antiche e della sua curiosità riguardo alla magia della donna che la chiamava in un modo inspiegabile che Hope non riusciva a decifrare. Hope chiese loro se sarebbe stata una buona chiedere ad un'insegnante di aiutarla mentre era a scuola e se avrebbero dovuto rivelarle la verità sulla sua straordinaria apparizione in questo universo.
Hope lanciò un incantesimo Gemino sul suo orario prima di accartocciare sia il biglietto che l'orario copiato in una piccola pallina di carta. Hope spostò la pallina sotto il tavolo per nascondere le sue attività alla vista. Hope lanciò l'incantesimo a bassa voce, «touve mon se kavo, touve mon se kavo» e il pezzo di pergamena appallottolato scomparve in un piccolo lampo di fuoco.
Occhi color del mare alzarono lo sguardo quando Hope vide il Professor Piton entrare nella Sala Grande con un'espressione arrabbiata e un ghigno stampato in faccia. Piton squadrò la ragazza nata Babbana in fondo al tavolo di Serpeverde prima di riuscire in qualche modo ad accentuare la sua smorfia rabbiosa mentre le passava accanto.
«Cavolo. Questa storia dell'esilio da Serpeverde sta diventando noiosa in fretta» borbottò Hope e guardò il Preside correre quasi al tavolo degli insegnanti con una Pietra di Guardia rossa in mano.
Gli occhi di Hope si spalancarono alla velocità con cui l'anziano uomo era in grado di muoversi e scoppiò in una piccola risata. Silente si avvicinò al posto in cui era seduto il Professor Piton e
sussurrò all'orecchio di Piton, facendo spalancare gli occhi dell'uomo dai capelli unti.
Hope quasi sussultò quando sentì degli artigli stringerle all'improvviso la spalla.
«Gesù! Myrddin. Mi hai spaventato!» Hope rimproverò silenziosamente l'uccello, guardando verso il tavolo degli insegnanti per evitare che gli studenti la vedessero parlare da sola. Per fortuna, dato che l'attenzione di tutti i professori era concentrata su Piton e Silente che uscivano di corsa dalla Sala Grande, nessuno di loro vide nemmeno la sua bocca muoversi.
La Fenice color mezzanotte rise mentre comunicava mentalmente con la sua mente, premendo la sua piccola testa contro la tempia di Hope e mostrandole gli eventi a cui aveva assistito in precedenza: Come Silente tornò con una nuova Pietra di Guardia dello stesso colore della pietra originale pietra prima che Hope rimuovesse tutti i reparti pericolosi o inappropriati, ma lasciò cadere la pietra per lo shock quando vide che il guardiano di pietra era stato rigenerato. Il Preside fece esplodere di nuovo il guardiano e usò la sua magia per evocare un altro guardiano che prendesse il posto di quello "difettoso". Raccolse la Pietra di Guardia rosso sangue da terra e si mosse per infilarla nella sua nuova armatura di pietra da guardiano.
Ma mentre Silente si protendeva in avanti, l'evocazione fu distrutta da una forte esplosione di magia. L'area intorno alla Pietra di Guardia prese fuoco e ricostruì la pietra e la statua originale. Quando il serpente riapparve, sibilò minaccioso verso il Preside, che indietreggiò per lo shock e poi fuggì via.
Hope si coprì la bocca e rise vedendo l'espressione sbalordita di Silente.
«Ora scusami. Devo andare a vedere cosa faranno ora Tweedle-Dee e Tweedle-Dum» disse Myrddin mentre si dava una spinta sufficiente per spiccare il volo.
Hope rise al riferimento fatto dall'uccello nero, sapendo che Myrddin l'aveva imparato da lei poiché era solita chiamare così le ragazze Saltzman quando si comportavano in modo piuttosto scortese con lei. «Che pennuto buffo» Mormorò tra sé e sé.
Quando tutti gli studenti arrivarono per la colazione, la Sala Grande esplose in un rumore costante che causò a Hope un forte mal di testa, così decise di ignorare le conversazioni intorno a lei, ma alcuni Serpeverde si comportavano in modo piuttosto sospetto.
Così Hope si concentrò su di loro e ascoltò ciò di cui stavano parlando. Parlavano di quello che era successo la sera prima e del dolore che avevano provato. Alcuni studenti, come Marcus Flint, erano ancora in infermeria.
Questa informazione ha sconvolto Hope, che si aspettava che fossero tutti dimessi entro quel momento, ma se lui e alcuni degli altri studenti sono ancora in infermeria... significa che stanno ancora pensando di fare del male a qualcuno, molto probabilmente a lei e questo manteneva attivo il reparto.
Hope socchiuse leggermente gli occhi, pensando che l'effetto della protezione sarebbe svanito dopo un'ora una volta usciti dalla sala comune di Serpeverde, dato che la Pietra di Protezione avrebbe dovuto avere effetto solo nella sala comune di Serpeverde. Hope ci pensò mentre mangiava distrattamente la sua colazione.
Il suono di un forte ululato attirò l'attenzione di Hope verso l'alto, mentre centinaia di gufi piombavano nella Sala Grande e lasciavano cadere pacchi dal soffitto, che la maggior parte degli studenti catturava con una facilità esperta. Mentre i ragazzi più giovani armeggiavano un po' con i loro pacchi o una copia della Gazzetta del Profeta, uno dei gufi volò verso Hope, atterrando sul tavolo solido senza problemi. Il gufo la fissò prima di porgerle la zampa con una lettera legata.
Hope guardò l'uccello con curiosità, credendo che fosse un gufo delle tane a causa del suo colore bianco e piume screziate di marrone chiaro.
«Chissà a chi appartieni?» mormorò Hope mentre si allungava in avanti e lanciava un incantesimo discreto, senza la bacchetta, per controllare eventuali trappole.
I risultati non diedero alcun risultato, così Hope liberò il gufo dal suo carico, così questo volò via dopo aver preso un po' della pancetta che la ragazza gli aveva offerto.
Hope lesse il fronte della lettera e notò che era indirizzata a Lady Hope Mikaelson e i suoi occhi si spalancarono in segno di riconoscimento quando vide il sigillo di cera della Gringott sul retro. Invece di aprire subito la lettera, Hope si alzò e lasciò la Sala Grande per tornare nella sua stanza del dormitorio e leggere la lettera in privato.
Senza saperlo, Hope aveva attirato l'attenzione di due membri dello staff, Babbling e Vitious. Uno dei due è curioso di sapere qualcosa della ragazza, mentre l'altro ha riconosciuto il gufo come un gufo personale dei Goblin.
Uno degli studenti di Serpeverde si alzò dal tavolo con la bacchetta puntata contro Hope. Era lo stesso ragazzo del settimo anno che si era lanciato ad attaccarla dopo che tutti gli studenti più grandi avevano tentato di aggredirla la notte prima. Il ragazzo cadde a terra in preda a un dolore evidente, ma non riuscì a urlare perché non aveva più la bocca.
«Wow!» esclamò Hope sorpresa, allontanandosi dal ragazzo e alzando le mani vuote dopo aver infilato la busta nella veste. Era davvero sorpresa che il ragazzo avesse provato ad attaccarla in pubblico.
La professoressa McGranitt si precipitò dal ragazzo caduto per eseguire alcuni incantesimi diagnostici sul ragazzo, chiedendo ai bambini intorno a lui cosa fosse successo e tutti i Serpeverde indicarono Hope. Quando la McGranitt si voltò verso Hope, vide il volto sconvolto delle ragazze e strinse le labbra per la curiosità, sapendo che al resto della casa dei Serpeverde non piaceva avere la ragazza nata Babbana in casa.
Così la vicepreside guardò gli studenti di Corvonero e chiese anche a loro.
Anche i Corvonero scelsero di puntare il dito contro Hope, ma lo fecero principalmente a causa degli sguardi minacciosi che i Serpeverde lanciavano loro alle spalle della McGranitt.
Prima che la professoressa McGranitt potesse voltarsi verso Hope per proporre una punizione, il professor Vitious aveva raggiunto Hope e la vicepreside, dicendo rapidamente: «Minerva. Ho visto per caso che il ragazzo più grande di Serpeverde si era alzato e aveva puntato la bacchetta sulla signorina Mikaelson, qui. Lei semplicemente fece un passo indietro e alzò le mani in segno di resa»
Il mezzo Goblin guardò la ragazza Serpeverde del primo anno. «Se la signorina Mikaelson acconsente, posso controllare gli ultimi incantesimi lanciati con la sua bacchetta?»
Hope guardò sorpresa il piccolo professore e annuì, estraendo la bacchetta dalla fondina e porgendola alla Professoressa di Incantesimi senza lamentarsi. Hope osservò il piccolo Goblin percepire il potere e la minaccia minacciosa provenire dalla sua bacchetta.
Filius rabbrividì leggermente alla vista della pericolosità dello strumento che teneva tra le mani, stringendolo delicatamente, perché temeva che avrebbe cercato di ucciderlo se avesse provato ad impugnarla. La ragazza nata babbana doveva averne una creata appositamente per lei. Vitious lanciò una rapida occhiata a Hope, chiedendosi cos'altro potesse nascondere.
Al momento aveva ricevuto un messaggio dai Goblin e una bacchetta appositamente realizzata.
La cosa successiva che confuse l'ex Campionessa di Duello fu che una strega nata babbana al primo anno avrebbe avuto una fondina per la bacchetta. Persino Minerva sembrò sorpresa quando Hope tirò fuori la sua bacchetta da una fondina.
Poiché la fondina rientrava nei requisiti non elencati ma raccomandati dalla scuola.
Gli insegnanti non le fecero domande perché la fondina per la bacchetta che Hope aveva legato al braccio era legale per una persona della sua età e non era bandita dalla scuola.
L'intera comunità studentesca osservava con interesse, mentre Hope sentiva i loro sguardi sulla schiena e aspettava che Vitious le desse il via libera. Gli unici incantesimi lanciati con la bacchetta di Hope sono il Finite, il Lumos, il Nox e l'Acus Lignum Unum, ovvero l'incantesimo per trasfigurare lo stuzzicadenti in ago.
Vitious canticchiò prima di restituire la bacchetta a Hope.
«Tutto a posto, Minerva. La ragazza non ha lanciato incantesimi con effetti dannosi», annunciò il Professore di Incantesimi.
Hope iniziava a innervosirsi perché aveva rischiato di finire nei guai due volte per la stessa cosa.
«Mi chiedevo solo se è normale che gli studenti del primo anno vengano accusati di aver fatto del male ad altri studenti entro i primi due giorni e che la loro bacchetta venga sottoposta a un test!?», sbotta Hope con un'espressione di disapprovazione «Voglio dire, quali incantesimi potrei conoscere per fare una cosa del genere!?» continua, indicando con il braccio il ragazzo Serpeverde a terra, in segno di frustrazione «Sono una strega nata Babbana! Dove potrei mai imparare incantesimi del genere!?» Hope conclude il suo sfogo con rabbia prima di uscire dalla Sala Grande infastidita senza voltarsi indietro.
Una volta Hope entrò nel suo dormitorio e sbatté la porta, prima di iniziare a imprecare furiosamente per circa 10 minuti. Non le importava quanto forte imprecasse, perché la salvia incantata avrebbe tenuto le sue parole private.
Una volta che Hope si fu calmata, si ricordò della lettera ricevuta a colazione dai Goblin e la tirò fuori per poi andare alla scrivania per aprirla e leggerla.
Lesse chi aveva inviato per primo la lettera e si morse il labbro, vedendo che proveniva dal Re dei Goblin.
Lady Emrys (Hope Mikaelson).
Grazie per averci informato dell'intenzione di Godric di restituire la Spada di Grifondoro e della sua accettazione di restituirla una volta che l'avrete recuperata e che altri l'avranno usata per distruggere gli Horcrux.
Ti ringraziamo anche per averci informato della richiesta di Salazar Serpeverde di proteggere la Casa di Serpeverde con il tuo aiuto. C'è qualcosa che dovresti sapere sulla Pietra di Guardia . Funziona su tutti i Serpeverde all'interno del castello, praticamente ovunque all'interno delle barriere di Hogwarts. Le barriere entreranno in vigore contro qualsiasi studente Serpeverde che faccia scattare i reparti basati sull'intento che hai posto sulla Pietra.
Hope canticchiò tra sé e sé, capendo ora perché le protezioni funzionassero anche fuori dalla Sala Comune di Serpeverde. Questo la fece sentire molto sollevata, perché proteggerà gli innocenti Serpeverde Mezzosangue, Nati Babbani o Purosangue, facilmente manipolabili.
Hope continuò a leggere la lettera.
Non interferiremo con le tue protezioni, né lo farà nessuno dei nostri dipendenti, poiché crediamo nelle azioni che hai intrapreso per proteggere gli studenti di Hogwarts in qualità di protettore scelto personalmente da Salazar Serpeverde. Tuttavia, se il Preside ci chiedesse aiuto, dovremo inviare qualcuno per confermare che la Pietra di Protezione sia stata aggiornata da un protettore scelto da Salazar.
Apprezziamo il tempestivo avviso che ci hai fornito. Se potessi tenerci aggiornati, ci aiuteresti molto.
A margine, potresti dirci come hai recapitato la tua lettera? Non sappiamo come sia arrivata... sulla mia scrivania, senza che nessuno se ne accorgesse.
Inoltre, insieme alla nostra corrispondenza, invierò uno dei nostri gufi personali, Sandy. Il gufo che ti ha consegnato questa lettera. Come tutti gli altri gufi della Gringott, sarebbe facilmente riconoscibile da qualsiasi famiglia Purosangue che riceve i resoconti finanziari mensili.
Ciò contribuirà a mantenere segreta la tua identità agli occhi dei Purosangue.
State al sicuro, Hope Mikaelson - Lady Emrys, Regina dei Lupi Mannari e Principessa dei Vampiri.
Cordiali saluti, Re Ragnok, Re dei Goblin, Guerriero Sanguinario e Rappresentante della leggendaria Casata di Emrys.
Hope rilesse la lettera e controllò l'orologio: erano le 8:33. Ricordava di avere prima un'ora di studio, poi una doppia lezione di Difesa contro le Arti Oscure. Dopo pranzo c'era una lezione di Volo, seguita da un'ora di Incantesimi, una di Trasfigurazione ed una di Erbologia.
Dato che la giovane Mikaelson aveva un periodo di studio come primo periodo, rispose subito al Re dei Goblin e aggiunse i titoli che Ragnok aveva menzionato. Perché se li aveva usati, probabilmente c'era una buona ragione, il che significava che avrebbe dovuto usarli tutti anche lei. Soprattutto quando inviava posta come Lady Emrys o Erede Flamel.
Così Hope informò il Re dei Goblin che lo avrebbe tenuto aggiornato e gli chiese se lui poteva tenerla al corrente degli avvenimenti all'interno del Wizengamot. Pensava che fosse qualcosa che avrebbe dovuto seguire per riferimento futuro, quando avrebbe dovuto prendere posto più avanti.
Tuttavia gli fa sapere che è altamente improbabile che lei possa influenzare le sue decisioni in quanto Re dei Goblin, poiché condivide i suoi stessi interessi.
Hope ha anche escogitato un piano che nessuno a Serpeverde avrebbe mai immaginato, nemmeno Silente o Piton. Chiedendo se quando un Goblin o un suo rappresentante si presenta su richiesta del Preside, questo avrebbe dovuto informarli del protettore di Serpeverde e nel caso, se potevano dire che la magia corrispondeva a Lady Emrys, senza però menzionare che questa e Hope fossero la stessa persona.
Assicurandosi che i Serpeverde imparassero a non interferire con le protezioni visto che era stata una Casata Leggendaria ad aver apportato le modifiche alla Pietra di Guardia. Ciò significava che nessuno di loro poteva ostentare le proprie Casate Purosangue e i propri legami con il Wizengamot per minacciare il colpevole e fargli rimettere tutto come prima.
Hope scrisse l'incantesimo di messaggistica che aveva usato per inviare la lettera al Re dei Goblin, nonché i dettagli su cosa faceva l'incantesimo e come lo si eseguiva.
Quando finì la sua lettera, la spedì rapidamente e si mise a dipingere fino all'inizio della lezione successiva. Questo le permise di calmarsi un po' prima della sua prima lezione con Raptor-Mort.
«Cazzo! Devo proprio trasformarmi. Lo farò stanotte, prima che il mio lupo decida di voler uccidere qualcuno... O potenzialmente tutti» Il suo lupo sbuffò in segno di assenso mentre Hope parlava tra sé e sé.
Quando arrivarono le 9:45 Hope lasciò il suo dipinto incompiuto della sua famiglia al matrimonio di zia Freya e zia Keelin e camminò per la scuola cercando di trovare la sua prossima classe da quando non aveva nessuno che le indicasse dove andare.
Il sensibile naso da lupo di Hope colse un odore distinto e le rivolse un ampio sorriso mentre lo seguiva fino a Dafne. Quando girò l'angolo, Hope rivolse un piccolo saluto beffardo ai Serpeverde del primo anno, sconvolti, perché pensavano di averla persa.
Hope si appoggiò al muro di fronte ai Serpeverde. Fortunatamente, gli studenti di Grifondoro scelsero proprio quel momento per presentarsi. Harry sorprese tutti nel corridoio avvicinandosi a Hope e abbracciandola, il che la fece bloccare per un attimo prima di ricambiare l'abbraccio.
«A cosa serviva questo Harry?» chiese Hope ridacchiando.
«Sono solo contento che tu sia sana e salva» rispose il Grifondoro, staccandosi dall'abbraccio e lanciando un'occhiata fulminante ai Serpeverde.
«Grazie Harry», disse Hope con un sorriso.
«Cosa stai facendo con il mio migliore amico, viscido serpente?» chiese una voce odiosa dalla parte di Grifondoro. Ron si avvicinò a loro e spinse Hope all'indietro contro il muro.
«Ron! Che stai facendo? È una mia amica!» rispose Harry arrabbiato con il giovane Weasley.
«Ma è un serpente malvagio! Non puoi fidarti di lei!» protestò Ron, mentre Harry continuava a guardare Hope con disgusto.
Malfoy decise che era il momento migliore per intromettersi. «Una tua amica Potter? AH! Fai amicizia con un Traditore del Sangue e una Sangue Sporco di Serpeverde. Che patetico»
Il ragazzo biondo sogghignò verso Harry prima di guardare Hope.
«E tu Sangue Sporco, avrai la tua parte», dice Malfoy mentre spinge Hope e le urta la spalla.
Invece di incassare il colpo come ha fatto con Ron, Hope si prepara quando Malfoy la colpisce, facendolo gemere e tenendosi una mano sulla spalla per il dolore.
Hope sghignazza al cosiddetto Principe di Serpeverde mentre questi si allontana imbronciato in classe. Gli altri studenti entrano in classe, ma Hope preferisce sedersi da sola perché non vuole sentire le osservazioni offensive di Ron, che purtroppo Harry sente ma gli non risponde se non con il silenzio.
Quando il professor Quirrell entrò nella stanza si diresse verso la parte anteriore dell'aula balbettando il programma dell'anno.
Con sorpresa di Hope, Quirrell-Mort sapeva insegnare discretamente, ma la balbuzie era molto fastidiosa e sapendo che era finta, le dava sui nervi. Prese appunti e ascoltò il Professore, ma fu distratta quando uno dei ragazzi del primo anno di Serpeverde cadde a terra con un grugnito di dolore inimmaginabile.
«Oh mio Dio, C-cos'è qu-questo?» balbettò il professore DADA, scioccato, quando vide il ragazzo Serpeverde cadere a terra in preda all'agonia., pronto a lanciare un incantesimo sul Sangue sporco paria di Serpeverde. Tutti gli studenti rimasero in silenzio, ma Hope notò che il ragazzo la stava guardando, così come la sua bacchetta era puntata contro di lei, il che significava che stava pianificando di attaccarla alle spalle. Questa informazione infastidì Hope, che cercò di ricordare il nome del ragazzo codardo. C'erano Malfoy, i suoi due compari Goyle e Tiger, poi c'era Zabini che Hope ricorda essere un ragazzo italiano dalla pelle scura, quindi il suo aggressore dovrebbe essere Nott.
Zabini farfuglia quasi annoiato. «Il nostro Capo Casa se ne sta occupando. Per ora, dite a Tiger e Goyle di portare Nott in infermeria. Più tardi si riprenderà»
Hope studiò attentamente il ragazzo italiano perché non ricorda nulla di lui e si appunta nella parte posteriore della sua mente di controllare le reazioni di questo ragazzo nei suoi confronti.
Poiché le sue azioni le ricordavano Daphne e Tracey, che non reagiscono né parlano, sorvolano sulle infrazioni e le ignorano per restare al sicuro.
Forse questo ragazzo sta proteggendo se stesso o qualcun altro.
Dopo che tre dei ragazzi Serpeverde lasciarono la classe, Quirrell li trattenne solo il tempo necessario per dare loro i compiti e poi li lasciò andare a pranzo.
Hope fece solo un piccolo pasto perché aveva la sensazione che non le sarebbe piaciuto il corso di volo. Il solo pensiero rendeva il suo Lupo irrequieto mentre camminava avanti e indietro nella mente di Hope, pensando con amarezza di non riuscire a sentire il terreno sotto i piedi.
Una volta terminato il pranzo, tutti gli studenti del primo anno si stavano dirigendo nella stessa direzione all'esterno e Hope rivolse un sorriso a Harry prima di dirigersi verso i Tassorosso, così da poter lavorare con Susan e Hannah.
A loro si unirono però tre ragazze Corvonero, una delle quali era la Corvonero che era riuscita a rimanere sveglia durante la Storia della Magia, Su Li e le altre due ragazze furono presentate come Lisa Turpin e Padma Patil.
Hope lanciò un'occhiata ai Corvonero rimasti per vedere come reagivano a tre dei loro compagni, lei e i Tassorosso. Rimase profondamente delusa quando vide che i Corvonero rimasti stavano fissando con odio, lei e i loro compagni di casa.
Continuò a guardarsi intorno, guardando gli altri compagni di classe. Ovviamente agli studenti di Serpeverde Hope non piaceva affatto, quindi non c'era da stupirsi che i serpenti la stessero fissando con aria omicida.
A parte Harry, Hermione, Neville Paciock e Parvati Patil, i leoni guardavano accigliati tutti i Serpeverde, compresa Hope, a causa dei colori delle sue vesti.
Hope si voltò e sospirò, una mano confortante si posò sulla sua spalla e vide che era Susan. Hope riuscì a accennare un leggero sorriso alla ragazza dai capelli rossi, ma il gruppo si fermò mentre si avvicinava all'istruttrice di volo, Madama Bumb.
Hope alzò lo sguardo e colse l'occhiata degli occhi gialli di Madama Bumb. La guardò con sospetto e cercando di intuire se la donna di fronte a lei avesse una parte di Lupo.
Mentre Hope percepiva la presenza dell'insegnante, perse la prima parte della lezione e Susan la urtò, riportando l'attenzione di Hope alla realtà. Non aveva percepito nessun lupo nelle vicinanze così si permise di rilassarsi.
Hope imitò gli altri studenti e si mise alla sinistra della sua scopa. Appoggiò la mano destra sulla scopa, poi gridò «su», proprio come tutti gli altri studenti. La scopa si avvicinò alla sua mano, ma lo fece con riluttanza, a causa della lotta interiore di Hope contro la voglia di volare e della sua straordinaria potenza magica. Tuttavia, la magia di Hope è troppo forte perché la scopa possa ignorare il comando.
La ragazza Mikaelson sentì un forte tonfo e alzò lo sguardo per vedere Ron che si teneva la mano sul naso leggermente rosso.
Hope non riuscì a trattenersi e rise dietro la mano; per fortuna anche Harry rise vedendo il suo amico farsi male: «Stai zitto Harry».
Dopo che tutti gli studenti ebbero preso in mano la scopa, Madama Bumb insegnò loro il modo corretto di salirci sopra e Hope non poté fare a meno di sorridere compiaciuta per l'allusione che il resto della classe era troppo piccola per capire.
L'insegnante disse loro di sollevarsi da terra, di restare sospesi per un momento, poi di tornare subito sull'erba e di atterrare sani e salvi.
Neville urlò mentre improvvisamente iniziava a volare e perdeva il controllo della scopa. Hope aveva dimenticato questa parte della lezione che era presente nel film mentre guardava Neville volare incontrollabilmente in più direzioni, incapace di riprendere il controllo della scopa.
Hope si chiese se ci fosse un modo per dare una mano senza compromettere la sua reputazione con la scuola. Con gli incantesimi che conosceva da Hogwarts non aveva modo di aiutare Neville, a parte prenderlo in volo, cosa che le sarebbe stata possibile soprattutto grazie alle sue abilità da licantropo. Ma ancora una volta, sarebbe stato molto bizzarro per una bambina afferrare un bambino che cadeva dal cielo senza problemi.
Hope serrò le labbra e si lanciò in avanti quando Neville fu appeso per la veste alla scultura e la veste si strappò prima che lei arrivasse.
Tuttavia, dato che Hope era stata la prima a raggiungere Neville, gli controllò la vista per vedere se avesse una commozione cerebrale prima di essere gentilmente spostata da Madama Bumb. L'istruttrice di volo sistemò Neville al suo fianco e lo portò di corsa da Madama Chips in infermeria.
Draco raccolse la Ricordella di Neville e la lanciò in giro con noncuranza al ché Harry si avvicino e gli porse la mano «Restituiscilo, Malfoy», disse Harry severamente al ragazzo biondo di Serpeverde.
Malfoy, da vero rompiscatole, salì sulla sua scopa e disse a Harry di togliergliela con la forza.
Il ragazzo biondo di Serpeverde volò via sulla sua scopa, in quello che Hope pensò fosse un volo estremamente pericoloso.
Osservò Harry discutere con Hermione prima di lanciarsi all'inseguimento di Malfoy.
«Che. Razza. Di. Idiota.» esclamò Hermione esasperata. Hope soffocò una risata, ma scelse di volare accanto a Harry per dargli manforte.
Mentre Hope si sollevava da terra, il suo Lupo ringhiò per la sensazione di qualcosa di sbagliato, ma Hope continuò e ritrovò l'equilibrio sulla scopa; sentì Hermione gemere per la frustrazione.
«I maghi sono degli idioti. Sono circondata da idioti», mormorò Hermione.
Hope rise sonoramente all'osservazione di Hermione, poiché aveva avuto gli stessi identici pensieri molte volte nel corso degli ultimi mesi.
Quando arrivò accanto ai ragazzi, si aggirò accanto a Harry e gridò: «Restituiscilo Malfoy.»
Harry si guardò alle spalle sorpreso nel vedere Hope accanto a lui e sorrise, felice che qualcuno si fosse preoccupato abbastanza da aiutarlo. Tuttavia, notò che barcollava sulla scopa, come se avesse paura dell'altezza o semplicemente si sentisse incredibilmente a disagio.
«Ti fai difendere da un ragazza Potter? Che tristezza» Malfoy sogghignò verso i due.
«Se lo desideri così tanto» disse, gettando la Ricordella nella mano destra pronto a lanciarla.
«Allora prendila» urlò Draco mentre lanciava la palla più forte che poteva verso il castello, con l'intenzione di distruggere la sfera di vetro.
Harry si lanciò verso la palla mentre Draco stringeva il braccio di Hope «Aspetta solo che dica al resto dei Serpeverde che ti stai affiliando al Ragazzo d'Oro di Grifondoro. Ti faranno a pezzi per aver infranto le regole»
Hope ritrasse il braccio con forza prima di rispondergli senza paura e con un'occhiata fulminante. «Che scelta ho? L'intera Casa di Serpeverde mi ha emarginata fin dal primo giorno, probabilmente fin dai primi istanti in cui sono stata smistata tra i Serpeverde e hanno capito che ero una Nata Babbana. Avete scelto tutti di rendermi un bersaglio e di bullizzarmi. Quindi non me ne frega niente di quello che pensano di me i Serpeverde, visto che mi vogliono già morta»
Draco guardò scioccato la Nata Babbana, non immaginando che sarebbe stata in grado di indovinare cosa pensassero di lei i Serpeverde.
Hope scosse la testa incredula alla vista dell'espressione scioccata di Malfoy, chiedendosi perché tutti i Serpeverde la considerassero un'idiota. Era sul punto di dire che c'era un motivo per cui era stata smistata in Serpeverde, ma si trattenne, perché questo avrebbe solo attirato un'attenzione indiscreta su di sé, invece inclinò leggermente la scopa verso il basso, perché aveva imparato che le scope sono molto sensibili a girare in qualsiasi direzione. Non appena i piedi di Hope toccarono l'erba, emise un sospiro di sollievo e il suo Lupo poté finalmente rilassarsi di nuovo.
Hope riuscì ad atterrare prima che Harry tornasse di corsa dai suoi compagni di classe, scuotendo la Ricordella in segno di vittoria. Hope sorrise alla scena, appoggiandosi alla scopa per sostenersi.
«È stato un atto sconsiderato, lo sai?» disse una voce allegra alle sue spalle e Hope si voltò e vide che era stata Hannah a commentare le azioni di Hope in precedenza.
Hope ridacchiò leggermente: «Lo era, vero? Quasi di natura Grifondoriana, eh?», disse Hope ridendo.
Susan si avvicinò ad Hannah e stava per rimproverare anche lei Hope, ma si fermò al commento di Hope.
«Grifondoriana, davvero? Esiste davvero questa parola?» disse il Tassorosso dai capelli rossi ridendo «Ora sì» disse Hope con un sorriso mentre guardava Malfoy atterrare accanto ai Serpeverde.
Le ragazze rimasero in silenzio mentre la professoressa McGranitt uscì e chiamò Harry, poi se ne andarono insieme.
«Se può essere utile», disse Hope, attirando l'attenzione di Susan e Hannah, «odio davvero volare».
Susan rise di Hope mentre rispondeva con una risata. «Non è il tuo forte?»
«Dio no.» rispose subito Hope «Mi piace avere i piedi ben piantati a terra. Grazie mille.» Entrambe le ragazze Tassorosso risero e Hope le guardò con aria giocosa «Grazie ragazze ve ne sono grata» disse Hope bonariamente.
Dopo che le ragazze ebbero smesso di ridere di Hope, si diressero alla lezione successiva: Incantesimi dove il professor Vitious riuscì a tirarla da parte per un attimo e le disse che non era nei guai per la sua sfuriata durante la colazione. Hope inclinò la testa di lato, confusa, prima di ricordare il ragazzo del settimo anno che aveva cercato di aggredirla.
Hope gli fece un cenno di assenso, ma corrugò la fronte mentre si dirigeva alla sua scrivania, preparandosi in silenzio per la lezione mentre tirava fuori alcune pergamene e una penna. Iniziò a prendere appunti dalla lavagna, poi prese il suo libro di Incantesimi e cominciò a copiare anche da lì. Lo stesso fece durante le altre lezioni del giorno.
Nessuno poteva dire a Hope che non fosse una studentessa scrupolosa. Era sempre la prima a finire in tutte le sue lezioni e rispondeva a tutte le domande che le venivano poste.
Durante il suo periodo di studio, Hope si unì di nuovo alle ragazze di Tassorosso, così che potessero finire i compiti di Erbologia. Lei riuscì perfino a trovare la prima persona che usò rametti di valeriana in una pozione e condivise l'informazione con le due ragazze, sorprendendole. Hope scoprì anche che la pianta era originaria dell'Italia.
Dopo cena i Serpeverde tentarono di nuovo di attaccarla, ma furono fermati dalla Pietra di Guardia dei Serpeverde. «Ovviamente questi Serpeverde devono aver preso solo il lato ambizioso degli attributi delle loro casa» pensò Hope tra sé e sé.
Gli unici Serpeverde che riteneva astuti erano quelli che non l'avevano attaccata, ovvero la maggior parte dei ragazzi del secondo anno, le ragazze del primo e Draco. Ma Hope ha scartato Draco come opzione, perché non fa nulla che possa sporcargli le mani, usa solo i suoi compari, che sono di nuovo diretti in infermeria dopo aver tentato un altro tentativo di attaccarla.
Quella notte Piton e Silente si presentarono di nuovo per rimuovere la Pietra di Guardia, ma ancora una volta fallirono, con grande divertimento di Hope.
Hope andò in camera sua a studiare e dipingere per un po' finché non si fece buio, così da potersi trasformare senza che chi girava di notte assistesse a qualcosa che non avrebbe dovuto vedere.
Finì il secondo dipinto che aveva iniziato quella mattina, ovvero la Sala Grande durante lo smistamento, che scelse dipingere perché aveva trascorso abbastanza tempo sullo sgabello in attesa di essere sistemata e aveva un ricordo quasi perfetto della scena, dato che era sempre stata attenta, ma Nelle e Nic le avevano suggerito di imparare l'Occlumanzia. Principalmente perché Hope potesse usare le abilità per ricordare le cose perfettamente, considerando che le sue barriere mentali erano già indistruttibili e sofisticate.
Hope tolse il dipinto dal cavalletto e lo rimpicciolì per poterlo portare a casa. Alzò lo sguardo verso lo spazio sopra il cavalletto e sorrise al dipinto che aveva fatto precedentemente raffigurante la sua famiglia. Era praticamente una replica del dipinto che aveva realizzato nel suo universo e anche a casa Flamel. Quel dipinto era la coperta che la teneva al sicuro.
Messo via il cavalletto, Hope vide che erano quasi le 22:00 sul suo orologio e dopo aver sistemato anche i sui strumenti per dipingere, lanciò il suo incantesimo di invisibilità su se stessa prima di uscire dalla porta e dirigersi verso la sala comune. Si diede prima un'occhiata intorno, vedendo se percepiva qualcosa, senza trovare niente andò verso l'uscita.
Hope riuscì a lasciare la sala comune di Serpeverde senza farsi vedere, cosa che deluse molto la
Tri-ibrida figlia di Niklaus Mikaelson mentre si dirigeva verso l'uscita vicino all'aula di Erbologia. La Capanna di Hagrid si trovava in fondo a una ripida collina, con una scalinata in pietra e una serie di tortuosi gradini che conducevano all'accogliente baita, così come lo Stadio di Quidditch sulla sinistra e la Foresta Proibita.
Hope sorrise compiaciuta tra sé e sé mentre correva verso destra, inoltrandosi nella foresta, in trepidante attesa, con il suo Lupo che non vedeva l'ora di una bella corsa. Hope si inoltrò per circa 50 metri nella fitta e buia foresta prima di annullare l'incanto di invisibilità.
Hope si spogliò piegando i vestiti e riponendoli sotto una radice d'albero, poi con un grugnito di dolore e arrabbiata, la ragazza di trasformò in lupo liberando rapidamente gran parte della rabbia e della frustrazione accumulate nei primi due giorni di scuola.
Hope, essendo l'Alfa del branco di Lupi Crescenti nel suo universo e una Tribrida, ha la capacità di trasformarsi in lupo a velocità diverse se lo desidera. Dato che suo padre le aveva insegnato durante la sua prima luna piena come completare la trasformazione in un tempo record, soprattutto per un nuovo lupo, Hope poteva trasformarsi in pochi istanti e senza troppa sofferenza.
Ma una volta che suo padre, sua madre e suo zio morirono, Hope rallentò la sua trasformazione così lei avrebbe potuto usare la trasformazione come punizione per essere stata egoista, mentre il senso di colpa di aver perso la sua famiglia la sopraffaceva.
Un basso ringhio risuonò nell'area mentre un lupo bianco-grigio si scrollava il pelo prima di addentrarsi nella foresta. Hope attraversò il territorio delle Acromantule abbastanza velocemente nella sua corsa e si tenne alla larga dagli enormi ragni. Trovò anche un campo pieno di fate, le cui ali scintillavano al chiaro di luna, mentre la guardavano con cautela e sospetto.
Hope sbuffò una volta alle piccole creature prima di spostarsi nell'area successiva, che la costrinse a fermarsi a un confine, annusandone il bordo con curiosità. L'agile lupo camminò avanti e indietro per un po', chiedendosi se entrare o meno nel territorio, ma scelse di non farlo perché non sapeva cosa avesse creato la linea di confine segnata.
Qualunque cosa fosse, doveva essere intelligente, dedusse Hope, poiché non molti animali avrebbero saputo creare una linea di confine così netta ed era meglio non far incazzare questi esseri dato che stava invadendo il loro territorio.
Un galoppo di zoccoli sollevò la testa del lupo, portando i suoi occhi dorati e luminosi a incontrare quelli che Hope credeva fossero Centauri che le puntavano gli archi. Hope li osservò con circospezione, mentre i Centauri parlavano in un'altra lingua, forse ordinando di fare qualcosa. Hope fece un passo a sinistra per ripararsi dietro un albero vicino.
«Non muoverti!» disse uno dei Centauri con voce profonda.
Hope annuì lentamente e guaiva in modo non minaccioso, così che si capisse che aveva capito le istruzioni.
Dopo qualche istante un altro centauro emerse dal profondo della foresta e la osservò con curiosità.
«Dato che sappiamo tutti che non sei un vero animale, ti dispiacerebbe tornare a essere te stesso così possiamo parlare?» chiese il nuovo arrivato con voce autorevole.
Anche nella forma di lupo, Hope capì che si trattava del capo dei Centauri della zona, quindi ascoltò i suoi ordini poiché non si trattava di una richiesta e Hope trovò intrigante l'idea di comunicare con i Centauri.
Hope si alzò nuda come il giorno in cui era nata, osservandoli senza preoccuparsi di proteggere il suo corpo da bambina. Hope aveva imparato da tempo che essere un lupo mannaro significa avere più probabilità di essere sorpreso nudo e mentre correva con zia Keelin e i lupi della Luna Crescente, si era abituata a stare nuda in mezzo alla folla, soprattutto se tutti gli altri erano lupi.
«Scusate l'intrusione. Sono nuova qui e volevo solo scoprire a chi appartengono i vari territori» Hope rispose alzando placidamente le mani, non volendo attaccare briga.
«Mi dispiace chiedertelo. Ma qual è il tuo titolo? So che non è "Alfa" e non credo che nemmeno "Re" sia corretto e vorrei entrare in buoni rapporti con il popolo della...» Hope si diresse di lato mentre cercava di trovare il termine corretto: «Comunità nella foresta?».
Il Centauro alzò un sopracciglio e urlò un ordine, che fece abbassare lentamente le armi ai Centauri. «Sono il Capobranco. È strano, ma sento un potere immenso emanarsi da te. Quasi come se fossi un Alfa, ma noi conosciamo l'Alfa locale e tu non sei lui.»
Hope si segnò mentalmente il titolo del capo dei Centauri prima di rispondere: «Io sono l'Alfa. La Regina dei Lupi Mannari». Questa informazione mandò i Centauri nel panico, mentre parlavano a bassa voce.
«Tuttavia» grida più forte così che smettano di parlare «sono nuova in questa posizione, motivo per cui non conosco i titoli dei leader delle Creature Magiche. Ho anche un trattato con il
Goblin della Gringott che hanno verificato la mia eredità e rivendicano il titolo di Regina»
«Quindi hai intenzione di conquistare la foresta?» chiede il Capobranco, torcendo inconsciamente la spada che aveva nascosto dietro la schiena.
«No!» risponde Hope chiaramente.
«Non ho intenzione di scatenare una polemica politica sulla foresta. Devo già occuparmene nel Mondo Magico. Non voglio guidare le Creature della foresta. Voglio solo poter passare in modo sicuro attraverso la foresta per correre...» Hope pensò di non includere la parte successiva, ma pensò che sarebbe stato meglio menzionarla ora invece di farla accadere dopo.
«E se possibile, un posto dove cacciare che non sia pericoloso per nessuno degli abitanti magici»
Tutti i Centauri la fissarono con sguardo assente, quasi sotto shock, ma il Capobranco riuscì a ricomporsi e informò la ragazza. «Parleremo con gli altri abitanti della foresta e li informeremo di te. Tuttavia, dato che sei la Regina dei Lupi Mannari, questo titolo da solo ti permetterà di attraversare la foresta in tutta sicurezza» Fece una pausa per un attimo prima di continuare con cautela. «Quando la mia mandria mi chiamava, mi hanno detto che avevi obbedito a un comando nella tua forma di lupo e non hai attaccato né sei entrato nel nostro territorio. È corretto?»
Hope sospirò tra sé e sé: «Sì, lo è. Ho il controllo totale sulla mia trasformazione e ho potuto percepire la linea di confine che il tuo branco ha tracciato. È molto forte».
«Grazie. Mi chiamo Nunki» Il Centauro si presentò.
Hope rispose con la stessa cortesia del Capobranco: «Sono Hope» disse rabbrividendo leggermente quando una brezza fresca la accarezzò. «Per caso, potremmo continuare questa conversazione più tardi? Fa un po' freddo e il mio pelo è molto più caldo della mia pelle.»
Nunki rise alle battute della ragazza. «Benissimo. Se stai cercando cibo, ti suggerisco di andare vicino al Lago Nero, perché agli animali piace scorrazzare lì»
«Grazie» Hope guardò verso sinistra, ricordandosi che il lago si trovava alla sinistra della scuola ed è partita correndo, prima di saltare in aria e trasformarsi in pochi secondi mentre era a mezz'aria, per poi decollare a velocità supersonica, con un movimento confuso visibile a occhio nudo.
Dopo aver mangiato vicino al lago, Hope tornò dove aveva lasciato i vestiti e si rivesti. Sentendosi come se un peso le fosse stato tolto dalle spalle, emise un sospiro completo prima di rivestirsi e di nuovo sotto l'incantesimo dell'invisibilità, tornò nella sua sala comune dove fece una doccia e si lavò via lo sporco dal corpo, oltre a togliersi le foglie dai capelli alzando gli occhi al cielo.
Hope sbadigliò dopo essere uscita dalla doccia e controllò l'orologio con curiosità: erano le 00:34.
«Bah, ho dormito molto di meno in precedenza» disse passando davanti al trespolo vuoto, chiedendosi in parte dove fosse l'uccello, ma scacciò il pensiero perché sapeva che la Fenice sapeva badare a se stessa e non era vincolata ai suoi bisogni. Hope si infilò nel letto e si addormentò all'istante.
Chapter 10: Capitolo 10
Notes:
Note del capitolo
Questi personaggi appartengono a J.K. Rowling e L.J. Smith .
Chapter Text
Capitolo 10
Hope entrò in una routine per la settimana successiva. Sveglia alle 6 del mattino e corsa intorno al Lago Nero, di solito riesce a fare due giri, se non usa la sua velocità da lupo e circa cinque se lo fa. A volte corre anche con alcune delle Creature Magiche ed è durante queste corse che riesce a riprendere la conversazione con il capobranco Nunki.
A scuola invece, Hope continuò a rimanere seduta da sola durante tutti i pasti finché non lesse un paragrafo interessante in
"Hogwarts: Una Storia", il quale diceva che può sedersi ovunque tranne che durante le Feste dello Smistamento, le Feste di Fine Anno e se ci sono ospiti a scuola. Immaginò che il suo quarto anno sarebbe stato incredibilmente noioso, dovendo essere costretta a tornare al tavolo di Serpeverde, ma nel frattempo Hope si era seduta felicemente con Susan e Hannah al tavolo di Tassorosso.
Per essere sicura di non metterle nei guai, Hope mostrò loro il paragrafo del regolamento della scuola, così, se Piton avesse deciso di fare il difficile, i suoi amici avrebbero potuto contestare l'ignoranza di Piton riguardo a una delle regole della scuola.
La Professoressa Sprite vide la Serpeverde del primo anno al suo tavolo e stava per rimandarla indietro, ma Hope le mostrò la regola nel libro. La donna sorrise alla ragazza, chiedendole di non creare problemi e si diresse al tavolo dei professori, informando gli altri professori della regola e di non disturbare la ragazza.
Babbling sorrise apertamente alla studentessa del primo anno e se fosse stata ancora una studentessa lì si sarebbe rotolata a terra dalle risate per l'espressione incazzata di Piton.
Le lezioni erano semplici per Hope, ma le piaceva tenersi occupata con i compiti che le venivano assegnati. Sedeva ancora da sola durante tutte le lezioni, tranne quelle di Erbologia, Astronomia e Volo.
Hope ha potuto trascorrere del tempo con le sue due amiche di Tassorosso, Susan e Hannah, in tutte e tre le classi. È rimasta sorpresa quando alcune Corvonero, Su, Lisa, Padma e Terry Boot si sono unite al trio durante le loro lezioni congiunte e anche Harry cercò di unirsi a lei in alcune lezioni, ma veniva spesso portato via da Ron, con il ragazzo dai capelli rossi che la fissava malamente ogni volta che poteva. Hermione era guardinga confronti di Hope perché ogni Serpeverde con cui era entrata in contatto finora l'aveva presa in giro e bullizzata.
Un paio di Grifondoro, Neville e Pravati, si univano a volte al gruppo, completando il cerchio di un membro per ogni Casa, cosa che li faceva ridere con grande disappunto degli altri studenti di Serpeverde.
Ad Incantesimi, stanno ancora usando gli incantesimi Lumos e Nox, cercando di imparare a controllore e comprendere le basi della propria maga, ma Hope conosce la sua magia fin da quando era una bambina.
Trasfigurazione, al momento, consisteva principalmente nel prendere appunti, poi provare a eseguire l'incantesimo da fiammifero ad ago. Hope faceva solo finta di usare l'incantesimo in classe, dicendo le parole e usando il movimento corretto della bacchetta ma senza il vero intento.
Difesa era interessante ma fastidiosa a causa della finta balbuzie del professore posseduto.
Pozioni era quasi insopportabile, ma continuava a seguire le istruzioni sulla lavagna, insieme alle informazioni aggiuntive che aveva appreso dai Flamel, tenendo costantemente d'occhio gli studenti per evitare esplosioni o grossi danni. Hope aveva fatto sparire a bassa voce molti ingredienti magici che i Serpeverde cercavano di gettare o mettere nei calderoni dei Grifondoro.
La giovane Mikaelson continuò a preparare pozioni perfette, ma ricevette da Piton solo un Superiore alle Aspettative (EE), che Hope accettò senza lamentarsi, in parte sorpresa che le avesse dato un voto così alto nonostante l'odio che provava per lei.
Tuttavia, questo non significa che non la cosa non la frustri. Cosa che Hope sfogava durante la sue corse in forma di lupo.
«Dio, quanto odio Pozioni», pensò Hope amaramente tra sé e sé durante una delle sue corse mattutine.
Una volta terminata la sua corsa, si ferma e mormora ad alta voce: «No, cancella. Odio Piton e odio il modo in cui insegna. Imparare Pozioni da Nic e Nelle è stato divertente»
Hope aveva capito come imparare Storia della Magia lanciando un incantesimo di silenzio senza bacchetta intorno al suo banco, una volta che la classe si era addormentata. A parte Daphne, Su e Tracey, a cui Daphne deve ancora dare occasionalmente un calcio sotto il tavolo per tenerla sveglia, questo ha fatto sì che Hope si lasciasse sfuggire varie risatine sommesse.
Hope lanciò un altro incantesimo silenzioso e senza bacchetta per nascondere il suo libro della Famiglia Emrys a chiunque cercasse di leggerlo. Studiò i libri di Storia Magica dalla biblioteca della sua famiglia mentre il fantasma continuava a parlare delle Guerre Goblin.
Dopo un paio di settimane, il Preside riuscì finalmente a contattare i Goblin per eliminare le barriere nella sala comune di Serpeverde e un paio di giorni dopo la Gringott inviò un rappresentante di nome Dente-Aguzzo con l'apprendista Bill Weasley.
Prima di raggiungere il Goblin sulla soglia, Silente prese da parte Bill e gli ordinò di eliminare i reparti a qualsiasi costo.
L'intera Casa di Serpeverde osservava attentamente mentre Dente-Aguzzo eseguiva una serie di test diagnostici sul serpente di pietra e sulla Pietra di Guardia incastonata nella sua bocca.
Il Goblin guardò il guardiano di pietra con riverenza, poi con disgusto, capendo perché il protettore avesse preso simili contromisure. «Non posso fare nulla per abbattere queste barriere, perché sono state istituite da un Protettore scelto da Salazar Serpeverde in persona»
Questa informazione gettò l'intera Casa di Serpeverde nel silenzio più assoluto, ma il Goblin continuò con un ringhio di disappunto. «Inoltre, perché dovremmo eliminare le barriere che proteggono gli studenti da violenze e stupri? È disumano e detto da un Goblin, sai che è una cosa brutta»
Silente cerca di discutere con il Goblin, mentre cerca di far cenno a Bill di andare avanti per occuparsi del protetto mentre distrae il Goblin. Bill invece aggrotta la fronte e sceglie di scrutare la Pietra di Guardia, desiderando vedere se il Goblin stava dicendo la verità.
Una volta che il maggiore dei Weasley si rese conto che il suo Maestro aveva ragione, Bill non fece nulla perchè il suo giudizio interiore e la sua umanità prevalsero e scelse di rimanere con le spalle al muro, aspettando che il preside smettesse di discutre con il Goblin. Silente notò la riluttanza di Bill a rimuovere la protezione e smise di discutere con Dente-Aguzzo, che stava fissando con disgusto il vecchio mago.
Piton aveva chiesto al rappresentante dei Goblin se potevano scoprire l'identità di questo cosiddetto Protettore. I Serpeverde sogghignarono in segno di assenso, mentre alcuni rimasero in silenzio, spettatori a guardare e imparare. Hope capì che chiunque avesse fatto questo alla loro Casa avrebbe pagato all'inferno, perché alcuni Serpeverde la fissavano, convinti che fosse lei la colpevole.
Dente-Aguzzo ringhiò, dicendo che quello non era il modo normale di condurre gli affari, tuttavia Silente aveva detto al Goblin che avrebbero pagato 100.000 galeoni per ottenere un'identità, al che il Goblin sogghignò al vecchio, ma tornò alla Pietra di Guardia e lanciò un incantesimo di magia Goblin per percepire la magia di famiglia di chi era stato l'ultimo ad aggiornare la Pietra di Guardia.
Gli occhi del Goblin si spalancarono mentre iniziava a ridere, lanciando un'occhiata discreta a Lady Emrys, che si trovava tra la folla con un sorrisetto sul volto. Il suono della risata del Goblin irritò i Serpeverde, ma rimasero in silenzio, sorprendendo Hope.
Piton era infastidito dall'incompetenza dei Goblin e pretese il nome del Protettore, come era suo diritto in quanto capo della Casa di Serpeverde.
Dente-Aguzzo smise di ridere all'improvviso e lanciò un'occhiataccia all'uomo-pipistrello prima di dichiarare con un ghigno malvagio: «La Protettrice della Casa di Serpeverde è la Signora della Leggendaria Casa di Emrys.»
Tutti coloro che hanno sentito questa informazione sono rimasti completamente paralizzati dalla paura all'insinuazione che un membro di una Casa politica leggendaria fosse il Protettore di Serpeverde.
«Quindi, buona fortuna nel cercare di convincerla a cambiare i reparti. È probabilmente la strega più potente dei nostri tempi. Probabilmente la più dotata di magia di tutta la storia, a pensarci bene. E per aggiungere la beffa al danno, Lady Emrys appartiene alla famiglia più influente attualmente attiva nel Wizengamot, quindi dubito che riuscirete a corromperla con denaro o altro» Dente-Aguzzo guardò i Serpeverde con un sorriso malizioso, vedendo alcuni studenti deglutire per la paura.
Silente balbettò, confuso e un po' spaventato. «Perché? Perché avrebbe dovuto fare questo?»
Il Goblin lanciò un'occhiata truce all'anziano uomo con un ringhio. «Immagino che Lady Emrys sia venuta a conoscenza delle trasgressioni dei membri di questa casa e abbia preso le misure necessarie per impedire che si ripetessero. Serpeverde è molto fortunata ad avere un Protettore così compassionevole che si prende cura di loro.»
Dente-affilato ripose i suoi oggetti con un ampio sorriso sul volto prima di voltarsi verso gli studenti di Hogwarts, il Professore e il Preside, rifiutando di fornire qualsiasi servizio da parte della Nazione Goblin per rimuovere la Pietra di Protezione o le protezioni. «Dato che queste protezioni sono state create dal Protettore di Serpeverde, questo è un problema di Hogwarts, non qualcosa in cui la Nazione Goblin può interferire, perché sarebbe un modo terribile per la mia Nazione di presentarsi a un membro di una Casa Leggendaria. Se desiderate rimuovere queste protezioni, dovrete parlare con Lady Emrys.»
Dente-affilato se ne andò, gridando oltre la spalla con una risata fragorosa. «È stato un piacere fare affari con voi.»
Il professore di Pozioni è stato irritabile per tutta la settimana dopo aver scoperto che la Protettrice di Serpeverde era Lady Emrys, così come l'intera Casa Serpeverde, ma nessuno tra i verdi e argento ha incolpato Hope di essere la Protettrice. Hope si era chiesta perché nessuno l'avesse sospettata per un po', finché non ha ipotizzato che Hogwarts e in particolare la Casa Serpeverde, fosse ignara della propria negligenza e della presunta incapacità dei nati babbani di entrare a far parte del Wizengamot.
A quanto pare, il Preside aveva inviato delle lettere chiedendo di parlare con Lady Emrys. Hope temeva che, quando la comunità magica avesse deciso di contattarla per stringere alleanze con lei e la sua casa, sarebbe stata bombardata di lettere. Così, prima dell'inizio della scuola, Hope aveva chiesto ai Goblin di inviare eventuali lettere per Lady Emrys al Flamel Cottage, così non si sarebbero fatti vedere dovunque lei fosse e facendo saltare la sua copertura.
Hope chiese a Myrddin se poteva portarle quelle lettere dopo aver percepito la presenza di magia o trappole, perché non voleva rischiare che una di esse facesse del male ai Flamel. La Fenice acconsentì a malincuore, ma chiese un altro Seme di Fuoco come risarcimento.
Hope leggeva la posta di Lady Emrys ogni lunedì, mercoledì e venerdì. Aveva quasi iniziato a ignorarla, perché ogni lettera aveva un ciondolo di manipolazione e la cosa la infastidiva terribilmente. Ringraziò la sua famiglia per averle insegnato a scrivere correttamente e in modo ordinato, così che la sua calligrafia sembrasse scritta da un adulto invece che da una bambina.
Hope rispose diligentemente a tutte le lettere che le venivano inviate, ma alle famiglie che cercarono di lanciarle un malocchio, come i Malfoy, i Tiger, i Goyle, i Parkinson e la maggior parte delle altre Famiglie Oscure, lei semplicemente rispose.
"Caro ...
Se desideri ricevere poter aver altra corrispondenza con me, dovrai interrompere qualsiasi forma di malefici, incanti di manipolazione, pozioni o scrittura passivo-aggressiva. Altrimenti, questa sarà l'ultima risposta che riceverai, perché non ho tempo per i tuoi giochetti meschini.
Cordiali saluti, Lady Emrys."
Hope ricevette alcune lettere ragionevoli dalle famiglie Greengrass, Bones, Paciock, Tonks e da altre della fazione neutrale, alle quali rispose amichevolmente.
Le sue lettere al Preside la fecero incazzare perché lui le chiedeva di rimuovere le protezioni per il Bene Superiore e le offriva il suo supporto nel Wizengamot a patto che cambiasse alleanza con la Luce.
Hope ringhiò mentre i suoi occhi brillavano d'oro, il suo Lupo era furibondo per la lettera astutamente scritta dal Preside, che esigeva la sicurezza degli studenti e supportava le sue affermazioni con descrizioni dettagliate del reparto, mentre in effetti cercava di farla passare per la cattiva. Hope camminò avanti e indietro per la sua stanza per un po' prima di trasformarsi rapidamente nel suo lupo per poter camminare avanti e indietro e ringhiare furiosa, ringhiando tra sé e sé mentre il lupo color neve immaginava modi per uccidere Silente per liberarsi dallo stress.
Dopo circa 10 minuti, Hope tornò alla sua forma umana, una volta che tutti i suoi pensieri omicidi trovarono sfogo e si fece una doccia. Hope trovò un paio di errori di quando posizionò le rune sulla Pietra di Guardia.
Per esempio, Hope scoprì di poter elaborare i suoi pensieri omicidi mentre era in forma di lupo, senza essere presa di mira dalle protezioni. Hope immaginava che anche i maghi in grado di assumere forma animale, come la professoressa McGranitt, non sarebbero stati influenzati dalle protezioni. Un altro problema erano gli incantesimi durante le lezioni.
Hope si rese conto anche durante lezioni come Incantesimi e Difesa, dove gli studenti di Serpeverde si lanciavano incantesimi dannosi a vicenda per la classe ma i reparti non scattavano. Questo la confuse per un attimo, chiedendosene il motivo, finché non si ricordò che le sue protezioni si attivavano con cattive intenzioni, cosa difficile da fare per gli studenti sotto lo sguardo scrutatore degli insegnanti.
Quando uscì dalla doccia, fissò per un attimo il suo riflesso nel bagno prima di inclinare leggermente il corpo per mostrare la spalla destra e la sua voglia della stirpe dei Lupi della Luna Crescente, sospirò al ricordo mentre i ricordi di sua madre le balenavano nella mente mentre le sue dita sfiorarono la voglia e sorrise leggermente prima di tornare nella sua stanza per vestirsi.
Hope rispose al Preside dicendo che non avrebbe mai rimosso le barriere attorno alla casa di Serpeverde perché, quando era diventata Protettrice, era venuta a conoscenza delle barbare trasgressioni che avvenivano all'interno della casa.
Hope chiese retoricamente al vecchio: "Quale parte del Bene Superiore richiede che i bambini vengano violentati?" Hope chiese anche di non trattarla come un'idiota perché sa come percepire la magia. Hope informò il Preside quali reparti e incisioni erano incise sulla Pietra di Protezione, alcune delle quali erano state realizzate da lui e dal Capo Casa di Serpeverde.
In pratica, informò Silente che non stava proteggendo gli studenti di Serpeverde, anzi, incoraggiò gli atti atroci incidendo delle protezioni che mettevano a tacere gli studenti, in modo che non potessero parlare di ciò che accadeva nella sala comune, facilitando così episodi di bullismo e stupro poiché nessuno dei ragazzi e delle ragazze era in grado di chiedere aiuto.
Lady Emrys informò inoltre il Preside di trovarsi piuttosto a suo agio nella Fazione Neutrale e di non avere alcuna intenzione di cambiare schieramento, dato che aveva già iniziato a stringere contatti all'interno del Partito Neutrale prima di iniziare la scuola.
Dopo aver inviato tramite messaggio di fuoco la lettera per Silente all'ufficio del Preside, Hope lesse una lettera ricevuta dai Flamel, che la informava della loro fiducia e del suo giudizio sul Professore di Rune Antiche. Tuttavia, erano curiosi di sapere se la suddetta insegnante fosse menzionato nei film o nei libri di Harry Potter.
Quando Hope rispose ai Flamel più tardi quel giorno, disse che il Professor Babbling non era menzionato come Mangia-morte, morto o membro dell'esercito di Silente. In effetti, Hope non era nemmeno sicuro che il Professore di Rune avesse partecipato alla Battaglia di Hogwarts, proprio come Daphne, che viene menzionata solo una o due volte di sfuggita. Hope inviò la lettera ai Flamel dicendo che avrebbe messo alla prova l'insegnante prima di coinvolgerla nei suoi piani futuri, poiché aveva bisogno di sapere se poteva fidarsi della giovane donna.
Alla fine della settimana scolastica, dopo cena, Hope si recava nell'aula delle Rune Antiche al quarto piano, che aveva individuato durante il primo fine settimana dopo aver esplorato il castello, quando sperava di trovare tutte le sue classi senza un prefetto a guidarla e trovò l'aula di Rune Antiche per caso, quando il suo lupo percepì un odore di rose, muschio e sangue familiare, seguendolo fino a una stanza al quarto piano e vide la professoressa di Rune dai capelli corvini, che fu così gentile da offrirle un posto dove andare per evitare i suoi coinquilini.
Hope bussò alla porta.
«Arrivo» Gridò il professore americano mentre dei passi si avvicinavano alla porta.
Quando la giovane donna aprì la porta, dovette abbassare lo sguardo per vedere lo studente che aveva bussato alla sua porta.
«Hope?» chiese sorpresa.
«Buongiorno Professore. Mi ha detto che sarei dovuta passare un giorno dopo cena», disse Hope con un sorriso e un cenno della mano «Eccomi. Posso entrare? O preferisci che parliamo qui fuori?» aggiunse Hope sfacciatamente con un mezzo sorriso.
La professoressa sghignazzò divertita e si spostò di lato, aprendo ulteriormente la porta per far entrare la bambina nella stanza. «Entra pure, Hope. E per favore, chiamami Bathsheda in privato.»
Hope entrò nella stanza e inarcò un sopracciglio.
«Che ne dici di Sheda?» chiede Hope con un sorriso prima di continuare con un sorrisetto.
«Bathsheda è uno scioglilingua» si lamentò il viaggiatore del tempo.
La donna chiuse la porta con un'occhiata al cielo. «Va bene. Ricordatelo però, solo in privato»
Hope si limitò a sorridere e fare un cenno alla donna «Certo Sheda»
La prof preparò del caffè per entrambe e Hope non poté fare a meno di dire: «Grazie a Dio, c'è qualcuno a cui piace il caffè in Gran Bretagna. Quanto mi manca. Grazie per questo» Hope strinse la tazza di caffè al petto.
Bathsheda rise con gioia. «Prego. Anche a me manca bere caffè in continuazione. Qui tutti bevono tè, non fraintendetemi, a me piace il tè ma adoro il caffè. Dev'essere una cosa americana»
Hope diede un'occhiata agli appunti sulla scrivania e sorrise compiaciuta. «Sai che quelle tre rune potrebbero essere unite insieme come una runa multipla se le impilassi nell'ordine corretto»
Bathsheda spalancò gli occhi e guardò le rune sulla sua scrivania che le fece scorrere freneticamente mentre cercava di trovare la soluzione suggerita dalla ragazzina.
La risata di Hope fece sì che lo sguardo del Professore tornasse su di lei. «Sai cosa pensavo?» Hope indicò i fogli «Che quella fosse una prova. Ma sembri completamente sorpresa»
Il Professore sembrò stupefatto per un attimo prima di parlare: «Non era un test, ma di sicuro dice qualcosa sulla tua intelligenza. Come fai a sapere cosa significano queste rune?» Hope sorrise genuina con un pizzico di nostalgia celata «Sono rune vichinghe. Sono piuttosto competente con questo tipo di rune» adesso compiaciuta con un umorismo appena velato, prima di tornare alle rune e librarsi sopra di esse in modo che Babbling potesse seguirne i movimenti «Se metti la runa della Protezione in fondo al gruppo, allora la runa dell'Aria forma un angolo di novanta gradi, in modo che il bordo di queste due linee sulla runa dell'Aria siano a contatto con l'angolo della base della runa della Protezione. Posiziona la runa del Fuoco in cima dopo aver ruotato il gruppo di centottanta gradi, in modo che la punta del simbolo del fuoco tocchi l'angolo di cui avevo parlato prima. Congratulazioni, hai creato una pietra runica della Protezione dal Fuoco», spiegò Hope indicando ciascuna runa mentre ne parlava.
Bathsheda sbatté le palpebre con aria da gufo prima di prendere la sua attrezzatura da incisione e una penna per copiare alla lettera le istruzioni di Hope su una pergamena. Dopo aver ripassato mentalmente la combinazione, il Professore di Rune confermò che l'ordine di incisione indicato dalla ragazza avrebbe funzionato e non avrebbe innescato esplosioni.
Sheda ha scelto di replicare quanto suggerito da Hope, dato che lavorava su questo gruppo di rune da tre mesi.
Una volta terminata l'incisione, la Professoressa di Rune Antiche accese la runa e sentì che iniziava a funzionare mentre la sua magia la penetrava. Per verificare se la runa funzionava, mise la mano sul fornello dove aveva fatto bollire l'acqua per il caffè prima. Babbling non sentiva nulla mentre teneva la mano sospesa sopra la stufa, l'insegnante inspirò ansiosamente mentre abbassava un dito sulla piastra calda e ancora non sentiva alcun dolore.
Sheda sollevò la mano dal fornello e la guardò con apprensione.
Non c'erano ustioni o vesciche sulla sua mano. Il professore rise incredulo e guardò la piccola studentessa dai capelli castani, che le stava sorridendo.
La professoressa tornò a sedersi e studiò la Serpeverde del primo anno. Voleva accusarla di non essersi impegnato a sufficienza... perché chiunque fosse riuscito a creare un gruppo runico come la Pietra della Protezione dal Fuoco, in genere avrebbe dovuto completare la sua Maestria in Rune Antiche.
Invece di fare questo, notò che durante l'ultima riunione del personale i professori avevano esaminato tutti gli studenti del primo anno per vedere come se la cavavano. Sheda sapeva che Hope era la migliore nelle sue classi, tranne apparentemente Pozioni e si chiese se la ragazza avesse un motivo per non riuscire bene in quella materia «Sai, se volessi.... potresti fare l'esame in anticipo e saltare anni, visto che sei così avanti accademicamente» disse la giovane donna quasi a bassa voce «Sono esattamente dove voglio essere Sheda» Hope rispose subito: «Non ho intenzione di fare brutti scherzi»
Bathsheda sospirò, ma cedette ai desideri della bambina del primo anno, poiché la scelta spettava a Hope. «Va bene. Ma se mai volessi fare un test in anticipo, vieni a parlare con me o anche con il professor Vitious» Hope alzò un sopracciglio sentendo il nome di Vitious, ma scelse di ignorarlo per il momento e di tenere d'occhio la giovane Professoressa da quel momento in poi. «Preso nota. Grazie, Professore.»
Hope decise di cambiare argomento, tornando al Professore di Rune. «Mi chiedevo solo questo, ma nella sala comune di Serpeverde ho sentito un leggero accento. Irlandese forse. Quindi sono curiosa di sapere dove sei cresciuto? Perché il tuo accento sembra prevalentemente americana.»
La professoressa e la studentessa del primo anno di Serpeverde chiacchierarono molto nel corso del mese successivo. Il professore iniziò persino a chiedere come fosse la vita a Serpeverde con i reparti che proteggevano la scuola.
Hope ha detto che andava tutto bene, ma che veniva comunque ignorata da tutti i Serpeverde, ma la cosa non le dava fastidio grazie alle amicizie che si era fatta nelle altre tre Case e con le barriere in vigore, nessuno era riuscito a farle del male. Hope ha però accennato con nonchalance al fatto che c'erano ancora studenti Serpeverde che cercavano di mettere alla prova i reparti, finendo ogni volta in infermeria ma anche che alcuni degli studenti più grandi erano spaventati a morte. Hope aveva un lampo di soddisfazione negli occhi quando lo disse al professore per vedere quale sarebbe stata la sua reazione.
Bathsheda socchiuse gli occhi verso l'astuta ragazza Serpeverde e chiese: «Sai cosa è successo a quegli studenti?»
«Non ne sono del tutto sicura. Ma vedendo cosa è successo con i reparti per le cattive intenzioni, immagino tanto dolore»,rispose Hope stoicamente, dato che non sa ancora cosa faccia il reparto secondario e non si è preoccupata di scoprirlo.
La professoressa si portò le mani al viso e disegnò dei cerchi sulle tempie prima di lanciare alla ragazza un'occhiata d'intesa, consapevole che Hope sa più di quanto lasci trasparire. La ragazzina tuttavia, si limita a sedersi sulla sedia di fronte alla professoressa, imitando la sua migliore imitazione della Regina di Ghiaccio, il soprannome che l'intera a scuola ha dato a Daphne, con grande disappunto di Hope.
Sheda si morse il labbro inferiore e la giovane professoressa mantenne il contatto visivo con la studentessa del primo anno mentre si allungava per prendere un foglio di carta e una penna. Scribacchiò un biglietto e lo girò a Hope.
Sai cosa sta succedendo con la Pietra di Guardia di Serpeverde?
Hope lesse il biglietto e annuì leggermente prima di allungare la mano verso la penna del Professore, che gliela porse. Hope si chinò e scrisse una risposta alla domanda di Sheda.
Non possiamo parlarne qui. Dovresti sapere meglio di me che la scuola ha orecchie ovunque. Se vuoi saperne di più, vieni a trovarmi durante le vacanze di Natale e a seconda di quanta fiducia avrò in te entro quel momento, condividerò quello che so' con te.
Hope vide il tumulto interiore di Sheda mentre decideva cosa fare, perché sapeva che se avesse detto di sì, la vita del professore sarebbe cambiata completamente.
Dopo circa 3 minuti di silenzio Sheda prese la penna dalla scrivania e rispose a Hope.
Ho una proprietà a Donegal, in Irlanda, vicino al bosco di Bonny Glen. Puoi incontrarmi alle 21:00 sul lato sud del lago Bonnyglen il 28 dicembre?
Hope sorrise compiaciuta e pronunciò la parola «sicuro» prima di parlare: «Davvero molto intrigante. Forse sarebbe interessante discuterne più approfonditamente. Ma non voglio infastidire il mio Capo Casa più di quanto a quanto pare non abbia già fatto».
«Giusto. Comunque, mi piacerebbe che tu venissi ad aiutarmi con questi problemi con le Rune, se sei ancora interessata», propose Sheda all'altra ragazza.
«Certo. È divertente! Mi dà ancora un po' fastidio non poterti aiutare a disegnare le rune ma purtroppo dovrei andare. Ho sentito che qui si festeggia Halloween... Perché?» chiese Hope incuriosita.
Babbling fu leggermente spiazzato dalla domanda di Hope e si spostò alcuni dei suoi riccioli corvini dietro l'orecchio, sospirando tristemente. «Non ti piacerà. È celebrato come il giorno in cui Vol... al diavolo, è celebrato come il giorno in cui Voldemort è morto» Hope sorrise interiormente quando Sheda riuscì a pronunciare il nome di Voldemort senza balbettare per la paura, ma mentre si alzava dalla sedia si chiese perché Sheda avesse detto che avrebbe odiato quella cosa.
Poi gli occhi di Hope si socchiusero pericolosamente quando capì cosa significasse. «Harry sa che il Mondo Magico celebra il giorno in cui i suoi genitori furono assassinati?»
Bathsheda si lasciò cadere la testa tra le mani, in colpa. «Ne dubito fortemente. Considerando che mi hai detto che a quanto pare non sa nulla della Comunità Magica. Mi dispiace di non essermene accorta prima»
Quando Hope guardò la giovane professoressa, la sua rabbia si spense un po' notando che la donna esprimeva rimorso nelle sue parole. Hope si mosse per confortare la donna dai capelli corvini e le posò quella che sperava fosse una mano rassicurante sulla spalla.
Hope e Sheda inspirarono profondamente a quel contatto. Gli occhi color giada di Sheda diventarono neri e due zanne le spuntarono dal labbro superiore, trafiggendo leggermente quello inferiore, mentre gli occhi di Hope assunsero una tonalità rosso sangue e le vene sporgevano da sotto i suoi occhi.
Hope è riuscita a riprendere il controllo del suo lato vampirico più velocemente di Sheda e ha lanciato "silencio"
sottovoce, senza nemmeno estrarre la bacchetta poi prese dolcemente il viso del giovane professore. «Devi respirare, Sheda. Respira.» Bathsheda guardò confusa la studentessa del primo anno dai capelli castani. «Cosa sei?», borbottò il professore a velocità supersonica «È complicato. Ma in parole povere sono simile a te. Ti spiegherò cosa significa a Natale. Qui non è sicuro» Hope rispose altrettanto rapidamente «Ma adesso devi controllarti prima che Silente scenda qui.» Menzionò il preside con uno sguardo severo mentre poteva letteralmente sentire i suoi passi veloci ma leggeri che facevano la sua strada fino al 4° piano.
Sheda sembrava terrorizzata, sentendo dei passi avvicinarsi rapidamente. «Non posso. Non doveva succedere.» Sheda inizia ad avere il respiro affannoso.
«Merda! Calmati! Ti aiuto tutto io», disse Hope avvicinandosi alla donna «Mutare seu rosto.» Lancia un potente incantesimo di fascino su Bathsheda, nascondendo il suo lato vampirico ai reparti di Hogwarts «Ho nascosto il tuo lato vampirico alle barriere del castello, ma le barriere sarebbero comunque scattate. Quindi devi nascondere il tuo lato vampirico, subito! Copiami e respira» Hope ordinò all'altra donna.
Gli occhi d'ossidiana si fissarono sugli occhi blu mare di Hope, che si tinsero di rosso sangue mentre vene simili a sangue le uscivano dagli angoli degli occhi. Hope controllava le vene, cosa che Bathsheda sapeva istintivamente essere un tratto vampirico, anche se non aveva mai visto accadere una cosa del genere a un vampiro prima «Sei un vampiro?» chiede Sheda con un respiro molto breve, perché non è ancora riuscita a reintegrare abbastanza ossigeno nei polmoni.
«In parte vampiro» rispose Hope, mentre cominciava a preoccuparsi seriamente che Sheda non riuscisse a respirare e temeva che Silente potesse presto sfondare la porta.
«Proprio come te, immagino.» concluse Hope con un sorrisetto compiaciuto.
Questo commento sconvolge Bathsheda, facendola trattenere il respiro per la paura.
Sheda allungò un braccio per afferrare Hope, ma lei fu più veloce e le afferrò la mano. «Senti, Sheda. Questa è una lunga storia che probabilmente ora dovrò raccontarti, ma dobbiamo farlo più tardi a Natale. Okay? Silente è solo a un corridoio di distanza. Se hai una runa del silenzio, incanala un po' di magia attraverso di essa e annullala subito. Avevo lanciato un incantesimo silenziatore prima, così le barriere di Hogwarts o gli incantesimi magici di intercettazione non avrebbero potuto origliare.»
Bathsheda sospirò in segno di accettazione della rapida spiegazione della ragazzina e decise che avrebbe aspettato fino a dopo Natale per avere delle risposte.
Hope lanciò un incantesimo non verbale "finite" e Sheda si diresse rapidamente verso al sua scorta di rune, afferrò la pietra runica e la attivò per un secondo, per poi annullarla immediatamente.
La porta si spalancò pochi istanti dopo che Sheda aveva usato la runa e schegge di legno volarono in aria dietro le due donne. Entrambe sussultarono leggermente per il forte scoppio della porta e si voltarono verso il Preside.
Silente entrò con nonchalance, come se non avesse semplicemente distrutto la porta «Bathsheda, mia cara. Per caso ci sono Creature Oscure in questa stanza? I Reparti di Hogwarts mi hanno informato di un disturbo qui», chiese l'anziano Preside, mentre i suoi occhi scrutavano la stanza con cautela.
Babbling rispose con una maschera di indifferenza che avrebbe reso orgogliosi i Greengrass. «No. Non ho visto niente».
Il Preside la studiò e Hope urtò goffamente il Professore e si scusò. «Mi scusi, professore.» Attirando lo sguardo del Professore di Rune su Hope invece che su Silente «Mi congedo e vado nella sala comune di Serpeverde. È quasi il coprifuoco.» Passò davanti al Preside «Buonanotte Preside»
Gli occhi di Silente seguirono la strega nata Babbana fuori dalla porta mentre cercava di fare usare il Legilimens passivo, ma la ragazza non alzò mai lo sguardo, tenendo gli occhi bassi a terra, perché Hope non voleva che il Preside cercasse di entrare di nuovo nella sua mente e crollasse. Probabilmente avrebbe trovato un modo per incolparla di aver usato illegalmente la Legilimanzia su di lei per farla espellere, o qualcosa del genere «Buonanotte bambina», rispose dolcemente il Preside.
Mentre Hope girava l'angolo, lanciò un rapido incantesimo di telepatia per collegare la sua mente a quella del Vampiro Parziale.
«Stai calma, Sheda. E non guardare Silente o Piton negli occhi, perché li aiuta a eseguire un "Legilimens" silenzioso e passivo. Quindi stai attenta» Hope comunicò telepaticamente con la Professoressa Parzialmente Vampiro mentre le spiegava perché l'aveva urtata mentre usciva dall'aula.
Hope percepì la risposta di Sheda, che era interiormente incazzato per le nuove informazioni ma grata a Hope per l'avvertimento.
Una volta chiusa la porta della sua stanza del dormitorio, Hope si fece una doccia veloce, poi si sedette a gambe incrociate sul letto dopo essersi infilata il pigiama. Lanciò un incantesimo che l'avrebbe aiutata ad aprire la mente perché aveva bisogno di parlare con le altre parti del suo subconscio. Considerando che il suo lato vampirico si era appena attivato ulteriormente a causa del contatto con un altro vampiro in questo universo, questo potrebbe renderle la vita difficile se il suo Lupo e il suo Vampiro decidessero di lottare per il predominio nella sua mente.
Una volta entrata nel suo mondo mentale, si ritrovò a casa sua a New Orleans, ma invece di andare a cercare il suo lato vampiro e quello mannaro, Hope avrebbe aspettato nell'atrio aperto dell'edificio che entrambi i lati si facessero avanti.
Il lupo bianco-grigio fece la sua prima apparizione con i suoi luminosi occhi ambrati e un leggero ringhio. Hope osservò la sua forma di lupo come una spettatrice e si rese conto che in realtà era un lupo bellissimo. Il lupo sbuffò divertito mentre si trasformava nella sua forma umana, ma mantenendo i suoi occhi dorati per lasciare un segno distintivo tra le due Hope.
La sua vampira fece il suo ingresso trionfale saltando giù dal tetto e atterrando accovacciata, equidistante dalle altre due versioni di Hope, ma quando si rialzò in posizione eretta i suoi occhi erano rosso sangue, mettendo in mostra il suo caratteristico tratto vampirico «Esibizionista» borbottò il Lupo e il Vampiro sorrise compiaciuto. Hope alzò gli occhi color azzurro mare verso la coppia, leggermente infastidita «Non iniziate. Se uno di noi inizia a scambiarsi insulti o a comportarsi con aria di superiorità, staremo qui tutta la notte e io ho bisogno di dormire. Quindi come funziona, ragazzi? Lottiamo tutti per il predominio e speriamo nel meglio?» chiede Hope sarcasticamente alle altre due versioni di sé.
La ragazza dagli occhi dorati alzò gli occhi al cielo e sospirò, ma rispose per prima: «Dato che io e te abbiamo raggiunto un accordo, io lo rispetterò, puoi farne uno anche con lei».
La Ragazza Lupo fece un cenno al suo Doppelganger Vampirico. «Abbiamo già parlato della mia anima gemella» La ragazza dagli occhi rossi continuò a seguire i pensieri del Lupo, mentre abbassava le zanne sotto il labbro superiore «La nostra anima gemella. Il Lupo potrebbe aver trovato Dafne per primo, ma lei è nostra. Di tutte noi» disse la Vampira Hope con un sorriso malizioso, mentre la Lupa Hope ringhiava per il tono possessivo usato dalla Vampira quando parlava della loro Compagna.
«Inoltre, lo ammetto, se emergessero altre qualità vampiriche, Daphne potrebbe essere l'unica persona al sicuro dalla mia... beh, dalla nostra sete di sangue», ammise il vampiro con noncuranza.
Il Lupo e Hope grugnirono ma annuirono in segno di assenso alla veridicità di quella dichiarazione e il bagliore dei loro occhi dorati attirò di nuovo l'attenzione di Hope sul Lupo «Se ti preoccupa stare con Dafne in pubblico, non preoccuparti» commentò la ragazza dagli occhi dorati, mentre il Vampiro annuiva con la testa in segno di assenso.
Per la seconda volta in quasi un'ora, gli occhi azzurri di Hope si spalancarono per la confusione, chiedendosi come i suoi lati di Lupo-Vampiro sapessero qualcosa che lei ignorava. Hope doveva averlo liquidato come qualcosa che riteneva irrilevante all'epoca, quando leggeva uno dei libri sulla Politica Magica.
Hope gemette leggermente mentre alzava gli occhi al cielo, guardandosi gli altri due lati. «È facile per voi due dirlo.
Non devi essere tu a dire a Daphne che siamo legati a lei attraverso il mio imprinting da lupo mannaro e da vampiro!»
Entrambe le Creature scrollarono le spalle in direzione della Strega prima che il Lupo rispondesse di nuovo con tono sprezzante «Hai ragione. Ma la nostra Daphne è di mentalità aperta, lo sentiamo. Daphne ti ama anche se non riesce ancora ad ammetterlo. Lo sentiamo tutti e tre. Ma dato che non sa del tuo status di Leggendario, non sa nemmeno di avere la possibilità di stare con noi. Comunque dovresti dirglielo prima che compia 13 anni. È allora che si possono stipulare Contratti di Fidanzamento tra due Casate Politiche.» Il Lupo ringhia con tanta rabbia nella sua ultima frase mentre la Vampira la guarda con tristezza negli occhi. «Sì. Dovrai dirglielo prima che compia 13 anni e anche a suo padre, dato che è il Capo della Casa di Greengrass, quindi non potrà mai imporre a Daphne un Contratto di Fidanzamento. Per fortuna, non potrà imporre a Daphne un Contratto di Fidanzamento se Daphne ammette di essere legata a noi tramite un Voto Magico o se riceviamo un bacio da Daphne spontaneamente. Nessuna sollecitazione o manipolazione e lei deve amarci quando ci bacia» Hope annuì lentamente, finalmente potendo discutere dei suoi problemi con l'anima gemella con qualcuno altrettanto devoto quanto lei. «Okay... Quindi, con il Voto, Daphne dovrebbe sapere che sono una Tri-ibrida prima del suo tredicesimo compleanno.»
I due Doppelganger le fecero un cenno con la testa.
«Il che significa che dovrei dirle che è la compagna del mio lupo», pensò Hope ad alta voce, entrambe le Doppelganger di Hope annuirono ancora una volta in segno di assenso.
«Devo raccontarle del mio status di Casa Leggendaria?» chiede Hope con curiosità, chiedendosi cosa avessero da dire gli altri due lati e la Strega ricevette due risposte immediate da entrambe le parti: «Sì.» «Probabilmente.»
Hope rise leggermente mentre stava per abbandonare la sua mente. «Sai, mi aspettavo che ci fossero altri litigi tra voi due»
La Lupa alzò gli occhi ambrati prima di trasformarsi in lupo e correre fuori dall'atrio, mentre il Vampiro sorrideva compiaciuto come suo padre. «Questo perché possiamo anche essere tre specie diverse, ma siamo tutti una sola persona. Non ci è stato imposto. Siamo nati Tri-ibridi. Quindi se odiassimo ciò che siamo, allora ci sarebbe una guerra in corso qui dentro. Ma anche quando sono emersa per la prima volta dopo Malivore, non abbiamo cercato di reprimere il nostro lato Vampirico. Lo abbiamo accolto. Proprio come la Strega e proprio come il Lupo» Il vampiro disse dolcemente alla strega che aggrottava la fronte e rispose «Perché diavolo dovrei combattere contro una parte di me quando potrei semplicemente lasciarla entrare e diventare più forte per proteggere chi amo? Sarebbe una stupidaggine» commenta Hope accigliata. Il vampiro rise. «È proprio vero. Eppure alcune persone fanno esattamente questo. Perché non lo so.... Sono degli enormi idioti?» Hope sorrise compiaciuta alla copia di se stessa dagli occhi rossi «Lo so. Inizierò a fare questa escursione mentale settimanalmente. Penso che mi aiuterà a radicarmi meglio e a comprendere tutti e tre i miei lati, così da poter utilizzare meglio i miei punti di forza.»
«Bene. A presto, Hope» rispose la Vampira, svanendo mentre gli occhi di Hope si aprirono all'improvviso, illuminati da un bagliore dorato, delineato da vene rosse. Sbattendo le palpebre, gli occhi di Hope tornarono al loro naturale colore marino.
«Beh, quella è stata un'esperienza fantastica.» Mormorò mentre si infilava a letto e si addormentava sognando il suo compagno.
Chapter 11: Capitolo 11
Notes:
Note del capitolo
Questi personaggi appartengono a J.K. Rowling e L.J. Smith.
Chapter Text
Capitolo 11
Hope si svegliò con un gemito quando si ricordò che quel giorno era Halloween.
La ragazzina non voleva festeggiare questo giorno con gli altri studenti, perché Hope sa cosa significhi per Harry. Soprattutto considerando che anche Hope ha vissuto la perdita dei genitori, diventando orfana proprio come il ragazzo. Non c'è da stupirsi che Harry odi così tanto Halloween. Durante il primo Halloween in assoluto per il lui: i suoi genitori furono assassinati e i Dursley probabilmente abusarono di Harry per i successivi 10 anni, la vigilia di Ognissanti. Poi, più tardi, c'è l'attacco dei troll a Hermione. Per fortuna, grazie a questo attacco, l'amicizia tra lei e Harry si consolida per sempre. Hope sa di non poter interferire in alcun modo con questo attacco, perché persino Hope sa che Hermione è la voce della ragione nel Trio d'Oro e che in futuro sarà necessaria per aiutare Harry. In realtà, Hope si chiede perché Harry e Hermione non si siano mai innamorati nella linea temporale canonica.
L'Halloween del secondo anno di Harry annunciò l'apertura della Camera dei Segreti per la prima volta in oltre 50 anni e il primo messaggio sui muri nonché la prima pietrificazione dell'anno.
Poi Sirius Black che irrompe nella Torre di Grifondoro per uccidere Minus l'anno successivo. Hope aggrottò la fronte chiedendosi cosa avrebbe fatto con Peter Minus. Dopo qualche momento di riflessione, si convinse che lasciare che la situazione si evolvesse fino alla resurrezione di Voldemort nel quarto anno fosse l'opzione migliore al momento.
Hope ha deciso di non alterare la linea temporale in modo troppo drastico, perché avrebbe potuto renderle impossibile prevedere cosa sarebbe successo dopo. Lei ha però modificato delicatamente gli eventi in modo che la linea temporale rimanesse in qualche modo parallela a quella dei libri o almeno dei film, in modo da poter utilizzare le informazioni che già conosceva dal suo universo.
Fu però il quarto anno quello che, secondo Hope, fu il peggiore anno scolastico per Harry, con il torneo Tre Maghi e il tradimento di quasi tutta la scuola e del mondo magico nei confronti del ragazzo-che-è-sopravvissuto. Hope ha elaborato alcuni piani per il Torneo per aiutare Harry, principalmente insegnandogli a bloccare il Fuoco del Drago, come lei era riuscita a fare contro il primo mostro mandato da Malivore.
Hope sapeva di potercela fare, ma avrebbe dovuto trovare un modo per incorporare questo incantesimo in una bacchetta, cosa che la fece sbattere la testa contro una scrivania, desiderosa di consultare i Flamel per chiedere aiuto, ma non volendo vedere le loro espressioni sbalordite quando spiegherà come sa che questo incantesimo funzionerà. La coppia di anziani era molto protettiva nei suoi confronti, anche se la conoscevano solo da sei mesi.
Hope considerò tutto questo mentre correva intorno al Lago Nero per la sua corsa mattutina e quando finì i suoi due giri, controllò l'ora sull'orologio, sgranò gli occhi dallo shock quando si rese conto che ha corso solo per 5 minuti.
5 minuti.....
Anche con la sua velocità da Lupo non sarebbe in grado di completare due giri in 5 minuti, forse in poco meno di 10 dando il massimo il suo lupo avrebbe completato un giro. Hope iniziò a farsi prendere dal panico finché il suo lato vampirico non si fece sentire prendendo a calci i muri della sua mente, gridando in pratica: «Ehi! Ci sono anch'io!»
Quindi Hope si inoltrò lentamente nella foresta che circondava il grande specchio d'acqua, quasi in trance, finché non si spinse abbastanza lontano da nascondersi da eventuali occhi indiscreti. Usò la sua magia per percepire la zona prima di scattare in uno scatto super veloce che mantenne per circa 10 secondi prima di girarsi e cercare il Castello di Hogwarts in lontananza.
«Huh... credo che da quando ho innescato il lato vampiro di Sheda il mio si sia risvegliato più di quanto pensassi» borbottò Hope tra sé e sé. «Beh, spero davvero di non dover ancora bere sangue, altrimenti potrebbe essere difficile da nascondere.» Si lamentò con un piccolo cipiglio mentre il suo Vampiro scrollava le spalle nella sua testa.
Hope corse verso il castello alternando diverse velocità per abituarsi a correre senza l'aiuto della super velocità. Corse solo con la sua Velocità da Lupo, poi solo con la Velocità Vampirica, prima di chiedersi se potesse usarle entrambe contemporaneamente, il che portò Hope al limite della foresta in 3 secondi «Fantastico» disse Hope con un sorrisetto compiaciuto.
«Potrebbe essere divertente» sorrise maligna mentre tornava al castello a passo sostenuto.
Dopo la corsa e una doccia veloce, Hope aspettò ai piedi della Scalinata Principale che Harry scendesse dalla Torre di Grifondoro e osservando le scale muoversi da sole con un'occhiata di fastidio. Lei odiava davvero quelle scale, perché erano una vera scocciatura da percorrere e quasi la fecero cadere oltre il bordo una volta che si mossero improvvisamente.
Alla fine, gli studenti di Corvonero e Grifondoro iniziarono a scendere nella Sala Grande per la colazione. I Corvonero la ignorarono, ma i Grifondoro, di ogni anno, cercarono di provocarla chiamandola con nomi associati ai serpenti e prendendola in giro perché non aveva amici.
Hope li ignorò proprio come aveva fatto con i Serpeverde, ma stava per accettare un Duello Magico richiesto da un ragazzo del terzo anno. Fortunatamente per quel ragazzo, arrivarono i gemelli Weasley e allontanarono il loro amico dalla ragazza relativamente incazzata, che sembrava pronta a uccidere il Grifondoro.
Poco dopo, i ragazzi Weasley tornarono e si scusarono con Hope per il comportamento del loro amico. Hope fu sorpresa dalle scuse dei burloni, ma li ringraziò con un sorriso, sapendo che sarebbe stato più facile accettare le scuse piuttosto che sentirsi fare continuamente scherzi dai gemelli Weasley perché, essendo Serpeverde, non accettava le scuse. Poi i due l'avevano lasciata di nuovo per andare a fare colazione ma non prima di averle dato una pacca sulla spalla in segno di rispetto. Hope guardò i ragazzi andarsene confusa, non aspettandosi un simile comportamento dai due Grifondoro. Mentre il Serpeverde dai capelli ramati era distratto, Harry fece la sua comparsa con un Ron scontento al suo fianco.
«Ehi Hope», disse Harry con un sorriso, così facendo, Harry portò gli altri Grifondoro a lasciare in pace la Serpeverde del primo anno, perché nessuno voleva trovarsi dalla parte sbagliata del Ragazzo d'Oro di Grifondoro.
Hope si rivolse a Harry con un sorriso. «Ciao Harry... Ron», aggiunse con un cenno del capo al rosso che le rivolse un'occhiataccia. Tuttavia, anche Ron non disse nulla, perché Harry non lo aveva ancora perdonato completamente per essere stato scortese con Hope e averla spinta quasi due mesi prima.
Il suo ego non gli permetteva di essere amichevole con un Serpeverde, quindi Ron ignorò per lo più Hope, il che andava benissimo per Hope: meno doveva comunicare con Ronald, meglio era.
Hope porge una mano a Harry con rammarico, mentre chiede: «Harry, devo dirti una cosa in privato che ti farà molto arrabbiare. Mi dispiace di non avertelo detto prima, ma non lo sapevo fino a ieri. Puoi venire con me un minuto prima di colazione, per favore?»
A quanto pare, Ron non riuscì a trattenere la sua sfiducia nei confronti dei Serpeverde e sbottò: «Assolutamente no!»
Ron allontanò la mano di Hope con un'occhiata fulminante, prima di voltarsi verso Harry con occhi preoccupati.
«Cosa ti avevo detto, amico? I Serpeverde farebbero di tutto per farti del male e questa è chiaramente una trappola!»
Harry guardò i suoi due amici chiedendosi di chi fidarsi. Mentre Hope sospirò infastidita dal fastidioso Weasley.
Dopo aver contato mentalmente fino a 5 e dopo che Hope fu riuscita a contenere la rabbia nella voce.
«Senti, Harry. Avrei preferito farlo in privato, ma visto che il tuo amico non si fida di me, te lo dirò qui.»
Hope prese fiato per calmarsi prima di iniziare «Sapevi che Halloween è un giorno di festa nel Mondo Magico? È perché celebrano il giorno in cui Voldemort è stato ucciso.»
Al nome del Signore Oscuro, Ron sussultò e balbettò. «T-Tu-hai detto il suo-n-no-nome.»
Hope alzò gli occhi al cielo verso Ron, ma poi si rivolse di nuovo a Harry «Come avrai probabilmente già intuito, sono orfana, proprio come te, Harry. Se fossi in te, vorrei sapere perché la scuola e il Mondo Magico celebrano un giorno che sarebbe considerato uno dei peggiori della mia vita. Non volevo che tu entrassi nella Sala Grande senza sapere perché festeggiano questo. Mi dispiace per la tua perdita Harry. Non so se qualcuno te l'abbia mai detto, ma ti faccio le mie condoglianze» disse Hope stringendo leggermente il braccio di Harry prima di entrare nella Sala Grande.
Hope andò dritta da Susan e abbracciò la rossa scioccata, sussurrandole all'orecchio: «Mi dispiace per la tua perdita, Susan, e mi dispiace che il Mondo Magico non sembri capire che questo è anche un giorno di lutto. Soprattutto per coloro che hanno perso la famiglia a causa di Voldemort prima che morisse. Mi dispiace tanto amica mia»
A metà delle condoglianze di Hope, Susan strinse forte le braccia intorno a Hope e iniziò a piangere sulla sua spalla. Hannah guardò le sue due amiche ed era molto confusa per quello che stava succedendo, perché tutto ciò che riusciva a vedere era Hope che le disegnava dei cerchi sulla schiena mentre la sua migliore amica piangeva piano sul collo di Hope.
Hope alzò lo sguardo verso Hannah e disse, muovendo le labbra, «Spiegheremo presto».
Prima che Hope riportasse la sua attenzione su Susan e mormorasse rassicurazioni alla ragazza sconvolta, mentre i suoi occhi osservavano le reazioni delle altre Case. La maggior parte degli studenti guardava le due ragazze dai capelli ramati con espressioni a bocca aperta. Hope pensò persino di aver sentito la voce più incredula provenire dal tavolo di Grifondoro. «Una Serpeverde... ha appena... abbracciato un'altra studentessa???»
Hope incrociò anche lo sguardo di Harry e poté vedere un'espressione di comprensione attraversarlo; vide la bocca di Harry muoversi e riuscì a distinguere il grazie, a cui Hope rispose con un piccolo cenno del capo.
Gli occhi di Hope percorrono la Sala Grande, i Professori sembrano scioccati e Babbling sembra confuso. Hope lancia il suo silenzioso incantesimo telepatico sull'insegnante Vampiro,
«Stai tranquilla», ridacchiò Hope in tono beffardo.
«Le offerto le mie condoglianze per la perdita dei suoi genitori. Non credo che si rendesse conto di quanto ne avesse bisogno», spiegò Hope all'altra donna.
Gli occhi di giada di Bathsheda si incontrarono con quelli quasi color zaffiro di Hope non appena il Professore sentì di nuovo Hope nella sua mente e annuì.
«Verrò a trovarti più avanti questa settimana, ma visto che non voglio che qualcuno ci origli, possiamo parlare di quello che è successo ieri sera durante le vacanze di Natale?» chiese Hope a Sheda, continuando a mormorare parole dolci a Susan.
La professoressa di Rune annuì impercettibilmente, nascondendo il movimento, mentre andava a dare un morso alla sua colazione.
Hope vedeva i Serpeverde fissarla con ferocia, almeno finché non incrociò gli occhi color acquamarina di Daphne e il viso della ragazza bionda era impassibile come sempre, ma i suoi occhi erano sempre espressivi per Hope. La quale vide le emozioni nascoste di Daphne, una comprensione mista a tristezza, mentre la bionda osservava la scena con interesse, dato che negli ultimi due mesi non era nemmeno riuscita a guardare l'amica.
Una volta che Susan si fu calmata, ringraziò Hope per le sue condoglianze, che prese dei toast e del bacon per prepararsi un panino. Hope se ne andò con un educato saluto e tornò in camera sua, dato che aveva un'ora di studio e non voleva trascorrerla in biblioteca.
Quando Hope si rese conto dell'effetto che aveva avuto su Susan semplicemente esprimendo le sue condoglianze, decise di inviare delle lettere come Lady Emrys alle Casate più Antiche e Nobili che avevano perso dei familiari durante l'ultima Guerra dei Maghi, per porgere le sue condoglianze.
Poiché Hope credeva che la vigilia di Ognissanti nel suo mondo, soprattutto all'interno della comunità magica, fosse un giorno di ricordo e lutto piuttosto che un giorno di festa come nel mondo Magico, Hope scelse di continuare la sua tradizione del suo mondo in questo. Così ha usato la sua ora di studio per guardare nel suo Codice Emrys per trovare il nome del 7
Famiglie delle più Antiche e Nobili Casate: Black, Bones, Greengrass, Carrow, Lestrange, Paciock e Potter. Hope guardò con rabbia i nomi Carrow e Lestrange prima di sostituirli con le famiglie Tonks e Lovegood.
Hope firmò la maggior parte delle lettere con la sua firma da Lady Emrys, di cui andava molto orgogliosa, tanto che ha trascorso settimane a perfezionarla, sapendo che le sarebbe servita nel prossimo futuro. I Lovegood erano l'unica famiglia che firmava con la sua firma da Hope Mikaelson.
Per esprimere alla famiglia le sue condoglianze per Pandora e offrire la sua amicizia a Luna come risarcimento per un debito che Hope ha nei confronti della famiglia Lovegood.
Dopo che Hope ha inviato queste lettere tramite messaggi di fuoco, Hope scrisse una lettera ai Flamel informandoli del suo incontro con Bathsheda Babbling e dell'attivazione del suo lato vampirico, o almeno di altri tratti. Non ne è ancora sicura, ma aggiunge di non aver ancora provato alcun desiderio di sangue.
Hope trascorre la sua giornata scolastica normalmente, utilizzando una pietra runica della famiglia Flamel per proteggere il suo calderone, ricevuta da Nic e Nelle dopo che lei gli aveva racconto che studenti sia di Grifondoro che di Serpeverde, provavano a lanciarci degli ingredienti per sabotarli.
La pietra runica si chiama "praesidio" e in pratica crea un campo di contenimento intorno a sé. Copre un raggio di circa 2 metri, quindi non influenza nessun altro, dato che nessuno ha mai scelto di essere il compagno di Hope in Pozioni, cosa per cui lei è eternamente grata.
Ma quando Piton passa, Hope deve annullare gli effetti della pietra runica affinché il suo Capo Casa non sbatta contro la barriera. Tuttavia, non appena se ne va, lei ricanalizza la sua magia nella pietra runica per evitare qualsiasi sabotaggio alla sua pozione.
Questo rende le lezioni di Pozioni sopportabili almeno in parte, ma la ragazza dai capelli castani si innervosisce comunque quando Piton dà il massimo dei voti a tutti i Serpeverde tranne lei, anche se più della metà dei Serpeverde non è riuscita a preparare una pozione accettabile, valutandoli sempre con voti superiori ai suoi.
Hope disprezza ancora con passione la classe di volo, ma la situazione è peggiorata notevolmente quando il suo lato vampiro ha iniziato a protestare insieme al suo lupo perché non riusciva a toccare terra.
Il lato stregato di Hope cerca di placare gli altri lati e dice loro che interromperà le lezioni il prima possibile, perché anche lei odia volare. Cavolo, odia persino il Quidditch perché la annoia ed è costretta ad andare alle partite della scuola almeno per i primi due anni, come parte del corso di volo.
Tutte le altre materie stanno andando bene e lei crede che molto probabilmente prenderà il massimo dei voti, o qualunque sia il punteggio più alto al mondo. Hope sta persino re-imparando astronomia, con suo grande disappunto, perché ora deve ricordare due serie di costellazioni ed eventi celesti.
L'ultima lezione prima di cena era Erbologia e la Professoressa Sprite le regalò un sorriso sincero. Anche tutti i suoi Tassi le rivolsero un sorriso di gratitudine per essersi presa cura di una di loro, offrendole amicizia e sostegno.
La Direttrice di Casa Tassorosso aggrottò leggermente la fronte quando vide l'espressione incredula sul volto dei Serpeverde del primo anno mentre accoglieva tutti i Tassorosso desiderosi di diventare amici. Ma la ragazza Serpeverde dai capelli castani sembrò riprendersi piuttosto in fretta con un bellissimo sorriso e un cenno del capo a tutti i suoi studenti di Tassorosso.
Hope lavorava con Hannah e Susan con un'espressione rilassata sul viso; ora che aveva almeno metà della classe dalla sua parte, la ragazza esiliata di Serpeverde poteva godersi di più la lezione senza temere che i suoi compagni le facessero brutti scherzi.
Susan sembrava essere rimasta vicina a Hope per tutta la lezione mantenne lo sguardo sulla sua amica con un sorriso di apprezzamento sul viso, a dimostrare la sua gratitudine a Hope per averle offerto le sue condoglianze quando nessun altro ci aveva mai pensato.
Alla fine della lezione di Erbologia, la professoressa Sprite chiese a Hope di restare indietro per un momento.
Hope guardò gli studenti con le uniformi gialle e verdi andarsene, ma riuscì a vedere Daphne sfiorare leggermente Susan in fondo al gruppo. La sua compagna intrecciò le sue dita con quelle di Susan e le mormorò qualcosa all'orecchio.
Questo lasciò Hope con un'espressione scioccata sul viso, prima che un sorriso gentile apparisse sul volto di Susan alle parole tranquille ma comprensive dell'Ereditiera Greengrass. Daphne se ne andò per raggiungere il resto dei Serpeverde che si stavano dirigendo verso la Sala Grande per cena.
Hope sorrise alla scena tra la sua amica e la sua compagna, mentre il suo lupo si pavoneggiava soddisfatto sapendo che la sua compagna aveva un cuore d'oro ma lo nascondeva dietro la personalità della Regina del Ghiaccio.
La professoressa si schiarisce dolcemente la voce, catturando subito l'attenzione di Hope. «Voglio ringraziarti Hope» disse la professoressa Sprite con un sorriso gentile.
Non mi ero mai reso conto che il Mondo Magico non avesse mai riconosciuto la perdita di coloro che perirono nei giorni precedenti la scomparsa di Tu-Sai-Chi. Celebriamo solo la fine del Suo regno di tirannia e distruzione. Quando invece dovremmo offrire un dono alle famiglie profondamente colpite, come i Bones e i Potter. Offrendogli un giorno di lutto, piuttosto che costringerli a celebrare una festa in un momento che causa loro grande dolore» ammette Sprite con un'espressione addolorata.
Hope abbassò timidamente lo sguardo verso il terreno a causa delle parole del Professore, imbarazzata dagli elogi che questi le aveva rivolto.
La Professoressa Sprite posò delicatamente una mano sulla spalla di Hope, facendo sì che i suoi occhi si alzassero di scatto verso quelli della Professoressa con sospetto, prima che i suoi occhi si addolcissero dopo un attimo di riconoscimento. La Professoressa archiviò questa informazione in un angolo della sua mente con pietà mentre
Sa che quando i bambini reagiscono così rapidamente, con la diffidenza come prima emozione, di solito hanno attraversato un'esperienza terribile o dolorosa.
La Professoressa Sprite sa che Hope era orfana, come le avevano detto Susan e Hannah quando aveva chiesto ai suoi Tassi perché volessero proteggerla dagli altri Serpenti nella tana. Le ragazze risposero che la ragazza nata Babbana era gentile, rispettosa, se non un po' riservata, ma era prevedibile, visto che Hope era figlia unica e viveva con una coppia sposata che la proteggeva, visto che il primo giorno aveva detto a Susan di essere una pupilla.
«Se hai bisogno di parlare con qualcuno la mia porta è sempre aperta. Hai dimostrato grande lealtà verso i tuoi amici a prescindere dalla loro casa,e questo è qualcosa di cui vado fiero. Quindi ti assegno 20 per Serpeverde» Dice la professoressa con orgoglio negli occhi e un sorriso grato prima di accompagnare Hope fuori dalla serra e dirigersi a cena.
Hope cammina in un silenzio sorprendentemente confortevole con la professoressa. Mentre la ragazza dagli occhi azzurri passa davanti al bagno, si ferma improvvisamente, facendo fermare anche la donna più anziana.
«Mi scusi, professore» dice Hope al professore, voltandosi per vedere perché la ragazza Serpeverde si era fermata.
Hope alza il pollice indicando il bagno come spiegazione, prima di aggiungere educatamente: «Andrò a cena da sola. Devo solo andare in bagno» La Professoressa Sprite si limita a sorridere e annuire mentre Hope si dirige verso il bagno delle ragazze. La Direttrice di Tassorosso aggrottò la fronte, volendo dimostrare unità e sostegno da parte dei suoi studenti di Tassorosso alla Serpeverde nata babbana, nel tentativo di impedire agli altri studenti di importunare continuamente la povera ragazza.
Mentre Hope svoltava l'angolo, sentì il lieve sospiro del Professore che si allontanava, i suoi morbidi stivali di pelle che toccavano il terreno con passo regolare. Hope aveva capito cosa desiderava il Professore e le sarebbe piaciuto molto procedere con la pubblica dimostrazione di protezione da Tassorosso.
Ma ahimè, il suono di un singhiozzo sommesso riportò Hope alla situazione attuale. Parlare con Hermione prima dell'arrivo del Troll e offrire la sua amicizia alla brillante Grifondoro del primo anno.
Con passi silenziosi, affinati dalle camminate nella foresta sia come ragazza che come lupo, Hope si diresse verso il bagno e bussò delicatamente all'unica porta chiusa della stanza, suscitando un sussulto di sorpresa da dietro la porta.
«Stai bene?» chiese Hope con preoccupazione nella voce.
«Per favore vattene via», risponde una voce dolce e quasi rotta, che spezza in due il cuore di Hope.
Hope sospirò dolcemente, giungendo alla conclusione che se avesse provato a forzare un'amicizia in quel momento non avrebbe fatto altro che turbare ulteriormente la ragazza e non sarebbe mai diventata amica della bruna dai capelli folti.
«Va bene. Vado via. Ma qualunque cosa tu stia attraversando, andrà meglio. Te lo prometto. E se mai vorrai parlare con qualcuno vieni pure a cercarmi. Mi chiamo Hope. Hope Mikaelson» disse Hope a bassa voce e con tutta la sincerità che le riuscì di trovare attraverso una porta chiusa.
Hope sentì un altro singhiozzo straziante, ma sapendo che non poteva sfidare la sorte, si voltò per andarsene, assicurandosi che i suoi passi fossero un po' più forti perché Hermione li sentisse, prima di gridare dolcemente: «Per favore, non arrenderti, okay? Sopravviverai a qualsiasi cosa ti abbia abbattuto e perseverai più forti di prima»
Quando Hope uscì dal bagno sentì Hermione ricominciare a piangere e strinse il pugno con rabbia, sapendo che era stato Ronald Weasley a spezzare una delle persone più intelligenti e indipendenti del mondo.
Gli occhi della Tribrida brillavano d'oro e le vene scure le spuntavano dagli angoli degli occhi mentre si dirigeva a grandi passi verso la Sala Grande. Teneva gli occhi bassi in modo che i ritratti non potessero vederla in viso e respirava profondamente per calmarsi.
Quando Hope arrivò fuori dalla Sala Grande, aveva ripreso il controllo della sua rabbia e, alzando lo sguardo, vide la Professoressa Sprite in piedi fuori dalla Sala, nascosta dietro le porte in modo che nessuno nella Sala Grande potesse vederla aspettare pazientemente qualcosa. Hope aggrottò leggermente la fronte «Professoressa?» chiamò Hope confusa, attirando l'attenzione della donna su di sé, che le sorrise semplicemente mentre accompagnava Hope nella Sala Grande con una mano appoggiata dietro la sua schiena, senza toccarla ma dando alla scuola l'impressione che lo facesse, come se il Professore di Erbologia stesse guidando la ragazza al tavolo di Tassorosso.
Quando la Serpeverde Nata Babbana entrò con il Capo Casa di Tassorosso, non poté fare a meno di notare che gli sguardi di Corvonero e Tassorosso erano spariti. Anche la maggior parte dei Grifondoro non guardava più Hope con disprezzo, sembrava invece che le stessero facendo un cenno di approvazione o di rispetto, Hope non ne era sicura.
Ovviamente le opinioni dei Serpeverde non cambieranno mai finché lei sarà una nata Babbana proveniente da un albero genealogico senza nome.
Onestamente, a Hope non importa più niente di quello che pensano i Serpeverde. Gli unici Serpeverde a cui Hope darebbe una possibilità sono Tracey e Blaise. Daphne non ha automaticamente bisogno di un'occasione per dimostrare il suo valore, dato che è la sua compagna e la sua migliore amica al mondo. Quindi Hope conosce già abbastanza bene Daphne ma non vede l'ora di saperne di più.
Il suo Lupo e il suo Vampiro annuiscono in segno di assenso con un suono piacevole che fa spalancare leggermente gli occhi di Hope al rumore combinato.
Sprite, d'altra parte, sembrava molto soddisfatta dell'esito. La maggior parte degli altri membri della facoltà era piuttosto soddisfatta degli eventi accaduti, ad eccezione di Binns, che stava facendo un pisolino e di Piton, che sembrava quasi stesse pianificando di assassinare Hope nel sonno, con lo sguardo che le lanciava.
Hope sorrise interiormente allo sguardo fulminante di Piton, consapevole che questo gli avrebbe reso la vita difficile, con i Serpeverde che si lamentavano con lui, dicendogli che Hope aveva bisogno di essere isolata, costringendola a scappare dalla scuola con le lacrime agli occhi.
Hope aveva riso nella sua stanza per ore quando aveva sentito per caso quel piano dei Serpeverde. Se era riuscita a sopravvivere agli scontri con Lizzie Saltzman durante gli anni della precedente scuola, allora poteva facilmente sopravvivere anche a questo.
Questi ragazzi non sanno nulla di lei e i loro insulti sui suoi genitori morti sono stati un colpo basso, ma lei non ha mai ricevuto gli stessi insulti come: «Tua madre è un abominio» o «Tuo padre è una bestia, un assassino o un mostro».
Quindi gli insulti erano facili da ignorare, anche se avevano preso l'abitudine di usarli in sala comune, quando possibile. Quando Susan aveva sentito uno dei Serpeverde bullizare Hope e insultarla, aveva lanciato un incantesimo al ragazzo facendolo inciampare a faccia in giù contro un banco, facendo scoppiare Hope a ridere a crepapelle.
Mentre Hope si sedeva accanto a Susan e Hannah al tavolo di Tassorosso, lanciò un'occhiata al Preside, che la guardava con curiosità. Per qualche strana ragione ciò fece rivoltare lo stomaco di Hope per la paura che Silente cercasse di manipolare la situazione a proprio vantaggio o di usarla per il suo "Bene Superiore". Hope cercò di scacciare questa sensazione di terrore e di concentrarsi sulla conversazione che la circondava, riuscendo a rispondere ad alcune domande che i Tassorosso le stavano ponendo, tra cui una di Cedric Diggory, studente del quarto anno.
Hope sentì un nodo allo stomaco quando si trovò di fronte al futuro Campione del Torneo Tre-maghi di Hogwarts. Il timore che provava per Silente pochi secondi prima si trasformò all'istante in senso di colpa e pietà quando vide il ragazzo allegro che sarebbe stato assassinato da Voldemort di lì a tre anni e passa.
Un forte botto risuonò nella stanza quando le porte della Sala Grande si spalancarono. Un rombo di tuono risuonò per tutto il castello, facendo sobbalzare Hope per la sorpresa e gemere di dolore, tappandosi le orecchie a causa della combinazione di quei forti rumori.
Hope borbottò un gemito sommesso di dolore. «Cazzo! Che male!»nello stesso momento Quirrell urla a squarciagola: «Troll! Troll! C'è un Troll nei sotterranei!» quando nessuno fece alcun rumore o movimento, Quirrell deve aver alzato gli occhi al cielo.
Perché anche se gemeva leggermente per il dolore, ancora in fase di ripresa dal rumore di prima, Hope alzò letteralmente gli occhi al cielo e diresse l'udito verso Daphne, prima di prepararsi alle urla di terrore che sarebbero seguite di lì a poco.
Hope deduce che Quirrell o Quirrell-Mort è un attore eccellente, fingendo un'espressione di shock e orrore e continuando con voce spaventata: «Pensavo che doveste saperlo.»
Quirrell cadde a terra come un sacco di patate e svenne.
Dopo due secondi di silenzio, si udì un altro boato di tuono, che diede inizio alla reazione a catena che fece scatenare gli studenti con urla di terrore. Alimentando la paura di un panico di massa, le urla si fecero ancora più forti di prima.
Hope ringrazia la sua lungimiranza per concentrarsi su Daphne, dato che il suo compagno non sta urlando di terrore.
Invece sta cercando di calmare Tracey poiché il Mezzosangue non ha mai visto un Troll prima.
«SILENZIO!!!» gridò il Preside con un'eco rimbombante che risuonò tra le piastrelle di pietra della Sala Grande.
Hope gemette di nuovo per il dolore quando l'unica parola del Preside che chiedeva silenzio la rese quasi sorda per il rumore che aveva prodotto. Hope fece un balzo nella sua mente: Silente doveva aver usato un incantesimo sonoro silenzioso su se stesso. Perché non c'è modo all'inferno che un uomo anziano, che Hope credeva avesse quasi 100 anni o forse più, possa emettere un suono così forte senza l'aiuto della magia.
Il Preside prese subito in mano la situazione, ordinando ai Professori di trovare il Troll e ai Prefetti di riportare gli studenti ai loro dormitori. Tuttavia, Hope si limitò a dare una pacca sulla faccia a Susan, che la guardò con curiosità.
Hope sospirò guardando i volti cauti degli studenti con le uniformi gialle intorno a lei e chiese semplicemente a Susan: «Dimmi.... Dove si trovano le sale comuni di Tassorosso e Serpeverde?»
Ciò fa sì che la ragazza dai capelli rossi impallidisca notevolmente, cosa che Hope trova impressionante, dato che la ragazza aveva già la pelle sostanzialmente bianca.
Alcuni Tassorosso sentirono il commento infastidito di Hope e deglutirono nervosamente mentre tutti si alzavano per lasciare la Sala Grande.
I Tassorosso cercarono di discutere con i loro prefetti, ma questi erano risoluti ad andarsene e a seguire le istruzioni che il Preside aveva dato loro. Anche se sapevano che stavano conducendo i loro compagni di classe verso un Troll, non avevano scelta, altrimenti...
potrebbero essere privato della carica di prefetto.
Hope non si lamentò, anzi, si limitò ad unirsi alla coda dei Serpeverde mentre uscivano dalla porta. Dopo aver salutato i Tassorosso più vicini e aver detto loro che avrebbero parlato l'indomani, quando tutto si fosse calmato.
Chapter 12: Capitolo 12
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Capitolo 12
Hope scoprì che la scuola era molto più facile da sopportare quando aveva compagni di classe che le parlavano e volevano aiutarla. Insieme a Susan, Hannah, Su e Padma, Hope fece amicizia con il resto dei ragazzi del primo anno a Tassorosso.
Lisa Turpin si era tirata indietro all'improvviso e aveva scelto di stare con Isobel e Mandy, cosa che aveva fatto sbattere la testa di Hope contro un banco. A un certo punto, durante la prima settimana, Hope si era sentita a disagio con la ragazza Corvonero dopo aver capito perché il nome Lisa le suonasse familiare.
Ricordò infatti che la Corvonero e le sue due amiche erano la principale fonte di bullismo nei confronti di Luna. Hope si promise che se avessero fatto bullismo a Luna l'anno successivo, l'avrebbero pagata molto cara.
Gli unici Grifondoro con cui parlò furono Harry, Neville e Parvati.
Niente è cambiato a Serpeverde... Beh, a parte il fatto che molti dei ragazzi più grandi sussultavano violentemente ogni volta che Piton era vicino a loro e lui decise di usare la Legilimanzia su uno dei ragazzi e vide un'immagine di se stesso che lo violentava, nitida come il sole. Piton si ritirò dalla testa del povero ragazzo piuttosto scosso e controllò un altro studente che lo stava evitando, ottenendo gli stessi risultati.
Piton rabbrividì, ma informò il Preside e questo li riportò alla Pietra di Guardia di Serpeverde e ad altre lettere a Lady Emrys. Hope ignorò ogni ulteriore comunicazione con il Preside dopo che questi scrisse che lei aveva preso di mira bambini innocenti e di aver fatto subire ai poveri studenti uno stupro mentale.
Hope ha inviato un'ultima corrispondenza menzionando come quel reparto specifico richieda che il cosiddetto “Bambina innocente” voleva violentare fisicamente qualcuno. Lady Emrys ha anche informato il Preside che il reparto non si sarebbe attivato a meno che lo studente o la studentessa non avessero realmente intenzione di violentare qualcuno e avessero preso la decisione consapevole di portare a termine le proprie azioni. Dimostrando così che le studentesse non erano così “innocenti” come sosteneva l'illustre Preside.
Mancava circa una settimana a Natale, o Yule, come lo chiamano i Purosangue. Hope spedì alcune lettere alle famiglie Neutrali, così come ai Bones, ai Paciock e ai Lovegood, tutte provenienti da Lady Emrys, tranne l'ultima. Xenophilius Lovegood era felice di rispondere a Hope Mikaelson ogni volta che lei scriveva alla famiglia e le inviò una copia del Cavillo dopo che Hope si era abbonata. Hope era curiosa di sapere cosa fosse effettivamente scritto su quella piccola rivista.
Anche Luna ha iniziato a scriverle, ma per metà del tempo Hope si chiedeva se la ragazza avesse una qualche forma di cognizione o premonizione, considerando quante lettere Luna le ha inviato con indizi sulla sua altra vita. Come il fatto che le mancavano delle amiche che erano praticamente sorelle per lei e una famiglia che farebbe di tutto per proteggere i propri cari, o anche che le viene chiesto di affrontare sfide impossibili.
Nei panni di Lady Emrys, Hope sta stringendo cautamente alleanze con le famiglie Bones e Paciock. Stava anche esigendo i debiti derivanti da precedenti alleanze all'interno delle famiglie Oscure, come i Carrow e i Lestrange. I Lestrange non potevano contestare le pretese di Lady Emrys sui suoi debiti, dato che tutti i Lestrange si trovavano ad Azkaban.
Nel frattempo, i Carrow cercarono di mantenere l'alleanza che avevano, ma fallirono poiché esiste un'antica regola sulle alleanze di servitù che annulla qualsiasi legame magico tra le casate politiche. Hope incantò una delle lettere che aveva inviato alla famiglia Oscure in modo che potesse scansionare la magia del lettore, per vedere se la casata aveva giurato fedeltà a un'altra.
L'incantesimo di Lady Emrys funzionò e Hope riuscì a smantellare l'alleanza tra lei e i Carrow, poiché i Carrow giurarono fedeltà a Voldemort diventando Mangia-morte.
Una sera poco prima delle vacanze di Natale, dopo cena, Hope si trovava da sola in biblioteca e venne sorprendentemente avvicinata dal Golden Trio, nonostante Ron si stesse avvicinando a Hope con riluttanza e un'espressione disgustata sul volto.
«Ehi Hope», chiamò Harry con un sorriso allegro.
A quel suono, Hope sollevò di scatto la testa e sbatté le palpebre un paio di volte prima di sorridere.
«Ciao Harry. Ho notato che i tuoi punteggi in Pozioni stanno salendo, con grande disappunto di Piton.»
Hope rispose con un sorrisetto.
Harry rise divertito mentre si sedeva accanto a lei e la abbracciava con un braccio solo, cosa che Hope ricambiò. Hermione si sedette cautamente di fronte a Hope, mentre Ron lanciava occhiatacce alla ragazza di Serpeverde dal suo posto accanto ad Hermione.
«Sì, certo. Grazie per l'aiuto comunque» Harry ridacchiò.
Hope sorrise al giovane Grifondoro. «Non preoccuparti. Qualsiasi cosa faccia incazzare Piton è il momento clou della mia giornata»
Hope girò la testa e guardò Hermione e Ron.
«Ciao Hermione», dice Hope annuendo prima di guardare il rosso «Ronald» che salutò senza alcuna emozione.
Ron borbottò tra sé e sé: «Viscido, maledetto, stupido serpente.»
Prima di parlare un po' più forte con un grugnito «Mikaelson» Hope strinse i denti verso il moccioso dai capelli rossi.
Hermione, tuttavia, aveva un atteggiamento diverso e sbottò: «Perché hai cercato di consolarmi ad Halloween?»
Harry e Ron rimasero scioccati dall'improvvisa accusa della ragazza dai capelli folti e guardarono prima Hermione e poi Hope. Uno dei ragazzi era praticamente raggiante d'orgoglio, mentre l'altro fissava Hope con sospetto.
Hope inclinò leggermente la testa. «Perché mi sembrava che ti sarebbe servito un amico o semplicemente qualcuno con cui parlare» rispose Hope con sincerità.
«Ma tu sei di Serpeverde. Nessuno di Serpeverde è mai stato gentile con me. Anzi, fanno di tutto per insultarmi e maltrattarmi» Hermione continuò confusa.
Hope si morse il labbro per un attimo e guardò Harry, anche lui curioso, prima di guardarsi intorno nella biblioteca per vedere se ci fossero studenti di Serpeverde nelle vicinanze. Non essendocene, Hope si voltò di nuovo verso la ragazza dai capelli cespugliosi.
Hope sospirò, ma rispose alla domanda di Hermione. «Solo perché sono in Serpeverde non significa che io sia malvagia. Non tutti i Serpeverde lo sono, nonostante la credenza popolare. La maggior parte dei Mezzosangue di Serpeverde cerca solo di sopravvivere alla fossa dei serpenti. Alcuni degli altri proteggono qualcuno o qualcosa, quindi seguono la massa per proteggere coloro a cui tengono. Ci sono alcuni Serpeverde che rientrano nella seconda categoria nel nostro anno, quindi non aiuteranno, ma d'altro canto, non si uniranno nemmeno. Cerca gli studenti neutrali. Molto probabilmente noterai che rimangono silenziosi e invisibili, pur mostrando l'unità della Casa. Pensa e ricorda. Ti ho mai insultato o cercato di bullizzarti?»
Hermione rimase in silenzio per un po', ma alla fine rispose: «No, non l'hai fatto. Ma non hai nemmeno provato a fermarlo.»
Hope sospirò di nuovo e chiuse delicatamente il libro su cui stava lavorando. «Hermione. Sono una studentessa nata Babbana nei Serpeverde. Sono la più infima tra le infime, una solitaria, un'emarginata in una casa piena di bigottismo e purezza. Il mio aiuto non ti avrebbe salvata. Anzi, ti avrebbe puntata addosso un bersaglio ancora più grande, peggiorando il bullismo perché sarebbe stato un modo per la mia casa di farmi del male indirettamente. Se la mia casa non avesse reparti contro le cattive intenzioni in tutto il castello per impedire ai Serpeverde di fare del male o maledire gli altri studenti, sarei in infermeria, in una nuova scuola o morta. Perché pensi che alcuni studenti di Serpeverde cadano casualmente a terra con la bocca sigillata? È perché cercano continuamente di attaccarmi ma vengono colpiti dai reparti della pietra di Guardia».
Harry sembrava decisamente incazzato, mentre Ron era combattuto e Hermione si rese conto delle implicazioni di ciò che la Serpeverde aveva detto loro, mentre la mascella le cadeva per lo shock.
Hope si passò le dita tra i capelli mentre si scusava. «Quindi mi dispiace di non averti potuto aiutare. Ma ero convinta che, evitando gli incontri sgarbati dei miei compagni di classe, ti stessi proteggendo da forme di bullismo più pericolose.»
«Quindi tutti quei Serpeverde in infermeria... sono lì perché stanno potenzialmente cercando di ucciderti?» chiese Harry con rabbia.
Hope scrollò le spalle con nonchalance «Sì. Reagirei anche ma poi verrei colpita a mia volta dai reparti. Quindi, per evitare quella dolorosa conseguenza, medito prima di andare a letto per schiarirmi la mente e vado a correre la mattina presto per scaricare un po' lo stress accumulato durante la giornata. Inoltre, quando possibile, mi fermo con gli studenti delle altre Case durante le lezioni, così la mia avrà meno tempo per irritarmi» Hope notò che più parlava, più Harry si arrabbiava e inviava involontariamente ondate di magia invisibili.
Hope posò la mano su quella di Harry, che era appoggiata sulla scrivania «Rilassati Harry. È tutto sotto controllo. Non c'è bisogno di vendicarmi. Non è successo niente.»
Harry ringhiò letteralmente «Ma non è giusto!»
«Lo so. Ma non posso dirlo al mio Capo Casa, perché Piton mi disprezza quasi quanto disprezzi un Grifondoro. Gli altri Capi Casa lo sanno e non possono farci niente, visto che non è la loro casa. La Professoressa Sprite ha fatto il massimo che poteva aiutandomi ad allearmi con i Tassorosso. Quanto al Preside...» Hope si interruppe, non riuscendo a trovare una scusa plausibile da dare al Trio d'Oro senza incrinare la fiducia tra loro e il Preside.
Dopo aver discusso a bassa voce di Serpeverde per un po', Hope cambiò argomento e per fortuna, il Trio d'Oro assecondò la discussione, tranne Ronald, che, odiosamente, non poté fare a meno di insultare l'intera casa di Serpeverde il più possibile.
Harry e Hermione stavano raccontando la loro avventura con Hagrid e l'Uovo di Drago. Hope quasi impallidì all'idea dell'Uovo di Drago, soprattutto considerando che conosceva la Prima Prova del Calice di Fuoco.
Fu Hermione a dire che c'era un oggetto nascosto da qualche parte nella scuola, che il Professor Silente e Nicolas Flamel stavano proteggendo. Hope si fece beffe di sé, sapendo che non era vero. Nic non sapeva nulla dei piani di Silente per far uscire allo scoperto Voldemort.
Ronald stava dicendo a Harry e Hermione che avrebbero dovuto dirigersi nella sala comune.
Hope sorrise compiaciuta quando finalmente riuscì a interrompere il ragazzo dai capelli rossi, fingendo di ricordare il nome Flamel. «Aspetta, Nicolas Flamel? ... Ti riferisci all'Alchimista Immortale?»
Tutti e tre gli sguardi si posarono rapidamente sul Serpeverde dai capelli ramati, facendo quasi sembrare che i tre Grifondoro avessero subito un colpo di frusta. Hermione imprecò prima di correre in un'altra sezione della biblioteca, mormorando tra sé e sé che avrebbe dovuto saperlo.
Harry scosse la testa e scoppiò a ridere mentre osservava Hermione svoltare l'angolo dietro uno scaffale prima di tornare a guardare Hope.
«Allora, cosa ne sai?» chiede il ragazzo dai capelli corvini alla ragazza Serpeverde con un sorriso insolito.
Hope sorrise compiaciuta a Harry prima di riferirgli le informazioni che Nicolas le aveva chiesto di fornire al Golden Trio «Beh, Nicolas Flamel è conosciuto come l'Alchimista Immortale e credo che abbia recentemente festeggiato il suo 660° compleanno. È noto soprattutto per il suo lavoro sull'Elisir di Lunga Vita e per aver preso come apprendista un certo Albus Silente negli anni '60. Credo che Nicolas trascorra molto tempo in Francia e si dice che l'ultima volta che è stato visto sia stato durante il regno del terrore di Grindelwald durante la Seconda Guerra Mondiale e che venga descritto come un vecchio fragile» Parlò inciampando nel nome di Nic, dato che prima non era abituata a usarlo in un contesto formale.
Hope riferì le informazioni ricevute da Nicolas e ciò che sapeva dai film. Il Tribrido non ha mai menzionato Perenelle, perché nessuno sembra ricordarla nella storia di Flamel. Tuttavia, è per questo che Nicolas e Perenelle riescono a muoversi così facilmente in Gran Bretagna, dato che nessuno si aspetta una coppia di mezza età quando, parlando di Nicolas Flamel, tutto ciò che ci si aspetta è un vecchio solitario.
Quando finalmente arrivarono le vacanze di Natale, Hope trascorse i primi due giorni da lupo nei boschi fuori da Flamel Cottage. Era felicissima di poter sfogare tutta la rabbia accumulata durante l'anno scolastico, a causa dei commenti e delle provocazioni dei Serpeverde e del ritmo lento e noioso con cui Hope stava imparando.
Dopotutto, Hope imparava e comprendeva tutto quello che gli insegnanti le mostravano entro i primi 5 minuti e poiché ha già una conoscenza approfondita di tutto ciò che riguarda la magia, le sue lezioni sono praticamente un gioco da ragazzi per lei e il suo apparente immenso potere.
L'unica materia da cui stava effettivamente imparando cose nuove era Erbologia. Tecnicamente stava imparando anche da Astronomia e Volo, tuttavia non le interessava molto nessuna delle due materie. Hope stava anche studiando da autodidatta Storia della Magia, quindi non contava quella materia nella sua lista di quelle da cui stava imparando qualcosa.
Una volta ritrasformatasi in umano, Hope tornò al Flamel Cottage e con la famiglia andò a Diagon Alley per fare un po' di shopping per Yule, di cui Hope aveva alcune curiosità da chiedere «Quindi Yule è simile al Natale? Ci scambiamo solo dei regali o abbiamo delle tradizioni?»
Nicolas rispose alla sua domanda: «Sì, ci scambiamo un regalo con ogni amico o familiare. Quindi solo una breve passeggiata per lo shopping per fortuna».
Hope guardò il volto perplesso di Perenelle, che fissava il marito e si schiarì piano la voce, attirando l'attenzione di Nicolas. «Sai che non c'è alcuna possibilità di fare una breve passeggiata di shopping con due donne, vero? Fai attenzione a come ci rispondi»
Nicolas guardò le due donne prima di deglutire per la paura. «Prendetevi tutto il tempo che ti serve» Nic strinse la mano di Nelle tra le sue prima di baciarle il dorso con un casto bacio. «Soprattutto tu amore mio» disse con un sorriso meraviglioso, pieno di denti bianchi, con così tanto amore nella voce, che cancellò immediatamente l'espressione aggrottata dal volto della moglie, sostituendola con un sorriso sereno, mentre baciava Nicolas «Che fascino!» lo prese in giro Nelle con un sorriso affettuoso sul viso.
Mentre Hope annunciava con fare canzonatorio «E la folla applaude con entusiasmo mentre Nicolas Flamel compie una straordinaria ripresa e conquista il cuore dell'amore della sua vita».
Nicolas e Perenelle scoppiano in una risatina di gioia mentre Nic abbracciava la moglie, portandosela al fianco per poi baciarla sulla tempia. Mentre Nelle abbracciò la vita del marito, si diressero verso Scribbulus Strumenti per un po’ di materiale di cancelleria, ad un certo punto Hope aveva chiesto loro di andare a prendere un regalo per Daphne e stava seriamente pensando di acquistare un po' di tutto dal negozio, ma Nicolas e Perenelle la dissuasero, dicendole che avrebbe potuto prendere alcuni oggetti e incantarli con alcuni dei suoi incantesimi.
Come incantare un libro per non esaurire mai le pagine o incantare i colori per rispondere al desiderio dell'artista e alterarne il tono per adattarlo a ciò che desidera. Hope considerò le idee suggerite da Nic e Nelle e annuì a malincuore.
Finché un'altra idea non le balenò in mente dopo che Hope aveva insegnato ai Flamel come eseguire magie senza bacchetta senza sforzare troppo i loro nuclei magici. Quando Hope decise di insegnare a Daphne, tutte le altre idee furono buttate via.
Questo dono permette a Hope di trascorrere del tempo con Daphne in privato, insegnandole qualcosa. Il Lupo di Hope fece un sorriso da lupo al pensiero di passare del tempo con il suo compagno, mentre il lato vampirico di Hope aveva un enorme sorriso sul volto, con le zanne in mostra e il labbro superiore sollevato.
Hope è riuscita a procurare a Harry, Hannah, Hermione, Su, Neville e alle gemelle Patil un regalo basato sui loro argomenti preferiti, insieme a caramelle e cioccolato.
Hope ha preso anche un regalo per gli altri membri della famiglia Greengrass. Per Marcus ha incantato un fascio di salvia per la protezione della privacy, dato che è il leader della fazione neutrale e potrebbe trarre vantaggio dalla protezione aggiuntiva che la salvia da lei incantata fornisce.
Ad Annabeth invece, la piccola Mikaelson ha regalato un libro su Pozioni e Guarigione che aveva trovato in edizione limitata, mentre per Astoria, Hope le preso un diario in cui ha infuso un incantesimo che legge l'aura magica dello scrittore.
Nic e Nelle guardarono la ragazza dai capelli ramati confusi quando Hope menzionò il suo regalo ad Astoria. Così la ragazzina si guardò intorno imbarazzata, scrutando la folla di Diagon Alley e Hope mormorò un incantesimo di riservatezza a bassa voce. Hope raccontò ai due maghi più anziani di essere in grado di percepire qualcosa di anomalo in Astoria, come se qualcosa ne stesse assorbendo la magia, forse un parassita di qualche tipo. Disse anche ai Flamel che voleva scoprire cosa non andava nella piccola Stori per poterlo sistemare. Nicolas e Perenelle si sono guardati prima di dire che sapevano cosa non andava ad Astoria, ma non potevano farci niente.
Tuttavia, entrambi i Flamel accettarono di fare un Voto Magico su richiesta di Annabeth quando non furono in grado di aiutare.
Il volto di Hope si contorse per il fastidio prima di calmarsi leggermente e promise di indagare sulla malattia magica di Astoria prima di interrompere l'incantesimo di riservatezza.
Hope si diresse quindi alla Gringott con un'espressione accigliata, mentre si destreggiava abilmente tra le strade trafficate del mercato magico e quando entrò nella banca, chinò il capo al Goblin più vicino, i cui occhi si spalancarono increduli mentre si alzava per aggirare la scrivania. Hope attese in silenzio accanto al Goblin, mentre Nicolas e Perenelle la raggiungevano con un'espressione preoccupata.
Gli occhi dei Goblin si spalancarono ulteriormente alla presentazione di uno dei loro clienti più prestigiosi che entrava in banca, prima di ricordare che Lady Emrys era anche l'Erede Flamel. Hope sorrideva compiaciuta mentre sussurrava in Gobbledegook, la lingua madre dei Goblin, al Goblin accanto a lei, dicendogli di chiamare il Direttore Contabile Dente-truce e informare il Re dei Goblin dell'arrivo di Lady Emrys.
Il Goblin sbatté le palpebre incredulo per il Gobbledegook della giovane strega che gli stava di fronte e deglutì mentre riacquistava la compostezza e chiamava un altro Goblin della banca. Fece quindi qualche gesto con le mani e la guardia annuì prima di dirigersi in fretta lungo il corridoio.
Dopo aver scoperto che i Goblin parlavano un'altra lingua, Hope ne fu incuriosita. Così decise di creare un incantesimo di traduzione durante il suo tempo libero a scuola, in modo da poterlo usare per capire la lingua e comunicare con i Goblin nella loro lingua madre. Hope aveva ancora troppo tempo libero a scuola, quindi questi progetti la intrattenevano e la aiutavano ad non annoiarsi.
Hope sorrise compiaciuta mentre continuava a parlare nella lingua Goblin «Grazie per aver contattato Re Ragnok. Potrei vederlo oggi, se non è impegnato?»
Il Goblin rimase di nuovo a bocca aperta, ancora incapace di comprendere come la ragazza non-goblin parlasse la sua lingua.
Nic e Nelle fissarono Hope con stupore, mentre Hope si limitò a sorridere alle loro reazioni e aggiunse educatamente al Goblin: «Mi scuso anche per non averti salutato come si deve, Guerriero e possa il sangue dei tuoi nemici bagnare per sempre la tua lama»
L'arrivo di Dente-truce ruppe l'inconfondibile e imbarazzante silenzio.
«Seguitemi, per favore» disse l'anziano Goblin mentre percorreva il corridoio verso l'ufficio in cui Hope era andata durante la sua prima visita a Gringott.
Dopo che Dente-truce chiuse la porta alle loro spalle, salutò la famiglia. «Buonasera signor e signora Flamel. Buonasera Lady Emrys. Posso chiederti perché Artiglio-da-Caccia è rimasto senza parole, così come i tuoi tutori?». Interroga Hope.
Hope chinò il capo verso il Goblin prima di rispondere in modo pacato e un po' subdolo «Buonasera Guerriero Dente-truce. Che le ossa dei tuoi nemici mostrino la tua forza e il tuo coraggio»
Gli occhi di Dente-truce si spalancarono a quel saluto, riservato ai Goblin che hanno partecipato a più battaglie. Tuttavia, non era un saluto comune nel mondo magico.
«Credo che gli sguardi sbalorditi siano colpa mia. Durante il tempo libero a scuola ho studiato alcuni libri del Codice Emrys e ho deciso di concentrarmi sulle Creature Magiche con cui sono entrato in contatto, così da assicurarmi di non offenderle in alcun modo. Così ho imparato i saluti appropriati e ho anche creato un incantesimo che funge da traduttore tra l'inglese e la lingua Goblin, in modo da poter mantenere private le conversazioni tra me e il vostro popolo. Tuttavia non ho ancora capito come scrivere in Gobbledegook... A meno che non sia solo una lingua parlata», spiega Hope con un sorriso orgoglioso.
Dente-truce sbatté le palpebre un paio di volte per lo shock prima di commentare lentamente, incredulo. «Questo spiegherebbe sicuramente le espressioni sbalordite di Artiglio-da-Caccia e dei Flamel. Soprattutto se parlassi in Gobbledegook»
La porta si aprì mentre Dente-truce parlava e Re Ragnok entrò alla fine della conversazione. Re Ragnok scoppiò in una fragorosa risata che attirò l'attenzione di tutti su di sé, prima di placarsi leggermente «Buonasera signor e signora Flamel. Spero di poter prendere in prestito la vostra pupilla per un po'. Credo che mi abbia scritto chiedendomi alcune informazioni» disse agitando un foglio di pergamena che Hope gli aveva spedito quel giorno, quando Nicolas e Perenelle si guardavano a occhi a cuore.
Nic e Nelle si guardarono e alzarono le spalle.
«Hai il nostro permesso Re Ragnok. Tuttavia, non pensavo che ne avessi bisogno, dato che Hope è una Strega emancipata e anche la Signora di una Casa Leggendaria. Non abbiamo motivo di tenerla lontana da te», rispose Nicolas con un sorriso cortese.
«Inoltre, sei anche il suo rappresentante e potresti doverle parlare di argomenti del Wizengamot», aggiunse l'Alchimista Immortale come per ripensarci.
Re Ragnok annuì in segno di assenso alle parole di Nic prima di guardare Hope con un sorriso selvaggio.
«Buonasera Hope Mikaelson. Signora della Leggendaria Casa Emrys, Regina dei Lupi Mannari e Principessa dei Vampiri.» Ragnok salutò la Tri-ibrida con un sorriso compiaciuto.
Hope gemette esasperata. «Non mi lascerai mai dimenticare tutti quei titoli, vero?»
Il Re dei Goblin scosse la testa con lo stesso sorriso prima di scoppiare a ridere.
Il resto della stanza rimase scioccato dalla familiarità tra i due.
Una volta che le risate del Re si furono placate, Hope lo salutò in modo appropriato, in un linguaggio poco chiaro.
«Buonasera Re Ragnok. Re dei Goblin, Guerriero Sanguinario e Delegato della Leggendaria Casata di Emrys. Che le anime dei tuoi nemici scappino dalla paura al solo sentire il tuo nome o il tuo potere»
Il Re dei Goblin sorrise prima di rispondere in gergo al Tribrido. «Brava giovane Tri-ibrida. La tua intelligenza supera continuamente le mie aspettative ogni volta che ci parliamo, sia di persona che per lettera.»
Hope sorrise compiaciuta mentre faceva la sua richiesta a Ragnok. «Grazie. Sarebbe possibile avere delle conversazioni faccia a faccia mentre siamo alla Gringott, in Gobbledegook? In questo modo nascondiamo quello che stiamo dicendo senza un incantesimo o un reparto, così che gli altri maghi non vengano a sapere della mia identità di Lady Emrys?»
Il Re dei Goblin annuì e alzò un braccio indicando l'uscita. Hope seguì il comando e cominciò ad andarsene, prima di voltarsi di nuovo verso Flamel con un sorriso.
«Immagino di essere impegnata per un paio d'ore. Posso rivedervi all'ingresso della Gringott o al Paiolo Magico?» suggerisce Hope ai suoi tutori.
Perenelle si limita a fare un gesto di diniego con la mano. «Noi siamo già apposto per oggi. Quando hai finito torna a casa.»
Nic decise di aggiungere il proprio giudizio alla dichiarazione della moglie con un'espressione scettica. «Inoltre, se qualcuno fosse così stupido da provare qualcosa contro di te, ho il forte sospetto che il colpevole se ne pentirebbe immediatamente. In realtà, conoscendoti, se ne pentirebbe, ma non ricorderebbe l'accaduto, perché gli cancelleresti la memoria o lo spediresti all’altro mondo. A seconda di quanto ti faccia irritare».
Il Re dei Goblin rise mentre usciva dalla porta con Hope che scuoteva la testa divertito prima che rispondesse con gioia nella voce. «Non ha torto, signor Flamel. La tua pupilla è sicuramente la strega più potente che abbiamo mai visto. Sarebbe un'impresa folle anche solo tentare di attaccarti Lady Emrys».
Dopo che Hope si fu chiusa la porta alle spalle chiese al Re dei Goblin: «Allora, prima gli affari, poi se potessi prendere in prestito un carrello per raggiungere la Cripta Emrys sarebbe fantastico. Devo prendere dei regali per i miei Tutori e per qualcun altro» il Goblin annui «Ti accompagnerò dopo il nostro incontro. Ho sempre voluto vedere cosa c'è laggiù» Re Ragnok rispose sfregandosi avidamente le mani e sorridendo mentre conduceva Hope nel suo ufficio privato «Non ho problemi con questo» rispose Hope.
Una volta arrivati a destinazione, si sedettero alla scrivania di Ragnok, che estrasse pile di documenti. Esaminò ogni pergamena con lei, ma lo fece con neutralità, limitandosi a riportare i fatti per capire come Hope reagisse alle informazioni.
La maggior parte delle proposte di legge, sia dei Tradizionali che dei Progressisti, che le fazioni volevano far approvare fecero sbuffare Hope per l'irritazione.
Lady Emrys raccolse una Penna di Sangue mentre iniziava a negare l'accesso a tutti i progetti di legge che riducevano i diritti dei Nati Babbani. O che autorizzava l’uccisione di qualsiasi creatura maledetta o magica che abbandonasse il loro territorio, quando lo stesso progetto di legge cercava di ridurre le dimensioni dei loro territori a un quarto delle sue dimensioni originali.
Cavolo, c'era persino una proposta di legge per impedire alle Creature Magiche di occupare un posto di delega, cosa che fece ridacchiare Hope in modo cupo. «Spero proprio che questa proposta di legge non fosse dovuta a te, ma a qualcun altro.
Altrimenti questi tizi stanno solo cercando di farmi incazzare»
«Beh, hai detto di scatenare l'inferno» disse Re Ragnok con un sorriso tagliente.
«Anche se quel disegno di legge è stato fatto nei primi 5 minuti dalla mia comparsa come Proxy. Quindi non avevo ancora fatto nulla a quel punto», ammise il Guerriero Goblin con un'alzata di spalle.
Hope ringhiò di rabbia, gli occhi le brillavano d'oro con vene scure che le spuntavano dagli angoli. «Fottuti pezzi di merda purosangue!»
Hope guardò di nuovo il Re dei Goblin con occhi dorati. «Certo, al prossimo incontro prima del nuovo anno, facciamo un po' di casino. Hai a portata di mano della pergamena e una penna?»
Il Re dei Goblin allungò la mano verso la scrivania e prese gli oggetti richiesti e con un sorriso a trentadue denti osservò la ragazza scrivere sulla pergamena in silenzio per qualche minuto. Quando ebbe finito, Lady Emrys gli porse il pezzo di pergamena dopo averlo composto con un incantesimo a bassa voce e gli chiese di correggerlo.
Io, Lady Emrys, della leggendaria Casa Emrys.
Vorrei presentare una proposta di legge sui diritti fondamentali del singolo individuo.
Attraverso questo disegno di legge desidero proclamare che tutte le streghe e i maghi appartenenti a famiglie purosangue devono fornire prova del loro diritto a migliorare la propria posizione all'interno del Wizengamot.
Firmando questa legge, compenserò coloro che desiderano una posizione paritaria tra le Fazioni Progressiste, Neutrali e Tradizionaliste. Chi nasconde segreti in piena vista non riceverà alcun compenso, ma piuttosto la perdita della purezza delle vostre Casate. Con il nostro status di Purosangue a testimoniarlo, così giuro, cosi sia.
Cordiali saluti, Lady Emrys.
Il Re dei Goblin sbatté le palpebre un paio di volte prima di rileggere la bozza. Il suo sorriso si fece ancora più intenso quando si rese conto che Hope aveva scelto con cura le parole, senza avanzare richieste o accuse minacciose.
Ragnok rise minacciosamente tra sé e sé mentre parlava bruscamente a Lady Emrys. «Non male. Se non ti avessi visto lanciare un incantesimo su questa pergamena, non me ne sarei accorto. Dato che hai scritto “nel nostro status di purosangue”, non sarai toccato da questo disegno di legge, né lo sarò io, ma d'altronde nemmeno i Mezzosangue o i Nati Babbani»
Hope annuì compiaciuto verso il Goblin, grato che il Re dei Goblin fosse riuscito a scoprire i piani nascosti di Lady Emrys.
«Non sono loro quelli che sto prendendo di mira. L'incantesimo che ho messo sulla pergamena legge la loro Firma Magica e se c'è un indizio o la magia di un'altra persona. Che si tratti di un residuo di un Marchio Oscuro, dell'Imperius o delle persone collegate a pozioni di lealtà. Queste streghe e questi maghi saranno accusati dalla Gringott, poiché non può esserci alcuna fedeltà a un singolo individuo quando il Wizengamot è in sessione.» Hope rispose con un sorriso ferino.
Gli occhi di Re Ragnok si spalancarono quando riuscì a comprendere il piano di Hope.
Il Goblin ridacchiò mentre continuava da dove Hope si era fermata. «E dato che sono il tuo Delegato e anche il Direttore della Gringott, posso dichiarare questa regola dopo la firma della legge o alla fine della riunione. La tua legge potrà mostrare quali membri del Wizengamot stanno disobbedendo alla legge. Probabilmente sarebbe più comodo condividere questa regola dopo che la legge è stata approvata e firmata, così posso andarmene senza problemi prima che si lamentino. Credo che la ricompensa per la disobbedienza a una legge esplicita all'interno del Wizengamot sia di 10.000G. Questo oro andrà a te, naturalmente».
Gli occhi di Hope brillavano ancora, ma quando sorrise, Hope mostrò i canini mentre il Tribrido ringhiava dolcemente: «Se ci riesci, darò il 50% ai Goblin per un piano/scherzo eseguito con stile. L'altro 50% lo dividerò e lo estenderò ad altre Comunità Magiche come Vampiri, Lupi Mannari, Centauri, Sirene, Veela e Fate. Mentre invierò alle comunità questa offerta d'oro, scriverò loro un biglietto come Lady Emrys. Chiederò loro se c'è qualcos'altro, entro limiti ragionevoli, in cui potrei aiutarli, se semplicemente chiedere a te come mio Proxy o inviare una lettera e risponderò il prima possibile».
Ragnok lesse di nuovo la pergamena dopo aver guardato la ragazza con orgoglio; il Re dei Goblin notò poi altro nella bozza e rise. «Anche se coloro che non infrangono la legge firmano, tecnicamente non guadagnano nulla. Non hai menzionato come li compenseresti. Ma una volta che li avrò informati della legge che alcuni membri infrangeranno, saranno ricompensati non venendo più marchiati come criminali agli occhi del Wizengamot e della Gringott. Questo è davvero geniale!»
Gli occhi di Hope tornarono finalmente al loro normale colore blu mare e lei fece un sorrisetto che avrebbe reso orgogliosa la sua famiglia «Beh, c'è un motivo se sono in Serpeverde», commentò Lady Emrys con aria impassibile.
Dopo aver terminato con un gemito il lavoro di stesura delle pergamene rimanenti per il Wizengamot, Hope e Ragnok si diressero attraverso i corridoi della Gringott verso le cripte.
Re Ragnok accennò con leggerezza, con un sorriso compiaciuto. «Sai. Anche senza il mio contributo, hai comunque rifiutato tutte le proposte di legge che avrei fatto io e hai accettato le stesse che avrei accettato io. Sebbene hai dedicato un po' di tempo all'esame delle proposte di legge della fazione neutrale, sei d'accordo con loro solo con una. Posso chiedervi perché?»
Hope gli lanciò un'occhiata impassibile e rispose con un sospiro. «Anche se appartengono alla Fazione che ho scelto. Non mi fido di nessuno. Le mie esperienze di vita me lo hanno confermato. Per quanto riguarda la Fazione Neutrale, non mi conoscono e molto probabilmente stanno cercando di fregarmi»
Hope alzò gli occhi al cielo e gemette esasperata. «Davvero. Ho appena fatto una legge che non fa assolutamente nulla al Wizengamot o al Mondo Magico, se non trovare criminali per il DMLE, eventualmente arrestare membri del Wizengamot e prendere 10.000 monete d'oro da ogni trasgressore. Anche se non mi aspetto che rimangano in prigione a lungo. Probabilmente pagheranno qualcuno... Se gli rimane abbastanza oro, comunque.»
Hope vide il sorriso sul volto del Goblin e chiese sarcasticamente, infastidita: «Ho superato i tuoi esami?»
Il potente Re dei Goblin alzò le spalle con un sorriso a trentadue denti e la condusse verso un carretto. «Prima le signore.»
Hope sollevò un sopracciglio per un attimo prima di rilassare i lineamenti del viso. Hope si mosse con la grazia di una principessa, saltando sul carro con la compostezza che le aveva insegnato sua zia Rebekah. Hope si sedette accavallando una gamba sull'altra e appoggiando le mani sul ginocchio.
Quando la più giovane dei Mikaelson alzò lo sguardo verso il Goblin, ruppe il suo personaggio con uno dei suoi famosi sorrisi. «Grazie mio signore. Un vero gentiluomo.»
Il re gemette e chiuse gli occhi con un'espressione turbata sul volto «Okay, me lo meritavo. Per favore, non farlo più o i miei Guerrieri rideranno di me.» Ragnok scavalcò il bordo del carro scuotendo la testa disperato.
Non appena il Goblin si sedette, il carro partì a tutta velocità e la risata di Hope echeggiò nelle grotte sotterranee della Gringott.
Una volta entrata nella Cripta degli Emrys, Hope si guardò intorno alla ricerca di qualche regalo per Nic e Nelle, che alla fine furono un rarissimo Diamante di Paragone e un libro unico nel suo genere sulle Arti Curative che Hope trovò precedentemente mentre consultava il Codice Emrys.
Hope ha anche trovato un regalo per Susan e Amelia Bones dalla sua cassaforte, scegliendo una Pietra della Memoria che spedirà ad Amelia prima di Yule per chiederle di imprimere un ricordo dei genitori di Susan nella Pietra, così che Susan possa finalmente fare sogni più sereni. Hope invierà questo regalo come se stessa, anziché da Lady Emrys.
Per quanto riguarda Amelia, Hope le invierà in dono una Pietra Runica della Famiglia Emrys, che erige una barriera fisica di pietra ogni volta che un incantesimo le viene lanciato alle spalle e può bloccare anche una Maledizione Imperdonabile, il che, si spera, impedirà la morte di Madama Bones. Hope crede che questo accada tra il quinto e il sesto film. Hope invierà questo dono tramite messaggio di fuoco nei panni di Lady Emrys, poiché Hope Mikaelson non ha motivo di inviare nulla a Lady Bones o al Capo del DMLE.
Hope ha anche trovato una collana con una piuma di fenice intrappolata nell'ambra per Luna. La collana accelera la guarigione naturale di chi la indossa e se indossata da una persona dal cuore puro, fungerà anche da faro per una fenice disposta ad aiutare.
Hope aveva già parlato con Myrddin di proteggere Luna l'anno successivo, ma questa collana avrebbe aiutato ad avvisare Myrddin se Hope non fosse stata a conoscenza dei pericoli o delle offese alla dolce Luna.
Hope fu distratta dai gioielli quando vide file e file di anelli, collane, orecchini, braccialetti, gemelli, spille, tutti realizzati in materiali diversi e tempestati di pietre preziose.
Hope fischiò in segno di apprezzamento mentre guardava gli anelli, chiedendosi quali sarebbero stati più adatti alla sua Compagna dai capelli biondi, prima di scuotere la testa.
«Troppo presto», borbottò tra sé Hope.
Tuttavia, i suoi occhi furono attratti da un medaglione con simboli potenti incisi sopra, ma la fattura era così ben fatta che non molti avrebbero notato le protezioni sul medaglione. Hope raccolse la collana e notò che poteva essere aperta.
Hope decise di dare un'occhiata all'interno, scoprendo altri simboli incisi nel medaglione. Riconobbe tutti i simboli runici come protezioni contro pozioni, controllo mentale, malefici minori (malefici scherzosi), incantesimi di sangue e incantesimi di localizzazione. D'altro canto, chiunque indossi la collana renderà possibile a che l’ha donata e ne ha il controllo, di monitorare il battito cardiaco e i livelli di stress di chi la indossa, oltre a localizzarla in qualsiasi momento.
Hope infilò la collana in tasca sorridendo, consapevole che sarebbe stato un regalo meraviglioso per Daphne.
Lady Emrys stava per andarsene quando vide qualcosa che somigliava sospettosamente a una spada conficcata in una lastra di pietra.
Questo la bloccò di colpo mentre girava intorno alla grande pietra, borbottando tra sé e sé incredula. «No… Assolutamente impossibile!».
Hope si spostò un po' indietro per vedere Ragnok che aspettava fuori dalla sua camera blindata, dato che nessuno può entrare nella camera blindata senza il sangue di Emrys o un anello di Emrys al dito.
La ragazza guardò Re Ragnok e gridò: «Domanda stupida... Ma Excalibur è reale!?»
Il Goblin rise: «Certo che lo è! E ammetto che sono rimasto sorpreso che non te ne fossi andato con Excalibur attaccata alla cintura dopo il tuo primo viaggio qui. Cos’è? Non l'hai visto la prima volta?» rispose sfacciatamente il Goblin.
Hope strinse le labbra, ma rispose comunque «In realtà no. Non l'avevo visto prima» Lady Emrys guardò l'arma accanto alla spada conficcata nella pietra e lesse l'etichetta ad alta voce. «Oh, ehi, c’è pure la lancia di Lancillotto.»
Il Goblin smise di ridere del bambino e divenne molto serio prima di fare un'offerta. «So che non accetti pagamenti in oro dalle nostre conversazioni passate, quindi vorrei offrirti uno scambio per quella lancia».
Hope si spostò indietro per poter vedere il Re dei Goblin. «Cosa ha di speciale quella lancia?» chiese curiosa.
Il Goblin grugnì, ma disse la verità, perché sapeva che la ragazza poteva sentire le bugie grazie alle varie nature che costituivano il suo essere una Tri-ibrida «La lancia di Lancillotto è opera dei Goblin e desidero recuperare un'arma che un tempo abbiamo creato noi».
Hope inclinò la testa di lato prima di avvicinarsi alla lancia e raccoglierla. Stava per uscire dalla cripta, ma Hope si voltò verso la spada nella roccia e afferrò l'impugnatura. Hope estrasse la spada con un rapido strappo.
Excalibur emerse senza alcuna resistenza e Hope vide un fodero incantato apparire su uno scaffale. Hope lo tirò giù dallo scaffale e ci infilò la spada prima di tornare alla porta della camera blindata. Excalibur era rinfoderata nella sua mano destra e la lancia di Lancillotto era tenuta mollemente nella sinistra.
Quando Hope uscì dalla cripta, guardò il Re dei Goblin che si sforzava di non fissare la lancia. Hope rifletté su ciò che sapeva sui Goblin e si rese conto che nessun Goblin avrebbe apprezzato un'arma creata da loro in dono, perché sarebbe stata considerata un insulto di altissimo livello.
Hope ci pensò per qualche minuto, mentre Ragnok rimase in silenzio.
Una lampadina si accese nella sua testa e il suo viso si illuminò con un sorriso prima che Lady Emrys facesse
La sua offerta. «Re Ragnok, Re dei Goblin, Guerriero Sanguinario. Vorrei offrire in cambio la lancia di Lancillotto per l'addestramento nel combattimento corpo a corpo e con la spada. Imparare dai Guerrieri Sanguinari della Nazione Goblin sarebbe un onore e un privilegio e ho anche sentito dire che qui alla Gringott c'è una stanza che viene influenzata in modo diverso dal tempo. Vorrei trascorrere una settimana in una di queste stanze durante ogni vacanza estiva, allenandomi per almeno i prossimi tre anni, o finché non sarò diventata una guerriera secondo i tuoi standard, Re Ragnok. Vorrei che il mio insegnante fossi tu, se possibile, ma sono consapevole che sarebbe difficile, dato che sei impegnato a gestire il tuo regno e anche a fornirmi supporto nel Wizengamot. Sapendo quindi che non sarai disponibile tutti i giorni, qualsiasi dei tuoi Guerrieri sarebbe il benvenuto come mio insegnante. Questo accordo è adatto?» Hope offrì con occhi scintillanti, lieta di aver trovato un modo per sfogare un po' della sua rabbia repressa attraverso il combattimento.
Ciò la rese molto felice mentre il suo Lupo ringhiava eccitato alla potenziale proposta di combattere contro qualcuno che era un Guerriero esperto.
Re Ragnok sbatté le palpebre più volte e ripassò mentalmente il testo, senza trovare errori.
In teoria, tutto ciò che dovrebbe fare è addestrarla per almeno i prossimi tre anni, ma solo per una settimana all'anno. «Sono solo curioso, ma se superi ancora una volta le mie aspettative e diventi una guerriera entro i primi due anni, cosa succederà?»
Hope scrolla le spalle senza impegnarsi mentre risponde. «Onestamente, so che i prossimi anni a scuola mi faranno impazzire e avrò bisogno di uno sfogo fisico. Combattere è un buon modo per sfogarmi e funziona per me. Quindi spero che, se sarò un’allieva abbastanza brava, potrei venire più spesso ad allenarmi con i tuoi Guerrieri ogni volta che saranno disponibili»
Ragnok sorrise alla proposta. Pensò che far addestrare Hope con la sua gente sarebbe stata una buona idea.
Insegnare alla Tri-ibrida a combattere sarebbe una manna per la comunità magica. «Non appena una bozza sarà scritta e verificata da entrambe le parti, se d'accordo, firmeremo.»
Hope sospirò drammaticamente. «Tu e la tua dannata Penna di Sangue. Giuro che ti eccita il fatto che io soffra».
Il Re dei Goblin non riuscì a mantenere la calma e scoppiò a ridere, dandosi una pacca sul ginocchio mentre rispondeva sarcasticamente alla ragazzina che aveva l’intelligenza della migliore dei Corvonero e la sottile astuzia di una grande Serpeverde. «Mi dispiacerebbe per te, se solo sentissi dolore a causa della Penna di Sangue. Chiunque avesse usato una Penna di Sangue per più di 30 minuti si sarebbe contorto sul pavimento dal dolore o sarebbe stato mandato al San Mungo. Ma tu hai usato quella dannata cosa per 2 ore con solo una breve pausa per preparare la tua bozza prima di continuare con la penna. Povera te e le tue dannate abilità di auto-guarigione. Devi avere una abilità innata di guarire se la Penna di Sangue non ti ha mai lasciato un solo segno sulla mano e, credimi, tenevo d'occhio la tua mano, pronto a dirti quando fermarti in modo che non ti rimanessero cicatrici dall'uso dell'Oggetto Oscuro».
Chapter 13: Capitolo 13
Chapter Text
Capitolo 13
Hope e il Re dei Goblin esaminarono i dettagli dello scambio della Lancia di Lancillotto, poiché i Goblin erano incredibilmente precisi nelle loro transazioni e forse anche perché erano più paranoici di Hope.
Alla fine, il contratto fu redatto e controllato attentamente da entrambe le parti, mentre Hope scopriva che i Goblin avevano un occhio particolarmente meticoloso per i dettagli. Mentre il Re dei Goblin aveva scoperto che la Tri-ibride era un individuo eccezionalmente astuto. Il contratto era scritto in modo chiaro e conciso: in cambio della lancia di Lancillotto, Hope Mikaelson avrebbe avuto diritto a una settimana di addestramento all'anno per i successivi tre anni o finché Hope non fosse diventata una guerriera esperta secondo gli standard dei Goblin. A seconda di cosa si verificasse prima.
Proprio mentre Hope stava per lasciare l'ufficio alla Gringott, Re Ragnok disse: «È stato un piacere fare affari con te e se potessi continuare a scrivermi sarebbe meraviglioso. È l'unica cosa che mi tiene impegnato. Soprattutto dopo una sessione di Wizengamot».
Hope ridacchia prima di rispondere: «Sono contenta di divertirti così tanto» e sorrise compiaciuta al Goblin mentre parlava, con un'espressione di sollievo che permeava le sue parole «Anche se sono più che contenta di non dover avere a che fare con il Wizengamot».
Il Re dei Goblin alzò gli occhi al cielo ma Hope trasformò il suo sorrisetto in un sorriso sincero mentre continuava. «Ma sono incredibilmente felice della mia scelta di Proxy. Stai facendo un lavoro straordinario».
Ragnok sbuffò con divertito fastidio. «Bah. I Maghi sono stupidi e scoprirò quanto lo sono durante il Wizengamot biennale di Capodanno, quando entrerà in vigore il tuo disegno di legge. Visto come hai gestito le proposte che sono state fatte, trovo piuttosto difficile credere che tu possa essere pessimo in politica?»
Hope si incupì prima che uscissero dal corridoio, costringendo il Re dei Goblin a fermarsi e a guardarla. La Regina dei Lupi Mannari sorrise compiaciuta al Goblin Guerriero prima di chiarire: «Non ho mai detto di essere un disastro in politica».
Ciò fece sì che il Goblin la fissasse incredulo.
«Ho detto che odiavo la politica. Due cose molto diverse» Il sorrisetto di Hope si fece più subdolo mentre approfondiva la sua precedente osservazione. Ragnok guardò Hope con gli occhi socchiusi per qualche istante, prima di ridacchiare tra sé e sé.
Hope sospirò mentre giocava con l'anello Emrys e spiegava brevemente la storia della sua famiglia.
«La mia famiglia era viva da oltre 1.000 anni quando sono nata. Tutti hanno condiviso storie con me, spiegandomi come hanno rovesciato monarchi e regni con strategie calcolate o contromosse quando hanno tentato di reagire. Mia madre era la Regina di New Orleans e dirigeva ciascuna delle Comunità Magiche che vivevano a New Orleans: Streghe, Lupi Mannari e Vampiri, insieme
con la Fazione Umana. Tutti rispettavano mia madre. Governava New Orleans in pace e prosperità…… Grazie all'influenza della mia famiglia, ho imparato tantissimo. Una volta apprese le regole di questo mondo, molto probabilmente proverò pena per chiunque mi si opponga nel Wizengamot» Hope rivolse al Goblin un sorrisetto maligno che non avrebbe dovuto essere sul volto di una dodicenne.
Hope inclina leggermente la testa prima di sorridere leggermente al Goblin e andarsene ma salutandolo da sopra la spalla mentre varcava la soglia per uscire «Ci vediamo durante le vacanze estive, Guerriero Sanguinario Ragnok. Che i tuoi nemici muoiano al solo sentire il tuo nome».
Nicolas e Perenelle hanno festeggiato un Natale tranquillo con Hope, perché non volevano sopraffare la triste ragazza che sentiva la mancanza della sua famiglia. Hope ha apprezzato lo sforzo fatto dai Flamel per non farla sentire costretta a festeggiare il Natale, ma a dire il vero, non era il primo Natale che trascorreva senza la sua famiglia. Si stava tristemente abituando a quella sensazione di perdita.
La maggior parte delle sue vacanze scolastiche l’hanno vista passare il Natale con i Saltzman. Se Hope avesse saputo il motivo dell'ira di Lizzie nei suoi confronti, avrebbe sospettato che le vacanze sarebbero state divertenti, ma gli insulti dei biondi Saltzman a volte erano troppo per lei e doveva chiudersi a chiave nella camera degli ospiti.
Hope aveva consegnato i suoi regali ai Flamel prima di sedersi di nuovo sul divano, circondata da una serie di regali che le avevano mandato i suoi amici. Amici... Quanto suona strana quella parola alla piccola Mikaelson, un tempo isolata da tutti.
Nic ebbe quasi un infarto quando vide il Diamante di Paragone che Hope gli aveva regalato e le chiese se sapesse cosa le avesse dato, al che lei gli rivolse un sorrisetto compiaciuto mentre Nelle scartò il suo libro di antichi incantesimi di guarigione e sussultò per lo shock. La strega bruna posò delicatamente il libro e strinse Hope in un forte abbraccio. Quando Nelle lasciò andare Hope, Nic la strinse subito in un tenero abbraccio e la ringraziò a sua volta.
Mentre i Flamel avevo aperto subito i regali ricevuti da Hope, troppo curiosi di sapere cosa gli aveva preso la ragazzina dopo solo 6 mesi passati insieme, la ragazza aveva iniziato con quelli dai suoi amici.
Una cosa che i Flamel hanno imparato su Hope durante i suoi acquisti natalizi è che lei parte dalle sue amicizie minori, poi gli amici più intimi e infine si concentra sulla famiglia.
Perciò erano estremamente felici di essere lasciati per ultimi o, molto probabilmente, penultimi prima di Daphne.
Hope ha ricevuto alcuni libri dalle sue amiche, ma è rimasta sorpresa dai regali di Hannah: una pietra di luna e una pianta in vaso con un singolo fiore. Susan le ha mandato una lama d'avorio con lo stemma della Casata Bones e Luna le ha mandato un uovo blu e bianco grande come un melone, che può stare nelle sue mani solo se le tiene unite.
Nic si è presa il tempo di spiegare la pietra di luna e la pianta, un Fiore di Luna Luminosa che brilla solo alla luce della luna piena. Le pietre di luna in questo universo servono solo a immagazzinare la luce lunare e Hope ha tirato un sospiro tremante quando si è resa conto che quella pietra non poteva farle del male come aveva fatto con sua madre.
Nic disse a Hope che quando una pietra di luna cattura la luce della luna piena, userà la luce lunare catturata per far sì che il fiore che le aveva regalato la bionda Tassorosso brillasse senza essere esposto alla luce diretta della luna.
Nelle ha anche dovuto spiegare che ricevere in dono da Susan un oggetto con il suo stemma di famiglia è un simbolo o una richiesta di alleanza o, più probabilmente, di protezione nel caso di Hope. Dato che Susan è beatamente ignara del potere e dello status di Hope come Lady Emrys.
Quando Hope chiese dell'uovo, ricevette due sguardi vuoti e sia Nic che Nelle alzarono le spalle incerte. Così Hope percepì il grande uovo con la sua magia e scoprì che si trattava di un uovo di Thunderbird. Hope lesse il biglietto lasciato da Luna e gemette forte.
Ciao Hope Mikaelson,
Sono molto grato che tu voglia essere mia amica, considerando che hai già molti amici in questo mondo e nell'altro. Mando questo regalo al tuo compagno piumato, così che possa avere un amico mentre tu pianifichi i tuoi grandi piani.
Spero di incontrarti presto, molto probabilmente a Diagon Alley sotto gli occhi dello sciocco fabbricante di libri.
Luna Lovegood.
«Quella ragazza un giorno mi metterà nei guai, lo so», borbottò Hope scuotendo la testa tra le mani e gemendo piano.
Prima che Hope andasse ad aprire i regali di Nicolas e Perenelle, chiese loro di aspettare un po', mentre la ragazza prendeva qualcosa dalla sua stanza. Hope tornò con un regalo rettangolare, grande ma sottile, che offrì a entrambi i Flamel come dono congiunto.
Dopo aver consegnato il regalo, Hope si diede da fare scartando per prima cosa il regalo di Nicolas, che era un diario dettagliato scritto da Nic con alcune delle sue formule e i progressi del suo lavoro, perfino la formula per l’Elisir di lunga vita.
Hope ridacchiò mentre faceva un commento sarcastico sul fatto che ci fosse più di una Pietra, al che Nicolas e Perenelle alzarono gli occhi al cielo, affermando che sapevano già che lei era a conoscenza delle molteplici Pietre fin dal primo giorno nella foresta.
Continuando con i regali, Nelle ha dato a Hope il suo grimorio di Pozioni e Guarigioni che produrrà Pozioni “perfette” ed permetterà di eseguire le tecniche di Guarigione più efficaci e resistenti di qualsiasi altro incantesimo.
«Grazie per avermi affidato questi diari preziosi e inestimabili. Significano molto per me» Hope disse con un sorriso.
«Te lo meriti Hope» rispose Nicolas.
«Queste sono tanto la nostra eredità quanto saranno la tua. Dopotutto, tecnicamente ti abbiamo adottato. Sono tue e speriamo che ti piacciano» Perenelle sorrise alla bambina prima di indicare con il pollice il regalo che Hope aveva portato prima: «E questo cos'è?»
Hope sorrise compiaciuta. «Immagino di essermi persa entrambi i vostri compleanni quest'anno. Quindi buon compleanno in ritardo a entrambi. Ora apritelo.»
Nic e Nelle mormorarono: «Sbruffona» sottovoce, prima di strappare la carta, la quale rivelò un ritratto di Nicolas e Perenelle realizzato su una tela magica, quindi il dipinto si muoveva come quelli che Hope aveva visto al castello di Hogwarts.
Il dipinto mostrava la vera relazione tra i due immortali. Quanto si amassero, anche con un dei piccoli cenni, e il sorriso mozzafiato sui loro volti, mentre le figure nel dipinto ritraevano i loro doppi nella vita reale con la massima fedeltà possibile in un dipinto.
Sia Nic che Nelle rimasero senza parole per quel regalo.
Quasi una vita dopo, secondo Hope, Nicolas fece una battuta sincera: «So che avevamo chiesto un ritratto. Ma non mi sarei mai aspettato che fosse così spettacolare. Lo adoro!»
Nic guardò sua moglie e le chiese con entusiasmo: «Possiamo appendere questo ritratto nell'ingresso e mettere l'altro ritratto nella nostra casa in Francia?»
Nelle annuì in silenzio, ancora con un'espressione di stupore sul viso «È perfetto» sussurrò.
Hope tirò un sospiro di sollievo perché non era sicura che il suo dipinto sarebbe piaciuto, ed era la prima volta che realizzava un quadro in movimento. A quanto pare, potrebbe avere talento. Hope guardò il suo ultimo regalo sul divano. Il regalo di Daphne e il suo cuore iniziò a battere più forte per l'attesa. Quando lo aprì, vide che era un album da disegno professionale con pagine illimitate. In una delle pagine del libro, era infilata una lunga collana a forma di cuore con piccoli cristalli di diverse tonalità di blu, dal blu più chiaro, all'acquamarina, fino a uno dei blu più scuri.
Hope sorrise mentre girava la collana per ispezionarne il retro e vide delle rune di protezione, il che la fece quasi esplodere di felicità. Il suo compagno voleva proteggerla. Hope indossò rapidamente la collana e se la mise sopra la maglietta, con un sorriso stampato in faccia per tutto il tempo.
I Flamel e Hope si sono goduti il tempo insieme fino alle 17:00, dato che Nic e Nelle dovevano andare in Francia per un Ballo del Ceppo. La coppia ha chiesto a Hope di rimanere a Flamel Cottage invece di andare con loro, in modo da poter nascondere il suo status di ereditiera Flamel e Hope ha accettato senza problemi, dopotutto non era proprio dell'umore giusto per un Ballo.
Hope decise di fare un salto alla Fattoria Greengrass il 27. A quanto pare esiste una regola tacita in questo mondo che vieta di andare in una casa che ha appena ospitato una festa il giorno dopo l'evento. Per i Greengrass, si trattava del Ballo del Ceppo della fazione Neutrale in Inghilterra, dato che sono la famiglia più influente della Fazione Neutrale erano loro a ospitare e a organizzare il Ballo.
Lady Emrys aveva informato le famiglie neutrali che non avrebbe potuto partecipare al Ballo del Ceppo a causa di impegni precedenti.
Hope salutò educatamente Lady Greengrass mentre entrava con la Metropolvere, ma poi si diresse direttamente nella stanza di Daphne e dopo aver bussato alla porta della bionda, Hope aspettò di essere invitata a entrare.
Hope sentì un gemito dall'altra parte della porta e borbottò: «Ucciderò chiunque sia, lo giuro.»
Daphne aprì la porta e vide una Hope Mikaelson sorridente. I suoi occhi color acquamarina scioccati fissarono la ragazza dai capelli ramati, prima di rendersi conto che stava aprendo la porta in pigiama.
Daphne squittì e chiuse la porta in faccia a Hope prima di gridare: «Un attimo, Hope! Devo vestirmi»
Hope ridacchiò sommessamente sulla porta prima di rispondere a voce alta perché Daphne potesse sentirla. «Nessun problema. Mi dispiace di averti trovata in un brutto momento. Ti aspetto fuori. C'è una cosa di cui devo parlarti. Quindi…. potremmo fare un giro nella tua proprietà mentre parliamo?»
Dopo aver visto la sua anima gemella per la prima volta dall'inizio delle vacanze, Hope è riuscita a calmarsi drammaticamente, mentre una sensazione di serenità la pervadeva grazie alla vicinanza con il suo compagno e tirò un sospiro di sollievo prima di dirigersi lentamente verso il retro della casa.
Hope passò davanti alla stanza di Astoria mentre usciva, e vedendo la porta aperta, diede una rapida occhiata dentro e vide la ragazza che scriveva sul diario che Hope le aveva regalato per Yule. Così, Hope eseguì un rapido incantesimo per ricevere un aggiornamento dal diario e stava quasi per cadere nella porta per la disperazione quando sentì che qualunque malattia avesse Astoria la stava uccidendo lentamente attraverso il suo sangue. Hope si allontanò dalla porta prima che Stori potesse vederla, perché non credeva che sarebbe riuscita a trovare una scusa valida per il suo stato d'animo tanto era sconvolta. Hope strinse la mano in un pugno, trafiggendosi il palmo con le unghie allungate mentre rischiava di trasformarsi in lupo prima di uscire furiosamente dalla porta sul retro.
Hope stava facendo dei respiri profondi per calmarsi di nuovo, ma non appena sentì l'odore della sua Compagna avvicinarsi, riuscì a frenare la sua rabbia e ad adottare una presenza più accogliente, anziché la rabbia travolgente che aveva mostrato solo un attimo prima.
Hope aprì il pugno e notò il sangue sulla sua mano e fece un incantesimo di pulizia silenzioso che ripulì all'istante il sangue umido, rivelando una mano pulita e senza segni di ferite.
«Mi dispiace per la scuola Hope.» Disse una voce sconvolta da dietro Hope, prima che un paio di braccia avvolgessero la vita della giovane Mikaelson.
Il Lupo di Hope faceva le fusa di gioia, mentre il Vampiro desiderava stringere Daphne a sé e non lasciarla mai più. Hope malediceva il suo lato Vampirico per le sue tendenze possessive. «Non preoccuparti. Mi hai detto cosa sarebbe successo, quindi lo capisco».
Daphne appoggiò la testa sulla scapola di Hope e la scosse in segno di diniego, contro i capelli ramati e la schiena di Hope. «Non dovrebbe essere così. Comunque sono contenta che tu abbia fatto amicizia, soprattutto con Susan. Ti proteggerà.»
Hope appoggiò le braccia su quelle di Daphne e iniziò a tracciare leggeri disegni sulle delicate mani e braccia della ragazza bionda, facendole venire la pelle d'oca. «Lo so. Ma preferisco di gran lungo te Daphne. Tu sei la mia prima amica qui».
Daphne sospirò con rammarico mentre liberava le braccia dalla presa di Hope e le infilava una delle sue famose maschere di ghiaccio prima di chiedere: «Allora perché volevi uscire?»
Hope quasi si lasciò sfuggire un gemito quando la sua Compagna si chiuse in se stessa e nella sua stoica personalità e quando si voltò verso la ragazza più alta, incontrò il suo volto quasi inespressivo. Hope detestò quello sguardo e decise di afferrare entrambe le mani di Daphne tra le sue.
Gli occhi color ghiaccio di Daphne tradirono lo stupore della ragazza bionda mentre Hope iniziava a indietreggiare dolcemente, guidandole verso un cespuglio in lontananza. «Volevo uscire per darti il tuo secondo regalo di Natale.»
Daphne cercò di fermarla, ma Hope era più forte di quanto sembrasse, costringendola a lasciarsi condurre ancora più verso i confini della sua casa.
Un'espressione accigliata squarciò la maschera sul volto della bionda. «Hope. Mi hai già dato più di quanto avresti dovuto. Per favore, non darmi altro perché non potrò accettarlo».
Hope rimase in silenzio finché non si inoltrarono per circa 20 metri nella boscaglia; Daphne continuava a cercare di fermarle e rifiutava altri regali.
«Rilassati amore» disse Hope inconsciamente, ripetendo l'espressione affettuosa che suo padre aveva sempre usato e facendo battere forte il cuore di Daphne. Che fosse paura o ansia, la ragazza bionda non lo sapeva.
«Questo regalo non è qualcosa che posso farti in senso letterale», continuò Hope prima di avvicinare l'altra ragazza per sussurrarle qualcosa all'orecchio.
«È qualcosa che posso insegnarti» Daphne alzò un sopracciglio scolpito verso Hope prima che la ragazza più bassa continuasse: «Magia senza bacchetta»
Daphne si voltò di scatto e guardò Hope incredula «Non è possibile» Hope sorrise di nuovo «Sì che lo è amore» Facendo ingoiare l'altra ragazza per il vezzeggiativo «Ma non posso insegnarti la Magia Senza Bacchetta per tutto. Solo gli incantesimi per cui hai affinità, oltre agli incantesimi base», spiegò Hope con un piccolo sorriso.
La ragazza più alta cercò di ritrarre di nuovo le mani e Hope decise di lasciarle andare mentre Daphne si voltava verso casa. «Non so cosa significhi, ma non dovresti promettere cose impossibili» Hope aggirò Daphne prima che potesse tornare di corsa a casa. «Non sto mentendo. Lo prometto» Hope mise le mani sulle spalle di Daphne e la girò in modo che desse le spalle alla villa «Ecco….Guarda»
Non appena Hope ebbe l'attenzione di Daphne, gridò «Incendio». Usando un incantesimo che era lo stesso in entrambi gli universi, questo fu anche uno degli incantesimi più facili da mostrare a Daphne.
Hope evocò una palla di fuoco e la scagliò più in profondità nella boscaglia, finché non colpì un albero in lontananza, avvolgendolo nelle fiamme. Daphne ne fu scioccata e Hope torno a guardare la sua compagna «Il fuoco è una delle mie affinità. Posso comandarlo con facilità» Hope si voltò nuovamente verso l’albero in fiamme e chiuse la mano a pugno, come se volesse soffocarlo fino a farlo scomparire. Il fuoco sull'albero si spense contemporaneamente al movimento della mano di Hope.
Gli occhi di Daphne si spalancarono increduli, prima di voltarsi verso l'altra ragazza con stupore. «Ma non dovrebbe essere possibile»
Hope sorrise a Daphne e rispose. «Eppure ho appena dimostrato che è possibile. Ho anche insegnato a miei tutori. Nelle ora può eseguire la maggior parte degli incantesimi di guarigione base senza bacchetta perché la guarigione è una sua affinità, mentre l'affinità di Nic risiede principalmente in Alchimia e Pozioni»
Hope portò una mano al viso della bionda e le accarezzò la mascella, accarezzandole la guancia, facendo sì che il suo lupo facesse le fusa felicemente nella sua mente.
«Tutto ciò che dobbiamo fare è capire in quali incantesimi eccelli o quali trovi facili da eseguire» Hope lo disse a bassa voce, mentre si trovava a pochi centimetri dalla ragazza bionda.
La bionda appoggiò il viso sulla mano di Hope, traendo conforto dalla ragazza dai capelli castani, prima di rispondere automaticamente: «Ghiaccio».
Le ragazze si guardarono negli occhi e Daphne alzò la mano verso quella di Hope per allontanarla delicatamente, perché non voleva che suo padre scoprisse la sua cotta per la ragazza dai capelli ramati. «Sono brava con gli incantesimi di ghiaccio. C'è un motivo per cui a scuola mi chiamano “Regina di Ghiaccio”»
Hope sbuffò. «Sì. La tua maschera di ghiaccio inganna quasi tutti i Serpeverde. Non me però….Anche se penso che Tracey e Blaise siano molto vicini a scoprire la vera te».
Gli occhi di Daphne si spalancarono ancora una volta e la sua bocca si dischiuse leggermente in un'espressione di incredulità e paura.
«Ma lo ammetto. Non sapevo che quel titolo ti fosse stato assegnato anche per il tuo tipo di incantesimo preferito. Almeno la tua affinità è un elemento. Sono i più complessi da imparare, ma anche quelli con più possibilità e potenziale», commentò Hope con un sorriso.
«Per prima cosa, però. Devo insegnarti a percepire la tua Magia. Ti fidi di me per guidarti?» chiese Hope con un respiro affannoso.
Daphne sbatté le palpebre un paio di volte, un leggero rossore le attraversò il viso mentre rispondeva. «Sì»
Hope sorrise compiaciuta alla risposta della bionda prima di spiegare a Daphne i passaggi per sentire la sua Magia. «Va bene. Voglio che tu chiuda gli occhi e ascolti la mia voce.»
Daphne sospirò ma chiuse gli occhi. «Bene. Voglio che tu faccia respiri profondi e ti calmi, per favore non usare la tua Occlumanzia per questo»
L'occhio destro di Daphne si aprì per fissare Hope per un attimo, prima di chiuderlo di nuovo e iniziare a fare respiri profondi.
Dopo qualche minuto e qualche incoraggiamento da parte di Hope, Daphne riuscì a riprendere a respirare regolarmente.
«Bene. Ora voglio che immagini un corridoio, pieno di porte multiple su ogni lato. Queste porte conterranno i tuoi ricordi, le tue emozioni e i tuoi sogni per il futuro. Queste porte saranno tutte bianche. In fondo al corridoio ci sarà una porta a sé stante, questa porta sarà di un colore associato alla tua magia di base. Dato che hai detto che è ghiaccio, cerca una porta fatta o ricoperta di esso. Voglio che tu vada verso quella porta e la apra lentamente. Mentre apri la porta, sentirai la tua Magia pulsare. Una volta che sarai piena di energia, voglio che porti le mani davanti a te e le unisca, poi mormori “Lumos”, concentrando l'energia nelle tue mani»
Hope ascolta il respiro regolare di Daphne e percepisce la Magia della sua Compagna che emerge in superficie. Le mani di Daphne si sollevano lentamente e si chiudono a coppa davanti a lei e mormorano: «Lumos».
Una luce brillante apparve nelle mani di Daphne e Hope sorrise di gioia, felicissima che la sua compagna fosse riuscita ad apprendere la capacità di sbloccare la sua magia così facilmente. Dopotutto, Nic e Nelle ci hanno messo quasi due ore per capirlo, mentre Daphne ci è riuscita in 30 minuti.
Anche il Lupo e il Vampiro di Hope erano contenti che Daphne potesse accedere alla sua magia, perché permetteva loro di liberare un soffio di paura che avevano trattenuto. Tutte e tre le parti di Hope temevano per Daphne che quando avrebbe scoperto la sua compagna sarebbe stata vulnerabile a un attacco se non avesse avuto la sua bacchetta. Questo era il motivo principale per cui Hope voleva insegnare a Daphne come accedere alla sua magia il più rapidamente possibile.
«Sei stata bravissima Daph. Ora, quella porta di ghiaccio che hai aperto era la tua Magia. Entra nella stanza mantenendo la tua Magia che fluisce nelle tue mani. Una volta entrata, troverai oggetti o odori che ti aiuteranno a comprendere e riconoscere la tua Magia. Voglio che tu richiami direttamente l'attenzione su qualsiasi oggetto nella stanza che attiri la tua attenzione.»
Gli occhi di Daphne si muovono sotto le palpebre mentre si guarda intorno e chiamava il primo oggetto che ha catturato la sua attenzione: «Neve fresca».
La luce di Daphne tra le sue mani brillò ancora di più, tanto che Hope socchiuse leggermente gli occhi e iniziò a camminare lentamente in cerchio intorno a Daphne, ma mantenendosi a una distanza sufficiente per non interferire con i suoi sensi; dopo il terzo giro, la bionda chiamò un altro oggetto, o meglio un altro odore. «Arance».
La luce divenne più intensa per qualche secondo prima di quasi accecare Hope quando Daphne chiamò un altro oggetto. «Pergamena».
«Brava amore. Ora voglio che continui a incanalare la tua magia nelle tue mani e ad aprire lentamente gli occhi», ordinò Hope.
Mentre Daphne apriva gli occhi, Hope si fermò davanti al suo compagno e lo guardò mentre la bionda sussultava per lo stupore alla vista della luce che teneva tra le mani.
«Congratulazioni Daphne. Ora puoi accedere alla tua Magia ogni volta che vuoi» Hope lodò il suo compagno con un sorriso orgoglioso.
Daphne rise di eccitazione prima di lasciar cadere le braccia, facendo svanire l'incantesimo, lanciandosi a stringere Hope in un abbraccio. «È incredibile! Non avevo mai saputo cosa fosse la mia Magia fino ad ora! Grazie Hope»
Hope ricambiò l'abbraccio con una risatina. «Prego amore. Sono felice di esserti stata d'aiuto.»
Hope e Daphne trascorsero circa un'ora all'aperto a praticare la magia di Daphne senza bacchetta. In così poco tempo Daphne imparò a creare muri di ghiaccio, che nella mente di Hope sarebbero diventati un'eccellente difesa contro incantesimi, imperdonabili e persino oggetti fisici o armi. La strega bionda imparò anche a scagliare qualsiasi esplosione di ghiaccio dalla sua mano, a creare lance di ghiaccio e persino a trasformare il terreno in ghiaccio.
«Continua ad allenarti durante le vacanze e migliorerai ogni giorno» disse Hope con un sorriso mentre le due ragazze tornavano a casa ma si mordeva anche il labbro per l'ansia, perché doveva dire a Daphne qualcosa che molto probabilmente non le sarebbe piaciuto. Hope allungò la mano e tirò il braccio di Daphne poco prima di passare davanti alle scuderie dei Pegasi e degli Ippogrifi.
Hope sospirò sconfitta mentre diceva: «C'è un lato negativo nell'insegnarti la Magia Senza Bacchetta. Questo era un Incantesimo di Famiglia... Beh, un Segreto che ho creato con Nic e Nelle, quindi non so se tu possa insegnarlo a qualcuno. Quindi dovrai decidere se dire agli altri che sai usare la Magia Senza Bacchetta o se tenerlo segreto. Ma non ho intenzione di insegnarlo a nessun altro in questa momento. Sei tu la persona che voglio proteggere e quella di cui mi fido. Nessun altro è riuscito a raggiungere quel livello di fiducia nella vita, tranne la mia famiglia»
Gli occhi di Daphne si abbassarono alla notizia, ma rivolse a Hope un sorriso sconsolato. «Capisco Hope. È un incantesimo di famiglia. Dipende solo da te e dal signor e dalla signora Fell’s con chi condividere i vostri segreti. Sono comunque contenta che tu ti sia fidata abbastanza da insegnare un Segreto di Famiglia a qualcuno che non siano i tuoi genitori adottivi»
Quando Hope tornò a Flamel Cottage tirò fuori una fiala piena del sangue di Astoria mentre trasferiva magicamente un po' di sangue in un contenitore per studiarlo mentre passava accanto a Stori mentre usciva di casa.
«Una fottuta Maledizione di Sangue! Dite sul serio cazzo!» urlò Hope uscendo dalla sala studio e furiosa irruppe in soggiorno, accolta da due sguardi preoccupati scambiati da Nicolas e Perenelle. Videro gli occhi dorati di Hope con il sangue a ragnatela che le usciva dalle iridi e le vene che sporgevano dagli angoli degli occhi, a indicare che Hope era oltremodo arrabbiata. Era livida. Completamente incazzata.
«Una maledizione di sangue! Che cazzo!» ringhiò Hope mentre si voltava verso Nic e Nelle,
«Per l'amor del cielo, dimmi tutto quello che sai su questa fottuta Maledizione prima che inizi a dar fuoco a tutto!»
Nicolas annuì placidamente mentre Perenelle iniziava a spiegare rapidamente. «Sì, Astoria ha una Maledizione del Sangue che ha saltato l'ultima generazione e per fortuna anche Daphne, ma questa Maledizione del Sangue affligge i Greengrass fin dal 1200. Prende di mira il sangue, rimuovendo l'ossigeno dai globuli rossi e sostituendolo lentamente con mezereina e, ironicamente, Daphnetossina. Questo sta lentamente avvelenando Astoria, rendendola pallida, fragile e sempre più debole. Ho provato tutti i miei metodi di guarigione conosciuti, ma senza successo»
Hope cercò di calmarsi, ma quando fece la domanda successiva, un ringhio basso e continuo le vibrava nella gola, facendola sembrare selvaggia, come se potesse squarciare la gola di qualcuno. «Quali opzioni hai provato? Non voglio ripetere i metodi che hai già usato»
Nelle spiegò ogni metodo provato e i risultati, che furono disastrosi. Mentre altri si mostravano promettenti ma alla fine fallirono, tra questi c'erano l'Elisir di Lunga Vita, le Lacrime di Fenice e un Incantesimo di Purificazione del Sangue.
Gli occhi di Hope tornarono finalmente alla normalità mentre annuiva seguendo le tecniche di guarigione che Nelle stava sperimentando.
I tre Esseri Magici rimasero in silenzio per quasi cinque minuti prima che Hope rompesse il silenzio.
«Mi scuso per il linguaggio usato prima. Ma penso che quelle parolacce fossero ben meritate. Ma mi dispiace.»
Nelle sbuffò prima di abbracciare Hope.
«Va bene cara. Per quanto non apprezzi quel tipo di linguaggio, capisco perfettamente perché sei esplosa quando sei tornata a casa. Ma potresti provare a non imprecare così spesso?» chiese Perenelle con un piccolo sorriso senza alcuna malizia, mentre lasciava andare la ragazza.
«Ci proverò» rispose Hope con sincerità e allungò la mano per toccare il braccio di Perenelle, le prese la mano tra le sue prima di chiedere alla donna più anziana: «Comunque, potresti aiutarmi a mettere in pratica alcune delle mie idee per curare Stori?»
Nelle coprì la mano di Hope con l'altra e si chinò per baciarle delicatamente il dorso, promettendole una promessa: «Certo. Aiuterò sempre chi ha bisogno» Perenelle sorrise a Hope «Soprattutto la sorella della tua Anima Gemella».
Hope alzò un sopracciglio divertito e rise «Certo che voi due l'avreste capito» Hope scosse la testa euforica.
Nic sbuffò piano «Mi aspettavo una reazione più decisa»
«No. Ma devo andare a correre prima di parlarvi di Daphne» Hope sorrise compiaciuta prima di girarsi e uscire dalla porta sul retro senza aggiungere altro.
Il giorno seguente, Hope incontrò la Professoressa Babbling a Bonny Glen Woods, sulla riva del lago Bonnyglen Lough, alle 21:00. Prima ancora che Babbling potesse iniziare a parlare, Hope alzò una mano per far segno al Professore di rimanere in silenzio, mentre tirava fuori un mazzetto di salvia.
Hope accese silenziosamente la punta dell’erba con la sua magia e lo agitò per qualche istante prima di dire: «Beh, questo dovrebbe annullare qualsiasi incantesimo d'ascolto. Scusa per la mia routine di paranoia».
Bathsheda gemette, ma annuì in segno di assenso. «Intelligente. Silente ha tenuto d'occhio il personale. Non mi sorprenderebbe se avesse lanciato incantesimi di monitoraggio su di noi»
Hope annuì con la testa di lato «Beh, lato positivo. Ora che il tuo lato Vampiro si è attivato correttamente, annullerà qualsiasi effetto di Pozione se ti ha somministrato qualcosa, dato che i Vampiri sono resistenti alla maggior parte delle Magie. Gli Incantesimi si esauriscono più velocemente. È una difesa utile.»
Balbettando roteò gli occhi «Per quanto interessante sia, voglio sapere come si è attivato il mio lato vampirico e come un altro vampiro è entrato a Hogwarts senza che le barriere lo rilevassero».
Un sospiro lasciò la bocca di Hope «Come puoi immaginare, le protezioni sono facili da manipolare per me, ricordati che ti ho nascosto» Bathsheda grugnì in segno di accettazione, mentre lo studente continuava. «E per quanto riguarda i nostri lati vampirici... Il mio lato vampirico era inattivo, proprio come il tuo. Ma quando i nostri lati vampirici si sono percepiti l'un l'altro quando ti ho toccato, sono emersi entrambi... O, nel mio caso, parzialmente. Il mio lato vampirico non si è ancora attivato completamente, ma ci stiamo avvicinando».
La professoressa camminava avanti e indietro mentre assimilava le informazioni che la studentessa del primo anno le aveva fornito.
«Va bene. Immagino di poterlo capire, ma c'è una cosa che mi preoccupa. Potrei dirti che sei un vampiro, ma non possiedi nessuno dei miei tratti. Com'è possibile?»
Hope si grattò la fronte prima di passarsi una mano tra i capelli. «Senti, voglio fidarmi di te. Ma quello che devo dire è impossibile e voglio la tua parola»
Hope alzò di nuovo la mano prima che la professoressa potesse interromperla. «Non un Voto Magico, solo la tua parola e se lo pensi davvero, ti crederò e te lo dirò».
Bathsheda emise un sospiro di sollievo e camminò avanti e indietro per un po' prima di guardare Hope direttamente negli occhi. «Ti do la mia parola che non dirò a nessuno quello che mi dici, a meno che tu non mi dia il permesso o se per qualche motivo dovessi credere che qualcuno possa aiutare me o te se uno di noi fosse inabile, gli racconterò solo i dettagli minimi in modo che possano aiutarmi»
«È giusto» rispose Hope in tono neutro.
«Per prima cosa, non sono di questo universo» Gli occhi di Babbling si spalancarono e Hope continuò con un sorriso parziale mentre aggiungeva: «Sono anche una Tri-ibrida.»
«Tri-ibrida?» chiese incredula la donna dai capelli corvini.
«Sì. Una Tri-ibrida... Beh, La Tri-ibrida. Un mix di tre Creature Magiche. Due di loro le conosci già, Strega e Vampiro. L'ultima parte di me è un Lupo Mannaro», spiegò Hope, mentre i suoi occhi brillavano alla luce della luna.
«Posso trasformarmi nel mio lupo quando voglio e ho il controllo totale. Inoltre, non devo trasformarmi durante la luna piena, quindi posso nascondere il mio lupo in piena vista, a differenza degli altri lupi di questo universo»
Bathsheda sbatté le palpebre con aria da gufo per qualche minuto. «Bene. Mi ha fatto impazzire. Ho bisogno di tempo per capire un universo alternativo e una combinazione impossibile di creature. Vuoi lanciarmi altri incantesimi esplosivi?»
Hope sorrise compiaciuta. «Sì. Ho altre bombe da sganciare. Ma quelle le terrò per me ancora per un po'.»
La professoressa gemette esasperata e si prese la testa tra le mani, strofinandosi gli occhi. Si fermò quando si ricordò di qualcosa. «Avevi promesso di parlarmi della Pietra di Guardia di Serpeverde. C'è qualche possibilità che tu possa dirmi cosa succede realmente lì dentro?»
Hope fissò la donna dai capelli corvini prima di digrignare i denti, desiderando che Sheda si dimenticasse di quel piccolo dettaglio. «L'ho detto, vero?» Sheda annuì alla ragazza e Hope emise un gemito. «Bene. Come sai, la Pietra di Guardia ha cambiato guardiano. Credo che il Goblin Dente-Aguzzo abbia detto che Lady Emrys è diventata la Protettrice di Serpeverde.»
«Sì. Lo so. Silente continua a mandare lettere alla donna per chiederle di togliere le protezioni» intervenne Bathsheda.
«Giusto. Quindi, come avrai intuito, sono probabilmente il peggior studente ad essere arrivato a Serpeverde, considerando le loro regole sulla purezza del sangue. È ancora più divertente sapere che sono anche una Tri-ibrida a Serpeverde. Ma sto divagando. Lady Emrys ha rimosso tutte le Rune, gli Incantesimi e le Protezioni precedenti dalla Pietra di Protezione e ha inciso nuove Rune di protezione, Incantesimi di sicurezza e infine Protezioni che infliggono punizioni agli studenti di Serpeverde che infliggono dolore fisico, mentale, psicologico o emotivo a un altro studente. Lo so perché Lady Emrys me l'ha detto. Questi Reparti possono proteggermi e anche rendere più piacevole il tempo passato nei territori di Serpeverde. Ma non protegge solo me, protegge qualsiasi vittima di qualsiasi Casa... Potrebbe persino proteggere chiunque si trovi all'interno dei reparti di Hogwarts, ed è per questo che è così efficace» spiegò Hope con un certo stupore, perché non si sarebbe mai aspettata che la Pietra di Protezione fosse così potente.
«Anche se ero la prima a sapere che la Pietra di Guardia di Serpeverde era stata alterata per proteggere gli altri, non avevo paura a scuola. Anzi, mi divertivo un mondo ogni volta che qualcuno di Serpeverde cercava di maledirmi... Ripetutamente... Che idioti» Hope scosse la testa per la vergogna.
Chapter 14: Capitolo 14
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Capitolo 14
Durante il resto delle vacanze, Hope incontrò i Greengrass ancora qualche volta e flirtò discretamente con Daphne, che si sforzava di non reagire o arrossire. A volte Daphne riusciva a nascondere le sue emozioni, altre volte Hope era un po' troppo diretta o volgare, lasciando Daphne a bocca aperta.
Hope ha anche aiutato Daphne a praticare la sua magia senza bacchetta, imparando a percepire la magia altrui in modo da non essere colta di sorpresa. Hope ha fatto esercitare Daphne alla lettura dei sensi su di lei, poiché sa esattamente come si percepisce la sua magia, così da poter confermare se Daphne riesce a riconoscere gli odori associati a lei.
Daphne è riuscita a percepire la magia di Hope dopo tre tentativi, dato che al primo tentativo la magia di Hope l'ha quasi fatta cadere a terra a causa della potenza della ragazza castana. Al secondo tentativo, la bionda ha chiesto di smetterla perché le stava facendo venire mal di testa.
Al terzo tentativo, Daphne imparò a “silenziare” le ondate di Magia che provenivano da Hope. Daphne sentì un fulmine, il sapore del sangue, l'odore della foresta e non riuscì a ricordare l'ultimo odore, ma per Daphne fu letteralmente come la Magia stessa.
La ragazza bionda guardò Hope con uno sguardo incantato, perché Daphne non aveva mai sentito prima un livello di Magia così puro su nessuno.
Solo su Hope.
Fu la prima volta che Daphne provò un'adorazione assoluta per Hope e desiderò di più, pur sapendo che non avrebbe mai potuto stare con lei a causa del suo status di ereditiera. Così, da quel momento in poi, Daphne scelse di trascorrere con lei più tempo possibile prima che suo padre la allontanasse con la forza dalla sua vita.
Hope trascorse il resto del tempo a lavorare con Nelle e a volte con Nic, mentre provavano diverse potenziali cure. Hope trovò una svolta lavorando con il sangue di Astoria quando scoprì che il suo stesso sangue influenzava la Maledizione del Sangue e la eliminava, ma non ha ripristinato i livelli di ossigeno nel sangue. Ciò significa che Stori non sarebbe diventata più debole di quanto fosse in quel momento, ma non sarebbe nemmeno diventata più forte.
Così la Tri-ibride provò a mescolare il suo sangue con altri variabili finché Myrddin non la colpì in testa con l'ala e pianse qualche goccia di Lacrime di Fenice su un campione contenente il sangue di Hope per quasi 3 minuti. Il sangue sulla capsula di Petri sfrigolò per un attimo prima di stabilizzarsi.
Hope eseguì alcuni incantesimi diagnostici che aveva imparato da Perenelle e gridò di gioia quando il campione di prova non conteneva più il veleno della Maledizione del Sangue. In effetti, tutte le cellule velenose erano state alterate dalle Lacrime della Fenice e riconvertite in cellule di ossigeno. Hope chiese a Perenelle di controllare le sue scoperte e le due esultarono di gioia quando trovarono una cura per Astoria.
Sfortunatamente, Hope non ha avuto abbastanza tempo per incontrare di nuovo i Greengrass per curare Astoria prima dell'inizio della scuola. Per quanto Hope stia iniziando a fidarsi di Nicolas e Perenelle, questa volta non vuole che il suo sangue venga imbottigliato.
Hope temeva l'effetto del suo sangue su questo universo. Così disse a Nic e Nelle che per curare Astoria avrebbe dovuto essere sul posto per assicurarsi che nessuno prendesse il suo sangue. Un'altra cosa su cui Hope insisteva era che dovesse rimanere dai Greengrass o almeno con Astoria per le 24 ore successive all'aver bevuto il suo sangue, per assicurarsi che non morisse e tornasse come vampira.
Sarebbe orribile. Nic e Nelle accettarono le condizioni di Hope perché erano dettate da motivi di sicurezza per il mondo e per Astoria, anche se includevano parte della paranoia di Hope.
Tuttavia la coppia suggerì di invitare entrambe le ragazze Greengrass per un pigiama party, in modo da poterlo sfruttare come parte del lasso di tempo di 24 ore.
L'altra cosa che accadde durante le vacanze fu che l'uovo di Thunderbird si schiuse. Hope chiese alla Fenice un parere su come chiamare il pulcino di Thunderbird. Decisero Alexandria e Myrddin rapì il pulcino appena nato, per dare al Thunderbird una figura genitoriale e insegnargli come sopravvivere.
Hope è riuscita a circondare il pulcino con un guscio di Magia in modo che possa rilasciarne quantità costanti per alimentare la sua crescita e la sua salute, dato che Hope andrà a scuola e il piccolino non potrà seguirla ad Hogwarts. Attirerebbe troppa attenzione.
Significa anche che Myrddin resterà con Alexandria per tutto il tempo per tenere la Thunderbird in un ambiente sicuro. Myrddin ha informato Hope che non potrà più trasportare Hope con le sue fiamme da nessuna parte per un periodo considerevole, almeno finché la Thunderbird non sarà abbastanza grande da badare a se stessa.
Hope cercò tutti i libri sui Thunderbird per imparare come prendersene cura e scoprì che i pulcini appena nati hanno bisogno di cure costanti e sorrise quando si rese conto che affidare a Myrddin il piccolo Thunderbird era la soluzione migliore per il pulcino appena nato, senza dover portare in giro l’uccellino per Hogwarts.
Hope ha anche chiesto se Nic o Nelle potessero dare un'occhiata ogni tanto. Cosa che ha fatto particolarmente infuriare la Fenice, dato che poteva badare alla piccola pulcina da solo e non voleva essere sotto la costante supervisione dei Flamel.
Un'altra cosa menzionata nei libri è che quando un Thunderbird si schiude nelle mani di qualcuno con un Nucleo Magico, l'uccello si legherà a quella persona, creando un Legame di Famiglio e poiché c’è il legame, il Thunderbird necessita di Magia costante dal suo compagni di legame, motivo per cui Hope ha creato il guscio di pura magia con sufficiente potere affinché Alexandria si sviluppi al suo massimo potenziale.
Una volta tornata a Hogwarts, Hope è rimasta accanto a Susan il più possibile per evitare tutti i commenti offensivi degli studenti di Serpeverde. Finalmente si sono resi conto che potevano ancora insultarla senza cadere a terra dal dolore.
Quindi tutto ciò che Hope sentiva dai Serpeverde era «sporca Mezzosangue», «piccola stronza», «puttana di Tassorosso», «troia del Ragazzo d'Oro» e molti altri. Per fortuna Hope riusciva a ignorare tutte le provocazioni concentrando i suoi sensi su Daphne. Da quando Hope ha insegnato alla ragazza bionda come usare la sua Magia senza bacchetta, Hope è riuscita a percepire la sua Compagna più chiaramente che mai e grazie a questo, Hope è riuscita a rimanere calma durante tutte le vessazioni e la sua Magia è rimasta tranquilla e pacifica, quindi Daphne non ha rilevato nessuna alterazione nella magia di Hope, il che ha permesso all'Ereditiera di mantenere attive le sue barriere Occlumanti senza problemi.
Durante le vacanze, Hope e Daphne scoprirono di essere in grado di percepire le emozioni l’una dell'altra, se queste erano abbastanza forti. Una volta, Daphne percepì che Hope era depressa mentre fissava uno dei ritratti di famiglia Greengrass e sentì una lacrima scenderle lungo la guancia per lo shock. La asciugò, ma Hope se ne accorse e Daphne fu colta da una forte sensazione di confusione, che coincideva con l'espressione sul suo volto.
Da quando le ragazze vennero a conoscenza di questo interessante sviluppo, lo tennero nascosto, senza mai parlarne ma imparando anche a ignorare qualsiasi emozione estranea finché non gli sembrò naturale.
Trascorsero il loro tempo libero imparando a controllare le cose, così che una volta arrivate a scuola, le ragazze riuscivano a mantenere il segreto della loro magia senza bacchetta nascosto al resto della scuola.
Hope frequentava le sue lezioni, superandole tutte senza particolari problemi. Anche se disprezzava ancora con passione il corso di Volo. Almeno lo studio autonomo di Storia della Magia da parte di Hope era sempre interessante e istruttivo.
Tuttavia Hope ha notato che Daphne la fissa durante la maggior parte delle sue lezioni, inclinando la testa incuriosita dai picchi della sua aura magica, soprattutto quando Hope lanciava i suoi incantesimi.
Daphne scoprì che Hope stava a malapena usando la sua Magia per produrre incantesimi in classe, ma scelse di tenere questa informazione per sé e di studiare la sua cotta in segreto.
La seconda settimana dopo il ritorno a scuola, Hope si presentò nell'aula del professor Babbling trascinando una sedia davanti alla cattedra e si sedette a guardare gli appunti sulla scrivania della donna dai capelli neri.
Bathsheda inarcò le sopracciglia mentre guardava la ragazza.
Hope guardò il professore direttamente negli occhi e mostrò le sue vene alla donna.
«Allora, hai capito qual è il problema?» chiese Hope vagamente.
Gli occhi di Babbling si socchiusero leggermente prima di ricordare l'ultima conversazione che aveva avuto con lo studente del primo anno sugli incantesimi di ascolto nelle stanze e sugli incantesimi di monitoraggio nascosti da Silente. «Davvero? Sto ancora cercando di capirci qualcosa. Ma apprezzerei il tuo contributo più di quello di altri, quindi mi fido abbastanza di te per aiutarmi, ma preferirei pensarci ancora un po'.»
«Giusto» rispose il Tribrido.
Le vene scure di Hope scomparvero, ma decise di chiedere: «Vuoi ancora che passi di tanto in tanto ad aiutarti con le Rune?»
Bathsheda si rese conto che Hope aveva eliminato le parole speculative e che la ragazza dai capelli castani non stava più parlando con messaggi nascosti e che stava ponendo una domanda legittima. «Certo. Non mi dispiace che tu venga ad aiutarmi con le Rune. Ma oggi voglio solo capire questa Runa da sola. Scusa per averti fatto perdere tempo»
Hope sorrise sinceramente «Non preoccuparti. Ti lascerò finire il tuo lavoro allora. È stato un piacere parlare con te Sheda. Ci vediamo la prossima settimana», disse Hope alzandosi, rimettendo la sedia vicino alla scrivania e salutando la professoressa prima di uscire dalla stanza.
Il resto dell'anno scolastico trascorse più o meno come Hope si aspettava. Hope era diventata più astuta nell'evitare le partite di Quidditch delle Case; a quanto pare, essere la ragazza sola della sua vecchia scuola le aveva dato la capacità di trovare tutti i nascondigli in tempo record.
Nelle occasioni in cui Grifondoro non stava giocando sembrava che i gemelli Weasley si avvicinassero a lei, nonostante fosse ben nascosta. Hope aveva eretto delle protezioni per tenere tutto al sicuro intorno a lei durante le partite, per evitare gli incantesimi delle altre Case, soprattutto quando giocavano contro Serpeverde.
I tifosi di Quidditch passano quasi più tempo a cercare di lanciare un incantesimo sul pubblico avversario quando viene presa una decisione sbagliata che a guardare davvero la partita. Il che è piuttosto divertente, considerando che quando uno studente di Serpeverde ha cercato di lanciare un incantesimo su qualcuno, le guardie lo hanno steso a terra.
Hope era un po' confusa sul perché le protezioni non funzionassero davvero sui giocatori di Quidditch, visto che Serpeverde gioca sporco il 100% delle volte.
Forse il reparto di base di Hogwarts ammette la violenza durante una partita di Quidditch? Chi lo sa?
L'unica volta che si sedette sugli spalti per guardare una partita fu quella tra Serpeverde e Corvonero, Hope non aveva ancora imparato a regolare le sue protezioni per respingere i Bolidi o qualsiasi altra palla usata nel gioco. Così mentre stava studiando, la sua testa scattò a destra con riflessi rapidi, schivando abilmente un Bolide mentre uno dei Battitori di Serpeverde glielo tirava.
Hope alzò lo sguardo dopo essersi raddrizzata, socchiudendo gli occhi in un lampo quando notò l'altro Bolide in campo dirigersi verso uno dei Battitori. Così fece un cenno di sorrise di scherno al suddetto giocatore, distraendolo e facendo sì che la palla di metallo si schiantasse sulla sua nuca. Hope sorrise compiaciuta tra sé e sé mentre guardava il giocatore di Quidditch cadere dalla scopa.
Quasi 30 secondi dopo quello, Hope fu di nuovo richiamata dai suoi studi quando qualcosa di dorato e veloce le sfrecciò davanti mentre leggeva. Hope non ci pensò nemmeno, reagì di nuovo e afferrò la piccola cosa che le volava accanto e sentì la cosa richiudere le sue due ali sottili e fragili.
Hope aprì il pugno chiuso e vide il Boccino d'Oro.
«Cazzo» Borbottò tra sé e sé, prima di lanciare la piccola pallina dorata nel campo con la sua forza da lupo, senza curarsi di dove fosse finita.
Il Cercatore di Serpeverde si era spostato davanti al lancio ed era stato colpito direttamente tra gli occhi, cadendo dalla scopa. Il Cercatore di Corvonero aveva visto il Cercatore di Serpeverde cadere a terra vicino al Boccino che lo aveva colpito in fronte, così ne aveva approfittato per prenderlo, vincendo la partita per Corvonero.
Hope sbatté le palpebre una volta prima di scrollare le spalle in risposta alla fine della partita e lasciò le tribune del Quidditch prima che si scatenasse l'inferno.
Dio Hope odiava il Quidditch e tutto ciò che aveva a che fare con le scope e il volo.
Hope era felicissima che la fine dell'anno scolastico si stesse avvicinando e che fosse il giorno in cui il Trio d'Oro sarebbe andato ad impedire a “Piton” di rubare la Pietra Filosofale. Dopo cena, Hope tornò per un attimo al suo dormitorio, lanciò “Invisibile” e uscì, chiudendosi la porta alle spalle mentre si dirigeva verso il corridoio del terzo piano senza essere vista.
Hope aspettò appoggiata al muro, sospirando annoiata perché non sapeva quando sarebbero arrivati i tre Grifondoro. Gli occhi blu mare osservarono Raptor passare davanti a lei, aprire la porta e trasfigurare un arpa che suonava da sola, mentre richiudeva la porta a chiave.
Hope lo sentì atterrare sul tranello del diavolo con un tonfo su qualcosa di bagnato e solido, udì il richiamo di «Lumos» e il rumore di qualcosa che si muoveva mentre la pianta si allontanava dalla luce.
Hope ricominciò a battere il piede mentre aspettava Harry, Ron e Hermione.
Finalmente, dopo quasi 30 minuti dall'arrivo di Raptor, si presentarono sotto il Mantello dell'Invisibilità. Hermione aprì la porta con un «Alohomora» ed entrarono nella stanza con il Cerbero addormentato. Chiusero la porta alle loro spalle e Hope non poté fare a meno di ridere quando sentì il commento disgustato di Ron, mentre una bava di cane glorificata gli atterrava addosso, per poi sentire i tre urlare mentre saltavano giù dalla botola.
Hope lanciò «Visique» per tornare visibile e aprì la porta. La Regina dei Lupi Mannari si trovò faccia a faccia con il grosso cane a tre teste. Il cane troppo cresciuto le ringhiò contro, schioccando le sue tre mascelle.
Hope chiuse gli occhi per un secondo prima di canalizzare completamente il suo potere sul Lupo; quando li riaprì, questi brillavano d'oro e il Cerbero si rifugiò in un angolo, piagnucolando per la paura.
Hope si avvicinò lentamente al cane a tre teste e gli grattò la testa centrale.
«Stai bene. Va tutto bene.» rassicurò il cane.
«Sei al sicuro con me. Non ti farò del male.»
Il Cerbero riuscì a calmarsi dopo che l'Alfa di fronte a lui non volle reclamare la sua vita e si sedette a quattro zampe, mentre le altre due teste si lamentavano per la disattenzione che stavano ricevendo.
Hope evocò tre grosse bistecche dalla Cucina di Hogwarts, vicino alla sala comune di Tassorosso e disse al cane che ogni testa avrebbe ricevuto una bistecca e di non rubare alle altre. Tutte e tre le teste annuirono grate mentre Hope consegnava loro le bistecche prima di aprire la botola e saltare giù, lanciando silenziosamente «Lumos» dalla sua bacchetta.
Superando completamente la trappola del diavolo e accovacciandosi senza sforzo, guidata dal suo istinto di Lupo, Hope si alzò agilmente dalla sua posizione accovacciata e si diresse silenziosamente verso la stanza accanto, da cui sentì il rumore delle chiavi che volavano molto prima di vederle e poi il continuo rumore del metallo che colpiva il legno ed infine il clangore delle chiavi che non si erano conficcate nella porta e cadevano sul pavimento di pietra.
La cosa successiva che Hope sentì fu il tintinnio delle chiavi che rimbalzavano contro quelle già ferme, che sbattevano contro la porta. Dopo 10 secondi, i suoni finalmente cessarono.
Hope entrò nella stanza con cautela. La prima cosa che la ragazza dai capelli castani vide furono tutte le chiavi incastonate nella porta di legno. Hope sospirò e telecineticamente spostò le chiavi per raggiungere la porta, dove percepì l'impressionante lavoro di incantesimi del Professor Vitious e notò che quella porta si apriva solo con una chiave specifica. Non era male come difesa, ma comunque facile da aggirare, Hope alzò gli occhi al cielo.
«Accio chiave con l’ala spezzata», gridò Hope puntando la bacchetta verso la pila di chiavi.
Una chiave vecchio stile schizzò fuori dal mucchio direttamente nella mano di Hope, che usò uno dei suoi incantesimi per intrappolare le altre chiavi prima che diventassero missili a forma di chiave: «Prohibere».
Tutte le chiavi che si muovevano si fermarono all'istante all'incantesimo di contenimento. Hope aprì la porta con la chiave invece di farla saltare in aria: non c'era bisogno di una dimostrazione di potere così presto. Hope gettò la chiave nella stanza non appena fu entrata in quella successiva.
Hope raggiunse il Trio d'Oro, ma si prese il tempo di apprezzare i dettagli dei pezzi degli scacchi e fischiò sommessamente. I tre studenti di Grifondoro si voltarono verso l'ingresso e videro Hope.
Tutti rimasero a bocca aperta, ma ognuno si riprese in modo diverso. Harry apparentemente accettò che se qualcuno sarebbe sceso fin lì, quella sarebbe stata Hope.
Hermione rimase in silenzio ma un'espressione di riflessione pensierosa le attraversò il viso e Ron diventò rosso in faccia mentre urlava in modo odioso. «Che diavolo ci fa qui? Scommetto che è qui per aiutare Piton a rubare la Pietra!»
Hope gemette al ragazzo dai capelli rossi. «Perché mai dovrei aiutare Piton se mi odia?»
Chiede retoricamente prima di ricordarsi con chi stava parlando e aggiunse rapidamente: «Non rispondere. Era una domanda retorica» «Cosa??» chiede Ron con un'espressione davvero confusa prima di rivolgersi a Hermione.
Hermione sospirò mentre spiegava l'espressione per Ron. «Retorica è quando qualcuno formula un'affermazione come una domanda, perché tutti conoscono già la risposta alla domanda, quindi non c'è motivo di rispondere».
Hope si diede una pacca sulla fronte con il palmo della mano prima di mormorare tra sé e sé qualche parola azzeccata sulla stupidità e l'intolleranza di Ron, prima di togliersi la mano dal viso. «Sapete cosa? Darò per scontato che, visto che siete già impegnati in una partita a scacchi, qualsiasi interferenza esterna verrebbe considerata una squalifica immediata. Quindi darò un'occhiata in giro e starò lontana dalla scacchiera. Divertitevi ragazzi!»
Hope saltò sul lato dove finiscono tutti i pezzi morti e rotti dopo essere stati distrutti sulla scacchiera. Mentre camminava intorno e sopra i pezzi di pietra rotti, Hope sentì Ronald chiamarla per nome e annunciare le mosse dopo ogni tre o quattro commenti su di lei.
Harry e Hermione si scambiarono sguardi esasperati prima di sgridarlo «Ron! Siamo nel mezzo di una partita a scacchi che ci distruggerebbe letteralmente se facessimo una mossa sbagliata. Potresti per favore ignorare Hope e concentrarti!» urlò Hermione alla testa rossa.
Ronald continuava a borbottare tra sé e sé riguardo a Hope, ma si concentrò di più sulla partita a scacchi. Quando Hope si diresse all'estremità opposta della scacchiera, immaginò di uccidere Ron quasi una dozzina di volte, ognuna più creativa della precedente.
«È così fortunato che non posso ucciderlo», commentò Hope tra sé e sé mentre si issava sulla piattaforma dietro i pezzi bianchi.
Hope guardò avanti e chiamò il Trio: «Vado a dare un'occhiata più avanti. Ci vediamo quando mi raggiungerete»
Harry e Hermione balbettarono increduli mentre Hope si allontanava, prima di voltarsi l'uno verso l'altra e dire a Harry: «Beh, questo è un modo per superare questo ostacolo. Aggirarlo e saltare del tutto la partita» «Come lo capisci? Devi giocare la partita per passare. Non c'è modo di evitarlo», rispose Ron compiaciuto.
Hermione gemette esasperata. «Davvero, Ronald. Non hai visto Hope dall'altra parte della scacchiera mentre entrava nella sezione successiva? Non ha dovuto usare la scacchiera per arrivare dall'altra parte. Ha semplicemente camminato intorno alla scacchiera.»
Ron aveva un'espressione di puro orrore sul volto. «Ma c'è una scacchiera….. Devi giocare».
Harry scosse la testa con un piccolo sorriso sul volto. «A quanto pare no. Hope lo ha appena dimostrato».
Il viso del ragazzo dai capelli rossi si tinse di un rosso intenso per la rabbia, prima di ruggire: «Ma questo è barare! È solo un serpente viscido che riesce a superare qualsiasi ostacolo con l'inganno. È marcia, te lo dico io! Assolutamente disgustosa!».
Hope sentì l'intera conversazione del Trio d'Oro mentre si avvicinava al Troll morto e lo esaminava. Morto per un trauma cranico contundente, c'era del sangue su un lato della clava brandita dal Troll.
Hope sbuffò tra sé e sé. Quirrellmort era più intelligente di quanto lei gli desse credito. Doveva aver usato Depulso sulla clava quando il Troll la mosse davanti alla propria faccia, sollevandola sopra la testa per un attacco.
Un rumore di artigli sulla pietra fece alzare la testa di Hope a velocità incredibile e lei vide degli occhi rossi e luminosi in fondo al corridoio. La bestia sbuffò e corse verso Hope, mostrando denti aguzzi e scintillanti.
Hope lanciò un'occhiata fulminante alla grande creatura simile a un cane che le ricordava l'aspetto di un Wendigo, sebbene più simile a un segugio che a un umano. La bestia non si fermò davanti agli occhi da Alfa di Hope. Anzi, i suoi occhi la resero ancora più furiosa, le ululò contro mentre percorreva gli ultimi metri con un balzo, a zampe tese.
«Oh merda.» esclamò la Tri-ibride schivando di lato con la sua velocità aumentata, ma non riuscì a spostarsi completamente e ora aveva un artiglio conficcato nell'anca destra.
Hope imprecò per il dolore mentre il fuoco le scorreva nel sangue, riscaldandole pericolosamente la pelle. «Cazzo, ha fatto male, maledetto bastardo. Incendia»
L'incantesimo di Hope scagliò una palla di fuoco dalla sua mano, la bestia camminò tra le fiamme ringhiando e il fuoco si insinuò nella pelliccia arruffata del segugio.
«Oh... credo di dover controllare se i Segugi Infernali esistono in questo universo, Glacius» Hope fece un gesto con la bacchetta e lanciò l'incantesimo direttamente sul segugio, che si lanciò di nuovo su Hope, ma si bloccò a mezz'aria.
Hope si spostò per evitare che il cane congelato le arrivasse addosso, facendo sì che quest'ultimo andasse a sbattere contro il muro dietro di lei, frantumandosi in milioni di minuscoli frammenti di ossa, muscoli, pelliccia e sangue congelati.
Hope si raddrizzò dopo essersi occupata del segugio, ma trattenne il respiro per il dolore al fianco.
Hope estrasse l'artiglio e se lo mise in tasca prima di coprirsi la ferita con la mano. «Accidenti, brucia. Episkey.» Si lanciò un incantesimo su se stessa, ma non successe nulla.
Hope sbuffò. «Certo che quella dannata cosa non può essere curata con un incantesimo. L'artiglio deve avere qualche tipo di tossina... Eh, sopravviverò.» Hope si diresse verso l'ultimo ostacolo. Il puzzle di logica della pozione.
Un muro di fuoco la separava dalla porta mentre su un tavolo vari ampolle di dimensioni diverse contenevano delle pozioni.
Hope lesse le istruzioni lasciate da Piton e giunse alla conclusione che la fiala più piccola le avrebbe permesso di attraversare il fuoco. «Come si fa a pensare che fosse un enigma logico? Basta solo leggere quel dannato foglietto e ti dice tutto quello che dovevi sapere... La cosa triste è che riesco a immaginare la maggior parte dei maghi che falliscono. È davvero triste.»
Guardò il muro di fuoco e pronunciò un incantesimo che aveva imparato molto tempo prima: «Adiuuatur».
Le fiamme si sono spente all'istante, proprio come l'incendio che aveva ricoperto la cantina mentre lei era con il dottor Saltzman, Landon e Raf hanno indagato su un caso che riguardava un autobus incenerito, causato da un drago umano.
Hope sospirò leggermente. «Tecnicamente non posso incolpare i maghi di questo universo per questa barriera, visto che ho usato un incantesimo di un altro universo per abbatterla. Ma è comunque un incantesimo ben noto nel mio mondo e persino una strega debole avrebbe potuto ottenere questo risultato»
Hope oltrepassò il confine del muro di fuoco e fece un gesto con la mano verso di esso riaccendendo completamente il fuoco.
Dopo aver evocato una benda medica e averla avvolta intorno al corpo, concentrandosi sul graffio sull'anca. Per fortuna non c'era alcun veleno che fuoriusciva dalla ferita, ma la sensazione di bruciore la infastidiva. Hope lanciò un incantesimo rinfrescante sulla benda, dandole un po' di sollievo mentre espirava con piacere.
Hope lanciò di nuovo il suo incantesimo di invisibilità e aspettò che Harry aprisse la porta e lei potesse entrare senza che Quirrellmort sapesse che anche lei era nella stanza.
Hope fu felicissima quando sentì Harry e Hermione al tavolo delle pozioni. Hermione impiegò circa due minuti per dire a Harry di bere la piccola fiala per avanzare tra le fiamme.
Harry finalmente infilò la testa nel fuoco con cautela. Hope notò che Harry camminava con più cautela quando era solo, come se cercasse costantemente minacce in ogni direzione. Il Ragazzo-Che-È-Sopravvissuto aprì la porta senza fare rumore e si mise contro il muro, avvicinandosi a una zona d'ombra creata da una colonna.
Hope entrò dietro Harry, ma si diresse verso il centro della stanza prima di cercare un posto fuori mano. Scelse di sedersi sui gradini in fondo alla stanza, il più vicino al lato sinistro, assicurandosi di non guardare mai nello Specchio delle Brame. Lady Emrys si appoggiò a una colonna e osservò la scena svolgersi tra Harry e Raptor.
Hope avvertì un'ondata di Magia quando Quirrell chiese: «Cosa vedi, Potter?»
«Stringo la mano a Silente dopo aver vinto la Coppa delle Case», rispose Harry in fretta, mentendo spudoratamente.
Una voce serpeggiante esclama che il ragazzo sta mentendo e che desidera parlargli.
Quirrell si tolse il turbante e rivelò il volto schiacciato simile a quello di un serpente, con occhi rossi, niente naso e labbra sottili.
Harry disse che non aiuterà mai l'uomo che ha ucciso la sua famiglia e cercò di scappare da Raptor, ma le fiamme eruttano dalla seconda fila di scale, bloccando di fatto Harry e lui cominciò a guardarsi intorno in cerca di un altro passaggio per fuggire.
Quirrellmort ordina a Quirrell di uccidere il ragazzo e di prendere la Pietra. Hope alzò le mani esasperata perché Quirrell non prende la bacchetta, non lancia la Magia senza bacchetta come ha fatto per erigere il muro di fiamme….No, Quirrell va a prendere Harry, ma viene subito bruciato dalle protezioni che Lily ha creato su suo figlio. Quirrell spiega a Quirrellmort che la sua mano si sta trasformando in cenere, che il ragazzo è protetto, ma Quirrellmort urla alla sua seconda faccia di «prendere il ragazzo».
Poiché Raptor aveva letteralmente spiegato a Harry come sconfiggere il suo avversario, Harry prese l'iniziativa di attaccarlo premendo le mani su qualsiasi parte della sua pelle nuda. Alla fine Raptor provò un dolore così forte che cadde in ginocchio e Harry riuscì a raggiungerlo in faccia e a bruciarlo, uccidendo così l'uomo a due facce. Poi dopo aver voltato le spalle all’ormai mucchio di cenere ed essersi allontanato un po’, Harry tirò fuori dalla tasca la Pietra Filosofale ed esaminò la pietra rosso sangue, rigirandola tra le dita finché non udì uno stridio alle sue spalle.
Un'ombra scura che somigliava a Voldemort decise di provare a eliminare la persona che lo aveva ucciso e attaccò Harry. Sfrecciò attraverso il petto del giovane Grifondoro, facendolo urlare di dolore mentre crollava a terra con un tonfo.
Hope si avvicinò a Harry, invertendo il suo incantesimo di invisibilità; mentre si avvicinava, non riusciva a sentire il battito del suo cuore.
Hope vide la Pietra Filosofale e andò a infilarsela in tasca, ma quasi la lasciò cadere per lo shock quando sentì la firma magica di Silente sulla Pietra e non quella di Nicolas. Hope ringhiò di rabbia mentre racchiudeva la Pietra in un Incantesimo di Preservazione.
Proteggendo gli incantesimi sulla Pietra e assicurandosi che nessuna delle rune sulla Pietra si attivasse prima di poterla consegnare a Nic, poiché c'era un incantesimo che avrebbe fatto sbriciolare la Pietra non appena avesse lasciato la Stanza dello Specchio. L'Erede Flamel si mise quindi la Pietra in tasca accanto all'artiglio in modo da poter mostrare a Nic e Nelle l'inganno di Silente offrendo loro la Pietra falsa prima di concentrarsi nuovamente su un Harry ormai morto.
Hope evocò la bacchetta dalla fondina, posizionandola sul cuore di Harry prima di usare un incantesimo che Tosca Tassorosso aveva creato durante il suo periodo da Guaritrice. O almeno così Perenelle aveva detto alla giovane Mikaelson.
«Crucio» Sussurrò Hope mentre usava il minimo indispensabile della sua bacchetta, il corpo di Harry sussultò e Hope sentì il suo cuore battere una volta con il suo udito da lupo. Harry inspirò profondamente, ma non riuscì a concentrarsi su nulla e svenne per la stanchezza fisica o mentale.
Hope sospirò di sollievo quando il cuore di Harry cominciò a battere da solo e fu contenta che l'Imperdonabile funzionasse, dato che era stato originariamente creato da un Guaritore per far ripartire un cuore, ma il figlio adottivo di Salazar amava sopraffare questa maledizione, trasformando un incantesimo che un tempo salvava vite in una forma di tortura che provocava il dolore più atroce immaginabile nel Mondo Magico. Ma Hope sapeva di poter far funzionare l'incantesimo come la sua creatrice, Tosca Tassorosso, intendeva davvero.
Il rumore di passi attirò l'attenzione di Hope sulla porta e lei lanciò nuovamente l'incantesimo di invisibilità, nascondendosi mentre Silente entrava nella stanza con Piton. Hope uscì mentre erano in piedi accanto a Harry a parlare dell'imminente ritorno di Voldemort.
Mentre Hope usciva dal percorso a ostacoli con relativa facilità, entrò nella sua stanza del dormitorio ed estrasse la Pietra falsa, nascondendola tra i suoi effetti personali. Non volendo inviare la Pietra falsa ai Flamel tramite messaggio di fuoco, nel caso in cui il suo Incantesimo di Preservazione si fosse rotto durante il teletrasporto, Hope voleva raccontare di persona ai Flamel l'accaduto.
Per quanto riguarda l'artiglio affilato con cui era colpita, Hope trasfigurò una scatola di metallo in cui riporlo per poi creare un impacco di ghiaccio da mettere sulla ferita prima di addormentarsi.
Durante l'ultima settimana di scuola, Hope ha dovuto rinunciare alle corse mattutine per poter eseguire alcuni incantesimi di purificazione e guarigione sul graffio che non riusciva a guarire. Non con la sua guarigione accelerata, né con gli incantesimi.
L'unica cosa di cui Hope non si preoccupava era che, se fosse morta, sarebbe tornata in vita come una Tri-ibrida completa. La ragazza dai capelli castani avrebbe dovuto parlarne con Nelle non appena l'avesse vista, perché la ferita stava iniziando a preoccuparla leggermente. Hope aveva avuto un paio di capogiri, ma aveva convinto amici e insegnanti che non aveva bisogno di andare in infermeria.
Harry fu dimesso dall'infermeria l'ultimo giorno di scuola e Grifondoro vinse la Coppa delle Case grazie ad alcuni punti assegnati da Silente al Trio d'Oro e a Neville Paciock. Hope sorrise compiaciuta alla vista dell'espressione devastata di Draco mentre era costretta a sedersi al tavolo dei Serpeverde e non le importava più di quello che dicevano gli studenti di Serpeverde.
Hope iniziò persino a ridere di alcuni degli insulti che le venivano detti, dato che nessuno sapeva nulla della sua vita nel suo mondo, né nulla della sua vita in questo mondo. Quindi nessuno degli insulti aveva davvero peso per lei, rendendoli facili da ignorare. Quelli sulle sue amiche, però, di solito si concludevano con Hope che lanciava un'occhiataccia allo studente incriminato, prima che Susan o uno dei gemelli Weasley lanciassero un sottile incantesimo allo studente Serpeverde.
Hope applaudì educatamente per congratularsi con Grifondoro per la vittoria della Coppa delle Case e mangiò la sua cena quando arrivò.
Chapter 15: Capitolo 15
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Capitolo 15
Il giorno dopo l'assegnazione della Coppa delle Case a Grifondoro gli studenti avevano terminato l'anno scolastico e sarebbero tornati a casa per le vacanze estive, mentre gli studenti del settimo anno si diplomavano. Hope notò una caratteristica chioma rosa che le fece scattare un ricordo nella mente e le diede il nome Tonks. Hope non riusciva a ricordare il suo nome di battesimo, ma sapeva che la ragazza odiava il suo nome ed era una Metamorfomagus, quindi significava che era in grado di cambiare il suo aspetto senza l'uso di incantesimi o pozioni.
Hope tornò a casa sull'Espresso per Hogwarts con Susan, Hannah, Padma, Parvati e Neville. Le sue amiche parlavano dei loro punteggi complessivi durante l'anno, mentre Hope riposava gli occhi appoggiandosi alla parete della cabina, cercando di nascondere la febbre dovuta al graffio non ancora guarito.
«E tu, Hope? Come stai?» le chiese Padma.
Hope staccò la testa dal muro e li guardò sbadigliando. «Scusate. Ehm, credo di essere arrivata prima in Storia, Incantesimi e Trasfigurazione. Ma credo di essere stata tra le prime cinque in tutte le altre materie tranne Pozioni. Credo di essere arrivata dodicesima, soprattutto perché sono la Nata Babbano di Serpeverde e Piton mi odia, quindi non me ne frega niente»
«Non male», rispose Padma con un'espressione impressionata.
Parvati, la gemella Grifondoro, era sconvolta ed esclamò: «Ma non è giusto! Ho visto le tue Pozioni e di solito sono perfette! Ho persino visto Piton conservare i tuoi campioni e cercare di replicare le tue Pozioni perché sono persino migliori delle sue!»
Susan, Hannah e Padma sembravano tutte scioccate, mentre Neville si limitava ad annuire in segno di assenso «È vero. Lo fa»
Hope si limitò ad alzare le spalle, senza impegnarsi.
«A me non importa. Piton non controlla né i GUFI né i MAGO, quindi non mi interessa cosa faccia. Anche se ammetto che trovo divertente che tenga le mie Pozioni» disse Hope con un sorrisetto.
Purtroppo per lei la febbre la colpiva molto più di quanto ammetterebbe perfino a se stessa e non riusciva a contenere i pensieri mentre esprimeva a parole il suo fastidio. «Anche se c'è un reparto che circonda l'aula di Pozioni e che altera i nostri libri di testo, impedendoci di ottenere Pozioni Eccezionali e questo permette ai suoi Serpeverde Purosangue perfetti di ottenere punteggi più alti dei nostri»
Gli altri 5 occupanti dello scompartimento sembravano profondamente indignati per questa informazione. Hope si chiese perché lo scompartimento sembrasse il branco di lupi della sua vecchia scuola, con la rabbia a malapena contenuta.
Quando Hope alzò lo sguardo e vide i loro volti, capì che doveva aver parlato ad alta voce.
Hope si morse il labbro perché non avrebbe dovuto dirglielo e alzò le mani con fermezza mentre chiariva ulteriormente le sue parole. «Non incolpate me. Essere un Serpeverde nato Babbano fa si che io abbia ricette di pozioni peggiori di tutti gli altri messi insieme. Credo che ce ne fosse una che mi diceva di aggiungere il Succo di Bubotubero alla Pozione Cura per le Eruzioni Cutanee. Quando ho capito che queste alterazioni mi avrebbero potenzialmente uccisa mi sono assicurata di saper sempre per certo cosa stessi facendo. Quindi, se la copi su un'altra pergamena prima di entrare in aula, puoi mantenere la ricetta della pozione corretta».
Tutti nello scompartimento spalancarono gli occhi alle parole di Hope «Preso nota», disse Padma a bassa voce, prima di aggiungere con gratitudine: «Grazie per il consiglio. Mi assicurerò di portare una copia della Pozione su cui stiamo lavorando e di confrontarla con il libro quando saremo entrati in classe».
Nic e Nelle stavano aspettando al Binario 9 e ¾ l'arrivo dell'Espresso per Hogwarts, stavano parlando con Annabeth e le hanno chiesto se potevano ospitare di Daphne e Astoria per un giorno o due. Hanno informato la matriarca dei Greengrass che avevano una possibile cura per Astoria, ma che dovevano solo capire se tutto andava bene per procedere. Questa è la cosa probabilmente più vicina ad una cura che abbiano mai trovato.
Annabeth abbracciava forte Nelle mentre Hope si avvicinava a loro, dando a Nic un breve abbraccio e salutando Susan mentre la rossa la accompagnava dai Fell's.
Susan, tuttavia, parlò un po' con Nic quando sua zia Amelia si presentò per parlare con l’uomo dell'invito a Hope per l'estate, essendo rimasta molto colpita dal regalo che la bambina aveva fatto a Susan a Yule. Alla menzione del regalo di Hope, Susan alzò delicatamente la mano per afferrare la collana mentre ricalcava le incisioni sul ciondolo che Hope le aveva regalato, contenenti le voci dei suoi genitori e i ricordi della zia.
Nic guardò Hope con discrezione e Hope decise di unirsi alla conversazione, anche se un po' stancamente.
«Buonasera, Signora Bones. Sono Hope Mikaelson. Vorrei ringraziarla per aver inserito i suoi ricordi dei genitori di Susan nella Pietra della Memoria per Yule. Grazie di nuovo»
Hope fece un inchino mentre cerca di nascondere il dolore per il graffio sul fianco mentre si morde bruscamente il labbro inferiore.
«È un piacere conoscerti, Hope. Ho sentito cose meravigliose su di te da mia nipote. I tuoi ringraziamenti non sono necessari, ma sono apprezzati. Spero che tu voglia venire a Bones Manor quest'estate» Amelia rispose grata con un sorriso, notando dall’espressione di Hope che stava usando potenti barriere di Occlumanzia, e aggrottò leggermente la fronte, chiedendosi come una bambina di 11-12 anni potesse avere protezioni mentali così forti.
Hope sorrise amabilmente mentre si appoggiava a Nelle, usandola come un muro per mantenersi in piedi mentre un altro giramento la colpiva «Ne sarei onorata Madama Bones»
«È meraviglioso, ma ho una nuova regola. Chiamami Amelia» Amelia rispose severamente con un sorriso.
«Certo, Amelia. Ti mando un messaggio o lo manderò a Susan durante l'estate per fissare una data. Se per te va bene?» suggerì Hope, volendo affrettare le cose in modo che Nelle potesse controllarla.
«Non c'è problema», confermò la donna anziana di Bones.
Mentre le due donne Bones si allontanavano, Daphne si infilò senza sforzo accanto a Hope, senza destare sospetti tra gli altri studenti di Hogwarts e le sussurrò all'orecchio: «Stai bene? La tua Aura Magica è stata molto bassa per tutta la settimana scorsa»
Hope guardò il suo compagno e pensò di mentire, ma il pensiero di mentire a lei le fece venire la nausea. «In realtà, non così tanto. Credo di avere un'infezione, ma farò controllare a Nelle non appena torniamo a casa»
Nelle sentì il suo nome menzionato e abbassò lo sguardo per vedere Hope appoggiata piuttosto pesantemente a lei,
«Cosa devo guardare, cara?» chiese Nelle direttamente a Hope, vedendo che la sua pupilla non si sentiva bene. Cavolo, gli anelli di Flamel che portava e le mani di Nic le avevano irritate per tutta la settimana, ora capiva perché. Hope sarebbe stata gravemente ferita se le sue capacità di guarigione non fossero entrate in azione.
Hope rimase in silenzio per qualche istante prima di calmarsi. «Ti faccio vedere a casa. Va bene?»
Nelle serrò la mascella per un secondo prima di nascondere la sua preoccupazione ai Greengrass. «A proposito di casa, forse dovremmo andare. Ci vediamo durante le vacanze, Daphne, tu e tua sorella verrete a trovarci a casa nostra presto»
Gli occhi di Daphne si spalancarono per un microsecondo prima di guardare sua madre e poi di nuovo Nelle.
«Ne sei sicuro? Voglio dire, mia madre non è mai stata a casa tua prima».
Nelle sorrise sinceramente alla ragazza bionda prima di rispondere con un tono positivo, di cui Hope era grata. «Certo che ne sono sicura» Perenelle si chinò su Daphne e le prese le mani tra le sue, strofinandole i pollici sul dorso «Daphne, sei sempre la benvenuta a casa nostra».
Nelle si avvicinò all'orecchio di Daphne e sussurrò: «Inoltre, Hope mi ucciderebbe se solo provassi a tenerti lontano da lei»
Hope sbuffò prima di dichiarare con un sorrisetto alla Mikaelson stampato in faccia: «Non ha torto»
Nelle guardò Daphne e alzò un sopracciglio prima di annuire a Hope, facendole fare un sorrisetto compiaciuto. «Sono contenta di poter venire quando voglio e di avere il permesso di Hope»
Nelle emise una risata musicale. «Oh, dolce ragazza» lasciò andare una mano di Daphne e accarezzo la guancia dalla bambina, facendo sì che la ragazza si irrigidisse visibilmente per un attimo, non abituata a essere toccata in modo affettuoso. «Se non avessi ottenuto il permesso di Hope, nessuno sarebbe potuto venire al cottage. Dopotutto Hope ha aggiornato i nostri reparti in modo radicale, quindi abbiamo bisogno della sua autorizzazione per far entrare qualcuno e Hope ti ha inserito nei reparti il giorno in cui ti ha incontrato».
Gli occhi azzurro ghiaccio di Daphne si spalancarono e guardarono Hope con stupore. Hope le stava solo sorridendo con desiderio, ma Annabeth notò gli sguardi che si scambiavano i due bambini. Anna era così felice che Daphne si stesse aprendo così tanto con Hope, ma era preoccupata per quello che sarebbe successo quando Marcus lo avrebbe scoperto.
Nic aveva sentito la conversazione tra Hope e sua moglie e aveva scambiato qualche dettaglio con le donne Bones prima di salutarle. Nic attese che Nelle finisse di rassicurare l'ereditiera di Greengrass, poiché entrambe potevano vedere chiaramente che la ragazza bionda era preoccupata per Hope. Forse Daphne riusciva a percepire il dolore di Hope. La ragazza dai capelli castani ramati aveva detto che lei e Daphne stavano iniziando a condividere le emozioni.
Nicolas riuscì a guidare Perenelle e Hope verso il Metropolvere, così che potessero lasciare la stazione dopo aver salutato il duo Greengrass. Una volta arrivati a Flamel Cottage Perenelle entrò in modalità Guaritrice e chiese a Nic di portare le cose di Hope in camera sua, mentre lei accompagnava la ragazzina in camera sua. «Ora, cosa volevi dirmi?»
Hope sospirò e cominciò a togliersi la giacca mentre cominciava a spiegare: «Beh, prima di tutto mi sono graffiata con qualcosa mentre percorrevo il percorso a ostacoli e non guarisce.
In secondo luogo, i Segugi Infernali esistono in questo universo?»
Gli occhi nocciola di Perenelle si spalancarono mentre tirava fuori la bacchetta e cominciava a eseguire incantesimi diagnostici, mentre Hope si toglieva la maglietta affinché Nelle potesse lavorare sulla ferita senza ostacoli.
Nelle vide la benda attorno allo stomaco di Hope e la Guaritrice si mosse per toglierla, ma si bloccò prima di chiedere dolcemente: «Posso?»
«Sì, fai pure. È per questo che mi sono tolta la maglietta. Quel maledetto graffio sta iniziando a darmi davvero fastidio. Brucia, mi fa girare la testa, mi indebolisce e, secondo Daphne, sta influenzando la mia Aura Magica» Hope spiegò i suoi sintomi alla Guaritrice.
Perenelle srotolò lentamente la benda. «Hai fatto un lavoro meraviglioso applicando le corrette procedure mediche su te stessa, molto professionale».
Hope sorrise «Ho avuto un'insegnante eccellente e mi piace imparare cose nuove, anche se sono quasi indistruttibile», scherzò Hope con Perenelle.
Perenelle sbuffò «Sarai anche praticamente indistruttibile, ma hai imparato la Guarigione per Daphne. Non cercare di negarlo, ragazzina».
Hope sussultò quando la sua ferita fu esposta all'aria primaverile. «Non ci proverò nemmeno. Certo che ho imparato a guarire per Daphne, ma è comunque un'abilità utile. Soprattutto in questo mondo».
Perenelle annuì distrattamente mentre osservava la ferita e iniziava a lanciare diversi incantesimi curativi, antinfiammatori e rinfrescanti. L'unico che ebbe un po’ di effetto fu quello rinfrescante e Hope sospirò soddisfatta sentendo il suo sangue raffreddarsi.
Non sorprende che questo non calmò minimamente Perenelle. «Quindi pensi di essere stata graffiata da un Segugio Infernale?»
«Beh, non lo so. Non ne avevo mai visto uno prima. Ma era una grossa bestia simile a un cane, si muoveva a quattro zampe, completamente nera tranne gli occhi che brillavano di un rosso acceso. Il pelo era sfilacciato come se non fosse stato pulito da anni. Ehm... i suoi denti luccicavano alla luce delle candele, erano molto affilati e i suoi artigli erano lunghi probabilmente circa cinque centimetri. A dire il vero, ne ho uno»
Hope cercò di ricordare mentre schioccava le dita della mano destra e la scatola di metallo in cui aveva riposto l'artiglio affilato apparve nella sua mano destra.
Hope aprì lentamente la scatola e offrì il contenitore alla donna anziana.
Perenelle sussultò e si portò una mano alla bocca. «Caro Merlino. Dovresti essere morta. La tossina del cane infernale brucia rapidamente nel sangue. Avresti dovuto morire entro 4 ore dall'ingresso della tossina nel tuo organismo, eppure ce l'hai da una dannata settimana»
Hope scrollò le spalle prima di sorridere leggermente. «Beh, come ho detto, sono piuttosto indistruttibile, ergo molto difficile da uccidere» Perenelle gemette esasperata «Non è il momento di scherzare, Hope! È una situazione di pericolo di vita!»
Hope sbuffò. «L'avevo capito, ma se sono sopravvissuto per una settimana con questa tossina in circolo, sopravviverò ancora per un po'. Dato che hai smesso di lanciarmi incantesimi, deduco che un incantesimo non curerà questa tossina».
«No, mi dispiace, cara», disse Perenelle con un'espressione sconsolata, consapevole di non avere alcun metodo per curare il veleno del Segugio Infernale che era nell'organismo di Hope da una settimana.
Teoricamente Hope dovrebbe essere morta. È un miracolo che non lo sia.
Dopo qualche istante, un'espressione di conforto le illuminò il volto, ricordando una delle cure più potenti contro la maggior parte dei veleni. «Ma tesoro, hai una Fenice le cui lacrime possono guarirti».
Hope sbatté le palpebre una volta prima di darsi una pacca sulla testa. «Wow, ora mi sento un'idiota» afferrò la giacca e se la avvolse sul petto prima di entrare nella sua stanza, scavalcando Nic che si stava mangiando le unghie preoccupato.
Quando Hope entrò nella sua stanza, Nelle la seguì tenendo la sua maglietta in mano e poi la posò sul suo letto. Hope lasciò andare la giacca e se la tolse di nuovo, avvicinandosi a Myrddin che aveva un Thunderbird delle dimensioni di un piccione sotto la sua ala.
«Ehi, miei cari uccellini», disse Hope con un sorriso sul viso, mentre sollevava le dita per accarezzare le piume del giovane e soffice uccellino.
Alexandria si pavoneggiò con tristezza quando fu in grado di percepire il veleno nel suo Tribrido Legato.
Tuttavia Myrddin saltò su un altro trespolo, più vicino a Hope.
«Davvero? Sei stato avvelenato da un Segugio Infernale più di una settimana fa e questa è la prima volta che pensi che io possa guarirti» La Fenice Nera fremette esasperata.
Hope socchiuse gli occhi verso la Fenice prima di sbottare: «Come fai a far suonare una melodia che può infondere pace nelle persone mentre sei così irritata con me? È davvero impressionante»
Myrddin inclinò la testa prima di scrutare l'Aura di Hope. «Oh... Il veleno sta iniziando a fare effetto sul tuo cervello, ecco perché non ti è mai venuto in mente di contattarmi. Vai a sdraiarti sul letto. Devo guarirti immediatamente prima che qualcosa diventi permanente». Hope fece cenno di procedere al pennuto magico mentre si dirigeva verso il letto per sdraiarsi, stendendosi sul fianco destro in modo che il fianco sinistro fosse esposto e Myrddin potesse versare le sue lacrime sulla sua ferita. Alexandria volò giù davanti a Hope e sorrise di nuovo mentre accarezzava leggermente le piume del Thunderbird, mentre Myrddin planava atterrando sul braccio sinistro di Hope. La Fenice nera saltò lungo il braccio del Tribrido in modo che fosse il più vicino possibile alla ferita prima di versarvi le sue lacrime.
Hope rimase immobile, ma sibilò per il calore delle lacrime che si mescolavano al veleno, mentre queste lo neutralizzavano in pochi secondi.
La mente di Hope si schiarì in pochi secondi. Le sue forze tornarono, insieme alla sua Magia che turbinava incontrollata, come se si fosse appena liberata per la prima volta, pronta a scatenarsi.
Gli occhi di Hope brillavano d'oro perché il suo Lupo desiderava essere libero, ma il suo Vampiro voleva il brivido della caccia. Hope si sarebbe trasformata e avrebbe cacciato.
La Tri-ibrida non aveva più molto controllo mentre ringhiava attraverso le zanne estese. «Grazie Myrddin. Puoi badare ad Alexandria ancora un po'? La mia Lupa ha bisogno di essere liberata, si sente come se fosse stata repressa da quando l'ha graffiata il Segugio Infernale. Grazie Nelle per esserti presa cura di me. Tornerò per cena, a patto che sia una cena tardiva delle 8 di sera, se a te e Nic va bene?»
Non appena saltò giù dalla veranda, Hope si tolse i pantaloni e la biancheria intima, trasformandosi immediatamente nella sua Lupa.
Nelle due settimane successive, Hope lavorò con Nelle usando il suo sangue e le Lacrime di Myrddin per ottenere i migliori risultati e i migliori metodi di inoculazione per Astoria. Hope spiegò anche cosa accadde alla fine dell'anno scolastico, gli ostacoli, il Segugio Infernale, il combattimento che ebbe con lui e lo scontro finale con Harry e Voldemort.
Nic e Nelle gemevano per la facilità con cui Hope riusciva a superare tutte le prove, ma risero quando lei raccontava loro come aveva aggirato la scacchiera e le reazioni del Golden Trio a quel modo.
I Flamel erano sempre più infastiditi dal comportamento del più giovane dei Weasley, ma Hope sorvolò gli insulti di Ron, non volendo infastidire Nicolas e Perenelle con gli abusi verbali che riceveva a scuola.
Hope diede la Pietra Filosofale falsa a Nicolas con un'espressione accigliata mentre descriveva gli incantesimi che aveva percepito sulla Pietra. Hope lasciò che Nic studiasse la Pietra, perché avrebbe avuto più familiarità con gli incantesimi di questo mondo e sarebbe stato anche in grado di percepire la Magia di Silente su di essa.
Nic chiuse gli occhi mentre la rabbia gli scorreva nelle vene per l'inganno inconfutabile che Albus Silente aveva mostrato ai danni dei Flamel. Come Silente aveva fatto chiamare dalla Metropolvere circa una settimana prima, informando Nic con rammarico che la Pietra Filosofale era stata distrutta. Questo rese Nic incredibilmente turbato e diffidente nei confronti di Silente, mentre Nelle lo confortava stringendolo forte tra le braccia.
Hope camminava avanti e indietro in preda alla rabbia, finché non si fermò di colpo e entrò nella sua stanza con un sorriso compiaciuto sul volto. Si avvicinò alla sua Fenice e all’Uccello di Tuono offrendo la spalla agli uccelli magici.
«Mi dispiace di avervi trascurati entrambi. A parte il fatto di essere quasi morta, non ho scuse migliori».
La Fenice di mezzanotte emise un fremito interrogativo mentre accarezzava con l'ala le piume dorate di Alexandria, che avevano appena iniziato a spuntare dopo la seconda muta.
Hope continuò a pensare, mentre trascurava i suoi Familiari «Che ne dite se durante il resto delle vacanze estive rimanete entrambi sulle mie spalle mentre sono a casa? Quando vado a correre la mattina, entrambi potete unirvi a me e volare al mio fianco.
Anzi, perché non vi unite a me mentre corro come un lupo? Sapete che il mio lupo non farebbe mai del male a nessuno di voi due, vero?» Entrambi gli uccelli risposero cantando allegramente e volarono sulle spalle di Hope: Myrddin atterrò sulla sua spalla destra, mentre Alexandria atterrò sulla sua spalla sinistra, strofinando la testa contro i suoi capelli.
Hope rise di gioia mentre accarezzava le piume dei due mentre usciva dalla sua stanza per raggiungere i Flamel. «Myrddin? Posso chiederti un favore?».
Myrddin inarcò un sopracciglio piumato. «Certo che puoi. Vedo l'espressione maliziosa sul tuo viso….Hai in programma qualcosa» Hope ridacchiò cupamente. «Mi conosci così bene ormai».
Prima di ricomporsi e fare la sua richiesta, disse: «Mi dispiace molto per Nic per il furto della Pietra Filosofale da parte di Silente. So che ne ha di più, ma non voglio che Silente possidenza una Pietra Filosofale. Dato che sono l'erede della famiglia Flamel, sei in grado di percepire i cimeli di famiglia?»
L'uccello nero scosse in assenso la testa con un cinguettio.
«Eccellente! Puoi andare a prendere la Pietra da Silente? Ti infonderò ancora più Magia così potrai spazzare via ogni barriera e protezione che circonda la Pietra. Se senti il bisogno di ridurre in cenere la stanza, hai il mio via libera», disse Hope con un sorriso.
«Mi prenderò cura di Alexandria finché non tornerai e ci rivedremo presto», si offrì l'erede Flamel con un sorriso.
Myrddin parti attraverso le sue fiamma quando Hope rientrò in soggiorno. Nic spiegò che l'incantesimo della Pietra finta serviva a trattenere un ammasso di terra finché la Pietra non avesse lasciato la Stanza degli Specchi e che un incantesimo di monitoraggio avrebbe potuto bloccare la Pietra se fosse riuscita a uscire dalla stanza, che Hope aveva disattivato prima di lanciare il suo incantesimo di conservazione sulla Pietra.
Hope sentì il canto della Fenice nella sua testa mentre Myrddin tornava in un'esplosione di fuoco. L'uccello nero si librò sopra la mano tesa di Hope prima di lasciar cadere una pietra rosso sangue simile a una gemma nella sua mano. Dopo aver depositato la Pietra Filosofale nella mano di Hope, Myrddin tornò al suo posto sulla spalla destra del Tribrido. «Grazie Myrddin»
Sia Nicolas che Perenelle rimasero a bocca aperta di fronte alla scena.
«Buon compleanno Nicolas?» commentò Hope con un sorriso sarcastico e uno sguardo interrogativo.
Nicolas sbatté le palpebre una volta prima di rispondere automaticamente, senza pensarci. «Il mio compleanno è il 27 novembre..» Nic sbatté di nuovo le palpebre prima di prendere la Pietra Filosofale che Hope gli aveva offerto e se la rigirò distrattamente tra le dita prima di guardare la Fenice. «Grazie mille Myrddin per aver recuperato questa Pietra» Myrddin annuì con grazia.
Nicolas lanciò un'occhiata alla moglie e le sorrise allegramente, al che Nelle lanciò un'occhiata leggermente confusa a Nic, incerta su cosa volesse fare.
Nic allungò la mano opposta e prese la mano destra di Hope nella sua, mettendole la Pietra Filosofale in mano. «Tienila. Te la meriti, cara».
Passarono poi a parlare della Maledizione del Sangue di Astoria, hanno ristretto i metodi all'iniezione in arteria o alla semplice ingestione. Hope suggerisce l'iniezione. In questo modo, Astoria non sente il sapore del sangue che sta bevendo e poi fa la seconda iniezione con le Lacrime di Fenice nello stesso punto dopo un periodo di attesa di 3 minuti.
Nelle desiderava provare il metodo dell'ingestione poiché Astoria era molto piccola, ma dopo aver sentito le preoccupazioni di Hope riguardo al sapore del sangue, Nelle acconsentì con riluttanza ad accettare la scelta di Hope poiché aveva più senso farlo tramite iniezione.
Nic, Nelle e Hope hanno eseguito circa 15 esperimenti con il sangue di Astoria, utilizzando diverse quantità di sangue in millilitri per vedere quale quantità fosse necessario utilizzare per la bambina di 10 anni.
Decisero di usare circa 50 ml di sangue di Hope e 5 Lacrime di Fenice.
Hope espresse il desiderio di curare Astoria il più in fretta possibile, così aggiunse Astoria, Annabeth e Marcus ai reparti per consentire ai Greengrass di entrare nella proprietà.
Nicolas e Perenelle guardarono Hope con le sopracciglia alzate.
«Cosa? Nelle aveva ragione. Ho già aggiunto Daphne ai reparti» Hope alzò le spalle con un sorrisetto.
«Certo che sì» La prese in giro Nic con un sorriso.
«Significa che tu e Daphne siete andati in giro qui senza supervisione?» aggiunse Nic con un sorriso impertinente.
Hope alzò gli occhi al cielo. «Purtroppo no. Ho pensato che invitarla qui sarebbe stato un indizio un po’ troppo ovvio delle vostre identità, visto che la password per la Metropolvere è “Flamel Cottage”. Visto che siete stati voi due a suggerire alle sorelle Greengrass di venire, ora sarebbe il momento giusto per suggerire un cambio di password.
Nic e Nelle sbuffarono divertiti «È una valutazione corretta. Lo cambieremo in “Fell's Woods Cottage”», rispose Nic.
Hope aveva un'espressione confusa. «Perché mai dovreste aggiungere “Woods” alla password?»
Nicolas scrollò leggermente le spalle. «Abbiamo più di un cottage, quindi abbiamo dovuto dare nomi alternativi alle nostre baite. Aggiungi una parola in più e la posizione in cui finiremo cambierà» Hope annuì in segno di comprensione «Bene. Significa che posso invitare Daphne quando voglio?»
«Sì. Ma tutto quello che chiedo è che tu stia al sicuro. Affare fatto?» dice Nelle porgendomi la mano.
Hope prese la mano di Nelle e la strinse. «D'accordo»
«Che razza di genitori adottivi siete? Niente discorsi sul sesso? Mi vergogno un po' per voi» Hope replicò con sarcasmo.
Nelle diede un leggero colpetto sulla spalla di Hope, divertita. «Immagino che tu abbia già avuto il Discorso... A meno che tu non ne abbia davvero bisogno di un altro?»
Hope impallidì leggermente. «No! Me ne sono già sorbita cinque. Sono più che apposto».
«5? Sono davvero tanti. Chi te li ha fatti?» chiede Nelle con una risata scioccata.
Hope gemette ricordando quando riceveva queste imbarazzanti conversazioni. «Mia madre me ne fece una quando avevo 8 anni. Poi fu la volta di zia Freya, a 13. A 14 anni feci una chiacchierata sul sesso con mio zio Kol e zia Davina. Ebbi una seconda chiacchierata con i presidi della mia scuola, Alaric e Caroline. L'ultima chiacchierata l'ho avuta con mio padre quando avevo 15 anni, ma era più un “Gli strappo la spina dorsale e li do in pasto ai lupi se mai dovessero uscire con mia figlia”».
«Beh, questo è davvero spaventoso», rispose Nicolas, impallidendo in volto di fronte alla minaccia del padre.
Hope si limitò a sorridere «Yep», rispose lei facendo schioccare la P tra le labbra per enfatizzare.
Il fine settimana successivo, Nelle invitò l'intera famiglia Greengrass, ma solo Anna, Daphne e Astoria riuscirono a venire, Marcus aveva altri impegni con il Ministero della Magia. Dopo che Nelle ebbe fatto un giro della casa, fatta eccezione per la Stanza dell'Alchimia di Nic, tutti si riunirono in soggiorno per pranzo.
Hope chiacchierava mentre parlava mentalmente con i due uccelli sulle sue spalle, nascosti da uno dei suoi incantesimi di invisibilità.
Daphne continuava a lanciare occhiate confuse appena sopra le spalle di Hope. Hope incrociò gli occhi azzurro ghiaccio di Daphne e le sussurrò la parola «più tardi» mentre muoveva la testa da un lato all'altro sfiorando i due uccelli.
Nelle e Nic spiegarono il loro nuovo metodo per curare la Maledizione del Sangue di Astoria e sia Daphne che Anna lanciarono occhiate rapidissime a Hope, che si limitò a sorridere e salutare. «L'ho scoperto da sola. Non preoccuparti, non lo dirò a nessuno. Inoltre, da oggi Stori non avrà più la Maledizione del Sangue, quindi non c'è niente di cui parlare»
Anna sbatté le palpebre mentre Daphne aveva un sorriso sul volto che faceva brillare il sole mentre guardava Hope, Astoria invece aveva un sorriso nervoso sul volto, come se non potesse crederci e non volesse farsi illusioni.
Dopo pranzo, la Guaritrice bruna fece sedere Astoria sul divano di fronte a lei, mentre Nelle spiegava alle donne di Greengrass come avrebbero curato la bambina di 10 anni. Nelle aveva due siringhe sul tavolo.
La siringa più grande era piena del sangue di Hope, mentre l'altra, molto più piccola, era piena delle Lacrime di Fenice. «Quindi, per iniziare, inietterò la siringa più grande in una vena del tuo braccio dominante. Dopo 3 minuti inietterò la seconda siringa nello stesso braccio e aspetteremo un giorno. Sarai guarita in 24 ore»
Astoria guardò sua madre mordendosi il labbro con ansia, ma Annabeth chiese con voce preoccupata: «Mia figlia soffrirà? E cosa c'è nelle due siringhe?» Hope rispose alle domande di Anna. «Stori non sentirà alcun dolore. La prima siringa sarà solo una sensazione di pressione che ti riempirà le vene di altro sangue. Questa siringa è piena di sangue di tre diverse specie di Creature Magiche. Nessuno di questi avrà alcun effetto su Stori e svanirà letteralmente dal suo sangue dopo l'iniezione della seconda siringa. La seconda siringa è piena di Lacrime di Fenice non diluite. Questa iniezione potrebbe causare disagio a Stori per alcuni minuti, dato che le lacrime di Fenice causano un po’ di bruciore» Hope si distrae mentre un recente ricordo del veleno del Segugio Infernale le attraversa la mente. «Beh, in realtà è più come se ti avessero immerso in un bagno un po' troppo caldo. È fastidioso, ma sicuramente sopportabile».
Tutti i Greengrass sbatterono le palpebre increduli mentre Nelle e Nic scuotevano la testa sconcertati dalla spiegazione di Hope che si rese conto che era calato il silenzio e alzò lo sguardo. «Ehm... C'è qualche possibilità che non menzioneremo mai più quest'ultima parte?»
«Cosa?» chiese Daphne con un sussurro scioccato «NO! Non lo ignoreremo!» urlò Daphne alzandosi dal salotto e prendendo Hope per un braccio, portandola nella stanza delle ragazze dai capelli ramati prima di fermarsi un attimo.
Daphne guardò la sua famiglia e i Fell’s. «Scusate per il mio comportamento, ma devo...Parlare….con la vostra protetta».
Hope deglutì per la paura sentendo il tono di Daphne mentre la ragazza bionda la trascinava via.
Daphne aprì la porta di Hope e trascinò la nella sua stanza, prima di chiuderla alle sue spalle e spingerla contro la porta, posandole una mano gelida sul petto. Per qualche ragione, il Lupo di Hope fece le fusa alla sensazione della magia fresca sul suo petto, mentre la sua Vampira rimase sorprendentemente silenziosa, ma con un enorme sorriso sul volto. Lieta degli eventi che si stavano svolgendo.
La mano di Daphne tenne Hope inchiodata contro la porta prima di minacciare la ragazza leggermente più grande con la sua Magia del Ghiaccio appena risvegliata.
«Inizia a parlare», ordinò la bionda con voce fredda.
La ragazza dai capelli castani deglutì di nuovo. «Beh, avevi ragione» L'unica risposta di Daphne fu un sopracciglio alzato. «Al binario 9 e ¾ mi hai chiesto se stavo bene. Beh, a quanto pare non stavo così bene come ti avevo fatto credere. Sono stata avvelenata... con il veleno di Segugio Infernale»
La mano di Daphne ricadde sul petto di Hope.
«COSA?» urlò Daphne a Hope mentre camminava avanti e indietro nella stanza e un freddo gelido si propagò dalla bionda.
Il lupo di Hope fece le fusa per la gioia mentre la temperatura si abbassava.
«VELENO DI SEGUGIO INFERNALE! COME DIAVOLO HAI FATTO A ESSERE AVVELENATA DA UN
CANE INFERNO?!?».
Hope si grattò la testa timidamente.
«Alla fine del semestre sono andata nel corridoio del terzo piano e ho scoperto che c’era un Segugio infernale, una “morte dolorosissima” davvero», ha detto Hope, prendendo in giro il discorso di inizio semestre di Silente.
«Accidenti Hope! Puoi smetterla di fare il pagliaccio per 5 minuti e raccontarmi cos'è successo?»
Daphne la guardò con rabbia.
«Sono stata graffiata da un Segugio Infernale. Devo avere un sistema immunitario formidabile, secondo Nelle. Ha detto che avrei dovuto essere morta. Non sono morta e ho fatto in modo che la mia Fenice Myrddin mi curasse e sì, ho una Fenice», disse Hope in fretta e sincerità, mentre il suo Lupo minacciava di strapparle le viscere se avesse osato mentire. Quindi agitò la mano in aria e i due uccelli sulle sue spalle apparvero in un lampo di Magia. Daphne rimase a bocca aperta quando vide l'elegante Fenice di mezzanotte lisciarsi le piume, mentre fremeva divertito per la goffaggine di Hope.
Alexandria dormiva sulla spalla sinistra di Hope, russando leggermente, per niente infastidita dal fatto che Hope si fosse mossa o avesse sbattuto contro una porta.
«Per favore, non dire a nessuno di Myrddin e Alexandria. Non voglio che nessuno dia la caccia a nessuno dei due. Le fenici sono già rare così come sono, avendone una legata a un mago o a una strega tutti cercano di approfittarsene. Alexandria è un Uccello del Tuono, secondo i libri che ho letto sugli Uccelli del Tuono hanno tratti simili a una Fenice ma usano i fulmini invece del fuoco» Hope supplicava Daphne, prendendole le mani tra le sue e appoggiando la fronte contro il suo respiro, la stessa aria del suo compagno.
D'istinto, Daphne abbracciò Hope e Myrddin saltò dalla spalla di Hope su quella di Daphne per farla spazio, mentre il viso della ragazza posava sulla spalla destra di Hope.
Daphne sospirò nell'abbraccio. «Non posso perderti, Hope. Ti prego, non morire».
Hope si aggrappò più forte a Daphne. «Non mi perderai. Te lo prometto».
«Non dirò a nessuno di Alexandria e Myrddin» Daphne lasciò andare Hope e andò cercò la Fenice, sussultando leggermente quando finalmente lo vide sulla sua spalla sinistra. «Ciao Myrddin. Grazie per aver offerto le tue Lacrime per mia sorella»
Myrddin esultò felicemente e annuì.
«Ha detto “Prego piccola. Sono più che felice di aiutarti, la tua povera sorella è solo una bambina che merita di vivere la vita al meglio. Sono contento di poterla aiutare a guarire”».
Daphne raddrizzò la testa, sconvolta e guardò prima Myrddin e poi Hope che si imbarazzo leggermente «Sì. Condividiamo un legame mentale, in realtà anche Alexandria ha accesso a quel Legame Familiare, quindi posso sentire anche lei», spiegò Hope con un sorriso.
Daphne sorrise a Hope, spostandole alcuni capelli biondi dietro l'orecchio destro, anche Hope sorrise compiaciuta alla ragazza, facendo arrossire Daphne, poi si schiarì la gola. «Bene, dovremmo raggiungere gli altri».
Gli occhi di Daphne si spalancarono drammaticamente. «Oh, cavolo. Devono averlo sentito tutti. Noi..»
Hope afferrò debolmente la parte superiore delle spalle di Daphne. «Amore calmati. Nessuno ci ha sentito».
Hope attirò l'attenzione di Daphne sul fagotto di salvia. «Vedi quel fagotto di salvia acceso e fumante?».
Daphne annuì leggermente in segno di assenso. «Beh, la mia nonna biologica ha inventato un incantesimo sulla salvia che, quando accesa, agisce come un incantesimo di privacy. Riesce persino a neutralizzare gli incantesimi di ascolto che si trovavano nella zona in precedenza. In realtà ne ho dato un fagotto a tuo padre per Yule. Nessuno ci ha sentito. Stiamo bene»
Daphne aggrottò la fronte. «Tua nonna biologica era una strega?»
Hope scrollò le spalle, ma annuì in segno di assenso. «Sì... Sarebbe possibile spiegarti la mia famiglia biologica più tardi... Per favore? Non sono ancora pronta a parlarne».
La ragazza bionda sorrise tristemente a Hope e abbassò leggermente la testa in un piccolo cenno del capo.
«In realtà c'è una cosa che vorrei dirti prima del tuo tredicesimo compleanno, ma voglio vedere se riesci a indovinarla prima delle prossime vacanze di Natale o di quelle estive, a seconda di quando è il tuo compleanno?» Hope cercò sottilmente di chiedere a Daphne la data di nascita.
Daphne sbuffò scherzosamente. «Per favore, ci riuscirò in un baleno» La bionda sembrava così compiaciuta che Hope sorrise compiaciuta al suo compagno. «Beh, mi divertirò a vedere te cercare di scoprire il mio segreto. Ho lasciato degli indizi che puoi usare. Anzi, oggi ti ho lasciato una briciola di pane da raccogliere. C'è qualche possibilità che io possa ancora scoprire la tua data di nascita, così posso farti dei regali?»
Le guance di Daphne diventarono rosa. «17 gennaio 1980» mormorò Daphne.
«Mi sono perso il tuo compleanno?» chiese Hope, e un'espressione dispiaciuta le attraversò il volto a quel pensiero.
«Non lo sapevi» Hope si avvicinò alla sua scrivania e aprì uno dei cassetti, prendendo la collana che aveva preso dalla cassaforte degli Emrys. Tuttavia, apportò un paio di modifiche. Hope chiese a Nic di mettere della verbena nella collana, mentre Hope dipinse un ritratto della famiglia Greengrass, lo rimpicciolì e chiese a Nic di inserirlo nella collana sopra la verbena, nascondendo la piantina alla vista.
«Girati amore e chiudi gli occhi per favore», chiese Hope mentre slacciava la chiusura con la schiena rivolta verso Daphne.
La bocca di Daphne si apriva e si chiudeva come quella di un pesce fuor d'acqua, a causa dei continui vezzeggiativi con cui Hope continuava a chiamarla.
L'ereditiera dell'erba verde si voltò e chiuse i suoi occhi azzurro ghiaccio. «Ho gli occhi chiusi. E dovresti dirmi anche quand’è il tuo di compleanno Hope».
Gli occhi di Hope si posarono su Daphne e inclinò la testa per esaminarne il profilo, apprezzando la bellezza della sua Compagna, prima di scuotere leggermente la testa e avvicinarsi a Daphne «2 maggio, 20-1979» Hope cambiò prima di poter dire 2012.
Mentre Hope sollevava la collana sopra la testa di Daphne, Myrddin si spostò sul bordo della spalla della ragazza per darle spazio e fece rabbrividire leggermente la ragazza bionda sentendo degli artigli che le sfioravano la spalla.
«Mi sono persa il tuo compleanno?» ripeté Daphne a Hope con tono malizioso «Shhh e tieni gli occhi chiusi amore» Hope ridacchiò sopra la spalla di Daphne mentre lei stringeva il lucchetto dietro la testa e un lampo di Magia scaturì dal medaglione quando si attivò.
«Averti qui per la notte è un meraviglioso regalo di compleanno. Ma se ti preoccupa così tanto, puoi prendermi qualcosa per la prossima volta che mi vedi».
Hope raccolse i setosi capelli biondi di Daphne e li sollevò da sotto la catenina della collana. Hope lasciò scorrere i capelli di Daphne tra le sue dita mentre ne annusava il meraviglioso profumo, sentendo ancora di più l'odore d'arancia di Daphne che proveniva dai suoi capelli.
Hope si avvicinò a Daphne, facendola rabbrividire piacevolmente mentre stava quasi per darle un bacio sulla nuca, ma si trattenne, inspirando invece il profumo della neve fresca e della pergamena.
«Lo farò», sussurrò Daphne. «Ti prenderò qualcosa. Te lo prometto» Hope sorrise e mormorò: «Lascia che ti sposti davanti ad uno specchio tesoro».
Hope guidò Daphne fino a che non si mettesse davanti allo specchio a figura intera di Hope. «Apri gli occhi Daph»
Daphne aprì gli occhi azzurro ghiaccio e fissò il medaglione che portava al collo. Le sue mani tremavano mentre si alzava per toccare delicatamente la collana. «È bellissima. La adoro»
Hope aveva un sorriso smagliante sul viso mentre si chinava sulla spalla destra della ragazza più alta e le sussurrava all'orecchio: «Ce dell’altro. Aprilo» Gli occhi di Daphne incontrano quelli color mare di Hope attraverso lo specchio, arrossendo di nuovo mentre le sue dita aprirono abilmente il medaglione.
Daphne sussultò per la sorpresa. «Hai dipinto la mia famiglia?»
«Certo. La famiglia è sempre e per sempre», rispose Hope con nostalgia nella voce.
«Vuoi andare a mostrarlo a tua madre e a tua sorella?»
Daphne annuì mentre apriva la porta di Hope. Hope gridò «invisibile» facendo sparire di nuovo i due uccelli magici dalla vista e Myrddin si mosse leggermente sulla spalla di Daphne per farle sapere che era ancora lì. Daphne accarezzò leggermente l'ala della Fenice mentre lei e Hope uscivano per raggiungere la sua famiglia.
«State bene voi due?» chiese Annabeth preoccupata.
Daphne annuì: «Hope mi ha fatto un regalo di compleanno in ritardo», disse, mostrandolo alla madre e alla sorella.
«Caro Merlino, è un bellissimo pezzo Hope. Sei sicura di volertene separare?» chiese Anna alla ragazza che aveva chiaramente una cotta per sua figlia.
«Certamente. Appartiene alla donna più splendida e divina dell'universo….. Daphne» Hope rispose con un sorriso affascinante, facendo arrossire di nuovo l’altra ragazzina per il complimento.
Hope decise di smorzare un po' la pressione sulla sua compagna guardando Astoria che rideva dell'imbarazzo della sorella. «Anche se Stori sarebbe al secondo posto con la sua personalità irresistibile e la sua squisita bellezza»
Astoria smise di ridere e arrossì mentre nascondeva timidamente il viso dietro la figura della madre, mentre Annabeth scoppiava a ridere insieme a Nic e Nelle.
«Cavolo Hope, ci stai facendo ingelosire con le tue straordinarie lodi alle belle donne», commentò Nic rivolgendosi alla moglie.
«Forse dovrei darmi una mossa. Che ne pensi, amore mio?» suggerì l'immortale Alchimista.
«Vedremo tesoro. Forse dovresti prendere qualche lezione da Hope sull'arte della parlantina», rispose Nelle con una risata musicale.
Hope sorrise compiaciuta e fece un inchino esagerato.
«Quello che voglio sapere è come hai fatto a entrare nella tua stanza con una Daphne infuriata e a uscirne senza un solo graffio?» chiese Annabeth completamente confusa.
«Ogni volta che Daphne aveva quel tono di voce, nessuno usciva dalla stanza di buon umore, anzi, di solito erano più che sconvolti. Dovrei saperlo. Mi è capitato di trovarmi all'estremo opposto un paio di volte», commentò Anna ridendo.
Hope lanciò un'occhiata a Daphne e lei alzò un sopracciglio.
«L'ho ascoltata e le ho fatto un regalo di compleanno in ritardo» Hope rispose con un sorriso imbarazzato mentre Daphne annuiva.
«Bene. Ora che ci siamo chiariti su questo punto, Astoria, puoi darmi il braccio, per favore?» Nelle cambiò argomento e tese la mano sinistra mentre raccoglieva la siringa con il sangue di Hope.
Astoria sospirò, avvicinandosi a Nelle e porse la mano destra alla Guaritrice. Nelle le sistemò il braccio in modo da trovare una vena lanciando un incantesimo di guarigione senza bacchetta, facendo brillare la vena più vicina alla pelle con una luce luminescente, permettendo a Nelle di praticare l'iniezione facilmente.
Stori tenne gli occhi socchiusi mentre Nelle praticava l'iniezione.
Hope camminò davanti ad Astoria e si inginocchiò davanti a lei. «Respira Stori. Guardami, bellissima ragazza»
Astoria sbirciò fuori dalle palpebre chiuse per guardare Hope e la vide sorridere prima di muovere le mani in un movimento specifico mentre recitava il suo incantesimo sul tetto: «Mutare seu rosto» Hope decorò il tetto in modo che assomigliasse a una notte stellata, con stelle scintillanti e stelle cadenti.
«Guarda su Stori».
Tutti nella stanza alzarono lo sguardo al soffitto e rimasero a bocca aperta per la magia senza bacchetta di Hope; erano tutti così immersi nel incantesimo creato da Hope che due minuti e mezzo trascorsero in un attimo.
Nessun altro aveva notato che il segno dell'ago era già guarito grazie alle qualità vampiriche del sangue di Hope, che prese la siringa della Lacrima di Fenice e diede un colpetto al braccio di Nelle, mettendole la seconda siringa in mano.
Perenelle sorrise a Hope prima di dirigersi verso Astoria e iniettare la seconda dose nella stessa vena di prima, ma più in basso nel braccio, più vicina al polso.
Dopo qualche istante, Astoria emise un sibilo mentre si copriva il braccio dove avrebbe dovuto esserci la seconda iniezione, solo che anche questo segno era guarito, che fosse dovuto alle Lacrime o al sangue di Hope. Lei avrebbe suggerito di lanciare una moneta.
I lamenti di Astoria risvegliarono tutti dal loro stato di trance.
«E adesso?» chiese Annabeth preoccupata mentre sorvegliava attentamente la figlia.
«La terremo qui per la notte. Monitorerò i suoi parametri vitali. Ma Astoria starà bene. Il bruciore si dissolverà tra circa 5 minuti», spiegò Nelle all'amica, poi guardò Astoria. «Forse potresti distrarti di nuovo guardando le stelle. Ti aiuterà»
Hope si avvicinò a Daphne e le sussurrò all'orecchio: «Abbracciala».
Daphne guardò Hope con aria confusa, mentre lei emise un sospiro divertito «Usa la tua magia. Raffreddale la pelle per contrastare il calore. Crea un bozzolo di aria fredda intorno a te e tua sorella», spiegò Hope senza che nessuno se ne accorgesse.
Daphne si alzò per sedersi accanto ad Astoria e la strinse in un abbraccio di ghiaccio indotto magicamente, proprio come Hope aveva suggerito.
«Ti ho preso Stori» disse Daphne dolcemente mentre cullava la sorella che sospirava contenta.
«Mmm... Sei così fredda. È meraviglioso» Astoria geme di piacere mentre coccola la sorella maggiore.
Daphne continuò così per quasi 10 minuti prima che Astoria accenni al fatto che aveva freddo e Daphne richiamò immediatamente la sua magia dentro di sé. «Meglio?»
Astoria annuì alla sorella, poi alla madre. «In realtà mi sento più forte di prima» Annabeth rimase a cena prima di tornare a casa dopo aver parlato con entrambe le figlie.
Hope offrì alle due sorelle la sua stanza mentre lei occupava il salotto. Daphne cercò di dissuaderla, ma Hope affermò di aver cercato un motivo legittimo per dormire sul salotto fin dal primo giorno in cui l'aveva visto.
Nic e Nelle alzarono gli occhi al cielo, ma confermarono verbalmente che Hope aveva voluto dormire sul divano e che era stata una delle prime domande che si era posta quando l'aveva visto.
«Starò bene qui», rassicurò Hope il suo compagno.
Poiché Astoria è andata a letto presto, Hope ha annullato il suo incantesimo di invisibilità e i due uccelli volavano fuori, mentre Hope aveva creato un trespolo secondario circa 5 minuti prima, quando si è resa conto che non avrebbe dormito nella sua stanza quella notte.
Daphne stava per litigare con Hope per allargare il suo letto in modo che tutti potessero starci, ma Hope fece qualcosa che causò un vuoto di memoria alla ragazza bionda.
Hope baciò la guancia di Daphne, vicino all'angolo delle labbra, e le augurò la buonanotte mentre lei lasciava il suo compagno nella sua stanza, mentre il Lupo e il Vampiro di Hope gioivano di quell'intimo contatto.
Chapter 16: Capitolo 16
Chapter Text
Capitolo 16
Durante le vacanze estive Hope ha trascorso la settimana di addestramento Goblin con Re Ragnok e un'altra settimana con i Goblin per risolvere tutti i problemi di Lady Emrys per il Wizengamot. Ha fatto visita a Susan e Amelia un paio di volte, ha visto i Greengrass e si è fatta sentire con Astoria, che non ha più avuto problemi da quando i Flamel le hanno dato la cura.
Daphne aveva fatto a Hope un regalo di compleanno in ritardo, che era la sua versione del medaglione che Hope le aveva regalato, ma senza l'enorme quantità di protezioni che aveva quello che le aveva donato la giovane Mikaelson. Tuttavia, Daphne riuscì a parlare con Nic o Nelle riguardo a uno dei dipinti della sua famiglia nella sua stanza per confermare quali fossero i suoi genitori.
Hope pianse quando aprì il suo ciondolo, facendo preoccupare la sua compagna, ma Hope abbracciò Daphne prima che potesse andare da qualche parte, ringraziandola per un pezzo della sua famiglia che poteva portare ovunque. E fu ancora più contenta del dono di Daphne perché la collana emanava l'odore della ragazza, della neve fresca, delle arance e della pergamena.
Hope stava scambiando lettere con tutti i suoi amici e ricordava che i compleanni di Neville e Harry erano a fine luglio. La ragazza aveva inviato a entrambi i ragazzi dei messaggi di fuoco con delle caramelle magiche e un paio di libri rispettivamente di Erbologia e Difesa.
Da quando Daphne ha invitato Hope a Diagon Alley per ritirare il materiale scolastico, lei ha accettato di andarci affinché Hope potesse trascorrere del tempo con il suo amore, anche se dovesse giocare al gioco del “non ti conosco”.
Hope si limitò a ridacchiare mentre Daphne eseguiva il suo incantesimo di invisibilità, ma con l'intento di farsi vedere solo da lei.
Daphne non credette a Hope finché non andarono da Madama Malkins per rinnovarle i vestiti e nessuno le rivolse la parola o la guardò, mentre Hope si limitava a sorridere alla bionda mentre guardava la biancheria intima nel negozio, facendo arrossire Daphne.
Quando entrarono da Flourish and Blotts, Hope ebbe un conato di vomito vedendo Allock. Daphne notò la sua reazione e rise di Hope. La quale, da adulta e matura come dovrebbe essere, tirò fuori la lingua alla bellezza bionda.
Daphne aspettò di sopra che Hope la raggiungesse per sussurrare alla ragazza dai capelli ramati: «Non sei una sua fan immagino?»
Hope le lanciò solo un'occhiataccia finta. «Aspetta la nostra prima lezione con lui come professore di Difesa e rifammela. Quel tipo è un idiota. Leggi i suoi libri e troverai così tante incongruenze che non è divertente. Nic e Nelle hanno fatto così quando hanno saputo che sarebbe stato il nostro professore e ora sono furiosi perché sono piuttosto arrabbiate con Silente e non vogliono parlargli».
«Buono a sapersi» Daphne rispose accigliata all'informazione, prima di lanciare un'occhiata gelida a Lockhart.
«Ehi tesoro», disse Hope, catturando subito l'attenzione di Daphne, «Vado a farmi vedere e a chiacchierare con alcune amiche che sono in giro. Ti va bene rimanere con Tracey?»
La bionda inclinò leggermente la testa finché non sentì il suo nome pronunciato alle sue spalle dalla sua amica. Daphne rivolse un cenno del capo a Hope prima di voltarsi con la compostezza dell'ereditiera purosangue.
Il Lupo di Hope si lamentò di quanto fosse bella Daphne mentre interpretava la sua parte di Principessa Purosangue, ma Hope non apprezzò che la sua Compagna fosse a disagio. Sapeva che a Daphne non piaceva essere fredda con tutti, ma era l'unico modo che conosceva per tenere lontana la popolazione maschile da lei.
Hope uscì dalla libreria, annullò il suo incantesimo di invisibilità mentre era in camminava e tornò da Madama Malkins per prendere un nuovo set di abiti. Avvolta dagli stessi incantesimi crescenti, che sarebbero durati per il resto dell'anno scolastico e avrebbero sostituito l'uniforme strappata che il Segugio Infernale aveva rovinato.
Poi tornò a Flourish and Blotts dove assistette allo scontro tra Arthur Weasley e Lucius Malfoy.
Hope cercò istintivamente di correre in avanti finché non investì quasi una ragazzina bionda e pallida, che le stava di fronte con un sorriso sognante. «Ciao Hope Mikaelson», disse la ragazza.
Hope riconobbe la ragazza come Luna e si dimenticò completamente del litigio mentre parlava con la ragazza instabile. «Ciao Luna. Come stai?»
«Bene. Papà ed io abbiamo cercato uno Snorkack dalle corna arricciate ma finora senza successo. Com'è andata la tua ricerca della via di casa?» chiese il giovane veggente.
Hope sbuffò mordendosi il labbro. «In realtà piuttosto a rilento. Tutti i libri che ho letto finora non spiegano le dimensioni alternative»
«Non dimenticare il viaggio nel tempo», osserva Luna con sguardo disinvolto.
Hope gemette: «Come ho potuto dimenticare il viaggio nel tempo?», chiese Hope in tono scherzoso, mentre Luna ridacchiava «Non riuscirò mai a nasconderti niente, vero?» sussurrò Hope alla ragazza.
«No», disse la ragazza più giovane con uno schiocco.
Questa volta fu il turno di Luna di chinarsi accanto a Hope. «Come sta la tua compagna Lady Emrys?»
Hope gemette e posò una mano sul braccio di Luna, avvicinandosi alla libreria. Hope sbatté la testa un paio di volte contro la mensola. Luna ridacchiava per le azioni di Hope, mentre la ragazza più grande si preoccupava leggermente per la piccola veggente.
«Non preoccuparti di me. Non lo dirò a nessuno. Pandora ha lasciato un biglietto al suo discendente che sarebbe diventato amico del Tri-ibrido, chiedendogli di essere il suo migliore amico o confidente. A parte la tua Compagna ovviamente» Luna interruppe la battaglia interiore di Hope.
Hope grugnì prima di rispondere. «Grazie per avermi chiarito la cosa e la mia Compagna sta benissimo. Credo che si stia avvicinando al segreto di Lady Emrys. Il che è un bene, visto che il mio subconscio mi dice che devo informarla di questo prima del suo tredicesimo compleanno, che è a gennaio e se non riesce a capirlo entro Natale, glielo dirò io stessa»
«Ottima scelta», rispose Luna prima di entrare di corsa nel negozio. «Ci vediamo presto, Hope Mikaelson».
Hope guardò la ragazza allontanarsi saltellando prima di commentare a bassa voce: «Beh... è stato davvero interessante»
Hope alzò lo sguardo ma non vide più nessuno dei Weasley ed emise un gemito agitato. «Cazzo. Ecco che il Diario di Riddle se ne va».
Hope non ebbe l'opportunità di ricongiungersi con Daphne, ma la salutò con discrezione prima che Draco e i suoi compari potessero vederla. Hope fu fermata di colpo, mentre si dirigeva al Paiolo Magico, da un bastone che le si abbatté violentemente sulla spalla. Hope strinse i denti prima di sforzarsi di guardare in faccia mentre girava la testa e vedeva una testa di serpente argentata.
Un tono strascicato di superiorità le giunse alle spalle. «Ah, devi essere la Strega Nata Babbana di Serpeverde. Mio figlio mi ha informato di te».
La parola “Nato Babbano” suonava come il peggior insulto del mondo.
Hope sentì un incantesimo silenzioso che poteva solo definire pericoloso, come un'ondata che attraversava il bastone del vecchio Malfoy. Hope usò alcune delle abilità apprese schivando i colpi di spada durante l'addestramento con i Goblin e si liberò dal bastone, riuscendo ad allontanarsi di circa un metro e si girò per affrontare l'uomo biondo, con il figlio che sogghignava alle sue spalle, prima che l'incantesimo si diffondesse all'interno della bocca del serpente, nascosto alla vista degli astanti.
Hope socchiuse gli occhi su Lucius prima di rispondere: «Credo di sì. Direi che è stato un piacere, ma..» La voce di Hope si spense mentre si allontanava, lasciando il resto in sospeso.
Hope uscì dal camino e gemette infastidita. «Uffa. Odio sul serio tutto ciò che riguarda Malfoy» si fermò mentre faceva qualche passo nello studio, sentendo l'odore opprimente del sesso, poi guardò verso la scrivania e vide Nelle sdraiata sulla schiena con Nic chino su di lei, entrambi nudi.
Hope sbatté le palpebre distrattamente mentre i suoi occhi scrutavano le figure dei suoi tutori, mentre Nic e Nelle si bloccarono alla vista del camino che si accendeva di verde quando Hope arrivò attraverso la Metropolvere. Rimasero tutti completamente immobili finché il cervello di Hope non si riavviò, ma le opzioni per lei erano il suo sarcasmo o l'imbarazzo.
Sembra che stavolta l'imbarazzo abbia vinto e Hope si coprì gli occhi con un grido prima di uscire rapidamente dalla stanza, urlando dietro di sé: «Accidenti ragazzi! Vi avevo detto di non fare sesso in una stanza con me vicino».
«Sei tu quella che è appena arrivato. Pensavamo che saresti tornato verso l'ora di cena» rispose Nic.
«Non è colpa nostra, cara. È difficile avere una vita sessuale attiva quando hai una figlia», disse Nelle con un gemito mentre Nic si muoveva leggermente dentro di lei.
Hope emise un gemito molto forte e si lanciò fuori con la sua velocità potenziata da Lupo e Vampiro, addentrandosi nel profondo della foresta.
«È così che si sentono i bambini quando sorprendono i genitori a fare sesso?» pensò Hope ad alta voce mentre correva.
Il Lupo e il Vampiro interiori di Hope scossero la testa e risposero: «Nemmeno lontanamente». Il Vampiro replicò.
Mentre il suo Lupo era più esplicito. «No, perché i bambini non guardano i corpi nudi dei genitori e non pensano a quanto siano attraenti» Hope alzò gli occhi al cielo, guardando il Lupo: «Traditore». Il Lupo ululò dalle risate nella sua mente, mentre il Vampiro ridacchiava.
Dopo essere tornata a casa da Diagon Alley ed essere scappata via, Hope tornò mentre Nic e Nelle si erano addormentati aspettandola fuori. Hope li aveva fatti cadere in un sonno più profondo prima di portarli a letto. Poi aveva deciso di dipingere e, come prevedibile, aveva dipinto Nic e Nelle che facevano sesso sulla scrivania dall'angolazione in cui li aveva visti lei. Per fortuna, dal punto di vista di Hope, non vedeva effettivamente dove Nic penetrasse profondamente in Nelle, ma non ci vuole un genio per capirlo.
Il dipinto della ragazza dai capelli ramati trasmetteva un'espressione di piacere che proveniva da entrambe le due figure raffigurate. Nic guardava la moglie con desiderio mentre le teneva i fianchi, mentre Perenelle reclinava la testa all'indietro in un gemito. Le braccia sollevate sopra la testa, stringeva forte il bordo della scrivania, inarcando il seno per coprire l'unione tra le gambe della coppia. Hope aveva anche disegnato gli oggetti dalla scrivania sparsi a terra, fogli sparpagliati, libri aperti a pagine a caso e penne ovunque.
Hope scrisse un biglietto arguto e appese il dipinto nella stanza della coppia, appiccicandolo all'angolo con un sorrisetto. Hope decise però di essere gentile e andò nella Stanza dell'Alchimia di Nic. L'Ereditiera Flamel preparò una Pozione Calmante per Nelle per il giorno dopo e chiamò Mixy in modo che avesse la pozione a portata di mano da dare alla donna.
La mattina dopo, Perenelle gemeva imbarazzata e Nicolas si sbellicava dalle risate, cosa che svegliò Hope. Così quando uscì dalla sua stanza, incrociò le braccia e si appoggiò allo stipite della porta, aspettando che Nelle uscisse.
Nelle guardò Hope arrossendo. «Davvero Hope?»
«Già» Hope annuì una volta con un sorrisetto.
«Non ho avuto il tempo di essere sarcastica quando ti ho beccata sul fatto. Tanto vale che recupero ora» Hope prese in giro Nelle con il suo solito sorrisetto.
Perenelle gemette di nuovo, ma prima che potesse rispondere, Nicolas uscì con in mano il biglietto di Hope e lo lesse ad alta voce: «Vi regalo questo dipinto per scusarmi di aver interrotto quella che è stata ovviamente un'esperienza meravigliosa (da notare le vostre espressioni nel dipinto). Ammetto che il mio Lupo e il mio Vampiro avevano ragione. Pensavano che voi due che facevate sesso insieme sarebbe stato assolutamente divino, e non dimentichiamo l'odore che c'era nella stanza: sembrava che foste rimasti lì dentro per ben tre ore.
Comunque, detto questo, spero che il dipinto vi piaccia e che sappiate che ho intenzione di essere più discreta ogni volta che io e Daphne decideremo di fare il grande passo. Magari potresti prendere spunto da noi in futuro.
Con le più sincere scuse, Hope (Flamel) Mikaelson»
Dopo averlo riletto, Perenelle diede uno schiaffo al braccio di Nicolas e il suo viso si infiammò di calore. «Vi odio entrambi»
Nicolas e Hope si guardarono e risero prima di dirigersi a fare colazione.
Hope chiamò Mixy: «Sì, Lady Hope?» Un piccolo squittio proveniva da dietro di lei.
«Potresti dare a Perenelle la Pozione Calmante che le ho preparato ieri sera? Credo che ne avrà bisogno», chiede Hope all'Elfo Domestico.
«Certamente, Lady Hope» Prima che l'elfo domestico si allontanasse, chiese incuriosito, torcendosi le mani.
«Non vorrei sembrare scortese, mia Lady Hope. Ma perché a te e a Padron Flamel piace agitare la Padrona Flamel così tanto? Questa è quasi la quinta volta che devo dare una Pozione Calmante alla Padrone da quando sei entrata in famiglia», spiegò Mixy imbarazzata.
Hope spalancò gli occhi e guardò Nic. «Dai a Nelle delle Pozioni Calmanti dopo alcune delle nostre chiacchiere?»
«Sì. La questione del sesso la infastidisce un po' con te in casa, anche se sa che molto probabilmente hai fatto sesso anche tu nel tuo mondo. Ma fisicamente vede ancora una bambina quando ti guarda e questi non sono commenti che vengono naturalmente da una bambina», spiega Nic con un'alzata di spalle.
Hope canticchiò, ma non lo corresse. «No, credo di no. Ma non cambierò il mio comportamento. L'ho già fatto e non lo farò più»
Nic annuì e si posò una mano sulla sua. «Lo sappiamo. Ecco perché non ne abbiamo mai parlato prima. Comunque apprezzo molto che tu abbia preparato la pozione per lei. Io ne avrei preparata una dopo colazione»
«Grazie Merlino, è una pozione veloce da preparare», concluse Nicolas ridendo.
Mixy abbassò lo sguardo a terra e arrossì per l'imbarazzo prima di uscire dalla stanza.
Finita l’estate, Hope incontrò le sue amiche sull'Espresso per Hogwarts, ma tutti nello scompartimento erano furibondi, così Hope si fermò di colpo e indietreggiò lentamente. Una mano scattò prima che Hope potesse andarsene e la trascinò dentro per farla sedere accanto a Padma, che lasciò andare il braccio di Hope quando finalmente si sistemò.
L'unica Corvonero nello scompartimento prese un respiro profondo per calmarsi. «Scusa, Hope. Non ce l’abbiamo con te»
Hope si guardò intorno e vide Parvati seduta accanto alla sorella, mentre sui sedili di fronte c'erano Neville, Hannah e Susan, tutti con il volto accigliato.
Dopo aver osservato i volti sconvolti di tutti, Hope rivolse a Padma uno sguardo incredulo.
La ragazza indiana sbuffò leggermente. «Okay. Riformulo. Siamo profondamente disgustati da quello che ci hai detto sul treno prima delle vacanze. Quindi abbiamo controllato i nostri appunti con il libro di testo e non tornava niente. Abbiamo parlato con i nostri genitori o tutori delle nostre preoccupazioni» Susan riprese da dove Padma aveva lasciato. «Ne parlai con mia zia e ottenni il permesso da Madama Paciock e dai genitori di Hannah di farli venire a Bones Manor, così avremmo potuto usare il nostro pensatoio per rivedere i nostri ricordi delle lezioni di Pozioni»
Hope sbatté le palpebre e pensò a quanto male avesse fatto raccontando alle amiche delle protezioni di Piton. Dato che Hope aveva deciso di portare entrambi i suoi uccelli a scuola quest'anno, sotto l'incantesimo dell'invisibilità, sentì Myrddin sbellicarsi dalle risate mentre le beccava la guancia destra.
Susan vide il volto stoico di Hope e si ricordò che la ragazza non avrebbe saputo cosa fosse un pensatoio, così decise di spiegarglielo affinché Hope potesse capire cosa stava succedendo. «Un pensatoio è un oggetto magico che permette a qualcun altro, come i nostri tutori o genitori, di visualizzare la memoria di un'altra persona, come la mia, quella di Neville o di Hannah»
Hope annuì grata a Susan, rendendosi conto che la Tassorosso dalla testa rossa stava cercando di aiutarla.
«Comunque avevi ragione. Tutti i nostri ricordi mostravano che usavamo tutti lo stesso libro di testo, ma che c'erano quantità diverse di ingredienti, metodi di preparazione diversi e in quello di Hannah a volte c'erano ingredienti diversi per far sì che la Pozione fallisse, mentre quelli di Neville erano molto più pericolosi. Credo che Madama Paciock fosse a circa 2 secondi di distanza dal viaggiare attraverso la Metropolvere fino alla scuola e lanciare un incantesimo su Piton, soprattutto quando ha visto che Piton si concentrava su Neville per fargli pressione farlo sbagliare», spiegò Susan inorridita.
Neville alzò lo sguardo verso Hope e la sua espressione passò dalla rabbia alla gratitudine prima di dichiarare:
«Ciò che l'ha fermata è stato vederti sventare tutti i tentativi di Piton e dei Serpeverde di sabotarmi. Ha visto come guardavi sempre verso di me e gli altri Grifondoro quando passava qualcuno in verde. Se lanciavano qualcosa verso la mia Pozione, spariva e basta».
Hope sembrava imbarazzata per le lodi che le venivano rivolte, ma voleva anche contestare l'affermazione di Neville, ma il Grifondoro continuava a parlare. «È successo più volte, così la nonna è riuscita a trovarti mentre guardavi l'ingrediente aggiuntivo, poi ti abbiamo vista sussurrare qualcosa e l'ingrediente è scomparso. Quindi volevo ringraziarti a nome dell'Antichissima e Nobilissima Casa Paciock, oltre a ringraziarti a nome mio. Grazie, Hope. Apprezzo molto che tu mi abbia salvato»
Hope inspirò profondamente, mentre dentro di sé era in preda al panico «Prego», disse Hope con un filo di voce prima di guardare la porta della cabina quando sentì Malfoy e i suoi compari avvicinarsi.
Hope gemette prima ancora che la porta si aprisse, Malfoy guardò dentro e la guardò con disprezzo. «Ti stavo cercando Mezzosangue. Come osi voltare le spalle a mio padre? La tua insolenza su quelli che sono i tuoi superiori dovrebbe essere cor-
-!?» Cinque Stupeficium furono sparati dallo scompartimento, tre dei quali colpirono Malfoy mentre gli altri due colpirono Tiger e Goyle. Hope rimase a bocca aperta per lo shock mentre si girava verso gli altri occupanti «Non era necessario che lo facessi», affermò Hope sotto shock.
«Sì, lo era» Risposero tutti insieme. Hope li guardò e annuì in segno di ringraziamento.
Un Prefetto di Tassorosso si avvicinò ai tre studenti e sospirò. «Tutti voi avrete 10 punti presi dalle vostre rispettive Case».
Per poi di risvegliare i tre ragazzi Serpeverde che si allontanarono subito di corsa, ma non prima di aver lanciato un'occhiata fulminante a tutti coloro che si trovavano nello scompartimento.
«Grazie. Ma una volta arrivati a scuola non cercate di difendermi. In qualche modo vi mettereste nei guai» Tutti aprirono bocca per ribattere con Hope, ma lei li interruppe.
«No. Lo sapete bene quanto me. Sono un Nato Babbano nella tana dei serpenti. Attaccheranno sempre qualcosa che percepiscono come più debole di loro. Inoltre, immagino che i Reparti della scuola siano ancora forti, quindi sarò al sicuro lì... almeno fisicamente».
«Quali reparti?» chiesero incuriositi i gemelli Patil.
Hope sospirò e spiegò allo scompartimento la Pietra di Guardia dei Serpeverde, come impedisse ai Serpeverde di attaccare gli altri studenti e perché la maggior parte degli studenti Serpeverde cadesse a terra con la bocca sigillata.
Hope ha anche spiegato perché un Goblin (Dente-affilato) si sia presentato per “smantellare” la Pietra di Guardia, ma non ci fosse riuscito perché Salazar Serpeverde aveva scelto un protettore, e di come Silente e Piton fossero ansiosi di scoprire chi fosse il protettore per poter “parlare” con lui. Hope ha rivelato che la protettrice era Lady Emrys.
Il resto del viaggio in treno fu per lo più una speculazione su Lady Emrys e su quello che avrebbero ottenuto grazie alla scoperta del reparto di alterazione di Piton sull’aula di pozioni. Myrddin e Alexandria erano contenti della scelta di Hope in fatto di amicizie, sapendo che l'avrebbero protetta, anche se Hope non glielo avesse chiesto.
Arrivata ad Hogwarts, Hope non fu minimamente sorpresa quando diversi studenti Serpeverde caddero a terra dal dolore; si limitò a roteare gli occhi e continuò il suo cammino verso la classe o la Sala Grande.
Le sue corse mattutine sono più divertenti con Myrddin e Alexandria che volano con lei. A volte tiene la piccola Uccello di Tuono sotto il suo maglione per proteggerla mentre gareggia contro Myrddin e usa la sua super velocità per sfidare la Fenice.
Hope perde sempre poiché Myrddin usa la magia di Hope per amplificare la sua velocità e spara un boom sonico ogni volta che la ragazza gli si avvicina.
Grazie a Lockhart, Difesa fu una totale perdita di tempo, per il quiz che diede alla classe su se stesso. L'occhio di Hope si contrasse per la rabbia. Tutti i fogli furono dati alle fiamme, facendo strillare tutti gli studenti del secondo anno, ma lo strillo da ragazzina del “Professor” Lockhart divenne l'argomento di conversazione della classe e sopratutto dopo che lui andò a nascondersi negli alloggi dei professori in fondo all'aula.
La lezione con i Folletti della Cornovaglia è stata semplicemente ridicola: dopo che Lockhart è fuggito, Hope ha emesso un ringhio profondo dalla gola, che ha fatto sì che tutti i Folletti nelle vicinanze smettessero immediatamente di volare e rabbrividissero per la paura.
Hermione aveva lanciato Immobulus per congelare tutti i Folletti della Cornovaglia quasi contemporaneamente al ringhio di Hope, ma Daphne aveva osservato Hope durante il disastro che Lockhart aveva scatenato su di loro e aveva visto Hope fare qualcosa per pietrificare i Folletti prima che Granger lanciasse il suo incantesimo.
A Pozioni non è successo niente. Il reparto di Piton era ancora attiva, ma ne era stato posto una più forte, quindi nessuno in classe ha menzionato il precedente reparto o si è lamentato dell'ingiustizia che portava prima.
Hope gemette mentre Halloween si avvicinava di nuovo e porse le sue condoglianze alle amiche. Harry riuscì a fermarla prima che se ne andasse chiedendole: «Dove sei andata dopo averci incrociato sulla scacchiera l'anno scorso?» Hope sospirò prima di dire che c'era un'altra Creatura Magica per l'ostacolo Difesa con cui doveva fare i conti. La Serpeverde dai capelli castani aveva anche detto di aver trovato Harry “privo di sensi” a causa di un'ombra che lo aveva attraversato e di essersi nascosta quando erano comparsi Silente e Piton.
Dopo la festa di Halloween, l'intera comunità studentesca venne a sapere che la signora Norris era stata pietrificata e che l'erede di Serpeverde aveva lasciato il messaggio:
La Camera dei Segreti è stata aperta
Nemici dell'erede temete!
A parte la partita di Quidditch Grifondoro contro Serpeverde che si conclude con Allock che fa sparire tutte le ossa del braccio destro di Harry, la pietrificazione di Colin Canon, il tentativo di un Club dei Duellanti quando tutti scoprirono che Harry era un Rettilofono e la pietrificazione di Justin Finch-Fletchley, non c'era nient'altro degno di nota da Halloween a Yule, anche se Hope rise tra sé e sé quando si rese conto che la Pietra di Guardia di Serpeverde permetterà agli studenti di Serpeverde di lanciare incantesimi su altri studenti, a patto che gli incantesimi siano lanciati per motivi scolastici o consentiti per i Duelli.
Forse un quarto degli studenti di Serpeverde non ha lanciato incantesimi prima del duello tra Harry e Draco, perché sapevano cosa aveva faceva scattare la Pietra di Guardia di Serpeverde e non volevano sfidare la sorte.
Hope sapeva che gli incantesimi avrebbero funzionato durante le lezioni, ma non durante un Duello, il che le fece sorridere, sapendo che se avesse mai voluto vendicarsi di un Serpeverde, non avrebbe dovuto far altro che sfidarlo a un Duello Magico.
Hope si chiese quanti Serpeverde abbiano effettivamente capito come funzionano i duelli magici e che la sfideranno presto.
Hope trovò Harry in biblioteca prima delle vacanze di Natale e gli parlò durante l'ora di studio, mentre stavano riponendo i libri. Harry le chiese: «Perché non mi eviti?»
Hope guardò Harry con un sorriso triste. «Risposta semplice: sei una brava persona Harry. Non faresti mai del male a nessuno e, se mai lo facessi, lo faresti faccia a faccia o per legittima difesa»
Harry sbuffò divertito, cosa che fece sorridere Hope. «Risposta estesa: sei uno studente cresciuto come un babbano e non hai alcuna conoscenza della magia prima di venire qui. Come potresti pietrificare qualcuno? Sai almeno come fare? No. Dubito che tu non lo sappia».
Harry gemette e sbatté la testa sulla scrivania a cui stavano lavorando, facendo sbuffare Hope.
«Se non l'hai notato, gli studenti qui non sono particolarmente intelligenti quando si tratta di cose ovvie»
Harry strinse le labbra e scosse la testa. «No. Nemmeno un po'»
Hope era in parte nervosa, ma anche emozionata per queste feste di Yule, dato che avrebbe raccontato tutto di sé a Daphne. Hope era felicissima di aver lasciato Hogwarts.
La questione dell'Erede di Serpeverde stava diventando fastidiosa, soprattutto quando qualche stronzo biondo ha insinuato che l'Erede di Serpeverde fosse anche la protettrice di Serpeverde, Lady Emrys. Quindi i Flamel hanno ricevuto un sacco di lettere di odio da genitori arrabbiati.
Hope ha preso nota di tutte le famiglie che hanno cercato di stregarla tramite posta e ha deciso di ignorare la posta fino alla fine dell'anno scolastico, poi ha ricordato le lettere che aveva inviato l'anno scorso in cui minacciava di interrompere qualsiasi corrispondenza con intenti malevoli.
Hope aveva ritirato tutti i suoi doni di Yule nei primi giorni; erano solo piccoli regali, dato che Hope aveva fatto dei dipinti di tutti i suoi amici, e aveva anche abbandonato la stravaganza dei suoi doni da Lady Emrys a causa dello scherzo dell'Erede di Serpeverde.
Infatti, a parte Madama Bones, Hope non invierà alcun regalo come Lady Emrys; invierà però alcune lettere alle famiglie che non hanno tentarono di farle del male.
Hope realizzò un dipinto di famiglia raffigurante i Greengrass per fare un regalo comune ad Annabeth e Marcus; per Stori, Hope le regalò un braccialetto con un antico simbolo celtico al centro. Il simbolo era di natura runica e veniva usato nel mondo antico come simbolo di famiglia per i Mikaelson. Hope applicò anche delle protezioni al braccialetto e chiese a Nicolas di infondervi della verbena.
Ha anche fatto un regalo alle gemelle Patil, a Neville e Hannah. Per Susan e Amelia ha creato un set di cristalli di comunicazione che ha usato nel suo mondo con la zia Freya, includendo anche le istruzioni su come usarli.
Per Luna, eseguì un incantesimo di localizzazione per trovare uno Snorkack dalle corna arricciate, a quanto pare si trovavano solo in Nuova Zelanda, quindi Hope si recò lì con Myrddin e Alexandria. Durante il viaggio della Fenice, Alexandria innescò accidentalmente il suo viaggio di fulmini e finì da qualche altra parte.
Hope e Myrddin usarono il loro Legame Familiare per localizzare rapidamente Alexandria. Hope si materializzò dove si trovava l’Uccello di Tuono che si aggrappò immediatamente a Hope non appena apparve. Myrddin esplose dal nulla con un'esplosione di calore e volò accanto ad Alexandria, offrendole quello che sarebbe stato considerato un abbraccio piumato.
Hope trascorreva alcune ore al giorno con i due uccelli, cercando di insegnare ad Alexandria come viaggiare con i fulmini verso una posizione specifica, come viaggiare con un passeggero e come creare temporali. Purtroppo, il tutto richiedeva un apprendimento molto lungo, dato che sia Myrddin che Alexandria avevano accesso all'enorme potere magico di Hope, quindi i temporali erano troppo potenti ed estremamente umidi.
Hope terminò il suo viaggio in Nuova Zelanda e raccolse uno Snorkack dalle corna spiegazzate rimasto orfano, che si affezionò a lei.
Hope aveva creato un altro set di cristalli di comunicazione da dare a Nicolas e Perenelle per Natale. Aveva deciso di regalare un vecchio incantesimo per il compleanno di Nelle, ma aveva anche comprato un regalo di compleanno in ritardo per Nic, dato che lei aveva saltato il suo compleanno all'inizio dell'anno.
Hope diede a Nelle la ricetta per una soluzione che usava al collegio Salvatore per curare la maggior parte delle ferite e dei tagli fisici. Tuttavia, per il regalo di Nic, Hope gli insegnò l'incantesimo di trasferimento di suo zio Kol, che trasferisce le proprietà di un ingrediente in un altro.
Quanto a Daphne, Hope voleva darle un anello, ma sapeva che era ancora troppo presto e che doveva aspettare di raccontarle tutto. Così Hope creò una Sfera della Verità per la sua Compagna, con un biglietto in cui le diceva di portarla con sé quando si sarebbero incontrate prima del nuovo anno.
Chapter 17: Capitolo 17
Chapter Text
Capitolo 17
Dopo il Natale, Hope invitò Daphne nella proprietà di Flamel e le chiese di fare una passeggiata nella foresta per poter parlare in privato. Una volta addentratesi abbastanza, Hope si voltò verso la bellissima ragazza bionda e si prese un breve momento per ammirarla, con un sorriso compiaciuto che illuminava il viso della ragazza dai capelli ramati.
Daphne si schiarì la gola e arrossì, interrompendo lo sguardo adorante di Hope.
«Allora qual è il motivo per cui volevi che portassi la Sfera della Verità?» chiese la bionda mentre giocherellava nervosamente con la sfera di cristallo che aveva tra le mani.
Gli occhi di Hope si incrociarono con quelli blu ghiaccio della bionda mentre agitava la mano evocando due sedie e un tavolo in una radura. Hope si spostò verso la sedia di fronte e la spostò per Daphne «Milady» disse con tono seducente, un sorrisetto e un luccichio malizioso nei suoi occhi color mare.
Le pupille di Daphne si dilatarono per quel gesto affettuoso mentre si spostava per sedersi sulla sedia che Hope le aveva portato, e Hope spinse la sedia mentre Daphne si sedeva. «Grazie Hope».
Hope girò intorno al tavolo. «Prego amore. Se desideri qualcosa da mangiare o da bere, chiama Mixy e lei te lo porterà», osservò Hope sedendosi dalla sua parte del tavolo. «Puoi mettere la Sfera della Verità sul tavolo? Convaliderà le mie parole, perché so che sarà difficile da accettare e credere».
Daphne sospirò mentre faceva roteare la palla nella sua mano prima di posarla al centro del tavolo «Sai che non ho bisogno di questo per sapere che mi dirai la verità, vero?» La sfera si illumina di blu all'istante con le parole di Daphne, facendo sorride Hope che però, dopo qualche istante diventa triste.
«Spero proprio che non ne avrai più bisogno, ma le informazioni che devo darti potrebbero facilmente cambiare tutto ciò che sai di me» La palla rimane blu, il che fa sì che Daphne aggrotti leggermente la fronte.
«Durante le vacanze estive ti avevo chiesto di provare a scoprire il mio segreto. Vuoi provare a indovinare?» chiese Hope con calma.
Daphne alzò gli occhi al cielo, ma rispose: «Beh, so che sei più in sintonia con la tua Magia di chiunque altro abbia mai incontrato. Hai detto che tua nonna era una strega, ma non hai mai parlato dei tuoi genitori, anche se dai tuoi dipinti capisco che li ami moltissimo».
Hope trattenne il fiato quando sentì nominare i suoi genitori e Daphne le posò una mano sulla sua prima di continuare: «La tua Aura Magica è bizzarra, come se ci fossero tre aure separate al suo interno, ma non riesco a spiegarlo. Mi sento anche... connessa a te in qualche modo, ma mio padre...» Daphne si spense.
Hope strinse i denti in silenzio. «Tutte queste osservazioni sono corrette, ma qual è il mio segreto, amore?»
«Non ho risposte definitive. La cosa migliore che ho è che sei la protetta di Lady Emrys» Daphne alzò le spalle.
Hope sbatté le palpebre prima di annuire con la testa di lato.
«Non è una cattiva ipotesi. Ma è leggermente sbagliata. Non sono la sua protetta» Hope fece un respiro profondo prima di rendere visibile l'anello di Lady Emrys che la mano di Daphne stava ancora coprendo. «Io sono Lady Emrys Daphne».
Gli occhi di Daphne si spalancarono mentre fissava incredula la sfera blu intenso davanti a lei. Daphne tolse la mano da quella di Hope finché non si bloccò alla sensazione di un anello tra le dita.
La ragazza bionda deglutì nervosamente mentre accarezzava con le dita il massiccio anello sull'indice destro di Hope. Daphne allargò lentamente le dita per poter vedere meglio l'anello sotto la mano, prima di ansimare e portarsi la mano alla bocca, scioccata. «Mi dispiace tanto per il mio comportamento quando ci siamo incontrati la prima volta Milady» Sul volto di Hope apparve un'espressione del tutto impassibile, del tipo “davvero”.
«Giuro su Dio che se rendi tutto così strano aggiungendo “Milady” a tutto, ti do una sculacciata» Hope minacciò con un tono leggermente esasperato.
Daphne rimase a bocca aperta prima di balbettare: «Ma l'etichetta è d'obbligo quando si parla con qualcuno di una Casata Leggendaria… Milady»
Hope alzò il sopracciglio alla voce «Milady».
«Se continui così, ti deve piacere l'idea di essere sculacciata», commentò Hope scuotendo la testa.
Daphne deglutì leggermente mentre rispondeva. «No, mia signora»
La Sfera della Verità cambiò colore per la prima volta sentendo quella bugia e Hope rimase a bocca aperta per un attimo, prima di ricomporsi.
«Beh, non è interessante tesoro?» disse Lady Emrys con un sorrisetto. La bionda arrossì per l'imbarazzo prima di appoggiare la testa sul tavolo, incrociando le braccia intorno al viso.
«Bene. Smetterò di prenderti in giro per ora. Basta con “Milady” per favore. Per favore Daphne?» implorò la ragazza dai capelli castani accarezzandole l'avambraccio, facendole venire la pelle d'oca.
I suoi occhi azzurro ghiaccio la scrutarono da sopra le braccia incrociate prima che lei annuisse.
«Bene. Comunque, questo è solo uno dei segreti da svelare. La prossima cosa che devo dirti è un segreto condiviso», disse Hope, mentre inconsciamente iniziava a strofinare dei segni sul braccio della sua compagna, cercando di calmarla.
«Può essere più grosso del fatto che tu sia Lady Emrys?» chiede Daphne incredula.
«Sì» Fu la risposta immediata del Tribrido.
La sfera di cristallo è tornata di un colore blu, cosa che confonde Daphne. «Come?»
«Va bene. Lo dirò tutto in una volta perché spiegare singole parti sarebbe troppo noioso e in questo modo si potranno dare delle risposte dato che tu sai tutto», disse il Tribrido con cautela.
«Sono una viaggiatrice del tempo proveniente da un altro universo, che aveva 18 anni prima di arrivare qui. Sono anche una Tri-ibrida, un mix di tre Creature Magiche: Strega e Lupo Mannaro e Vampiro. Inoltre, grazie al mio lato da lupo mannaro e da vampiro, ho la caratteristica di avere un compagno….. che saresti tu…. Ecco perché siamo legati».
Daphne sbatté le palpebre più volte, tenendo la bocca aperta per l'incredulità. Aveva notato che la sfera era ancora blu, quindi sapeva che Hope stava dicendo la verità, ma non aveva idea di cosa dire.
La gamba destra di Hope iniziò a sobbalzare per il nervosismo, ma per il momento rimase in silenzio, aspettando con ansia la risposta di Daphne. Tuttavia, l'angoscia di Hope doveva essere piuttosto intensa, perché Myrddin apparve in un lampo di fuoco e Alexandria si unì a lei con un fulmine, mentre entrambe cominciavano a cantare, cercando di calmare la preoccupata Tri-ibride.
L'apparizione di Alexandria spaventò Daphne, risvegliandola dal suo torpore. «Allora cosa significa questo?»
«Per quale parte? Il mio lato Vampiro e quello Mannaro sono entrambi sotto controllo. Il mio lato Vampirico non è ancora completamente attivato, ma sta emergendo lentamente. Posso trasformarmi nel mio Lupo quando voglio, che ci sia la luna piena o no. La storia della Casa Leggendaria? Beh, ho il Re dei Goblin dalla mia parte e ho intenzione di trascinare il Mondo Magico nel XX o forse addirittura nel XXI secolo a calci e pugni, quindi sarà divertente. Sto cercando modi per tornare indietro nel mio universo e nel mio tempo, ma non ci sono abbastanza informazioni su questo tipo di magia qui, quindi è ridicolmente lento» Hope ha elencato ogni problema con una spiegazione di cosa sta facendo «O ti preoccupa la questione del Compagno?»
Il cervello di Daphne cercò di elaborare tutto il più velocemente possibile, ma tutto tornava al fatto di essere il compagno di Hope.
«Compagno» sussurrò la ragazza bionda.
Hope canticchiò pensierosa. «Hm, giusto. È l'unica di cui non so tutto. A quanto pare il mio Lupo e il mio Vampiro sanno qualcosa che io ignoro e mi hanno detto che dovevo informarti di me prima del tuo tredicesimo compleanno. Hanno detto che era fondamentale impedire a tuo padre di stipulare un Contratto di Fidanzamento contro la tua volontà» Quando sentì ciò, la bionda si bloccò per la paura e gemette con voce strozzata.
Hope girò intorno al tavolo in meno di un secondo, inginocchiandosi davanti a Daphne e stringendola in un abbraccio. «Non glielo permetterò se non vuoi. Posso impedirlo. Beh, tecnicamente possiamo, ma non so cosa provi per me e non farò mai nulla contro la tua volontà»
Daphne iniziò a singhiozzare verso Hope e Myrddin finalmente scivolò giù verso il tavolo, di fronte alle ragazze, e iniziò a cantare dolcemente. Alexandria volò giù per appollaiarsi sulla spalla di Hope che lisciò i capelli della bionda, sistemandoli con cura dietro le orecchie di Daphne.
Attraverso i singhiozzi del suo compagno, sentì una voce rotta ammettere a bassa voce: «Non mi piacciono gli uomini.. A me…. Sono sempre piaciute le ragazze».
Un fremito rimbombò in Hope all'ammissione e lei sorrise mentre Daphne si scioglieva sempre di più in Hope, il fremito agiva come una pozione calmante per la bionda.
«Ti amo Daphne Greengrass», mormora Hope all'orecchio di Daphne.
Quando le due ragazze si separano, gli occhi di Hope brillano d'oro e le vene sono apparse agli angoli degli occhi. Daphne quasi sussultò alla vista, ma rimase immobile, studiando i nuovi lineamenti del viso di Hope. Le mani di Daphne si sollevarono lentamente per accarezzare il viso di Hope e tracciare le vene accanto agli occhi della sua cotta.
Daphne deglutì per la paura, ma fissò gli occhi dorati di Hope nei suoi prima di ammettere la verità.
«Ho una cotta per te da quando ti ho conosciuto, ma avevo paura che se mio padre l'avesse scoperto non mi avrebbe più permesso di vederti. Così ho nascosto quella parte di me a tutti tranne che a mia madre. Lei è l'unica che sa... Voglio provarci. Ma ho paura che mio padre mi rinnegherebbe e metterebbe l'eredità di Greengrass esclusivamente sulle spalle di mia sorella»
Hope ringhiò alla minaccia. «Allora, come Lady Emrys, gli renderò la vita un inferno se mai oserà tentare una cosa del genere» Hope sbatté rapidamente le palpebre per calmare il suo lupo e i suoi occhi tornarono blu mare.
«Preferirei di no, ovviamente. Ma gli parlerò durante le prossime vacanze estive, quando avremo entrambi 13 anni o più, e gli racconterò del mio status di Leggendaria. Poi gli chiederò formalmente se possiamo uscire insieme. Spero che dica di sì. Ma ho un piano B», disse il Tribrido con un sorrisetto.
«E tuo padre non apprezzerebbe i miei piani di riserva. Sono piuttosto creativi e socialmente umilianti. Dopotutto ho imparato a negoziare dai migliori. La mia famiglia. Sono vampiri millenari. Questo deve pur contare qualcosa»
«Dolce Merlino», squittì Daphne «Penso di amarti», sbottò la bionda prima di coprirsi la bocca e scappare via sotto shock.
Anche Hope rimase scioccata da questa confessione e girò la testa di lato per guardare Myrddin che stava fissando la palla blu.
Hope voltò la testa nella direzione in cui Daphne era scappata, prima di lanciarsi a velocità supersonica alla ricerca del suo compagno nella fitta foresta. Non ci volle molto per trovare la ragazza bionda. Hope le corse davanti per un breve tratto prima di fermarsi e afferrare Daphne per la vita, facendola gridare di sorpresa. Hope la fece girare una volta per rallentare la ragazza più piccola, prima di rimettere i piedi a terra in modo che Daphne potesse orientarsi dopo essere stata afferrata così bruscamente.
«Rilassati amore. Ci penso io» Hope rassicurò il suo compagno mentre lo coccolava e faceva le fusa per contrastare la sempre più debole determinazione di Daphne a scappare.
«Non so come fare», ammise la bionda, leggermente senza fiato dopo essere scappata.
Hope accarezzò il viso del suo compagno con dita morbide ma forti, sfiorando delicatamente le guance della bionda. «Per cominciare, non puoi farcela da sola. Posso aiutarti. Proprio come ho sempre fatto. Possiamo farcela, Daphne. Io ti amo»
Le mani di Daphne si sollevarono di scatto per afferrare i lati del viso di Hope e la trascinarono in un bacio. Sembrava che una supernova fosse esplosa tra le loro labbra. Il bacio iniziò innocentemente, ma Hope voleva di più, così abbassò la testa di Daphne e le mordicchiò le labbra, facendola sussultare di sorpresa. La lingua di Hope guizzò nella bocca invitante, assaporando il sapore della neve fresca sulle labbra, sui denti e sulla lingua di Daphne.
Hope controllava il bacio, ma non permetteva mai che si spingessero troppo oltre; l'unica emozione che Hope mostrava era il suo amore per Daphne, che aveva emesso un gemito quando Hope le aveva esplorato la bocca e aveva chiuso gli occhi per il piacere, lasciando che Hope manovrasse il suo corpo come voleva.
Quando Hope decide finalmente di tirarsi indietro a causa della mancanza di respiro, sente qualcosa di forte e magicamente vincolante scattare al suo posto. Tutto il corpo di Hope si rilassa, perché ora può percepire l'essenza stessa di Daphne nella sua anima. Daphne non sembra molto diversa da Hope. Era agitata, cercava di riprendere fiato perché era superficiale e veloce, e i suoi occhi azzurro ghiaccio sembravano aver sperimentato la trascendenza mentre guardava Hope.
«È stato fantastico!» esclamò Daphne con un sorriso ebete sul viso «Sono tutti baci così? Voglio dire, è stato quasi come se qualcosa fosse scattato e poi si fosse bloccato al suo posto»
Hope sbuffò divertita «Non tutti i baci sono così. Fidati» spostò alcune ciocche bionde dietro l'orecchio del suo compagno con un sorriso sincero.
«Sebbene quella sia stata sicuramente la cosa migliore che abbia mai avuto e molto probabilmente continuerò ad avere, finché non approfondiremo ulteriormente questa relazione»
Hope decise di riportarli al loro piccolo rifugio nel bosco, finché Daphne non chiese se potevano parlare in casa.
Hope annuì e chiamò Mixy. «Mixy? Puoi recuperare la Sfera della Verità di Daphne e restituirgliela? Potresti anche disperdere le mie evocazioni del tavolo e delle sedie, per favore?»
Si udì un pop quando Mixy apparve con una sfera blu in mano. «Ecco qua Ereditiera Greengrass...» L'Elfo Domestico offrì la sfera alla ragazza bionda prima di fermarsi e inclinare la testa di lato per un attimo, percependo la ragazza di fronte a lei.
Spalancò gli occhi mentre si affrettava a correggersi. «Mi scusi, mia signora. Non mi ero accorta. Mixy si scusa per gli eventuali insulti arrecati».
Daphne sembrava completamente confusa, ma Hope, dopo aver sentito il povero elfo domestico balbettare alle due ragazze, gemette forte. Daphne guardò Hope con occhi interrogativi.
«Ricordi che ti ho detto che eravamo compagne?» chiese Hope alla bionda, che annuì mentre raccoglieva la Sfera della Verità ringraziando cortesemente l'utile Elfo Domestico.
Mixy chinò leggermente la testa prima di scomparire in silenzio, lasciando che le ragazze parlassero in privato. «Beh, grazie a questo legame. Quando mi hai baciato, sapendo chi sono, chi ero e che mi amavi, hai permesso al legame di scattare. È per questo che…. Beh…. Saremo molto più connesse di prima».
Gli occhi di Daphne si spalancarono un po' per la paura. «Aspetta! Abbiamo voce in capitolo?»
«Certo che sì» Hope sospirò e ammise con disperazione.
«Se uno di noi due non desidera più avere questa relazione, dobbiamo pronunciare un Voto Magico di fronte all'altro e rinunciare alla relazione» La sfera di cristallo era ancora blu nella mano di Daphne, ma lei la ignorò.
Daphne rimase in silenzio per un po' mentre si dirigevano verso casa. «Perché il tuo elfo domestico mi ha chiamata “mia signora”?» Hope gemette di nuovo. «Perché gli Elfi Domestici possono percepire la magia. Mixy nasconde la mia Firma Magica agli altri Elfi Domestici in modo che non si gettino immediatamente a terra chinando la testa alla vista di un membro di una Casata Leggendaria. Da quando abbiamo stretto un legame, in termini magici siamo praticamente sposati agli occhi delle Creature Magiche. Loro possono percepire la mia magia dentro di te e viceversa».
Di nuovo Daphne si fermò con una mano stretta intorno al polso di Hope «Siamo sposate??» urlò la bionda incredula.
«A quanto pare, sì, per le Creature Magiche. Per il Mondo Magico... non ne sono sicuro. Sto ancora indagando. Anche se so che il nostro legame impedirà che venga stipulato qualsiasi tipo di Contratto di Fidanzamento a tuo nome» Hope rispose con un'alzata di spalle.
Quando le due ragazze tornarono al cottage, Hope si sedette ai piedi del letto a gambe incrociate mentre Daphne si sedette alla testata del letto appoggiandosi alla testiera.
«Allora fammi capire bene» Daphne fece un respiro profondo mentre ripassava tutte le informazioni che aveva appreso durante il tragitto verso Fell's Cottage.
«Siamo compagne e per questo ti ho praticamente sposato. Tutte le creature magiche lo sapranno se riescono a percepire le Aure Magiche. Non posso essere costretto a un Contratto di Fidanzamento…. E tu sei un viaggiatore del tempo proveniente da un altro universo. E sei un Tri-ibrido?»
Hope mormorò il suo assenso prima di rispondere. «Sì»
Daphne sbatté le palpebre due volte prima di dire: «Ci vorrà un po' per metabolizzare tutto. Probabilmente penserò sempre a domande da farti» Hope rise di gusto. «Per me va bene. Ti insegnerò il mio incantesimo di messaggio di fuoco. È così che comunico facilmente con Nic e Nelle. Quando il messaggio ci lascia, appare quasi simultaneamente a destinazione», propose Hope alla bionda.
«Così è più facile scrivere le tue domande e inviarmele invece di dover combattere contro i Serpeverde»
«Sarebbe fantas--» Daphne si interruppe mentre molteplici pensieri le attraversavano la mente.
«Oh, dolce Merlino» Ansimò mentre fissava Hope con stupore.
Hope si mosse in avanti sul letto, prendendo una mano di Daphne con un'espressione preoccupata.
«Cosa? Cosa c'è che non va?»
Daphne scosse leggermente la testa. «Non c'è niente che non va. Mi sono appena ricordata che la Pietra di Guardia dei Serpeverde è stata alterata da Lady Emrys. Tu. Se i Serpeverde lo scoprono, ti uccideranno» Daphne tremò per la preoccupazione e un tono di ansia le ricoprì le parole mentre guardava Hope.
Hope sbuffò con un sorriso appena velato.
«Potrebbero provare. Hogwarts è protetta dai Serpeverde. Devo solo stare attenta quando non sono a scuola o a casa» La ragazza castana rispose con tono sprezzante.
«Inoltre, io sono una Tri-ibrida. Solo una cosa poteva uccidermi nel mio universo. Se non dicessi mai di cosa si tratta, nessuno potrebbe usarlo contro di me. Quindi sono praticamente indistruttibile. Non posso morire. Tornerei solo come Tri-ibrido completamente attivato. Il mio lato vampirico si attiverebbe alla mia “morte”»
Hope alzò le spalle perché non era preoccupata che qualcuno potesse attaccarla.
«Sei immortale?» chiese la ragazza dagli occhi di ghiaccio, sconvolta.
Hope alzò una mano e la inclinò da un lato all'altro in un modo che suggeriva un “più o meno”«Voglio dire, dovrei esserlo. Ma d'altronde lo è anche la mia famiglia e alcuni di loro sono morti. Persino gli immortali possono trovare un modo per morire», accenna Hope con tristezza, ricordando la morte di suo padre.
Daphne si alzò di scatto e abbracciò Hope, cercando di calmare il suo compagno angosciato.
«E i duelli? E se un Serpeverde ti sfidasse a scuola?» chiese Daphne con curiosità, desiderando anche cambiare argomento.
Hope rise contro la spalla di Daphne. «Oh, ti prego, amore. Mi hai vista fare un sacco di magia senza bacchetta, a volte anche in silenzio. Ho notato che mi osservavi in classe. Quanta magia pensi che usi in classe?»
Daphne si ritrasse da Hope con un'espressione accigliata. «A pensarci bene, non molta. Quando usi la tua magia senza bacchetta, sembra che scorra attraverso di te e tu brilli almeno per un attimo. Quando usi una bacchetta, la tua magia sembra... limitata. Come se volessi usarne di più ma non dovresti»
Hope annuisce sorridendo al suo compagno intelligente e attento.
«Beh, mettiamola così: uso solo circa il 2,5% della mia Magia quando brandisco una bacchetta» Gli occhi gelidi di Daphne erano eccezionalmente spalancati e la sua bocca era spalancata per lo stupore, ma Hope non si fermò lì.
«Ho passato settimane a imparare come controllare la mia magia attraverso una bacchetta, così potevo andare a scuola senza che tutti mi dicessero che ero la prossima venuta di Merlino»
La battuta pronta di Daphne le permise di fare un commento. «Tu sei la prossima venuta di Merlino, Lady Emrys» La bionda replicò sarcasticamente, prima di alzare lo sguardo con aria colpevole: «Mi dispiace, era fuori luogo»
Hope non poté farne a meno di ridere «Per favore, non scusarti mai per aver risposto con la verità, né nascondere quella mente acuta dietro filtri. Inoltre, mi piace scherzare con una mente tagliente, purché tu lo trovi divertente. Voglio dire, hai sentito che io e Nic ci mettiamo a fare un abile gioco di parole solo per ottenere una reazione da Nelle qualche volta»
Daphne sbuffò. «Ha più senso ora che lo dici» inclinò leggermente la testa e guardò Hope con curiosità. «Cosa succede quando usi il 100% della tua magia attraverso la bacchetta?»
Hope strinse le labbra, guardandosi intorno timidamente ed evitando il contatto visivo, grattandosi il collo per l'imbarazzo. «Io... ehm... ho fatto un incantesimo di levitazione su una roccia usando il 50% del mio potere e l’ho sparata nello spazio così velocemente che nemmeno io ho potuto vedere quanto velocemente è svanita. Quindi non voglio scoprire cosa farà il 100%», disse Hope a bassa voce.
Daphne fissò Hope scioccata e notò la Sfera della Verità blu, poi rise della ragazza dai capelli castani.
Alla fine della giornata Daphne e Hope parlarono ancora. Hope riuscì a spiegare il ritratto della sua famiglia senza nascondere nulla, nemmeno le cose orribili che sapeva che la sua famiglia aveva fatto nel corso degli anni, ma spiegò anche le cose positive che avevano realizzato.
Hope aveva detto a Daphne che il motivo principale per cui le aveva insegnato a usare la magia senza bacchetta era la capacità di proteggersi nel caso in cui avesse perso la bacchetta, perché se gli altri avrebbero scoperto lo status leggendario di Hope e il legame tra lei e Daphne. La ragazza bionda avrebbe potuto facilmente diventare un bersaglio per colpire Hope.
Mentre Daphne si dirigeva verso il camino, si avvicinò a Nic e Nelle. «Grazie per aver preso in carico questa spina nel fianco»
Entrambi i Flamel si sbellicarono dalle risate mentre abbracciavano la giovane donna.
«È stato un piacere, non importa quanto sia paranoica. Magari puoi tirarla fuori dalla prossima sessione di cova», risponde Nelle, mentre Hope alza gli occhi al cielo scherzosamente.
«Sembra divertente» Daphne rispose con un tono roco che non avrebbe dovuto avere alcun posto in una bambina di 18 anni.
Nelle si bloccò a quel suono e gemette mentre Nic rideva ancora più forte.
«Sapevo che mi piacevi Daphne. È stato solo difficile superare quel muro di ghiaccio spesso 25 centimetri che ti sei costruita intorno. Grazie a Merlino, Hope sa come scavalcare il muro senza cercare di trascinarti di nuovo qui a divertirti con tutti noi», dice Nic accarezzandole le spalle con il pollice, facendo sospirare Daphne nell'abbraccio paterno, mentre lei vorrebbe ricevere più abbracci di questo tipo da suo padre.
«Non credo che abbia scavalcato il muro. Credo che abbia semplicemente schioccato le dita e il muro sparisce ogni volta che la vedo», rispose la bionda con nonchalance.
«Sembra proprio così. Non ho ancora trovato nulla che Hope non sappia fare» Nic rispose con un sorriso e lasciò andare la ragazza, così che sua moglie potesse abbracciare la bionda prima di andarsene.
Hope sorrise compiaciuta mentre rispondeva. «Beh, non ho ancora fatto urlare Daphne per un orgasmo. Quindi immagino che dovrò lavorarci su prima o poi»
Perenelle soffocò mentre lasciava andare Daphne, che si voltò a guardare Hope, la bionda rimase di stucco per un attimo prima di replicare: «Forse dovresti».
Nelle diventò incredibilmente rossa in viso mentre Nic le strofinava una mano sulla schiena, trattenendo la risata.
Nelle indicò freneticamente entrambe le ragazze, e per fortuna Daphne concluse la chiacchierata avvicinandosi a Hope, le accarezzò una ciocca di capelli dietro l'orecchio e le sussurrò: «Ma solo quando sarò pronta»
Hope annuì: «Sempre amore». Hope baciò la guancia di Daphne, facendola arrossire «Provocatrice» ribatté Daphne.
Nelle finalmente riuscì a smettere di tossire e ansimò. «Siete tre piantagrane!?» esclamò indicando il marito, la figlia e la fidanzata della figlia.
«Non credo che sopravvivrò a voi tre», annunciò Perenelle inorridita.
Gli altri tre in casa risero mentre Perenelle li guardava con un'espressione turbata.
Proprio mentre Daphne raccoglieva un po' di Polvere Volante, un altro pensiero le attraversò la mente e tutto si ricompose riguardo alla Maledizione del Sangue di sua sorella. Lasciò che la polvere le scivolasse tra le dita e si voltò verso Hope, incurante del fatto che Nic e Nelle fossero nella stanza con loro.
Daphne corse verso la ragazza dai capelli castani, intrecciò le dita dietro il collo di Hope e la baciò con forza sulle labbra. Cercando di esprimere tutta la sua gratitudine in un bacio.
Hope rimase scioccata dal bacio improvviso, ma lo accettò mentre Daphne controllava il bacio, ma Daphne si scostò leggermente per dire: «Grazie».
Hope stava per chiedere perché la stessero ringraziando, ma Daphne la baciò di nuovo. Hope non poteva lamentarsi quando le morbide labbra di Daphne erano sulle sue, ma aveva bisogno di sapere perché, così Hope afferrò le spalle di Daphne e le allontanò lentamente con la sua forza da Lupo.
Hope inspirò avidamente mentre Daphne cercava di attirarla in un altro bacio.
«Amore? Non che mi dispiaccia essere baciata da te. Ma perché mi baci?»
Daphne aprì gli occhi: l'amore brillava attraverso i suoi occhi ghiacciati, amplificando la bellezza dei ghiaccioli nascosti sotto la superficie.
«Hai guarito mia sorella», sussurrò appoggiando la fronte a quella di Hope.
«Oh... l'hai capito. Non dovrei sorprendermi. Ma ti prego, non dire a nessuno del mio sangue. Non voglio creare accidentalmente una nuova specie di vampiro in questo universo», rispose Hope quasi con tristezza.
Daphne sollevò di nuovo la testa e guardò gli occhi blu mare della sua ragazza. «Cosa intendi?»
«Sono di tre specie diverse, tesoro. Le mie linee di Strega e Lupo Mannaro sono ereditarie, trasmesse solo attraverso i figli, ma il mio lato Vampiro può crearne altri se qualcuno muore con il mio sangue in circolo. Ecco perché mi sono assicurata che Nic e Nelle tenessero Stori qui per 24 ore dopo le iniezioni, così che il mio sangue potesse fare il suo corso ed essere espulso dal suo organismo entro un giorno», spiegò Hope al suo compagno.
«Non volevo nemmeno rischiare che Stori diventasse un vampiro, quindi l'ho tenuta d'occhio per tutto il tempo che è stata qui»
Daphne guardò Hope di lato per un attimo, mentre elaborava tutto. «Quindi il tuo sangue guarisce le persone, ma se qualcuno muore entro 24 ore dall'aver ricevuto il tuo sangue, torna in vita come un Vampiro... Il tuo tipo di Vampiro?» Hope annuì. «E hai detto che il tuo Lupo è ereditario?» Hope fece un altro cenno di assenso.
«Quindi non puoi infettarmi per farmi diventare un lupo mannaro?» Hope scosse la testa e rispose con decisione «No».
Daphne sorrise maliziosamente prima di appoggiarsi di nuovo all'orecchio di Hope. «Bene. Non devo preoccuparmi se il tuo Lupo si agita e decide di tirare fuori artigli e denti mentre è a letto» Gli occhi di Hope tornarono a brillare. «È una richiesta, amore?» La voce di Hope si infiammò di eccitazione.
«Finché mi dai piacere, posso sopportare un po' di dolore», rispose Daphne con un sorrisetto.
«Affare fatto. Mia dolce volpe» Hope suggella il tutto con un dolce bacio.
«Parlerò con tuo padre come Lady Emrys durante le vacanze estive, così potremo stare insieme in pubblico se vuoi. Te lo prometto.»
«Grazie Hope. Ti amo», affermò Daphne senza alcuna esitazione.
«Anch'io ti amo, Daphne. Per sempre e per sempre», rispose Hope automaticamente. «Ci vediamo a scuola. Stai attenta»
Daphne sbuffò. «Sono al sicuro grazie al protettore di Serpeverde.
Dopotutto, temevo di finire a Serpeverde per come i più grandi trattavano i più piccoli e per le voci di stupro. Immaginavo che ci fossero stati stupri prima di noi, ma nessuno può provarlo».
La strega bionda lo schernì sarcasticamente.
Daphne aggiunge con disgusto: «Sono contenta che nessuno dovrà mai passare attraverso una cosa del genere grazie alla Pietra di Guardia di Serpeverde. Sono contenta che se mia sorella mi seguirà a Serpeverde, sarà al sicuro».
Dopo aver spiegato la sua storia al suo compagno, Hope voleva solo sdraiarsi nel suo letto e ricordare tutti i baci che aveva condiviso con Daphne. Si leccò le labbra, sentendo ancora il sapore della neve fresca e l'aroma acre delle arance, tipico del sapore di Daphne. Hope si chiese dove fosse finito il profumo di pergamena, ma si rese conto che era sulla nuca di Hope, sulle guance, sulle mani e in qualsiasi altro punto Daphne la toccasse.
Un colpetto alla finestra attirò la sua attenzione su un barbagianni che non aveva mai visto prima e Myrddin lo fissò con aria truce, mentre Alexandria lo osservava con curiosità. Hope si alzò, andò alla porta e prese della frutta dalla ciotola di Alexandria per evitare l'ira di Myrddin.
Recuperò la posta e offrì la frutta all'uccello. Il gufo sembrava stanco, come se avesse volato per una distanza eccezionalmente lunga, così Hope evocò anche una ciotola d'acqua e dei semi.
Quando aprì la lettera e vide che era di Luna che le chiedeva di passare a trovarla il giorno dopo, mentre i suoi genitori sono in Francia. Hope si grattò la testa prima di uscire dalla sua stanza per cercare Nicolas o Perenelle.
Trovò Perenelle per prima e chiese: «Tu e Nic partite per la Francia domani?»
Perenelle guardò Hope confusa e stava per rispondere negativamente, finché Mixy non entrò. «Signora Flamel. Lei e Maestro Flame siete stati formalmente invitati a raggiungere il Vice Ministro Delacour di Francia per pranzo domani».
Perenelle sbatté le palpebre una volta, prima di rispondere: «Va bene, grazie, Mixy. Potresti dirlo anche a Nic, per favore?»
L'elfo domestico annuì e se ne andò. La donna bruna si voltò lentamente verso Hope,
«Come lo sapevi?» Hope alzò le spalle. «Non sono stata io. È stata Luna», disse Hope porgendo a Perenelle il pezzo di pergamena.
Dopo aver letto la lettera, Perenelle sospirò. «Ora ha più senso. Mi sorprende sempre quanto siano dannatamente precisi i veggenti di quella famiglia»
Hope annuisce in segno di assenso. «Lo so. Sa già molto di me. È piuttosto strano parlare con qualcuno che non dovrebbe sapere nulla della tua vita e che in qualche modo...sa tutto»
Perenelle le lancia un'occhiata di traverso. «Conosco la sensazione» Hope alza gli occhi al cielo per la frecciatina, prima di sorridere compiaciuta. «Di' a Nic di stare attento alle donne Delacour. Sono Veela»
Perenelle sbuffa divertita. «Vedi, sono commenti come questo che mi preoccupano. Quindi presumo che i Delacour entreranno in gioco presto?»
«1994. Torneo Tre-maghi. La figlia maggiore, Fleur, viene eletta campionessa di Beauxbatons» Hope risponde con un'alzata di spalle prima di tornare in camera sua a fantasticare sulla sua compagna, forse troverà l'ispirazione per dipingerla di nuovo.
Il giorno dopo Hope si ritrovò a Ottery St Catchpole con Luna, suo padre Xenophilius era in giro a cercare la casa degli Snorkack dalle corna arricciate. Tuttavia, non appena Hope apparve dalla Metropolvere con i suoi due uccelli, fu stretta in un abbraccio entusiasta da una bionda leggermente più piccola di lei.
«Uffa. Che bella presa che hai, piccola luna», salutò Hope mentre le abbracciava le spalle.
Luna lasciò andare Hope e alzò lo sguardo con un sorriso accecante. «Beh, avevo bisogno di abbracciarti per avermi trovato Cassandra» Al suo nome, un mucchio di pentole, padelle e libri cadde a terra e Cassandra sbucò da dietro l'angolo in un lampo, prima di saltare tra le braccia di Luna. Luna coccolò immediatamente la creatura simile a una lepre e le accarezzò il corno contorto ma dal design unico al centro della fronte.
«Perché non avrei dovuto trovarti uno Snorkack dalle corna arricciate?», disse Hope con tono scherzoso. «Non è che siano mai stati registrati prima»
Luna lanciò un'occhiata distratta al Tribrido prima di rispondere: «Hmm... non credo che l'abbiano fatto. Anche se lo stesso si potrebbe dire di un Tri-ibrido. C'è la possibilità che io possa ottenere un'intervista con te per scoprire i tuoi nefandi piani per creare altri della tua specie?»
Hope sbuffò. «Per te, Luna, lo farei in un batter d'occhio. Ma ahimè, vorrei tenere nascosti i miei piani ancora per un po'. Spero che tu capisca» Luna abbassò lo sguardo abbattuta. «Oh, cavolo. Sarebbe stata una storia meravigliosa».
«Peccato che i maghi non ci credano mai. Non sono così aperti da credere che esista un essere composto da tre Creature Magiche», commentò Hope con un gesto sprezzante della mano.
Luna canticchiò e accarezzò le morbide orecchie pelose di Cassandra.
«Non lo sono davvero» La ragazza bionda disse con gli occhi lucidi, «Continuerebbero a non dare credito a qualsiasi affermazione sull'esistenza di un Tri-ibrido. Soprattutto a uno che ha un seggio intoccabile nel Wizengamot».
Hope alzò gli occhi al cielo di fronte al Wizengamot e al suo continuo razzismo verso le altre Creature Magiche. «Grazie per l'avvertimento Luna», disse Hope alla bambina più piccola, posandole una mano sulla spalla in segno di gratitudine.
Non appena gli occhi di Luna tornarono a fuoco, un sorriso spensierato le apparve sul volto.
«Questi devono essere Myrddin e Alexandria», commentò Luna mentre si inchinava profondamente ai due uccelli.
Entrambi gli uccelli reagirono con entusiasmo, ma Myrddin saltò giù dalla spalla di Hope e si posò su quella di Luna cantando.
Luna si sollevò lentamente dalla sedia per non spaventare la Fenice e gli permise di muoversi con la ragazza finché non si trovò in piedi, con la Fenice felicemente appollaiata sulla spalla sinistra di Luna.
«È un piacere conoscervi entrambi», disse Luna con un sorriso sereno mentre porgeva Cassandra a Hope perché potesse accarezzare le piume di Myrddin.
«Una colorazione così pura e unica su una Fenice. Riesco anche a percepire la portata della sua Magia, potenzialmente illimitata. Per non parlare del fatto che è un uccello così bello»
Hope sorrideva mentre rideva dolcemente, guardando Myrddin chiudere gli occhi per il piacere e cantare allegramente. Hope offrì la mano ad Alexandria perché le salisse sopra e la trasferì sull'altra spalla libera di Luna. Hope posò il piccolo Snorkack a quattro zampe a terra, lasciandola saltellare intorno alle loro gambe per un po' prima di correre via da qualche parte in casa.
Luna emise un'adorabile risatina mentre il Tuono d'oro iniziava a lisciarsi i capelli biondi: «Ciao anche a te Alexandria. Sei diventata una bellissima ragazza. Sono così felice che tu abbia voluto dare una possibilità a Hope. Avrà bisogno del tuo aiuto, lo sai. Ha bisogno di un po' di divertimento nella sua vita, considerando quanto fosse triste prima di arrivare qui»
Hope scosse la testa con aria perplessa, ma entrambi i suoi uccelli annuirono in accordo con le parole di Luna.
Hope derise le loro azioni. «Traditori».
Entrambi gli uccelli si guardarono l'un l'altro, poi Luna fece la linguaccia all’altra ragazza.
Hope sbuffò di nuovo divertita prima di ridere quando sia la Fenice che Thunderbird tirarono fuori impercettibilmente la lingua dal becco.
Luna chiese loro di parlare all'aperto, perché amava passeggiare nell'erba alta che circondava la sua proprietà; disse anche che avrebbe permesso a entrambi gli uccelli di sgranchire le ali. Così le due ragazze vagavano senza meta nell'erba, mentre i due uccelli volavano sopra le loro teste giocando a rincorrersi per aumentare la mobilità di Alexandria in aria. L'erba si aprì con un forte fruscio mentre Cassandra si divertiva a cercare insetti.
Hope sospirò, sentendosi in pace dopo aver camminato. «Grazie Luna. Ne avevo bisogno» Luna lasciò che un sorriso le illuminasse il viso. «Beh, come tua guida in questo mondo, è mio dovere farti sentire a tuo agio».
Hope lanciò un'occhiata di traverso alla ragazza per osservare la giovane bionda. Interruppe il cammino ma strinse dolcemente la mano di Luna.
«Luna» Hope iniziò dolcemente con un sospiro.
«Spero che tu non pensi che io ti consideri un mezzo per raggiungere un fine; una guida, una confidente o una veggente. Sì. Mi piace passare del tempo con te e poter parlare della mia vecchia vita con qualcuno che ha un'idea di come siano queste persone, ma preferirei essere tua amica più di qualsiasi altra cosa» Hope disse all'altra ragazza. Gli occhi argentati di Luna si rilassarono e la bionda la abbracciò «Avevo la sensazione che non volessi qualcuno costretto ad aiutarti, ma piuttosto qualcuno che desiderasse aiutarti di sua spontanea volontà. Anche se, considerando che un mio antenato ha chiesto ai Flamel di aiutarti e che qualsiasi discendente avrebbe dovuto stringere amicizia con te, potresti pensare che mi senta in dovere. Tuttavia, dato che sei stata tu a contattarmi per prima, questa amicizia mi sembra più vera e naturale».
Hope ricambiò l'abbraccio con una risatina. «Sai che se mi abbracci così vicino alla mia compagna, finirai per farti maledire da lei?»
«No. Abbraccerò anche lei. Ha bisogno di più abbracci. La sua famiglia non dimostra il suo amore con abbracci o carezze. Quindi la abbraccerò» rispose Luna felice, strofinando la guancia contro la giacca di pelle di Hope «Sono contenta che tu sia riuscita a tenere questa giacca. È così calda e comoda. Ma la cosa più importante è che appartenevano a tua madre» Luna sorrise tristemente mentre Hope aveva le lacrime agli occhi, «Indosso sempre questi orecchini perché appartenevano a mia madre»
Hope si tirò indietro e notò gli orecchini in cima alle sue orecchie. Orecchini d'argento con un'ametista incastonata. Un pezzo semplice per la maggior parte, ma inestimabile per una persona cara «Sono bellissimi» Hope notò che c'erano dei punti in punti specifici all'interno di ogni ametista. Hope pensò ai punti e ricordò la forma di uno dei motivi, ma non riuscì a dare un nome alla costellazione.
Avrebbe dovuto prestare più attenzione all'astronomia. «Su cosa si basano le costellazioni nelle pietre?»
Luna sorrise radiosamente, anche se intriso di dolore. «La pietra nell'orecchio destro rappresenta il mio segno zodiacale, l'Acquario, e nell'altro la costellazione preferita di mia madre, il Cigno».
«Mi dispiace per la tua perdita Luna», disse Hope a bassa voce, stringendo dolcemente la bambina in un abbraccio, come quello che le aveva dato sua zia Freya dopo la morte della madre.
Dopo che Luna e Hope furono riuscite a calmarsi e l'atmosfera intorno a loro si distese, la mente di Hope cominciò a lavorare a mille all'ora mentre elaborava i pro e i contro di una decisione che stava prendendo in considerazione riguardo a Luna. Hope ci aveva pensato per un po', ma non sapeva come avrebbe potuto influenzare una veggente; l'unico modo per saperlo era chiedere, e così fece.
«Luna?» La giovane bionda emise un mormorio mentre Luna si voltava a guardare Hope.
«Voglio insegnarti il mio incantesimo di messaggio di fuoco nel caso in cui avessi bisogno di aiuto da parte mia, di Myrddin o persino di Alexandria. Che si tratti di bulli, di Voldemort o di chiunque voglia farti del male, voglio che tu mi contatti» Hope disse con voce ferma e senza giri di parole, sapendo che questo era qualcosa che sarebbe successo, a prescindere da quanto Luna potesse discutere con lei.
Invece di discutere, Luna sorrise felicemente.
«Certo. Ma cosa succede se non riesco a prendere la mia bacchetta o una pergamena per scriverti?».
La veggente dagli occhi argentati chiese inclinando la testa.
Hope ci pensò per un attimo.
«Beh, la collana che ti ho dato per Yule l'anno scorso potrà contattare Myrddin e lui potrà contattare me, ma se il luogo in cui sei tenuta è protetto della Fenice, allora voglio che tu mi trasmetta un messaggio di fuoco con la tua collana della Fenice. In questo modo potrò eseguire un incantesimo di localizzazione e trovarti. Il mio Potere Magico può spazzare via qualsiasi Reparto, Sistema di Rune, Incantesimo o Incantamento che potrebbe nasconderti. Ti troverò e ti aiuterò», promise Hope alla ragazza.
In qualche modo il sorriso di Luna si fece più luminoso di prima mentre diceva: «Ti sei dimenticato della mia bacchetta. E se qualcuno l'avesse presa? Come potrei mandarti un messaggio?»
Hope aveva un'espressione accigliata sul viso.
«Sai già che voglio insegnarti la magia senza bacchetta, vero?» Luna annuì e sorrise. Hope alzò gli occhi al cielo e borbottò: «Maledetti veggenti» Luna scoppiò a ridere vedendo la ragazza più grande irritata nella voce di Hope.
Hope si schiarì la gola, facendo sì che Luna smettesse di ridere e la guardasse con eccitazione.
«Bene, prima di insegnarti come accedere alla tua Magia per eseguire incantesimi senza bacchetta, devo saperlo. Questo ti causerà problemi? Dato che sei una veggente e hai già accesso a quell'affinità?» chiese Hope all'altra ragazza con uno degli sguardi più seri che avesse mai avuto.
il suo viso.
Luna scosse la testa, ma rispose anche a voce con un'espressione determinata. «No. Non mi influenzerà negativamente. Anzi, potrebbe persino aiutarmi a schiarire un po' le mie visioni, rendendole più facili da vedere e interpretare»
Hope ha accompagnato Luna attraverso la stessa preparazione che aveva preparato per Nic, Nelle e Daphne. Le uniche cose diverse sono i colori della porta che contiene la loro Magia e gli oggetti o i materiali che ogni persona sceglie da associare.
Hope sapeva già cosa avrebbe ottenuto Luna, dato che il suo naso da Tri-ibrido è più acuto di quello di Daphne che percepisce magicamente l'aura di tutti con la sua magia senza bacchetta. Luna chiamò «Acqua di sorgente», «Erba tagliata» e «Fiori di ciliegio» come la sua Aura Magica.
Da allora Luna si è divertita un mondo a imparare la sua affinità con l'acqua e a bagnare sia se stessa che Hope. Hope lanciava un'occhiataccia all'altra ragazza, senza troppa convinzione, per averla bagnata prima di rientrare in casa, e Hope insegna a Luna come lanciare l'incantesimo del messaggio di fuoco con e senza bacchetta.
Poco prima che Hope tornasse a casa con la Metropolvere, Luna si avvicinò e disse con un'espressione leggermente distratta, come se fosse concentrata su qualcos'altro ma volesse comunque dedicare tutta la sua attenzione a Hope: «Sembra che i Delacour sappiano che i Flamel hanno un erede. Se non desideri ancora essere coinvolta nella politica francese, dovrai avere impegni pregressi prima che possano invitarti in una data specifica».
Luna riuscì quindi a concentrarsi completamente su Hope e le rivolse un sorriso malizioso. «Posso invitarti quando hanno intenzione di invitarti loro, oppure posso informare Daphne e lei può salvarti dai francesi».
L'espressione di Hope passò dallo sconcerto alla rabbia, poi alla riflessione, prima di trasformarsi in divertimento e risate da parte della sua amica Corvonero. «Tu, Luna, sei una vera amica. Ti prego, salvami dai francesi, almeno fino all'inizio del mio quarto anno e del tuo terzo anno a Hogwarts»
Luna aggrottò la fronte per un secondo o due prima di schioccare le dita in segno di comprensione. «Il Torneo Tre-maghi»
Hope scosse la testa con una risata divertita. «Nulla è più al sicuro da te, vero?»
Con il sorriso più grande della giornata, Luna prese Cassandra in braccio e salì al piano di sopra. «Ciao, Hope Andrea Mikaelson»
Il forte gemito di Hope fece perdere alla ragazza spensierata il controllo del suo assurdo sorriso e la fece ridere di gioia, mentre il suono della Polvere Volante colpiva il terreno e un sibilo riportavano Hope a casa.
Chapter 18: Capitolo 18
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Capitolo 18
Prima che le vacanze di Natale finissero, Hope aveva parlato ancora un po' a Daphne della sua vita e le aveva raccontato di Luna, perché non voleva cogliere di sorpresa la sua compagna e con la sua maschera di ghiaccio salda sul suo viso, Daphne aveva chiesto a Hope se provasse qualcosa per Luna. Hope l’aveva rassicurata dicendo che Luna è come una sorellina per lei e che apprezza la sua arguzia e il suo umorismo, ma che non avrebbe mai amato Luna come amava Daphne.
Un amore fraterno è il massimo che Luna possa ricevere da Hope, anche se Hope ha accennato al fatto che Luna volesse incontrare Daphne e aveva chiesto alla giovane Serpeverde di darle una possibilità e di non sentirsi ignorata quando Luna la fissava per un po', perché di solito significa che sta avendo una visione.
Hope riuscì anche a convincere Daphne a prendere lezioni di spada con lei e fu piacevolmente sorpresa quando Daphne se la cavò molto meglio di quanto Hope si aspettasse.
Daphne arrossì e raccontò di come suo padre le avesse permesso di prendere lezioni di scherma tra i 4 e gli 8 anni. Hope aveva baciato la bionda dicendole che trovava sexy che la sua Compagna potesse proteggersi, il che fece arrossire Daphne mentre ricambiava il bacio.
Le ragazze si esibirono anche in un finto combattimento usando solo magia senza bacchetta. Daphne aveva imparato altri trucchi con la sua magia del ghiaccio e come applicarla a se stessa per ottenere un vantaggio maggiore. Scoprì come muoversi sul terreno ghiacciato facilmente e in sicurezza formando piccole punte di ghiacciolo sulle suole delle scarpe.
L'ereditiera Greengrass ha imparato a usare i muri di ghiaccio come armi e a spingerli contro i suoi avversari, evocandone altri per proteggersi e attaccare. Daphne aveva anche imparato a modificare la temperatura della sua pelle fino a valori sotto lo zero, così che il gelo attraversasse l'avversario e lo congeli completamente al minimo tocco.
Hope poteva superare tutti i nuovi incantesimi e le offensiva che Daphne aveva escogitato, ma a volte le ci voleva più di un tentativo per contrastarli, generalmente usando il fuoco, che non faceva altro che indurre Daphne a creare nuovi incantesimi. Hope rabbrividiva di eccitazione vedendo la mente astuta della sua Compagna escogitare nuovi modi per mettere alla prova le sue abilità e i suoi poteri.
Hope aveva trascorso parte del suo tempo libero a casa a realizzare un dipinto per Luna, simile ai suoi disegni di astronomia, dipingendo l'Acquario e il Cigno per il suo compleanno. Sapendo che Luna non aveva molti ricordi di sua madre e che avrebbe potuto averne bisogno di un altro.
Per fortuna gli attacchi agli studenti di Hogwarts erano cessati, almeno per un po'. Passarono 4 mesi prima che Hope venisse a sapere che si sarebbe tenuta una partita di Quidditch tra Grifondoro e un'altra squadra. Hope non riusciva a ricordarlo. Ma ricorda che la partita fu annullata perché Hermione e la Prefetta di Corvonero, Penelope Clearwater, erano state pietrificate.
Hope si tenne lontana da Harry e Ron per i primi due giorni dopo la pietrificazione di Hermione, perché ricorda che i ragazzi andavano nella Foresta Proibita per parlare con le Acromantule.
Hope rabbrividì violentemente. No, grazie. I ragni fanno schifo. Soprattutto quelli ENORMI!
Dopo qualche giorno Hope viene a sapere che la Pozione di Mandragola sarà presto pronta e per i giorni successivi restò in Biblioteca fino al coprifuoco, perché non sa in quale giorno Harry e Ron scenderanno nella Camera, quindi tiene le orecchie tese in direzione dell’uscita.
Finalmente sente i professori parlare tra loro in un corridoio e sente le parole che stava aspettando.
«Il suo scheletro rimarrà nella Camera per sempre» Aveva lasciato le labbra della professoressa McGranitt e Hope si stava già muovendo sotto l’incantesimo di invisibilità, mentre si dirigeva verso l’aula di Difesa. Una volta lì, annullò tutti i suoi incantesimi di furtività prima di aprire la porta, vedendo l'esilarante immagine di Allock con le mani alzate in segno di sconfitta contro due Grifondoro del secondo anno.
«Beh, per quanto questo si divertente. Forse dovremmo trovare la Camera e salvare la più giovane dei Weasley, no?» Hope distrae l'attenzione dei due ragazzi tenendo la porta aperta.
Ron sembrava completamente confuso, ma non abbassò la bacchetta; tuttavia, Harry prese l'iniziativa e colpì Allock al fianco con la sua, provocando uno squittio da parte del Professore. «L'hai sentita, andiamo. Bagno delle ragazze al secondo piano».
Quando Allock non si mosse, Harry prese una manciata di vesti nella sua piccola mano e lo spinse verso la porta.
Si diressero in bagno in silenzio, ma una volta arrivati, Harry si guardò intorno perplesso, non sapendo dove fosse l'ingresso. Dopo che Mirtilla era apparsa e aveva spiegato come fosse morta per degli occhi gialli vicini al lavandino che stava indicando.
Harry trovò il simbolo di un serpente sul rubinetto e sibilò in Serpentese; al secondo tentativo, i lavandini si aprirono mostrando un grande buco che sembrava un tubo di fogna e che emanava anche lo stesso odore.
Hope lancia un incantesimo silenzioso per coprirsi bocca e naso con una barriera invisibile che filtra gli odori, permettendole di proteggere in suo naso sensibili pure in una fogna. Hope era felicissima quando vide Harry e Ron spingere Allock giù per il tubo, facendola ridere, cosa che fece spuntare un breve sorriso sui volti di entrambi i Grifondoro prima che sparissero. I ragazzi dissero a Hope di informare un professore, ma dopo che i ragazzi saltarono giù, lei chiamò un elfo domestico di Hogwarts.
«Come può Fluny aiutare la giovane studentessa?» le chiese la vocina.
«Potresti per favore informare i Professori che la Camera dei Segreti si trova bagno delle ragazze al secondo piano?» chiese Hope al piccolo Elfo, ma fu distratta quando sentì i lavandini ricominciare a cigolare.
«Oh, diavolo, no!» ringhiò Hope saltando giù dal tubo prima che l'ingresso si chiudesse alle sue spalle.
Scivolò lungo il tubo e atterrò su mucchi di ossa, che scricchiolarono sotto il suo peso.
«Beh, non è allegro?» commentò tra sé Hope «Cosa sto facendo? Devo raggiungere Harry» Si rimproverò mentre ascoltava e sentiva Allock minacciare i ragazzi cancellando loro i ricordi.
Hope corse verso la voce di Lockhart, arrivando proprio mentre Lockhart finiva di gioire e lanciò «Obliviate» usando la bacchetta rotta di Ron. Hope si lanciò in avanti per bloccare Harry, allontanandolo dalle rocce che cadevano e dirigendolo verso la successiva serratura a serpente.
«Hope!?» esclamò Harry sconvolto. «Cosa ci fai qui? Ti avevo chiesto di cercare aiuto» Hope emise un sospiro di sollievo mentre si alzava in piedi, spazzolandosi la veste. «Uno, ho chiesto aiuto prima di scendere. Due, il maledetto ingresso si è sigillato da solo mentre saltavo dentro, sono l'unico rinforzo che avrai. Tre, ti ho appena salvato da un crollo del soffitto. Dovresti essere più gentile con me»
Harry si sentì mancare la mascella. «Grazie. Ma non avresti dovuto venire».
Hope fece un gesto di diniego con la mano. «Pfft. Senza di me durante la tua ultima stravagante avventura, saresti morto. Quell'ombra ti ha ucciso. IO ti ho riportato indietro»
Hope stava per andarsene quando si ricordò di Ron e Lockhart.
«Siete ancora vivi voi due?» gridò Hope a voce alta, di fronte alla frana.
«Sì. Anche se Allock ha battuto la testa e non ricorda niente, nemmeno il suo nome», rispose Ron attraverso le rocce. «E Harry?»
«Sono qui Ron. Puoi spostare alcune di queste rocce così possiamo tornare indietro dopo aver salvato Ginny?» rispose Harry all'amico prima di guardare Hope. «Hope e io andremo avanti».
Quando il ragazzo Grifondoro e la ragazza Serpeverde arrivarono alla porta accanto, Harry chiese: «Perché mi hai salvato l'anno scorso?».
Hope rifletté sulla sua risposta: aveva detto troppo e doveva pensare a una risposta plausibile.
Una che avrebbe soddisfatto Harry ma che avrebbe mantenuto i suoi segreti. «Perché so cosa si prova a morire. Ero priva di sensi, molto probabilmente morta qualche anno fa. Ho visto mia madre dall'Altra Parte. Volevo stare con lei... Ma non volevo nemmeno che il suo sacrificio fosse vano. Così ho deciso di vivere.
Mio padre mi ha praticato la rianimazione cardiopolmonare per farmi riprendere conoscenza».
Hope emise un respiro tremante prima di fissare gli occhi color smeraldo di Harry. «Conosco frammenti della tua vita, ma non tutto. Non credo che tua madre o tuo padre avrebbero voluto che tu morissi così presto, come i miei non hanno voluto che lo facessi io. Così ti ho salvato riavviando il tuo cuore» Hope spiegò, emozioni di dolore, perdita, tristezza, accettazione e determinazione attraversarono il suo volto nel giro di pochi secondi.
Harry si sentì un idiota dopo che Hope gli raccontò qualcosa di così personale sulla sua famiglia e su come si sarebbero sentiti i suoi genitori alla sua morte prematura. «Mi dispiace Hope» Il ragazzo distolse lo sguardo «Non lo sapevi» disse Hope con tristezza mentre guardava la porta.
«Ti dispiacerebbe aprirla?» chiese Hope, desiderando affrontare il maledetto Basilisco invece di parlare dei suoi genitori con Harry. Non era abbastanza vicina a lui per condividere i suoi segreti, il che la metteva a disagio.
«Va bene» disse Harry a bassa voce mentre si avvicinava alla porta e le sibilò contro.
Harry si voltò quando la porta si aprì«Non hai paura del Serpentese? Persino Ron rabbrividisce quando lo uso» dice alla ragazza dai capelli castani, desiderando cambiare argomento.
Hope guardò Harry e rispose con un'alzata di spalle. «No. Non c'è niente di cui aver paura. È un tipo di magia ed è del tutto naturale in alcuni maghi» Harry alzò le sopracciglia con aria interrogativa.
Hope sospirò mentre spiegava. «C'è una tribù di maghi in India che lavora con la magia in Serpentese. Hanno compiuto alcuni dei progressi migliori e più affascinanti nella magia curativa e il loro lavoro con le Protezioni è ineguagliabile. L'unica ragione per cui è così tabù qui in Inghilterra è a causa di Voldemort».
Harry notò che Hope non sussultò né balbettò quando disse il nome di Voldemort, cosa che lo rese stranamente orgoglioso.
Dopo essere scesi dalla scala, si precipitarono all'altra estremità della Camera, verso il corpo privo di sensi di Ginny. Harry lasciò cadere la bacchetta mentre scivolava accovacciato accanto a Ginny.
Harry continuava a provare a svegliare Ginny mentre Hope vegliava sulla Camera mentre un'entità spirituale usciva tranquillamente da dietro un muro nascosto.
Era un giovane in bianco e nero, quasi come se fosse uscito da una vecchia stazione televisiva, aveva un taglio di capelli anni '50 ed era piuttosto attraente, alto e snello. Sembrava uno con cui sua zia Rebekah avrebbe potuto flirtare, ipotizzò Hope.
Il ragazzo con la tunica di Serpeverde si avvicinò a loro, si chinò per raccogliere la bacchetta di Harry e la ripose nella sua tunica.
Il fantasma di Tom Riddle interrogò Harry, chiedendogli come un bambino di un anno avesse potuto sconfiggerlo. Harry si limitò a fissare il ragazzo confuso, dicendogli che Voldemort aveva raggiunto la sua ora. Quindi il ragazzo in bianco e nero raccontò la sua storia: era nato da un babbano e da una madre quasi Magonò, dicendo a Harry e Hope che era un Mezzosangue, chiamato così in onore di suo padre, Tom Riddle Senior. Il giovane Tom gemette mentre tirava fuori la bacchetta di Harry e la teneva per la punta dell'impugnatura. Tom scrisse il suo nome completo a fuoco, scrivendo a caratteri cubitali “TOM MARVOLO RIDDLE”.
Harry guardò il nome accigliato, mentre Hope finalmente parlò per la prima volta da quando l'Horcrux aveva iniziato il monologo. «È un anagramma» dichiarò mentre tirava fuori la bacchetta e la agitava in aria, cambiando le lettere per mostrare: «IO SONO LORD VOLDEMORT».
Un richiamo della Fenice echeggiò nella Camera mentre la Fenice di Silente entrava in volo con un pacco, interrompendo il discorso di Riddle e la sua confusione per il fatto che una ragazza avesse scoperto la sua identità più velocemente del previsto. Fanny lasciò il pacco nelle mani di Harry prima di tornare all'ingresso della Camera, apparentemente per andarsene.
Harry srotolò la stoffa, che si rivelò il Cappello Parlante, Harry lo guardo mortificato mentre Tom rideva del ragazzo. «Quindi Silente manda un vecchio uccello canterino e un cappello per affrontare il più grande Mago di tutti i tempi».
Memory Riddle lanciò un'occhiata curiosa all'altra bambina accanto a Harry, valutandola mentre le dava un lento applauso.
«Ben fatto..» Tom devia deliberatamente, chiedendole silenziosamente di dirgli il suo nome.
«Non sono affari tuoi Tom», rispose Hope alzando gli occhi al cielo.
«Ora torna a fare monologhi per favore? È l'unica cosa che sai fare bene», ribatté Hope con sarcasmo, con lo sguardo fulminante di sua madre che le risuonava negli occhi.
«Piccola insolente! Pagherai per la tua arroganza» Ringhiò, poi si voltò verso la grossa testa di Salazar Serpeverde e gli sibilò contro. La gigantesca mascella di pietra si sprofondò lentamente nell'acqua, spalancando la bocca di Salazar.
«Chiudi gli occhi! Il mostro è un Basilisco! Il suo sguardo può uccidere, quindi non guardarlo!» gridò Harry a Hope, afferrandole il braccio per trascinarla dietro di sé.
Harry e Hope non andarono molto lontano perché il serpente gigante strisciava proprio dietro di loro e stava per colpire. I peli sulla nuca di Hope si rizzarono mentre percepiva un pericolo incredibile vicino a lei.
«Dimiterre» Hope chiamò all'improvviso, agitando la mano dietro di sé come per scacciare qualcosa con un gesto.
Entrambi gli studenti udirono un forte schianto e il rumore della pietra che si sgretolava, mentre il grosso serpente cadeva in acqua con un grande tonfo.
«Come diavolo ha fatto?» Hope sente borbottare Riddle con velata curiosità, desiderosa di convincere questa potente Strega ad unirsi alla sua causa.
Hope lo ignorò e guarda Harry dopo che lui l'aveva trascinata dietro una statua di serpente. Harry sbirciò intorno alla statua per vedere dove si trovasse il Basilisco e tenne gli occhi bassi, ma quando Harry perlustrò la zona, il suo sguardo fu attratto da un'enorme crepa nel muro.
«Wow» esclamò Harry stupito, voltandosi di nuovo a guardare Hope.
«Ignoralo» ordinò Hope, intuendo cosa avrebbe detto Harry.
Hope tese la mano: «Per favore, passami il cappello?»
Il rumore dell’acqua che si agitava fece apparire un'espressione di paura sul volto di Harry mentre metteva il cappello nelle mani di Hope «Ecco. Prendi questo. Resta nascosta. Lo allontanerò. Tu aiuta Ginny, okay?».
Proprio quando Harry stava per scappare da dietro il serpente di pietra, udì il grido della Fenice e Fanny tornò nella Camera per iniziare ad artigliare le squame del Basilisco.
Hope udì gli stridii del Basilisco mentre si dimenava cercando di mordere la Fenice rossa e gialla. Hope sentì che Fanny aveva difficoltà a graffiare gli occhi del Basilisco, perché doveva fungere da diversivo e da aggressore, rendendo il tutto quasi impossibile.
«Myrddin?» chiamò mentalmente Hope.
«Sì, piccolo lupo?» risponde subito Myrddin «C'è qualcosa che non va?» chiede curioso.
«Potresti per favore viaggiare con la fiamma verso la Camera dei Segreti? Fanny sta avendo difficoltà a combattere il Basilisco qui. Potrebbe aver bisogno del tuo aiuto» chiese Hope, mentre mostrava mentalmente alla Fenice un'immagine della Camera in modo che potesse viaggiare con la fiamma in sicurezza fino a lei.
Un lampo di fuoco ardente apparve sopra la testa di pietra di Salazar Serpeverde e un altro grido di Fenice si unì al grido esausto di Fanny; ciò spaventò il grosso serpente, che guardò nella direzione da cui proveniva il suono del grido.
Myrddin non perse tempo e si lanciò direttamente contro il Basilisco con gli artigli protesi, mirando all'occhio destro del Basilisco mentre il serpente girava la testa per guardare la scultura di Salazar.
La mira di Myrddin era perfetta: strappò un occhio al Basilisco in un colpo solo, facendolo gridare di dolore e cercando di colpire il nuovo arrivato. Ma Myrddin fu troppo veloce, sorvolando i serpenti di pietra che fungono da pilastri e che conducono dall'ingresso alla gigantesca testa di pietra.
Myrddin aprì il suo artiglio mentre volava oltre Harry e Hope, lasciando cadere parti dei Basilischi occhio davanti a loro.
Hope alzò gli occhi al cielo e rispose con aria impassibile. «Davvero Myrddin? Devi proprio far cadere pezzi di serpente davanti a me?».
Myrddin si scosse dalle risate per il fastidio di Hope mentre si girava per distrarre il serpente, mentre Fanny riusciva a sfruttare la distrazione per cavare l'occhio sinistro del Basilisco, provocando un altro stridio di dolore mentre il Basilisco accecato scuoteva la testa per scrollarsi di dosso gli uccelli.
Memory Tom gridò: «Ignora i pennuti, attacca i ragazzini!» sibilò forte al serpente per controllarlo.
Il grande rettile emise un sibilo ruggente mentre si muoveva lentamente verso di loro e Harry schizzò fuori da dietro la statua e corse verso il lato dove c'era un altro tubo. I passi di Harry
attirò l'attenzione del Basilisco che lo seguì lungo il tubo.
Hope gemette mentre assisteva alla scena «E Lizzie chiama me martire» borbotta Hope tra sé e sé mentre si avvicina a Ginny.
Myrddin volò giù e atterrò sulla spalla destra di Hope, macchiando le sue vesti con gli artigli di sangue e dei fluidi provenienti dall'occhio del Basilisco. «Grazie Myrddin. Avevo proprio bisogno di un altro set di vesti sporche di occhi di serpente»
Myrddin sussulta, emette un sospiro di sollievo e sbatte la testa contro la sua guancia, divertito.
Hope alza gli occhi al cielo verso la Fenice e le mette il cappello in testa. «Ciao di nuovo Cappello. È passato un po' di tempo»
«Ah. La Tri-ibrida complicata. È bello parlarti di nuovo. Sono contento che tu abbia finalmente detto la verità alla tua Compagna» Il Cappello sbuffò divertito.
«Scusa se sono un idiota. Ma ho bisogno della Spada di Grifondoro. Ti dispiacerebbe darmela così che io e Harry possiamo salvare Hogwarts dal Basilisco di Serpeverde?» chiese Hope, poi aggiunse con tristezza «… Mi dispiace Salazar»
Il Cappello sospirò con rimorso.
«Grazie. Mi scuso per il mio Basilisco che si è scatenato e ha fatto del male agli studenti. Arwyn avrebbe dovuto solo proteggere la scuola. Mi vergogno che quel cretino di nome Voldemort sia riuscito a manipolare il mio povero Basilisco» rispose Salazar, parlando attraverso il Cappello Parlante.
Poi la voce di Godric prese il sopravvento sul Cappello «Ti darò la mia spada del Campione di Hogwarts per aiutarti a combattere il Basilisco. Ricordati solo di restituire la mia spada ai Goblin»
Hope annuì in segno di assenso.
«Aspetta! Non osare lanciarmi cadere quella spada in testa o ti ridurrò in cenere. Hai capito?»
Hope minacciò ad alta voce, mentre abbassava la testa per l'attesa, tanto che Tom la guardò in modo strano.
Il Cappello sbuffò una risata. «Preso nota. Toglimi dalla testa e ti darò la spada. Fai attenzione»
Hope sbuffò. «Come se potessi davvero morire. Inoltre, farò in modo che Harry uccida il Basilisco, quindi non potrò rivendicare la Spada usandola. E tecnicamente sarebbe Harry quello che avrebbe bisogno del discorso “stai attento”» Si tolse il Cappello dalla testa e lo tenne nella mano libera.
Un'elsa d'argento tempestata di gemme rosse apparve nel Cappello. Hope afferrò l'elsa e si rivolse a Riddle mentre estraeva la Spada di Grifondoro, puntando la lama verso Tom, i cui occhi si spalancarono alla vista della leggendaria Spada che lo guardava. Hope poi si rimise il Cappello in testa e gli chiese di fare silenzio mentre si occupava di Riddle.
«Interessante» disse Memorymort inclinando la testa «Saresti un'ottima alleata. Hai trovato la Spada di Grifondoro mentre tu sei una Serpeverde, hai una Fenice al tuo comando e hai bandito un Basilisco lungo 18 metri senza bacchetta. È incredibile» dice con un ghigno malvagio.
Hope agitò la spada come se fosse una bacchetta e gridando «Expelliarmus».
La bacchetta di Harry scivolò fuori dalla mano di Riddle e finì nella mano sinistra di Hope.
Memorymort rimase sorpreso quando perse la bacchetta di Harry a causa della giovane Serpeverde, che lo disarmò con un incantesimo lanciato da una spada.
Il Tribrido rise dell'Horcrux. «Ho sentito cosa succede ai tuoi “alleati”, non voglio avere assolutamente niente a che fare con te. Anzi, mi divertirò a uccidere te e i tuoi Horcrux» Hope risponde con un sorriso ferino e Riddle in qualche modo riuscì a impallidire ulteriormente, nonostante fosse già in colorato di solo varie tonalità di neri e grigi.
«Come lo sai?» le urlò Riddle.
Hope sorrise a Tom. «Non ti piacerebbe saperlo?».
Fortunatamente la loro conversazione si interruppe quando Harry riapparve e cominciò subito a scalare l'enorme parete di Salazar.
«Ehi! Toglietelo dalla mia testa!» La voce di Salazar le eruttò nella mente e Hope strinse le labbra cercando di non ridere.
«Dopo che avrà ucciso il serpente. Allora gli darò una lezione. Forse» Hope cercò di placare il Fondatore.
Sentì le risate nella testa di due donne e di Godric, mentre Salazar gemeva con disprezzo, Hope sbuffava per le buffonate del Fondatore. Tuttavia, il suono del basilisco (Arwyn) che si schiantava contro alcuni dei capelli di pietra di Salazar, sbriciolandole, richiamarono l’attenzione di Hope. Il serpente si impennò e ringhiò, preparandosi a colpire di nuovo, mancando di poco Harry che alla fine riuscì ad arrivare in cima alla testa di Salazar e dove riuscì a stabilizzarsi.
«Harry!» gridò Hope, attirando la sua attenzione. «Prendi una pietra. Così posso scambiarla con qualcosa che possa aiutare»
Harry si aggirò in cerca di una pietra da raccogliere, ma non trovò nulla. Il Basilisco colpì di nuovo vicino a Harry e ruppe altre pietre dalla statua di Salazar. Harry ne afferrò rapidamente un pezzo.
«Va bene, ne ho preso uno» Gridò alla ragazza Serpeverde.
Riddle guardò Hope con curiosità. «Cosa stai progettando?» chiese risentito.
Hope ignorò l'Horcrux e mormorò l'incantesimo di trasformazione tra sé e sé: «Mutatis mutandi».
Contemporaneamente, la Spada di Grifondoro lasciò la mano di Hope e fu sostituita da una pietra frastagliata, mentre Harry esclamava con gli occhi spalancati. «Wow. Mi hai dato una Spada. Cosa me ne faccio di una Spada?»
«Uccidi il serpente?» rispose Hope con nonchalance, scrollando le spalle.
«Davvero utile Hope….» si lamentò Harry a bassa voce mentre colpiva goffamente la Spada nel tentativo di colpire il Basilisco.
Il Basilisco fece cadere Harry mentre colpivi alla cieca col testa, facendogli perdere la presa sulla Spada, che colpì con un clangore la fronte di Salazar, facendola finire per penzolare leggermente oltre il bordo. Il grosso serpente cercò di prendere la sua preda spalancando le fauci, mentre Harry scivolava lungo la statua per afferrare la spada che stava stridendo mentre scorreva sulla pietra pronta a cadere.
Harry si lanciò sulla spada, riuscendone ad afferrarne l'elsa prima che finisse di sotto e la manovrò in modo che fosse rivolta verso il serpente gigante.
Arwyn si era ormai lanciato in avanti con la bocca spalancata e finì per impalarsi sulla spada di Grifondoro con il palato, trafiggendosi prima la ghiandola velenifera e i poi il cervello. Harry nel mentre urlo di dolore quando una Zanna di Basilisco gli si conficcò nel braccio.
Il serpente emise uno stridio di dolore mentre muoveva la testa in movimenti dissociati, perdendo lentamente energia. Quando perse conoscenza, cadde pesantemente sul pavimento di pietra con un tonfo. Morto.
Harry, frastornato, scese dalla statua e camminò disorientato verso il corpo privo di sensi di Ginny, estraendo la Zanna di Basilisco dal suo braccio.
«Ormai è troppo tardi. Lei è quasi andata e presto io rinascerò» esultò Memorymort.
Harry prese la mano di Ginny. «Che dolce!», la schernì Riddle.
Invece di tenere la mano di Ginny, Harry prese il diario e lo aprì a una pagina a caso «Cosa stai facendo?» chiese Tom con la paura che gli velava la voce.
Harry si limitò a fissare lo spirito mentre sollevava la Zanna di Basilisco sopra il Diario e lo pugnalava, facendo urlare Memorymort di agonia.
«Fanny. Abbiamo bisogno del tuo aiuto» gridò Hope nella camera.
Non si sorprese quando un canto di fenice proveniente dall’ingresso della stanza, anticipò l’arrivo dell’uccello, che subito si avventò su Harry e cominciò a piangere sulla ferita di Harry, che ormai si era accasciato a terra per il veleno di basilisco che gli scorreva nelle vene.
Hope prese il posto di Harry e rimosse la Zanna dal Diario prima di affrontare Tom, che ora aveva un buco bianco nel petto.
Erigendo una barriera di privacy intorno a loro, Hope inizio a parlare «Una cosa buffa che dovrei dirti prima che tu muoia. Sono una strega nata babbana e sono anche una Tri-ibrida. Un insieme tra strega, lupo mannaro e vampiro. Sono tutto ciò che disprezzi», osserva Hope con un sorriso il volto sconvolto di Memorymort.
«Manderò ogni pezzo di te all'inferno. Addio parassita» Hope chiuse il diario e affondò la Zanna attraverso l'intero libro, facendola uscire dall'altro lato e spaccando il pavimento di pietra con la sua super forza.
Riddle lanciò un urlo mentre esplodeva nella luce, scomparendo dall'esistenza.
Un sussulto di Ginny fece trasalire Hope, ma la piccola Grifondoro degno Hope solo di una occhiataccia prima di concentrarsi su Harry «Oh, fantastico, un altro Weasley che mi odia automaticamente. Fantastico», pensò Hope.
Un grugnito le risuonò nella testa mentre Myrddin e il Cappello ridevano di lei «Stronzi» rispose subito Hope.
Harry gemette al risveglio dopo che le lacrime di Fanny guarirono la ferita e neutralizzarono il veleno nel suo sangue. Alzandosi un po’ a fatica, Harry tirò su Ginny con sé, mettendole il braccio sulla spalla per poterla sorreggere e aiutarla a raggiungere l'ingresso della Camera. Hope notò la Spada e il Diario, sapendo che entrambi gli oggetti sarebbero stati menzionati nel futuro e si mosse per raccogliere il Diario.
La Tribrida rabbrividì mentre lo prendeva «Beh, questa è una sensazione davvero spiacevole», commentò in silenzio, mentre Harry e Ginny erano arrivati a metà del vialetto.
«Ma non così male come quando ero posseduta dal Vuoto. Quella era proprio una merda» Hope infilò il Diario nella tasca della veste e si avvicinò quindi alla bocca di Arwyn. «Scusa, Salazar».
Un suono proveniente dal Cappello ronzava tristemente.
Hope allungò la mano verso l'elsa tempestata di gioielli. La strinse forte, poi estrasse la Spada con un forte strattone, liberandola facilmente dalla bocca del Basilisco. Stringeva la Spada di Grifondoro nella mano destra, senza stringerla troppo, mentre raggiungeva i due Grifondoro.
Hope sollevò la mano sinistra per accarezzare la Fenice nera sulla sua spalla «Bene, Myrddin. È stata una notte infernale... Scusa se ti ho dato buca, ma avrò bisogno di aiuto per uscire da questa Camera. Non credo che Fanny mi voglia molto bene», disse Hope, guardando Fanny fulminarla con lo sguardo dalla spalla di Harry.
«È più come se Silente non si fidasse di te e il Legame Familiare di Fanny gli imponesse una certa mentalità», rispose Myrddin.
«Aspetta... Come posso aiutarti esattamente ad andartene da qui?» chiese Myrddin con tono scettico.
«Portare me e forse un altro fuori di qui. Probabilmente sarà Lockhart... Quel pezzo di merda... In realtà preferisco il nome che gli ha dato Luna, “Il cantastorie idiota”, non è meglio?» chiese Hope alla Fenice a bassa voce.
Myrddin annuì contro la mano di Hope.
Dopo che Harry aprì di nuovo la porta della Camera, Hope seguì lui e Ginny, rimanendo in silenzio parlando mentalmente con il Cappello. Hope ebbe una splendida chiacchierata con esso e i Fondatori mentre i due Grifondoro si muovevano lentamente, dando a Hope tutto il tempo per parlare con tutti e cinque.
«Sai, mi sorprende che il tuo Lupo e il tuo Vampiro non te ne abbiano parlato, visto che ti aiuterà con la situazione di Daphne» Il Cappello accennò a qualcosa che fece vacillare Hope.
«Cosa!? C'è un modo per stare legalmente con Daphne?» chiese Hope incuriosita, mentre dentro di sé urlava contro gli altri lati del suo corpo.
«A quanto pare hai già trovato la risposta nei tuoi libri di politica. Anzi, secondo il tuo Lupo, sapeva come comportarsi con Daphne prima ancora che tu arrivassi a Hogwarts», commentò il Cappello prima di continuare, sapendo che se non avesse spiegato alla ragazza, molto probabilmente lo avrebbe fatto a pezzi.
«In pratica, poiché provieni da una Casata Leggendaria, il tuo rango supera quello di tutte le altre casate. Per questo motivo e per il fatto che legato trami un legame di Compagni con la giovane Erede di una Casa Antichissima e Nobile, hai il diritto legale di uscire con quella persona, sposarla o persino possederla, indipendentemente da sesso, età o razza. Prima che tu mi faccia a pezzi, so che non “possiederai” mai una persona, tanto meno la tua Compagna, quindi calmati» Il Cappello spiegò con calma, mentre gli occhi di Hope brillavano sotto la tesa del Cappello.
Grazie al tuo status leggendario, puoi stare con Daphne e nemmeno il Wizengamot potrà fermarti. Mostra il tuo anello Emrys al capo della famiglia Greengrass. Se riesci a fare un Voto per promettere di proteggerli, amarli e rispettarli, l'anello Emrys brillerà e lampeggerà dopo il Voto, a conferma delle tue parole. La magia legherà te e Daphne per sempre. Tuttavia, se intendi farlo, o rimarrai in questo universo o Daphne dovrà venire con te nel tuo. Ovunque sia uno di voi due, molto probabilmente l'altro dovrà seguirti. Sarete legati per tutta la vita» Hope ascoltò le parole del Cappello con un'occhiata pensierosa.
«Significa che un giorno dovrò trasformare Daphne in un immortale o in un vampiro per essere sicura che saremo legati per sempre?» chiese Hope raggiungendo Ron e Lockhart.
«Non lo so» rispose sinceramente il Cappello.
Chapter 19: Capitolo 19
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Capitolo 19
Dopo che Myrddin ebbe, a malincuore, portato Hope e Allock fuori dalla Camera, se ne andò prima che Silente potesse vederlo. Ron e Ginny potrebbero aver visto Myrddin sulla spalla di Hope, ma essendo un pennuto completamente nero, nessuno dei due poteva aver capito che fosse una Fenice. Fortunatamente solo Harry ne è a conoscenza.
Mentre il gruppo si dirigeva in infermeria, Hope riuscì a lanciare vari incantesimi di localizzazione ed evocazione da remoto sulla spada di Grifondoro, riuscì anche a convincere Harry ad incontrarsi quell’estate e dopo che furono visitati da Madama Chips. Quando Silente si presentò, chiese a Hope di consegnarli la spada, sostenendo che apparteneva alla scuola. Lei gliela diede dicendo che Harry l'aveva usata per uccidere il Basilisco di Serpeverde. Silente emise un mormorio indeciso mentre prendeva l'arma offerta dalla Serpeverde del secondo anno. Hope se ne andò dall’infermeria prima che arrivasse Lucius Malfoy.
Molti pensieri diversi le balenavano nella testa, distraendola dagli esami di fine anno scolastico. Daphne se ne accorse e aggrottò la fronte verso di lei. Hope capì che la sua compagna aveva percepito la sua angoscia e le mandò un messaggio di fuoco chiedendole se poteva parlarle sul treno.
Il giorno della festa di fine anno, quando Hope uscì dalla sala comune con il resto dei ragazzi del secondo anno dopo essersi fatta la doccia dopo gli 8 giri intorno al Lago Nero, si distrasse mentre correva, senza accorgersi della sua velocità. Trovò Luna ad aspettarla fuori dalla sala comune dei Serpeverde. Dove la piccola ragazzina rispondeva a tutte le frecciatine dei serpenti con commenti superficiali e riferimenti alle sue “creature immaginarie”. Hope aveva sentito parlare delle creature di Luna, ma non prende decisioni affrettate al riguardo, poiché era già riuscita a identificare una di quelle creature, quindi altre potrebbero effettivamente esistere.
Daphne rallentò quando vide Luna e inclinò la testa incuriosita, ma Draco e i suoi compari fecero commenti inappropriati su “Lunatica” Lovegood.
Hope emise un ringhio sub-vocale che nessuno sentì, tranne Luna e Daphne che percepirono la Magia di Hope divampare in preda alla rabbia, facendo spalancare gli occhi di Daphne per la paura del segreto di Hope. Luna non ebbe problemi ad avvicinarsi alla ragazza per prenderle le mani e allontanarla per calmarsi.
«Hope. Devo presentarti una mia amica. Vieni con me», disse Luna con calma, allontanando Hope dai Serpeverde.
Hope seguì la ragazza bionda più minuta e lanciò un'occhiataccia alle sue spalle a Draco e ai suoi amici. Tutti e tre si bloccarono di fronte alla furia assoluta della ragazza nata babbana e sorprendentemente, presero sul serio la minaccia negli occhi di Hope e si precipitarono fuori dai Sotterranei come se fossero inseguiti dall'Ardemonio.
Daphne emise una risata soffocata mentre Draco scappava via dallo sguardo abbagliante di Hope, gli amici di Daphne
Tracey e Blaise guardarono Daphne scioccati, perché la bionda e stoica ragazza non mostrava mai emozioni a scuola. Daphne li guardò con aria di superiorità, poi portò la sua maschera di ghiaccio al massimo della sua capacità.
Non appena Luna e Hope svoltarono l'angolo, Luna lasciò andare le mani di Hope e si mise davanti a lei «Vieni Hope. Voglio presentarti la Dama Grigia» Hope seguì Luna su per le scale invece di scendere a fare colazione «Perché ho la sensazione che sapessi che oggi mi sarei occupata del Diadema?» chiese Hope con tono disinvolto accanto a Luna, socchiudendo gli occhi verso la bacchetta della ragazzina che spuntava da dietro il suo orecchio sinistro.
Luna inclinò la testa esasperata verso l'altra ragazza.
«Sì, sì. Veggente. Grazie Luna. Volevo che la figlia di Rowena sapesse che ho intenzione di distruggere l'Horcrux e purificare il Diadema dalla magia malvagia che lo infetta» mormorò Hope mentre giocherellava con la bacchetta dell'altra ragazza e le spostava alcune ciocche bionde dietro l'orecchio.
Luna ridacchiò: «Mi fa il solletico.»
Hope lasciò uscire una piccola risata mentre salivano dalle scale del settimo piano.
La giovane veggente apparentemente prese un percorso casuale e Hope la seguì, sapendo che le capacità divinatorie i Luna erano oltremodo straordinarie ed estremamente affidabili.
Dopo un altro paio di curve Hope vide un fantasma in lontananza, quando le ragazze si avvicinarono al fantasma della donna Luna salutò il fantasma con gioia. «Ciao Lady Corvonero. Questa è l'amica di cui ti parlavo che può purificare il diadema di tua madre» La Dama Grigia si voltò a guardare Hope accigliata. «È una Serpeverde. L'ultima volta che ho detto a una Serpeverde dov'era il Diadema di mia madre l'hanno profanato! No, non le dirò dov'è» Hope si avvicinò a Luna. «Capisco perché non vuoi dirmelo,Helena. Ma la verità è che so già dov'è il Diadema.»
Hope spiegò i suoi pensieri al fantasma. «Oltre al Cappello, ho parlato con tua madre e con gli altri Fondatori. Sto cercando di migliorare il Mondo Magico, ma è un processo lento. Distruggere gli Horcrux di Riddle è in cima alla mia lista di cose da fare, ma voglio provare qualcosa sul Diadema prima di provarci con un altro Horcrux».
La Dama Grigia rimase scioccata dalle parole delle ragazze Serpeverde e si limitò a spostarsi di lato, sollevando un braccio. «Fate strada allora. Voglio osservare cosa state per fare».
«Certo» rispose Hope mentre si dirigeva verso il ritratto con i troll danzanti «Avevo comunque intenzione di invitarti ad osservarmi. Ma vorrei solo chiederti una cosa. Quando il Diadema sarà purificato, desideri donarlo a un discendente?» chiese Hope curiosa mentre camminava avanti e indietro davanti a una parete spoglia, cercando una stanza in cui riporre gli oggetti smarriti.
Apparve una grande porta di legno, Hope aprì la porta e la tenne aperta per il fantasma e la piccola Luna.
Mentre il fantasma entrava nella stanza rispose a Hope: «Se puoi purificare il diadema di mia madre lo darò a Luna. Lei è una mia discendente. Una vera veggente». Chiamata in causa, la piccola Corvonero rispose con voce sognate mentre continuava ad osservare le pile di oggetti della stanza delle cose nascoste con un luce brillante negli occhi «Sarei onorata di ricevere un regalo del genere. Grazie mia signora».
Hope raccolse un calderone passando davanti a una delle file e lo portò con sé quando trovò il Diadema posato sulla testa di una statua. Hope evocò del carboncino, poi si chinò a terra, posò il calderone di lato e iniziò a disegnare alcuni simboli che le gemelle Saltzman avevano usato per il loro Incantesimo di Sifonamento.
Dopo aver finito di disegnare i suoi simboli in un Cerchio di Assorbimento che aveva visto dopo che il Vuoto era stato Assorbito da lei durante la sua prima Luna del Lupo dalle gemelle Saltzman, Hope fece levitare il gioiello dalla testa delle statue e lo posò delicatamente a terra.
Hope raccolse il calderone e lo portò nel cerchio.
«Dio, spero che funzioni. Anche se la buona notizia è che se non funziona, lo darò ai Goblin per purificarlo a modo loro» commentò Hope mentre sedeva a gambe incrociate nel cerchio, stringendo le mani, prima di tenerne una sul Diadema e l'altra sul calderone «Eccoci qui».
Hope chiuse gli occhi e inspirò profondamente prima di iniziare a cantare: «Magia tollox de terras. Magia tollox de terras. Magia tollox de terras». Non appena Hope iniziò a cantare, il Diadema brillò di un viola intenso.
La luce si faceva più intensa ogni volta che cantava le parole, finché alla fine si divise in due colori: blu zaffiro e rosso sangue. Una apparteneva alla Firma Magica di Rowena e l'altra a quella di Voldemort.
Hope spostò il colore rosso sangue sul calderone, mantenendo il blu zaffiro sul Diadema. Poi fece un gesto con le mani verso il basso dopo che le luci furono posizionate sui rispettivi contenitori.
Hope completò quindi l'incantesimo: «Slovo».
Le luci si abbassarono delicatamente sugli oggetti sotto le sue mani e lampeggiarono mentre la magia si depositava nei loro contenitori.
Hope aprì gli occhi con un sospiro stanco.
«Beh, è stato estenuante. Non c'è da stupirsi che ci vogliano due streghe Gemini per fare questo incantesimo senza ripercussioni» Hope gemette portandosi una mano alla fronte.
Luna batté allegramente le mani.
«È stato fantastico Hope! Ha funzionato! La Magia di Voldemort è stata rimossa dal Diadema e messa nel calderone che avevi raccolto prima... Perché l'hai raccolto proprio quello?» elogiò Luna alla ragazza più grande prima che la curiosità prendesse il sopravvento.
Hope sorrise leggermente: «Oh, c'è qualcosa che la piccola veggente non ha visto. Che peccato.» Hope prese in giro la ragazza dagli occhi argentati.
Luna tirò fuori la lingua scherzosamente all'altra ragazza e raccolse con attenzione il Diadema prima di guardare la Dama Grigia, desiderando avere conferma se volesse ancora darglielo. La Dama Grigia si asciugò una lacrima trasparente dalla guancia prima di annuire alla ragazza bionda.
Luna lo tenne delicatamente tra le mani prima di recitare l'incantesimo del messaggio del fuoco: «Touve mon se kavo. Touve mon se kavo».
Il diadema svanì in un'esplosione di fiamme.
«L'ho mandato a casa. Ho la sensazione che il Preside me l'avrebbe preso se l'avesse visto» spiegò Luna al fantasma che sembrava sorpreso dalla magia senza bacchetta.
Hope annuì in segno di assenso «Non mi sorprenderebbe»
poi si alzò e uscì dal cerchio, stiracchiandosi e facendo schioccare alcune articolazioni, cosa che le fece sospirare di piacere.
«Per rispondere alla tua domanda precedente, probabilmente credo di aver scelto il calderone a causa del mio odio per Piton. Non lo so... È stata un'azione subconscia» Hope alzò le spalle.
Hope schioccò le dita chiamando la Spada di Grifondoro, ma non accadde nulla e alzò gli occhi al cielo, infastidita.
«Silente sta davvero iniziando a darmi fastidio…. Myrddin?» esclamò Hope esasperata.
La Fenice entrò nella stanza fiammeggiando, si appollaiò sulla spalla di Luna e le cantò, rallegrando la ragazza Corvonero e strappandole un sorriso. «Grazie Myrddin. La tua canzone è bellissima».
Un sorriso apparve sul volto di Hope, prima che si trasformasse in un'espressione accigliata. «Luna. Me lo diresti se fossi vittima di bullismo. Non è vero?»
Luna rabbrividì leggermente e accarezzò l'uccello sulla sua spalla, ignorando la domanda.
«Luna?» chiese di nuovo Hope con preoccupazione nella voce.
La ragazza dagli occhi argentati incontrò gli occhi tempestosi della Serpeverde e scosse leggermente la testa prima di distogliere lo sguardo.
Hope fissò Luna per un attimo. «Myrddin, puoi andare a prendere la Spada di Grifondoro da Silente, per favore? Devo parlare con Luna» Hope guardò il fantasma. «Lady Corvonero, potresti concederci un momento?».
Il fantasma strinse le labbra e fluttuò lungo un paio di metri di distanza mentre Myrddin se ne andava in un lampo di fuoco.
«Luna?» chiamò Hope a bassa voce.
Luna guardò Hope con le lacrime agli occhi e lei la abbracciò forte. «Oh, dolcezza. Non te lo meriti.»
Hope confortò Luna accarezzandole la schiena. «Perché non me lo hai detto?»
Luna pianse piano. «Perché hai quasi ucciso Draco quando mi ha chiamata “Lunatica”. Cosa faresti agli altri che mi nascondono le cose o mi insultano? Non posso dirtelo, altrimenti moriranno delle persone» Hope gemette per la frustrazione.
«Non posso promettere di non uccidere nessuno, ma prometto di cercare di contenere meglio la mia rabbia. Inoltre, non sono io quella che fermerà il bullismo. Farei intervenire Myrddin per proteggerti. Di’ loro che sei sotto la protezione di Lady Emrys e che Myrddin è la sua Fenice. Questo dovrebbe fermare il bullismo», spiegò Hope alla ragazza bionda.
«Se non la smettono, beh, immagino che Myrddin inizierà a bruciare la gente. Gli piaci.»
Luna si ritrasse scioccata, ma prima che potesse parlare, Myrddin riapparve con la spada di Grifondoro tra gli artigli.
«Grazie Myrddin», dice Hope mentre la Fenice lascia cadere la Spada nelle sue mani tese.
La Fenice di mezzanotte volò indietro sulla spalla di Luna e si emozionò tristemente alla vista della ragazza.
«Myrddin dice che ti proteggerà. Resterà con te per tutto il prossimo anno scolastico, un'ombra silenziosa finché non avrai bisogno di aiuto» Hope informò Luna prima di aspettare un attimo mentre la Fenice continuava a parlare e Hope sorrideva divertita.
«Dice anche che darà fuoco alle persone dopo tre avvertimenti. Dopodiché, l'intensità delle fiamme aumenterà, rendendo più difficile spegnerle e curare le ustioni».
«Myrddin. Ti prego, non farlo. Sei una Fenice. La tua reputazione potrebbe essere danneggiata se lo facessi» Luna implorò il leggendario uccello.
Myrddin scosse la testa e diede una leggera testata alla ragazza mentre Hope riportava le parole del pennuto «No. La mia immagine non conta, inoltre le Fenici sono prima di tutto delle protettrici, dopo sono Creature della Luca. È mio dovere aiutare qualcuno sotto la mia protezione.»
Luna sospirò e la Dama Grigia tornò. «Stai bene, mia discendente?» Luna annuì ma sospirò. «Sì, sto bene. Hope vuole solo tenermi al sicuro, ma non sono d'accordo con i suoi metodi»
Hope scrollò le spalle insieme alla sua Fenice. «Peccato. Ti stiamo proteggendo. Quindi usa il motivo che ti ho dato per l'apparizione di Myrddin. Altrimenti dovrò combattere contro i miei stessi reparti protettivi per proteggerti. In ogni caso sarai al sicuro, anche se una delle due opzioni mi danneggiasse»
Hope sollevò la Spada con un sorriso pericoloso. «Passiamo ad altre questioni, perché voglio davvero distruggere questo Horcrux».
Lady Emrys fece roteare la Spada nella sua mano mentre tornava al Cerchio di Sifonamento. Dove con la Spada di Grifondoro disegno un arco perfetto, colpendola rapidamente il calderone e dividendolo in due.
Un forte stridio riempì l'aria mentre un violento fumo nero fuoriusciva dal calderone mentre l'Horcrux veniva distrutto.
Nella stanza calò il silenzio per un momento «Sai, pensavo che sarebbe stato più difficile» pensò Hope ad alta voce mentre manovrava la spada con movimenti esperti che aveva imparato negli anni da suo padre, dal dottor Saltzaman e dai Goblin.
Sia il Veggente che il fantasma mormorano in accordo all'unisono, mentre Myrddin volava verso Hope, aggrappandosi alla sua spalla destra. Hope smise di brandire la Spada mentre la faceva roteare nella mano, afferrandola per la lama prima di offrire l'inestimabile manufatto all'uccello nero.
«Ecco Myrddin. Puoi riportarlo a casa, per favore?»
La Fenice d'onice afferrò l'elsa ingioiellata con gli artigli prima di scomparire in fiamme. Hope batté le mani e le strofinò.
«Beh, questo risolve un problema ora che so che funzionerà su...» Hope si interruppe nel suo discorso a se stessa quando vide la Dama Grigia ascoltarla con attenzione «... Altre cose. Oh, hai visto l'ora! È l'ora di Difesa. Ciao!»
Il giorno seguente, mentre gli studenti di Hogwarts tornavano a casa per la fine dell'anno scolastico, Hope aveva lanciato su di sé un incantesimo “Non notarmi” escludendo però Daphne dall'incantesimo. Così, quando Hope incontrò Daphne sul treno prima che entrasse in uno scompartimento con le sue amiche, le toccò il braccio per attirare la sua attenzione. «Puoi unirti a me nello scompartimento tre porte più in là, a destra? Forse dovresti dire alle tue amiche che le raggiungerai più tardi. Non possono vedermi».
Hope si era diretta verso lo scompartimento indicato e aveva lanciato un altro incantesimo “Non notarmi” sullo scompartimento per impedire l'arrivo di ospiti indesiderati. Vide Daphne che le veniva incontro, entrò nello scompartimento e chiuse la porta alle sue spalle.
Hope lanciò un incantesimo sulla porta per proteggerla dalla privacy.
«Ciao Hope.» Daphne tirò un sospiro di sollievo.
«Ciao amore. Scusa se ti ho rubato dai tuoi amici»
«Va bene. Comunque, come hai fatto a nasconderti da loro?»
Hope scrollò le spalle. «Incantesimo “Non notarmi”. Escludendo te, ovviamente, amore.» Daphne alzò gli occhi al cielo e sorrise.
«Carino... tesoro.» Provò Daphne con cautela, mentre il suo sorriso si faceva timido.
Hope sorrise compiaciuta a quell'espressione affettuosa. «Grazie. Ci provo».
Hope sollevò la mano per accarezzare la guancia di Daphne e le diede un bacio dolce prima di allontanarsi «Grazie anche per le tue espressioni affettuose».
Daphne sorrise dopo il bacio appena ricevuto «Mmm».
Hope accarezzò dolcemente la guancia di Daphne «Comunque, ti ho chiesto di venire qui per informarti di alcune informazioni che ho ricevuto dal Cappello Parlante e dal mio subconscio... Il mio dannato Vampiro e Lupo hanno capito la risposta quasi un anno e mezzo fa. Stronzi.»
La ragazza bionda le coprì la guancia con la mano. «Cosa devi dirmi?» «Beh, a quanto pare posso stare legalmente con te anche secondo gli standard del Wizengamot».
Gli occhi azzurro ghiaccio di Daphne si spalancarono e Hope continuò a parlare «Dato che sono Lady Emrys, il mio rango è superiore a quello di ogni Casa del Mondo Magico. Per questo motivo posso stare con chi voglio, inclusa una donna, non importerebbe nemmeno se desiderassi stare con una Creatura Magica. Ti ho menzionato questa opzione perché potrebbe comportare che tu diventi immortale».
«Perché?» chiese Daphne, sconvolta, mentre si sedeva tremante sul sedile dietro di lei «Perché dovrei diventare immortale?».
«Potresti dover diventare immortale. Non è assolutamente necessario che accada ora. Ma se usassi il mio status di Casa Leggendaria per stare insieme a te, dovrei fare un Voto sul mio anello Emrys davanti al Capo della tua Casa e Giurare di proteggerti, amarti e custodirti per il resto della mia vita. E come sai, io sono immortale. Quindi il resto della mia vita è un tempo molto lungo e non so se il mio Voto entrerebbe automaticamente in azione e ti renderebbe una Tri-ibrida o un'immortale. Non so con sicurezza di cosa potrebbe succedere amore» spiegò Hope accovacciandosi davanti a Daphne e prendendole le mani tra le sue.
«Un'altra cosa che devo dirti è che non posso tornare nel mio universo senza di te se faccio questo Voto. Dove vai tu, vado anch'io. Non importa in quale universo mi trovi, tu devi essere lì, altrimenti moriremmo entrambi o finiremmo in coma finché non ci riuniremo».
Daphne sbatté le palpebre un paio di volte prima di perdersi, con una maschera stoica sul viso. «Vuoi tornare indietro?»
Hope annuì lentamente. «Sì, certo. Ma voglio anche stare con te. Quindi stavo pensando di restare in questo universo fino all'arrivo del 2030 e allora non avrei nemmeno bisogno di un incantesimo per viaggiare nel tempo. Potrei semplicemente saltare da un universo all'altro. Dato che avrò 35 anni per imparare a tornare nel mio universo, potrei anche trovare il modo di tornare qui, così potremo fare avanti e indietro tra i due mondi senza lasciarcene alle spalle nessuno».
Hope sorrise mentre si alzava lentamente. «Mi sento un po' a casa in questo universo e questo è soprattutto merito tuo. Ti amo Daphne Greengrass» Hope si chinò per baciare la sommità della testa di Daphne.
Daphne alzò lo sguardo verso i suoi occhi color mare. «Hope, anch'io ti amo. Ma ho bisogno di tempo per pensarci. Resterai in questo scompartimento per tutto il viaggio?»
Hope aveva una lacrima che le rigava le guance, ma annuì. Le mani sottili di Daphne le cullarono il viso. «Hope, non sto dicendo di no, ma sai che questo cambierà le nostre vite per sempre se andiamo avanti. Vero?»
«Lo so. Ma non voglio perderti a causa della mentalità ristretta di tuo padre», singhiozzò Hope in silenzio prima di continuare con asprezza. «Potrebbe potenzialmente toglierti la possibilità di scegliere e darti in sposa a un ragazzo per scopi politici. Tu lo odieresti. Io lo odierei e ucciderei chiunque ti abbia come promessa sposa».
Daphne rabbrividì alle parole di Hope, sapendo che potevano essere vere e si asciugò le lacrime di paura. «Lo so. Ma ho bisogno di tempo per pensare. Tornerò qui prima che il treno arrivi a King's Cross. Okay?»
Daphne raccolse i suoi pensieri e le sue emozioni, nascondendoli dietro le barriere dell'Occlumanzia prima di uscire dallo scompartimento.
Hope pianse per quasi un'ora prima di rannicchiarsi sul posto lasciato libero da Daphne, assorbendo il suo odore persistente prima di addormentarsi.
L'odore di neve fresca, arance e pergamene riportò Hope alla realtà e lei aprì improvvisamente gli occhi, facendo trasalire per la sorpresa della ragazza bionda di fronte a lei.
Hope si alzò lentamente e osservò attentamente il suo Compagno. «Hai deciso?».
Daphne sospirò e si sedette accanto a lei, prendendo una mano di Hope tra le sue.
«Sì, certo.» Daphne si lasciò andare lentamente, prima di ingoiare la paura «Voglio stare con te, Hope Mikaelson.» Daphne sorrise timidamente prima di aggiungere dolcemente «Sempre e per sempre».
Gli occhi di Hope si fissarono sulle sfere blu ghiaccio e brillarono sia letteralmente che figurativamente, mentre un sorriso profondo come gli oceani si diffuse sul suo volto.
«Sì?» chiese una voce eccezionalmente speranzosa.
Daphne rimase a bocca aperta di fronte all'espressione di Hope e anche su di lei si dipinse un ampio sorriso «Sì».
Hope prese il viso di Daphne tra le mani e la baciò come se la sua vita dipendesse da questo, perché per lei era così.
Le due ragazze si baciarono per il resto del viaggio in treno, che purtroppo non sembrò abbastanza lungo per le due innamorate.
Quando si separarono, dopo 20 minuti di baci e carezze sul viso dell'altra ragazza, Hope riuscì a chiedere a bassa voce: «Vuoi che pronunci il Voto subito quando torniamo a casa o preferisci aspettare fino alla fine dell'estate?»
Daphne emise un sospiro rabbrividendo «Farlo immediatamente impedirà a mio padre di fare qualsiasi contratto ma mi lascia con lui che mi guarda con disprezzo per tutta la vacanza.
Tuttavia, farlo alla fine significa che non potrò uscire con te quest'estate perché mio padre mi porterà in gita presso altre famiglie benestanti per trovarmi un corteggiatore».
Hope lancia un'occhiata dispiaciuta alle conseguenze menzionate da Daphne «Lo farò subito stasera. Se osa trattarti in modo diverso dalla principessa che sei, farò piombare l'inferno su tuo padre con la mia influenza leggendaria e prenderò il controllo della fazione neutrale. Allora chiederò conto del debito che mi deve per aver guarito sua figlia».
Daphne sbatte le palpebre sorpresa quando Hope elenca le opzioni. «Ognuna di queste opzioni rovinerebbe la reputazione di mio padre».
«Distruggerebbero politicamente tuo padre, ma lui vivrebbe. Non ucciderei mai tuo padre, ma posso certamente rendergli la vita terribilmente difficile» corresse Hope con un'alzata di spalle.
«Se non riesce a trovare in sé la forza di amarti, a prescindere dalle tue preferenze sessuali, allora non ti merita».
Dopo la loro chiacchierata, Hope scese dal treno afferrando velocemente Nic e Nelle, trascinandoli entrambi verso il Metropolvere. Arrivati a Flamel Cottage, informò Nic e Nelle di tutto ciò che aveva appreso dal Cappello.
Hope fornì anche un ricordo dell'evento, incluse le sue conversazioni mentali con Myrddin e il Cappello, nonché con i Fondatori. Ora Nic e Nelle potevano osservare il ricordo in un pensatoio che avevano ordinato l'anno scorso, proprio per questo motivo, ovvero per osservare i ricordi di Hope dopo un anno scolastico e capire cosa si erano persi.
Nic e Nelle osservarono il ricordo e quando uscirono, Nic era scioccato e Nelle era pallida.
«Mixy, puoi procurare una pozione calmante per Nic e Nelle? Credo che la mia memoria li abbia shockati», chiese Hope all'elfo domestico.
Pochi secondi dopo si udì uno schiocco, mentre porgevano due pozioni a Hope. «Ecco a te Lady Hope».
«Grazie Mixy» disse, accettando le pozioni offerte dall'allegra Elfa Domestica. Hope si avvicinò a entrambi gli adulti e inclinò loro la testa all'indietro per versargliele in bocca. Nic e Nelle scossero la testa e tossirono mentre il liquido scendeva loro in gola.
Hope sorrise loro. «Ti senti meglio? Allora, cosa ne pensi di quello che ha detto il Cappello?» Nelle alzò le mani infastidita e uscì dalla stanza sbuffando, borbottando frasi esplicite. «Quel maledetto ragazzino è più interessato alla conversazione piuttosto che a quel maledetto Basilisco di 18 metri con cui lei e il piccolo Potter hanno combattuto. Morgana maledicimi!».
Hope sbuffò mentre Perenelle se ne andava. «So che ci tiene a me, ma Daphne è più importante per me del Basilisco, quindi il serpente è molto in basso nella mia attuale lista di cose di cui preoccuparmi, soprattutto considerando che stasera incontrerò Marcus Greengrass per cena».
Nicolas annuì lentamente prima di rispondere. «Sì, lo sa, ma hai combattuto contro un Basilisco nel ricordo che ci hai mostrato. È molto distraente sapere che la nostra pupilla ha combattuto contro una Creatura Magica XXXXX».
Hope guardò Nic con gli occhi alzati «È giusto».
Nelle tornò nella stanza con un'espressione turbata sul viso.
Hope sospirò «Mi dispiace Nelle e Nic. So che vi preoccupate entrambi per me e mi dispiace se pensate che io stia ignorando la vostra preoccupazione per la mia incolumità. Ma sono sopravvissuto a molte cose e anche se il Basilisco mi avesse ucciso non sarei rimasta morta a lungo. Mi sono ritrovata in molte, forse troppe, situazioni di quasi morte che per me sono diventate la normalità. Non mi dà fastidio come dà fastidio agli altri. Soprattutto alle persone che si prendono cura di me come farebbero i miei genitori» Hope si scusò con i Flamel.
«Se volete, potete chiamarmi entrambe vostra figlia. Sto iniziando ad apprezzare questo posto e molto probabilmente resterò in questo universo per un bel po' di tempo grazie a un voto che farò a Daphne stasera» Alla dichiarazione di Hope, Nic e Nelle la strinsero in un abbraccio.
«Discuteremo del Basilisco più avanti. Saremmo onorati di chiamarti nostra figlia, ma capiamo anche se non sei pronta a chiamarci tuoi genitori. Non toglieremmo mai questo privilegio a Klaus e Hayley» disse Perenelle sulla spalla di Hope.
Hope si sporse verso Flamel: «Lo so».
Hope emise un sospiro balbettante: «Proverò a chiamarvi entrambi genitori durante le vacanze. Vediamo se funziona».
Dopo qualche istante di abbracci, Nic ricordò una parte della confessione di Hope. «Aspetta. Cosa intendevi con Voto?».
Hope alzò gli occhi al cielo e si divincolò dall'abbraccio prima di sedersi sul divano e spiegare la clausola secondo cui un membro di una Casa Leggendaria può stare con chiunque desideri, purché faccia un Voto. Nic e Nelle erano leggermente preoccupati, come Hope, riguardo alla parte del Voto che lo rendeva eterno. Era molto probabile che Daphne dovesse diventare immortale.
Hope aveva suggerito l'Elisir di Lunga Vita insieme a un incantesimo del suo universo per creare immortali simili a sua zia Freya, a Silas o ad Amara. Hope non voleva trasformare Daphne in un vampiro. Nemmeno il vampiro di Hope voleva che la sua bellezza dai capelli biondi diventasse un vampiro, che fosse costretta a nutrirsi di un altro per sopravvivere e che perdesse la sua magia.
Quando finalmente giunse la notte, Hope trasfigurò alcuni dei suoi abiti abituali in abiti formali prima che i Flamel e Hope si dirigessero con la Metropolvere a Greengrass Manor. Dopo i convenevoli, Hope chiese di parlare con Marcus in privato per un momento.
Lui la condusse nel suo ufficio e si avvicinò alla sua sedia per sedersi «Lasciami indovinare. Ami mia figlia e vuoi stare con lei?» chiese con tono disinteressato.
«Sì. Esatto. Spero solo che tu sia un brav'uomo e un buon padre. Altrimenti non ti piacerà affatto questa conversazione.» Hope rispose con un'occhiata fulminante.
Marcus sbuffò. «Puoi anche dirlo. Ma non importa, il Wizengamot non lo permetterebbe mai.»
Hope inclinò la testa di lato con curiosità. «Non ti dà fastidio che tua figlia sia gay?».
Il Capofamiglia Greengrass sospirò. «No, non mi dispiace. Mi piaci persino per mia figlia Hope. Ma questo non è possibile. Daphne è l'erede di una Casata Antichissima e Nobile. Ha delle responsabilità nel Mondo Magico. Non può uscire con te, sposarti o anche solo frequentarti, perché disonorerebbe il nome della mia famiglia».
Hope sorrise.
«Sono contenta di non doverti minacciare. Daphne si sarebbe arrabbiata molto con me se avessi dovuto ricattarti. Ho buone notizie!» Hope portò la mano destra davanti a sé e fece apparire l'anello di Emrys sul suo indice, lasciando Marcus a bocca aperta per la sorpresa.
«Io sono Lady Emrys e poiché appartengo a una Casata ancora più grande di una Casata Antichissima e Nobile, ho la priorità nel Mondo Magico, come forse ricorderai dalla Carta dei Diritti?»
Marcus spalancò gli occhi e riuscì di nuovo a muovere la mascella. «Sei riuscito a screditare molti membri del Wizengamot con quella legge. Hai ingannato tutte le Famiglie Oscure, convincendole a firmarla e accusando praticamente tutti di corruzione. È stato impressionante.»
Hope sorrise compiaciuta. «Grazie per il complimento, anche se credo che Re Ragnok meriti gran parte del tuo apprezzamento. Ha portato a termine lo scherzo a pieni voti».
L'espressione di Hope perse il suo umorismo mentre riprendeva la conversazione «Comunque, torniamo a Daphne. Dato che provengo da una Casa Leggendaria, mi è permesso stare con chiunque io desideri e questa è lei. Tuttavia, affinché questo entri in vigore, devo fare un Voto a te. Quindi, se hai delle lamentele, sentiamole prima che io faccia questo….. suocero»
Marcus emise una risata sbuffante per la sarcastica battuta di Hope. «Nessuna lamentela. Sei riuscito a fare qualcosa di impossibile per mia figlia. Approvo con tutto il cuore, a patto che anche Daphne faccia lo stesso».
Hope fece un piccolo sorriso «Bene.»
Hope sentì l'odore di Daphne sulla porta e sorrise «Solo un secondo» disse, alzando un dito prima di dirigersi verso la porta e aprirla. «Entra amore.»
L'ereditiera di Greengrass entrò nell'ufficio con un sorriso timido e nervoso, temendo l'esito di quella conversazione.
Hope prese la mano di Daphne nella sua, accarezzandole il dorso. «Rilassati. Questa conversazione è andata molto meglio di quanto mi aspettassi. Marcus, forse vorresti spiegare a tua figlia?»
Daphne guardò avanti e indietro tra la sua compagna e suo padre, notando l'assenza di rabbia sul volto di entrambi, il che permise alla bionda di rilassarsi leggermente mentre suo padre iniziava a parlarle.
«Mi dispiace, Daphne.»
La bionda sbatté le palpebre una volta per lo shock mentre fissava suo padre. «Sapevo che ti piacevano le streghe da quando avevi circa 8 anni. Ma a causa degli standard che il Wizengamot ha imposto alla nostra Casa, sapevo che non avresti mai potuto stare con una donna e penso che anche tu ne fossi convinto».
Si chinò su un ginocchio e allungò la mano per prendere l'altra di Daphne prima di guardare tra lei e Hope. «Ma ora, con Hope, hai la possibilità di stare con una donna senza conseguenze per la nostra Casa o per il Wizengamot. È questo che desideri?»
Daphne annuì «Sì papà».
Hope alzò un sopracciglio per l'allusione e sorrise compiaciuta tra sé e sé.
Marcus guardò Hope. «Bene allora. Immagino che tu abbia la mia benedizione. Ma se le fai del male, ti renderò la vita un inferno.»
Hope sbuffò prima di rispondere con un'occhiata al cielo.
«Uno. Non farei mai del male a Daphne. Mai. Due. Ricordati a quale fazione appartengo e quante persone mi devono dei favori per avermi accusato di aver aperto la Camera dei Segreti, in pratica, se la situazione si facesse critica, potrei toglierti la fazione neutrale da sotto il naso e non c'è niente che tu possa fare per impedirlo. Ho altri punti, ma quelli li terrò per me» Hope sorride compiaciuta all'uomo che era diventato pallidissimo per la minaccia.
Daphne ritrasse la mano da suo padre e colpì delicatamente la spalla di Hope «Smettila di minacciare mio padre».
«Sì amore» rispose Hope all'istante e in tono pacato.
Lady Emrys alzò quindi la mano destra, con l'anello rivolto verso Marcus. «Io Hope Mikaelson, attuale Lady Emrys, giuro sulla mia vita e sulla mia Magia di proteggere, custodire e amare Daphne Greengrass per il resto della mia vita. Così giuro e così sia».
L'anello Emrys brillò e un altro lampo catturò l'attenzione di Hope quando Daphne ricevette l'anello della consorte dalla collezione di famiglia Emrys. Questo anello era incastonato sull'indice destro di Daphne, identico all'anello Emrys di Hope.
Hope stava per fare un commento sarcastico sull'essere sposata, ma decise di ignorare l'impulso e chiese invece: «Marcus, puoi tacere sul fatto di sapere chi è Lady Emrys? Ho bisogno di muovermi nell'ombra ancora un po'» Lui annuì e Hope si voltò verso Daphne.
«È ora di dire alla tua famiglia che stiamo insieme, dovrò anche chiedere loro di mantenere il mio segreto. Mi dispiace chiederti amore, ma ho bisogno che tu nascondi quell'anello quando non sei con la tua famiglia o con la mia, finché non sarò pronta a mostrarmi come Lady Emrys. Ci darà abbastanza tempo per addestrarti a difenderti, perché chiunque ti darà la caccia pur di arrivare al Capo di una Casa Leggendaria» Chiese Hope alla sua Compagna, che sembrava leggermente triste.
«Pensavo che saremmo usciti insieme e saremmo andati a Hogsmeade» disse Daphne a bassa voce.
«Oh amore. Ho intenzione di uscire con te pubblicamente se vuoi, o anche di nascosto se vuoi tenerlo nascosto alla scuola. Ma passerò del tempo con te l'anno prossimo a scuola, è diventato ancora più facile ora che so che il mio incantesimo “Non notarmi” funziona eccezionalmente bene. Posso incontrarti e nessuno lo saprà».
Daphne sorrise amabilmente «Bene. Sono felice di fare l'appuntamento segreto per il terzo anno, ma vorrei farlo in modo più pubblico l'anno successivo, se per te va bene?»
Hope rifletté sulla linea temporale che conosceva e al terzo anno ebbe la sensazione che si sarebbe nascosta più del normale a causa della licantropia di Lupin. Al quarto anno c’era il Calice di Fuoco. Hope si ricordò del Ballo del Ceppo a scuola e le sarebbe piaciuto molto andarci con il suo compagno.
«Mi sembra fantastico amore» risponde Hope con un sorriso sognante.
Mentre Hope, Daphne e Marcus si univano al resto delle loro famiglie, Daphne si diresse dritta verso la madre e mostrò l'anello di fidanzamento della casata Emrys con un sorriso elettrizzato sul volto.
«A quanto pare l'impossibile può succedere mamma. Sono fidanzata con Lady Emrys.» Annabeth rimase a bocca aperta per l'incredulità mentre Astoria afferrava la mano della sorella per guardare l'anello. «Dolce Merlino! Che anello meraviglioso!»
Stori guardò suo padre. «Papà? Posso averne uno anch'io?»
Gli occhi di Marcus si spalancarono per l'insinuazione e lui rimase immobile come una statua, mentre la famiglia Flamel rideva.
Hope sollevò la propria mano mostrando l'anello abbinato che Daphne portava alla mano.
«Mi dispiace Stori. Ma temo che ci siano solo due di questi anelli Emrys. Dato che questo è l'anello del Capo della Casa, non posso regalarlo e ho intenzione di sposare tua sorella un giorno, quindi non possiamo darti nemmeno quello» Astoria sembra abbattuta con un accenno di ilarità negli occhi.
«Non fare il broncio Stori. Non ti dona» la prese in giro Hope, la giovane mora.
Daphne alzò gli occhi al cielo vedendo l'interazione tra la sua promessa sposa e la sua sorellina «Mocciose» Borbottò con tono stizzito.
Astoria tirò fuori la lingua alla sorella prima di sorridere felice. «Ma sono così felice per voi due. E poi Hope è una sorella maggiore più figa di te» Hope sbuffò al commento di Astoria prima di fare una battuta. «Credimi, Daphne è decisamente la più figa tra noi due».
Daphne sbuffò e scosse la testa, esasperata dalle prese in giro di Hope.
«A quanto pare tutti i ragazzi sanno come prendersi in giro a vicenda. Povera Nelle, le verrà un infarto prima ancora che Hope finisca la scuola» Nic rise divertito mentre guardava sua moglie, Hope sbuffò da accanto a Nelle.
Nelle strinse i denti e guardò avanti verso le donne di Greengrass prima di muovere entrambe le braccia e colpire Nic e Hope sulle spalle.
Hope assunse un'espressione di finto dolore prima di portarsi una mano al cuore.
«Ahi. Mamma mi hai fatto male. Mi fa male proprio qui», disse Hope, tamburellando con la mano sul cuore un paio di volte.
Nic e Nelle si raddrizzarono di colpo e si voltarono verso Hope con un'occhiata scioccata ma incredibilmente orgogliosa per il termine familiare usato dall'adolescente.
«Aspetta! Tu sei Lady Emrys!?» disse Annabeth con voce strozzata.
«Sì» confermò con nonchalance la ragazza dai capelli castani.
«Anche se avrò bisogno che la tua famiglia nasconda questa informazione a tutti. Vorrei fare una sorpresa al Wizengamot alle mie condizioni» aggiunse con un sorrisetto malizioso.
Annabeth sbatté le palpebre incredula prima di voltarsi verso sua figlia e poi verso suo marito, che sembra aver preso la cosa meglio di quanto si aspettasse. «Lo sapevi?»
«Solo perché Hope mi ha trascinato via prima per ottenere la mia “benedizioni” per poter un giorno sposare Daphne» spiegò Marcus tra virgolette.
Un'espressione di confusione attraversò il volto di Annabeth finché Hope non rispose alla domanda implicita. «Oh, avrei fatto il mio Voto a prescindere da quello che avrebbe detto Marcus. Dato che Lord Greengrass era più aperto di quanto pensassi, la nostra conversazione è andata piuttosto bene».
All'improvviso Anna strinse forte la figlia maggiore e gridò di gioia perché sua figlia poteva stare con qualcuno con cui potesse essere felice e contenta, invece di rimanere intrappolata in un matrimonio senza amore con un uomo.
Quando Anna prese entrambe le mani di Daphne tra le sue, cullandole le dita, sentì un altro anello all'indice sinistro di Daphne e aggrottò la fronte, confusa. Vedere lo sguardo incerto di sua madre fece sussultare il cuore di Daphne e attirò l'attenzione di Hope sulle ragazze, valutando attentamente l'interazione.
Anna incrociò gli occhi azzurro ghiaccio della figlia. «Tesoro? Perché hai ancora l'anello di Ereditiera Greengrass?»
Daphne sussultò visibilmente e abbassò lo sguardo sulla sua mano sinistra «Io... io non lo so.» Balbettò prima di guardare la sua fidanzata «Hope?».
Hope sbatté le palpebre con aria assente prima di guardare Nic e Nelle, che avevano anche loro un'espressione scioccata, così come Marcus. Poi si voltò verso Daphne scuotendo la testa. «No, non ne ho idea. Ma sento che mi sfugge qualcosa di importante. Perché l'anello dell'Erede non dovrebbe rimanere al dito di Daphne? È la figlia maggiore dei Greengrass».
Tutti gli occhi erano fissi su Hope, increduli e lei cominciò a sentirsi irrequieta quando Nicolas si diede un colpo in fronte. «Scusa Hope. Continuo a dimenticare che non conosci ancora tutte le regole qui».
Nic sospirò e guardò la sua figlia adottiva confusa «In pratica, quando ci sono solo 2 figlie femmine in una famiglia magica, la più anziana viene nominata Erede. Ma se la maggiore si sposa con un membro di una Casa di rango superiore, si unisce a quella famiglia, quindi l'anello dell'Erede dovrebbe passare alla successiva in linea di successione per continuare la linea di sangue. Soprattutto perché i Greengrass sono una famiglia antichissima e nobile, quindi avrebbe dovuto passare ad Astoria.
«Quindi... l'anello dell'Erede rimane all'Erede che potrà continuare l'eredità della sua famiglia?» riassunse Hope inclinando la testa mentre fissava Daphne con i suoi occhi da Lupo per un brevissimo secondo, facendo spalancare gli occhi di Daphne in segno di comprensione mentre lei e Hope discutevano dell'eventuale immortalità di Daphne sul treno.
Hope stabilì una connessione telepatica immediata con Daphne. «Non dirgli ancora della mia immortalità. A seconda di come gestiranno le informazioni su Lady Emrys, l'anno prossimo racconterò alla tua famiglia di essere una Tri-ibrida e del tuo vero legame con me, amore mio».
Daphne incrociò lo sguardo con il suo compagno «Allora dovrai trovare una scusa valida per spiegare il mio anello dell'Erede di Greengrass, tipo adesso».
Hope rifletté per un attimo su cosa dire per una scusa inutile e una lampadina figurativa le si accese sopra la testa. «Ho letto in alcuni libri di politica che ho trovato nella cassaforte degli Emrys che un membro di una Casa Leggendaria può prendere il cognome di più Case. Per esempio, Daphne è la mia compagna, ma non sarebbe conosciuta come Lady Emrys, sarebbe la Consorte di Lady Emrys, ma Daphne manterrebbe comunque il suo titolo di famiglia di Lady Greengrass quando alla fine diventerà il Capo della famiglia Greengrass. Io sarei conosciuta come la Consorte di Lady Greengrass. Quindi tecnicamente le nostre famiglie sono unite, ma hanno anche permesso a me e a Daphne di mantenere le nostre Case indipendenti l'una dall'altra. Se io avessi un figlio, sarebbe il prossimo Erede Emrys, mentre se Daphne avesse un figlio, sarebbe il prossimo Erede Greengrass.»
Tutti guardarono Hope scioccati, mentre Daphne chiese inconsciamente: «È vero?» con un'espressione assente.
«Se non mi credete, lei ora che ha accesso al libro e può trovare la regola, lascerò che Daphne presti il libro dalla camera blindata di Emrys. Vi prometto che è vero», disse Hope con un sorriso sincero, guardando la sua Compagna dai capelli biondi.
«Dolce Morgana… posso entrare nella camera blindata degli Emrys…».
Hope annuì con un dolce sorriso. «Sì amore. Puoi farlo»
«Oh merda!» sussurrò Daphne.
«Linguaggio!» esclamarono istintivamente Marcus e Anna.
Hope sbuffò divertita. «Sono contenta di non essere io quella a cui mamma e papà dicono di stare attenta al linguaggio»
Nic e Nelle si voltarono per lanciarle un'occhiata scherzosa «C'è ancora tempo per cambiare le cose Hope».
Hope sorrise compiaciuta alle parole di Perenelle, guadagnandosi lo sguardo del Guaritore mentre giocherellava con un anello al suo dito indice sinistro.
Hope si bloccò all'improvviso, l'intera stanza notò il linguaggio del corpo di Hope e Daphne chiese.
«Cosa c'è che non va?» Hope sbatté le palpebre una volta mentre sollevava la mano sinistra all'altezza del petto e si guardava l'indice prima di inspirare. «Ehm... Non c'è niente che non va. Ma sembra che la mia teoria sulle Consorti sia corretta.»
Hope girò la mano, mostrando a Daphne il dorso, muovendo l'indice. Daphne spalancò gli occhi per la sorpresa mentre si allontanava di corsa dal divano per afferrare la mano di Hope e ispezionare l'anello d'argento Greengrass abbinato al suo. L'anello voluminoso aveva un grande quadrante color smeraldo con un bonsai inciso in argento al centro.
Daphne guardò oltre la mano sinistra di Hope e incrociò i suoi occhi blu mare, sconvolti. «Beh, questo conferma decisamente la regola della Consorte».
Hope annuì distrattamente e ritorno a giocare con l'anello della consorte Greengrass.
Chapter 20: Capitolo 20
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Capitolo 20
A fine giugno, Daphne chiese a Nicolas e Perenelle di portare Hope alla Gringott per farle compiere la sua Maturità Magica e lei guardò i suoi genitori con aria completamente perplessa mentre attraversava la Gringott verso le stanze che alteravano il tempo.
«Okay, cos'è questa “Maturità Magica” che voi e Daphne volete che faccia? Perché non capisco cosa stia succedendo» si lamentò Hope mentre svoltava l'angolo e incontrava il volto sconvolto di un paio di Goblin Guaritori che, in piedi davanti a una delle stanze del tempo, avevano iniziato a parlare a bassa voce in un gergo frettoloso.
Nelle guardò Hope scioccata «Non c'era questo nel tuo universo?»
«Non so nemmeno cosa sia “questo”» Un tono sarcastico uscì dalla bocca di Hope, che si stava irritando.
La voce roca e profonda del Re dei Goblin provenne da dietro di loro «La maturità magica è fondamentalmente qualcosa che la maggior parte dei Mezzosangue e dei Purosangue attraversa per raggiungere il proprio potenziale magico che avrebbero all'età adulta di 17 anni, invece di attraversare la pubertà come farebbe un umano».
Re Ragnok posò una mano decisa sulla spalla di Hope prima di continuare «In pratica, questa procedura modificherà fisicamente il tuo corpo fino a circa 15 o 16 anni e dovrebbe permetterti di usare più magia. Ma dato che in realtà non hai bisogno di questa procedura per la tua magia, ti modificherà per farti sembrare più vecchio di quanto sei. Il che potrebbe interessarti. Considerando quanto spesso ti lamenti di essere più basso e più giovane di quanto eri originariamente quando hai imparato a combattere».
Hope sbatté le palpebre alla spiegazione, prima che un'espressione indifferente le si dipingesse sul viso «Sarei potuta diventare una diciottenne alloggiando in una di queste stanze?».
Il Re dei Goblin sbuffò. «No. Altrimenti avresti già avuto uno scatto di crescita durante l'addestramento. Devi avere 13 anni prima di poter affrontare la Maturità Magica. Credo che la tua Compagna sia già passata di qui. Non proverò nemmeno a stuzzicarti, perché penso che mi faresti saltare la testa per un commento del genere, ma è davvero una donna meravigliosa.
La prossima volta che la vedrai, rimarrai senza fiato».
«Quindi non l'ho fatto l'anno scorso perché non sapevo di cosa si trattasse e Daphne l'ha tirato fuori quest'anno?» Al cenno di assenso di tutti, Hope alzò un sopracciglio verso il Re dei Goblin: «Non vedo l'ora. Quindi entro e dimostro di avere 15 o 16 anni finché non ne compio 17 in ordine cronologico, poi l'invecchiamento riprenderà come di consueto?».
«Giusto, giovane regina».
«Per quanto tempo devo restare nella stanza?» La curiosità nella voce di Hope.
Il Re dei Goblin grugnì «Circa 3 ore».
Tirò fuori una pergamena da dietro la schiena «Indovina cosa possiamo fare mentre aspettiamo».
Hope gettò indietro la testa e gemette forte «Cazzo, odio la politica».
Hope si trascinò fino alla stanza prima di voltarsi di nuovo verso Nicolas e Perenelle «Scusate il linguaggio, ma voi non dovete avere a che fare con la politica magica britannica. Fa schifo».
La coppia rise di Hope, che scosse la testa «Va bene, ci vediamo tra una settimana. Io resto qui per il mio allenamento da Guerriero dopo. Con lo sparring mi abituerò più velocemente al mio vecchio corpo».
Dopo aver esaminato i documenti forniti da Re Ragnok e dal Wizengamot nelle prime tre ore, Hope scosse la mano indolenzita prima di lanciare un'occhiata furiosa alla pila di pergamene.
«Dio, quanto odio la pergamena».
Il Re dei Goblin le ridacchiò in faccia «Ringrazia di non ascoltare quegli idioti. Sono peggio di persona».
Hope gemette di nuovo «Non pensavo che potesse peggiorare».
L'anziano Goblin sorrise al Tribrido «Oh, può eccome. Pensano di essere furbi quando scrivono queste leggi, cercando di ingannare la controparte per convincerla ad accettare le loro regole e i loro regolamenti. Ma di persona non c'è nemmeno un briciolo di astuzia. Sono tutte minacce palesi e ricatti. Mi sorprende che riescano a fare effettivamente qualcosa».
«Fanculo» borbottò Hope continuando a parlare in un linguaggio incomprensibile «Non vedo l'ora».
Hope aggrottò leggermente la fronte quando le venne in mente un pensiero e si rivolse al Re dei Goblin «Mi sono appena resa conto di non averti informato che resterò in questo universo almeno fino al 2030 prima di tornare a casa. Ma dato che non voglio che la mia Compagna si senta costretta a scegliere tra me e il suo universo, ho intenzione di trovare un modo per avanti e indietro».
«Bene. Speravo che rimanessi qui in modo permanente, ma sapere che hai intenzione di tornare di tanto in tanto è probabilmente il risultato migliore che avrei potuto immaginare se avessi trovato un modo per tornare nel tuo universo» Il Re dei Goblin rispose con un sorriso ferino.
Hope si ruppe il collo di lato mentre roteava Excalibur nella mano destra, mentre due Guerrieri Goblin le stavano di fronte brandendo le loro spade corte. La coppia di Guerrieri si mosse in sincronia, veloci come serpenti e altrettanto letali. Hope schivò la spada che le arrivava dalla sinistra, mentre si lanciava contro il Goblin in arrivo sulla destra, usando la spada per bloccare il colpo diretto al suo stomaco.
Usò la sua forza per respingere il Goblin sulla destra, calcolando male la sua forza e ferendo il braccio del Goblin con la spada, facendolo sibilare. Il suo compagno le arrivò alle spalle e Hope balzò in piedi, lanciandosi dietro il secondo Goblin, ma lui riuscì a reagire rapidamente, colpendo la spalla dell'avversario.
Hope colpì la lama al centro e i due si scambiarono una serie di colpi, finte e parate prima che il Goblin, leggermente ferito, riprendesse a combattere.
I due Goblin iniziarono a sferrare attacchi coordinati contro Hope, ma lei aumentò la sua velocità, riuscendo a tenere il passo con i due Goblin e persino a consentire a Hope di muoversi abbastanza velocemente da mettere a segno la sua offensiva.
Uno dei Goblin, Hope pensa che quello ferito, gli aveva procurato un taglio sulla spalla sinistra mentre lei cercava di schivare un calcio al ginocchio del secondo Goblin. Hope grugnì.
leggermente, ma sentì il suo taglio guarire quasi all'istante nei successivi 2 secondi. Hope ripagò i Goblin aggiungendo la sua velocità da Vampiro a quella da Lupo, facendola muovere come una macchia sfocata, ma non usò la spada.
Colpì il secondo Goblin al petto, scagliandolo contro il muro di pietra alle sue spalle, sbattendolo contro la superficie dura con un grugnito e facendolo svenire. Hope si lanciò sul Goblin ferito, afferrandogli la gola e scagliandolo senza tante cerimonie a terra, facendogli perdere la presa sull'arma.
Mentre allungava la mano verso la sua spada corta, Hope la calciò via da sé prima di montare sul Goblin con Excalibur premuta contro la sua gola.
«Ti arrendi?» chiese Hope con un ringhio e occhi dorati.
Il Goblin sotto di lei annuì appena per evitare un taglio al collo. Hope estrasse la lama e si alzò, rinfoderandola nel fodero, prima di porgere una mano al Goblin.
Il Goblin accettò la mano per aiutarlo a rialzarsi e commentò: «Sì, ci arrendiamo. Bella battaglia giovane Regina. Sono contento che tu non ti sia limitata ai soli mezzi umani. Sei un Lupo Mannaro e un Vampiro. Usa queste caratteristiche ogni volta che senti di averne bisogno».
Hope annuì in segno di comprensione prima di voltarsi verso la porta mentre Re Ragnok entrava nella stanza. «Brava Regina Lupo. Non stavi sottovalutando la tua abilità nel combattimento quando hai richiesto questo addestramento. Ma devo ammettere che dopo la tua Maturità Magica ti stai comportando molto meglio di prima. Hai più grazia, sicurezza e coordinazione».
Hope fece un sorrisetto che avrebbe rispecchiato quello di suo padre quando sentì le lodi del Re dei Goblin.
«Grazie per il complimento Re Ragnok. Significa molto per me.»
Hope guardò di nuovo verso la porta «È già passata una settimana, vero?».
Il Re dei Goblin annuì affermativamente «Sì. Hai combattuto quasi ininterrottamente da sveglio. È impressionante, ma il tuo tempo è scaduto».
«Benissimo. Prima di andare, potrei chiederti di visitare la mia camera blindata, per favore? Devo prendere un libro e un anello».
Hope trovò il libro che ricordava sulle Consorti e trovò la sezione sui Compagni che il suo Vampiro e il Lupo le stavano nascondendo «Stronzi». La sua Strega pensò loro con un'occhiataccia e loro ridacchiarono e scrollarono le spalle mentalmente.
Hope si diresse verso la sezione gioielli del caveau, dove aveva trovato il medaglione protettivo che aveva regalato a Daphne per il suo dodicesimo compleanno e osservò gli anelli alla ricerca di qualcosa di semplice ma elegante. Dato che la collana che aveva regalato a Daphne l'anno scorso era d'oro e le stava benissimo, decise di regalare gioielli d'oro alla sua Compagna ogni volta che lo riteneva necessario.
Hope trovò un anello con delle linee intrecciate sulla fascia e tre piccole gemme circolari di topazio azzurro cielo incastonate all'interno a formare un motivo triangolare. Hope prese l'anello e lo osservò con occhio attento, evocando la zia Rebekah che è in lei e poi sorrise, infilandoselo in tasca. Avrebbe aggiunto un'iscrizione all'interno e l'avrebbe fatta fare a un gioielliere di Diagon Alley.
Hope ha ritirato alcuni galeoni per poter comprare dei reggiseni ora che ha finalmente riavuto in dietro il suo vecchio seno. Ha anche comprato degli abiti eleganti in colori monocromatici in blu, verde, viola e bordeaux per i prossimi balli. Ha anche pensato che le sarebbero serviti tailleur e abiti per alcune sessioni del Wizengamot, dato che aveva la strana sensazione che con alte probabilità avrebbe entro i prossimi 3 anni.
Hope trovò un piccolo negozio con un'enorme quantità di gioielli. Alcuni erano semplici regali per compleanni, altri più stravaganti per i Purosangue e i matrimoni. Hope applicò un leggero incantesimo glamour all'anello, nascondendo le pietre e facendolo sembrare come se ci fosse un singolo diamante incastonato, conferendogli l'aspetto di un classico anello di fidanzamento e si avvicinò al gioielliere.
«Buongiorno. Incidete anche gioielli? Speravo di poter mettere un messaggio all'interno di questo anello».
La giovane gioielliera guardò la ragazza di fronte a lei con occhi indagatori ma anche gelosi, mentre prendeva lentamente il gioiello dalle mani di Hope «C'è abbastanza spazio per scrivere un'iscrizione. Cosa vuoi metterci dentro? Sto solo valutando a occhio, ma non credo di poter inserire più 20 caratteri».
Hope chiese una pergamena e scrisse “∞ Forever Yours ∞” prima di restituirla al gioielliere.
Quando Hope tornò al Flamel Cottage fu accolta da Nicolas e Perenelle, che però si fermarono e la guardarono con riverenza.
«Wow!» esclamarono entrambi contemporaneamente.
Hope alzò entrambe le sopracciglia e si mise una mano sul fianco. «Cosa?» chiese curiosa.
Nic cercò di schiarirsi le idee, ma decise di guardare sua moglie, perché non voleva rispondere a quella domanda nemmeno se la sua vita dipendesse da questo. Nelle scelse di rispondere a Hope. «Sei splendida Hope! Era così che eri prima di venire in questo universo?».
Hope abbassò lo sguardo sulla sua figura e si ricordò che Nic e Nelle non l'avevano mai vista a quell'età «Oh... Scusa. Mi ero dimenticata che ora dimostro 16 anni. Dio, sono così felice di aver superato gran parte della mia imbarazzante adolescenza. Non sono stati i miei anni più belli» commentò con un'alzata di spalle «E sì. Ecco come apparivo prima di venire qui, anche se un po' più matura, ma non è una grande differenza. È davvero bello tornare nel mio vecchio corpo» Hope schioccò le dita, facendo svanire il suo fascino e facendo riapparire il fodero sul fianco.
«Allenarsi con i Goblin questa volta è stato molto più interessante. Credo che stiano iniziando a rispettarmi. Torno più tardi, ho bisogno di una doccia. Mi sento sudata per l'allenamento» Hope andò in camera sua mentre Nic e Nelle si chiedevano come qualcuno potesse apparire così geneticamente perfetto.
Hope si prese il suo tempo sotto la doccia, sentendosi finalmente a suo agio come non le era mai capitato. Uscì dalla doccia con un sospiro e si mise davanti a uno specchio che ingrandì fino a farlo diventare uno specchio a figura intera.
Finalmente Hope prese coscienza del suo aspetto. Il suo viso aveva perso le lentiggini e al loro posto c'era una pelle liscia e chiara, i suoi occhi erano ancora dello stesso blu oceano di sempre, ma la loro forma era più rotonda rispetto a quando era bambina. Aveva ancora il suo piccolo nasino a bottone, le labbra erano carnose e a forma di arco.
Hope si rivolse un sorriso pieno di denti bianchi e dritti prima di ghignare compiaciuta al suo riflesso. I suoi capelli, di un castano ramato chiaro che a volte sembravano bronzei sotto alcune luci, le scendevano tra le scapole in onde morbide anche quando erano bagnati, ma quando erano asciutti… erano morbidi e sembrano avere una sana lucentezza.
Era ancora bassa, solo 1,60 m, ma Hope era contenta della sua altezza perché le permetteva di essere furtiva e veloce. Il suo corpo è l'unica cosa che è leggermente cambiata.
Grazie all'allenamento con i Goblin e alle corse mattutine, braccia e gambe sono più toniche di prima, con un ventre piatto e una leggera spaccatura di “V” che le corre dai fianchi alle cosce. Ha il fisico di un'atleta. Il seno era pieno e rotondo, ma non esageratamente grande e indossava una coppa D, quindi doveva ancora indossare il reggiseno per fare sport e allenarsi.
Hope girò leggermente il corpo verso sinistra per portare la scapola destra nel riflesso e, una volta notato il suo neo a forma di lupo crescente, vi passò delicatamente le dita sopra, rabbrividendo per la sensazione.
Dato che era l'inizio di luglio e non aveva ancora bisogno di contattare Harry per rimuovere il suo Horcrux, cosa che avrebbe fatto all'inizio di agosto. Ovvero prima del ritorno dei Weasley dal loro viaggio all'estero e mentre Harry era da solo al Paiolo Magico, così non avrebbe dovuto avere a che fare né con i Dursley né con i Weasley.
Altrimenti potrebbe uccidere la “famiglia” di Harry se i libri e i film fossero accurati quanto questo universo.
Hope ha ricevuto una lettera da Luna che le dice di portare Daphne a un appuntamento il giorno dopo per evitare di nuovo i francesi e di informare il suo compagno sul futuro che conosce tramite i “libri di Harry Potter”.
Hope alzò gli occhi al cielo, ma fece come le era stato detto. Chiese a Myrddin e Alexandria se potevano portarli in un posto appartato. Myrddin andò a prendere Daphne a casa sua e Alexandria accompagnò Hope.
A quanto pare gli uccelli dai colori della notte e del sole decisero di portarli in Canada, nelle terre selvagge del nord.
Una volta arrivate, nessuna delle due ragazze si è mossa per quasi 5 minuti, mentre entrambe si osservavano a vicenda, dato che era la prima volta che si vedevano da quando avevano entrambe superato la Maturità Magica.
«Cavolo! Sembri una bomba sexy!» sbottò Daphne all'improvviso, prima di rendersi conto di quello che aveva detto e di coprirsi la bocca, mentre le guance le si arrossavano per l'imbarazzo.
Hope ridacchiò leggermente mentre valutava il suo Compagno senza vergogna.
«Grazie per questo amore. Anche se direi che tu fai impallidire Afrodite. Sei incondizionatamente affascinante», disse, osservando il nuovo corpo di Dafne.
Daphne doveva essere alta quasi 1,68 m, con gli occhi di Hope che le percorrono il corpo partendo dai piedi. Il suo compagno indossava i jeans attillati che Hope era riuscita a convincerla a comprare e ne era felicissima. Le gambe di Daphne sembrano snelle ma toniche grazie alla corsa che Hope le faceva fare e non poteva far altro che guardare con stupore il torso di Daphne; forse non riusciva a vedere sotto i vestiti, ma sapeva che la bionda aveva una pancia snella e tra qualche settimana, quando Hope ricomincerà ad allenarsi, saprà che il suo compagno sarà più aggraziato di prima. Fissò per un po' anche il nuovo seno della sua Compagna, credendo che potesse essere una Coppa C o D. Proprio come le sue gambe, anche le braccia di Dafne sono sottili ma ben toniche per una persona della sua altezza.
L'attenzione di Hope era concentrata principalmente sui seducenti lineamenti del suo compagno. I suoi occhi a mandorla si erano leggermente aperti, diventando quasi ovali, mentre i suoi caratteristici occhi azzurro ghiaccio non erano cambiati, cosa di cui Hope fu subito grata, perché amava quegli occhi.
Il naso dritto e stretto conduceva a labbra carnose che racchiudevano un sorriso magnifico.
Ma i capelli di Dafne la sconvolsero in parte.
«Lo ammetto. Mi piacciono i capelli mossi. Ma mi piacciono anche i tuoi capelli lisci. Però è meno probabile che le mie dita ci si impiglino se sono lisci» commentò Hope mentre accorciava la distanza tra loro, infilando le dita nei capelli mossi e tenendo la testa di Daphne mentre si abbassava per un bacio.
Questo bacio era diverso dagli altri che Hope e Daphne si erano scambiate finora: Hope lo approfondì all'istante, accarezzando il cuoio capelluto della sua fidanzata e facendo gemere di piacere la sua Compagna. Mordicchiò delicatamente entrambe le sue labbra, mentre le passava le mani tra i capelli setosi e lungo il collo, fino a posarsi sulle spalle della ragazza più alta. Hope sfruttò la sua nuova leva per spingersi verso l'alto in un altro bacio appassionato, prima di staccarsi e avvolgere le braccia intorno al collo e alle spalle di Daphne.
«Probabilmente dovrei fermarmi. Per quanto sembri una sedicenne, ne hai ancora solo 13 e molto probabilmente non sei pronta per tutto quello che potrei offrirti» Hope sorrise compiaciuta alla ragazza sbalordita ma tranquilla di fronte a lei.
Dopo qualche istante, Daphne sbatté rapidamente le palpebre un paio di volte prima di concentrarsi sugli occhi blu e brillanti della ragazza attraente che ha davanti, a pochi centimetri dal suo viso, prima che un'adorabile smorfia le si dipingesse sul volto «Scusa. Hai detto qualcosa?».
Hope sbuffò piano «In pratica ho cercato di dirti che, anche se dimostriamo entrambe 16 o 17 anni, tu, amore, mentalmente sei ancora una tredicenne. Io... Non così tanto. Quindi non tentarmi, mia piccola strega».
«Lo prenderò in considerazione», rispose Daphne con un sorriso malizioso.
«Allora perché Luna mi ha mandato una lettera dicendomi di vestirmi per l'inverno, ma fino a circa venti minuti fa non sapevamo nemmeno dove saremmo andati a finire?».
Hope lasciò andare la sua Compagna, le prese la mano sinistra e cominciò a camminare lentamente in una direzione casuale, ammirando il panorama mentre i due uccelli magici giocavano a rincorrersi nel cielo.
«Beh, l'antenata di Luna è una potente veggente che mi ha trovato ancor prima che entrassi in questo mondo. È grazie a lei se ho Nic e Nelle, dato che questa veggente li ha informati di me prima del mio arrivo, indicando loro data e luogo per trovarmi. Ho inviato i miei ringraziamenti in una lettera e ho offerto la mia amicizia alla persona più vicina a me per età. Come ho detto, Luna è una veggente, ma le ho insegnato a accedere a tutta la sua magia, quindi le sue capacità di veggente sono ora alle stelle. Probabilmente ne sa più di me».
Uno delle sopracciglia perfettamente disegnate di Daphne si sollevò nell'udire l'ultima parte del commento di Hope.
Hope gemette leggermente «Perché conosci già la maggior parte dei miei indizi e fai attenzione al significato nascosto dietro le mie parole?».
Daphne sbuffò al lamento infantile di Hope «Smettila di cercare di cambiare argomento e dimmi semplicemente cosa ti preoccupa», rimproverò la ragazza più piccola.
Un sospiro di sollievo uscì dalla gola di Hope. «Va bene amore.
Innanzitutto, per quanto io provenga da un altro universo e dal futuro, il mio universo ha storie del vostro mondo, principalmente incentrate sulla vita di Harry Potter e sulla sua battaglia contro Voldemort. Quindi conosco gran parte della trama fino alla fine del settimo anno di Hogwarts…»
Hope si morde nervosamente le labbra mentre mormora: «A proposito, tua sorella sposa Draco Malfoy...»
Daphne ferma entrambe con un gesto brusco e il suo occhio sinistro si contrae mentre affronta Hope con un'espressione letale e un tono freddo che farebbe concorrenza a quello di Piton «Cosa?»
Hope alzò le mani e indietreggiò leggermente per la paura.
«Ehi! Non uccidere il messaggero. Se non ti piace, cambialo. Dopotutto, la mia apparizione nell'universo ha già lasciato il segno in questo mondo. La leggendaria Casata di Emrys non è mai stata attivata nei libri o nei film che abbiamo nel mio universo» Hope cercò di placare la ragazza infuriata.
Dato che i libri sono basati su Harry Potter, non si concentrano su cosa ti è successo, quindi interferire nella tua vita è stato facile senza stravolgere troppo la linea temporale. Quindi posso ancora usare la conoscenza futura che ho per dare una mano. Ho già dei piani per evitare morti inutili quando Voldemort risorgerà alla fine del nostro quarto anno.
Daphne si blocca sentendo il nome di Voldemort. «Tu-Sai-Chi risorge?» chiede spaventata.
«Sì. Ma non dovresti avere paura, amore» disse Hope, avvicinandosi alla ragazza più alta e stringendola in un abbraccio.
«Con la tua Maturità Magica, l'accesso alla tua magia e la capacità di eseguire incantesimi senza bacchetta, sei più forte di lui, soprattutto se usi la magia del ghiaccio. Quindi non temere un nome che in francese significa “volo della morte”. Non c'è nulla da temere. Inoltre, lo ucciderei prima che possa toccarti» Hope scrollò le spalle dopo che la ragazza bionda le lanciò un'occhiata perplessa «Sto già lavorando per ucciderlo eliminando le sue ancore che lo tengono in vita, oggetti che contengono parte della sua anima noti come Horcrux. Ne ho eliminati già tre e ho intenzione di smontare quello attaccato a Harry, per poi distruggerlo durante le vacanze».
Daphne guardò Hope inorridita «Si è spaccato l'anima quattro volte!?».
«In realtà sono 7» mormorò Hope per correggere la strega.
Daphne sembrò disgustata dalle informazioni «Cosa sono e come ci si libera di loro?».
Hope alzò la mano e usò le dita per contarli e spiegare come distruggerli nella vecchia linea temporale e poi in questa. «Il primo era il diario di Tom Riddle. Tom Riddle è un Mezzosangue ed è il vero nome di Voldemort».
Gli occhi di Daphne si spalancarono per lo shock mentre Hope continuava «Il Diario è stato trafitto da una Zanna di Basilisco nella Camera dei Segreti. Sì, il mostro era un Basilisco. Il serpente era lungo probabilmente circa 18 metri, una battaglia interessante. L'ho bandito dall'altra parte della Camera senza guardare prima che Myrddin e la Fenice di Silente, Fanny, gli cavassero gli occhi...» Hope smise di parlare quando vide la faccia completamente incazzata del suo compagno.
«... Se può aiutarti, ti mostrerò un ricordo pensieroso per dimostrare che non sono stata ferita??» Hope cercò goffamente di placare Daphne.
Daphne diede una pacca sulla spalla di Hope «Dannazione! Smettila di metterti nei guai, per favore!» gemette la bionda esasperata.
«Ci proverò...» Hope cerca debolmente di rassicurare la sua compagna che in risposta la fulminò con lo sguardo.
«Comunque, io ho pugnalato il Diario in questo universo, mentre Harry lo aveva pugnalato nella linea temporale originale».
Hope cambia subito argomento e continua con gli Horcrux.
«L'Anello di Marvolo Gaunt, che contiene anche la Pietra della Resurrezione dei Doni della Morte, viene distrutto da Silente. Non sono sicuro del metodo, ma ho intenzione di far distruggere di nuovo questo anello a Silente al sesto anno. La Coppa di Tosca Tassorosso è stata purificata da Ron e Hermione usando il Veleno di Basilisco al settimo anno. Ho fatto eseguire ai Goblin un rituale di purificazione su di essa e ho chiesto che venisse restituita alla sua famiglia d'origine prima ancora che iniziassi la scuola. Il prossimo è il Diadema di Priscilla Corvonero, ridotto in cenere dall'Ardemonio lanciato da Tiger o Goyle. Non ricordo quale» Hope scrolla leggermente le spalle.
«Ho rimosso l'Horcrux dal Diadema l'ultimo giorno del secondo anno, l'ho estratto e poi messo in un calderone e ho usato la Spada di Grifondoro, imbevuta del Veleno del Basilisco di Salazar Serpeverde, per spaccare in due l'Horcrux» Hope si allontana e inizia a camminare avanti e indietro tra due grandi alberi mentre valuta come distruggere i due Horcrux rimanenti.
«Il Medaglione di Serpeverde è stato distrutto da Ron che brandiva la Spada di Grifondoro durante il settimo anno. Non ho ancora un piano preciso per questo. Avevo intenzione di aiutare Harry a scagionare il suo Padrino, Sirius Black, poiché era stato accusato ingiustamente. In questo modo potrò riscattare un favore da Lord Black. Gli chiederò di prendere il Medaglione dal suo Elfo Domestico e di darmelo perché io lo distrugga o forse chiederò ai Goblin di purificarlo.
Poi c’è Nagini, è il serpente famiglio di Voldemort. Neville l'ha decapitata con la Spada di Grifondoro nel settimo anno. Ho intenzione di uccidere il serpente se lo incontro.
Infine, l'ultimo Horcrux si trova nella famosa Cicatrice a forma di fulmine di Harry. Lui ha ricevuto una Maledizione Mortale da Voldemort, sacrificandosi, ma la Maledizione Mortale ha ucciso solo l'anima straniera nella Cicatrice di Harry, quindi è tornato alla fine per duellare contro Voldemort. Questo è l'Horcrux che mi preoccupava leggermente. Così ho deciso di vedere se un Incantesimo di Sifonamento del mio universo funzionasse qui usando il Diadema come prova. Dato che ho trasferito quell'Horcrux in un altro oggetto, farò lo stesso con quello di Harry e lo metterò in una brutta bambola voodoo che ho trovato facendo shopping a Londra, poi userò la Spada di Grifondoro per distruggerla…»
Hope si fermò per un attimo, prima di realizzare: «Beh, credo che potrei restituire la Spada di Grifondoro ai Goblin in anticipo, dopo aver fatto a pezzi la bambola voodoo».
Daphne riuscì a ricomporre la sua compostezza prima che Hope si voltasse di nuovo verso di lei «Beh, erano un sacco di informazioni da assimilare... Aspetta, Sirius Black è innocente?»
«Sì. Peter Pettigrew era il custode dei segreti di Potter, non Black» Hope sospirò infastidita quando capì qualcos'altro. «Dovrò anche dire a Harry che è il Capo della Più Antica e Nobile Casa dei Potter, visto che nessun altro lo farà».
Dafne sembrava completamente inorridita «Non lo sa?»
Un'espressione strana apparve sul volto di Hope «Perché dovrebbe saperlo? È cresciuto nel Mondo Babbano. I suoi amici più cari non fanno parte del Wizengamot. È stato trattato male dai Purosangue fin da quando ha iniziato scuola e non ha mai ricevuto posta dalla Gringott perché Silente, in qualità di Guardiano Magico di Harry, gli aveva sottratto la posta per permettergli di mantenere il suo ruolo di Procuratore della Casata Potter».
Un'espressione di immensa rabbia si impadronì di Daphne, facendo gelare l'aria e il terreno. Poi la ragazza bionda fece qualcosa che ha scioccato Hope perché non aveva mai saputo che la bionda parlasse così bene il francese. «Ce vieux bâtard manipulateur! Comment osait-il lui cacher l'héritage d'Harry! Je devrais l'étrangler avec sa barbe sanglante! Connard!»
Hope non riuscì a trattenersi e scoppiò a ridere mentre traduceva le imprecazioni in francese della sua Compagna. «Quel vecchio bastardo manipolatore! Come osa nascondergli l'eredità di Harry! Dovrei strangolarlo con quella barba insanguinata! Stronzo!»
Hope sbuffò piano prima di fare un commento divertente. «Sai, Nelle ha detto qualcosa di molto simile. Ma ha sicuramente accennato al fatto di usare la sua stessa barba per strangolarlo».
Una volta che Daphne si è calmata un po', Hope l'ha informata che le sta nascondendo un altro segreto, ma che questo segreto appartiene a Nic e Nelle. Tuttavia, Hope ha il permesso di dare indizi a Daphne, dato che entrambi si fidano di lei ma volevano solo vedere quanto fosse intelligente la figlia maggiore dei Greengrass.
«Dato che Nic e Nelle mi hanno permesso di fare allusioni al loro segreto, posso dire che il motivo per cui Luna mi manderà a incontrarti è perché mi sta dando ampia opportunità di nascondermi dal Vice Ministro francese e dalla sua famiglia, che vogliono conoscere il bambino adottato da Nic e Nelle. Ma nessuno di noi lo vuole, perché i Maghi francesi cercheranno di stipulare contratti di fidanzamento con me» spiegò Hope accigliandosi.
Daphne sussultò leggermente alla consapevolezza, prima che la sua mente collegasse i puntini. «Quindi Nic e Nelle hanno una Casata dominante nella politica francese e la comunità magica francese vuole essere collegata alla tua famiglia?».
«Sì».
«Beh, le casate politiche francesi sono simili alla nostre, quindi Nic e Nelle devono far parte di una casata antichissima e nobile?»
Hope annuì con un sorriso all'intuizione del suo compagno.
«Hmm... Dato che la mia famiglia va regolarmente in Francia, conosco molte delle casate che vivono lì, ma tutti quelli a cui penso li ho già incontrati. Gli unici che mi vengono in mente...» Gli occhi di Daphne si posarono su quelli di Hope, con aria sbalordita «Nic... Nicolas. Lo stavamo letteralmente guardando in faccia. Nelle... Perenelle? Pensavo che Perenelle fosse morta... Ma poi pensavo che Nicolas Flamel fosse un vecchio fragile»
Gli occhi di Dafne si velarono quando disse: «Sei l'erede di una Casata Antichissima e Nobile. Dovrai trovare un compagno per continuare quella discendenza».
Hope usò la sua velocità da vampiro per posizionarsi davanti a Daphne e accarezzarle il bel viso «Amore. Questo non accadrà mai. Nicolas e Perenelle mi avevano informato di cosa sarebbe successo quando fossi diventata la loro Erede. Non mi forzeranno mai un fidanzamento, perché sanno che non sopravvivrebbero alla mia furia. Inoltre, quei due sono immortali... per la maggior parte. Quindi, in teoria, non prenderò mai il controllo di Casa Flamel»
Hope diede al suo compagno un breve bacio affettuoso prima di tirarsi leggermente indietro e accarezzare le guance di Daphne.
«Starò solo con te, amore mio» Hope infilò una mano in tasca e chiuse le dita attorno a un anello.
«Avrei voluto dartelo con più eleganza, ma credo che tu ne abbia bisogno ora» Hope tirò fuori l'anello d'oro con l'incisione e il set triangolare di pietre di topazio azzurro cielo, che richiamavano gli occhi di Daphne «Ti amo, Daphne Annabeth Greengrass» Hope porse l'anello a Daphne e il suo compagno sussultò per lo stupore.
«Hope» Espirò con stupore «È bellissima. Ma perché mi stai regalando un anello?».
Hope sorrise dolcemente «Perché ti chiedo di nascondere l'anello di Emrys per il momento. Voglio che tu possa indossare un anello che non dovrai nascondere. Chiamalo un anello di promessa o anche di fidanzamento, non mi dispiace. Purché tu possa indossare qualcosa che dimostri che sei mia. Ne sarei più che onorata, amore mio».
Daphne tirò fuori un anello dei suoi jeans «Ho avuto lo stesso pensiero. Volevo anche tu che fossi mia. Le grandi menti pensano allo stesso modo... Buon compleanno Hope».
Le ragazze si scambiarono gli anelli. Daphne notò l'incisione e sorrise felice alle parole e ai simboli, infilandosi l'anello al dito mentre si ridimensionava per adattarsi all'anulare sinistro. Hope studiò l'anello che le aveva regalato la sua Compagna, una fascia d'argento con una pietra di indicolite a forma di cuore al centro del simbolo dell'infinito. Daphne aveva anche inciso sull'anello la scritta “Con amore, sempre” che fece sciogliere il cuore di Hope.
«Grazie Daphne. Lo adoro! Sono anche colpita dal fatto che tu abbia trovato una pietra preziosa che si abbina ai miei occhi» osservò Hope mentre infilava l'anello alla mano sinistra, abbinandolo a quello di Daphne.
«Per favore, quella gemma è una pallida imitazione dell'originale» Daphne sbuffò con un sorriso mentre Hope allungò la mano verso i suoi fianchi e agganciò un paio di dita ai passanti della cintura dei jeans «Stai diventando una persona così abile nel parlare tesoro».
Hope strinse più forte la presa sui jeans e tirò Daphne verso di sé.
Lei emise un sussulto di sorpresa mentre le sue mani si portavano alla spalla di Hope per prepararsi a non sbattere contro di lei «Dovrei ringraziarti come si deve».
Hope tirò di nuovo i jeans di della sua ragazza, premendo i fianchi contro i suoi con un sorrisetto e Daphne gemeva di piacere nel mentre. Hope si lanciò quindi in avanti, lasciando i jeans del suo compagno per poter usare meglio le mani e le afferrò la nuca. Portò la bocca della ragazza più alta in un punto più facile da raggiungere per poterla baciare con passione.
L'altra mano di Hope risalì lentamente lungo il fianco di Daphne, saltando sopra il seno della bionda per raggiungere la sua spalla e spingendo Daphne all'indietro, così che urtassero delicatamente il tronco di un albero.
Quando la schiena di Daphne colpì l'albero, emise un leggero sussulto che Hope approfittò appieno, infilandosi nella bocca calda di Daphne, sfiorandole la lingua, i denti e persino il palato. Il Lupo di Hope fece le fusa durante il bacio, provocando vibrazioni in Daphne, che rabbrividì di piacere a quella sensazione.
La mano di Hope, che teneva la spalla di Daphne, iniziò a scivolare dolcemente lungo il braccio sinistro della bionda, finché non raggiunse la sua mano e intrecciò le sue dita con quelle di Daphne prima di inchiodare anche quella mano all'albero, provocando un altro sussulto di piacere nella ragazza più alta.
Hope staccò la bocca da quella della sua amata e la baciò lungo la mascella finché la sua bocca non arrivò all'orecchio sinistro di Daphne e sussurrò: «Ho la sensazione che non mi stancherò mai di baciarti».
Hope le mordicchiò delicatamente il lobo dell'orecchio provocando un piccolo squittio da parte di Daphne. «E giuro di ricordare che ti avevo detto di non tentarmi, tesoro. Anche se scoprire che ti piace non avere il controllo è bello da sapere. Oltre a sapere che ti piace un po' di violenza» Hope diede un ultimo bacio sul collo di Daphne prima di allontanarsi, ma prima di allontanarsi troppo le diede una rapida pacca sul sedere.
Daphne emise un gemito sensuale per lo schiaffo «Provocatrice»
Hope rise prima che un ghigno malizioso le si dipingesse sul volto, suscitando un'espressione di sospetto sul volto dell’altra ragazza «Ti mostrerò una cosa che ho mostrato solo a Nic e Nelle».
Hope si sfilò la giacca e poi la maglietta, rimanendo in reggiseno. Daphne spalancò gli occhi incredula e rimase a bocca aperta mentre guardava Hope spogliarsi.
«Oh e potresti prendermi i vestiti? Ti porto a fare una corsa» disse Hope con nonchalance, mentre si toglieva i pantaloni.
Daphne allungò la mano per afferrarli mentre i suoi movimenti si arrestavano totalmente.
«Cosa stai facendo?» chiese la bionda con il viso rosso e la voce agitata.
Gli occhi di Hope brillarono d'oro mentre rispondeva; la sua voce si fece più profonda e animalesca.
«Mi trasformo. Non mi hai ancora vista in tutte le mie forme e devo mostrartelo».
Hope notò il viso incredibilmente rosso di Daphne prima di aggiungere un ripensamento «Se il mio spogliarello ti dà fastidio, posso nascondermi dietro un albero, se preferisci. Non è che non mi vedrai mai nuda in futuro, amore. Ma non sentirti in dovere di ricambiare il favore finché non sarai pronta».
Daphne non disse nulla, ma lasciò la mano di Hope e fece un piccolo passo indietro, osservando il suo corpo seminudo con occhi affamati.
Hope fece un sorrisetto da lupo mentre si slacciava il reggiseno, lasciandolo cadere nel mucchio sotto di sé prima di togliersi la biancheria intima, rimanendo completamente nuda di fronte alla sua compagna, che distolse lo sguardo arrossendo.
Hope si trasformò rapidamente nella sua forma di lupo bianco-grigio, impiegandoci solo circa 3 secondi, con il suono di ossa che scricchiolavano mentre Hope si lasciava cadere a carponi, mentre il pelo le cresceva su tutto il corpo. I muscoli si spostarono in nuove posizioni e a Hope spuntò una coda soffice e folta. Hope si scosse il pelo mentre si prendeva un momento per respirare l'aria fresca della foresta intorno a lei.
Lo scricchiolio delle ossa fece sì che Daphne guardasse Hope mentre si trasformava e notò la rapidità straordinaria del processo, innaturale per un lupo mannaro. Gli occhi color ghiaccio di Daphne si spalancarono alla vista del grande lupo bianco-grigio, la cui vista le tolse il fiato.
«Mon deus! Sei così bella e perfetta» commentò Dafne, inginocchiandosi senza esitazione davanti al lupo e accarezzandogli il pelo.
«È così morbido» Espirò piano.
Hope si sentiva così orgogliosa e compiaciuta sapendo che la sua Compagna apprezzava la sua forma di lupo, che faceva le fusa con soddisfazione mentre strofinava il muso contro il corpo di Daphne. La lupa leccava anche le mani, il collo e le spalle di Daphne, ma non il viso, non lo avrebbe fatto senza permesso, perché è un gesto intimo per i lupi, quindi avrebbe aspettato.
Dopo un po’ Hope cominciò ad esser innervosita dallo star seduta e si alzò, dando anche qualche spintarella a Daphne per attirare l'attenzione della bionda prima di girare la testa e guardarsi la schiena indietro con aria fiduciosa.
Daphne sbatté le palpebre un paio di volte, confusa, prima di chiedere: «Vuoi che ti salti sulla schiena?»
Hope annuì con la sua grossa testa, facendo un piccolo gemito perché Daphne non aveva fatto allusioni quando aveva che la lupa volesse che la cavalcasse.
Le due corsero a passo svelto per quasi un'ora, finché non avevano raggiunto un gruppo di Unicorni, quando Hope riprese forma umana e si rivestì.
«Allora, ti è piaciuta la corsa?» chiese Hope con curiosità al suo compagno. Dafne annuì con un sorriso luminoso.
«Sì, in effetti. Vorrei quasi essere un lupo per potermi unire a te» aggiunse tristemente, al che Hope inclinò la testa.
«Beh, non farti mordere da un lupo mannaro di questo universo per questo... E quella cosa che ha fatto McGranitt durante la nostra prima lezione di Trasfigurazione? Non era una...» Hope si fermo dal parlare mentre schioccava le dita verso Daphne perché le ricordasse il termine.
«Una trasfigurazione Animagus» concluse Daphne per Hope. «Ma non puoi scegliere l'animale che diventi. Potrei finire come un gatto, sai».
Hope sbuffò al pensiero «Saresti un gatto molto carino. Comunque scommetterei il mio anello di Erede di Flamel che la tua forma Animagus sarà un lupo. Le anime gemelle tendono a viaggiare in branco» Hope sorrise compiaciuta alla sua compagna.
Daphne alzò gli occhi al cielo in modo giocoso e rispose a Hope con voce impassibile: «Ah Ah… Molto divertente». Le due poi si accoccolarono insieme.
Dopo qualche istante di sorrisi sensuali scambiati tra le due ragazze, Hope ruppe il silenzio ponendo una domanda curiosa: «Hai mai pensato di diventare un Animagus?»
Daphne giocherellava con l'erba sul terreno della foresta mentre rispondeva «Onestamente non ci ho mai pensato. Ero troppo concentrata a padroneggiare il mio personaggio da “Regina di Ghiaccio” per tenere gli uomini lontani da me. Inoltre, diventare un Animagus richiede almeno mesi per imparare, se non anni. Non è mai stata una priorità per me».
Hope studiò la ragazza bionda per un secondo «Vuoi provarci?»
Daphne lanciò a Hope un'occhiata strana alla richiesta, prima che questa sospirasse e continuasse dopo un'occhiata al cielo «Tutte le statistiche le probabilità date in questo universo si basano su determinate conoscenze e previsione sulla stato del proprio Nucleo Magico e sul fatto che nessuno ha mai avuto accesso al suo pieno potenziale. Quindi, in teoria, tu, i miei genitori e Luna avete tutti pieno accesso alla vostra magia, cosa mai prevista o per quanto ne sappiamo, mai successa. Chissà cosa sapete fare voi quattro?».
Hope incrocia lo sguardo con il suo compagno e le rivolge un sorriso complice «Perché non provarci? Non posso trasformarmi in un Animagus perché sono un lupo mannaro. Ma trasformarsi in un lupo è probabilmente simile a trasformarsi in un animale»
Daphne sbuffò leggermente prima di girarsi di lato per guardare nella foresta «Per quanto ti creda, Hope, come suggerisci che io diventi un Animagus?».
Hope sorrise compiaciuta «Ti farò fare la stessa cosa che ti ho fatto fare per accedere alla tua magia».
Daphne scosse leggermente la testa divertita prima di spostarti in posizione seduta e incrociare le gambe, chiudendo gli occhi e immergendosi in uno stato meditativo.
«Se devo tornare di nuovo a quello stato nella mia mente, questa volta sto seduta» Mormora con un sorriso dolce.
Hope rise scostandosi un po’ dalla compagna e appoggiandosi a un albero per osservare Daphne accedere di nuovo alla sua magia «Ti lascerò trovare da sola la strada per la tua forma di Animagus... o per le tue forme. Dovrai semplicemente trovare un'altra porta nella tua mente. Questa era probabilmente nascosta durante la tua prima traversata, ma dopo la tua Maturità Magica e dopo aver acquisito pieno accesso al tuo potenziale Magico, questa porta ti sarà ora visibile. Dovresti essere in grado di percepire cosa c'è dietro ogni porta; se ce n'è più di una, ti consiglio di concentrarti su una porta alla volta».
Daphne mormorò che aveva capito prima di rilassare la postura e fare un respiro profondo per iniziare la meditazione.
Hope osservava in silenzio la sua splendida fidanzata concentrarsi sulla sua mente e usava la distrazione di Daphne data dalla meditazione, così da poter ammirare sfacciatamente la sua Compagna senza essere scoperta. Aveva un ridicolo sorriso da lupo stampato in faccia, mentre i suoi occhi brillavano d'oro alla vista della sfacciata bellezza di Daphne.
«Smettila di fissarmi così intensamente. Mi distrae.» Daphne arrossì e aprì leggermente un occhio per fulminare Hope che strinse le labbra con un sorrisetto colpevole ma sollevò le mani in segno di resa, concentrando lo sguardo su ciò che la circondava e ogni tanto anche su Daphne, ma solo per un'occhiata fugace.
Quasi 10 minuti dopo, la ragazza bionda aprì gli occhi sotto shock. «Beh, a quanto pare che abbiamo ragione entrambe».
La voce di Daphne fece sussultare Hope, che stava esaminando la foresta. Hope sbatté le palpebre un paio di volte per orientarsi, concentrandosi sulla compagna «Come ti sembra, amore?».
«A quanto pare ho due forme animali e sì, una è un lupo» Hope sorrise felice alla notizia prima che un'espressione buffa le si dipingesse sul viso «Aspetta, hai anche un gatto come forma Animagus?» Daphne annuì divertita.
Hope scoppiò in una fragorosa risata prima di ricomporsi «A proposito, con due animali che sono generalmente nemici naturali, è saggio farli concentrare su qualcosa che vogliono proteggere più di qualsiasi altra cosa. È quello che ho fatto con il mio Lupo e il mio Vampiro. Li ho fatti concentrare sul proteggerti e sull'assicurarsi che tu sia felice e amato».
Un’illuminazione attraversò Daphne al consiglio di Hope. La ragazza dai capelli biondi fece un respiro profondo prima di piegarsi in modo da essere a quattro zampe. Daphne guardò Hope con una occhiata sbalordita e guaì eccitata alla sua ragazza, mentre finiva di cambiare forma.
Hope sbatté le palpebre, scioccata. «Beh, lo ammetto. Non mi aspettavo che cambiassi idea dopo 30 minuti di discussione sugli Animagus... Mio dio, sei magnifica».
Hope si chinò accanto al lupo dal pelo biondo platino con i caratteristici occhi azzurro ghiaccio di Daphne e gli accarezzò la morbida testa.
«Congratulazioni per la tua prima trasformazione! Sei incredibile, tesoro» Hope disse a bassa voce alla ragazza: «Vuoi venire a correre con me?».
La bellissima lupa balzò in piedi e corse intorno a Hope, eccitata. «Okay tesoro. Calmati. Devo nascondere i miei vestiti su un albero e poi ti raggiungo tra un attimo».
Il lupo biondo emise un suono strozzato e nascose il muso tra le zampe anteriori, imbarazzato.
«Awww, sei adorabile» Hope fece le fusa come le si fa a un bambino piccolo.
Un ringhio basso uscì dalla gola di Daphne «Ehi! Non biasimarmi per questo. Sei adorabile in forma di lupo, lo sei in forma umana e immagino che sarai anche quando ti trasformerai in un gattino adorabilmente carino».
Daphne fece le fusa felicemente alle parole di Hope «Anche se scommetto che il tuo gatto sarà leggermente più grande del gatto soriano della McGranitt».
Daphne distolse nervosamente i suoi occhi azzurro ghiaccio da Hope prima di inoltrarsi nella foresta e aspettare che il lupo bianco-grigio la raggiungesse.
Le due corsero attraverso le foreste canadesi a velocità incredibili, una volta che Daphne si era abituata a correre a quattro zampe. Giocavano spesso a rincorrersi, facendo in modo che il lupo all’inseguimento mordicchiasse delicatamente la coda di quello in fuga e quindi scambiarsi i ruoli.
Esauste, le lupe si rannicchiarono l'una contro l'altra a terra per riposare, ma invece di sonnecchiare, le due avevano la tendenza a pulirsi il pelo a vicenda invece di riposare, una cosa che le calmava. Erano felici come lupe, ma quando Hope emise un guaito lamentoso intendendo che le due avrebbero dovuto tornare alla forma umana, Daphne si trasformò e ruotò le spalle per mettere alla prova i suoi muscoli «Non lamentarti lupo. Mi trasformerò nell'altra forma, così potrò abituarmi anche a quella», lo rimproverò Daphne scherzosamente, puntando il dito contro il lupo bianco-grigio, che le sfiorò le gambe facendo le fusa.
«E da quando in qua i lupi fanno le fusa?» chiese al lupo, la che
Hope riuscì a fare le fusa più forte mentre sedeva di fronte a Daphne con un'espressione divertita sul viso.
«Ancora più importante, come diavolo fai ad avere così tante espressioni sfacciate in forma animale? Non hai nemmeno gli stessi muscoli facciali!?» chiese Daphne infastidita a Hope, che in qualche modo riusciva a ridacchiare nella sua forma di lupo.
Daphne scosse la testa verso la sua ragazza mentre si trasformava con altrettanta agilità nella sua forma felina Animagus e si scrollava il pelo corto.
La testa da lupo di Hope si inclinò interrogativamente mentre osservava la tigre bianca di fronte a lei, quasi due volte più grande del suo lupo, ma Hope trotterellò più vicino all'animale più alto e si trovò faccia a faccia con gli occhi gelidi di Daphne. La ragazza tigre sembrava un po' nervosa, ma quell'emozione non rimase a lungo, poiché Hope strofinò la testa contro entrambi i lati della sua testa prima di rannicchiarsi contro il collo massiccio della tigre.
Daphne emise un ringhio rimbombante e coprì la testa di Hope con la sua in segno di gratitudine e amore, ringraziandola attraverso le sue azioni per aver apprezzato il fatto che la sua compagna accettasse la sua seconda forma Animagus.
Quando tornarono dove Hope aveva nascosto i suoi vestiti, notò alcune differenze tra le due forme di Daphne. Entrambe erano ottime cacciatrici, inseguitrici ed erano entrambe straordinariamente belle a modo loro. Entrambe sono aggraziate, potenti, veloci e affettuose.
Il lupo di Daphne era più veloce e riusciva ad affrontare le curve con maggiore agilità rispetto alla tigre, ma la tigre di Daphne era più potente nelle sue falcate e molto probabilmente sarebbe stata più brava del lupo ad abbattere un avversario.
Mentre Hope si rivestiva per la seconda volta nello stesso giorno, chiamò Myrddin e Alexandria perché le prendessero con sé non appena fossero state pronte.
Arrivate al Flamel Cottage, Daphne salutò i genitori di Hope con un sorriso d'intesa «Ciao Nicolas e Perenelle Flamel».
Nic e Nelle si bloccarono all'improvviso e fissarono Daphne senza espressione prima di guardare Hope.
«Cosa? Mi avevi detto che potevo dare indizi» si difese Hope con un sorriso.
Nic e Nelle gemettero, ma Daphne decise di offrirgli un sorriso malizioso «Ci siamo anche scambiati gli anelli così possiamo indossarli in pubblico» Entrambe le ragazze alzarono la mano sinistra su suggerimento di Daphne e quando Nic e Nelle si avvicinarono per guardare gli anelli, si congratularono.
Daphne decise che era sulla cresta dell'onda, quindi disse anche lei con nonchalance: «Oh e oggi sono anche diventata un Animagus... Hope ha pensato che avrei dovuto provarci, così ora posso trasformarmi in sicurezza in un lupo biondo platino e in una tigre bianca e nera».
Nicolas e Perenelle sbatterono le palpebre, provarono a parlare prima di tapparsi la bocca e rientrare in casa increduli.
Nic si sporse verso la moglie, ma dimenticò di abbassare la voce. «Come diavolo fanno quelle due a continuare a infrangere tutte le regole che conosciamo?».
Perenelle alzò le mani esasperata «Non lo so. Ma comincio a pensare che lo facciano apposta per farci impazzire».
I due adulti si fermarono a guardarsi l'un l'altro prima di voltarsi verso le due ragazze con un sorriso malizioso. Nic e Nelle si voltarono di nuovo l'uno verso l'altra con sguardi altrettanto indifferenti.
«Siete entrambe delle pesti» affermò all'unisono la coppia di oltre 600 anni, prima di rientrare in casa con due ragazze che sghignazzavano rumorosamente alle loro spalle.
Dato che le ragazze erano tornate a Flamel Cottage verso sera, Daphne si unì a loro per cena, dove discussero del futuro e dei piani di Hope. La quale spiegò nuovamente a Nic e Nelle i suoi piani sugli Horcrux.
I due adulti concordarono con la valutazione di Hope su come gestire gli Horcrux e confermarono che restituire prima la Spada di Grifondoro ai Goblin sarebbe stata una scelta saggia. Hope suggerì di consegnare la Spada ai Goblin quando avrebbe partecipato al suo prossimo allenamento con i Goblin, in cambio Daphne avrebbe potuto unirsi al suo allenamento.
La ragazza bionda acconsentì dopo un po' di riflessione, ma solo a condizione che i Goblin non si arrabbiassero con lei per essersi intromessa nel tempo che avevano concesso secondo l'accordo originale con Hope. Ma lei rassicurò Daphne che non ci sarebbero stati problemi, dato che i Goblin sono suoi alleati fidati e amici.
Perenelle chiede a Hope cosa ha intenzione di fare l'anno prossimo a Hogwarts e se ha intenzione di combattere contro qualche Creatura Magica. Quest'ultimo commento le fa guadagnare un'occhiataccia da tutti.
Hope inarca le labbra a tutti quegli sguardi e si gratta la testa timidamente prima di rispondere.
«Beh, vediamo, l'anno prossimo ci saranno Sirius Black che evade dalla prigione di Azkaban e i Dissennatori che attaccano l'Espresso per Hogwarts mentre lo cercano».
«Aspetta!» esclamò rapidamente Perenelle, fermando Hope che correva verso il suo terzo anno.
«Okay, prima che continuiate oltre. Durante queste vacanze vi insegnerò a entrambi l'incantesimo Patronus. Capito?»
Daphne annuì «Sembra un piano».
Hope era d'accordo con Perenelle e Daphne «Bene, bene. Volevo comunque imparare l'incantesimo Patronus durante queste feste».
«Mi dispiace di non poterti aiutare. L'incantesimo Patronus non è qualcosa che posso produrre» rispose Nicolas con tristezza.
Hope lo derise «Non te la caverai così facilmente papà. Ho attivato il Nucleo Magico di tutti in questa stanza, oltre a quello di Luna. Ora avete tutti più potere. Anche se non riuscite a provare l'emozione giusta per il Patronus, non importerà. Potreste semplicemente sopraffare l'incantesimo e farlo funzionare».
«Questa sarà la tua risposta a tutto, non è vero?» chiese Daphne con un sorriso divertito, prendendo in giro il suo compagno.
«Non preoccuparti. Il tuo Nucleo Magico è stato sbloccato. Puoi fare di più dei maghi e delle streghe medi di questo universo»
Hope ridacchiò alla sarcastica presa in giro di Daphne «Grazie amore» Hope diede comunque ragione alla sua compagna «Ma è vero. Ascolta queste sagge parole pronunciate dalla mia promessa sposa».
«Scema» commentò il resto del tavolo con tono impassibile, provocando una risata nella ragazza.
Hope parlò e spiegò il resto dell'anno scolastico per i Flamel e Daphne. Da Remus Lupin, il nuovo professore di Dada, informandoli che fosse un lupo mannaro, a Peter Minus, topo domestico di Ron Weasley, fino allo scontro tra Remus, Sirius e Peter alla fine dell'anno scolastico e al viaggio nel tempo di Harry e Hermione.
Chiesero quale fosse il piano per quest'anno e Hope rispose con sincerità «Oltre a portare Daphne ad alcuni appuntamenti segreti a Hogsmeade, ho intenzione di nascondere il mio lato da lupo mannaro a Lupin, il che sarà un lavoro a tempo pieno. Per fortuna i lupi mannari di questo universo devono trasformarsi obbligatoriamente durante la luna piena, quindi questo dovrebbe confonderlo a morte. Non mi unirò al Golden Trio o al Duo alla fine dell'anno scolastico. Niente viaggi nel tempo per me. Sto bene così, grazie. Ho già viaggiato abbastanza nel tempo da bastare per una vita».
Nicolas e Perenelle guardarono Hope con scetticismo, mentre Daphne la fissava con aria significativamente minacciosa «Se mi stai mentendo su quest'anno, ti congelo per bene il sedere».
«Perverso» rispose Hope con un occhiolino «Il terzo anno sarà tranquillo. Lo prometto. Non posso promettere lo stesso per il quarto anno».
Perenelle gemette quando Nicolas si mosse per affrontare Hope direttamente «Parlando del quarto anno. Nelle e io abbiamo discusso di quello che ci hai già detto sul Torneo Tre-maghi.
Per quanto odiamo vederti in pericolo, pensiamo che dovresti partecipare al Torneo come Campione di Hogwarts. In questo modo salverai già la vita di Cedric e sarai nel bel mezzo del piano di Voldemort, potendo così interferire quando necessario».
Hope riflette un attimo sulle missioni prima di dichiarare: «Dovrebbe essere divertente. Ho già un piano per tutte le missioni. Il Drago dovrebbe essere semplice. Voglio dire, ne ho già ucciso uno nel mio universo... Devo solo assicurarmi di non usare più l'Incantesimo della Morte del mio mondo. Sarebbe orribile se qualche Mangia-morte lo sentisse e capisse come usarlo».
Daphne e Perenelle rimasero a bocca aperta, mentre Nicolas si limitò a scuotere la testa.
«Certo. Perché non avresti già ucciso un drago?» chiese retoricamente con un'espressione inespressiva.
Hope scrollò le spalle con un sorrisetto prima di continuare come se non avesse ancora una volta scioccato la stanza.
«Il secondo compito è liberare un ostaggio sott’acqua…» A quelle parole la voce di Hope si spense mentre guardava Daphne accigliata.
«Se fossi in competizione, il mio ostaggio saresti tu...» Gli occhi di Hope brillarono di rabbia e un ringhiò le uscì profondo dalla gola.
Daphne si chinò e baciò sulle sue vene da vampiro che erano affiorate sul viso di Hope dalla rabbia, che scomparirono insieme agli occhi del lupo mentre Hope si beava della labbra piacevolmente fredde della sua ragazza «Rilassati. Non permetteresti mai che mi succedesse qualcosa. Inoltre, potresti trovarmi in un secondo usando la tua magia».
Hope canticchiò soddisfatta e si avvicinò a Daphne, appoggiando la testa sulla sua spalla «La terza prova è un labirinto pieno di incantesimi puntati a rallentarti e creature magiche.
Probabilmente la più semplice delle prove».